Title: Ricchezza e povert
1Ricchezza e povertàleconomia diventa politica
materiali
2La nascita del mercato moderno
- Nellantico regime limportanza degli Stati
risiedeva nella potenza militare, nellestensione
territoriale e nellabbondanza di popolazione. - A partire dal Seicento soprattutto in Gran
Bretagna e Olanda la potenza e la ricchezza del
Paese è legata strettamente allattività del
commercio internazionale
3Commercio mondiale
4Il commercio internazionale inglese
5La mano invisibile
- Per Adam Smith il mercato (commercio) è una
realtà in cui opera una miriade di soggetti,
nessuno dei quali è in una posizione dominante.
Tra loro si realizza una condizione di
concorrenza perfetta infatti il singolo mira
solo al suo proprio guadagno ed è condotto da una
mano invisibile a perseguire un fine che non
rientra nelle sue intenzioni Perseguendo il
suo interesse, egli spesso persegue linteresse
della società in modo più efficace di quanto
intende effettivamente perseguirlo. - Egli ritiene che lespansione del commercio (in
regime di concorrenzialità e di libertà) creino
le condizioni per lo sviluppo economico
6La libera concorrenza
- Le teorie che volevano il mercato libero da
qualsiasi vincolo (liberismo) spesso si
accompagnavano alle idee di libertà politica
(liberalismo). - Agli Stati si chiedeva una sempre maggiore
libertà sia politica che economica. - La Gran Bretagna fu il primo stato a seguire una
politica liberistica e a limitare i propri
interventi diretti nelleconomia prevalentemente
ad una funzione di arbitro tra datori di lavoro e
manodopera.
7La nazione industriale
- Con linizio del XIX secolo cominciò ad apparire
evidente limportanza del progresso economico per
definire la gerarchia degli Stati - La Gran Bretagna oltre al primato nei commerci
era anche la prima potenza industriale
8Indici della crescita
9La supremazia inglese
10La ferrovia
11Il progresso
12Le esposizioni universali
- Lesposizione universale di Londra 1851
13Gli interni del Crystal palace
14La seconda rivoluzione industriale
15Le industrie
16Principali cambiamenti dovuti alla rivoluzione
industriale
- Sviluppo delle comunicazioni
- Inurbamento
17Lo sviluppo ferroviario in Europa
18Fasi dello sviluppo economico
- Tutte le società, per le loro caratteristiche
economiche, possono essere classificate in una di
queste cinque categorie - la società tradizionale,
- la fase delle condizioni preliminari per il
decollo - Il decollo
- Il passaggio alla maturità
- Il periodo del grande consumo di massa
-
Rostow
19La crisi agraria
Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia Prezzi del grano e del mais tra il 1878 e il 1887 (in lire per quintale) in Italia
1878-1880 1881 1882 1883 1884 1885 1886 1887
grano 31,68 26,36 25,42 23,11 21,52 21,24 21,28 21,48
mais 22,41 19,01 20,55 17,38 14,94 14,10 15,51 13,41
20I cicli economici
- Leconomia capitalistica presenta un andamento a
onde successive di espansione e di depressione - La crisi rappresenta la fase dellinversione di
tendenza rispetto allo sviluppo
21Innovazione
- La parola chiave per comprendere questa nuova età
dello sviluppo economico è - Innovazione
- Linnovazione, molto semplicemente (è)
lintroduzione di una nuova funzione di
produzione, e ciò comprende sia il caso di una
nuova merce, sia nuove forme di organizzazione - Poiché dal punto di vista economico la produzione
non è altro che la combinazione di servizi
produttivi è la stessa cosa dire che
linnovazione combina i fattori in modo nuovo, o
che consiste nel dar vita a nuove combinazioni
22La grande depressione
- 1873-1896 non si tratta di una crisi di portata
eccezionale, ma è in grado di modificare gli
equilibri precedenti - Dopo gli anni 70 finisce il predominio economico
inglese basato sul cosiddetto imperialismo del
libero commercio -
- Stati Uniti e Germania crescono la loro capacità
produttiva
23Il protezionismo
- Per reagire alle difficoltà i paesi più
industrializzati, tranne la Gran Bretagna,
proteggono i loro prodotti con dazi doganali. - Prima della I guerra mondiale nellEuropa
continentale il livello medio dei dazi era del
19, in Giappone oltre il 25, oltre il 40
negli USA
24Spinte contrastanti
- Le tecnologie rendono le economie più
interdipendenti - Gli Stati nazionali mirano a mantenere i loro
vantaggi competitivi - Lo Stato è chiamato ad intervenire nella politica
e nelleconomia
25Le maggiori potenze industriali prima del 29
26Il 1929 e la grande crisi
27La crisi si estende in Europa
- In Europa vengono meno i presti che gli Usa hanno
fatto, tra questi i debiti connessi alla prima
guerra mondiale (Germania in particolare) - Il mercato finanziario di Londra risente della
crisi. Nel 1930 la sterlina ha perso il 30 del
suo valore nei confronti del dollaro - Tendenza generalizzata alla svalutazione
- Italia, Olanda, Belgio, Svizzera, Francia restano
fedeli al gold exchange standard
28Soluzioni
- Risposte tradizionali
- Lo Stato controlla i meccanismi economici
secondo il pensiero liberista - Bilanci in ordine
- Tagli alle spese
- Deflazione
- La crisi continua
29Il New Deal
- I Democratici vincono le elezioni con Fraklin
Delano Roosvelt che si insedia alla Casa Bianca
nel febbraio 1933. - La sua nuova politica economica prende il nome di
New Deal - Manovre monetarie di inflazione
- Controlli sulle attività bancarie
- Programma di assistenza ai poveri
- Finanziamento di lavori pubblici
30Il capitalismo democratico
- Un nuovo capitalismo che prevedeva la
regolamentazione dellattività economica e la
mediazione da parte dello Stato tra le parti
sociali senza mutare lassetto istituzionale del
paese
31John Maynard Keynes
- Nel 1936 pubblica la Teoria generale
delloccupazione, dellinteresse e della moneta. - Contesta la mano invisibile
- Introduce il concetto di moltiplicatore
32Lidea di risparmio come vizio
- Bisogna distinguere tra consumi e investimenti. I
consumi sono in funzione del reddito.
investimenti non sufficienti determinano una
serie di effetti a cascata su altre sfere. Se
mancano gli investimenti crollano i consumi
33Il ruolo dello Stato
- Lo stato è chiamato ad intervenire per regolare e
guidare leconomia. - Se gli investimenti subiscono una flessione, i
consumi debbono aumentare e viceversa in modo da
mantenere alta la domanda e così eliminare le
depressioni e mantenere costantemente una
situazione prossima al boom economico
34Le imposte
- Per sostenere il consumo lo stato adopera le
imposta per redistribuire il reddito a favore
delle classi popolari che hanno una forte
propensione al consumo. -
- Le imposte dovranno servire anche a sostenere
linvestimento riducendo innanzi tutto il tasso
dinteresse.
35Il ruolo dello stato
- Lo stato interviene inizialmente soprattutto
nella politica sociale - Per la necessità di agevolare il meccanismo del
mercato (assistenza nel campo dellistruzione) - Per moderare o prevenire gli effetti collaterali
negativi dellindustrializzazione (sanità e
igiene pubblica)
36Lampliarsi della competitività economica
- Lotta contro lanalfabetismo
- La formazione culturale
- Tutela e qualificazione della manodopera
- Lampliarsi dei servizi/terziario
37Livelli di alfabetizzazione in Italia secondo il
censimento 1861
38Livelli di alfabetizzazione della popolazione
rurale nel 1861
39 Le quindici maggiori città europee (Russia
esclusa) tra 1400 e 1800
1400 1400 1500 1500 1600 1600 1700 1700 1800 1800
Parigi 275.000 Parigi 225.000 Parigi 300.000 Londra 575.000 Londra 948.000
Bruges 125.000 Napoli 125.000 Napoli 275.000 Parigi 500.000 Parigi 550.000
Genova 100.000 Milano 100.000 Londra 200.000 Napoli 300.000 Napoli 430.000
Venezia 100.000 Venezia 100.000 Venezia 151.000 Amsterdam 200.000 Vienna 247.000
Granata 100.000 Granada 70.000 Siviglia 135.000 Lisbona 180.000 Amsterdam 217.000
Milano 90.000 Praga 70.000 Lisbona 130.000 Madrid 140.000 Dublino 200.000
Siviglia 75.000 Lisbona 65.000 Milano 120.000 Venezia 138.000 Lisbona 195.000
Firenze 55.000 Tours 60.000 Palermo 105.000 Roma 135.000 Berlino 172.000
Gand 55.000 Genova 58.000 Praga 100.000 Milano 125.000 Madrid 168.000
Lisbona 55.000 Firenze 50.000 Roma 100.000 Vienna 114.000 Roma 153.000
Bologna 45.000 Gand 55.000 Toledo 80.000 Palermo 100.000 Palermo 139.000
Londra 45.000 Palermo 55.000 Firenze 76.000 Lione 97.000 Venezia 138.000
Napoli 45.000 Roma 55.000 Rouen 70.000 Marsiglia 90.000 Milano 135.000
Toledo 45.000 Bologna 50.000 Granata 69.000 Bruxelles 80.000 Amburgo 130.000
Barcellona 40.000 Londra 50.000 Madrid 65.000 Siviglia 72.000 Lione 109.000
Fonte P. Bairoch - J. Batou - P. Chèvre, La
population des villes Européennes banque des
données et analyse sommaire des résultats, Genève
1988, pp. 272-283.
40Tassi di urbanizzazione (popolazione urbana sul
totale)
1800 1850 1910 1970
Inghilterra e Galles 23 50 75 78
Francia 13 20 39 68
Belgio 18 34 57 71
Germania 10 16 49 68
Italia 31 42 62 66
Russia 6 8 20 54
Portogallo 16 16 16 29
41I caratteri della rivoluzione industriale Ph.
Deane, La prima rivoluzione industriale, Il
Mulino, Bologna 1982, p. 11
- Applicazione sistematica e diffusa della scienza
moderna e della conoscenza empirica al processo
di produzione per il mercato - La specializzazione dellattività economica
rivolta alla produzione per il mercato e non
allautoconsumo o al mercato locale - Il trasferimento di popolazione dalle zone rurali
a quelle urbane - Laumento delle dimensioni e la
spersonalizzazione dellunità tipica di
produzione, in modo che essa viene ad essere
fondata sempre meno sulla famiglia o su gruppi di
famiglie e sempre più sulle società per azioni o
sulle imprese pubbliche - Limpiegao intensivo ed estensivo delle risorse
di capitale - Nascita di nuove classi sociali ed occupazionali
create dalla proprietà o dal rapporto con i mezzi
di produzione diversi dalla terra, in particolare
con il capitale