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UN MARE DI CACAO PER

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La pianta del cacao Il cacao (Theobroma cacao) una pianta della famiglia delle Sterculiaceae, originaria dell America meridionale. l'ingrediente base per ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: UN MARE DI CACAO PER


1
UN MARE DI CACAO PER .
UNIRE IL MONDO
ISTITUTO COMPRENSIVO RAFFAELLO SANZIO scuola
primaria L. da Vinci
CLASSI IV A E IV B
2
(No Transcript)
3
COS' E' IL CACAO???
COS' E' IL CACAO???
COS' E' IL CACAO???
4
La pianta del cacao
  • Il cacao (Theobroma cacao) è una pianta della
    famiglia delle Sterculiaceae, originaria
    dellAmerica meridionale.
  • È l'ingrediente base per ottenere il cioccolato,
    che è un delizioso prodotto.

5
Le parti della pianta
I piccoli fiori sono sparsi a mazzetti, bianchi,
verdi o rosei, che spuntano direttamente sul
tronco o sui rami adulti di essi solo pochi si
trasformeranno in cabosside, ovvero in frutti del
cacao.
Le foglie sono persistenti, alterne, ovali, con
margine lievemente ondulato, lucide nella parte
superiore, con picciolo fogliare dotato di
articolazione che permette di orientarsi a
seconda dell'intensità luminosa.
Dall'ovario si sviluppa il frutto (cabosside) a
forma di cedro allungato, di colore
giallastro-verdognolo, che diventa
bruno-rossastro a maturazione, con la buccia
solcata da 10 strisce longitudinali e contenente
da 25 a 40 semi i semi sono immersi in una
sostanza ricca di zuccheri, chiara e di
consistenza gelatinosa. Il peso della cabosside è
variabile fra 300 e 500 g, lunghezza di 10-15 cm.
In casi eccezionali tale frutto può arrivare
anche a 1 kg.
Il cacao inizia a fiorire dopo circa 18 mesi o
dopo 3 anni. I suoi fiori si sviluppano a ciuffi
per tutto lanno sul tronco privo di foglie o sui
rami più grossi nella parte inferiore della
pianta. Per non danneggiare le delicate piante
del cacao, i frutti devono essere tagliati dal
tronco e dai rami prestando molta attenzione.
Occorre infatti lasciare sulla pianta le parti
dei frutti da cui nasceranno i successivi fiori.
All'interno di una polpa asprigna sono racchiusi
numerosi semi ovali e piatti, a forma di
mandorla, di colore bruno-violaceo, disposti in 5
file, contenenti zuccheri, grassi
Ogni anno una singola pianta produce da venti a
trenta frutti. La resa dei semi di cacao
fermentati ed essiccati oscilla tra 0,5 e 2kg per
pianta, in casi eccezionali fino a 4kg. Dopo 40
anni una pianta di cacao è solitamente esaurita e
viene sostituita da una nuova.
6
Dove è nato il cacao?
  • I primi semi di cacao trovano origine in Messico.
  • Le prime notizie sono state trovate negli scritti
    Maya, il cacao non era solo un alimento
    energetico, ma era utilizzato soprattutto come
    moneta di scambio (con 100 fave si comprava uno
    schiavo) e nei riti funebri.
  • Nel 1500 A.C. furono gli Olmechi a chiamare
    Xocolati la bevanda che derivava dalla pianta
    Kakawa.

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Come è arrivato da noi?
  • Fu Hernan Cortes ad importarlo in Europa il
    primo sacco di cacao arrivò in Spagna nel 1585.
    Inizialmente la bevanda era composta dal cacao
    con laggiunta di farina di mais e peperoncino.
    In Spagna alcuni frati, esperti in infusi,
    sostituirono il peperoncino con la vaniglia e lo
    zucchero creando così una bevanda gustosa e
    dolce.
  • La coltura del cacao fece avere agli spagnoli il
    monopolio del commercio di cacao per quasi un
    secolo. In Italia il cosiddetto cibo degli dei
    arrivò solo nel 1606. Inizialmente il consumo del
    cacao era accessibile solo a poche persone, ma
    con la Rivoluzione Industriale fu utilizzato da
    tutta la popolazione.
  • Le prime fabbriche nacquero in Francia e in
    Olanda.
  • Intorno al 1800 raggiunse anche lAfrica che oggi
    ne è la principale produttrice insieme al Sud
    America.
  • La prima tavoletta di cioccolata risale al 1847
    In Inghilterra e fu ottenuta mischiando burro di
    cacao, zucchero e liquore di cioccolato.

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Come si lavora il cacao?(le fasi della
lavorazione)
Raccolta Il frutto viene raccolto due volte
allanno, aperto e fatto riposare per pochi
giorni, per poi estrarne la polpa ed i semi.
9
Essiccazione I semi vengono fatti essiccare al
sole per bloccare la fermentazione e per ridurre
il contenuto di umidità in questa fase occorre
molta manodopera per coprire velocemente i semi
di cacao in caso di pioggia, che potrebbe
facilitare la formazione di muffe e rendere il
raccolto inutilizzabile per luso alimentare.Con
queste procedure si rende fragile anche la
pellicola che riveste il seme così le due metà 
di ciascun seme (cotiledoni) possono essere
separate mediante pressione.
Fermentazione Polpa e semi vengono fatti
fermentare insieme per alcuni giorni ad una
temperatura di 50C il seme in questo modo
smette di germogliare e la polpa aderente ad esso
viene ammorbidita e quindi eliminata.
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Tostatura (o torrefazione) Questo processo,
chiamato impropriamente torrefazione, dura fra i
70 e i 120 min, con temperatura variabile in
funzione del prodotto che si vuole ottenere la
produzione di cacao da cioccolato richiede una
temperatura fra i 98 e i 104 C, mentre per la
produzione di cacao in polvere fra i 116 e i
121 C. Vi sono due tipologie diverse di
tostatura in speciali essiccatoi in cui i semi,
mentre cadono, sono investiti da un getto di aria
calda. Per avanzamento su letto fluido. Questa
operazione serve a facilitare la decorticazione
del cacao e anch'essa determina l'addolcimento
dello stesso.
Macchinario utilizzato per la tostatura del
cacao.
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Decorticazione e degerminazione Dopo la tostatura
si esegue il processo di decorticazione e di
degerminazione per mezzo di macchine apposite i
cotiledoni, dopo questa operazione, possono
essere venduti allo stato di fatto oppure la
lavorazione può continuare tramite la
triturazione.
Triturazione I cotiledoni vengono macinati fra
cilindri caldi, che, fondendo il grasso contenuto
(in percentuali superiore al 50), li trasforma
in una massa fluida, viscosa e bruna detta massa
di cacao o liquore. La massa di cacao può essere
utilizzata allo stato di fatto se si vuole fare
il cioccolato, oppure continuare il trattamento
con la separazione del grasso.
Separazione del grasso Una buona parte del
grasso viene separata per pressione, la parte
rimanente, che ha ancora il 20-28 di grasso,
viene posta in contenitori, nei quali si concreta
in lastre in ambiente raffreddato dette panelli.
Il burro di cacao può venire separato dalla pasta
ottenuta anche tramite il processo Broma (sacchi
di pasta di cacao appesi in una stanza calda, da
cui il burro di cacao cola via)
Macinazione Le lastre vengono quindi ridotte a
polvere impalpabile.Questa polvere viene detta
cacao solubile, ma è una denominazione impropria,
in quanto non esiste una forma di cacao solubile
tale denominazione indica che la polvere viene
suddivisa così finemente da rimanere in
sospensione quando sia mescolata con acqua.
12
Dalla polvere di cacao a.
una cascata di cioccolato
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Chi produce il cacao?
  • Il cacao di piantagione è coltivato nelle regioni
    tropicali, soprattutto in tre vaste aree
  • Africa occidentale (Costa dAvorio)
  • - Sud Est Asiatico (Malesia)
  • - America Latina (Brasile)
  • Infatti si distinguono questi tre tipi di cacao,
    denominandoli
  • Cacao Americano i più apprezzati sono quello
    messicano e il brasiliano,coltivato anche in
    Colombia ed Ecuador.
  • Cacao Asiatico prodotto in Malesia, ma anche in
    Indonesia e Sri Lanka.
  • Cacao Africano ad esempio la qualità  del Ghana,
    ma anche quelle prodotte in Camerun, Nigeria,
    Costa DAvorio e Madagascar.
  • Il Brasile è uno dei maggiori produttori mondiali
    di cacao, insieme alla Costa dAvorio, al Ghana e
    al Messico.

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Se il cacao è così prezioso perché i paesi che lo
producono sono poveri?
Abbiamo provato a fare delle ipotesi e quella che
ci è sembrata più giusta è stata questai
contadini che coltivano il cacao sono soli e
vengono sfruttati
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Cè qualcuno che li aiuta?(intervista alla
maestra Giuliana)
  • La cooperativa del mondo solidale nasce con
    lobiettivo di commercializzare dei prodotti che
    provengono da paesi in via di sviluppo per poter
    migliorare loro la vita.
  • E una delle risposte agli squilibri generati
    dallattuale sistema internazionale di scambi
    consiste infatti in una forma di COOPERAZIONE tra
    produttori del Sud del mondo e consumatori del
    Nord del mondo, e questo permette lautosviluppo
    e lautogestione delle comunità  più povere
    inoltre contribuisce ad aumentare la
    consapevolezza e l informazione dei consumatori
    rispetto ai meccanismi che creano squilibri.
  • Dobbiamo capire che è meglio acquistare un
    prodotto equo solidale perché pagano il giusto
    prezzo e non sfruttano i lavoratori pagandoli
    poco.
  • Le grandi multinazionali cercano di pagare molto
    poco gli agricoltori per poter alzare loro il
    prezzo e guadagnare di più.
  • Il mondo solidale cerca di migliorare la vita di
    chi produce prodotti pagando un prezzo giusto,
    inoltre questa organizzazione cerca di far capire
    al consumatore che il commercio internazionale
    sfrutta gli uomini mentre loro cercano di creare
    delle opportunità di lavoro a condizioni umane.

Grazie a quello che ci ha detto la maestra
Giuliana ci è venuta tanta curiosità e vogliamo
conoscere meglio il commercio equosolidale.
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Il commercio equo e solidaletende a garantire
  • Un prezzo equo, tale cioè da consentire ai
    lavoratori ed alle loro famiglie il
    soddisfacimento dei bisogni essenziali ed un
    livello di vita dignitoso.
  • Il prezzo viene preferibilmente stabilito
    insieme dal produttore e dallimportatore, e non
    imposto dalla parte che si trova in posizione di
    maggiore forza, come avviene nel mercato
    tradizionale

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La piena dignità del lavoro, che vuol dire un
ambiente di lavoro salubre e la non
discriminazione di alcuni gruppi della
popolazione( ad esempio donne o disabili)
dignità del lavoro, inoltre, significa non
accettare, in assoluto, il ricorso allo
sfruttamento del lavoro minorile
La sostenibilità ambientale si privilegiano e si
incentivano le lavorazioni non inquinanti e
basate su metodi naturali, si evita di ricorrere
allimportazione di materie prime scarse e
difficilmente riproducibili, si ricorre sempre
più spesso allagricoltura biologica
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No allo sfruttamento
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Ora che conosco so cosa scegliere!!!
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Ciao a tutti dalle classi IVA e IVB della scuola
primaria L. da Vinci
  • Lalbero del cacao
  • A volte a colazione
  • penso ai tuoi frutti doro
  • che sotto il solleone diventano un tesoro.
  • E sogno dei tuoi chicchi
  • maturi e poi seccati,
  • doni preziosi e ricchi
  • tostati e macinati.
  • Messi nei sacchetti
  • e ben impacchettati
  • viaggiano per mare
  • in nave trasportati.
  • Ed ecco qui il cacao
  • dolcezza mia squisita
  • che bevo insieme al latte
  • nella tazza preferita.

Backstage del nostro lavoro
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La mappa del nostro lavoro
25
I nostri disegni
ALESSIA G.
ALESSIA B.
ALICE M.
ALICE P.
26
I nostri disegni
BARBARA
BARBARA
CHRISTIAN
CLAUDIA
27
I nostri disegni
DANIELE
LUCREZIA e LUCREZIA
GIULIA MO.
ELIAS
28
I nostri disegni
LUCREZIA C.
JESSICA
MARCO
LUCREZIA T.
29
I nostri disegni
SOFIA B.
MATTEO A.
GIULIA MA.
BARBARA
30
I nostri disegni
CLAUDIA
ALESSANDRO
MARIA VITTORIA
MATTEO S.
31
I nostri disegni
ALEX
AGNESE
FRANCESCO C.
ELISA
32
I nostri disegni
FRANCESCO F.
SIMONE
GABRIELE
TOMMASO GE.
33
I nostri disegni
TOMMASO GI.
SIMONE
HOSSNI
LEONARDO
34
I nostri disegni
MARTINA
MADDALENA
MATTEO G.
MICHELA
35
I nostri disegni
SIMONE
SARA
SOFIA R.
STEFAN
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