IL CACHING COOPERATIVO - PowerPoint PPT Presentation

1 / 47
About This Presentation
Title:

IL CACHING COOPERATIVO

Description:

Daniela M. Prencipe Matr. 3036718 Sommario Il Web caching; Il Caching cooperativo; Le varie architetture del ca-ching cooperativo; Il protocollo ICP; La rete Garr-G ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:114
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 48
Provided by: Michel494
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: IL CACHING COOPERATIVO


1
IL CACHING
COOPERATIVO
Daniela M. Prencipe Matr. 3036718
2
Sommario
  • Il Web caching
  • Il Caching cooperativo
  • Le varie architetture del ca-ching cooperativo
  • Il protocollo ICP
  • La rete Garr-G
  • Configurazione del squid cache server nella rete
    Garr.

3
WEB CACHING
  • Il Web caching è una tecnica che può ri-durre il
    ritardo nella ricerca dei docu-menti e diminuire
    la quantità di traffico Web inviato su Internet.
  • La cache nel Web è unentità della rete, detta
    anche proxy server che soddisfa le richieste HTTP
    da parte di un client.

4
IL PROXY SERVER(1)
  • Il proxy server ha un proprio disco di
    archiviazione e conserva nella sua memoria copie
    degli oggetti ri-chiesti di recente.
  • Gli utenti configurano i loro brow-ser in modo
    tale che tutte le ri-chieste HTTP siano dirette
    ai proxy server.

5
IL PROXY SERVER (2)
  • Quando un browser invia una richiesta HTTP per un
    oggetto, il proxy server con-trolla se ha una
    copia dell'oggetto memo-rizzata. Se si invia un
    GET condizionato all'URL dell'oggetto richiesto,
    altrimen-ti invia un GET semplice.
  • Quindi il proxy server riceve, o mantie-ne,
    l'oggetto nella propria cache e invia un
    messaggio di risposta HTTP al browser con, in
    allegato, l'oggetto richiesto.

6
I VANTAGGGI CON I PROXY SERVER (1)
  • I proxy server stanno avendo un grande successo
    in Internet per almeno tre motivi
  • Un proxy server può ridurre sostanzialmente il
    tempo di risposta di una richiesta da parte di un
    client. Se c'e una connessione ad alta velocità
    fra il client e il proxy server, come spesso
    succede, e se la cache contiene gli oggetti
    richiesti, allora esso e in grado di inviare
    rapidamente al client gli oggetti richiesti.
  • I proxy server possono ridurre in modo dra-stico
    il traffico su un link di accesso di
    un'organizzazione. Inoltre, possono ridurre in
    modo consistente anche il traffico del-l'intero
    Internet, migliorando quindi le performance di
    tutte le applicazioni Inter-net.

7
I VANTAGGGI CON I PROXY SERVER (2)
  • Un Internet fitto di proxy server fornisce
    un'infrastruttura ideale per la rapida
    di-stribuzione di contenuti, anche per le
    in-formazioni disponibili su siti che funziona-no
    su server lenti o con link di accesso a bassa
    velocità. Se questi provider poveri di risorse"
    hanno contenuti di interesse ge-nerale, questi
    saranno copiati velocemente nelle cache dei proxy
    server e l'alta ri-chiesta degli utenti potrà
    essere soddi-sfatta.

8
IL CACHING COOPERATIVO
  • I proxy server multipli, situati in locazioni
    diverse su Internet, possono cooperare e
    mi-gliorare le performance generali e possono
    trarre beneficio dalla condivisione degli
    og-getti contenuti nella propria cache così come
    un gruppo di client (browser). Il loro effet-to
    positivo è amplificato dall'architettura
    distribuita.
  • Le cache gerarchiche sono un'estensione logi-ca
    del concetto di cache, utilizzano i proto-colli
    di intercache. Questo tipo di protocol-li
    fornisce delle informazioni che possono essere
    utilizzate da un apparato di webcache per ridurre
    il tempo di ricerca di un ogget-to.

9
VANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO(1)
  • Unefficiente cache nel client o nel proxy ha dei
    significativi vantaggi
  • riduce la latenza percepita dall'utente
  • riduce il carico del Web server
  • diminuisce il numero di pacchetti che tran-sitano
    nella rete e quindi aumenta la banda disponibile
  • aumenta l'affidabilità perché gli oggetti possono
    essere recuperati anche quando i server d'origine
    non sono raggiungibili
  • il minor costo, poiché si può utilizzare una
    struttura distribuita più economica

10
VANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO(2)
  • un maggior numero di cache hits in genera-le, ci
    si può aspettare che almeno il 10 delle
    richieste ricevute da una cache si traducano in
    cache hit (risposte positive) in quelle
    adiacenti
  • routing delle richieste eseguendo un rou-ting
    verso una certa cache adiacente, é pos-sibile
    instradare il traffico HTTP su un de-terminato
    percorso. Per esempio, avendo due link di
    connessione con la rete internet, é possibile
    instradare il traffico HTTP su uno dei due,
    lasciando il secondo collegamento a disposizione
    per tutti gli altri utilizzi.

11
SVANTAGGI DEL CACHING COOPERATIVO
  • Alcuni possibili svantaggi possono essere
  • maggiore complessità della configurazione
  • per ogni singola relazione di "parentela" é
    ne-cessario coordinare gli interventi di
    configu-razione di entrambi i nodi coinvolti ed
    al cre-scere del numero delle cache componenti la
    ge-rarchia, l'attività di configurazione tende a
    divenire più impegnativa
  • maggiore ritardo nella risoluzione di un cache
    miss (risposta negativa)
  • il fatto che l'utilizzo od il mancato utilizzo
    di una cache adiacente si traduca in un aumento
    della velocità percepita dall'utente finale può
    dipendere da svariati fattori il ritardo tra i
    nodi, la congestione dei link, l'utilizzo o il
    mancato utilizzo di protocolli di comunicazione
    intercache ed altro ancora.

12
ARCHITETTURA DEL CACHING COOPERATIVO
  • Alcune soluzioni proposte
  • Architetture gerarchiche
  • Architetture distribuite
  • Architetture ibride

13
ESEMPIO (1)di architettura gerarchica
Cache nazionale
HTTP
Server di origine
Nessuna copia delloggetto
Memorizza copia delloggetto
Cache regionale
Nella risposta HTTP viene inserita copia
delloggetto
Nessuna copia delloggetto
Memorizza copia delloggetto
Cache dellistituzione
Nessuna copia delloggetto
Memorizza copia delloggetto
HTTP
14
ESEMPIO (2)di architettura gerarchica
Cache dellistituzione
HTTP
Contiene copia delloggetto
Richiesta copia dello stesso oggetto
HTTP
15
ARCHITETTURA GERARCHICA
  • Elevato tempo di latenza in caso di hit al
    livello più alto.
  • Non si utilizzano possibili hit sui cache
    server dello stesso livello (sibling).
  • I cache server di più alto livello possono
    diventare colli di bottiglia.

16
SVANTAGGI DELLA ARCHITETTURA GERARCHICA
  • I server proxy della gerarchia devono essere
    posizionati in punti strategici della rete
  • Ogni livello della gerarchia può in-trodurre un
    ritardo aggiuntivo
  • Copie multiple della stessa risorsa sono
    presenti in diversi livelli della cache.

17
ARCHITETTURA DISTRIBUITA
  • Esiste un unico li-vello di server pro-xy
  • Ogni server proxy mantiene delle
    meta-informazioni sul con-tenuto delle cache
    degli altri server proxy.
  • Tutte le cache sono sorelle.

1
1
1
1
18
QUERY COOPERATION
  • Quando viene inviata una richiesta ad un proxy,
    se non ha loggetto nella sua cache, lo chiede ai
    proxy dello stesso livello (quelle cache sorelle)
  • Non si appesantisce la rete con continui scambi
    di informazioni fra le cache coope-ranti.

19
VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA ARCHITETTURA
DISTRIBUITA
  • Vantaggi della architettura distribuita
  • gran parte del traffico è limitato ai livelli
    locali della rete
  • permette una migliore condivisione del carico ed
    una migliore tolleranza ai guasti
  • Svantaggi della architettura distribuita
  • numerosi problemi per sviluppare il caching
    di-stribuito su una vasta area geografica
    (elevati tempi di connessione, maggiore uso della
    lar-ghezza di banda, questioni amministrative,
    )
  • sovraccarico sulla rete
  • laumento del rischio di perdita di pacchetti
    porta a tempi di risposta più alti.

20
INFORMED COOPERATION
  • Continui scambi di informazioni fra le ca-che
    cooperanti circa il loro contenuto
  • Si scambiano poche informazioni, dunque non si
    sovraccarica la rete.

Rias-sunto
21
PROTOCOLLI DI COOPERAZIONE
  • Presenti in letteratura
  • ICP (Internet Caching Protocol)
  • CD (Cache Digests)
  • HTCP (HyperText Caching Protocol)
  • CARP (Cache Array Routing Protocol)

22
ICP (1)
  • ICP è un protocollo intercache origi-nario di
    livello applicativo (UDP come lo strato del
    trasporto) che permette ad un server proxy di
    chiedere ad un altro proxy se possiede una copia
    valida di una data risorsa
  • ICP permette linvio di richieste non soltanto
    verso i nodi parent ma anche tra nodi
    appartenenti allo stesso livel-lo della gerarchia
    (nodi sibling)
  • Quando il proxy ha identificato tramite ICP un
    altro proxy che possiede una co-pia valida della
    risorsa richiesta, per ottenerla invia una
    normale richiesta HTTP

23
ICP (2)
  • Invio delle query ICP
  • per default, un proxy invia una query ICP a
    tutti i proxy a cui è direttamente collegato
    nella gerarchia
  • Analisi delle risposte ICP
  • il proxy analizza le risposte ICP finché
    riceve il primo ICP_HIT o finché non ha ricevuto
    tutte le risposte con ICP_MISS
  • timeout di 2 secondi. Se non si riceve un
    messaggio di risposta significa che la cache
    remota è fuori servizio oppure la rete e/o la
    cache sono congestiona-tee quindi si rinvia la
    query alla ca-che remota.

24
Esempio ICP si verifica un ICP_HIT
Consideriamo cosa avviene nei proxy direttamente
collegati ad A
S
ICP_MISS
2
ICP_MISS
HTTP
1
HTTP
HTTP
ICP_HIT
HTTP
ICP_HIT
1
A
25
Esempio ICP tutti ICP_MISS
HTTP
Consideriamo cosa avviene in tutti i livelli
dellarchitettura
S
HTTP
ICP_MISS
HTTP
2
ICP_MISS
HTTP
1
HTTP
HTTP
ICP_MISS
HTTP
HTTP
1
A
26
Esempio ICP si verifica un timeout
Consideriamo cosa avviene nei proxy direttamente
collegati ad A
S
TIMEOUT
2
2
La cache è fuori servizio o/e congestionata.
HTTP
1
HTTP
HTTP
HTTP
1
A
27
FORMATO DEL MESSAGGIO ICP (1)
0
31
OPCODE VERSION PACKET LENGTH
REQUEST NUMBER REQUEST NUMBER REQUEST NUMBER
OPTIONS OPTIONS OPTIONS
PADDING PADDING PADDING
SENDER HOST ADDRESS SENDER HOST ADDRESS SENDER HOST ADDRESS
DATA DATA DATA
28
FORMATO DEL MESSAGGIO ICP (2)
  • OPCODE tipo di messaggio (es. ICP_QUERY,
    ICP_MISS, ICP_HIT)
  • Messaggio di tipo ICP_QUERY il payload del
    pacchetto è lURL della risorsa richiesta
  • VERSION versione del protocollo che è stato
    usato
  • PACKET LENGTH lunghezza totale del pacchetto
  • REQUEST NUMBER numero richiesta assegnata
    dallutente è spesso usato come parte di una
    chiave di cachedeve essere sempre lo stesso nel
    msg di query e di reply
  • PADDING autenticazione informazione
  • SENDER HOST ADDRESS identificazione del sender.

29
FORMATO DEL MESSAGGIO DI QUERY
NOME DIMENSIONE DESCRIZIONE
Intestazione 16 La comune intestazione
Richiedente 4 Id dellhost richiedente
URL variabile URL al quale lo stato è stato controllato
30
FORMATO DEL MESSAGGIO DI HIT O MISS
NOME DIMENSIONE DESCRIZIONE
Intestazione 16 La comune intestazione
URL Variabile URL al quale lo stato è stato controllato
31
PROBLEMI DELLICP
  • Non supporta la validazione degli ogget-ti(header
    if-modified-since) questo può portare a FALSE
    HIT
  • I cache miss incorrono in un ritardo addizionale
    (timeout)
  • Overhead sulla rete nel cache hit (circa 160 byte
    per ogni richiesta/risposta ad ogni cache
    cooperante).
  • Pericolo di cache poisoning se si usa lopzione
    ICP_HIT_OBJ

32
ICP_HIT_OBJ
  • Spesso un oggetto in cache come dimensioni en-tra
    in un pacchetto UDP, allora perché non includere
    nella risposta direttamente anche loggetto? Non
    dovendo effettuare la richie-sta HTTP si
    risparmia tempo e banda.
  • Primo problema loggetto può essere scaduto,
    mentre con una richiesta HTTP no.
  • Secondo problema Cache poisoning
    contami-nazione del contenuto di una cache con
    ogget-ti fasulli.
  • In conclusione lo stesso RFC che descrive ICP
    sconsiglia caldamente luso dellopzione
    ICP_HIT_OBJ.

33
LA RETE GARR-G (1)
  • La fase di progettazione della nuova ge-nerazione
    della rete della ricerca i-taliana, denominata
    GARR-Giganet, coincide con un periodo
    particolarmen-te ricco di innovazione nelle
    tecnolo-gie di rete. Oggi sono infatti
    econo-micamente e tecnicamente realizzabili la
    trasmissione a velocità di decine di Gigabit per
    secondo su fibra otti-ca, l'utilizzo di router ad
    altissime prestazioni, la creazione di una rete
    ottica capillare e pervasiva e la mol-teplicità
    di fornitori di servizi e connettività.

34
LA RETE GARR-G (2)
35
LA RETE GARR-G (3)
  • Lo scopo dell'attività di sperimentazione
    chiamata GARR-G Pilot è di provare sul campo tali
    avanzate tecnologie e possibi-lità per fornire
    dati ed esperienze alla progettazione di
    GARR-Giganet.
  • Trasmissioni fotoniche, apparecchiature di ultima
    generazione e l'attivazione di funzionalità
    avanzate, come qualità di servizio a livello di
    protocollo IP, sono i pilastri su cui è costruita
    la rete Pi-lota della Ricerca Italiana.

36
LA RETE GARR
  • La Rete Italiana della Ricerca Scientifica "GARR"
    si fonda su progetti di collabora-zione
    scientifica ed accademica tra le U-niversità e
    gli Enti di Ricerca pubblici italiani. Di
    conseguenza il servizio di rete GARR è destinato
    principalmente alla comunità che afferisce al
    Ministero del-l'Università e della Ricerca
    Scientifica e Tecnologica (MURST). Esiste
    tuttavia la possibilità di estensione del
    servizio stesso anche ad altre realtà che
    svolgono attività di ricerca in Italia,
    special-mente ma non esclusivamente in caso di
    organismi "no-profit" impegnati in
    colla-borazioni con la comunità afferente al
    MURST.

37
Schemi dei PoP di GARR-G
38
Servizio Caching Nazionale GARR (CNG) (1)
  • Il servizio Caching Nazionale GARR (CNG) consente
    di ridurre il traffico sulla rete, ed in
    parti-colar modo sulle tratte internazionali,
    mantenendo copie in punti strategici della rete
    nazionale del materiale più frequentemente
    richiesto dagli uten-ti.
  • Il servizio Caching Nazionale è composto di due
    parti Web Caching e Mirroring. Il primo gestisce
    delle cache per il WWW, mentre il secondo
    realizza copie complete di siti di particolare
    interesse.
  • Il Servizio Caching Nazionale si dovrà coordinare
    od evolvere a partire dall'attuale servizio di
    Web Caching svolto nell'ambito del GARR e dovrà
    parte-cipare alle iniziative in ambito europeo
    quali la Cache Task Force di Terena.

39
Servizio Caching Nazionale GARR (CNG) (2)
  • Il servizio si occupa della pianificazione e
    coor-dinamento dei servizi di cache e mirroring
    della predisposizione di piani di utilizzo della
    banda internazionale per il più efficace
    svolgimento del servizio della definizione di
    accordi di scambio e peering con altri servizi
    analoghi su altre re-ti della produzione di
    materiale tecnico (soft-ware, pagine Web, FAQ)
    per il supporto alla ge-stione del servizio
    dell'organizzazione di un gruppo di interesse e
    dell'organizzazione di in-contri per diffondere
    raccomandazioni ed informa-zioni sullo sviluppo
    della tecnologia del caching.
  • Oltre alla parte operativa del servizio, viene
    svolta anche una parte di sperimentazione,
    seguen-do gli sviluppi della tecnologia di
    caching e del WWW, misurando e valutando i
    vantaggi di organiz-zazioni alternative, di
    prodotti e servizi.

40
(No Transcript)
41
(No Transcript)
42
(No Transcript)
43
(No Transcript)
44
Configurazione del squid cache server(1)
  • Il protocollo ICP (Internet Caching Protocol),
    basato su UDP, regola il colloquio tra due server
    cache in gerarchia.
  • Le relazioni che si possono stabilire tra le
    cache sono fondamentalmente di tre tipi
  • essere "figli" di una cache ("parent")
  • essere "fratelli" di una cache ("sibling")
  • essere "padri" di una cache
  • In Squid, x configurare un parent o stabilire
    una situazione di sibling, un cache_host
    direttivo è inserito nel file di configurazione
    /etc/squid.conf, o un altro file se viene usata
    l'opzione -f. Il formato è
  • cache_peer hostname type http_port icp_port
    options
  • dove type può essere parent o sibling.
  • Nel caso specifico del nostro ateneo,
    diventerebbe
  • cache_peer rm.cache.garr.it parent 3128 3130
  • La riga cache_peer definisce il parent il cui
    nome è rm.cache.garr.it.

45
Squid
  • Squid è il server proxy più usato (http//
    www.squidcache.org)
  • Progettato per sistemi Unix-like
  • Disponibilità del codice sorgente (pro-getto
    open-source)
  • Efficienza
  • Stabilità ed affidabilità
  • Squid supporta diversi servizi tra cui
  • i protocolli applicativi HTTP, FTP,
  • architettura gerarchica di proxy
  • i protocolli di cooperazione ICP (de-fault),
    CARP, Cache Digest.

46
Configurazione del squid cache server(2)
  • Per essere fratelli di un'altra cache occorrerà
    configurare un "sibling", cioè un'analoga riga
    cache_host con la clausola "sibling" anziché
    "parent".
  • Configurare un sibling equivale quindi a tentare
    di estendere la propria cache, per determinare la
    presenza o meno dell'oggetto da parte dell'altra
    cache.
  • Alle volte la relazione di sibling può risultare
    inefficiente, soprattutto laddove le due comunità
    di utenti sono troppo diverse (quindi poca
    probabilità di HIT) o dove le due cache abbiano
    dimensioni similari.
  • Non è obbligatorio che la relazione di sibling
    sia simmetrica (come lo è nella vita) si può
    cioè scegliere, e può avere senso, di essere
    fratelli di uno che non ci configura come
    fratello (sibling non reciproco).

47
Bibliografia
  • rfc 2186 - Internet Cache Protocol (ICP), version
    2
  • www.cache.garr.it
  • www.garr.it.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com