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Evidence-based nursing 2

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... et al. Nebulized lidocaine decrease the discomfort of nasogastric tube insertion: a randomized, doubleblind trial. Ann Emerg Med 2004; 44: 131-7. Centro studi ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Evidence-based nursing 2


1
Evidence-based nursing2 giornata
  • Gruppo Formatori - Centro Studi EBN
  • Direzione Servizio Infermieristico e Tecnico
    Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
    Policlinico S. Orsola Malpighi

2
Il nostro programma di oggi
  • La tipologia degli studi (come sono costruiti ed
    a quali quesiti rispondono i diversi tipi di
    studi).
  • Cenni di statistica
  • Cenni di analisi critica degli studi

3
La tipologia degli studi ovvero come sono
costruiti ed a quali quesiti rispondono i diversi
tipi di studi
4
Cosa significa
  • Studio osservazionale
  • È lindagine con cui i ricercatori osservano un
    fenomeno senza modificarlo.
  • Si contrappone allo studio sperimentale, nel
    quale i ricercatori intervengono attivamente
    manipolando la variabile indipendente.

5
Cosa significa
  • Studio sperimentale
  • è quello in cui i ricercatori stanno verificando
    un'ipotesi e nel quale sono determinati a priori
    i termini dell'esperimento.
  • In uno studio controllato coloro che ricevono il
    trattamento sperimentale (cioè quello in studio)
    si dicono essere nel braccio sperimentale.

6
Cosa significa
  • Studio analitico
  • Tipologia di indagine in cui è possibile trarre
    informazioni dal confronto degli esiti di due
    gruppi, dal quale emergono le relazioni tra le
    variabili osservate.

7
GERARCHIE DELLE FORME DI PROVA
  • Trial randomizzati e controllati in doppio cieco
  • Trial controllati e randomizzati
  • Studi di Coorte
  • Serie di casi
  • Report di caso
  • Editoriali, opinioni, idee
  • Ricerca su animali
  • Ricerca in vitro

8
Quali sono?
Per ogni domanda un disegno
9
Eziologia o Danno
  • Studi che verificano lesposizione ad un fattore
    di rischio

10
Studi che verificano leziologia (danno)
  • Esempio
  • vogliamo verificare se avere un indice di massa
    corporea basso (BMI) (lesposizione) è un fattore
    di rischio per le lesioni da decubito (lesito).

11
Come posso rispondere a questa domanda?
  • Attraverso tre disegni
  • Gli studi cross sectional
  • Gli studi caso controllo
  • Gli studi di coorte

12
Studi cross sectional
  • Sono studi trasversali che raccolgono
    informazioni relative allesposizione ai fattori
    di rischio ed ai loro esiti (insorgenza della
    patologia) nello stesso momento e sullo stesso
    paziente.

13
Studi cross sectional
  • Nel nostro esempio i dati potrebbero essere
    raccolti da un campione di residenti provenienti
    da 5 case di riposo.
  • Gli operatori assistenziali dovrebbero compilare
    un questionario per ogni residente, contenente
    informazioni sul peso e laltezza (per calcolare
    il BMI), alcuni elementi sulla quantità e sulla
    gravità delle lesioni da decubito, ed altri
    fattori che potrebbero essere loro collegati,
    quali letà, i recenti ricoveri ospedalieri, le
    patologie croniche e la mobilità.

14
Studi cross sectional
  • Questi dati, quindi, devono essere analizzati per
    vedere se i residenti con un basso BMI hanno più
    probabilità o meno di sviluppare almeno una
    lesione da decubito.

15
Studio caso controllo
  • Sono studi retrospettivi che partendo dalla
    presenza, o meno, dellesito (endpoint)
    raccolgono informazioni relative allesposizione
    ai fattori di rischio.

16
Studio caso controllo
  • Nel nostro esempio il ricercatore dovrebbe
    identificare un gruppo di residenti nelle case di
    riposo con lesioni da decubito, i casi. Dovrebbe
    identificare anche un altro gruppo di residenti
    che non hanno tali lesioni, i controlli.
  • Quindi, dovrebbe raccogliere informazioni sulle
    precedenti esposizioni (cioè lBMI al ricovero
    nella casa di riposo) per ogni paziente del
    gruppo dei casi e di quelli dei controlli.

17
Studio caso controllo
  • Dovrebbero quindi essere confrontate le
    differenze in termini di prevalenza, rispetto
    allesposizione (BMI), tra i due gruppi.

18
Studio caso controllo
Centro Studi EBN - S.Orsola-Malpighi - Bologna
19
Studio di coorte
  • Sono studi prospettici che partendo
    dallesposizione ai fattori di rischio, o meno,
    verificano se insorge lesito.

20
Studio di coorte
  • In uno studio di coorte, il ricercatore dovrebbe
    identificare un gruppo di residenti delle case di
    riposo, che non presentano lesioni da decubito, e
    misurare il loro BMI. Questo gruppo, poi, deve
    essere seguito nel tempo, per determinare quanti
    di loro, e quali, sviluppano una lesioni da
    decubito.

21
Studio di coorte
Centro Studi EBN - S.Orsola-Malpighi - Bologna
22
Gli studi sperimentali
23
Trial randomizzato e controllato
24
AnatomiadellRCT
Gruppo Sperimentale
Gruppo di Controllo
25

2 Le revisioni sistematiche e le metanalisi
26
REVIEWS
  • REVISIONI TRADIZIONALI
  • REVISIONI SISTEMATICHE

27
REVISIONE TRADIZIONALE
  • Paragonabile al capitolo di un libro
  • Non esplicitato il metodo di selezione, sintesi e
    interpretazione delle evidenze
  • Impossibilità di fare una valutazione critica
  • Obiettivi molto ampi
  • Spesso fatte su commissione

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REVISIONE SISTEMATICA
  • E una ricerca scientifica vera e propria
  • Esplicitato il protocollo metodologico
  • Possibilità di fare una valutazione critica
    (definizione di obiettivi, fonti, criteri)
  • Sintesi dei risultati spesso fatta con metodo
    meta analitico

29
Systematic review
analisi metodologica
Meta analisi
analisi statistica
30
META - ANALISI
  • Metodo per combinare i risultati di più studi
    indipendenti in modo da poter calcolare un valore
    statistico riassuntivo totale (cumula insieme più
    trials per ottenere un risultato unico)
  • E spesso usata per valutare lefficacia degli
    interventi a tutela della salute (possibile
    grazie alla combinazione dei dati di 2 o più RCT
  • Consente una stima precisa dellefficacia di un
    trattamento
  • La validità di una MA dipende anche dalla qualità
    della RS su cui si basa

31
META - ANALISI
  • E utilizzata
  • nei casi di incertezza nella valutazione di
    efficacia di un trattamento
  • quando i risultati dei singoli non sono univoci
  • Quando singoli studi sono effettuati su un
    campione di pazienti numericamente scarso (poco
    affidabili)
  • la combinazione dei dati diminuisce
    limprecisione dei risultati dei singoli studi

32
(No Transcript)
33
Le Revisioni Sistematiche
  • The Cochrane Library

34
COCHRANE COLLABORATION
  • Nasce nel 1993 la fondazione CC, un network
    internazionale con lobiettivo di preparare,
    aggiornare e disseminare revisioni sistematiche
    degli studi clinici controllati sugli effetti
    dellassistenza sanitaria e, laddove non
    disponibili studi clinici controllati, revisioni
    sistematiche delle evidenze comunque esistenti

  • Chalmers I., 1993

35
COCHRANE LIBRARY
  • E la fonte di elezione per ricercare
    informazioni in merito allefficacia dei
    trattamenti.
  • Nonostante sia la fonte di elezione dispone di un
    numero di revisioni sistematiche ancora limitato.
  • Molte RS si riferiscono ad aree grigie.

36
THE COCHRANE LIBRARY
  • The Cochrane Database of Systematic Review (CDSR)
  • The Database of Abstract of Review of
    Effectiveness (DARE)
  • The Cochrane Controlled Trial Register (CCTR)
  • The Cochrane Review Methodological Database (CRMD)

37
(No Transcript)
38

3 le linea guida
39
Chi produce linee guida?
  • Agenzie internazionali
  • Agenzie nazionali
  • Agenzie governative
  • Agenzie regionali
  • Aziende sanitarie

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Linee guida perché?
  • Variabilità degli interventi professionali
  • esigenza di confronto tra attori diversi con
    differenti punti di vista (amministratori,
    pazienti, operatori)
  • crisi dei sistemi sanitari
  • crescente complessità ed aumentata insorgenza di
    obsolescenza delle tecnologie sanitarie
  • aumentate aspettative da parte della popolazione.

41
Tipi di linee guida
  • percorso diagnostico presentazioni cliniche
    come la dispepsia, il dolore toracico
  • practice guideline malattie o sindromi, come
    lulcera peptica o infarto del miocardio

42
Tipi di linee guida
  • tecnology assessment applicazione di test
    diagnostici, come la gastroscopia o la
    coronarografia, luso di trattamenti come i
    trombolitici
  • guidance o aspetti organizzativi.

43
La variabilità dei comportamenti
  • Fattore legato al sistema se il sistema di
    finanziamento è a prestazione, i professionisti
    tenderanno ad eseguire maggiori prestazioni
  • Fattore legato al comportamento del
    professionista (variabilità delle conoscenze e
    delle condotte)
  • Fattore legato alla variabilità del paziente.

44
  • Gli ingredienti fondamentali per il successo di
    una organizzazione sanitaria sono
  • cultura, cultura, cultura

Grazie per lattenzione
45
(No Transcript)
46
Qualche cenno di statistica
La statistica è come il bikini ciò che rivela è
suggestivo, ma ciò che nasconde è vitale
Centro studi EBN - Bologna
47
Qualche cenno di statistica
  • La gran parte delle ricerche ha a che fare con
    fatti numerici.
  • Questi fatti numerici sono chiamati dati.
  • I dati vengono ottenuti contando o misurando.
  • La statistica serve a presentare ed analizzare in
    modo obbiettivo questi dati.

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Obiettivi della statistica
  • organizzare, riassumere e presentare i dati in
    modo ordinato
  • Statistica descrittiva
  • prendere decisioni che riguardano un vasto corpo
    di dati esaminando solo una piccola parte dei
    dati stessi
  • Statistica inferenziale

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Popolazioni e campioni
  • Se vogliamo prendere decisioni su una grande
    quantità di dati esaminando solo una parte di
    quei dati, è indispensabile prendere in
    considerazione i concetti di
  • popolazione
  • campione
  • campionamento casuale.

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Popolazione
  • Viene definito come POPOLAZIONE linsieme di
    tutti i valori che una variabile statistica può
    assumere.
  • Per esempio, se un ricercatore ha bisogno di
    trarre conclusioni sulla concentrazione di
    glucosio nel sangue dei bambini di una certa età,
    la popolazione che gli interessa è composta da
    tutti i bambini di quelletà

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Campione
  • Di solito la popolazione è tanto grande che viene
    preso in considerazione e misurato solo un
    sottoinsieme della popolazione stessa.
  • Questo sottoinsieme viene assunto come un
    CAMPIONE della popolazione di partenza.
  • Dalle caratteristiche del campione si possono
    trarre inferenze sulle caratteristiche della
    popolazione da cui il campione proviene.

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Campionamento casuale
  • Per ottenere delle informazioni attendibili su
    una popolazione utilizzando un campione, è
    necessario che il campione sia ottenuto in modo
    casuale.
  • Perché un campione possa essere considerato
    casuale, è indispensabile che ogni membro della
    popolazione in oggetto abbia la stessa
    probabilità di essere selezionato.
  • Un campione non casuale non da alcun affidamento
    in altre parole tutte le inferenze da esso tratte
    non sono da prendersi sul serio.

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Prevalenza e incidenza
Le misure di frequenza delle malattie possono
descrivere
  • l'insieme di tutti i casi esistenti in un
    determinato momento ed in una determinata
    popolazione
  • il verificarsi di nuovi casi

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La prevalenza misura il numero di individui di
una popolazione che, in un dato momento,
presentano la malattia. Poiché il fattore tempo
- a rigore - non è importante nel calcolo della
prevalenza, questa misura è di tipo statico e non
può essere definita come tasso si tratta
invece di una proporzione che, quindi, assume
un valore compreso fra 0 e 1.
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55
L'incidenza misura il numero di individui che
vengono colpiti dalla malattia in un determinato
periodo di tempo. Essa misura, cioè, il numero di
nuovi casi nel periodo di tempo ed individua il
rischio (cioè la probabilità) di ammalare cui è
soggetto un individuo esposto in quella
popolazione. Si può anche dire che l'incidenza
misura la velocità di spostamento dallo stato di
salute (assenza di malattia) allo stato di
malattia
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Unipotesi è unaffermazione relativa ad un
evento futuro, o comunque ad un evento il cui
risultato è sconosciuto al momento in cui
laffermazione viene fatta, costruita in modo da
poter risultare non vera e pertanto respinta (H.
M. Blalock)
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Livello di probabilità p 0.05 Livello di probabilità p 0.01
p gt 0.05 cè una probabilità superiore al 5 che una differenza tra le variabili studiate si verifichi solamente a causa della variabilità campionaria 1. non si può rifiutare lipotesi nulla p gt 0.01 cè una probabilità superiore al 1 che una differenza tra le variabili studiate si verifichi solamente a causa della variabilità campionaria 1. non si può rifiutare lipotesi nulla
p lt 0.05 cè una probabilità inferiore al 5 che una forte differenza tra le variabili studiate si verifichi solamente a causa della variabilità campionaria 2. si può rifiutare lipotesi nulla ed accettare lipotesi alternativa p lt 0.01 cè una probabilità inferiore al 1 che una forte differenza tra le variabili studiate si verifichi solamente a causa della variabilità campionaria 2. si può rifiutare lipotesi nulla ed accettare lipotesi alternativa
Centro studi EBN - Bologna
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ESEMPIO
Abbiamo effettuato una sperimentazione su due
gruppi di individui affetti da una determinata
malattia. Uno dei due gruppi è stato trattato con
il farmaco A e l'altro con il farmaco B gli
individui trattati con A sembrano guarire con
maggiore frequenza di quelli trattati con B.
Calcolando il valore p otteniamo una stima
quantitativa della probabilità che le differenze
osservate siano dovute al caso. In altre parole,
p è la risposta alla seguente domanda se non ci
fossero differenze fra A e B, e se la
sperimentazione fossa eseguita molte volte, quale
proporzione di sperimentazioni condurrebbe alla
conclusione che A è migliore di B?
Centro studi EBN - Bologna
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intervallo di confidenza
L'intervallo di confidenza fornisce informazioni
riguardo alla precisione dei valori ottenuti
attraverso lo studio di un campione.
l'intervallo di confidenza rappresenta un
parametro di fondamentale importanza soprattutto
negli studi epidemiologici in cui la variabilità
campionaria, derivante dall'osservazione di un
piccolo numero di casi, può giocare un ruolo
importante nell'interpretazione dei risultati.
Centro studi EBN - Bologna
63
intervallo di confidenza
Intervallo di confidenza al 95
Intervalli dei valori in cui ho una probabilità di trovare il valore vero
Centro studi EBN - Bologna
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ESEMPIO
Supponiamo che in uno studio su una determinata
patologia siano risultati affetti dalla malattia
18 individui su 180 esaminati. La prevalenza è
18/180 0.1, cioè 10
Calcolo dellindice di confidenza
Centro studi EBN - Bologna
65
Calcolo dellindice di confidenza
Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di
confidenza 95 è 0.056 (5.6) ed il limite
superiore 0.145 (14.5). Ciò significa che, in
media, il 95 di tali intervalli derivanti da
studi privi di errori sistematici contiene il
parametro vero della popolazione. In altre
parole, possiamo essere abbastanza sicuri che la
percentuale di individui affetti da quella
specifica patologia nella intera popolazione da
cui è stato tratto il campione sia compresa fra
5.6 e 14.5.
Centro studi EBN - Bologna
66
Variabili dipendenti Media del gruppo sottoposto al trattamento Media del gruppo di controllo Differenza media IC 95
Peso alla nascita (in grammi) 3032 3050.4 - 18.2 Da 98.7 A 62.4
Punteggio di stimolazione cognitiva ed emozionale 32.3 30.9 1.3 Da 0.4 A 2.2
Kitzman H et al. Effect of prenatal and infancy
home visitation by nurse on pregnancy outcome,
childhood injuries and repeat childbearing A
randomized controlled trial. Jama 1997
67
Lefficacia negli studi
  • I dati allinterno degli studi possono riguardare
    variabili continue (glicemia, temperatura,
    pressione, colesterolemia) o variabili discrete o
    dicotomiche (vivo o morto, frattura o non
    frattura, guarito o non guarito).
  • Nel primo caso i ricercatori riportano
    lintervallo di valori nel quale si modificano in
    seguito allintervento, confrontando le medie o
    le mediane dei valori.
  • Nel secondo caso i ricercatori riportano la
    frequenza con cui si verifica levento.

68
Esempio variabili continue
  • La somministrazione di lidocaina nebulizzata
    prima dellinserimento del sondino naso gastrico
    riduce il discomfort del paziente?
  • P Adulti da sottoporre a posizionamento del SNG
    in pronto soccorso.
  • I nebulizzazione di lidocaina nella narice da
    utilizzare.
  • C nebulizzazione di soluzione fisiologica.
  • O disagio misurato attraverso una scala visuale
    analogica (misura continua), difficoltà di
    inserimento del sondino (misura continua),
    complicanze (sanguinamento, vomito, impossibilità
    di passaggio, dispnea misure discrete).

Cullen l, et al. Nebulized lidocaine decrease the
discomfort of nasogastric tube insertion a
randomized, doubleblind trial. Ann Emerg Med
2004 44 131-7.
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Esempio variabili continue e discrete
Outcome Lidocaina Placebo Differenza (IC 95)
Disagio riferito (media dei punteggi della scala visuale analogica) 37.7 59.3 26.6 (5.3 a 38.0)
Difficoltà percepita dallinfermiere nellinserimento del SNG 2 2 0 (-1 a 1)
Sanguinamento nasale 17 0 17 (3,5-31)
Vomito 10 0 10 (-0,7-21)
Variabili continue
Variabili discrete
70
Misure di efficacia per gli esiti discreti
  • Il primo passaggio per capire le diverse misure
    di efficacia consiste nel tabellare i dati.

Evento Sì
Evento No
Gruppo sperimentale Gruppo di controllo a b a b
Gruppo sperimentale Gruppo di controllo c d c d
a c b d
71
La misura degli effetti quando si utilizzano
outcome discreti
Experimental Event Rate Frequenza (o rischio) nel
gruppo sperimentale a EER ------------
a b
La EER ci dice con che frequenza levento
indesiderato si è verificato nel gruppo
sperimentale
Control Event Rate Frequenza (o rischio) nel
gruppo di controllo c CER
------------ c d
La CER ci dice con che frequenza levento
indesiderato si è verificato nel gruppo di
controllo
72
La misura degli effetti quando si utilizzano
outcome discreti
Rischio Relativo
a EER --------------
a b RR
------------ -------------
c CER
--------------
c d
73
La misura degli effetti quando si utilizzano
outcome discreti
A volte per motivi statistici anziché essere
calcolato il RR troviamo indicato lodds ratio
che non confronta le frequenze (rischio) degli
eventi, ma le loro probabilità. Se lintervento
ha un effetto benefico ORlt1 Se peggiora lesito
ORgt1 Se non cè differenza OR1
  • Lodds ratio (OR)
  • a/b
  • OR ------------
  • c/d

74
Il difetto di RR e di OR
  • Sia il RR che lOR sono misure della forza
    dellassociazione tra trattamento ed esito
    RELATIVE. Esse, cioè, non ci danno espressione
    della importanza clinica degli eventi nei due
    gruppi.
  • Per questo motivo, per comprendere la rilevanza
    clinica degli effetti, vengono calcolate altre
    misure di efficacia.

75
La misura degli effetti quando si utilizzano
outcome discreti
La riduzione del rischio assoluto ci dà lesatta
espressione di quanto si riduca la
frequenza degli eventi negativi con il
trattamento sperimentato.
Riduzione Rischio Assoluto ARR CER - ERR
Riduzione Rischio Relativo ARR RRR
------------- CER
La riduzione del rischio relativo dice con che
proporzione diminuisce il rischio con il
trattamento sperimentato.
76
I difetti di e RRR di ARR
  • La RRR è di nuovo una misura relativa, che non ci
    dà idea della frequenza, e quindi
    dellimportanza, dellevento negativo.
  • Al contrario ARR è proprio espressione di questa
    misura, ma essendo un numero decimale non è
    facile da ricordare.
  • Per questo motivo la misura che rende al meglio
    limportanza clinica dellassociazione tra
    trattamento ed outcome è il NNT.

77
La misura degli effetti quando si utilizzano
outcome discreti
Il numero dei pazienti da trattare ci dice il
numero di quante persone è necessario trattare
per evitare un evento negativo. Si tratta di un
valore espresso con numeri interi (e quindi è
più facile da ricordare) tanto più è piccolo
tanto maggiore è lefficacia clinica del
trattamento. Tanto più è grande tanto più è
modesta lefficacia del trattamento.
Number Needed to Treat 1 NNT
---------- ARR
78
Facciamo una prova
Inventiamoci uno studio relativo alla efficacia
della terapia anticoagulante nella prevenzione
della embolia polmonare post operatoria.
Evento Sì
Evento No
Gruppo sperimentale 1 999 1000
Gruppo di controllo 2 998 1000
Calcolate la EER, la CER, il RRR, il RR, la ARR,
lNNT
79
Rifacciamo i conti
  • Inventiamoci uno studio relativo alla efficacia
    della terapia anticoagulante nella prevenzione
    della embolia polmonare post operatoria.

Evento Sì
Evento No
Gruppo sperimentale 100 900 1000
Gruppo di controllo 200 800 1000
Calcolate la EER, la CER, il RRR, il RR, la ARR,
lNNT
80
Un esempio reale
  • La somministrazione di un integratore di Vitamina
    D3 per via orale riduce lincidenza di fratture
    negli anziani (65-85) residenti al domicilio?
  • P anziani residenti al domicilio.
  • Intervento somministrazione di un integratore di
    Vit D3.
  • Confronto somministrazione di un placebo.
  • Outcome Incidenza di fratture e mortalità da
    tutte le cause.

Trivedi DP, Doll R, Khaw KT. Effect of four
montly oral vitamin D3 supplementation on
fracutres and mortality in men and women living
in the community randomised double blind
controlled trial. BMJ 2003 326469-72.
81
Un esempio reale
Riduzione del rischio relativo di quanto si
riduce il rischio nel gruppo sperimentale? Riduzio
ne rischio assoluto differenza () fra
controllo e sperimentale
Gruppo intervento Frattura Non frattura N. Tot.
Trattamento sperimentale 119 1226 1345
Trattamento controllo 149 1192 1341
  • Rischio Relativo
  • EER 0,088
  • RR ---------- -------- 0,8
  • CER 0,11

Riduzione Rischio Assoluto ARR CER - EER 0,11
0,088 0,022
82
Un esempio reale
Riduzione del rischio relativo di quanto si
riduce il rischio nel gruppo sperimentale? Riduzio
ne rischio assoluto differenza () fra
controllo e sperimentale
Gruppo intervento Frattura Non frattura N. Tot.
Trattamento sperimentale 119 1226 1345
Trattamento controllo 149 1192 1341
Riduzione Rischio Relativo
Number Needed to Treat ARR
0,022 1 1 RRR ----------
-------- 20 NNT ---------- --------
46 CER 0,11 ARR 0,022
83
Un altro esempio torniamo sulle LdD
Un RR di 1,37 indica che le persone con un BMI
basso hanno un rischio di 1,37 volte maggiore (o
del 37) di presentare lesito, rispetto a quelli
con elevato BMI.
Rischio Relativo (RR)
a EER
-------------- 0,073
a b RR ------------
----------------- -------------- 1,37
c CER
-------------- 0,053

c d
84
Un altro esempio torniamo sulle LdD
Un odds ratio di 1,39 indica che le persone con
un BMI basso hanno una probabilità di 1,39 volte
maggiore (o del 39) di presentare lesito,
rispetto a quelli con elevato BMI.
Odds Ratio (OR)
a/b
0,078 OR ------------ -----------------
1,39 c/d 0,056
85
Un altro esempio torniamo sulle LdD
1 NNH
----------------------- 50
0,073 0,053
Nel nostro esempio quindi per ogni 50 persone con
un BMI basso 1 sviluppa lesioni da decubito.
86
Gruppo formatori
  • Paolo Chiari
  • Paolo Baldazzi
  • Catia Biavati
  • Daniela Mosci
  • Enrico Naldi
  • Barbara Ruffini

Grazie per lattenzione alla 2 giornata
Centro studi EBN - Bologna
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