Title: PRENDERSI CURA DEL SISTEMA DI PROTEZIONE E TUTELA DELL
1PRENDERSI CURA DEL SISTEMA DI PROTEZIONE E TUTELA
DELLINFANZIA E DEL SOSTEGNO ALLA
GENITORIALITALimpegno della Regione Emilia
Romagna
- Piacenza 20 aprile 2012
- Monica Pedroni
- Servizio Politiche Familiari Infanzia e
Adolescenza RER
2Alcune dimensioni che ci interrogano?
- I professionisti del sociale si trovano sempre
più spesso a confrontarsi con profonde e
accelleratare mutazioni del vivere sociale quali
strumenti possiamo mettere in campo per
accompagnare tali cambiamenti? - Il sistema del welfare pubblico locale/regionale
come può continuare a tenere alta lattenzione
alla qualità dei servizi offerti nei limiti delle
risorse date e delle rigidità istituzionali? - Le azioni regionali messe in campo dalla Regione
negli ultimi anni a sostegno della programmazione
territoriale nellarea dellinfanzia e
adolescenza hanno favorito e/o prodotto
innovazione? - Su quali dimensioni di priorità oggi
possiamo/dobbiamo indirizzare il nostro impegno? - Siamo qui per parlarne insieme.
3Le scelte di innovazione della RER in questi
ultimi anni
- Lapprovazione di un Piano Straordinario per
linfanzia, ladolescenza ed il sostegno alla
genitorialità con risorse dedicate (DGR 378/2010
e seguenti) - Lattivazione di importanti azioni formative di
accompagnamento e Convegni dedicati a
sperimentazioni territoriali interessanti. - Mantenere alta lattenzione alla ricerca in
questo settore. - Rivisitare e modificare alcuni dispositivi
normativi regionali in un ottica di maggiore
semplificazione e raccordo con le esigenze dei
territori.
4Il Programma regionale per la promozione e tutela
dei diritti, la protezione e lo sviluppo dei
soggetti in età evolutiva e il sostegno alla
genitorialità
- OBIETTIVI TRASVERSALI
- Rafforzare le competenze genitoriali
- Raggiungere la massima appropriatezza negli
allontanamenti - Porre attenzione e cura alletà delladolescenza
- 2 ATTENZIONI PARTICOLARI
- equilibrio territoriale nellofferta di servizi e
opportunità - indicazione di quattro azioni obbligatorie
- 3 AREE DI LAVORO E LORO DECLINAZIONE
- Promozione del benessere e attivazione del
contesto comunitario - Prevenzione e sostegno a situazioni di rischio
sociale - Protezione, cura, riparazione
- 4 AZIONI DA SVILUPPARE IN OGNI DISTRETTO
(domiciliarità, fondo comune, piano per
laccoglienza in emergenza, lavoro
multidisciplinare)
5Principali caratteristiche previste
- Richiesta ai territori di portare a sintesi in un
quadro unitario le priorità e gli impegni
territoriali garantendo le opportune connessioni
con lambito sanitario ed educativo-scolastico - Sviluppare e mettere a sistema linsieme dei
servizi e degli interventi che si realizzano
nelle politiche di aiuto alle famiglie e di
prevenzione/protezione dellinfanzia e
delladolescenza - Connessione con la Programmazione provinciale
(area tutela, affidamento familiare e
qualificazione dellaccoglienza, adozione,
coordinamento, formazione, sensibilizzazione)
6La ricomposizione per aree di intervento
7Interventi prevalenti
8Alcune riflessioni
- Dalla lettura dei Piani attuativi 2010 e 2011
abbiamo osservato - Grande sforzo per disegnare il quadro di sintesi
- Maggiore visibilità delle dimensioni
dintegrazione con la programmazione dellarea
sanitaria e dellarea educativa/scolastica - Raccordo con la Programmazione provinciale in
particolare sui temi del lavoro in emergenza e
nella formazione specialistica - Ricerca di una visione complessiva delle
politiche familiari e lintroduzione di nuove
progettualità - Attenzione ai percorsi di valutazione degli esiti
- Continuità nella progettazione 2010-2011
- Preoccupazione per Il 2012!
9Azioni formative di accompagnamento e Convegni
dedicati a sperimentazioni territoriali
interessanti
- Anno 2010
- - Ci facciamo in quattro laboratori formativi
(lavoro di comunità, emergenza, domiciliarità,
integrazione professionale) organizzati insieme
ad IRESS e Convegno A fianco di bambini e
famiglie - I volti dellaffidamento familiare e del sostegno
alla genitorialità in Emilia Romagna evento
inserito tra le iniziative Un percorso
nellaffido del Ministero del Lavoro e delle
politiche sociali - Il percorso Orizzonti di post adozione ciclo di
incontri per sostenere i professionisti del
sistema integrato adozione - Anno 2011-2012
- Il sostegno alla genitorialità oggi pensare e
agire le alleanze educative nella comunità con la
realizzazione di tre moduli collegati alle tre
aree del piano (promozione del benessere,
prevenzione, cura e riparazione) in
collaborazione con IRESS. Lultimo modulo
inizierà l8 maggio 2012. - Essere genitori spazi di incontro per genitori
con figli in affidamento e comunità - RISC restituzione del primo anno di
sperimentazione da parte di Cesena e Langhirano
insieme a Fondazione Zancan - Il percorso Nuovi orientamenti per la tutela
dellinfanzia e adolescenza in collaborazione con
lo Studio APS di Milano e Animazione Sociale di
Torino
10Mantenere alta lattenzione alla ricerca in
questo settore
- Progetto nazionale RISC per sperimentare un
modello di monitoraggio e valutazione degli
interventi attivati dai servizi nelle situazione
di grave fragilità familiare e/o a rischio di
allontanamento dei minori. - I tre laboratori APS-Animazione Sociale sui temi
le reti di prossimità il lavoro con le famiglie
naturali di bambini e ragazzi fuori famiglia i
servizi socio-educativi per minori e famiglie - Il numero di Gift dedicato alle nuove forme di
prossimità familiare - Una ricerca di prossima realizzazione in
collaborazione con IRS per comprendere le
ricadute del programma straordinario infanzia
sulle politiche di settore anche in vista del
prossimo PSSR
11Rivisitare e modificare alcuni dispositivi
normativi regionali in un ottica di maggiore
semplificazione e raccordo con le esigenze dei
territori
- La revisione della DGR 846/2007 con
lapprovazione della recente Delibera Direttiva
in materia di affidamento familiare, accoglienza
in comunità e sostegno alle responsabilità
familiari DGR 1904/2011 - Per una sua piena applicazione si sta lavorando
ad un documento che disciplini il tema della
valutazione e presa in carico integrata
socio-sanitaria ed alla costituzione di un tavolo
di monitoraggio. - Dare attuazione allart. 22 della L.R. 14/2008
Coordinamento regionale per lattuazione dei
diritti dellinfanzia e adolescenza - E in corso la revisione della Direttiva
regionale in materia di Servizi per la prima
infanzia (DGR 646/05)
12DIMENSIONI QUALIFICANTI CHE POSSONO DARE FIDUCIA
AL SISTEMA DEI SERVIZI
- La consapevolezza della necessità/opportunità che
siamo di fronte ad un inevitabile cambiamento e
forse siamo sufficientemente maturi per
affrontarlo in un ottima maggiormente integrata - Alla dimensione tecnico-specialistica che ha
caratterizzato lultimo ventennio occorre
affiancare lacquisizione di competenze
generaliste e linguaggi comuni - Lapproccio per targhet o di risposta al
sintomo/problema difficilmente produce un
cambiamento consapevole ed una crescita sociale - Il tema della valutazione degli esiti, della
riflessività circa il proprio operato e
conseguentemente della necessità di un tempo e
spazio riconociuto e dedicato in questarea è una
questione centrale che deve trovare maggior
riconoscimento.
13ALCUNI DATI La difficoltà del crescere
684.231 bambini e ragazzi al 1 gennaio
2010 7,3 la media di bambini e ragazzi in
carico ai servizi sociali negli ultimi anni (al
31/12/2008 sono circa 48.500) con differenze
provinciali dal 10,8 al 6,2 6 bambini e
ragazzi seguiti dalle Unità Neuropsichiatria
Infantile (poco oltre 40.000)
Problematiche bambini e ragazzi in carico ai
servizi sociali (31/12/2008)
60 bambini e ragazzi in carico per problemi
abitativi/economici della famiglia
14 di cui FUORI FAMIGLIA
I MINORI IN AFFIDO e IN STRUTTURA RESIDENZIALE
1804 in struttura residenziale (non solo
strutture dedicate, anche altre tipologie)
1309 in struttura residenziale senza la presenza
della madre
1632 in affido familiare e parentale (tempo
pieno e part time)
1278 in affido familiare e parentale a tempo
pieno
3436 in struttura residenziale o in affido
2587 fuori famiglia
- in carico ai servizi territoriali della regione
- al 31/12/2009
- compresi i ragazzi 18-21 anni (continuità
progettuale) - fonte Sisam e rilevazione integrativa
14
15INSERIMENTI IN STRUTTURA FUORI REGIONE
Il ricorso a strutture residenziali fuori
Regione da parte dei Servizi territoriali
regionali, secondo i dati Sisam, è del 4 sul
totale degli inserimenti. Potrebbe essere in
realtà più alta se si considera la quota
consistente di non indicato, che comunque
dovrebbe essere quasi completamente attribuibile
alle strutture regionali.
Dove è stato effettuato l'inserimento?
In struttura regionale (Sips e altre) 71,2
Struttura fuori regione 4,0
Struttura non nota/ non censita 24,8
Totale 100,0
Tra le tipologie di comunità, quelle con una
più alta di ricorso al fuori Regione è la
socio-educativa (4,5), mentre la è inferiore
nel caso della Pronta accoglienza (1,9).
15
16Le caratteristiche dei Minori accolti in struttura
1.620 in struttura residenziale (di cui 1.377,
pari all85 provenienti dalla regione, il 15 da
fuori regione)
Motivo di Ingresso
8,8 Minori con problematiche legate allo stato
di salute 4 con disturbi mentali dell'età
evolutiva (area della neuropsichiatria
infantile) 3,6 con handicap (fisico,psichico,
sensoriale e plurimo) 1,3 Tossicodipendenti e
alcoolisti
- al 31/12/2009
- compresi ragazzi 18-21 anni
- fonte SIPS Presidi socio-assistenziali
16
17Le caratteristiche dei Minori accolti in struttura
1.620 in struttura residenziale
Durata di permanenza
Provenienza
- al 31/12/2009
- compresi ragazzi 18-21 anni
- fonte SIPS Presidi socio-assistenziali
17
18Spesa per interventi/servizi rivolti a minori (
sul Tot. Spesa area Famiglia e Minori)
19(No Transcript)
20La gestione dei servizi sociali territoriali per
minori
- 29 comuni singoli
- 10 Unioni di Comuni
- 9 AUSL
- 6 Comune capofila/Associazioni
- 5 ASP
- 4 Azienda sociale/speciale
- 2 AUSL e Comuni in accordo di programma
- 1 Comunità montana
- 1 Istituzione comunale per gestione distrettuale
gli enti gestori sono 67, di cui
(9 tipologie di gestione)