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L indispensabilit della scienza per la democrazia Mauro Dorato Dipartimento di Filosofia Universit degli studi Roma Tre ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
Lindispensabilità della scienza per la
democrazia
  • Mauro Dorato
  • Dipartimento di Filosofia
  • Università degli studi Roma Tre

2
Le nostre domande
  • Come dovrebbero funzionare le istituzioni
    democratiche e scientifiche in un mondo ideale?
  • Quali sono i valori di base a queste due
    istituzioni del mondo contemporaneo?
  • Esistono valori comuni ad entrambe?
  • La risposta a questultimo interrogativo è
    positiva un sapere scientifico diffuso è
    indispensabile per la democrazia

3
Piano della conferenza
  • Partiamo dalle definizioni di democrazia e
    scienza i valori comuni che le fondano sono
    ugualitarismo, e attenzione al controllo e alla
    giustificazione delle ipotesi e dei poteri
  • Come correggere la visione ricevuta la
    distribuzione dei compiti cognitivi tipica delle
    istituzioni scientifica è lomologo del principio
    della democrazia rappresentativa
  • Metodo usiamo una prospettiva prescrittivista e
    normativa, sia per la scienza che per la
    democrazia, presupponendo una distinzione
    fatto/valore, contemperata dalla consid. seg.

4
Una complicazione
  • Come nel caso di aggettivi che sono stati
    definiti eticamente spessi, quali generoso o
    crudele, anche gli aggettivi scientifico e
    democratico hanno una componente sia
    descrittiva (descrivono cioè metodi o sistemi di
    confronto delle ipotesi teoriche con evidenze
    osservative, o strategie di decisione di gruppo),
    sia valutativa.
  • Latteggiamento che abbiamo nei confronti di
    questi aggettivi (democratico, scientifico) è in
    genere positivo.

5
Due principi della democrazia
  • 1 Maggioranza
  • 2 Controllo dei poteri

6
1 Due definizioni di democrazia
  • Come decidere tra persone eguali sotto certi
    rispetti ?
  • 1) In democrazia si decide a maggioranza e le
    decisioni prese a maggioranza sono viste come
    vincolanti per tutti i membri del gruppo, e
    quindi anche per le eventuali minoranze, ciò che
    pone immediatamente il problema del rapporto tra
    maggioranza e minoranza (tirannia della
    maggioranza)

7
2) Definizione di democrazia
  • Unaltra (meno nota, ma non meno importante)
    definizione di democrazia insiste sia sulla
    divisione dei poteri sia sulla necessità che
    questi si controllino e bilancino a vicenda
  • Qui la democrazia è vista come un sistema
    politico di check and balance, ovvero di
    controllo e bilanciamento di poteri

8
Definizione di scienza
  • Le scienze empiriche procedono (e dovrebbero
    procedere) ad acquisire conoscenza su noi stessi
    e sul mondo attraverso la formulazione di ipotesi
    e teorie che debbono essere sottoposte a una
    giustificazione empirica.
  • Empirica significa che le ipotesi devono essere
    sottoponibili a esperimenti che sono controllati
    e controllabili da chiunque, attraverso
    osservazioni mediate da strumenti o dati
    osservativi.
  • Nelle scienze formali, la deduzione trasmette la
    verità e si costruisce passo passo, a partire da
    premesse che vengono considerate vere.

9
Egualitarismo nella scienza
  • Se tutti possono avere accesso alla conoscenza
    scientifica e alla sua giustificazione, allora
    legualitarismo su cui si basa la democrazia ne
    esce rafforzato.
  • A sua volta, legualitarismo su cui si basa la
    democrazia (ognuno conta per un voto, tutti
    votano indistintamente dal sesso, dalla razza,
    dal censo, e a ognuno debbono essere date le
    stesse opportunità di partenza) sembra a sua
    volta rafforzare il metodo stesso della scienza.

10
Le società gerarchiche
  • Società nelle quali esistono persone che vengono
    considerate come dotate di poteri conoscitivi
    speciali tenderanno a fare in modo che queste
    persone abbiano più potere politico
  • Queste persone/società tenderanno a costruire
    organismi sociali non-democratici, proprio perché
    i poteri conoscitivi speciali sono concentrati in
    pochi individui

11
Il principio di maggioranza in scienza e
democrazia
  • la decisione che riguarda laccoglimento di
    unipotesi o una teoria come corroborata dagli
    esperimenti non ha nulla a che fare con il
    principio della maggioranza.
  • Un solo uomo, se si chiama Copernico o Einstein e
    ha avanzato una teoria corretta, può aver ragione
    di fronte a una maggioranza schiacciante
    costituita non solo da profani, ma persino da
    esperti che non condividono la sua opinione

12
Il caso Semmelweiss
  • Il caso del medico ungherese Ignaz Semmelweiss -
    che scoprì che la causa di molti decessi dovuti a
    febbri puerperali aveva a che fare con il fatto
    che i medici che assistevano al parto non si
    lavavano bene le mani dopo essere stati in
    obitorio - è solo un esempio particolarmente
    vivido di questa tesi generale. Cè voluto del
    tempo perché i colleghi di Semmelweiss gli
    dessero ragione, e allinizio accolsero con
    grande scetticismo la sua tesi, tanto che egli
    perse la cattedra a Budapest.

13
Dati oggettivi, non numero di persone che
condividono unopinione
  • Nell'anno 1846, su 4.010 puerpere ricoverate nel
    suo reparto, ne erano morte ben 459 (più
    dell'11) nel 1847, con l'adozione del lavaggio
    delle mani con cloruro di calcio verso la metà
    dell'anno, su 3.490 pazienti ricoverate, ne erano
    morte 176 (il 5) l'anno successivo proseguendo
    la pratica del lavaggio, su 3.556 ricoveri, i
    decessi erano scesi ad appena 45 (poco più
    dell'1).

14
Il principio di maggioranza ha comunque un ruolo
anche nella scienza
  • Quando lipotesi o la teoria scientifica di cui
    si dibatte non ha ancora ricevuto sufficiente
    supporto empirico, e i pareri nella comunità
    scientifica sono divisi, molti scienziati -
    appartenenti e non alla branca di indagine
    specialistica B - si rifanno, e non possono non
    rifarsi - al parere della maggioranza degli
    esperti nella branca B.

15
Il controllo delle ipotesi nella scienza empirica
  • A differenza di un sapere iniziatico
    accessibile solo a pochi individui dotati di
    speciali poteri conoscitivi, o di speciali
    rapporti con la divinità, la conoscenza
    scientifica è, almeno in linea di principio, non
    solo acquisibile, ma anche, e soprattutto,
    controllabile da tutti.
  • Ecco il tema-chiave del controllo, che gioca un
    ruolo da protagonista sia nelle procedure
    democratiche che in quelle scientifiche, e che
    quindi costituisce un vero e proprio ponte tra i
    due concetti che intendiamo discutere.

16
2 La giustificazione del sapere scientifico e
della democrazia
  • Ci sono tre argomenti per preferire la democrazia
    ad altre forme di regime politico (secondo T.
    Christiano).
  • 2.1 la maggiore giustizia/universalità delle
    decisioni prese con il principio di maggioranza,
  • 2.2 La maggiore attendibilità conoscitiva del
    principio di maggioranza
  • 2.3 Il miglioramento del carattere etico dei
    cittadini di uno stato democratico.
  • Tutti e tre gli argomenti hanno importantissimi
    riflessi nella metodologia e nella filosofia
    della scienza, che ora ci accingiamo a
    illustrare.

17
2.1 La maggiore giustizia/universalità delle
decisioni democratiche
  • Limperativo categorico di cui parla Kant - e che
    comanda di trattare ogni persona non solo come un
    mezzo ma anche come un fine, o di universalizzare
    le nostre massime individuali - si deve ritenere
    incarnato, almeno da un punto di vista ideale,
    solo in una società democratica, visto che solo
    questultima tiene conto, in linea di principio,
    dei bisogni e dei diritti di tutti i cittadini

18
A. Sen e la carestia
  • Il primo argomento insiste sul fatto che i
    governanti di uno stato democratico hanno un
    incentivo a tener conto degli interessi di tutti,
    o del maggior numero di persone che compongono lo
    stato, e quindi anche di coloro che alla nascita
    sono stati sfavoriti dalla lotteria naturale o
    sociale
  • In un tale stato una carestia avrà conseguenze
    meno tragiche

19
Limportanza dellinvarianza del punto di vista
  • Cambiare la propria prospettiva, o mettersi nei
    panni altrui, o addirittura scegliere un tipo di
    stato o di società dietro un velo di ignoranza,
    senza sapere se a noi toccherà vivere tra i
    fortunati o gli oppressi, è non solo il primo
    criterio per unazione eticamente corretta, ma
    anche un modo per optare per il valore della
    giustizia

20
Universalità delle leggi morali e di quelle
scientifiche
  • Tale universalità della legge morale, così come è
    racchiusa implicitamente nelle procedure
    decisionali democratiche, ha come corrispettivo
    scientifico le leggi naturali, valide sempre e
    ovunque, indipendentemente dalla cultura di
    appartenenza.
  • il cielo stellato sopra di me, la leggi morale
    dentro di me

21
Universalità/oggettività
  • Laspirazione alla validità intersoggettiva della
    conoscenza (attraverso la scienza) e della morale
    (attraverso strutture politiche democratiche)
    accomuna una società democratica a una società
    scientifica, se queste vengono considerate da un
    punto di vista etico

22
Popper e la società scientifica
  • La credenza nella possibilità che si diano
    una regolamentazione legale, una giustizia uguale
    per tutti, dei diritti fondamentali e una società
    libera - può sopravvivere alla constatazione che
    i giudici non sono onniscienti, che possono fare
    errori riguardo ai fatti e che, in pratica la
    giustizia assoluta non è mai realizzata appieno
    nei particolari casi legali. Ma ben difficilmente
    la credenza nella possibilità di una
    regolamentazione legale, della giustizia e della
    libertà quindi di una democrazia, aggiungiamo
    noi può sopravvivere allaccettazione di
    unepistemologia che insegna che non ci sono
    fatti oggettivi non soltanto in questo caso
    particolare ma in ogni altro caso e che il
    giudice non può avere commesso un errore riguardo
    ai fatti perché, relativamente ad essi, non può
    avere torto più di quanto non possa avere
    ragione.

23
Lindispensabilità della scienza per la democrazia
  • Se la scienza, per poter crescere, ha bisogno di
    una democrazia, ovvero della libera espressione
    del pensiero e quindi anche del dissenso e della
    critica, anche la democrazia, per poter contare
    su una conoscenza universalmente valida, ha
    bisogno della scienza.
  • Luniversalità delle leggi scientifiche e più in
    generale, del sapere scientifico, conferisce
    sostegno alla tesi delloggettività delletica
    (che è alla base della democrazia) per almeno due
    argomenti distinti.

24
I due argomenti
  • 1) la scienza stessa ci può indurre a credere che
    esiste una grammatica morale innata frutto
    dellevoluzione, che rende il giudizio morale
    simile alle strutture della grammatica universale
    di Chomsky (Hauser Menti Morali)
  • 2) lesistenza di leggi fisiche universali
    rafforza la fiducia nelloggettività. Sebbene sia
    logicamente possibile difendere un atteggiamento
    antirelativista e oggettivista in epistemologia e
    uno relativista e antioggettivista in etica, il
    fatto di ammettere fatti oggettivi e indipendenti
    da noi, fatto che è alla base della metodologia
    della scienza, è già di per sé carico di
    conseguenze etiche.

25
La saggezza dei molti
  • I molti decidono in media meglio di uno è
    fondata sul fatto che una decisione presa con il
    principio di maggioranza implica che le
    informazioni e le conoscenze distribuite tra i
    cittadini in modo diseguale permettano di
    raggiungere una decisione migliore e più corretta
    per tutti di quanto non farebbe una sparuta
    minoranza

26
Il teorema della giuria di Condorcet
  • Se
  • (i) la decisione da prendere è tra due opzioni
    soltanto
  • (ii) una delle due opzioni è corretta
  • (iii) i membri della giuria hanno una probabilità
    media
  • p gt 1/2 di aver ragione, e
  • (iv) nessuno influenza gli altri (le probabilità
    sono tutte indipendenti tra loro),
  • allora
  • è più probabile che la maggioranza abbia ragione,
    e che tale probabilità cresce con il numero di
    votanti n fino ad arrivare alla certezza, per n
    tendente allinfinito. Cioè, più votanti ci sono
    e più è probabile che, nelle quattro assunzioni
    di cui sopra, la maggioranza abbia ragione.

27
Perché è importante il teorema della giuria di
Condorcet
  • argomenti probabilistici di questo tipo, pur con
    i loro limiti, mettono in luce che il principio
    di maggioranza richiede che in media i votanti
    abbiano informazioni sufficienti per decidere
    quale opzione è corretta
  • altrimenti non potrebbero soddisfare la terza
    premessa del teorema della giuria nel paragrafo
    sopra (quella in corsivo)

28
Il ruolo della discussione pubblica
  • cè unaltra idea che svolge un ruolo centrale -
    sempre da un punto di vista ideale -
    nellaccomunare le procedure democratiche a
    quelle scientifiche, e che è data dal ruolo della
    discussione critica, sottolineata soprattutto
    dalla filosofia di Popper.
  • Congetture e confutazioni

29
La discussione nello spazio pubblico
  • È grazie alla discussione critica ed aperta tra
    il maggior numero di persone che in una
    democrazia ben funzionante le decisioni migliori
    vengono prese.
  • lorazione funebre di Pericle sulle varie
    faccende, non riteniamo che le parole possano
    essere un danno per le azioni il pericolo semmai
    consiste nel non essere informati con le parole
    prima di fare ciò che deve essere fatto. A
    differenza degli altri abbiamo questa capacità
    mostriamo grande audacia e nello stesso tempo
    ragioniamo su ciò che stiamo per intraprendere
    negli altri invece lignoranza dà il coraggio,
    mentre il ragionamento porta allesitare.

30
Il ruolo della giustificazione in scienza e
democrazia
  • leggi e politiche devono sempre essere
    giustificate di fronte a qualsiasi cittadino.
  • Nello stesso modo, ipotesi e teorie devono essere
    giustificati da prove empiriche e teoremi, a
    seconda del tipo di scienza.
  • In effetti, quando unipotesi è confutata, cioè
    smentita da esperimenti e osservazioni, gli
    scienziati imparano moltissimo, perché sono
    costretti a formulare teorie più generali che
    inglobino le teorie precedenti come loro casi
    particolari.

31
Il peer review (valutazione dei pari)
  • Questo aspetto della discussione critica, vista
    come motore di progresso nella scienza, è
    istituzionalizzato tramite il meccanismo di
    valutazione di articoli inviati alle riviste
    scientifiche e i congressi scientifici.
  • Quando si presenta una nuova teoria scientifica,
    la si presenta pubblicamente, ovvero davanti a
    persone competenti nello stesso campo, le quali
    formulano domande, critiche, osservazioni, che
    hanno lo scopo di eliminare i potenziali errori
    presenti nella presentazione originaria.
  • Se non trovano errori e la tesi è originale,
    viene pubblicata

32
Il carattere sociale della scienza
  • Questo carattere sociale dellimpresa scientifica
    è un elemento imprescindibile in un certo senso,
    è lintera comunità di esperti o una sua
    componente di rilievo che giudica
    lappropriatezza di una nuova ipotesi, ed è solo
    quando questultima passa il vaglio critico di
    tutta la comunità o di una sua componente di
    rilievo che viene considerata come accettata.

33
Accettare una teoria è un processo collettivo
democratico
  • In una parola, la discussione critica tra tutti
    coloro che sono interessati alle conseguenze di
    una decisione è un elemento centrale sia delle
    procedure democratiche che delle procedure di
    accettazione di unipotesi scientifica
  • Si noti che accettare unipotesi o una teoria
    come ben confermata da un punto di vista
    scientifico implica un processo di decisione
    collettiva simile a un processo democratico.

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Esempi di decisioni nella scienza
  • È lintera comunità scientifica che è in gioco
    quando si discute criticamente di una nuova
    ipotesi scientifica, così come è lintera
    comunità scientifica che è in gioco quando si
    decide di insegnare certe teorie piuttosto che
    altre nei curricula universitari.

35
Critica e progresso della conoscenza (e
delletica)
  • le procedure di accettazione di unipotesi come
    scientifica non solo posseggono il carattere
    della pubblicità (sono idealmente dirette a tutti
    e stanno in piedi finché qualcuno non le rovescia
    con argomenti plausibili).
  • In più sono anche tali che proprio dalla rete di
    contatti tra scienziati che il carattere di
    scientificità di unipotesi esce rafforzato.
  • È la comunità di scienziati che corregge errori
    nelle teorie esistenti così facendo, gli
    scienziati criticano il sapere a loro consegnato
    dalle generazioni precedenti o contemporanee
    migliorandolo.

36
Lobbligo del controllo in democrazia
  • Così come gli scienziati controllano la
    produzione scientifica dei loro pari allo scopo
    di trovare errori e quindi di aumentare la nostra
    conoscenza, così la stampa,
  • lopposizione e gli organi di controllo di una
    democrazia debbono impedire fenomeni di
    corruzione, e cercare di criticare e mandare a
    casa governi inefficienti e corrotti, ovvero
    persone che risolvono i nostri problemi sociali
    in modo incompetente o disonesto.

37
Lo scienziato ribelle
  • labitudine alla critica che la scienza
    comunemente sollecita e incoraggia tra i suoi
    cultori è il miglior antidoto contro il tipico
    conformismo che le dittature cercano di
    instillare con metodi legati alla propaganda o al
    terrore.
  • Non a caso, durante la dittatura sovietica, gli
    scienziati erano tra i maggiori oppositori al
    potere, come lesempio di Sakharov testimonia
    brillantemente.

38
La società aperta
  • La società aperta non è quindi solo la società
    che difende i valori dellindividualismo liberale
    (i diritti fondamentali delle persone, una
    giustizia uguale per tutti e una regolamentazione
    legale)
  • ma è anche la società della scienza, in cui la
    libera discussione critica delle teorie
    precedenti è il presupposto per il progresso
    della conoscenza e della morale.

39
2.3 Lautonomia del cittadino
  • Secondo Rousseau e John S. Mill, una democrazia
    ideale rafforza lautonomia dei cittadini, ovvero
    la loro capacità di decidere da soli, senza
    bisogno di una guida paternalistica (tipica di
    una tirannia), cosa è meglio per loro

40
È vera autonomia?
  • Questo argomento naturalmente presuppone che il
    singolo cittadino possa fare una differenza con
    la sua partecipazione al voto, così come il
    singolo scienziato possa fare una differenza
    esaminando le teorie che gli sono stata
    insegnate, correggendole o migliorandole
    attraverso la discussione aperta.
  • Come ebbe a dire una volta J. S. Mill, lunica
    salvaguardia delle teorie è la sfida permanente
    al mondo a mostrare la loro infondatezza.

41
Autonomia in scienza e democrazia
  • L'illuminismo è dunque l'uscita dell'uomo dallo
    stato di minorità che egli deve imputare a se
    stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del
    proprio intelletto senza la guida di un altro,
    Imputabile a se stesso è questa minorità, se la
    causa di essa non dipende da difetto
    d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e
    del coraggio di far uso del proprio intelletto
    senza essere guidati da un altro.
  • Per Kant le virtù del coraggio e della
    decisione, (universalmente considerate come virtù
    in tutte le epoche e da tutte le culture), sono
    quindi inseparabili dal desiderio di essere
    intellettualmente autonomi, di pensare con la
    propria testa, senza laiuto di libri,
    insegnanti, e preti.

42
Unobiezione allideale dellautonomia
  • questo terzo vantaggio, quello dellautonomia, in
    misura forse maggiore degli altri due prima
    discussi (universalità e ruolo della critica
    pubblica), è assai ideale e astratto, cioè
    lontanissimo dalla realtà pratica. Almeno nelle
    democrazie indirette, le uniche possibili e
    diffuse al giorno doggi.
  • Ai nostri giorni, lunica decisione che i
    cittadini devono prendere è assai indiretta,
    perché consiste nel decidere chi deve decidere al
    posto loro su questioni assai tecniche, che vanno
    dalleconomia politica alla giurisprudenza, al
    diritto civile e penale.

43
Idealizzazioni?
  • Nel parlare dei vantaggi etici della democrazia
    e della scienza, non stiamo proponendo una
    versione troppo idealizzata di queste due
    istituzioni?
  • Non siamo nellagorà di una polis greca

44
Prima risposta allobiezione
  • Parliamo del funzionamento ideale di una
    democrazia, non di una democrazia effettiva
    concretamente realizzata, ovvero di come dovrebbe
    funzionare una democrazia, non di come
    effettivamente funziona.
  • Ma questa risposta non è completamente
    soddisfacente, dato che il nostro atteggiamento
    metodologico normativistico apre il fianco a
    unaltra possibile obiezione
  • quale utilità può avere tratteggiare un regime
    politico ideale (o una società scientifica
    ideale)che non può essere concretamente
    realizzato?

45
Ancora sullautonomia
  • che responsabilità o autonomia rimangono a un
    singolo cittadino di uno stato democratico se il
    suo singolo voto non può assolutamente fare
    differenza, e se le competenze legali o
    economiche necessarie per guidare uno stato
    democratico sono molto sofisticate e al di là
    delle sue capacità di comprensione?
  • come può un singolo cittadino influire sulla
    crescita della conoscenza scientifica o
    partecipare alla discussione pubblica sulluso
    della scienza, se si considera la crescente
    specializzazione del sapere scientifico?

46
Eguaglianza e principio di competenza in
conflitto?
  • Sia la specializzazione di saperi richiesti dalle
    moderne democrazie
  • sia la divisione di competenze richieste dalle
    contemporanee teorie scientifiche
  • sembrano spingerci in direzione opposta rispetto
    allideale delleguaglianza da noi tratteggiato
    nella prima lezione

47
2 Linevitabile divisione dei compiti in una
democrazia e nella scienza
  • Perché, come affermano le concezioni politiche
    elitistiche, e come già affermava Platone nella
    Repubblica, non dovrebbero governare i più
    intelligenti o i più preparati?
  • Parallelamente, in ambito scientifico, come non
    affidarsi agli esperti per sapere se una teoria
    merita lassenso di tutti?

48
Scienza e fiducia cognitiva
  • Perché credo, e debbo credere, alla teoria della
    deriva dei continenti, alle teorie della biologia
    molecolare contemporanea, alla teoria della
    relatività generale?
  • Non perché mi possa dire esperto in tutte e tre
    queste discipline, anche se da filosofo della
    scienza cerco di comprenderne i rudimenti, né
    perché posso riprodurre gli esperimenti centrali
    che hanno condotto alle ipotesi rispettive, ma
    semplicemente
  • perché mi fido di chi le pratica le studia. O
    meglio, mi fido del metodo con il quale gli
    scienziati che le praticano raccolgono e
    giustificano le loro conoscenze.

49
Il valore della coerenza epistemica
  • Il metodo della scienza è essenzialmente quello
    di estendere le conoscenze facendo in modo che la
    gran parte delle credenze che diamo già per
    assodate non vengano messe in discussione.
  • Il valore epistemico in questione è fondamentale
    per lestensione delle nostre conoscenze e si
    chiama coerenza o non-contraddizione

50
Le probabilità a priori
  • Se per accogliere la teoria X dovessi sconfessare
    tutto quel che la scienza ha appreso sinora sul
    mondo, le probabilità a priori di X sarebbero
    assai basse
  • Per probabilità a priori si deve intendere la
    probabilità che dovremmo assegnare a una nuova
    proposizione alla luce di tutto quel che già
    sappiamo.

51
Convergenza di opinioni
  • Le credenze geologiche si fondono armoniosamente
    con quelle fisiche, chimiche e astronomiche,
    formando un tutto coerente.
  • Questa convergenza di ipotesi che provengono da
    campi indipendenti venne battezzata consilience
    of induction (convergenza di induzioni) da un
    grande filosofo e scienziato britannico
    dellOttocento, William Whewell, ed era per lui
    la cartina al tornasole di teorie affidabili

52
Limportanza del metodo
  • Lelemento che mi permette di giudicare di quale
    esperto posso fidarmi è dunque di carattere
    metodologico, e ha a che fare con la filosofia
    della scienza, almeno nella misura in cui
    questultima tratta questioni di metodo
    scientifico.

53
I valori epistemici
  • Pur nella diversità di metodi, coerenza,
    accuratezza sperimentale, semplicità, fertilità,
    portata ampia (scope), per Kuhn sono criteri
    standard per valutare ladeguatezza di una
    teoriae giocano un ruolo vitale quando gli
    scienziati devono scegliere tra una teoria
    consolidata e una competitrice parvenu

54
Il ruolo della divulgazione
  • per poter deferire o delegare razionalmente la
    nostra fiducia agli esperti di queste varie
    teorie, basta averne una conoscenza ottenibile
    con la lettura di un buon libro di divulgazione
    scientifica, o dovrebbe bastare laver fatto un
    buon liceo.
  • Ecco quindi la fondamentale importanza
    dellinformazione, e quindi della divulgazione
    scientifica, anche per decidere consapevolmente
    su questioni di politica scientifica

55
La delega in democrazia
  • Per quanto riguarda la delega di carattere
    democratico, dal punto di vista del cittadino
    essa non va quindi vista come una rinuncia alla
    propria autonomia, ma al contrario come la
    condizione indispensabile per realizzare i nostri
    fini.
  • La Libertà dei Moderni si fonda perciò non sulla
    partecipazione diretta a decisioni sulle quali
    non possiamo avere competenza (si noti la piena
    analogia con la diversificazione delle teorie
    scientifiche), ma sulla libertà dall'ingerenza
    dello Stato nella sfera dei nostri diritti
    individuali.

56
I politici come tecnici che realizzano i nostri
fini
  • I politici sono esperti scienziati o tecnici
    che conoscono gli strumenti idonei che ci possono
    aiutare a realizzare i valori morali che
    condividono con noi, proprio come il medico ci
    aiuta a mantenerci in buona salute mettendo a
    nostra disposizione la sua tecnica, allo scopo di
    prolungare il più possibile la nostra vita e
    aumentarne al tempo stesso la qualità.

57
  • il problema del dissenso cognitivo tra gli
    esperti, che potrebbe riflettere un dissenso sui
    fini ultimi della vita, dissenso che una società
    democratica ben conosce e le cui istituzioni
    hanno lo scopo di mediare in modo pacifico.
  • Il dissenso non è sulle procedure o sul metodo

58
Scelte individuali e secelte collettive
  • esiste un modo coerente di tradurre le preferenze
    individuali in scelte pubbliche?
  • Si guardi la seguente tavola tre cittadini
    devono scegliere tra tre opzioni diverse (si
    ricorderà che nella giustificazione della regola
    di maggioranza sopra esposta, le opzioni erano
    solo due), ordinando le loro preferenze dalla
    migliore alla peggiore

59
Il paradosso di Condorcet
1 scelta 2 scelta 3 scelta
Cittadino 1 Partito A Partito B Partito C
Cittadino 2 Partito B Partito C Partito A
Cittadino 3 Partito C Partito A Partito C
In questa elezione i partiti A, B e C possono
rappresentare qualsiasi cosa, vale a dire anche
candidati in competizione i cittadini 1, 2 e 3
possono rappresentare sia individui che gruppi di
individui di egual numero come Sinistra o Destra
o Centro
60
La Transitività per le scelte individuali non
implica quella per le scelte collettive
  • Se C fosse designato vincitore, come vuole il
    cittadino 3, gli altri due votanti
    protesterebbero, dato che entrambi preferiscono B
    a C (due voti a uno), e solo il votante 3
    preferisce C a B. Stesso dicasi per gli altri
    esiti A è preferito a B da due votanti su tre
    (anche se per il votante 2 è B che dovrebbe
    vincere), e C è preferito ad A da due votanti su
    tre.
  • mentre le preferenze di ogni singolo obbediscono
    al requisito della transitività (per il primo,
    per esempio, se A gt B e B gt C, allora A gt C),
    aggregando le preferenze si ha un paradosso
    perché la transitività collettivamente è violata
    da B gt C (per due votanti su tre), e da C gt A
    (per due votanti su tre), non segue che (per due
    votanti su tre) B gt A, perché vale lopposto per
    il votante 1 e 3 (e quindi per due votanti su
    tre), si ha che A gt B.

61
Andando al 2 turno
Cittadino 1 Partito B Partito C
Cittadino 2 Partito B Partito C
Cittadino 3 Partito C Partito B
Ipotizziamo leliminazione del partito A, e che
il cittadino/a sia coerente con se stesso/a
egli/ella dovrà riprodurre le precedenti
preferenze senza tener conto di A
62
Conseguenze indesiderabili
  • Il votante o partito 1 può essere minoritario
    rispetto agli altri due, ma per il suo ruolo
    decisivo di king-maker, può avere enormi poteri
    di ricatto.
  • Ne risulta che una minoranza condiziona in modo
    inaccettabile una maggioranza, una situazione che
    in Italia ben conosciamo. Unaltra conseguenza
    indesiderabile è che eliminare un partito dalla
    competizione alle primarie (per esempio A,
    inducendo gli incerti a votare per C) implica già
    sapere quali partiti si scontreranno al
    ballottaggio (nellesempio dellultima tabella B
    contro C, con vittoria di B) il risultato è
    predeterminato.

63
Il teorema di impossibilità di Arrow
  • Un sistema di votazione che preservi
  • la transitività tra le preferenze sociali (almeno
    tre),
  • che rispetti il principio dellindipendenza
    delle alternative irrilevanti,
  • e che obbedisca al principio di unanimità
  • è una dittatura, nel senso preciso che esiste un
    individuo D tale che per ogni coppia di opzioni A
    e B, se D preferisce lalternativa A a B, allora
    anche la società preferisce A a B.

64
A quale premessa rinunciare?
  • Se vogliamo, come è ovvio, che il nostro stato
    non sia una dittatura, allora dobbiamo rinunciare
    a una delle tre premesse
  • Transitività delle scelte sociali
  • Indipendenza alternative irrilevanti
  • Unanimità

65
Qualche elemento tecnico
  • Se le opzioni sono N e i votanti N, ogni colonna
    rappresenta una lista di preferenze individuali e
    la funzione sociale associa alla matrice
    quadrata N x N un vettore colonna, che
    rappresenta le preferenze della collettività (il
    risultato del voto). I numeri in alto nella
    tabella qui sotto rappresentano i votanti, per
    N4, mentre le 4 opzioni sono rappresentate con
    lettere maiuscole il vettore colonna a destra è
    il risultato del voto

66
La funzione di scelta sociale
A
B
B
A A B
B B A
C C A
67
2 premessa
  • La seconda premessa (indipendenza delle
    alternative irrilevanti) afferma che lordine di
    preferenza sociale tra due alternative A e B deve
    dipendere solo come ciascun votante si è espresso
    riguardo ad A e B e non da altre alternative. Se
    la collettività o la maggioranza preferisce che
    la Roma arrivi prima della Juve, questo fatto
    deve dipendere dalle preferenze di ogni singolo
    su Roma e Juve, e non dalle preferenze
    riguardanti lInter rispetto a queste due squadre

68
1 lemma
  • Supponiamo che ogni votante consideri lopzione B
    o migliore o peggiore di tutte le altre (anche se
    per metà dei votanti B è la migliore e per
    laltra metà è la peggiore). È semplice mostrare
    che anche le preferenze sociali, la collettività
    deve mettere B in cima o in fondo alla lista
    delle preferenze. Se così non fosse, per assurdo,
    allora dovrebbe esistere una preferenza sociale,
    un vettore colonna, nel quale B non è né in cima
    né in fondo alla lista, ovvero esisterebbe
    unopzione C tale che le preferenze sociali sono
    A B e B C (B è in mezzo tra le due opzioni),

69
Ancora il 1 lemma
  • per lindipendenza dalle alternative irrilevanti
    (IAI) se tutti i votanti mettessero C sopra A,
    le due ipotesi che facciamo per assurdo - A B e
    B C - continuerebbero a valere, se valevano
    prima. Si noti infatti che spostando C sopra A,
    lordine sociale tra A e B, tale che A B, non
    cambierà, perché tale ordine sociale, in forza
    dellindipendenza delle alternative irrilevanti,
    dipende solo dalle scelte individuali tra A e B,
    e non dalla posizione di C. Idem per lordine
    sociale tra B e C. Questo non solo perché B è un
    estremo (è in cima o in fondo alla lista di ogni
    individuo) ma perché C è irrilevante.

70
2 lemma
  • Ora passiamo a mostrare che, in analogia alla
    situazione illustrata sopra nel caso del
    paradosso di Condorcet, esiste un votante V che
    gioca un ruolo decisivo, e che poi si mostrerà
    essere il dittatore. Supponiamo che ogni votante
    metta, come prima, B in fondo alla sua lista di
    preferenze. Per unanimità, la lista che esprime
    le preferenze della società farà la stessa cosa,
    e avrà B in fondo. Si può ora mostrare che cè un
    votante V che causa il passaggio di B dal fondo
    alla cima alla lista per la lista delle
    preferenze collettive semplicemente come
    conseguenza delle sue personali preferenze, e
    lasciando invariate lordine di tutte le altre
    alternative.

71
2 lemma ancora
  • Per comprendere come ciò possa avvenire, si
    immagini che tutti gli N votanti, uno dopo
    laltro, o in successione, spostino B dal fondo
    alla cima delle loro preferenze. Questo non è
    implausibile di per sé. Cè un votante che fa
    spostare B dallultima posizione e così facendo
    la mette in cima anche per gli altri

72
3 lemma
  • Per terminare la dimostrazione, facciamo vedere
    adesso che per ogni coppia di alternative AC che
    non coinvolgono B, V risulta un dittatore. Si
    supponga che dopo aver spostato B in cima V
    muova A sopra B (chiamiamo lennupla risultante
    da questo spostamento DD, dove DD sta per dopo
    D). Per V, ora si ha che
  • AgtVgtVBgt VC.

73
3 lemma
  • Si supponga ora tutti gli altri agenti ordinino A
    e C come vogliono, ma lascino B in posizione
    estremale, e quindi o in cima o in fondo alle
    loro preferenza, nella stessa posizione in cui
    era B prima della mossa decisiva di V (che porta
    B a cambiare status di ultimo sociale e
    diventare primo sociale).

74
3 lemma
  • Rispetto allennupla DD, e in forza del principio
    dellindipendenza delle alternative irrilevanti,
    anche la società sceglie AgtB, perché il fatto che
    nella lista di V (DD) B non sia più in cima ma
    sotto A rende DD uguale allennupla P per quanto
    riguarda lalternativa AB. Infatti, per IAI il
    voto collettivo dipende solo dalla posizione
    reciproca di A e B

75
3 lemma
  • Si ricordi che prima della promozione di B al top
    da parte di V, B era nellultima posizione della
    lista che esprime il voto collettivo. Quindi per
    gli altri N-1 votanti, le preferenze erano tali
    da determinare che per la collettività AgtB. Ma
    lunica differenza tra D e DD relativamente a AB
    sta nel fatto che in DD AgtVB, e quindi si può
    immaginare che anche per V B scorra allultimo
    posto, proprio come era ancora in P, con A alla
    stessa distanza di B che cè in DD. Quindi B è
    allultimo posto delle preferenze sociali, come
    in P, e per la società vale che AgtB.
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