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Title: Teorie dell


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  • Teorie dellIntelligenza
  • Psicologia dellhandicap e della riabilitazione
  • Prof. Maria Francesca Pantusa

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Che cosè lintelligenza?
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Che cosè lintelligenza?
  • Non esiste una definizione univoca di
    intelligenza, ma
  • quella che trova più accordo tra gli studiosi è
  • La capacità di produrre un comportamento adattivo
    e funzionale al raggiungimento di uno scopo,
  • un comportamento che affronti con successo le
    sfide
  • dellambiente e che permetta di realizzare gli
    scopi
  • prefissati.

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TEORIE SCIENTIFICHE e DEL SENSO COMUNE
  • Teorie del Senso Comune (implicite)
  • Sono concezioni ingenue dei non esperti
    emergono negli scambi comunicativi quotidiani
  • Sono prodotte mediante processi di ri-costruzione
    sociale
  • Sono rappresentazioni sociali (S. Moscovici)

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Teorie implicite
  • La gente comune include nel concetto di
    intelligenza
  • Capacità di risolvere problemi
  • Capacità verbale
  • Competenza sociale

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TEORIE SCIENTIFICHE e DEL SENSO COMUNE
  • Teorie Scientifiche (esplicite)
  • 2 approcci allo studio dellintelligenza
  • Unitario
  • Teorie strutturaliste di tipo psicometrico
    (test QI)
  • Teorie UNITARIE-GLOBALI MATURATIVE La Teoria
    Piagetiana (J. Piaget, Cognitivismo)
  • Teorie fattoriali (Spearman)
  • Multiplo
  • Teoria delle Intelligenze Multiple (H. Gardner)
  • Teoria Triarchica dellintelligenza (R.
    Sternberg)

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TEORIE UNITARIE-GLOBALIMATURATIVE
  • La Teoria Piagetiana
  • La teoria di Piaget identifica lintelligenza
    come la
  • capacità crescente che ha la mente di ragionare
    su
  • entità astratte e sulladattamento.
  • Lo sviluppo dellintelligenza secondo Piaget,
    corrisponde allo sviluppo della capacità di
    pensare logicamente. La logica viene considerata
    da Piaget come un processo che libera il pensiero
    e che consente agli individui di pensare alle
    cose più svariate.

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Piaget
  • Lo sviluppo dellintelligenza procede da ciò che
    è concreto a ciò che è astratto. Piaget, nella
    sua teoria sullo sviluppo dellintelligenza, fa
    riferimento a differenti stadi o periodi
  • Periodo sensomotorio (0-2 anni). Lintelligenza
    assume la forma di azioni motorie utilizza i
    sensi e le abilità motorie per esplorare e
    relazionarsi con ciò che lo circonda
  • Periodo pre-operazionale (2-7 anni).
    Lintelligenza è intuitiva egocentrismo
    intellettuale, ovvero il punto di vista delle
    altre persone non è differenziato dal proprio,
    ancora non padroneggia le nozioni di quantità,
    classe e relazione
  • Periodo delle operazioni concrete (7-11 anni). La
    struttura cognitiva è logica ma dipende da
    contesti concretiha la nozione di quantità e
    classe
  • Periodo delle operazioni formali (11-15 anni). Il
    pensare implica astrazioni.

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Teorie fattoriali dellintelligenzaSpearman
  • In qualsiasi prestazione cognitiva intervengono
    due fattori un fattore g, generale, che
    interviene in tutte le più diverse prestazioni
    cognitive
  • un fattore s, specifico di una particolare
    abilità cognitiva. La performance ad uno
    specifico test di intelligenza è data
    dallintervento di una capacità mentale generale
    (g) e di unattitudine mentale specifica (s)

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Struttura dellintelligenzaSpearman
  • lintelligenza è una capacità generale, detta
    fattore g trasversale e comune a diverse abilità
    specifiche
  • le abilità specifiche costituiscono i fattori
    secondari, fattori s,come abilità linguistica,
    spaziale, aritmetica
  • Quanto maggiore è il valore di G tanto
    meglio lindividuo dovrebbe riuscire in un test
    di intelligenza.

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TEORIE MULTIPLE DELLINTELLIGENZA
  • A metà del XX secolo, lattenzione si spostò
    proprio su quelle componenti separate specifiche
    dellintelligenza che Spearman sosteneva essere
    sottese da un fattore generale

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Struttura dellintelligenza Thurstone (1938,
1962)
  • Thurstone (1938) propone una definizione di
    intelligenza caratterizzata da 7 abilità primarie
    che si collocano nella medesima posizione
    nellarticolazione dellintelligenza
  • Comprensione verbale
  • Fluidità verbale
  • Capacità numerica
  • Visualizzazione spaziale
  • Memoria
  • Ragionamento
  • Velocità percettiva

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Struttura dellintelligenzaGuilford (1967)
  • Guilford (1967) sostiene che Lintelligenza si
    compone e si articola in un numero elevato di
    abilità distinte ed autonome, specializzate per
    compiti specifici.
  • Sono state individuate 120 differenti capacità.
  • Il pensiero convergente viene attivato nelle
    situazioni che permettono ununica risposta
    pertinente
  • il pensiero divergente (o creativo) è attivato
    nelle situazioni che permettono più vie di
    uscita. Esso si caratterizza per i seguenti
    aspetti
  • Fluidità
  • Flessibilità
  • Originalità
  • Elaborazione
  • Valutazione

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Struttura dellintelligenzaGuilford (19671982)
  • 120 abilità mentali (150 nel 1982)

Operazioni attività che la mente compie con le
informazioni che riceve dai sistemi
percettivo-sensoriali.
Contenuti fanno riferimento alla natura delle
informazioni Prodotti forma assunta
dallinformazione quando viene elaborata
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Struttura dellintelligenza Gardner (1983)
  • 7 abilità
  • Intelligenza linguistica
  • Intelligenza musicale
  • Intelligenza logico-matematica
  • Intelligenza spaziale
  • Intelligenza corporeo-cinestesica
  • Intelligenza intrapersonale
  • Intelligenza interpersonale
  • Intelligenza naturalistica
  • Intelligenza esistenziale

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Teoria tripartita dellintelligenza(Sternberg,
1985)
Analizza- confronta-valuta
analitica
pratica
creativa
Applica-usa-utilizza
Crea-progetta -inventa
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LINTELLIGENZA EMOTIVAGoleman-Sternberg-Salovey-M
ayer
  • Quando si parla di intelligenza emotiva ci si
    riferisce dunque alla capacità di
  • tenere a freno un impulso , avere consapevolezza
    delle proprie emozioni
  • leggere i sentimenti intimi altrui, gestire senza
    scosse la relazione con gli altri
  • Colui che si adira per ciò che deve e con chi
    deve, e inoltre come, quando e per quanto tempo
    si deve, può essere lodato (Aristotele, Etica
    nicomachea)
  • Uninchiesta fatta a livello mondiale riporta
    dati un po allarmanti nellattuale
  • generazione di bambini è presente un maggio
    numero di problemi emozionali rispetto a quella
    precedente . Oggi i giovanissimi sono
  • più soli e depressi
  • più rabbiosi e ribelli
  • più nervosi e inclini alla preoccupazione
  • più impulsivi e aggressivi

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Il concetto di intelligenza
  • Sternberg e Salovey estendono queste abilità a 5
    ambiti principali
  • Conoscenza delle proprie emozioni cioè la
    capacità di riconoscere un sentimento nel momento
    in cui si presenta
  • Controllo delle emozioni la capacità di
    controllare i sentimenti in modo che siano
    appropriati si fonda sullautoconsapevolezza
    capacità di calmarsi, di liberarsi dallansia,
    dalla tristezza, dallirritabilità ecc.
    Diversamente ci si trova continuamente a dover
    combattere contro sentimenti tormentosi (
    capacità di modulare la sofferenza, piuttosto
    che evitarla o evacuarla)
  • Motivazione di sé stessi la capacità di dominare
    le emozioni per raggiungere un obiettivo permette
    di concentrare lattenzione, trovare
    motivazione, controllo di sé, essere creativi. La
    capacità di ritardare la gratificazione e di
    controllare gli impulsi è alla base di qualunque
    tipo di realizzazione (Concentrazione e controllo
    non attraverso una scissione, ma una modulazione.
    Processo primario e secondario)

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  • Riconoscimento delle emozioni altrui empatia
    provare dentro. La mancanza di empatia ha un
    elevato costo sociale (progetto europeo per lo
    sviluppo delle emozioni nelle elementari).
  • Gestione delle relazioni capacità di dominare le
    emozioni altrui. La capacità di continuare a
    pensare anche in situazioni di turbolenza
    prodotta dalle emozioni degli altri. Questo sono
    le abilità che aumentano la popolarità, la
    leadership, lefficacia interpersonale
  • Il nostro livello di capacità ha una base
    neurale, però il cervello è plastico e impegnato
    costantemente in processi di apprendimento
  • Le eventuali carenze nelle capacità empatiche
    possono essere corrette secondo questi autori.
    In America si sono preparati piani di intervento
    nelle comunità, di educazione emozionale viene
    anche citata lattività psicoterapeutica come
    strumento efficace.

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AUTOCONSAPEVOLEZZA
E la continua attenzione ai propri stati
interiori. La mente osserva e studia
lesperienza, comprese le emozioni. Lautoconsapev
olezza permette il passaggio dallagito
allazione. E la differenza che passa fra
lessere travolti da una furia omicida verso
qualcuno e il pensare introspettivamente ecco
quello che sto provando è collera essere
consapevoli di sé significa essere consapevoli
sia del nostro stato danimo che dei nostri
pensieri su di esso Questa sensibilità è
posseduta in gradi diversi e può essere più o
meno equilibrata .
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  • Mayer classifica diverse categorie di persone a
    seconda del modo in cui percepiscono e gestiscono
    le proprie emozioni
  • autoconsapevoli il loro essere attenti alla
    propria vita interiore li aiuta a controllare le
    emozioni. Sono individui autonomi che godono di
    una buona saluta psicologica
  • i sopraffatti sono spesso sommersi dalle
    proprie emozioni e incapaci di sfuggir loro. Sono
    volubili e non pienamente consapevoli dei propri
    sentimenti. Spesso si sentono sopraffatti.
  • I rassegnati sebbene abbiano spesso idee chiare
    sui propri sentimenti tendono ad accettarli senza
    cercare di modificarli (v. la sofferenza
    depressiva)

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Affrontare le emozioni
  • Il saper controllare le proprie emozioni penose è
    la chiave del benessere psicologico e i
    sentimenti estremi minano la nostra stabilità ed
    equilibrio. E importante che ci sia un
    equilibrio fra momenti positivi e negativi,
    perché la sofferenza non superi la capacità della
    mente di tollerarla (stress).
  • Da esperimenti si evince che il cervello è
    costruito fin da principio per rispondere
    allespressione di emozioni specifiche. Lempatia
    è una premessa biologica.
  • Per essere empatico, il soggetto deve essere
    abbastanza calmo e recettivo da poter ricevere i
    sottili segnali emozionali emessi dallaltra
    persona e mimarli nel proprio cervello emozionale

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Geni o ambiente?
  • I contributi di genetisti, psicologi e
    neurobiologi hanno portato a risultati largamente
    condivisi
  • studi sui gemelli omozigoti separati (Burt, 1966,
    Shields, 1962 correlazioni alte ma ambienti
    simili)
  • Studi sui bambini adottati
  • Studi sui gemelli eterozigoti
  • le differenze individuali sono causate da
    uninterazione di fattori genetici e fattori
    ambientali.

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Le prove psicometriche
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Quali prove danno la misura dellintelligenza?
  • Prove di laboratorio (es. tempi di reazione
    semplice e di scelta è in relazione al tempo di
    automatizzazione ma è una misura indiretta e
    quindi imperfetta)
  • Prove psicometriche (misure lievemente migliori)

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Caratteristiche di un buon test
  • Attendibilità stabilità e replicabilità delle
    misure
  • Validità il test misura ciò che si propone di
    misurare
  • Standardizzazione la misura del singolo può
    essere confrontata con i risultati ottenuti da un
    campione ampio e rappresentativo della
    popolazione.

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Alfred Binet
  • Binet (1898) si focalizzò sullo studio
    dellintelligenza per affrontare un problema
    pratico. Le autorità educative francesi, infatti,
    lo incaricarono di sviluppare uno strumento in
    grado di misurare i benefici delleducazione
    scolastica, al fine di discriminare i bambini che
    avevano buone possibilità di affrontare gli studi
    con i programmi in vigore, da quelli che invece
    non erano in grado di farlo e che avrebbero
    dovuto frequentare le classi speciali.

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  • La scala Binet-Simon, prevedeva compiti
    appartenenti ad ambiti diversi (memoria,
    comprensione di parole, frasi e immagini).
    Infatti, secondo Binet lintelligenza non era un
    costrutto unitario, ma multiplo, cioè costituito
    da varie abilità.
  • I compiti venivano organizzati in ordine
    crescente di difficoltà.
  • Per valutare la capacità di discriminazione del
    suo test, Binet effettuò una comparazione
    rispetto ai voti ottenuti dai ragazzi a scuola.

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Letà mentale
  • Binet introdusse il concetto di età mentale.
    Infatti, aveva osservato che vi è un normale
    incremento delle capacità mentali associato
    alletà.
  • Lidea alla base del test creato da Binet era che
    un bambino di 5 anni medio sarà in grado di
    risolvere problemi idonei a quella fascia detà,
    ma non quelli adeguati ad un bambino di 7 anni.
  • Se il bambino ha unEM superiore a quella
    cronologica sarà più intelligente dei bambini
    della sua stessa età, se lEM è inferiore avrà
    dei deficit intellettivi.

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Critica al concetto di EM
  • LEM ha sempre lo stesso significato, cioè è
    possibile che bambini di età diverse abbiano la
    stessa EM (per es. un bambino di 5 anni con EM 7
    e un bambino di 10 anni con EM 7), ma dire che
    hanno lo stesso tipo di intelligenza è assai
    improbabile!

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La misurazione dellintelligenza
  • Stern voleva una misurazione dellintelligenza
    che potesse essere usata per confrontare
    direttamente le persone. Nasce il Q.I
  • Età mentale/ Età cronologica x 100
  • La scala Stenford-Binet versione modificata da
    Terman della scala di Binet (1916). La
    standardizzazione determina quali prove
    corrispondono a quali età mentali.
  • Wechsler Adult intelligence Scale (WAIS) (1939,
    1981)

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Il QI di rapporto
  • Il QI o Quoziente intellettivo fu introdotto per
    superare i problemi legati al concetto di EM

QI EM / EC 100
In questo modo era possibile specificare lesatta
collocazione di un individuo rispetto ai soggetti
della stessa età.
QI 8/7100114
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QI di rapporto
  • Il 95 della popolazione ha un QI tra 70 e 130
  • E considerato normale un QI 90-110
  • Normale ottuso QI 80-90
  • Borderline QI70-80
  • Ritardato lt70

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  • Ma il QI di rapporto è strettamente legato al
    tipo di test che viene somministrato, in realtà
    nessun tipo di test riesce ad esplorare tutti gli
    aspetti del complesso costrutto che noi chiamiamo
    intelligenza.
  • Il QI di rapporto va sempre rapportato alle
    singole prove che costituiscono il test.

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Le scale di intelligenza di Wechsler
  • Wechsler definisce lintelligenza come La
    capacità generale di un soggetto di capire e far
    fronte al mondo circostante.
  • Egli concepisce lintelligenza come entità
    globale, unentità multideterminata e
    multisfaccettata.
  • Lintelligenza viene dedotta dal modo in cui
    abilità come il ragionamento, la memoria, la
    fluidità verbale si manifestano nelle diverse
    condizioni.

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Scale Wechsler
  • WAIS (Wechsler Adult Intelligent Scale)
  • WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children)
  • WPPSI (Wechsler Preschool and Prymary scale of
    intelligence)

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  • Considerando lintelligenza come entità
    multisfaccettata, Wechsler ritiene importante
    esplorarla in molti modi differenti, ovvero
    presentare il maggior numero di test diversi.
  • Es. la Scala WISC è un insieme di 12 test che
    vengono somministrati al bambino individualmente,
    suddivisi in test verbali e test di performance.

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  • Test Verbali
  • 1) Informazioni
  • 3) Somiglianze
  • 5) Aritmetica
  • 7) Vocabolario
  • 9) Comprensione
  • 11)Memoria di cifre

Test di Performance 2) Completamento di
figure 4) Storie figurate 6) Disegno con i
cubi 8) Ricostruzione di oggetti 10) Cifrario 12)
Labirinti
39
grazie
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