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Diapositiva 1

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Title: Diapositiva 1


1
Tavola rotonda Dove va la pediatria Conduce
Armido Rubino Discutono Giampietro
Chiamenti (FIMP) Giovanni Corsello (SIP) Paolo
Siani (ACP)
2
Dove sta la pediatria
Paolo Siani
www.acp.it
3
Attualmente i 7.500 pediatri di libera scelta
(pls), pari a circa la metà di tutti i pediatri,
sono in linea con il fabbisogno di cura, anche se
la distribuzione sul territorio nazionale non è
uniforme e lascia alcune aree scoperte. Ma il
vero problema si profilerà nel 2020, quando i
pls, per effetto dello squilibrio tra quelli che
andranno in pensione (circa 400-600 ogni anno) e
i nuovi specialisti, si ridurranno a circa 6mila. 
Paolo Siani
www.acp.it
4
(No Transcript)
5
(No Transcript)
6
Distribuzione dei pediatri di libera scelta
secondo l'anzianità di specializzazione - Anno
2010
Distribuzione dei pediatri di libera scelta
secondo l'anzianità di specializzazione - Anno
2010
Italia 63 0.7 338 4.4 1180 15.4 2934 38.3 3136 40.9 7651 100.0
((Fonte Ministero della Salute - Direzione
generale del sistema informativo e statistico
sanitario
7
Distribuzione dei pediatri di libera scelta
secondo il numero di scelte - Anno 2010
Pediatri da 251 a 800 scelte
Pediatri oltre 800 scelte
Totale pediatri
Pediatri da 1 a 250 scelte
Pediatri

Pediatri

Pediatri

Pediatri

Italia 113 1.48 2064 26.98 5474 71.55 7651 100.0
(Fonte Ministero della Salute - Direzione
generale del sistema informativo e statistico
sanitario
(Fonte Ministero della salute - Direzione
generale del sistema informativo e statistico)
8
Distribuzione dei pediatri di libera scelta, del
numero di scelte per pediatra, dei bambini
residenti per pediatra e della percentuale di
pediatri che usufruiscono di indennità per
attività in forma associativa - Anno 2010
Totale pediatri
Scelte per pediatra
bambini residenti di 0 - 13 anni per pediatra
pediatri che usufruiscono di indennità per
attività in forma associativa



Italia 7651 863 1035 58.5


(Fonte Ministero della Salute - Direzione
generale del sistema informativo e statistico
sanitario

9
Quanti pediatri saranno necessari nei prossimi
anni ?
pdf anno
7781 2010
7864 2015
7751 2020
7526 2025
ospedalieri Anno
3613 2010
3668 2015
3698 2020
3714 2025
10
Anno Pediatri necessari () Pediatri disponibili () Differenza
2010 11394 15027 3633
2015 11532 14338 2806
2020 11449 11768 319
2025 11280 8226 -3054
in base alle previsioni ISTAT nella crescita
della popolazione italiana allACN per la pdf e
al POMI del PSN
con 212 posti nelle sc di specializ
11
Tasso di Accesso al PS pediatrico (in ordine
decrescente)
12
  • Alcuni dei problemi minori per cui si ritiene
    difficile ottenere una risposta in tempo utile
    dal territorio e per cui si ricorre in Pronto
    Soccorso
  • Sintomo Prestazione attesa
  • febbre da alcuni giorni Rx torace
  • palpitazioni ECG
  • cefalea perdurante visita, (TAC encefalo ?)
  • eruzione cutanea dermatologo ?
    Esami ematici ?

13
Frequenza giornaliera media degli accessi al P.S.
Pediatrico per cause non chirurgiche/traumatiche
- Ospedale Santobono anno 2010
14
CODIFICA DI TRIAGE - ANNO 2011
Anno 2011 105.508 accessi
Circa 30.000 accessi per codice bianco nel 2011
15
Altri 13.120 accessi di P.S. Pediatrico sono
stati registrati presso il P.O. SS. Annunziata
nel II semestre 2011, per cui si stima per il
2012 un totale complessivo di circa 130.000
Accessi Pediatrici
16
Nel 2011 il Pronto Soccorso del P.O. Santobono ha
rinviato a domicilio oltre 96.000 pazienti di cui
5.051 hanno necessitato di Osservazione
Breve/Temporanea in P.S. per terapie e
approfondimenti diagnostici (consulenze e
indagini strumentali)
17
  • La crescente complessità sociale
  • il cambiamento dellepidemiologia delle malattie,
  • laumento delle patologie croniche e delle
  • condizioni di disabilità e di disagio
    psichico,
  • la progressiva riduzione del numero di pediatri
  • e la difficile congiuntura economica
  • candidano il nostro paese, in un futuro molto
    vicino, ad una situazione critica sia della
    salute dei bambini che dellassistenza
    pediatrica.

Paolo Siani
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18
Sono necessarie pertanto nuove politiche e
nuove forme organizzative assistenziali, che
siano in grado di affrontare i problemi in
maniera più efficace, nellottica di una medicina
centrata sul bambino e sulla famiglia, con una
maggiore uniformità su tutto il territorio
nazionale, perché non è accettabile una sanità a
diverse velocità nelle varie Regioni dItalia.
Paolo Siani
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19
Nuovo progetto obiettivo materno infantile
La proposta dellACP
Il progetto obiettivo é stato stilato seguendo le
varie fasi della vita del bambino, partendo dalla
salute preconcezionale e non sui servizi e
mettendo in evidenza che la stragrande
maggioranza dei bambini italiani gode di ottima
salute ma che nel nostro Paese nascono circa
90.000 bambini affetti da difetti congeniti che
necessitano di adeguata assistenza sanitaria e
sociosanitaria. Un SSN centrato sui problemi sarà
in grado di dare risposte adeguate ed efficienti
alla popolazione.
Paolo Siani
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Indice
1.Definire e attuare un programma nazionale di
prevenzione e promozione della salute pre e
periconcezionale (C.Corchia) 2.Attuazione di LG
e raccomandazioni su nascita e postpartum (G.Rapis
ardi) 3.Supportare il bambino e la famiglia nei
primi tre anni di vita con un insieme integrato
di servizi(G.Cirillo,G.Biasini) 4.Garantire ai
bambini con bisogni speciali cure di buon livello
con percorsi integrati (A.Brunelli,
F,Mazzini) 5.Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio (D. De
Brasi, A.Brunelli) 6.Assicurare continuità e
integrazione tra le cure alla maternità e quelle
allinfanzia e tra ospedale e territorio
(A.Brunelli, F.Mazzini) 7.Revisione e
innovazione nella formazione curriculare e post
curricolare dei pediatri anche con momenti
integrati tra operatori destinati a lavorare in
comune e attraverso una valutazione comparata di
diversi modelli (F. Mazzini, G.Tamburlini) 8.Migl
iorare la qualità a tutti i livelli tramite
sistemi non burocratici di indicatori di qualità
e di valutazioni fra pari (F.Mazzini,
G.Tamburlini)
21
1) Definire e attuare un programma nazionale di
prevenzione e promozione della salute pre e
periconcezionale Carlo Corchia
  • Azioni raccomandate
  • Gli interventi utili per promuovere la salute
    riproduttiva sono raggruppabili in quattro aree
    principali
  • promozione della salute della donna e della
    coppia in generale e protezione dal rischio di un
    esito avverso in una eventuale futura attività
    riproduttiva
  • identificazione e trattamento di condizioni di
    salute della donna e della coppia che aumentano
    il rischio di un esito avverso della
    riproduzione
  • aiuto alla donna o alla coppia che programma o
    non esclude la possibilità di una gravidanza,
  • identificazione dei rischi di natura genetica,
    informazioni alla coppia e aiuto a prendere
    decisioni libere e responsabili.

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22
2 Piena attuazione di LG e raccomandazioni su
nascita e post partum (Gherardo Rapisardi)
  • Non separazione del neonato dalla madre fin dalla
    nascita
  • (pelle a pelle e rooming-in h24)
  • promozione dellallattamento al seno
  • contenimento dei TC, con informazione attiva su
    rischi ed effetti collaterali
  • analgesia in travaglio
  • dimissione che privilegi la continuità,
    personalizzazione, qualità ed accessibilità
    dellassistenza
  • assistenza centrata sul bambino e la famiglia
    (Patient and Family Centered Care), a tutti i
    livelli, sia ospedalieri (punti nascita e T.I.N.)
    che territoriali

Paolo Siani
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2 Piena attuazione di LG e raccomandazioni su
nascita e post partum (Gherardo Rapisardi)
  • Azioni raccomandatePromuovere e sostenere con
    offerta attiva
  • a) per lassistenza del nuovo nato
  • piena attuazione delle Raccomandazioni nazionali
    ed internazionali
  • continuità e personalizzazione dellassistenza,
    con informazione attiva a scelta della madre
  • b) per la dimissione - una durata non
    prefissata della degenza ospedaliera, da adattare
    alle esigenze e sociali di madre e neonato
  • la possibilità di una dimissione precoce su
    richiesta ed in condizioni di verificata presenza
    dei criteri di sicurezza, ma anche di degenza
    prolungata per motivi di carattere medico e/o
    psico-sociale

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24
2 Piena attuazione di LG e raccomandazioni su
nascita e post partum (Gherardo Rapisardi)
  • Risultati attesi
  • Riduzione punti nascita con lt 1000 parti/anno,
  • miglioramento del trasposto assistito materno,
    e di quello neonatale durgenza, dell
    accreditamento istituzionale, del collegamento
    ospedale-territorio
  • Riduzione dei tagli cesarei con riduzione
    della morbilità e mortalità materne
  • Pratica del rooming-in h24 in tutti i punti
    nascita e miglioramento dei tassi di
    allattamento al seno esclusivo alla dimissione
  • Aumento della percentuale delle T.I.N. aperte h24
    ai genitori con loro accoglienza e
    coinvolgimento attivo nellassistenza, con
    conseguente riduzione dei tempi di ricovero e
    miglioramento della qualità globale delle cure

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3.Supportare il bambino e la famiglia nei primi
tre anni di vita con un insieme integrato di
servizi Giuseppe Cirillo, Giancarlo Biasini
Azioni raccomandate Procedure di accoglienza e
dimissione sociosanitaria protetta alla
nascita 1.Conoscenza dei nati del proprio
territorio e delle condizioni di rischio sociale
e sanitario, 2.Costituzione di reti tra operatori
e servizi territoriali 3.Accoglienza di tutti i
nuovi nati sul territorio entro 1 massimo 2
settimane dalla nascita 4.sostegno/accompagna
mento con progetti personalizzati condivisi per
le famiglie a rischio con bambini 0-3 anni anche
attraverso azioni tutoriali da parte di personale
educativo del tipo assistente familiare,
homevisiting e costituzione di equipe
territoriali multiprofessionali
distrettuali 5.Azioni di tipo comunitario per
lempowerment delle famiglie di contrasto
allesclusione sociale e identificazione di una
hub territoriale (consultorio, asilo
nido,) 6.Formulazione di piani di azioni
trasversali alle politiche sociali-sanitarie-educa
tive-ambientali.
Paolo Siani
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4.Garantire ai bambini con bisogni speciali cure
di buon livello con percorsi integrati, uso di
nuove tecnologie e definizione di responsabilità
nella continuità delle cure Antonella Brunelli
Franco Mazzini
Larea dei bisogni speciali comprende le
disabilità sia congenite che acquisite, e le
malattie croniche
1. Concordare modelli di integrazione fra servizi
e professionisti del territorio, fra territorio
ed ospedale, ma anche interistituzionale fra
aziende sanitarie ed enti locali. Le tre macro
aree Ospedale, Territorio e Servizi Sociali
devono definire le diverse modalità di
gestione -della promozione della salute e della
prevenzione con i bilanci di salute e il
monitoraggio -della malattia al
domicilio durante le fasi di stabilizzazione -de
l percorso scolastico-educativo e dellavvio al
lavoro -
Paolo Siani
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4.Garantire ai bambini con bisogni speciali cure
di buon livello con percorsi integrati, uso di
nuove tecnologie e definizione di responsabilità
nella continuità delle cure Antonella Brunelli
Franco Mazzini
Larea dei bisogni speciali comprende le
disabilità sia congenite che acquisite, e le
malattie croniche
Lassistenza ai bambini con malattie croniche e
alle loro famiglie va fatta con una presa in
carico da parte di figure di diversa
professionalità (medici ospedalieri e
territoriali, infermieri, psicologi,
riabilitatori), di diversa formazione (sanitaria,
sociale), di diversi servizi (presidi sanitari,
supporti legali, educativi, ecc.), per garantire
la continuità delle cure sia in fase di
stabilità che in quella di acuzie, sia nella vita
domestica che in quella scolastica, sia nelle
prime fasi della vita o dellesordio che in
quelle della adolescenza.
Paolo Siani
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5. Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio con
particolare cure per salute mentale e adolescenti
Daniele De Brasi, Antonella Brunelli
  • Una riduzione del numero di reparti pediatrici,
    ed una maggiore qualità di cure, con uniforme
    distribuzione sul territorio nazionale e nelle
    realtà locali
  • 2. Un migliore utilizzo delle risorse evitando
    prestazioni ospedaliere improprie (ricoveri
    impropri, bassa complessità di cure), spesso
    secondaria ad un uso improprio dellospedale
    da parte del cittadino
  • (ad es. utilizzo inappropriato del P.S.)
  • 3. Individuando per patologie a bassa gravità
    (codici bianchi e verdi), percorsi alternativi
    extraospedalieri (case della salute, ambulatori
    pediatrici territoriali, servizio di continuità
    assistenziale,etc.)
  • 4. La creazione/implementazione di attività
    ospedaliere strutturate secondo modelli a misura
    di bambino( dolore in ospedale, accoglienza
    nei reparti, attività ludiche, scuola in
    ospedale, etc.)

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5. Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio con
particolare cure per salute mentale e adolescenti
Daniele De Brasi, Antonella Brunelli
5. Il potenziamento/istituzione di attività
formative in ambito pediatrico professionali di
tipotrasversale, coinvolgenti cioè figure
professionali sanitarie diverse e condivise tra
ospedale e territorio, che coinvolgano in
maniera attiva anche figure professionali non
mediche coinvolte nellassistenza pediatrica 6.
La promozione dellutilizzo appropriato
dellospedale mediante campagne di
informazione/formazione della popolazione sul
territorio sulluso appropriato dellospedale,
utilizzando strumenti di informazione sanitari e
non (pediatri di libera scelta e del territorio,
consultori,farmacie,incontri scuola-ospedale,
spot pubblicitari,etc.)
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5. Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio con
particolare cure per salute mentale e adolescenti
Daniele De Brasi, Antonella Brunelli
7. La graduale scomparsa del pediatra solo a
favore di un pediatra delle cure primarie che
collabora intensamente coi colleghi di area
medica e infermieristica 8. Il lavoro in
stretta sinergia con il personale infermieristico
pediatrico per consentire al pediatra di seguire
un maggior numero di bambini, di assistere
adeguatamente gli adolescenti, di coordinare con
efficacia lassistenza ai bambini con alta
complessità assistenziale
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5. Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio con
particolare cure per salute mentale e adolescenti
Daniele De Brasi, Antonella Brunelli
9. lintegrazione con i colleghi pediatri del
gruppo dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e con i
medici di continuità assistenziale nelle ore
notturne e nei giorni prefestiv i e festivi, per
la gestione dell acuto ordinario e delle
urgenze, essendo il 118 deputato alla gestione
delle emergenze, anche attraverso la integrazione
delle piattaforme informatiche.
Istituzione di moduli di terapia intensive e
semintensiva pediatrica Ambiti di cura per
bambini cronici / per adolescenti
Paolo Siani
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5. Riconvertire risorse dal settore
ospedaliero (piccoli ospedali e sovrapposizione
di centri specialistici) al territorio con
particolare cure per salute mentale e adolescenti
Daniele De Brasi, Antonella Brunelli
Unità complesse di cure primarie( casa della
salute) Percorsi sanitari / sociosanitari /
sociali per le diverse fasce di età area
materno infantile ( pediatri, npi, ostetriche,
ginecologi, infermieri, terapisti, assistenti
sociali) area dell'adolescenza area
dell'adulto area dell'anziano
Paolo Siani
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COSA STIAMO CURANDO IN OSPEDALE
15 m febbre da poche ore
14 m diarrea
1 a bronchite asmatica orticaria
3 m DR bronchiolite
2 m febbre pielonefrite
15 m febbre orticaria
2 a febbre stomatite
6 m BCP
4 a vomito addominalgia
2 m Noonan bronchiolite
9 a diarrea muco ematica
6 m CF pielonefrite
5 a febbre persistente BCP
8 a linfoadenopatia
15 m CF
2 a diarrea
REPARTO PEDIATRIA SISTEMATICA AORN SANTOBONO
PAUSILIPON NAPOLI
Appropriato ? 8/16
Non appropriato ? 6/16
7.4.2014 ore 14
?? 2/ 16 ( OB)
barelle
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34
  • COSA DOVREM(M)O
  • CURARE IN OSPEDALE?

The Lancet, 2013
35
Dove vogliamo (dobbiamo e possiamo) andare
SCENARIO PROBABILE (POSSIBILE)
Istituzione di moduli di terapia intensive e
semintensiva pediatrica
ACUTO BANALE
CRONICO ACUTIZZATO
2014
ACUTO BANALE
CRONICO ACUTIZZATO
2020
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36
  • RIORGANIZZARE LASSISTENZA PEDIATRICA OSPEDALIARE
    IN BASE A
  • LIVELLI DI COMPLESSITA DI PATOLOGIA
  • LIVELLI DI INTENSITA DI CURE

Garantire centri di eccellenza intesi come
strumenti per il miglioramento continuo della
qualità delle cure
Centri di eccellenza che dovranno lavorare
secondo il modello hub and spoke con le
Cliniche Pediatriche Universitarie che devono
rappresentare il motore di queste attività
specialistiche e della relativa formazione.
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37
leccellenza può caratterizzare i vari livelli
di cure, anche quelle di base, e non
necessariamente leccellenza è legata
allerogazione di prestazioni di altissima
specializzazione.

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38
Pdf solo
Unità complesse di cure primarie
Pdf infermiere pediatrico Pdf npi
ostetriche - ginecologi Pdf
Ore 8 20

Assistenti sociali
Ore 20 -8
Medici di continuità assistenziale
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39
La razionalizzazione dei percorsi assistenziali
nellarea dellemergenza/urgenza
L'attuale organizzazione della pediatria
territoriale e del servizio di continuità
assistenziale non riesce a contenere il numero
daccessi impropri ai Pronti Soccorsi per
problemi sentiti come urgenti dalle famiglie.
Ogni Pediatra di Libera Scelta deve essere
impegnato a sensibilizzare i propri assistiti a
leggere criticamente i segni/sintomi d'allarme ed
a contenere le preoccupazioni eccessive e l'ansia
di rapida risoluzione dogni problema. E
quindi necessario affrontare la gestione delle
urgenze in maniera coordinata fra pediatri del
territorio, ospedalieri e medici di continuità
assistenziale, garantendo una maggiore
accessibilità degli ambulatori territoriali ed
una maggiore integrazione delle cure,
riconoscendo altresì la necessità di una
strategia comune ospedale-territorio per una
educazione della famiglia verso un utilizzo
corretto dei servizi sanitari.
Paolo Siani
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40
6.Assicurare continuità e integrazione tra cure a
maternità e a infanzia e tra ospedale e
territorio tramite meccanismi dipartimentali
funzionali Antonella Brunelli, Franco Mazzini
Per ricompattare anche sul territorio tutti i
servizi e le risorse che si occupano di area
pediatrica e dell'assistenza alla gravidanza è
necessario definire unarea organizzativa
omogenea di tipo dipartimentale e collegarla
funzionalmente al Dipartimento Ospedaliero in una
soluzione transmurale.
Questa struttura dipartimentale territoriale
dovrà connettere e coordinare l'attività
dell'Area materno-infantile delle diverse Unità
Complesse di Cure Primarie (in modo da assicurare
conformità e coerenza negli atteggiamenti
assistenziali e nei percorsi diagnostici e
terapeutici) svolgerà funzioni di ricerca
epidemiologica e valutazione dei bisogni,
programmazione della assistenza, governo della
domanda e valutazione della qualità
dellassistenza gestirà la formazione e
l'aggiornamento garantirà l'integrazione con la
Pediatria Ospedaliera / Universitaria.
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41
7.Revisione e innovazione nella formazione
curriculare e postcurricolare anche con momenti
integrati tra operatori destinati a lavorare in
comune, e attraverso una valutazione comparata
di diversi modelli Franco Mazzini, Giorgio
Tamburlini
Occorre prevedere momenti formativi dedicati
all'area delle cure primarie analizzando temi
specifici. Ad esempio -il pediatra di cure
primarie gestore e utilizzatore di risorse (fare
meglio con meno'') -la consultazione telefonica
e la gestione dellacuto banale -l'aggiornamento
e la formazione tra pari allinterno del gruppo
di lavoro (auditi nterno) -il counselling e
laccoglienza del disagio (particolarmente
psichico e delladolescente) -i programmi
preventivi e le guide anticipatorie (bilanci di
salute, valutazione e promozione dello sviluppo,
quindi anche Nati per Leggere ,Nati per la
Musica) -la gestione territoriale dei casi ad
alta complessità assistenziale (malati cronici,
grandi disabili, famiglie multiproblematiche,
ecc.).
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42
7.Revisione e innovazione nella formazione
curriculare e postcurricolare anche con momenti
integrati tra operatori destinati a lavorare in
comune, e attraverso una valutazione comparata
di diversi modelli Franco Mazzini, Giorgio
Tamburlini
Accanto ai consueti periodi di formazione/tutoragg
io che lo specializzando svolge in ospedale andrà
previsto un periodo di pratica con tutoraggio
effettuato presso le strutture pediatriche
territoriali privilegiando le Unità Complesse di
Cure Primarie
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43
8.Migliorare la qualità a tutti i livelli tramite
un sistema di indicatori di qualità e di
valutazioni fra pari FrancoMazzini,GiorgioTamburli
ni
1)Appare necessario costruire un Profilo di
Comunità contenente i dati epidemiologici
riferiti alla popolazione assistita e quelli
relativi ai servizi sanitari offerti, per poter
eadeguatamente contestualizzare sia la qualità
assistenziale erogata dal gruppo di
professionisti della salute afferente a quella
area sia i risultati di salute. 2)Occorre
definire alcuni capitoli di indicatori di qualità
assistenziale (indicatori di assorbimento di
risorse e di efficienza ed indicatori di salute),
il più possibile affidabili e validi, riferiti ad
eventi numericamente significativi almeno in
un periodo di 5 anni e ricavabili dai dati
disponibili nel sistema informativo corrente.
Inoltre devono essere in grado di definire i
principali bisogni di salute dell età evolutiva
e fornire utili indicazioni per la definizione di
obiettivi, politiche o interventi sanitari, o
viceversa per monitorarne e incentivarne l
attuazione.
Paolo Siani
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44
ACP ritiene che
  • Le priorità
  • I principi guida dellorganizzazione
    dellassistenza pediatrica sono
  • La prevenzione e il contrasto delle
    disuguaglianze.
  • L'assistenza integrata ai minori con gravi
    cronicità e/o disabilità
  • Il sostegno alla genitorialità
  • Lintercettazione e la gestione del disagio
    psico-relazionale,
  • particolarmente del periodo adolescenziale
  • La razionalizzazione dei percorsi assistenziali
    nellarea
  • dellemergenza/urgenza

45
ACP ritiene che
L'integrazione ospedale-territorio rappresenta il
punto qualificante che deve orientare la
riorganizzazione dell'Area pediatrica.
Provvedimenti parziali o settoriali, che
coinvolgano soltanto parte della rete
assistenziale, sono destinati allinsuccesso o,
paradossalmente, ad aggravare uninadeguata
distribuzione dei servizi.
46
Le soluzione organizzative possibili
Paolo Siani
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47
Le soluzione organizzative possibili
L'integrazione ospedale-territorio
Dipartimento Materno-Infantile Transmurale
che comprenda le Unità Operative
Ospedaliere e Territoriali esistenti
nellarea Materno-Infantile
Paolo Siani
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48
Unità Operative Ospedaliere di pediatria
Unità Operative di pediatria collocate
allinterno del Dipartimento devono essere
orientate ad un'assistenza per livelli di
complessità adeguati al bacino dutenza. Il
riorientamento organizzativo deve portare al
superamento/accorpamento delle Unità operative di
piccole dimensioni e allindividuazione di
strutture di 2/3 livello che garantiscano la
presenza delle subspecialità pediatriche.
Garantire centri deccellenza
Paolo Siani
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49
Unità Pediatriche di Cure Primarie.
Queste rappresentano la nuova struttura
organizzativa/gestionale che sovrintende ad ogni
attività pediatrica territoriale. Vi fanno
parte i Si struttura operativamente in
Gruppi Pediatrici Territoriali. (GPT) formati da
un congruo numero di pediatri e infermieri
pediatrici. Si prevede, quindi, un'unica figura
di Pediatra delle Cure Primarie che svolge
funzioni assistenziali e preventive rivolte al
singolo ed alla comunità. Nell'ambito delle
Cure Primarie il rapporto medico-paziente-famiglia
è personale e basato sulla fiducia reciproca e
sulla libera scelta dei genitori. Linfermiere
pediatrico collabora con il Pediatra delle Cure
Primarie in modo da costituire il nuovo nucleo
organizzativo di base della assistenza nellarea
delle cure primarie al bambino a alladolescente.
Pediatri di Libera Scelta Npi, ostetriche
infermieri
Pediatri di Comunità
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50
Dipartimento Materno-Infantile Transmurale
Per ricompattare anche sul territorio tutti i
servizi e le risorse che si occupano di area
pediatrica e dell'assistenza alla gravidanza è
necessario definire unarea organizzativa
omogenea di tipo dipartimentale e collegarla
funzionalmente al Dipartimento Ospedaliero in una
soluzione transmurale.
Questa struttura dipartimentale territoriale
dovrà connettere e coordinare l'attività
dell'Area materno-infantile delle diverse Unità
Complesse di Cure Primarie (in modo da assicurare
conformità e coerenza negli atteggiamenti
assistenziali e nei percorsi diagnostici e
terapeutici) svolgerà funzioni di ricerca
epidemiologica e valutazione dei bisogni,
programmazione della assistenza, governo della
domanda e valutazione della qualità
dellassistenza gestirà la formazione e
l'aggiornamento garantirà l'integrazione con
la Pediatria Ospedaliera / Universitaria.
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Paolo Siani U.O.C. Pediatria AORN Santobono
-Pausilipon - Annunziata Napoli Presidente ACP
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