Title: I genitori nella scuola: realt
1I genitori nella scuola realtà , opportunità ,
prospettiveGli Organismi di Partecipazione nella
scuola
- A cura di Cinzia Olivieri
- in collaborazione con Genitori in Movimento
2Premessa
- Parlare di Genitori nella scuola ci riporta
alle analisi sulla partecipazione - Collegialità e partecipazione che avevano
ispirato la riforma del 74 erano considerate
conquiste per salvare la scuola dal
centralismo e dall'autoreferenzialità . Gli
OO.CC. rappresentavano il mezzo per realizzare
la partecipazione nella scuola dando ad essa
il carattere di una comunità che interagisca con
il territorio e servono solo se bene usati. - Infatti se sono stati certo offerti strumenti ai
genitori per partecipare occorre in primo luogo
riconoscersi ed essere riconosciuti come parte
e per usare bene questi strumenti bisogna
conoscerli, perché Non conoscenza e disinteresse
si rinforzano a vicenda. - (corsivo audizione UCIIM 2004).
-
3RealtÃ
- Gli Organi Collegiali che prevedono il
coinvolgimento dei genitori si distinguono in - Organi Collegiali di Circolo o di Istituto
- e
- Organi Collegiali Territoriali
4RealtÃ
- Nellattuale sistema la partecipazione dei
genitori e la presenza dei genitori nella scuola
si realizza e legittima tanto allinterno degli
organi collegiali Consiglio di intersezione, di
interclasse e di classe (art. 5 D.L.vo 297/94) - Consiglio di circolo o di istituto e giunta
esecutiva (art. 9 D. L.vo 297/94) - Che negli altri organismi di partecipazione
- assemblee (art. 15 D.L.vo 297/94)
- comitati genitori (art 15 comma 2 D.L.vo 297/94)
- La concreta attività dei quali è rimessa alla
libera iniziativa dei genitori -
-
5RealtÃ
- La crisi partecipativa ha fornito opportunità e
pretesto per lesautoramento degli ormai
dimenticati organi collegiali territoriali. - Le problematiche connesse al loro funzionamento
erano note. Ne sono state analizzate le ragioni e
proposte soluzioni. Eppure le azioni intraprese
sono state dirette solo verso una graduale ma
costante riduzione di funzioni e poteri, giÃ
scarsi e vaghi, spoglio delle modeste risorse
economiche ed umane, fino allo stato di attuale
agonia. - Gli Organi Collegiali Territoriali sono
- Consiglio Scolastico Distrettuale (artt. 16-19
D.Lvo 297/94) - Consiglio Scolastico Provinciale (artt. 20-22
D.Lvo 297/94) - Al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione
(artt. 23-25 D.L.vo 297/94) non partecipano i
genitori -
6Realtà Altri organismi
- Lo scarso valore riconosciuto al ruolo di
rappresentanza è confermato dalla circostanza che
a livello ministeriale si registra una "cesura
rilevando diversi criteri di rappresentatività . - Infatti le opportunità di ascolto sono state
attribuite dal DM 14/02 alle Associazioni dei
Genitori maggiormente rappresentative che ha
istituito il loro Forum Nazionale (FoNAGS). - Il DPR 301/05 ne ha previste le diramazioni
regionali (FoRAGS), ed ove istituita anche
unarticolazione provinciale (FoPAGS),
attualmente ancora non uniformemente istituiti. - Tuttavia nonostante la realizzazione in talune
regioni e province di positive iniziative da
parte di questi, allaccreditamento ministeriale
non è corrisposto eguale riconoscimento proprio
da parte dei genitori nella scuola che sono
chiamati a rappresentare.
7Realtà Le occasioni mancate
- Non è esistito un movimento da parte dei genitori
che abbia affermato le proprie istanze di
partecipazione. Pertanto agli studenti sono
riconosciuti strumenti non previsti per i
genitori e cioè - le Consulte Provinciali (DPR 567/96 e successive
modifiche), organismi elettivi ora organizzati
territorialmente anche a livello nazionale e
divenute organo consultivo stabile del MIUR - e Lo Statuto delle studentesse e degli studenti
della scuola secondaria (D.P.R. 249/98 modificato
dal D.P.R. 235/07) che disciplina i loro doveri
e garantisce lesercizio dei loro diritti -
8RealtÃ
- La realtà scolastica è sempre più complessa.
Basta pensare allestrema difficoltà nel
leggere i conti consuntivi o i programmi
annuali realizzati sulla base di una
progettualità che deve tenere conto in primo
luogo delle esigenze contabili. - Per realizzare una vera partecipazione
democratica se non si mette i genitori in
condizione di esercitarla qualificando le
rappresentanze - Un genitore che voglia impegnarsi nella scuola
dovrebbe infatti conoscere almeno le principali
norme in materia che non sono poche ed hanno
altresì una caratteristica peculiare di
prevedere pochissimi obblighi e senza sanzione
in caso di inadempimento. Un caso frequente è
quello del mancato rispetto dei termini di
preavviso per le riunioni degli organi collegiali
o della norma che dispone si svolgano in orario
tale da agevolare la partecipazione -
9RealtÃ
- Le principali norme che ogni genitore dovrebbe
conoscere sono - D.L.vo 297/94 (che ha modificato il D.P.R.
416/74) - Decreto Interministeriale 28 maggio 1975
- C.M. 105/75 (regolamento tipo)
- Art. 21 L 59/97
- D.P.R. 275/99 (regolamento dellautonomia)
- Decreto Interministeriale 44/01
- O.M. 215/91 elezione OO.CC. di istituto
- O.M. 216/91 elezione del Consiglio Scolastico
Distrettuale - O.M. 217/91 elezione del Consiglio Scolastico
Provinciale -
-
10Realtà I regolamenti
- Per tutto quanto non previsto dalle norme
attualmente sono i regolamenti interni delle
istituzioni scolastiche che disciplinano
lattività ed il funzionamento degli Organi
Collegiali e devono, fra l'altro, stabilire le
modalità per il funzionamento della biblioteca e
per l'uso delle attrezzature culturali,
didattiche e sportive, per la vigilanza degli
alunni durante l'ingresso, la permanenza e
l'uscita dalla scuola, per la partecipazione del
pubblico alle sedute del consiglio - LArt. 40 del D.L.vo 297/04 prevede che in
mancanza dei regolamenti distituto, gli Organi
Collegiali operano sulla base di regolamenti tipo
predisposti dal Ministero della pubblica
istruzione (C.M. 105/75) - Sicché le proposte di legge attualmente in
discussione in VII Commissione prospettano una
potenziale realtà futura in cui lintera
disciplina relativa a costituzione, composizione
e funzionamento degli organi collegiali sarÃ
rimessa ai regolamenti/statuti delle istituzioni
con un marginale e minima regolamentazione
normativa. -
11Realtà Breve analisi
- Lettera a una professoressa di don Milani si
apre con queste parole Questo libro non è
scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. È
un invito ad organizzarsi. Dopo 40 anni
sicuramente questo invito non è stato raccolto. - Difficile organizzarsi in assenza di un
collegamento. Nonostante le innovazioni
tecnologiche, le reti di scuole previste
dallart. 9 del DPR 275/99 si sono rivelate
soprattutto reti di Dirigenti. Il Ministero ha
collegato telematicamente i docenti, ma non
esiste alcuna banca dati delle rappresentanze dei
genitori. - LIRRSAE (lIstituto di Ricerca Regionale ) del
Veneto negli anni 1998-2000 ha svolto unindagine
sulla partecipazione dei genitori rilevando che
l80 dei rappresentanti di classe è costituito
da donne prevalentemente casalinghe o che
svolgono attività lavorative compatibili. Dunque
il criterio selettivo della partecipazione
genitoriale appare determinato dal tempo libero.
Lattività poi sembra limitarsi alla raccolta di
fondi per acquisto regali o materiali,
laccompagnamento a visite guidate, la mera
partecipazione alle riunioni dei consigli di
classe, interclasse e intersezione con attenzione
concentrata sul proprio figlio è per questo che
nella Lettera a una professoressa si legge
le mamme non vedono al di là del proprio uscio?!. - Ma la questione della disaffezione per la
partecipazione attiene anche allambito delle
motivazioni, perché se è senza dubbio
indispensabile un programma di
professionalizzazione relativa alla
partecipazione per migliorarne la qualità , è pur
vero che nessun organismo di rappresentanza
prevede la competenza. Insomma, la formazione va
accompagnata anche da adeguati stimoli alla
partecipazione. - Consideriamo tra laltro che gli incarichi di
rappresentanza collegiale per i genitori non
hanno alcun reale riconoscimento né compensativo
né di fatto, neanche attraverso la possibilità di
permessi retribuiti
L.
Corradini Significati e prospettive dei
Distretti Scolastici Atti della 1 Conferenza
dei Distretti Scolastici della Lombardia promossa
dallAssessorato Regionale allIstruzioneÂ
dallIRRSAE Lombardia -
12Le opportunità dellautonomiaIl Piano
dellOfferta Formativa
- Il DPR 275/99, il regolamento dellautonomia, ha
introdotto il POF, il Piano dell'offerta
formativa che ogni istituzione scolastica
predispone, con la partecipazione di tutte le sue
componenti - Il POF rappresenta la carta di identità della
scuola ed è elaborato dal collegio dei docenti
sulla base degli indirizzi generali per le
attività della scuola e delle scelte generali di
gestione e di amministrazione definiti dal
consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto
delle proposte e dei pareri formulati dagli
organismi e dalle associazioni anche di fatto dei
genitori e, per le scuole secondarie superiori,
degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio
di circolo o di istituto - Il POF è reso pubblico e consegnato agli alunni
e alle famiglie all'atto dell'iscrizione -
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13Le opportunità dellautonomiaIl Piano
dellOfferta Formativa
- Quale corrispettivo ad una realtà deludente, il
POF (Piano Offerta Formativa) dovrebbe
rappresentare il vero progetto formativo
condiviso anche sotto laspetto territoriale. Più
spesso invece si presenta come una sommatoria di
attività e progetti, anche interessanti, frutto
di elaborazione raramente collegiale, non pensati
tenendo presenti le esigenze delle famiglie e del
territorio. - In quante occasioni i POF hanno recepito progetti
proposti dai genitori? Non solo la maggior parte
di questi non conosce tale opportunità ma
soprattutto nessuno spiega come fare per
esercitarla ed in ogni caso risulta
sostanzialmente una profonda interferenza - Conseguentemente i genitori, come gli studenti,
si sentono poco responsabili delle scelte
dellistituzione. Essi non vengono considerati
come delle risorse e ciò rende ovviamente più
difficile la concreta realizzazione di
alleanze.
14Le opportunità dellautonomiaIl Patto educativo
di corresponsabilitÃ
- Il DPR 235/07 ha introdotto il Patto educativo di
corresponsabilità sottoscritto contestualmente
all'iscrizione alla singola istituzione
scolastica dai genitori e dagli studenti e
finalizzato a definire in maniera dettagliata e
condivisa diritti e doveri nel rapporto tra
istituzione scolastica autonoma, studenti e
famiglie. - I singoli regolamenti di istituto disciplinano le
procedure di sottoscrizione nonché di
elaborazione e revisione condivisa. - Nell'ambito delle prime due settimane di inizio
delle attività didattiche, ciascuna istituzione
scolastica pone in essere le iniziative più
idonee per le opportune attività di accoglienza
dei nuovi studenti, per la presentazione e la
condivisione dello statuto delle studentesse e
degli studenti, del piano dell'offerta formativa,
dei regolamenti di istituto e del patto educativo
di corresponsabilità - Nonostante le norme ed in particolare la nota
esplicativa del 31 luglio 2008 ne definiscano
chiaramente le modalità di elaborazione e
sottoscrizione solo raramente esso è stato
frutto di una reale condivisione ma molto più
spesso una semplice prassi di sottoscrizione di
un documento da parte di genitori e studenti
15Le opportunità dellautonomiaLe procedure di
valutazione
- Lultima parte del comma 9 dellart. 21 della L
59/97 prevede l'obbligo di adottare procedure e
strumenti di verifica e valutazione della
produttività scolastica e del raggiungimento
degli obiettivi. - Una scuola autoreferenziale è quella che non si
lascia valutare. - Autonomia è responsabilità e la scuola quindi non
solo deve rendere conto delle proprie scelte e
della efficacia della propria azione operativa ma
anche garantire un certo livello di qualità del
servizio erogato. In termini tecnici una
valutazione di sistema deve valutare
lefficienza (lattività svolta) e
lefficacia (i risultati) - La valutazione è finalizzata al miglioramento del
servizio e del prodotto perciò è necessario che
essa sia aperta anche ai valutatori esterni, come
genitori e studenti, che, senza ottica di
rivalsa, assumano un atteggiamento cooperativo - Una scuola di qualità riesce a condurre alla fine
del percorso formativo tutti i suoi studenti, non
fa primeggiare solo leccellenza e sa dialogare
con le sue componenti per migliorare se stessa. - Questo presuppone lanalisi dei bisogni. Perciò è
fondamentale recuperare il rapporto tra i
docenti, responsabili del progetto educativo, e
le famiglie che sui propri figli hanno un analogo
progetto. La sfida è riuscire a realizzare
allinterno di ogni istituzione scolastica quel
patto educativo tra insegnanti studenti e
genitori. - Si legge in Lettera a una Professoressa La
scuola ha un solo problema i ragazzi che perde.
La scuola continua a perdere i suoi ragazzi
perché non sa leggere i loro bisogni, per lo più
non progetta tenendo conto di essi, non li legge
in chiave territoriale, non li condivide con le
famiglie. Essa fatica a realizzare un progetto
educativo individualizzato ed a potenziare le
capacità dellalunno. Basti pensare alle
problematiche connesse alla diversa abilità ed in
quante occasioni in relazione ad esse la scuola
riesca a realizzare una fattiva collaborazione
con le famiglie.
16Proposte
- Allo scopo di sortirne insieme sono state
formulate le seguenti proposte - Formazione delle rappresentanze
- Piena applicazione, difesa e valorizzazione della
collegialità rafforzando la cogenza delle norme - Riconoscimento normativo dei Comitati Genitori,
per le funzioni di stimolo alla partecipazione - Attuazione cogente delle procedure di
autovalutazione con il coinvolgimento del
collegio dei docenti aperto ai rappresentanti di
classe e/o al comitato genitori - Sottoscrizione del patto educativo di
corresponsabilità elaborato e condiviso da
commissioni miste che preveda e garantisca gli
standard massimi e minimi di apprendimento - Creazione di una banca dati delle rappresentanze
con particolare riguardo ai presidenti per
favorire il collegamento - Istituzione dello Statuto e delle Consulte dei
genitori come per gli studenti. - Rinnovo degli organi collegiali territoriali per
la indiscussa centralità del territorio, che non
può realizzarsi con la semplice previsione della
partecipazione di rappresentanti degli Enti
Locali allinterno dei consigli di circolo o di
istituto, ed istituzione di Forum permanenti
della formazione e informazione, allinterno
degli stessi ambiti, auspicabilmente coincidenti
con quelli del lavoro, aperti a tutte le
componenti della scuola ed alla partecipazione
consultiva di agenzie ed associazioni quale
sviluppo di un Osservatorio dei Bisogni Formativi
per assicurare unazione di collegamento-coordinam
ento attraverso incontri, attività di formazione
e informazione e favorire quel dialogo che al
momento manca. - da lettera a una professoressa
17Prospettive
- Dopo anni di analisi ci si sarebbe attesi che si
intervenisse per rimuovere le cause che hanno
determinato una caduta di interesse determinati
anche dalla circostanza che nelle scuole dove il
rapporto con la scuola è positivo, propositivo,
di dialogo e condivisione cè conseguentemente
maggiore partecipazione. - Invece tutto ciò costituisce attualmente lalibi
per giustificare la soppressione degli spazi di
partecipazione inutilizzati o mal gestiti per
linadeguatezza ad usare questi strumenti. - Abbiamo un precedente nelle sorti degli organi
collegiali territoriali. Nonostante le
riflessioni e le molteplici proposte, le azioni
intraprese, nel corso di oltre un ventennio, sono
state dirette solo verso una graduale ma costante
riduzione di funzioni e poteri, già scarsi e
vaghi, spoglio delle modeste risorse economiche
ed umane, fino allo stato di attuale agonia. - In mancanza di alcuna consapevolezza in merito al
futuro le prospettive future rappresentate dalle
proposte di legge in discussione in VII
commissione ci presentano una scuola che ritorna
accentrata sul dirigente e sugli eventuali
partners ed in cui la partecipazione diventa
eventuale e rimessa interamente agli statuti
delle scuole.
18Prospettive Breve sintesi delle proposte di legge
- Si propone
- Distinzione tra funzioni di indirizzo e di
programmazione attribuite agli organi di governo
ed i compiti di gestione e di coordinamento di
esclusiva competenza del dirigente scolastico
(PdL 953, 1199, 1262, 1468). - Possibilità per le scuole di costituirsi in
fondazioni (PDL 953). - Trasformazione del Consiglio di istituto in
Consiglio di Amministrazione (PDL 953 - 808),
con composizione ridotta rispetto allattuale,
aperta ai partners esterni ed a rappresentati
dellente locale e potenzialmente contenuta anche
in una sola unità per i genitori ovvero in
Consiglio dellIstituzione Scolastica (PdL
1262-1468) la cui modalità di costituzione,
composizione e funzionamento è interamente
rimessa allo statuto dellistituzione. Molto
probabilmente la presidenza del consiglio non
sarà più riservata ad un genitore ma al
dirigente. - I regolamenti deliberati dai consigli uscenti
possono essere modificati subito dopo
linsediamento dei nuovi organismi (PdL 953,
1199, 808), il che rende i primi del tutto
superflui. - .Abolizione della Giunta Esecutiva (prevista solo
potenzialmente dai PdL 1262-1468) - Cancellazione dei consigli di classe (previsti
solo nelle PDL 808 - 1262/1468). - Riconfermata limportanza (PDL 953 Aprea -
1262/1468) del Piano dellofferta formativa,
formulato con la partecipazione di tutte le
componenti ai sensi del DPR 275/99. Sarebbe
importante prevedere la costituzione di apposite
Commissioni POF aperte alla partecipazione dei
genitori. - Organi di valutazione della qualità del servizio
dellistituzione scolastica (PDL 953 - 1199 -
808) composti di fatto da docenti scelti.
Interessante appare la previsione di
unautovalutazione partecipata (PDL 1262/1468) - Previsione solo potenziale di altri organismi
di partecipazione integralmente affidata ai
regolamenti ovvero agli statuti dellistituzione.
Positiva ma non soddisfacente la sola generica
garanzia di applicazione anche ai genitori di
quanto previsto per gli studenti dallart. 2
comma 9,10 DPR 249/98 (PDL 953 - 1199). - La PDL 808 individua un potenziale consiglio dei
genitori e degli studenti. - Scompare invece il comitato (genitori e
studentesco), evidentemente come inevitabile
conseguenza della cancellazione del consiglio di
classe e quindi del rappresentante. - Le PDL 893 1199 non prevedono organi
territoriali. Riconfermato incredibilmente
lassetto attuale dalla PDL 808. Interessante
lindicazione delle Consulte (PDL 1262/1468)
per quanto il termine possa determinare una certa
confusione con gli organismi previsti per gli
studenti. - Positiva la previsione, forse un po generica
quanto alla sua composizione, del Consiglio
scolastico territoriale (PDL 1262/1468) con la
presenza di diritto allinterno dei presidenti
dei consigli dellistituzione che realizzano una
rete di scuole quindi anche rete di presidenti.
19Conclusione
- Le prospettive non devono vederci rassegnati.
- È giunto il momento che chi ha consapevolezza di
questo dimostri la volontà di un cambiamento
attraverso uno sforzo diretto appunto a sortirne
insieme. - In merito a tali prospettive il Movimento
Educatori Milaniani ha formulato una proposta ed
ha richiesto di essere audito per presentarla in
VII Commissione
20I genitori nella scuola realtà , opportunità ,
prospettiveGli Organismi di Partecipazione nella
scuola
- Grazie per lattenzione
- Cinzia Olivieri cinzia_olivieri_at_yahoo.it
- Sportello Genitori Studenti e Scuola
- http//www.edscuola.it/archivio/famiglie/famsporte
llo.html