Aristotele - PowerPoint PPT Presentation

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Aristotele

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Title: PowerPoint Presentation Author: massimo francesco maraviglia Last modified by: massimo francesco maraviglia Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Aristotele


1
Aristotele
  • Maestro di color che sanno
  • Parte terza la logica

2
Lorganon aristotelico
  • Le opere dedicate alla logica sono riunite in
    quel gruppo denominato da Alessandro di Afrodisia
    (grande commentatore di Aristotele appartenente
    al II-III sec. d.C.) Organon, ad indicare che lo
    logica è scienza che studia la correttezza del
    ragionamento e che, per tale motivo attraversa
    tutte le altre, diventando strumento utilizzato
    da ogni sapere per verificare la sua validità.

3
Forma e contenuto
  • La logica ha un carattere formale, dove per forma
    intendiamo ciò che si contrappone a contenuto
    (non usiamo qui il termine in senso strettamente
    metafisico-aristotelico). Se il contenuto di un
    pensiero è ciò che vuole esprimere il pensiero
    stesso, la sua forma è il modo in cui è espresso,
    sono i legami tra le proposizioni e i nessi tra i
    pensieri. Una stessa forma può essere usata per
    esprimere contenuti diversi. Per esempio, quando
    io dico se piove, allora mi bagno, la forma della
    locuzione è SE X allora Y, una forma in cui è
    possibile esprimere innumerevoli diversi
    contenuti (come ad es. se corro allora sudo, se
    mangio allora ingrasso, se vedo giocare la
    Juventus, allora rido etc.).

4
Il carattere formale della logica e i suoi
riferimenti ontologici
  • Per Aristotele, la logica, cioè la scienza che
    studia la correttezza formale dei ragionamenti, è
    formale e tuttavia le strutture del pensiero
    riflettono le strutture dellessere, cioè i nessi
    del pensiero, quando il pensiero è corretto,
    riflettono i nessi della realtà vera e propria.
    Per questo il Filosofo dice che lanalitica (come
    la chiama lui) studia lessere come vero e
    facendo ciò al tempo stesso ci espone quali sono
    le condizioni di verità di un discorso corretto.

5
La condizione della verità di un discorso
  • Un discorso è vero in quanto unisce o disgiunge
    al proprio interno ciò che è unito o disgiunto
    nella realtà. Per esempio se io dico la penna è
    rossa (penna rosso) e se tali elementi (penna e
    rosso) sono uniti anche nella realtà, allora la
    mia affermazione è vera, altrimenti (per esempio
    se nella realtà la penna è congiunta al nero) no.

6
Un ragionamento vero
  • Per avere un ragionamento vero, ossia un discorso
    più complesso sulla realtà, è necessario che il
    punto di partenza sia vero, cioè che le sue
    premesse siano vere.
  • Guardiamo per esempio al seguente ragionamento
    le automobili hanno quattro ruote, la mio opel è
    un automobile, dunque la mia opel ha quattro
    ruote tale ragionamento conclude ad una verità
    (la mia opel ha quattro ruote) perché parte da
    due premesse vere (le automobili hanno quattro
    ruote e la mia opel è un automobile) ed è
    corretto lo vedremo in seguito anche dal
    punto di vista formale.
  • In generale i ragionamenti scientifici sono
    fondati su premesse vere.

7
Gli elementi più semplici di ogni discorso i
termini
  • La logica parte dallo studio degli elementi più
    semplici del discorso, cioè i singoli termini,
    che riflettono i singoli concetti, che si dicono
    senza connessione e che, una volta connessi,
    formano una proposizione.

8
Comprensione ed estensione
  • I termini hanno una
  • Comprensione cioè contengono nel loro
    significato più o meno note caratteristiche
    delloggetto che indicano, per esempio il termine
    uomo significa animale razionale (con tutto ciò
    che riguarda lanimalità e la razionalità)
    animale razionale è la comprensione del termine
    uomo.
  • Estensione cioè si riferiscono ad un numero più
    o meno grande di individui il termine uomo si
    riferisce a tutti gli uomini, e ha un estensione
    chiaramente maggiore del termine italiano (che
    ritaglia tra tutti gli uomini solo linsieme di
    alcuni di essi) e minore del termine essere
    vivente.

9
Genere specie individuo
  • In base allestensione di un termine è possibile
    generare delle classi che contengono altre classi
    e che a loro volta sono contenute in classi
    ancora diverse.
  • La classe contenente è chiamata GENERE, la classe
    contenuta è chiamata SPECIE. Può essere solo
    contenuto di classi - e non contenente - il
    termine che significa INDIVIDUI.
  • Per esempio il termine uomo è contenuto nel
    genere animale e a sua volta è genere della
    specie italiano, il quale a sua volta è genere
    della specie milanese, che a sua volta è genere
    della specie insegnanti del Gonzaga, la quale
    contiene diversi individui tra cui il
    sottoscritto, che non contiene nientaltro.

10
Genere e specie sotto il profilo della
comprensione e dellestensione
  • Il termine contenente deve avere meno note
    caratteristiche che quello contenuto, quindi avrà
    minore comprensione il genere rispetto alla
    specie. Infatti deve essere più vago e
    generico, proprio per potere contenere un
    maggior numero di classi. Per esempio il termine
    animale è più vago e generico del termine uomo,
    infatti se io dico animale, comprendo anche l
    uomo. Se io, viceversa, dico uomo, dico
    qualcosa di più specifico di animale, infatti
    dico animale razionale un sacco di altre
    prerogative che sono proprie solo degli uomini e
    non degli animali.
  • Quindi quanto maggiore è lestensione del genere,
    cioè il numero di individui cui si riferisce,
    tanto minore deve essere la comprensione, cioè le
    note caratteristiche che deve avere.
  • Quanto più un concetto è ricco di particolari,
    tanto meno comprende individui e viceversa.

11
I generi sommi
  • Mentre a livello più alto di comprensione (e più
    basso di estensione) vi sono le sostanze prime,
    cioè i sinoli di materia e forma che
    costituiscono gli individui, al livello più alto
    di estensione (e più basso di comprensione) vi
    sono le dieci categorie, cioè i generi sommi
    dellessere, i concetti più generali con cui si
    dice la realtà.

12
La definizione
  • Quando io voglio spiegare il significato di un
    termine devo riferirmi alla classe che
    immediatamente lo contiene (genere prossimo) e
    alla differenza specifica, cioè a quella
    caratteristiche che dentro la classe ritaglia la
    particolarità della specie cui si riferisce il
    termine. Per esempio, il genere prossimo che
    contiene luomo è animale, ciò che invece
    differenzia la specie uomo da tutti gli altri
    animali è a razionalità. Quindi la definizione di
    uomo sarà animale razionale e così avviene per
    tutti gli altri termini.

13
Le proposizioni
  • Ma quando definiamo qualcosa, già siamo in un
    altro ambito della logica, poiché la definizione
    non è più un singolo termine ma una proposizione,
    una frase che contiene una connessione di termini
    di cui si può predicare la verità o falsità.
  • La logica studia solo questo tipo di proposizioni
    (la cui forma più semplice è riducibile alla
    formula S è P, dove per S vi è un soggetto
    qualsiasi e per P un predicato qualsiasi),
    escludendo le preghiere, le invocazioni, le
    imprecazioni, gli ordini etc. Il discorso
    studiato dalla logica è quello descrittivo di una
    realtà, in termini tecnici un discorso apofantico.

14
La classificazione aristotelica delle
proposizioni (De interpretatione)
  • Le proposizioni si possono qualificare per essere
  • Universali in cui il predicato si applica a
    tutti gli individui di una data classe (tutti
    gli uomini sono mortali il predicato mortale
    è applicato a tutti i membri della classe
    uomo)
  • Particolari in cui il predicato di applica solo
    ad alcuni membri di una data classe (qualche
    uomo è ricco)
  • Affermative il predicato afferma qualcosa del
    soggetto
  • Negative il predicato nega qualcosa del
    soggetto.

15
Universale affermativa
  • Sia le universali, sia le particolari, quindi
    possono essere affermative o negative
  • Universale affermativa Tutti gli S sono P

s
P
16
Universale negativa
  • Universale negativa Nessun S è P

s
P
17
Particolare affermativa
  • Particolare affermativa Qualche S è P

P
s che sono p
S
18
Particolare negativa
  • Particolare negativa Qualche S non è P


S
P
S che sono P
S che NON sono P
19
Le proposizioni singolari
  • Oltre alle proposizioni universali e particolari
    vi sono anche proposizioni singolari quelle che
    riguardano un singolo individuo. Per esempio
  • Julia Roberts è unattrice.
  • Anche queste ultime possono essere negative
  • Julia Roberts non è brutta

20
Il quadrato degli opposti
  • Le proposizioni universali e particolari possono
    essere messe in relazione fra loro. Così
    Aristotele determinò questa relazione secondo uno
    schema che poi i logici medievali rappresentarono
    in questo modo

contrarie
UA
UN
C
UA universali affermativa Tutti gli S sono
P es tutti gli uomini sono intelligenti i PA
particolare affermativa Qualche S è P es.
qualche uomo è intelligente UN universale
negativa Nessun S è P esNessun uomo è
intelligente PN particolare negativa Qualche S
non è P es Qualche uomo non è intelligente C
contraddittorie
C
Sub-alterne
Sub-alterne
C
C
PA
PN
Sub-contrarie
21
Rapporti tra le proposizioni
  • Le proposizioni contrarie NON POSSONO ESSERE
    ENTRAMBE VERE ma POSSONO ESSERE ENTRAMBE FALSE,
    poiché ammettono un terza possibilità (nel nostro
    esempio qualche uomo è intelligente)
  • Le proposizioni contraddittorie NON POSSONO
    ESSERE ENTRAMBE VERE E NON AMMETTONO UNA TERZA
    POSSIBILITÁ (secondo il principio del terzo
    escluso). La contraddittorietà è dunque la forma
    più radicale di opposizione
  • Le proposizioni sub contrarie POSSONO ESSERE
    ENTRAMBE VERE, MA NON ENTRAMBE FALSE (vi è qui
    unopposizione debole, solo relativa alla
    quantità della proposizione
  • Le proposizioni sub alterne HANNO UNA RELAZIONE
    DI IMPLICAZIONE dalla subalterna universale
    (subalternante) alla subalterna particolare
    (subalternata) e non viceversa. Se quindi Tutti
    gli uomini sono intelligenti, allora anche
    Qualche uomo è intelligente (e non viceversa) se
    Nessuno uomo è intelligente, allora anche Qualche
    uomo non è intelligente (e non viceversa).

22
Asserzione, possibilità e necessità
  • Vi sono nelle proposizioni dei modi di
    attribuzione del predicato al soggetto. Infatti
    non solo si può dire che S è P secondo
    lattribuzione dellasserzione, ma anche S è
    possibile che sia P, secondo lattribuzione della
    possibilità e infine S è necessario che sia P
    secondo lattribuzione della necessità.

23
Linguaggio pensiero ed essere
  • Per Aristotele questi elementi sono legati
    necessariamente. Anche se le parole di un
    determinato linguaggio sono convenzionali e
    variano da lingua a lingua, le immagini mentali
    i concetti - cui si riferiscono sono le stesse
    per tutti e sono immagini di oggetti identici per
    tutti. Quindi il discorso è modellato sullo stato
    delle cose, che dà origine allimmagine mentale.
    Poi il discorso stesso potrà essere espresso in
    parole diverse a seconda delle lingue, ma la
    sintassi, cioè la connessione delle parole in un
    dato modo (affermazione, negazione, etc.) è dato
    dallessere delle cose di cui noi percepiamo la
    forma.

24
I sillogismi
  • Negli Analitici primi, dopo aver nel De
    interpretatione trattato le proposizioni, lo
    Stagirita passa al ragionamento e in particolare
    al sillogismo che egli ritiene di aver scoperto e
    formalizzato. Tale ragionamento è costituito da
    tre proposizioni interconnesse fra loro di cui le
    prime due possono essere identificate come cause
    di quella finale.

25
Proposizioni e termini la struttura del
sillogismo
  • Vediamo ora un sillogismo esemplare
  • 1) Tutti gli uomini sono mortali
  • 2)I filosofi sono uomini
  • 3)I filosofi sono mortali
  • È la premessa maggiore
  • È la premessa minore
  • È la conclusione

26
Il sillogismo esemplare
  • 1) Tutti gli uomini sono mortali
  • 2)I filosofi sono uomini
  • 3)I filosofi sono mortali
  • Vi sono al suo interno 3 concetti o termini
  • Quello presente sia nella premessa maggiore sia
    nella minore (uomini) è il termine medio, mentre
    mortali è lestremo maggiore, e infine
    filosofi è lestremo minore.

27
Inclusione
  • La correttezza e necessità della conseguenza è
    data dal fatto che lestremo maggiore è il
    termine che ha una estensione maggiore (è più
    universale e racchiude il maggior numero di
    elementi nel nostro caso linsieme dei mortali).
    La prima proposizione dice che il termine medio
    (uomini) è incluso nellinsieme dei mortali. La
    seconda proposizione contiene lestremo minore
    che ha lestensione minore (filosofi) e dice che
    questo è incluso nel termine medio (uomini).
    Quindi se i filosofi sono inclusi nellinsieme
    degli uomini e gli uomini nellinsieme dei
    mortali, è necessario che pure i filosofi siano
    inclusi nellinsieme dei mortali. Come si vede,
    il termine medio (uomini) fa da cerniera fra gli
    altri due e permette di concludere che lestremo
    minore è incluso in quello maggiore.

28
visualizzazione
  • 1) Tutti gli uomini (U) sono mortali (M)
  • 2)I filosofi (F) sono uomini (U)
  • 3)I filosofi (F) sono mortali (M)

m
u
U
F
M
29
Le figure del sillogismo
  • In base alla posizione occupata dal termine medio
    nelle premesse, Aristotele distingue varie figure
    del sillogismo.
  • A) La prima figura è quella in cui il termine
    medio è soggetto nella premessa maggiore e
    predicato nella minore
  • B) La seconda è quella in cui il termine medio è
    predicato in entrambe
  • C) La terza è quella in cui è soggetto in
    entrambe
  • D) Vi è infine un quarta figura, non studiata da
    Aristotele, ma dai logici medievali, in cui il
    termine medio è predicato nella maggiore e
    soggetto nella minore

30
Sillogismi nelle varie figure la seconda figura
(il medio è predicato in entrambe le premesse)
  • A)La prima figura è quella esemplare che abbiamo
    già trattato
  • B) nessun albero (estremo maggiore) è razionale
    (medio) tutti gli uomini (estremo minore) sono
    razionali (medio) nessun uomo (estremo minore)
    è un albero (estremo maggiore).

U
Uomini
alberi
Esseri razionali
31
Sillogismi nelle varie figure la terza figura
(il medio è soggetto in entrambe le premesse)
  • C) tutti gli uomini (medio) sono razionali
    (estremo maggiore)
  • Tutti gli uomini (medio) sono animali (estremo
    minore)
  • Qualche animale (estremo minore) è razionale
    (estremo maggiore).

Esseri razionali
uomini
Animali
32
Sillogismi nelle varie figure la quarta figura
(il medio è predicato nella premessa maggiore e
soggetto nella premessa minore)
  • Questa figura è stata studiata da Teofrasto,
    allievo di Aristotele, e da Galeno.
  • Tutti gli uomini (estr. maggiore) sono animali
    (medio)
  • tutti gli animali (medio) sono esseri viventi
    (estr. minore)
  • Qualche essere vivente (estr. minore) è uomo
    (estr. maggiore).

Esseri viventi
piante
animali
uomini
33
I modi del sillogismo 1
  • Per ciascuna figura ogni proposizione che compone
    il sillogismo può essere di 4 tipi
  • universale affermativa (a) o negativa (e)
  • particolare affermativa (i) o negativa (o)
  • Mnemonicamente tali proposizioni vengono
    contrassegnate attraverso le vocali delle parole
    latine AdfIrmo e nEgO dove la primo vocale si
    riferisce alla proposizione universale e la
    seconda a quella particolare.

34
I modi del sillogismo 2
  • I quattro tipi in combinazione fra loro nelle tre
    proposizioni danno 64 modi del sillogismo, che
    moltiplicati per le quattro figure danno 256
    possibilità di combinazione. Di queste però solo
    19 sono valide, cioè danno vita ad una deduzione
    corretta (sono 4 per ogni figura). I logici
    medievali hanno loro dato dei nomi mnemotecnici,
    per ricordarsi di quale tipi di proposizione
    erano composte le due premesse e la conclusione.
    Per esempio il sillogismo esemplare (quello della
    prima figura), indicando con A la proposizione
    universale affermativa, era chiamato bArbArA. Il
    nome faceva capire che sia le premesse sia la
    conclusione erano universali e affermative.

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Modi validi del sillogismo
I figura (SP) II figura (PP) III Figura (SS) IV figura (PS)
Barbara Cesare Darapti Bramantip
Celarent Camestres Disamis Camenes
Darii Festino Datisi Dimaris
Ferio Baroco Felapton Fesapo
Bocardo Fresison
Ferison
36
Classificazione dei nostri esempi
  • Nella seconda figura il sillogismo da noi
    esemplificato, è chiamato cEsArE poiché è
    formato da una premessa maggiore universale
    negativa (E), una premessa minore universale
    affermativa (A) e infine una conclusione
    universale negativa (E).
  • Nella terza figura lesempio da noi fatto
    riguarda un sillogismo chiamato dArAptI, perché
    le due premesse erano entrambe universali
    affermative (A A) e la conclusione una
    particolare affermativa (I).
  • Infine nella quarta figura, dove abbiamo una
    universale affermativa nella maggiore (A), una
    universale affermativa nella minore (A) e una
    particolare affermativa nella conclusione, il
    sillogismo è del tipo brAmAntIp.
  • Le consonanti, invece, indicano in questo sistema
    (consistente, lo ricordiamo, in uno sviluppo
    medievale della logica di Aristotele) la
    riducibilità dei diversi modi al sillogismo
    esemplare, cioè il fatto che, attraverso
    opportune modifiche di carattere sintattico, ogni
    sillogismo della II o III o IV figura è
    riducibile ad un sillogismo della prima figura.

37
Esempio di sillogismi validi per prima figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
barbara Tutti gli uomini sono mortali Tutti i filosofi sono uomini I filosofi sono mortali
celarent Nessun animale è pietra ogni uomo è animale nessun uomo è pietra
darii Ogni uomo è ragionevole qualche animale è uomo dunque qualche animale è ragionevole
ferio Nessun pazzo è essere normale qualche uomo di genio è pazzo dunque qualche uomo di genio non è essere normale
38
Esempio di sillogismi validi per seconda figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
cesare Nessun pesce respira per mezzo dei polmoni ogni balena respira per mezzo dei polmoni dunque, nessuna balena è pesce
camestres Tutto ciò che nuoce alla società è da punire nessuna virtù è da punire dunque nessuna virtù è nociva alla società
festino Nessun animale è albero qualche vivente è albero dunque qualche vivente non è animale
baroco Ogni uomo è animale qualche vivente non è animale dunque qualche vivente non è uomo
39
Esempio di sillogismi validi per la terza figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
darapti Tutti i pesci sono vertebrati tutti i pesci sono animali acquatici alcuni animali acquatici sono vertebrati
disamis Qualche animale è pennuto ogni animale è vivente dunque qualche vivente è pennuto
datisi Ogni animale è vivente qualche animale è uomo dunque qualche uomo è vivente
felapton Nessun animale è albero ogni animale è vivente dunque qualche vivente non è albero
bocardo Qualche animale non è uomo ogni animale è vivente dunque qualche vivente non è uomo
ferison Nessun vizio è amabile qualche vizio reca diletto dunque qualcosa che reca diletto non è amabile
40
Esempio di sillogismi validi per la quarta figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
bramantip Ogni uomo è animale ogni animale è corpo dunque qualche corpo è uomo
camenes Le ambizioni smodate sono dannose nessuna ambizione dannosa è ammirevole dunque nessuna ambizione ammirevole è unambizione smodata
dimaris Qualche animale è uomo ogni uomo è ragionevole dunque qualche essere ragionevole è animale
fesapo Nessuna azione volontaria è priva di fine ogni fenomeno privo di fine è meccanico dunque qualche cosa che è meccanica non è azione volontaria
fresison Nessun savio è superbo qualche superbo è dotto dunque qualche dotto non è savio
41
Validità del sillogismo
  • Un sillogismo è valido quando le conclusioni sono
    dedotte in modo corretto
  • Tutti gli uomini sono mortali
  • Socrate è uomo
  • Socrate è mortale
  • è un sillogismo valido, mentre
  • Tutti gli uomini sono mortali
  • Socrate è mortale
  • Socrate è uomo
  • è un sillogismo non valido perché dal fatto che
    sia Socrate sia gli uomini appartengono
    allinsieme dei mortali, non si deduce che
    Socrate appartenga allinsieme degli uomini.

42
Verità del sillogismo
  • Il seguente sillogismo
  • Tutti gli uomini volano
  • Socrate è un uomo
  • Socrate vola
  • è valido ma non è vero. Perché? Perché parte da
    premesse di cui almeno una (la maggiore nel
    nostro caso) non è vera. Dunque un sillogismo
    vero parte da premesse vere. Se un sillogismo
    valido può non essere vero, un sillogismo vero
    deve anche essere valido.

43
Come si ottengono premesse vere? (1)
  • La tematica è stata svolta da Aristotele negli
    Analitici secondi. Il problema è tutto nel punto
    di partenza del sillogismo e nella verità che
    esso può esibire
  • Il fatto che le proposizioni non siano
    contraddittorie non si può dire per esempio
    ogni vivente è morto, oppure tutti gli scapoli
    sono sposati - è solo una condizione necessaria
    alla verità delle premesse, ma non sufficiente.
    Vi sono infatti molte proposizioni non
    contraddittorie, ma egualmente non vere (tutti
    gli elefanti pesano 10 chili non è
    contraddittoria, ma non è vera).

44
Come si ottengono premesse vere? (2)
  • Le proposizioni universali da cui si parte
    potrebbero essere costruite per induzione, cioè
    attraverso losservazione di un numero importante
    di casi e la loro generalizzazione (vedo tante
    volte uomini morire e generalizzo dicendo tutti
    gli uomini sono mortali). Il guaio è che per
    essere corretta linduzione dovrebbe avere
    sottomano TUTTI i casi possibili. Altrimenti è
    sempre probabile che sopraggiunga un caso che
    smentisca la generalizzazione. Dunque linduzione
    mi permette di avere un discreta probabilità che
    le premesse siano vere, ma non la sicurezza
    totale.

45
Come si ottengono premesse vere?
  • Alla fine Aristotele è costretto ad affermare che
    dei principi non vi è conoscenza, perché essi
    sono i punti di partenza delle conoscenze. E se
    nei sillogismi le premesse di ogni singolo
    ragionamento, rinunciando allinduzione per
    voglia di esattezza,possono essere dedotte da
    premesse ancora più universali, si arriva ad un
    punto, ai principi più universali della scienza
    stessa (come lo sono per esempio gli assiomi
    della geometria) in cui non è possibile andare
    oltre. Allora bisognerà dire che di tali principi
    la mente umana ha una intuizione immediata
    intuisce cioè coglie in modo subitaneo e sicuro,
    la loro verità. Ebbene fondamentale nel
    sillogismo scientifico, che è definito da
    Aristotele come il sillogismo valido e al tempo
    stesso vero, è lintuizione della verità delle
    premesse, in cui ha un certo ruolo lesperienza,
    ma nel quale gioca un ruolo preponderante una
    capacità innata dellintelletto umano di capire e
    di vedere.

46
Il principio fondativo di tutta la logica
  • Tutta la costruzione logica poggia su un
    principio che Aristotele non ha enunciato nelle
    opere logiche, ma nella Metafisica, poiché esso
    ha anche un chiaro aspetto ontologico (che il
    Filosofo ritiene di primaria importanza). Questo
    è il principio di non contraddizione. Dal punto
    di vista ontologico esso afferma che è
    impossibile che una stessa cosa sia e assieme non
    sia dal punto di vista strettamente logico esso
    afferma è impossibile che un stessa cosa
    assieme inerisca e non inerisca alla stessa cosa
    e secondo il medesimo rispetto

47
La non-contraddizione
  • Dal punto di vista logico la formulazione
    aristotelica sottolinea che non si può pensare di
    attribuire allo stesso oggetto, secondo il
    medesimo punto di vista e nello stesso tempo, un
    attributo e il suo contrario. Per esempio non
    posso dire che questo libro, adesso e da questo
    mio punto di vista, al tempo stesso è rosso e non
    è rosso.

48
La dimostrazione
  • Come di tutti i principi del sapere, del
    principio di non contraddizione vi è una
    conoscenza intuitiva e non dimostrabile. Tuttavia
    la verità di questo principio, che dice in
    sostanza che non è possibile contraddirsi, si può
    dimostrare in modo controfattuale, facendo
    vedere che chiunque lo voglia negare, lo deve
    utilizzare. Infatti chi voglia negare il
    principio di non contraddizione, vuole negarlo e
    basta, e non vuole negarlo e al tempo stesso
    affermarlo (violando il principio stesso). Quindi
    anche i negatori sono costretti a non
    contraddirsi, cioè a rispettare il principio
    stesso.

49
Il principio su cui poggia ledificio del sapere
  • Il principio di non contraddizione, che poi verrà
    associato a quello di identità (una cosa è
    identica a se stessa e non può essere al temo
    stesso se stessa e unaltra) e del terzo escluso
    (tra un affermazione e la sua negazione non vi è
    vi di mezzo, non vi è una terza strada), è la
    pietra su cui deve poggiare ogni sapere. Infatti
    ad ogni scienza si chiede innanzitutto di non
    essere contraddittoria, altrimenti il suo oggetto
    non è pensabile. Se essa deve descrivere la
    realtà, non può farlo in modo da contraddirsi,
    altrimenti sicuramente sbaglia (il principio ha
    infatti anche una valenza ontologica, cioè anche
    lessere non è possibile che al tempo stesso sia
    e non sia). Certo, come si è già detto a
    proposito delle premesse del sillogismo, la
    non-contraddizione è solo una condizione
    necessaria perché una scienza sia vera, e non
    sufficiente. Bisogna poi verificare che
    laffermazione unisca nel discorso ciò che è
    effettivamente unito nella realtà. Tuttavia il
    fondamento di validità preliminare di un discorso
    è la sua non contraddittorietà.

50
La dialettica o il ragionamento debole
  • Il sillogismo che parte da premesse vere è da
    Aristotele chiamato sillogismo scientifico.
    Esiste però anche un ragionamento che parte da
    premesse solo probabili (Topici) accettabili da
    tutti, oppure dalla grande maggioranza, oppure da
    coloro che sono oltremodo illustri. Questo è il
    sillogismo dialettico, che serve ad esercitarsi
    nellarte di ragionare, ed è molto spesso usato
    da oratori e politici.

51
Leristica
  • Lultima forma di sillogismo è quello eristico,
    usato dai sofisti nelle loro dispute. Si tratta
    di un sillogismo ingannatore che parte da
    premesse che APPAIONO vere, ma non lo sono.

52
La retorica
  • E arte finalizzata alla persuasione e utilizza
    ragionamenti che partono da premesse comunemente
    ammesse. E utilizzata dai politici e riguarda
    argomenti attorno ai quali gli uomini e le
    comunità sono chiamati a prendere una decisione.
    In particolare la retorica utilizza uno speciale
    sillogismo, chiamato ENTIMEMA, in cui i passaggi
    logici sono saltati e da una premessa si passa
    direttamente alla conclusione è un sillogismo
    che utilizza due proposizioni (generalmente la
    premessa maggiore e la conclusione),
    sottointendendo la terza. Esso è utilizzato per
    necessità di sintesi e di efficacia degli
    argomenti, in cui conta più sottolineare la
    conclusione raggiunta che non i passaggi
    attraverso i quali è stata raggiunta.
  • Il secondo tipo di ragionamento usato dalla
    retorica è lesempio. Esso corrisponde
    allinduzione si enunciano casi per illustrare
    concetti e si rende così più comprensibile una
    legge generale. In tal modo gli argomenti sono
    resi intuitivamente evidenti con grande beneficio
    per la comunicazione, che del resto è il
    principale scopo della retorica.

53
La poetica
  • In generale per poetica si ntende
    aristotelicamente larte del produrre
    (poieinfare). Ciò comprende tutto quanto
    riguarda le tecniche, che aiutando a produrre
    manufatti utili, e le arti belle, che producono
    oggetti belli a vedersi e a contemplarsi.
    Nellopera intitolata La poetica, tuttavia, il
    termine è usato in senso più ristretto, a
    significare le arti che usano la voce e il suono
    (principalmente dunque la poesia accompagnata
    dalla musica), differenziandosi così dalle arti
    belle che noi chiamiamo figurative (per es. la
    pittura e la scultura).

54
Imitazione
  • Le arti poetiche, così come sono intese
    nellomonimo testo, si fondano sullimitazione,
    cioè raccontano imitando ciò che succede nella
    realtà, riproducendo nel racconto una seconda
    realtà che ha il carattere della verisimiglianza,
    descrivendo non esattamente ciò che è avvenuto,
    come fanno le discipline storiche, ma ciò che è
    verisimile e ciò che è POSSIBILE che avvenga.
  • In tal modo esse non hanno di mira il particolare
    di un fatto reale, ma luniversale in quanto
    possibile.

55
Il valore conoscitivo dellarte
  • Larte in generale, basandosi sulluniversale
    possibile, ha un alto valore conoscitivo, poiché
    tende a configurarsi come rappresentazione
    dellessenza delle cose. In questo Aristotele si
    distanzia notevolmente dal suo maestro Platone e
    dalla sua idea dellarte come copia della copia
    della realtà.

56
Catarsi
  • Particolare importanza politica e sociale riveste
    poi larte tragica, cioè la forma darte
    immortale che è stata propriamente inventata dai
    Greci (di cui si ricordano i tre grandissimi
    maestri, Eschilo, Sofocle, Euripide). Essa
    raccontando la sua trama in modo serio ma
    affascinante, genera negli spettatori pietà e
    terrore, purificando lanimo da queste passioni
    (catarsipurificazione). La catarsi si genera
    assistendo ad uno spettacolo in modo da provare,
    in un contesto artificiale, quelle passioni dalle
    quali ci si deve liberare. La liberazione è
    proprio una sorta di scarico emotivo (diremmo con
    linguaggio freudiano), che utilizza la scena come
    oggetto privilegiato su cui convogliare
    unenergia che altrimenti rimarrebbe repressa e
    andrebbe a manifestarsi distruttivamente nella
    vita reale.

57
La funzione sociale della poesia
  • Ancora una volta, contrariamente a Platone,
    Aristotele dunque valorizza la dimensione
    creativo-artistica. In particolare nella città i
    poeti dovevano per Platone essere banditi, in
    quanto la loro opera abbindolava con un fascino
    finto la gente, allontanandola dal ragionamento
    corretto e dalla spassionata contemplazione della
    verità. Proprio per questo ultimo scopo i poeti
    erano utilizzati spesso dai tiranni per
    legittimare con le favole il loro regime
    irrazionale ed oppressivo. Per Aristotele, al
    contrario, la funzione dei poeti era quella
    duplice di instradare gli uditori alla
    considerazione di verità universali e di
    purificare il loro animo da passioni distruttive
    per il singolo e per la convivenza civile.
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