Title: COMPLICANZE IN CASO DI ADESIOLISI
1COMPLICANZE IN CASO DI ADESIOLISI
- Massimo Luerti
- U.O. Ostetricia Ginecologia 1
- A.O. della Provincia di Lodi
- massimo.luerti_at_ao.lodi.it
2ADESIOLISI INDICAZIONI
- Dolore pelvico
- Infertilità
- Occlusione intestinale
3ADESIOLISI RISULTATI
- Perchè i risultati del trattamento laparoscopico
possano essere valutati correttamente, si deve
tener conto dei fattori prognostici significativi
in grado di predire lesito della chirurgia e
quindi indirizzare adeguatamente la scelta nel
singolo caso ladesiolisi può comunque essere
completata in tutti i casi.
4- natura e estensione delle aderenze- eziologia
delle aderenze e loro evoluzione- tecnica
chirurgica utilizzata- precauzioni utilizzate
per prevenire aderenze post-op
FATTORI PROGNOSTICI DELLADESIOLISI
5.
- CLASSIFICAZIONE DELLE ADERENZE
Estensione Gravità Area interessata
lt 1 cm Filamentose ed avascolari Ovaio e/o tube
1-3 cm Dense e/o vascolarizzate Utero
3-5 cm Serrate Peritoneo pelvico
gt 5 cm Intestino tenue
Intestino crasso
Omento
6EZIOLOGIA DELLE ADERENZE
- Endometriosi
- Ischemia
- Disidratazione della superficie peritoneale
- Eccessivo uso di suture
- Eccessivo uso di coagulazione
- Trazioni sul peritoneo
- Coaguli ritenuti nella cavita peritoneale
- Durata dellintervento
- Trauma annessiale
- Infezioni
7COMPLICANZE DELLADESIOLISI
- Lesioni termiche o meccaniche intestinali
- Lesioni termiche o meccaniche vescicali
- Lesioni termiche o meccaniche ureterali
- Lesioni termiche o meccaniche annessiali
- Emorragia
- Formazione di aderenze de novo
- Eccessiva durata dellintervento
8COMPLICANZE DOPO LAPAROSCOPIA OPERATIVA
Range
LAVH 21,1 - 22,8
Unilateral SO or BSO 10,7 - 15,8
Endometriosis surgery 7,9 - 9,4
Adhesiolysis 13,2 - 16,3
Myomectomy 0 - 0,9
Ectopic pregnancy 3,9 - 5,5
Neosalpingostomy 0 - 0
LUNA procedure 0 1,3
Presacral neurectomy 0 - 0
Tubal ligation 6,6 - 26,7
9COMPLICANZE DOPO LAPAROSCOPIA OPERATIVA
Laparoscopic procedures No. of procedures Laparotomies for complications Rate/1000
Diagnostic 4130 7 1,7
Minor 4213 2 0,5
Major extensive adhesiolysis 1910 16 8,4
Other 6370 24 3.8
Advanced 898 8 8,9
10FATTORI GENERALI PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE
- Chirurgo Conoscenza dellanatomia Conoscenza
della strumentazione Conoscenza della tecnica
chirurgica - Capacità tecnica e esperienza
- Paziente
- Corretta selezione delle pazienti
- Corretta valutazione preoperatoria Corretta
preparazione intestinaleIntervento - Buona squadra chirurgica Tecnica chirurgica
standardizzata - Corretto uso degli strumenti Rispetto delle
zone anatomiche più pericolose
11PRINCIPI DI TECNICA
- Utilizzare tre o più vie di accesso
- Utilizzare pinze atraumatiche per mettere in
tensione le aderenze con trazione e
controtrazione - Iniziare dalle aderenze più mediali e meno severe
- Uso di forbici a lama fredda nelle aree
avascolari - Forbice monopolare, forbice bipolare, laser o
emostasi preventiva nelle aree vascolarizzate - Incisione sempre alla base o nel piano di
clivaggio - Escidere la totalità delle aderenze e non
limitarsi a tagliarle quando sono interessati gli
annessi - Lavare ed aspirare solo se necessario
12PREVENZIONE DEI DANNI AL PICCOLO INTESTINO
- Iniziare dalladesiolisi più semplice
- Evitare trazioni divergenti
- Evitare la corrente monopolare se la visione del
campo operatorio e delle anse intestinali non è
perfetta - Non toccare lintestino durante o immediatamente
dopo lattivazione di corrente bipolare - Nelle aderenze entero annessiali e entero
parietali rimanere più vicini alle strutture
genitali o parietali - Evitare sanguinamento del campo operatorio così
da visualizzare al meglio i piani avascolari - Al termine dellintervento procedere ad un
sistematico controllo di tutto il tratto
intestinale interessato dalladesiolisi.
13PIANO CHIRURGICO PER ENTEROLISI ESTESA
- 1. Sezione di tutte le aderenze con il
peritoneo parietale della parete addominale
anteriore. Le anse del piccolo intestino
incontrate durante questo processo sono separate
usando il loro attacco anteriore per
controtrazione, invece di aspettare la fine della
procedura. - 2. Sezione di tutte le aderenze del piccolo
intestino e dellomento nella pelvi. Il
rettosigma, il cieco e lappendice richiedono
spesso sezioni separate durante questa fase. - 3. Far scorrere lintestino. Usando pinze
atraumatiche e una cannula da lavaggio
aspirazione, lintestino è percorso per tutta la
sua lunghezza. Iniziando dal cieco e ileo
terminale, anse e restringimenti significativi
sono liberati fino al legamento di Treitz. - 4. Opzionale. La patologia tubo-ovarica è
trattata alla fine, se indicato.
14BUONA TECNICA CHIRURGICA Laser o
elettrochirurgia?
- Superiorità del laser mai dimostrata
- Grado di aderenze postchirurgiche comparabile
- Ruolo più importante abilità esperienza del
chirurgo combinate con la preferenza personale
verso una tecnica appresa nel corso degli anni - Evitare luso eccessivo dellelettrochirurgia!!
- necrosi tissutale
- Esposizione dei vasi e loro taglio dopo
coagulazione con adeguata densità di potenza
15FORBICI BIPOLARI
- Vantaggi
- La corrente non passa attraverso il corpo della
paziente - Basso rischio di lesioni iatrogene termiche ai
tessuti circostanti - Buona emostasi con scarsa o assente distruzione
di tessuto - Potenza ridotta
16(No Transcript)
17(No Transcript)
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22(No Transcript)
23TEMPORARY OVARIAN SUSPENSION (TOS)
(Abuzeid et al, JAAGL 2002)
24GRAZIE PER LATTENZIONE Questa presentazione
potrà essere reperita in versione ridotta sul
sitowww.ciog.itinfo_at_ciog.it - ciog_at_ciog.it
25PRINCIPI DI PREVENZIONE DELLE ADERENZE
- Minimizzare la lesione peritoneale
- Accurata emostasi
- Limitati residui tissutali e ematici
- Uso di strumenti atraumatici
- Riduzione di aree di incisione
- Riduzione dellischemia
- Riduzione di materiale estraneo
- Mantenere separate le superfici peritoneali per
un minimo di 5-7 gg (mentre avviene la
riparazione) - Massimizzare il potenziale della fibrinolisi
26RUOLO DELLEMOSTASI
- Lesione peritoneale sangue in cavità
peritoneale ? stimolo alla formazione di aderenze
(per leccessiva quantità di fibrina che fornisce
la matrice alla formazione di aderenze) - No lesione peritoneale sangue in cavità
peritoneale ? no aderenze - Lesione peritoneale sangue eparinizzato in
cavità peritoneale ? nessun stimolo alla
formazione di aderenze
27BUONA TECNICA CHIRURGICA Manipolazione delicata
dei tessuti
- la riperitonizzazione causa aderenze
- la chiusura spontanea dei difetti peritoneali è
da preferire - la chiusura del peritoneo può causare ischemia,
reazione da corpo estraneo, infiammazione
28BUONA TECNICA CHIRURGICA Essiccamento dei
tessuti
- CO2 riscaldata ed umidificata
- - riduce o elimina lessiccamento cellulare
- - mantiene lintegrità dei fluidi peritoneali
- - permette di aumentare la sopravvivenza
cellulare peritoneale - - migliora loutcome clinico (ipotermia, dolore
post-operatorio, gg di degenza)
29 MEZZI DI PREVENZIONE DELLE ADERENZE
FUNZIONI
LIMITI
FANS
Modelli animali
Inibizione PG e TBX
Glucocorticoidi Antiistaminici
Effetti immunosoppressivi
? Permeabilità vascolare ? Produzione di citokine
Progestinici
? Formazione di aderenze
Modelli animali
Inibizione dei fibroblasti
Ab anti-TGF?
Modelli animali
Antibiotici
? Infezioni
Effetti scarsi
Anticoagulanti
Inibizione estrinseca
Emorragia
Emorragia
Attivazione della plasmina
Fibrinolitici ( rtPA, PRAP-1 )
30 MEZZI DI PREVENZIONE DELLE ADERENZE
BARRIERE
SOLIDE
SOLUBILI
- Acido ialuronico cross linkato
- PTFE (Gore-Tex)
- Cellulosa ossidata rigenerata (Interceed)
- Jaluronato ferrico (Intergel)
- HA-CMC (Seprafilm)
- Cristalloidi ad alta e bassa viscosità Ringer
lattato - Destrano al 32
- Soluzione salina
- Icodestrina al 4
- Spray gel
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