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Ottica Antichi

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Title: Epistemologia e storia della fisica Author: bertoni Last modified by. Created Date: 1/20/2002 8:09:51 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Ottica Antichi


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OtticaAntichi
  • Fenomeni noti dallantichità (propagazione della
    luce, riflessione e rifrazione,
  • specchi ed anche lenti, conoscenze empiriche
    di ottica)
  • 300 AC - Euclide di Alessandria (ottica, tra
    laltro).
  • 150 Claudio Tolomeo ed Erone di Alessandria,
    trattati di ottica e tentativi
  • di rendere quantitative le leggi della
    riflessione e della rifrazione
  • ?1000 Abu Ali al-Hasan ibn al-Haitam (Alhazen)
    scrive un esteso trattato
  • che viene tradotto in latino solo nel 1270.
  • 1168-1253 Roberto Grossatesta, De iride e De
    luce.
  • 1214-1294 Ruggero Bacone, ottica e geometria.
  • 1300- Teodorico di Freiberg, teoria geometrica
    della rifrazione.
  • 1280-1500-Costruzione di lenti ed occhiali (con
    lenti convesse e concave).

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OtticaRinascimento
  • 1618 Francesco Maria Grimaldi, scopre le frange
    di diffrazione della luce e
  • si convince della natura ondulatoria della
    luce. La teoria non viene considerata
  • ma nel 1665 descriverà teoria ed esperimenti
    in Physico-mathesis de
  • lumine coloribus et iride.
  • 1621- Willebrord van Roijen Snell (1580-1626),
    leggi della riflessione e
  • della rifrazione.
  • 1637 Cartesio, in appendice al Discorso sul
    metodo, pubblica un lavoro sullottica
  • 1657-61 Pierre de Fermat, principio dei
    cammini ottici.
  • 1660 - Robert Hooke (1635-1703)
  • in Micrographia espone una teoria della
    propagazione della luce come onde
  • di tipo elastico.
  • 1667 Christiaan Huyghens (1629-95) Treatise on
    Light, Traité de la Lumière (90)
  • 1704 Isaac Newton (1642-1727) Optics.

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OtticaPrimo ottocendo
1801 Thomas Young (1773-1829) Interferenza
della luce, Polarizzazione
trasversa delle onde luminose. Etere. 1801
Johann Georg von Soldner, calcola la deflessione
di un raggio di luce in prossimità
della superficie del sole, assumendo velocità
finita e corpuscoli
massivi. 1814-18 Augustin Jean Fresnel
(1788-1827) Interferenza onde, ottica
ondulatoria, teoria delletere
luminifero. 1825 Lavori di Ampère
sullelettrodinamica
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Misure di c
  • Whilst the finiteness of the velocity of light
    (indicated as usual by c) was suspected by many
    philosophers and physicists (Galileo Galilei had
    suggested a method to measure it, but he probably
    never carried it out), it was Oleg Roemer, an
    assistant of J. D. Cassini in Paris, who got a
    first reliable indication of its high value, by
    using purely astronomical means. Finally, in 1727
    G. Bradley discovered on ? Dra (a star not too
    distant from the ecliptic pole) the effect of
    this finite velocity as a periodic variation of
    the apparent coordinates measured at successive
    dates by the terrestrial observer, during the
    yearly revolution around the Sun. The velocity
    that could be derived from these astronomical
    observations was confirmed around 1850 by Fizeau
    and Foucault.

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OtticaFine ottocento
  • 1845-50 Fizeau inizia misure di laboratorio
    sulla velocità della luce.
  • Contributi di Weber, Grove e
    Stokes.
  • 1855-1865 James Clerk Maxwell (1831-1879)
    Equazioni dei campi, propagazione
  • delle onde e.em., la natura
    della luce, la velocità della luce.
  • The dynamical theory of
    electromagnetic field, 1864, 1865
  • 1875 Heinrich A. Lorentz (1853-1928), rideriva
    dalla teoria di Maxwell le leggi
  • dellottica.
  • 1880 Si ipotizzano misure possibili per
    evidenziare il moto della terra rispetto
  • alletere.
  • 1884 Contributi di Hertz e Poynting.
  • 1886 Oliver Heaviside (1850-1925), semplifica
    nella forma moderna le equazioni
  • dellelettromagnetismo, usando i
    simboli del calcolo vettoriale grad, div, rot
  • 1887- Heinrich Rudolf Hertz, produce e studia
    onde e.m. nellintervallo dei GHz.

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OtticaNovecento
  • 1889-G.F. Fitzgerald ipotizza una contrazione
    delle lunghezze nei corpi in moto
  • per spiegare la mancata evidenza del
    moto delletere negli esperimenti di
  • Michelson-Morley. Velocità limite.
  • 1890 Hertz riformula e semplifica le equazioni
    dellelettrodinamica.
  • 1895-1900 H. A. Lorentz sviluppa più
    rigorosamente le idee di Fitzgerald e
  • la dinamica delle particelle cariche
    in presenza di campi.
  • Jules H. Poincaré (1854-1912) esamina
    gli aspetti della velocità finita
  • della luce, della apparente costanza
    della velocità della luce e della
  • sincronizzazione degli orologi nei
    sistemi in moto.
  • 1896-97 W. Wien (1864-1928) Studio della
    radiazione termica (radiazione del
  • corpo nero)
  • 1900 Ipotesi di M. Planck sulla radiazione del
    corpo nero. Effetto quantistico.
  • ca. 1900 Osservazioni sperimentali su effetto
    fotoelettrico. Altri limiti della
  • descrizione classica che non spiega
    il ruolo della frequenza dello.e.
  • 1905 Albert Einstein (1879-1955) Spiegazione
    delleffetto fotoelettrico.
  • Quantizzazione dellenergia della
    radiazione.
  • 1905 A. Einstein, teoria della relatività
    speciale.
  • 1907 H. Minkowski (1964-1909) reinterpreta la
    relatività speciale come proprietà
  • dello spazio tempo a partire dalle
    proprietà di simmetria (teoria dei gruppi)

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Una legge di conservazione.
Partendo da due delle equazioni di Maxwell
e dallidentità di analisi vettoriale
si ha
Una legge di conservazione
Definendo densità di energia
E Vettore di Poynting
Si ha in forma differenziale.
8
Onde elettromagnetiche. Dalle eq. di Maxwellnel
vuoto o in un mezzo uniforme
Nel vuoto
9
Onde elettromagnetiche.
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Il campo e.m. nel formalismo relativistico non è
descritto linsieme di due campi vettoriali
indipendenti in 3D, ma come un tensore doppio
antisimmetrico in 4D
Dalle trasformazioni di Lorentz per i 4-vettori
si ottengono quelle per i tensori e si ha che,
passando dal sistema O al sistema O in moto con
velocità Vx lungo x,
Trascurando i termini dal secondo ordine in Vx/c
si ha
Se nel sistema O cè solo il campo elettrico E
mentre B 0, nel sistema O rispetto al quale O
si muove con velocità V, si osservano sia un
campo elettrico E sia un campo magnetico B
diversi da E e B. Ma la forza sulla carica
FqEqV?B è uguale a FqE, come previsto dalle
trasformazioni galileiane, dal momento che V/cltlt1.
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