Title: Diapositiva 1
1 ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
STATALE "Enrico Fermi" via Capitano Di Castri -
72021 FRANCAVILLA FONTANA (BR) tel. 0831 - 852132
Progetto Classi IV A Meccanica e IV A
Elettronica Docenti Maria Crocetta
Franciosa Paola DAmbrosio Anno Scolastico
2005/2006
LA LETTURA NON VA IN ESILIO
2Presentazione del progettoLa lettura non va in
esilio
- Il progetto La lettura non va in esilio
proposto dal Centro Astalli in collaborazione con
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
(Direzione generale per i Beni Librari servizio
per la promozione del libro e della lettura)
intende sensibilizzare gli studenti al tema
dellasilo politico e approfondire la conoscenza
delle problematiche dei richiedenti asilo e dei
rifugiati. In particolare vuole favorire la
riflessione sul tema dei profughi, attraverso la
lettura di autori che hanno scritto sul tema
dellesilio. Da sempre lesilio rappresenta uno
degli eventi più drammatici nella vita delluomo.
I rifugiati sono persone come noi, che, prima di
essere costrette a fuggire avevano una famiglia,
una casa, un lavoro. Leggere e conoscere le loro
storie, tra cui quelle di personaggi celebri che
durante la loro vita hanno cercato rifugio
lontano dal paese dorigine, aiuta a comprendere
parole capaci di valicare confini, abbattere
muri, sorvolare la palude dellodio e della
violenza. Parole che parlano di terre lontane, di
paesaggi sconosciuti, di lacrime, di angoscia, di
miseria, di sradicamento. Parole che ci invitano
a riflettere per costruire una società
tollerante. - Il progetto ha coinvolto due classi
dellistituto la IV A Meccanica e la IV A
Elettronica, che guidate dalle docenti di lettere
hanno letto e schedato i libri messi a
disposizione dal Centro Astalli. - Dopo questa prima fase, gli alunni della IV A
Meccanica, durante una discussione in classe,
hanno individuato le tematiche presenti in ogni
testo ed enucleato quelle ricorrenti quali l
emigrazione, - l accoglienza, l integrazione, i bambini
soldato. Lattività di ricerca che è seguita ha
dato un taglio sociale al lavoro svolto ed è nata
la curiosità di conoscere la situazione dell
immigrazione e dell accoglienza in Puglia, anche
attraverso un percorso storico di confronto tra
passato e presente.
3- Gli studenti della IV A del corso di Elettronica
si sono lasciati conquistare dalla lettura
producendo commenti, recensioni, o, prendendo
spunto dai testi, anche una poesia e un racconto.
- In particolare, la dignità di chi parte viene
evidenziata nel commento della poesia Due voci
di Erri De Luca. - Le cause dellabbandono delle propria terra sono
diverse tra le altre, la guerra civile in
Colombia e in Serbia, lautoritarismo in una
famiglia irachena , come nelle testimonianze
tratte dalla raccolta di storie La notte della
fuga, a cura del Centro Astalli. Tali
testimonianze sono state analizzate nelle
relative schede di lettura. - Una volta giunti nel paese ospitante ci sono i
problemi di integrazione, il bisogno di aprirsi
alla nuova realtà. Per superare il disagio si
avverte lappartenenza solo a ciò che piace,
come è per la cinese Jie, protagonista
dellomonimo racconto in Una questione di
pelle oppure si avverte il disagio della doppia
appartenenza, come capita ai personaggi e alla
stessa protagonista del romanzo Rhoda, di cui è
stata scritta la recensione. - Ci può essere, però, una volta integrati, il
bisogno di tornare alle proprie radici,
soprattutto se un padre affabulatore lo ha
tratteggiato con i colori del mito ad una bambina
che ne ha conservato lincantesimo nel suo cuore,
come avviene per lAfghanistan dellLalbero
delle storie. - Ma non tutti fuggono dalla propria terra cè
chi lotta per liberare il proprio paese dal
regime coloniale, come si racconta nel romanzo
La vera vita di Domingos Xavier, in cui il
protagonista in Angola combatte contro il regime
coloniale portoghese. Le vicende drammatiche
hanno fornito lo spunto per una poesia, una
specie di testamento spirituale di Domingos. - Partendo da unesperienza personale, nel breve
racconto, Milo, mani di pietra, viene descritto
un episodio di intolleranza che ha per
protagonista un albanese reo di aver apprezzato,
semplicemente guardandola, una giovanissima
romana. - Il valore di tale progetto sta nellentusiasmo
dimostrato dagli studenti e nella prontezza della
risposta alle sollecitazioni. Per linsegnante,
ancora una volta, è stata, da una parte,
unoccasione di aggiornamento personale, entrando
in contatto con una produzione letteraria a volte
pregevole, ma sicuramente con il valore della
testimonianza dallaltra, unoccasione in più
per invogliare alla lettura e alla produzione,
anche creativa, i propri studenti.
4Indice
- IV A Meccanica
- Schede di lettura
- Immigrazione in Puglia
- Accoglienza in Puglia ieri e oggi
- Il problema dei bambini soldato
- IV A Elettronica
- Recensioni
- Poesia
- Commento
- Racconto
5Schede Di Lettura
- La Vera Vita Di Domingos Xavier
- E Venne La Notte
- Rhoda
- Soldatini Di Piombo
- Migramente
- Solo Andata
- Questione Di Pelle
- La notte Della Fuga
- Sognando Maldini
- Allah non è mica obbligato
- Congedi Balcanici
ESCI
6Congedi Balcanici
- Notizie sullautore
- L autore del libro Congedi balcanici è Drazan
Gunjaca un ex primo ufficiale della marina
militare Jugoslavia a Spalato. Da una decina
danni vive a Pola, dove esercita la professione
di avvocato. Una ventina d anni fa scrisse in
romanzoA metà strada del cieloche non ha mai
pubblicato ha dato alle stampe invece il secondo
romanzo Congedi balcanici, e in seguito Amore
come pena(2002). Ha scritto tutti libri sulla
guerra, scritti non per esporre le cause, ma per
sperare che un conflitto come quello che ha
vissuto nella sua terra non si ripeta più. - Notizie sul librocongedi balcanici
- Congedi balcanici è uscito in Italia nel 2003
presso Fara Editori tradotto da Sardja Orbanic e
Danilo Skomercic, ha rappresentato per Gunjaka un
ottimo esordio, infatti ha vinto il premio
Satyagraha 2002 (Riccione) ed e stato pubblicato
in Germania, Australia, USA, Bosnia Erzegovina,
Iugoslavia. E un romanzo contro la guerra, in
particolare contro tutte quelle difficoltà che la
popolazione coinvolta deve affrontare, come,
soprattutto, l impossibilità di mantenere i
legami affettivi ben saldi con gli amici e con le
ragazze. Si tratta quindi di problemi degli
individui, presi singolarmente perchè più
indifesi. Nella narrazione di Gunjaca non si
parla di divise, perchè ognuno dei suoi
personaggi intreccia le sue sfortune con quelle
dei suoi nemici. Non ha importanza se il
protagonista è serbo o croato, oppure se la sua
donna è serba o croata, la sofferenza che mette
in risalto lautore e al di sopra di queste
distinzioni. - Ogni personaggio entra nel racconto in un momento
preciso, mostra la sua storia, per non dire
disgrazia, e poi spariscetutto nello stesso
capitolo. Sembra che il ruolo del personaggio sia
finito ma invece più avanti ritroviamo i
personaggi (che sono Aca, Bonis, Mario) però
cresciuti con la guerra e quindi cambiati. Per
alcuni dei personaggi cè addirittura la morte.
Il vero protagonista del brano è Rodi che
racconta con la sua quotidianità che cosa è stata
la guerra nei Balcani.
ESCI
7- Questo romanzo parla di un luogo dove le cose
belle sono temporanee, mentre il male, purtroppo,
non lo è qui può succedere qualunque cosa, dove
un uomo non può meditare da sobrio nella sua
vita, dove nessun ideale si può realizzare perchè
come dice Robi nel libro Qui gli ideali durano
solo dall oggi al domani. E un luogo in cui
sono successe tante cose, tante battaglie ci sono
stati tanti morti che hanno dato la loro vita per
la patria, il protagonista passa dal dolore alla
rabbia, pensando alle centinaia di persone che
sono stati mandati a morire, e anche chi è
sopravvissuto si è trovato con la vita distrutta
per sempre, ma niente di ciò e successo ai capi
che tornavano in patria solo per qualche festa,
senza perdere la coscienza che in patria cera la
guerra. Vittime assolute risultano solo i giovani
volontari, pieni di forza, di speranza e di
coraggio, persone contente finchè non è arrivata
la guerra, con i suoi morti, i suoi feriti e con
traumi psicologici. Vittime assolute sono anche i
bambini,che si ritrovavano a dover colmare il
vuoto lasciato dai loro padri. Comunque in tutto
il romanzo ci sono delle storie a lieto fine, ma
ci sono anche personaggi che crollano proprio
quando sembra che abbiano raggiunto la loro
gioia.
ESCI
8Sognando Maldini
- La scrittrice è una donna africana, che nel libro
racconta la sua storia e quella di alcune persone
di un piccolissimo villaggio di un'isola
africana. Nel libro spiccano due personaggi,
Salie e il suo fratellino Madickè. - Salie è una donna che emigrata in francia fa la
scrittrice, Madikè uno dei tanti ragazzini che
vedendo all'unica televisione del villaggio le
partite, è un tifoso di Maldini e sogna di andare
in Francia per diventare un calciatore ed
incontrare il suo idolo, appunto Maldini. Tra una
partita dell'Italia agli Europei del 2000 e
l'altra, si svolge tutto il libro. - Salie, una figlia illegittima, viene trattata
male dal marito della madre e viene cresciuta da
sua nonna, una donna a cui deve la sua
formazione. Inizia ad andare a scuola di
nascosto, ed aiutata dal suo maestro, un politico
francese mandato in Africa, in quanto scomodato,
riesce a convincere sua nonna a proseguire gli
studi. - Salie sogna di diventare una giornalista e vuole
andare a vivere in Francia. Anche i ragazzini che
guardano le partite, sognano di andare a giocare
a calcio in una squadra francese, per diventare
ricchi e andarsene dal villaggio che non offriva
niente. Il desiderio di emigrare viene dai
racconti della gente che era andata a lavorare in
Francia ed era ritornata in patria ricca,
raccontavano che in Francia c'era la vera vita,
c'era tutto profumi, vestiti, televisioni. - In uno dei suoi ritorni in patria Salie, scopre
che suo fratello ha un sogno, quello di emigrare. - Aiutata dal maestro, vuole convincere il fratello
ed altri ragazzini che tutto ciò che gli altri
dicevano della Francia, non era vero. Salie, gli
raccontò la storia di un nonno che aiutato da un
benefattore aveva raggiunto la Francia per
giocare a calcio. Nessuna squadra fu interessata
a lui, e il benefattore per recuperare i soldi
spesi lo "vendette". Senza documenti, questo fu
trovato dalla polizia e dopo alcuni giorni di
carcere, fu rimandato in africa. Tornato in
patria si vergognava perchè non era riuscito a
guadagnare soldi per aiutare la sua famiglia
povera e la vergogna lo portò al suicidio in mare.
ESCI
9- Ma i ragazzini non credevano o meglio pensavano
che a loro non sarebbe andata così. - Salie, non voleva che il fratello andasse in
Francia, sarebbe rimasto deluso, allora decise di
mettere da parte un pò di soldi e mandarglieli
per aprire un negozio nel villaggio. Alla fine ci
riuscì Madikè è aprì il negozio e gli affari
andavano bene. - Il sogno di raggiungere la Francia era stato
messo da parte. - Il libro mette in risalto la situazione di molti
popoli, che non avendo nulla nel loro paese, sono
costretti ad emigrare, credendo che nella parte
ricca del mondo, c'è la vera vita. Ma quando
provano sulla loro pelle tale esperienze, si
rendono conto che trovano solo un mondo che li
sfrutta e mortifica la loro dignità umana. - Infatti da una realtà, quella dei piccoli
villaggi africani, dove il senso di umanità è
sentito, passano ad una realtà che non li
considera affatto. - Il libro fa anche conoscere una realtà e cultura
molto diversa dalla nostra. - Ancora ci si accorge di quanta parte del mondo è
tanto povera da non poter mangiare, lavorare, e
dove per avere qualcosa di migliore, si è
costretti a lasciare la propria patria per
andarsene in una terra sconosciuta lontana da
tutti gli affetti.
ESCI
10Allah non è mica obbligato
- Allah non è mica obbligato ad essere giusto in
tutte le cose di quaggiù, su questa frase gira
tutto il libro, infatti la frase viene
pronunciata dal protagonista, Birahima, durante
il mostruoso viaggio effettuato da lui e dal suo
compagno Macuba attraverso la Liberia e la Sierra
Leone sconvolte dalle guerre tribali. - Orfano di padre e di una madre costretta da
uninfezione a camminare sulle chiappe, il
protagonista viene affidato ad una zia che vive
in Liberia accompagnato da Yacumba, il quale era
un uomo daffari e bandito capace di fare lo
stregone e di costruire amuleti, nel loro viaggio
i due compagni vengono rapiti da un gruppo di
uomini armati, e il piccolo Birahima per non
essere ucciso è costretto a diventare un bambino
soldato dora in poi i due vengono sballottati
da un luogo allaltro a secondo dellevoluzione
degli eventi politici e militari, e hanno
contatti con pericolosi individui, militari e
banditi, ma tutti con un unico obbiettivo il
denari e il potere questa gente senza scrupoli
per raggiungere i suoi scopi utilizza i bambini
soldato che vengono sfruttati e muoiono per una
causa inesistente!
ESCI
11La notte della fuga
- In questo libro il Centro Astalli vuole mettere
in evidenza come la vita di un rifugiato o di un
migrante sia totalmente diversa dalla nostra, e
cosa dovrà affrontare uno di essi per avvalersi
dei diritti umani ma la cosa ancor più
preoccupante, è come noi siamo estranei a questi
fatti, pur conoscendoli. - Si sa che nella vita quotidiana, di migranti e
rifugiati si parla raramente, e quando se ne
parla, essi sono identificati da un foglio di
soggiorno, da una pratica o da un dossier come se
fossero uomini e donne senza volto il
principale scopo di questo libro è dare un nome e
un volto a queste persone, e soprattutto a farci
conoscere meglio il loro dramma, le loro
sofferenze vissute, gli affetti familiari
spezzati, lo strappo dalla propria terra, i sogni
e le speranze di persone in fuga, ed anche per
farci capire che essi sono persone umane come
noi, e quindi come noi devono avere gli stessi
diritti umani. - Questa è la storia di un uomo Sudanese, che per
aver scritto quello che lui ed altri uomini
pensavano sul loro governo, è stato costretto a
quaranta giorni di prigionia senza cibo,
costretto a bere acqua sporca, ed a dormire con
gli scorpioni che camminavano sul viso. - Sin da bambino quando giocava con il suo fratello
maggiore Tag, il suo sogno era diventare un
giornalista, quando nel 1985 frequentando la
facoltà di letteratura dell università di
Khartoum vince una borsa di studio per
frequentare la facoltà di giornalismo a Belgrado. - Sin da giovane, cominciò ad interessarsi di
politica, entrando a fa parte del Fronte
Nazionale Democratico, un organizzazione di
sinistra composta da studenti, che si opponevano
al governo. Il giorno prima di partire, andò a
trovare il fratello Tag in ospedale, ricoverato
in coma per una emorragia celebrale egli non
sapeva che quella sarebbe stata lultima volta
che l avrebbe visto, perché Tag morì qualche
tempo dopo. - Egli frequentò l università di Belgrado dal 1985
al 1993. Egli svolgeva una normale vita da
studente, e scrivendo alla sua famiglia, scoprì
che la loro vita era sempre più difficile, ma non
erano in pericolo.
ESCI
12- Nel 1989 nel suo paese ci fu l ennesimo colpo di
stato, e lui essendo presidente dell
associazione degli studenti Sudanesi a Belgrado,
decise insieme ad altri studenti di scrivere e
divulgare un documento in cui dichiarava che l
associazione non riconosceva più il governo
Sudanese che si era instaurato con il colpo di
stato, e quel documento portava la sua firma. - Qualche anno dopo scoppiata la guerra in
Jugoslavia, fu costretto a tornare in Sudan, e lì
fu accolto come un terrorista. Sceso dall aereo
fu fatto salire in una macchina bendato, e
portato in un posto sconosciuto, dove per
quaranta giorni fu costretto a mangiare carne
marcia ed a bere acqua sporca, ma soprattutto a
dormire con gli scorpioni che gli camminavano sul
viso. Dopo essere stato liberato tornò dalla sua
famiglia, cosciente che nel Sudan non avrebbe più
avuto nessuna prospettiva di lavoro, e così
decise di scappare. - Così con laiuto di suo padre, e con laiuto del
suo partito il Fronte di Liberazione Nazionale,
riuscì ad ottenere un biglietto per una nave che
salpava da Port Sudan diretto a Napoli. Arrivato
in Italia trascorse i primi tempi con qualche
lavoretto, e mangiando nelle mense pubbliche,
fino a quando non conobbe il Centro Astalli che
lo aiutò. - Così ora è sposato con una donna Sudanese, da cui
alcuni anni fa ebbe una figlia di nome Fatima, e
solamente può dichiararsi un uomo libero. - Concludo dicendo che un immigrato o un rifugiato
non è soltanto una persona bisognosa di aiuto, ma
è dotata di una straordinaria maturità umana,
acquisita grazie sia alle sofferenze patite, sia
all incontro con culture diverse.
ESCI
13Campioni senza dimora
- L AUTORE Filippo Podestà (1975) è fotografo. Si
occupa di fotografia sociale e in particolare
della questione dei migranti in Europa e nel
mondo. Haiti, Repubblica Domenicana, Bosnia e
Brasile sono alcuni dei Paesi di cui ha
documentato situazioni di povertà e
ricostruzione. Da anni denuncia col suo lavoro la
condizione di chi vive nelle baraccopoli della
periferia milanese. - CONTENUTO DEL LIBRO Il libro racconta una storia
di una squadra di calcio che diventa campione del
mondo. Bogdan e Barbara lasciano Katawice il 27
agosto del 1993 per venire in Italia con 700
euro. Prima si recano a Roma ma dopo un breve
periodo decidono di andare a Milano perché Roma
non faceva per loro. Non avendo i soldi veruna
casa cercano di trovare rifugio tra i campi, qui
fondano unassociazione che promuove la dignità
degli ospiti del campo piccoli invisibili
topolini metropolitani. Questa associazione, che
ha Bogdan consigliere e Barbara come presidente,
lavora con lassociazione 3Febbraio in
collaborazione con i centri sociali Milanesi e
MultiEtnica, lassociazione sportiva, punta a
dare visibilità alle lotte. - Bogdan forma una squadra di calcio composta di
rom e di immigrati da vari paesi. La squadra
anche affrontando enormi difficoltà dei senza
casa e dei senza lavoro e non avendo un campo di
calcio in cui allenarsi migliorano di giorno in
giorno. La prima partita viene disputata contro i
consiglieri comunali di destra e della Lega, i
tornei dei Csi, queste partite erano una gioia
pei giocatori perché avevano la possibilità di
farsi una doccia. - Sotto le bandiere della pace prosegue il viaggio
fino al 2003 al primo mondiale di Street soccer
duecento atleti, rifugiati, emarginati, uomini e
donne di 18 nazioni e lItalia che porta a casa
un quinto posto. Nel 2004 è prima, in un torneo a
26 squadre, ma lItalia non si è accorta di
niente mentre loro erano a giocarsi tutto. - CONSIDERAZIONI PERSONALI Io sono stato contento
di aver letto questo libro campioni senza
dimora perché mi è piaciuto quello che ha fatto
Bogdan che pur di farsi ascoltare fa di tutto
fino a creare una squadra di calcio multietnica
e alla fine diventano anche campioni del mondo
ESCI
14Questione Di Pelle
- Giovanni Maggi vive a Voghera, ha lavorato a
lungo nella redazione della Provincia Pavese e
poi ha diretto la Sentinella del Canavese. - Con la giornalista Marta Rattinelli ha scritto
Sfida al buio, il Fantastico Po Miti, fiabe
e leggende, e Il Po racconta, scrivendo per
ultimo nellanno 2005 Questioni di pelle. - Questione di pelle è un libro composto da
undici racconti differenti e indipendenti tra
loro, di undici ragazzi che hanno in comune il
fatto di essere immigrati nel nostro paese, ed il
libro tratta quindi da differenti punti di vista,
quello che è il tema dellimpatto di ragazzi con
una nuova società e tutti i problemi che esso
comporta tra cui la differenza di pelle. - In alcuni racconti di Giovanni Maggi è anche
trattato in secondo piano il tema dellamicizia e
quanto sia importante avere vicino un amico in
situazioni difficili. - Tra tutti gli undici racconti che ho letto,
quello che mi ha maggiormente colpito è stato
Omar. - È la storia di un ragazzo, Omar, che trasferitosi
dal suo paese originario qui in Italia con la sua
famiglia trova difficile ambientarsi nel nostro
ed entrare in contatto con gli altri ragazzi suoi
coetanei,ed il padre per proteggerlo gli
impedisce di uscire fuori dalla loro abitazione.
Ma ogni giorno Omar vede una cosa che gli è
completamente sconosciuta, la neve, affacciatosi
alla finestra Omar vede questa strana cosa bianca
e vedendo gli altri ragazzi rotolarsi nella neve
decide di uscire fuori e di imitarli per provare,
almeno una volta, una sensazione simile a quella
degli altri ragazzi e sentirsi finalmente uguale. - Ma rotolarsi nella neve Omar non si rende conto
di essere finito in mezzo alla strada, dove passa
una macchina ad alta velocità che lo investe e
Omar perde la vita. - Questo racconto mi ha colpito perché pensando che
questo ragazzo ha perso la vita, non perché non
aveva mai visto la neve ma perché almeno una
volta voleva sentirsi un ragazzo normale,
provando le loro stesse sensazioni e questo credo
che ci deve far riflettere e capire quanto le
cose più semplici per un ragazzo che non possiede
nulla possano rappresentare un vero tesoro. -
ESCI
15La Vera Vita Di Domingos Xavier
-
- AutoreJosé Luandino Vieira
- Scritto nel 1961 ma pubblicato soltanto nel 1974
per motivi di censura, La vera vita di Domingos
Xavier ha conosciuto una diffusione clandestina
ed è diventato, come scrive Livia Apa nella
prefazione al libro, il simbolo della vergognosa
quanto ormai anacronistica crudeltà del potere
coloniale e di una guerra coloniale spietata
che mieterà migliaia di vittime anche tra gli
stessi portoghesi. José Luandino Vieira, figlio
di portoghesi poveri, è nato in Portogallo ma
vive, dalletà di un anno, in Angola, dove ha
conosciuto la povertà, la vita delle musseque, le
bidonville che si arrampicano attorno alle città,
alle ville dei coloni ricchi, fatte di baracche
di alluminio, di cartone, di fango, ma anche la
forza e la dignità di un popolo che ha lottato
contro il dominio straniero, ha subito la
prepotenza, la tortura, il razzismo, ha visto
giovani morire nelle carceri e nei campi di
concentramento per difendere lidea di libertà e
di indipendenza. Attraverso il protagonista del
romanzo, Domingos Xavier, il giovane alto e
magro, impegnato nel movimento clandestino
anticolonialista e che preferirà morire piuttosto
che denunciare i compagni di lotta, entriamo
nella vita povera ma orgogliosa del popolo
angolano, tra i giochi dei bambini e i profumi
dei cibi cucinati dalle donne, tra le feste che
diventano un momento di unione e di resistenza,
con i canti di libertà, e i terribili temporali
che in poche ore riescono a travolgere le povere
case della periferia di Luanda. Attorno alla
figura di Domingos Xavier e alla storia del suo
arresto, Vieira racconta del vecchio Petelo, del
piccolo Zitinho, del giocatore del Botafogo Xico,
di Maria, la moglie di Domingos, e di quella rete
di solidarietà, di affetto, di amicizia e di
complicità che ha reso possibile la resistenza e
ha portato a compimento la lotta per
lindipendenza. Vieira fu arrestato nel 1961 dal
regime di Salazar e, come ricorda lamico e
critico letteraio Carlos Everdosa, con noi quel
giorno rimasero oltre allangoscia e a un dolore
immenso, Linda inconsolabile e Xexe
nellinnocenza dei suoi tre mesi, estraneo al
dramma che stava avendo luogo. Ma riuscimmo a
salvare il manoscritto de La vita vera di
Domingos Xavier, concluso pochi giorni prima.
Vieira rimarrà in campo di concentramento fino al
1972 e lì scriverà la maggior parte della sua
opera. A trentanni dalla pubblicazione in
portoghese, il libro di Vieira viene pubblicato
anche in Italia, permettendoci di conoscere un
testo importante della giovane e ancora poco
conosciuta cultura angolana. -
ESCI
16E Venne La Notte
- AutoreVictor Majar
- Notizie sullautorenasce in Libia nel 1957.Nel
1988 e tra i fondatori del gruppo martivo
buber-ebrei per la pace,e dal 1993 al 2001 è
stato consigliere comunale di Roma. Attualmente
dirige il Dipartimento relazioni internazionali
dellassociazione nazionale dei comuni italiani. - Notizie sul libroE venne la notte è la storia di
una presa di coscienza, cioè quella di un bambino
ebreo in un paese arabo che,travolto da
unimprovvisa guerra, riesce a comprendere il
legame della propria esperienza è la memoria
storica della sua famiglia. - Commento in questo libro il giovane Haym
racconta di suo zio che guida da sempre il camion
tra città e campagna, e quando insieme al padre
decisero di vedere la casa dove erano
nati.Durante questi viaggi lui non potè mai
dimenticare la sua amata Esther, che andò via in
Israele per costruirsi un futuro migliore, che
nel suo paese sarebbe stato difficile da
realizzare.Parla della sua scuola descrivendo
come essa è fatta,i suoi amici, la sua maestra
Giulia e di tutte le suore ma in particolare di
suor Carmen che era tra le più cattive. Racconta
del suo amore mai rilevato per la piccola greca
Ivy,sbocciato fra i banchi di scuola. Riguardo
alla guerra afferma che essa è una cosa terribile
per tutti ma soprattutto per chi doveva
combatterlaad essa non vi facevano parte solo i
soldati ma anche i civili, infatti le autorità
avevano organizzato diversi campi di
concentramento per gli Ebrei che venivano
considerati nemici.Il 7 luglio ci fu lo sbarco in
Sicilia degli alleati e il 19 si accelerò la
caduta del fascismo ma non la fine della
guerra.Il clima che si creò tra Ebrei e Inglesi
stava cambiando,per questo iniziavano degli
scontri in stradaquesti furono molto violenti e
provocarono molti morti.Racconta delle sue
cavalcate sui blue belle, e di quando si spingeva
fino alla proprietà di Abd Assan Ben Sayed, che
era un notabile col quale parlava come un adulto
sui perché e sui problemi della vita. Infine
racconta che torna ancora sul porto del lungo
mare e pensa a quando veniva qui con suo padre e
sui perché della guerra. - Riflessioni Personaliil libro che ho letto è
stato molto interessante e bello perché parla di
un argomento molto importante che ancora oggi
sussiste quali la guerra. -
ESCI
17Rhoda
- Autore Igiaba Scego
- Rhoda è il romanzo di esordio di Igiaba Scego,
una giovane autrice italo-somala nata a Roma nel
1974 da genitori somali fuggiti in Italia in
seguito al golpe di Siad Barre. In Rhoda
l'autrice racconta l'emigrazione dal punto di
vista di quattro donne somale, appartenenti a
due generazioni diverse. Nel romanzo si
incrociano i punti di vista di Barni e Faduma,
emigrate da tempo in Italia e ancora legati alle
tradizioni e ai valori della Somalia e quelli di
Rhoda e Aisha, le nipoti di Barni, che vivono
lintegrazione in maniera differenti. È presente
anche un punto di vista maschile e italiano,
quello di Pino, un giovane volontario napoletano.
La vicenda è raccontata su tre piani temporali
diversi in un arco di tempo che va dal 2001 al
2003 e si svolge tra Roma, Napoli e il cimitero
di Mogadiscio dove il tempo non ha più
importanza. Nell estate del 90, a Mogadiscio,
durante la semifinale dei mondiali Italia
Argentina Rhoda e Aisha scoprono che lasceranno
il loro paese per raggiungere la zia a Roma.
Rhoda tenta di integrarsi solo attraverso una
relazione con Gianna, una donna italiana, ma
fallisce miseramente. Prova sentimenti ambigui,
che le fanno desiderare la compagnia di questa
donna più grande di lei forse per una ricerca di
una figura materna. Il rifiuto di Gianna viene
vissuto da Rhoda come un rifiuto del suo corpo,
della sua diversità non solo di colore, e decide
di prostituirsi. La sua vita finisce
tragicamente, malata di Aids, trova la forza di
smettere di prostituirsi grazie a Pino, il
giovane volontario che l'aiuta a riacquistare
amore e fiducia in se stessa. Tornata in Somalia,
Rhoda muore non della malattia letale, ma vittima
della guerra civile che dilania il suo paese, è
pugnalata da una banda di criminali e in seguito
la sua tomba viene anche profanata. La zia Barni,
sapeva bene l'italiano, avendolo imparato a
Mogadiscio in una scuola italiana, anzi ha
conosciuto prima la cultura italiana di quella
del suo paese, ma in Italia, sentendosi sempre
dire "Voi negri non sapete l'italiano", si è
adeguata a questo stereotipo Barni alla fine
accetta la sua vita nel paese dei gaal (gli
europei), complice anche il fatto che può
finalmente avere un'attività propria (un negozio
etnico) insieme alla sua amica Faduma.La figura
di Aisha è in opposizione a quella di Rhoda, a
differenza dalla sorella la giovane riesce a fare
da collegamento tra le due culture, a trovare
aspetti positivi in entrambe e vuole combattere
il razzismo con l'arma del dialogo. La vicenda si
conclude con il matrimonio tra Pino e Aisha, che
incontratisi per ricordare la loro amata Rhoda
si scoprono innamorati.
ESCI
18Soldatini Di Piombo
- Padre Giulio Albanese, nato a Roma nel 1959,
vissuto in Africa dove ha svolto la duplice
attività di giornalista e di missionario,
fondatore dellAgenzia di stampa dei missionari,
la Misna, la Missionary Service News Agency, la
più importante agenzia di informazione e
controinformazione sulle aree più depresse del
mondo. Collaboratore di varie testate
giornalistiche tra cui Radio Vaticana,
Avvenire, Espresso e Radio Rai. Nel 2003 il
presidente C.A. Ciampi gli ha dato il titolo di
Grande ufficiale della Repubblica italiana per
meriti giornalistici nel sud del Mondo. Nel suo
libro Soldatini di piombo pubblicato nel Maggio
del 2005 Giulio Albanese ha affrontato la
questione dei bambini soldato. Questo fenomeno è
presente in tante zone del mondo, in Colombia, in
Birmania, nei Balcani, e in tanti altri stati.
Lui si è occupato specialmente dell Uganda e
della Sierra Leone dove cè una
particolarità gli eserciti ribelli che hanno
arruolato o arruolano i bambini soldato sono tra
i pochi ad essere, o essere stati, quasi
esclusivamente composti da bambini sia nel caso
del Ruf della Sierra Leone, dove la guerra è
finita e il Ruf è stato disciolto, sia nel caso
del Lords Resistance Army ugandese, che invece
continua a combattere. I bambini vengono rapiti
in età pre-adolescienziale, subiscono violenze
psicologiche, sono costretti a combattere contro
gli stessi villaggi dove sono cresciuti, a
commettere delle atrocità. Vengono drogati con
sostanze anfetaminiche e sottoposti agli
allucinogeni per rimanere soldati. Una volta
fuggiti dallesercito ribelle per i bambini
soldato era difficile reinserirsi nella loro
famiglia dorigine perché avevano ancora
atteggiamenti violenti e a volte venivano
rifiutati. Stando ai dati forniti dalla
coalizione stop alluso dei bambini soldato, sono
più di 300mila i minori di 18 anni attualmente
impegnati in conflitti nel Mondo, ma ci sono
reclute anche di dieci anni e la tendenza è verso
un abbassamento delletà. Centinaia di migliaia
hanno combattuto nellultimo decennio, alcuni
negli eserciti governativi, altri nelle armate di
opposizione.
ESCI
19- improvvisamente , uno dei miei compagni si
presentò con un neonato che piangeva. Il nostro
comandante afferrò il piccolo per una gamba, lo
sbattè a terra con un pugnale sventrò il petto,
tirando fuori tutto quello che cera dentro
cuore, stomaco Il sangue scorreva a fiotti e fu
raccolto in una latta e bevuto a piccoli sorsi
dal capo come se fosse stata una pozione magica.
Fu allora che decisi di fare bella figura di
fronte agli altri gli chiesi di sorseggiare quel
sangue - Ho deciso di riportare queste poche righe, tratte
da una delle - tante storie vere di questo libro, quella di
Johnny - un bambino sierraleonese, per sottolineare gli
orrendi atti che - realizzano i piccoli soldatini di piombo a causa
- delle pressioni che subiscono dai loro
superiori.
ESCI
20Migramente
- AUTORE Sabatino Annecchiarico (Buenos Aires,
1951) Figlio di emigranti italiani, dal 1985
vive in Italia.Giornalista militante, esperto di
geopolitica latino-americana e politiche
migratorie, ha lavorato come fotografo,
fotoreporter e giornalista per diversi enti di
Buenos Aires.Ha collaborato con il progetto
Sirams dell UNESCO e con lUniversità di
Architettura di Buenos Aires per la preservazione
del patrimonio naturale, artistico e culturale
del Cono Sur.E stato docente della Direcciòn
Nacional de Educaciòn para Adultos (DINEA),
lavorando in programmi di alfabetizzazione nei
quartieri poveri e nelle villas miserias di
Buenois Aires.Collabora con numerosi settimanali,
mensili e agenzie di stampa in Italia.Attualmente
è socio fondatore e presidente dellAssociazione
nazionale di mediatori interculturali
StraniEri. - NOTIZIE SUL LIBRO LAgenzia Migra è nata nel
2003 grazie a un finanziamento dellUnione
europea con lobiettivo di dare la parola
sullimmigrazione agli immigrati. In Italia
vivono tantissimi bravi giornalisti stranieri che
raramente hanno lopportunità di fare il loro
lavoro. Migranews per due anni ha messo insieme
menti italiane e straniere per fornire notizie,
racconti, reportages sulluniverso
dellimmigrazione italiana, spesso tirando fuori
delle vere e proprie chicche. - Al momento lagenzia è congelata i fondi sono
finiti.Per leditrice missionaria italiana (Emi)
è però appena uscito un volume che raccoglie i
testi più significativi di due anni di lavoro.Si
chiama Migramente e verrà presentato a Roma il 16
settembre alle ore 18, alla Feltrinelli di via
Emanuele Orlando. - COMMENTO Questo libro espone le storie, i punti
di vista di venticinque cittadini del mondo,
donne e uomini che hanno vissuto in prima persona
il fenomeno delle migrazioni e del razzismo.Come
sappiamo lItalia, precisamente nel meridione, è
teatro frequente degli sbarchi di migranti.Molti
di questi riescono a sistemarsi, ma alcuni
finiscono per essere reclutati dalla malavita
locale, non a caso le donne e sfruttamento della
prostituzione, sono fra le attività più abusate.
Così da anni associazioni e organizzazioni di
volontariato cercano di aiutare queste donne a
uscire dalla condizione di schiavitù per
introdurle a una vita libera, offrendo
innanzitutto un rifugio sicuro. Alcune ci sono
riuscite, altre però hanno paura, le ritorsioni
arrivano anche ai parenti nel Paese dorigine.
ESCI
21- E il caso ad esempio di Mimì, una giovane
nigeriana di venticinque anni che è riuscita a
lasciare la strada e ora vive una vita diversa.
Poi la mafia immaginaria. Nellestate del 2003
Reggio Emilia viene scossa da un duplice delitto.
Vengono uccisi due ragazzi cinesi e alcuni dei
loro connazionali e coetanei vengono arrestati
per gli omicidi. I mass media usano subito un
automatismo usare la frase mafia cinese anche
se nulla del genere emerge dalle indagini. Tra
gli arrestati cè una ragazza minorenne di
quindici anni, C.W.K. Il suo avvocato, colpito
dagli indizi pesanti contro i ragazzi, dedicò
molta parte del suo tempo lavorativo ad aiutarla.
Arrivati al processo, egli è riuscito a salvare
la ragazza e ora è in una comunità dove frequenta
normalmente la scuola ed è stata brillantemente
promossa.E stata dura afferma in una
intervista perché le differenze sullidea di
giustizia sono tante quanto le culture. Unaltra
storia è quella di Yohan Cazacun, un ingegnere
rumeno che lavorava da operaio piastrellista
nella località di Gallarate, in provincia di
Varese aveva preteso dal suo datore di lavoro
Cosimo Iannese, un trattamento dignitoso pari a
quelli dei lavoratori italiani. Fu bagnato dalla
benzina e bruciato vivo, dopo mesi di atroci
sofferenze dovute alle bruciature che coprivano
quasi il 90 del suo corpo, morì all ospedale di
Genova. A tre anni dalla sentenza che aveva
condannato Iannece a trent anni sia in primo che
in secondo grado (con il rito abbreviato per
evitare lergastolo), la Cassazione annullò la
condanna per carente motivazione da parte dei
giudici sulla volontà duccidere
dellimputato.E stato bruciato per la seconda
volta, risponde la figlia maggiore di Yohan
Cazacu, anche la giustizia è stata ingiusta nei
confronti del padre. Ci sono molte vicende che
colpiscono in questo libro, quello di Papa un
nero vittima di razzismo e sfruttamento, delle
sorelle C con Radio Padania e la vicenda di Porta
palazzo. - RIFLESSIONIQuesto libro mi ha colpito
tantissimo. Mi hanno colpito le storie, i
problemi, le3 ingiustizie di tante persone che
soffrono. Limmigrazione non deve essere vista
come un fenomeno dai connotati negativi, ma come
un fenomeno comprensivo per tanti motivi si
emigra per disperazione, per motivi politici, per
studio, per amore, si parte per una vita
migliore, libera, ripartendo da zero. Avevo molte
idee circa le sventure degli immigrati, ma grazie
a questo libro mi sono accorto che nessuna era
paragonabile a quelle. La vita umana non ha
prezzo, non ha colore e soprattutto non ha
distinzione fra le culture. -
ESCI
22Solo Andata
- AUTORE ERRI DE LUCA
- Forse vi chiederete se questo è il solito e
banale libro che parla sterilmente e
staccatamente della vita dei profughi che fuggono
dal loro paese in cerca di una vita migliore..
invece no, tratta principalmente dei sentimenti
di questa gente. - La sua caratteristica è che è formato solo e
soltanto da poesie e che oltre a presentare le
sensazioni dellautore descrive le aspettative, i
dubbi, le incertezze e le preoccupazioni di gente
che si aspetta tanto dal futuro. Le prime poesie
sono dedicate alla descrizione di situazioni
riprovevoli avvenute nelle zone colpite dalla
guerra e perciò allanalisi attenta degli stati
danimo dei personaggi. Masse di gente che si
spostano quasi fossero una mandria di montoni.
Una delle poesie che mi ha colpito di più è
intitolata H2O2. Questa poesia parla di una
madre che per non far entrare sua figlia nei
campi di concentramento le tinge i capelli con
lacqua ossigenata. All età di otto anni la
portò da un chirurgo perché le rifacessero il
naso, e sugli album fotografici colorava i suoi
occhi di azzurro. La madre fece tutto ciò per
paura che i tedeschi le portassero via la cosa
più preziosa che avesse, sua figlia. Per farla
apparire di razza ariana, la sottopose ad ogni
genere di intervento chirurgico. Dopo tanti anni
la bambina diventò una donna e ripensando a quei
giorni capì quanto lacqua ossigenata le avesse
salvato la vita. Ciò sta a dimostrare due cose.
Una è la malvagità tedesca che faceva apparire
bella agli occhi di tutti la propria popolazione
non dando importanza ai sentimenti di quella
gente che veniva torturata e uccisa crudelmente.
La seconda è lamore sconfinato di una madre nei
confronti della propria figlia. - Le altre poesie sono altrettanto emozionanti e
intense poiché rispecchiano realmente gli stati
danimo di gente che vive in paesi purtroppo
afflitti ancora da guerre. - Lattività svolta è stata molto interessante,
perché oltre a permettermi di conoscere gli stati
danimo, speranze e aspettative di persone in
condizioni di vita particolari, mi ha fatto
capire che la poesia è un ottimo mezzo per
esprimere le proprie emozioni. -
-
ESCI
23Recensioni
- AA.VV., La notte della fuga
- Giovanni Maggi, Questione di pelle
- Igiaba Scego, Rhoda
- Saira Shah, L albero delle storie
- Josè Luandino Vieira, La vera vita di Domingos
Xavier
ESCI
24AA.VV., La notte della fuga
- Il titolo del libro è La notte della fuga.
Scritto da più autori, racconta fatti realmente
accaduti di gente che è dovuta scappare dal
proprio paese a causa prevalentemente della
guerra. Le vicende narrate si sviluppano per lo
più di notte trattandosi di fughe solo alcuni di
loro hanno potuto lasciare la loro terra alla
luce del sole. Il libro è una denuncia per tutta
quella gente che a causa della guerra è costretta
a scappare in posti sconosciuti senza sapere cosa
fare e dove andare. - Le vicende sono narrate in prima persona, perché
sono testimonianze scritte di proprio pugno
spesso per esprimere il dolore provato,
riuscendo così a trovare il coraggio e la forza
per andare avanti. Proprio per questo motivo il
linguaggio è crudo, perché si vuole trasmettere
la verità che spesso è stata così crudele. Non
mancano riferimenti a minacce e tante volte anche
violenza. Lo stile è essenziale perché si deve
colpire il lettore ricordandogli che ciò che sta
leggendo è tutto vero. - Tra le undici storie raccontate però due mi hanno
colpito in particolare le storie di vittime
della guerra civile in Colombia e nella ex
Jugoslavia. - La vittima della guerra civile in Colombia ha
perso il padre in giovane età, ucciso dai
guerriglieri (almeno questo è quanto affermò la
polizia del luogo).Da quel giorno Isabel (così si
chiamava la donna)dovette crescere in fretta
perché la guerra prima o poi avrebbe colpito
anche lei. Molti anni dopo laccaduto Isabel ebbe
una figlia che chiamò Marianna,cresciuta senza il
padre, costretto ad allontanarsi per non mettere
in pericoloné Isabel né Marianna. - Una sera mentre la donna cercava di far
addormentare la piccola, ebbe una visita
indesiderata da parte di un uomo con il volto
coperto che le - ordinò minacciosamente di abbandonare la
Colombia, probabilmente perché aveva assistito
allomicidio di un suo collega nellufficio dove
- lavorava. Fu costretta ad eseguire lordine,
anche se quel viaggio lavrebbe portata lontana
da sua figlia che avendo solo due anni - non avrebbe potuto sopportare le condizioni di
vita precaria che si prospettavano per lei. Era
costretta a perdere per la terza volta una
persona a lei tanto cara dopo il padre e il
marito,ora anche la figlia, affidata alle cure di
sua madre. -
ESCI
25- Arrivata in Italia, decise di non arrendersi e di
richiedere subito asilo politico per poi poter
richiedere il ricongiungimento. Lattesa fu
lunga, ma - dopo ventisette mesi poté riabbracciare la sua
piccola. - Mi è piaciuta molto questa storia perché si
sottolinea lenorme coraggio e la forza danimo
di quella donna che fino alla fine ha combattuto - riuscendo a raggiungere i suoi obbiettivi.
- La storia di Igor invece parla di una insegnante
di italiano che si innamora di un serbo. Questo
grande amore aiuterà moltissimo il giovane - profugo ad inserirsi nella società italiana.
- In questa storia si può notare la rinascitache
può scaturire da un amore, e soprattutto si
conferma la teoria che un uomo dopo aver vissuto - tanti terribili momenti può riprendere da dove ha
lasciato, reprimendo (ma non cancellando) quei
ricordi dolorosi e riprendendo a vivere. - A mio parere la lettura delle storie di questo
libro è molto istruttiva perché fa - vedere le vicende delle migrazioni da un altro
lato, più sensibile, - più umano. Con questo voglio dire che i
personaggi dei racconti è tutta gente come - noi nata in luoghi dove è difficile vivere, ma
combattendo è - riuscita ad uscirne e a riprendere la propria
vita. Ma in queste storie non cè solo la - voglia di ricominciare e lattesa di un futuro
migliore, ma - anche il ricordo degli orrori e dei torti subiti.
-
ESCI
26Giovanni Maggi, Questione di pelle
- Questioni di pelle è una raccolta di undici
racconti scritti da Giovanni Maggi, giornalista
contemporaneo che vive a Voghera. Il problema
dellintegrazione degli immigrati in Italia,
affrontato in questo libro, è ben visibile anche
grazie alla presenza di diverse realtà verosimili
raccontate per lo più in prima persona che
permettono di vedere come siano difficili e così
tanto vicine queste problematiche.I personaggi
raccontano il loro viaggio verso lItalia, visto
come un viaggio di speranza che cambierà in
meglio la loro vita anche a costo di abbandonare
la propria terra. Il gioco vale la candela perché
allinterno dei racconti i personaggi si
espongono a innumerevoli difficoltà, ma grazie
anche allaiuto di parenti o amici, anche
italiani, riescono ad avere la meglio sulle
avversità e sui problemi dovuti alla loro
situazione. In aggiunta allimportante decisione
del viaggio, forse il più importante che faranno
nella loro vita, i protagonisti vivono un
cambiamento della loro situazione. Questo
cambiamento è accompagnato da una successiva
trasformazione, ed è questa metamorfosi che ci
porta a scoprire una nuova realtà in una realtà
già nuova per quelle persone. Questo passaggio è
considerevole perché ci permette di capire come
sia possibile una loro presenza nella nostra
società senza differenze e discriminazioni.
Esempio di questa metamorfosi è quella vissuta
nel quarto racconto Jie, dal nome della
protagonista. È la storia di una ragazza cinese
che, in seguito ad un incontro casuale con un
gruppo di ragazzi italiani, prende coscienza di
sé arrivando a ribellarsi a chi le dà lavoro.
Questa conoscenza di se stessa la porta a
rivalutarsi, rendendosi conto che si può uscire
dalla situazione di sfruttamento in cui si
trova. Deve vendere, per ora non cè altro da
fare. Ma non lo avverte più come un obbligo, un
dovere. Sfiora nella tasca il biglietto che le ha
dato il giovane alto. E avverte confusamente che
cè qualche cosa che sino ad oggi le è rimasto
sconosciuto lappartenenza solo a quello che si
desidera, che piace.Appunto questo è il pensiero
chiave della trasformazione, in questo caso da
uno stato di sottomissione ad uno di
indipendenza. Lautore riporta fedelmente le
sensazioni, i dubbi e le speranze dei personaggi
dandoci limpressione di sentirli parlare mentre
leggiamo. La presenza dei dialoghi favorisce una
lettura più veloce, anche se a volte il
linguaggio diventa crudo e volgare. Giovanni
Maggi con questo libro ci propone di vedere in
maniera diversa gli immigrati che incontriamo
nellarco della nostra vita, ormai
quotidianamente, perché la loro presenza non ci
deve impaurire o farci vivere in uno stato di
difesa, ma aprirci a nuove idee vivendo nel
rispetto di chi lascia tutto senza nessuna
certezza del futuro in un viaggio pieno di
speranze e paure.
ESCI
27Igiaba Scego, Rhoda
- Notizie sullautore
- Igiaba Scego è nata a Roma il 20 Marzo 1974, da
genitori somali, rifugiatisi in Italia dopo il
colpo di stato militare di Siad Barre (1969) che
mise fine alla felice parentesi democratica del
paese. È laureata in lingue e letterature
straniere alluniversità La Sapienza di Roma. - Ha collaborato con alcune riviste che si occupano
di immigrazione tra cui "Latinoamerica", "Carta"
e "Migra". Nel 2003 ha vinto il premio letterario
Ekstra per scrittori migranti. Di prossima
pubblicazione un suo libro "La nomade che amava
Alfred Hitchcock", Sinnos editore. - Il suo interesse per il mondo dellintercultura
non è nato solo per le sue radici somale, ma
anche grazie allincontro con persone illuminate
(sia nel mondo accademico sia allesterno). Dopo
gli studi infatti ha collaborato con alcune ONG
(anche sul triste fenomeno delle mutilazioni dei
genitali femminili) ed ha continuato il suo
percorso di studi. - Nel 2002 ha conseguito un master in peacekeeping
and security studies allUniversita Roma Tre e
ora sta ultimando il corso di specializzazione in
educazione interculturale nella stessa
università. - Attualmente vive a Roma dove si divide tra la
passione per la scrittura e il lavoro. - Genere Il genere del testo è un romanzo in
quanto si tratta di una narrazione di vicende di
più personaggi che implica una situazione
iniziale di cui segue gli sviluppi fino alla
conclusione. - Trama e personaggi La trama del testo si basa
sui fatti verosimili, inspirati a situazioni
reali ma sviluppati in modo fantastico. Lautrice
racconta lemigrazione dal punto di vista di
quattro donne somale Barni e Faduma, emigrate in
Italia già da tempo, e Aisha e Rhoda, nipoti di
Barni.La storia più travagliata è quella di
Rhoda, a cui si ispira il titolo del libro. - Rhoda, viene presentata dapprima indirettamente
fino a che la sua esperienza viene ripercorsa
mediante un
ESCI
28- flashback ella, tornata in Somalia e ormai morta
rievoca la sua sofferta esistenza da quando con
la sorella Aisha ha dovuto lasciare Mogadiscio
per raggiungere in Italia la zia. Unemigrazione
vissuta come unimposizione, tanto che non ha mai
voluto inserirsi (condizionata in questo anche
dallatteggiamento della zia).Lunico tentativo
di integrarsi con Gianna, una donna italiana,
fallisce. Rhoda desidera questa donna più grande
di lei la ammira, vuole la sua compagnia, ne è
attratta, ricerca in lei una figura materna. Il
rifiuto di Gianna viene interpretato da Rhoda
come un rifiuto della sua diversità. Questa è la
scintilla che la induce ad auto-emarginarsi con
la prostituzione. Non è la necessità del denaro
la causa della prostituzione, ma questa è un
espediente per sentirsi desiderata dagli italiani
che disprezza ma che invidia Io invidiavo
quella gente. Sotto sotto avrei voluto essere
come loro. - La vita di Rhoda finisce tragicamente malata di
AIDS trova la forza di smettere di
prostituirsi,torna in Somalia dove muore, non per
la malattia, bensì per una banda di criminali che
la pugnalano mentre è ancora in corso la guerra
civile. Verrà profanata anche la sua tomba. La
ritroviamo in un luogo in cui il tempo non ha
importanza, nel cimitero di Mogadiscio. Mentre
per tutti è ormai morta, lei riesce ancora a
sentire gli odori, percepire presenze è questo
il momento di chiedersi il senso della propria
esistenza, di capire a pieno le ragioni del suo
auto-distruggersi. Sulle stesse ragioni si
interrogano anche gli altri personaggi, fra cui
Aisha, primo personaggio del libro, presentata in
una situazione spiazzante quel suo tagliarsi i
capelli in maniera così netta sarà dettato dalla
sua scarsa vanità o è un taglio che rappresenta
un rimedio al dolore? - Aisha è una figura antitetica a quella di Rhoda.
Lei riesce a rapportarsi sia alla cultura somala
che a quella italiana, vuole dimostrare che
attraverso il dialogo si può superare il razzismo
e trova in entrambe le culture degli aspetti
positivi. Aisha è triste e questa tristezza porta
il nome di Rhoda. E presente anche il punto di
vista di un italiano Pino, un giovane volontario
napoletano che si lega a Rhoda e la aiuta a
smettere di prostituirsi. Il duo Barni-Faduma è
ossessionato dal ricordo di Rhoda. Si trovano di
fronte a un dolore improvviso. La zia Barni in
particolar modo, dopo la morte di Rhoda,
comprende che il suo atteggiamento negativo verso
lItalia e gli italiani le ha impedito di vivere
veramente.Alla fine Barni riesce ad aprire un
negozio etnico, attività che le permette di
mediare la cultura somala e quella italiana e
riesce così ad accettare di vivere nel Paese dei
gaal. - La vicenda è ambientata nellItalia contemporanea
fra Roma e Napoli, ma sono presenti alcune
digressioni si sviluppa su piani temporali
diversi.
ESCI
29- Struttura narrativaLautrice fa parlare Rhoda e
gli altri personaggi in prima persona usando il
monologo interiore per evocare ricordi, pensieri
e situazioni. - Il discorso che prevale è quello indiretto.
- La costruzione sintattica è varia mentre per ciò
che riguarda le scelte lessicali,lautrice spazia
nella scelta del lessico utilizzando termini
somali, espressioni gergali e talvolta volgari,
tipiche del linguaggio parlato. Lo stile è
incisivo, ma talora ampio. - Tematica/problematica Lautrice affronta il tema
della doppia identità e della emigrazione. Il suo
punto di vista rispetto allargomento è
significativo avendo vissuto egli stessa tali
problematiche. Questo le permette di osservare la
realtà con gli occhi di una somala e
contemporaneamente con quelli di unitaliana.
Sembra addirittura ritrovare unalter ego nella
figura di Aisha che come lei, sa prendere il
meglio dei due mondi, conscia del fatto che
vivere in una società come quella attuale, che si
sta appena aprendo al multiculturalismo, comporta
delle difficoltà. E convinta daltra parte che
per abbattere i pregiudizi, che talvolta si
basano sullignoranza, è necessario far conoscere
la propria cultura. - Valutazione critica questo libro a me è piaciuto
in quanto si propone come denuncia di una triste
realtà che purtroppo dilaga nel nostro Paese e ci
permette di comprendere lisolamento di chi
emigra e si trova a vivere ai margini della
società ospitante. Latto di prostituirsi può
essere inteso come metafora della situazione del
migrante, unasituazione che porta Rhoda a essere
vittima di una società che vede la donna
straniere solo attraverso gli stereotipi della
modella o della prostituta. E certamente duro
vivere sapendo che in Italia una donna nera ha
nellimmaginario comune spazio solo come femmina
disposta a vendersi per pochi spiccioli. - Anche la zia Barni è vittima dei pregiudizi ella
sapeva bene litaliano ma sentendosi sempre dire
voi negri non sapete litaliano, si è adeguata
a questo stereotipo. - Penso che limportanza di tale libro risieda
nellevidenziare i problemi dei giovani che
appartengono alla terza generazione dei migranti
e nel comprender come sia difficile sviluppare
una doppia appartenenza.
ESCI
30Saira Shah, L albero delle storie
- Lalbero delle storie è la storia della scoperta
dellAfghanistan da parte di Saira Shah,
giornalista di channel 4 , più volte inviata di
guerra, che visita la terra dei suoi avi in più
riprese tra gli anni 80 e il 2001. Il testo è
una testimonianza sull Afghanistan infatti,
Saira Shah, giornalista di guerra ed autrice del
testo, ripercorre le fasi dei vari viaggi,
alternando ai ricordi in presa diretta del primo
contatto con la patria, a fianco dei mujahidin,
alle immagini della guerra civile degli anni 90,
a quella delluscita dei talebani, fino al
reportage realizzato nel 2001, prima e dopo l11
settembre. E un paese semidistrutto dai
bombardamenti, quello di Saira Shah, dilaniato
dalle rivalità fra etnie, con una popolazione
decimata da ventanni di violenze, fame, un paese
che nonostante la bellezza del suo aspetto sta
andando in rovina. Le città-gioiello, i giardini,
i palazzi blu sotto un cielo altrettanto blu sono
spariti. Ma Saira Shah non rinuncia a cercarli è
cresciuta in un verde villaggio inglese del Kent
dove suo padre non hai smesso di raccontarle le
storie della sua nobile famiglia e di quel
paesaggio magico lamata Kabul. Nel 1982, Saira
Shah, allora adolescente, si avvicina finalmente
alla sua amata terra di origini, in occasione del
matrimonio di un suo cugino, in Pakistan. Nella
casa dello zio, nuove storie, innumerevoli
episodi famigliari e vivaci storielle si
aggiungono a quel patrimonio che fa di lei quella
che è due persone in una, una ragazza di classe
media e pacifista, cresciuta in Occidente, e un
nobile combattente che non ha paura di nulla.
Questultima parte emerge soprattutto nella sua
lunga convivenza con i mujahidin, durante la
guerra contro lUnione Sovietica. Durante questo
periodo Saira si identifica con questi
combattenti, i quali non hanno paura di perdere
la loro vita per difendere la loro patria, la
loro amata terra. Nel 1986 Saira Shah entra
finalmente in Afghanistan, come giornalista. Si è
preparata al viaggio con tutta la cura che impone
lamore per il paese natale ne ha studiato le
lingue, la storia, larcheologia e conosce bene
il Corano tollerante dei suoi avi. Da allora ci è
tornata molte altre volte. È a Kabul nel 1992,
quando i mujahidin vincitori entrano nella
capitale è tornata a Kabul nel 1996 per
raccontare la presa del potere da parte del
movimento talebano. - Saira in questo libro documenta la distruzione e
lorrore, ma anche il prolungamento di una
memoria passata. La nostra autrice scopre che la
realtà è diversa dai suoi miti, e che la verità
si trova in un territorio mitologico. Infatti
scrive Il mio viaggio fin qui è durato
ventanni. Mentre cercavo di raggiungerlo, il
luogo che aveva ispirato il mito è stato
distrutto. Ma solo grazie al mito ( la mappa
delle storie che la mia famiglia ha disegnato
ESCI
31- per me in quegli anni ormai lontani) posso
riconoscere la bellezza in questa rovina . Ed
ancora, ricordando le parole del padre, Le
storie sono come un albero che si staglia
allorizzonte. Tu avanza verso lalbero, così
manterrai il tuo cammino su una linea retta. Ma
la tua meta non è lalbero in sé. Appena lavrai
raggiunto ignoralo, e scegli un altro punto più
lontano, lAutrice aggiunge Io non sono mai
riuscita a trovare lAfghanistan mitico che ho
passato tanti anni a cercare, ma il viaggio mi ha
portato in luoghi di cui allinizio non avrei mai
nemmeno immaginato lesistenza. E alla fine ho
imparato il vero valore del lascito di mio padre.
Porto queste storie nel mio cuore quando le
ascolto, esse