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LETTERATURA LATINA

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LETTERATURA LATINA LE ORIGINI CRONOLOGIA 753 a.C. fondazione di Roma 509 a.C. fine della monarchia 290a.C. fine terza guerra sannitica 275a.C. vittoria dei romani su ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LETTERATURA LATINA


1
LETTERATURA LATINA
  • LE ORIGINI

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CRONOLOGIA
  • 753 a.C. fondazione di Roma
  • 509 a.C. fine della monarchia
  • 290a.C. fine terza guerra sannitica
  • 275a.C. vittoria dei romani su Pirro
  • 146 a. C. distruzione di Corinto e di Cartagine
  • 107 a. C. primo consolato di Mario

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  • 90 -88 a.C. guerra sociale
  • 83 82 a.C. guerra civile
  • 81 79 a.C. dittatura di Silla
  • 78 a.C. morte di Silla

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NASCITA DELLA LETTERATURA LATINA
  • 240 a.C.
  • Livio Andronico
  • Fa rappresentare per la prima volta un testo
    scenico in lingua latina, forse una tragedia.

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LIVIO ANDRONICO
  • Greco originario della colonia di Taranto, venne
    a Roma nel 272, al seguito del nobile romano
    Livio Salinatore, di cui divenne liberto.
  • Esercitò la professione di gramaticus, cioè
    insegnante di greco e di latino.

6
LIVIO ANDRONICO
  • Varrone, Cicerone e Orazio sono concordi
    nellindicarlo come il primo autore della
    letteratura latina
  • Scrisse
  • tragedie e commedie, di cui possediamo molto poco
  • Un Partenio (canto di fanciulle) in onore di
    Giunone (207)

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LETTERATURA DI RIPORTO
  • La letteratura latina nasce adulta, in quanto è
    una letteratura di riporto, come traduzione di
    quella greca.
  • ES. Livio Andronico traduce in metro italico, il
    saturnio, lOdissea

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ROMA VS ATENE
  • I Romani vennero in contatto con la cultura greca
    della Magna Graecia e nacque a Roma un dilagante
    spirito di imitazione di tutto ciò che era greco.

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ROMA VS ATENE
  • Catone il Censore si fece strenuo difensore della
    romanità ed oppositore della cultura greca, vista
    come fonte di mollezza e corruzione.
  • Scipione Emiliano ed il Circolo degli Scipioni
    furono i portavoce della tendenza che poi
    prenderà il sopravvento

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ROMA VS ATENE
  • Vengono accettate la sapienza e la bellezza
    dellarte greca, custodendo con gelosia gli alti
    valori della tradizione romana.

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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
  • La prima attestazione scritta del Latino è
    liscrizione che troviamo nella Cista Ficoroni,
    un vaso cilindrico in bronzo
  • DINDIA MACOLNIA FILEAI DEDIT/ NOVIOS PLAUTIOS MED
    ROMAI FECID
  • Dindia Macolnia filiae dedit Novius Plautius me
    Romae fecit.

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CISTA FICORONI
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CISTA FICORONI
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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
  • FASTI
  • Calendario ufficiale romano che ogni anno il
    Pontefice, la massima autorità religiosa,
    divulgava, con la distinzione dei giorni fasti
    (quelli in cui si potevano sbrigare gli affari
    pubblici) e nefasti (quelli in cui non si poteva).

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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
  • TABULA DEALBATA
  • Il Pontefice usava esporre pubblicamente una
    tavola bianca, che dichiarava, oltre ai nomi
    dei magistrati dellanno, anche avvenimenti di
    pubblica rilevanza.
  • N.B. Queste registrazioni ufficiali,
    depositandosi anno per anno, presero il nome di
    ANNALES.

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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
  • CARMINA. Vengono così chiamate le composizioni
    più disparate preghiere, giuramenti, profezie,
    proverbi, scongiuri, la Legge delle XII Tavole,
    etc. Presentano una prosa ritmica ed oscura.

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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
  • FESCENNINI VERSUS.
  • Produzione orale e improvvisata, che avrà eco
    anche nelle opere letterarie. Avevano la
    caratteristica del motteggio e della comicità,
    anche licenziosa.

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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
  • VERSO SATURNIO.
  • I primi testi letterari latini usano un verso, il
    saturnio, non di origine greca.
  • La sua origine è tuttora avvolta nel mistero, è
    sempre stato considerato un verso italico
    (Saturno è divinità assolutamente italica), ma
    neppure questo è provato. Sembra non seguire la
    metrica quantitativa.
  • Forse è lunione italica di due cola greci.

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LETA ARCAICA
  • Caratteristiche degli autori latini delletà
    arcaica
  • Gli uomini di cultura sono schiavi o liberti che
    come occupazione svolgono unattività da
    pedagoghi.
  • Livio Andronico schiavo greco di Taranto
  • Ennio proviene dalla Puglia

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  • Le ragioni sono da ricercare nelle
    caratteristiche della società romana.
  • In età repubblicana scrivere è considerata una
    attività da schiavi
  • Il civis romanus ha ununica grande occasione di
    gloria e prestigio e questa gli è offerta
    dallazione politica, dal cursus honorum

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OTIUM VS NEGOTIUM
  • Il negotium è lattività politica e clientelare
    che assorbe tutte le energie
  • Lotium è visto con sospetto, come qualcosa che
    corrompe, che non è proprio delluomo romano che
    è principalmente uomo pubblico

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SALLUSTIO
  • Omnis homines, qui sese student praestare ceteris
    animalibus, summa ope niti decet ne vitam
    silentio transeant veluti pecora, quae natura
    prona atque ventri oboedientia finxit.Sed nostra
    omnis vis in animo et corpore sita est animi
    imperio, corporis servitio magis utimur alterum
    nobis cum dis, alterum cum beluis commune est.

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  • Quo mihi rectius videtur ingeni quam virium
    opibus gloriam quaerere et, quoniam vita ipsa,
    qua fruimur, brevis est, memoriam nostri quam
    maxume longam efficere.Nam divitiarum et formae
    gloria fluxa atque fragilis est, virtus clara
    aeternaque habetur.

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  • Tutti gli uomini che si impegnano ad essere
    superiori ai restanti esseri umani bisogna che si
    sforzino con il massimo impegno a non trascorrere
    la vita in silenzio come gli animali, che la
    natura creò chini a terra e schiavi delle
    pulsioni. Ma tutta la nostra forza è insita
    nell'animo e nel corpo ci serviamo
    dell'intelligenza per il comando e maggiormente
    del corpo per l'esecuzione il primo abbiamo in
    comune con gli dei, il secondo con le bestie.

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  • E dunque mi sembra più giusto cercare la fama
    con l'intelligenza che con la forza e, poichè la
    vita medesima di cui godiamo è breve, rendere
    quanto più lungo possibile il ricordo di noi.
    Infatti la gloria che viene dalle ricchezze e
    dalla bellezza è fuggevole e fragile, la virtù è
    un possesso che risplende per sempre. ( De
    coniuratione Catilinae)
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