Bilancio capitolo 6 - PowerPoint PPT Presentation

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Bilancio capitolo 6

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Title: UN MODELLO DINANZIARIO D IMPRESA Author: Diego Maria Macr Last modified by: The McGraw-Hill Companies Created Date: 3/13/1996 9:24:09 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Bilancio capitolo 6


1
Bilancio capitolo 6
  • Come si calcola il costo del venduto
  • I metodi per determinare il valore delle
    rimanenze
  • Identificazione specifica
  • Media Ponderata
  • F.I.F.O.
  • L.I.F.O.
  • Il valore delle rimanenze di unazienda di
    produzione
  • Il principio di continuità dei criteri di
    valutazione
  • La distinzione tra costi di prodotto e di periodo
  • I costi indiretti e i coefficienti di allocazione

2
Tipi puri di imprese
  • Imprese commerciali
  • Imprese di produzione
  • materie prime
  • semilavorati
  • prodotti finiti
  • Imprese di servizio
  • giacenze materiali
  • giacenze immateriali

3
Il problema
Rimanenze finaliCdV
  • Inventario periodico
  • Inventario perpetuo

4
Il metodo indiretto di calcolo del costo dei beni
venduti attraverso linventario periodico
Costo deibeni venduti
modello
fonte dei dati
Con il metodo dellinventario periodico il
conteggio fisico della merce e la sua
valorizzazione sono effettuati solo al termine
del periodo
5
Il metodo indiretto di calcolo del costo dei beni
venduti attraverso linventario periodico
6
Il processo contabile di rilevazione con il
metodo dellinventario periodico
  • Si ipotizza sino alla data del bilancio che le
    risorse iniziali e quelle acquistate siano state
    interamente consumate (costo del venduto)
  • Alla data del bilancio si rettifica lipotesi
    attraverso un inventario fisico che viene
    valorizzato

7
Le scritture contabili con linventario periodico
inventario
8
Il metodo diretto di calcolo del costo dei beni
venduti attraverso linventario perpetuo
Esempio di inventario perpetuo
9
Il metodo diretto di calcolo del costo del costo
dei beni venduti attraverso linventario perpetuo
  • Ogni singola transazione modifica il conto
    Rimanenze
  • Costo dei beni venduti e livello rimanenze in
    tempo reale
  • Controllo delle giacenze e delle perdite di
    inventario
  • Possibilità di redigere il C/E senza fare
    linventario
  • Impegno superiore di rilevazione

10
La determinazione del reddito con linventario
periodicoun esempio
Una nuova concessionaria viene costituita con un
capitale di 100,utilizzato interamente per
acquistare 5 autovetture. Lo stato patrimoniale
iniziale è
Nel corso dellesercizio la concessionaria vende
nellordine le quattro autovetture (3, 5, 2 e 1)
rispettivamente per 20,19,28 e 21 eacquista per
13 una sesta autovettura.
11
La determinazione del reddito con linventario
periodico (metodo deduttivo) un esempio
12
La determinazione del reddito con linventario
perpetuo un esempio con transazioni semplificate
ATTIVITA'
Con linventario perpetuo viene rilevato non solo
il ricavo, ma anche il costo di ciascuna
transazione
(1)
Attività
108
Passività 0
CN CS RU 100 (88-80) 108
13
La determinazione del risultato desercizio con
linventario perpetuo un esempio
100
100
auto 6 13
13
13
14
I vantaggi del metodo dellinventario periodico
  • In CO.GE sono rilevati esclusivamente gli effetti
    di scambi con lesterno (fatti amministrativi
    esterni) e non anche fatti amministrativi interni
    quali impieghi dei fattori produttivi nella
    produzione (materie prime, lavoro..) passaggi di
    materiali e di denaro tra magazzini e tra uffici
    deterioramenti e ammanchi di materiale , quindi,
  • La contabilità generale è alleggerita delle
    rilevazioni dei fenomeni interni di gestione per
    il quale il metodo della PD può essere lento e
    ingombrante
  • La determinazione degli effetti economici
    derivanti da scambi con lesterno è oggettiva
    (produce variazioni della cassa o dei debiti o
    dei crediti) e non esige stime più o meno
    arbitrarie e laboriose, quindi
  • Si evita la commistione nei conti della
    contabilità generale di valori stimati e di
    valori determinati oggettivamente i conti
    risultano così meno eterogenei in quanto ai
    valori in essi presenti

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Gli svantaggi del metodo dellinventario periodico
  • Nelle grandi imprese loggettività dei dati
    contenuti nella CO.GE sarebbe fortemente
    compromessa da una valorizzazione dellinventario
    finale fatta a braccio
  • In queste imprese deve dunque coesistere un
    sistema contabile parallelo alla CO.GE. per la
    rilevazione dei fatti amministrativi interni
    quali impieghi dei fattori produttivi nella
    produzione (materie prime, lavoro..) passaggi di
    materiali e di denaro tra magazzini e tra uffici
    deterioramenti e ammanchi di materiale .
  • In tali condizioni la separazione dei fatti
    amministrativi esterni da quelli interni è, da un
    punto di vista della comprensione del
    funzionamento del sistema nel suo insieme poco
    rilevante questa comprensione non sarebbe
    possibile prescindendo dalle modalità contabili
    di valorizzazione delle rimanenze
  • I sistemi informativi integrati hanno adottato
    questo modello contabile

16
Quali articoli includere nelle rimanenze finali
quando i prezzi unitari cambiano nel tempo?
Come valorizzare le quantità vendute e le
rimanenze finali?
17
Quali articoli includere nelle rimanenze finali
quando i prezzi unitari cambiano nel tempo?
  • 1. Identificazione specifica
  • 2. Costo medio
  • 3. F.I.F.O.
  • 4. L.I.F.O.

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Metodo dellidentificazione specifica
Dati di input
19
Metodo dellidentificazione specifica
Ipotesi
vendute 90 vendute 50 vendute 10
20
Metodo dellidentificazione specifica
21
Valorizzazione al costo medio (inventario
periodico)
Inventory Costing Methods
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Valorizzazione F.I.F.O. (first in first out) con
inventario periodico

Unità Costo unitario Totali Rimanenze,
1 gennaio 100 8 E800 Acquisti, 1
giugno 60 9 540 Acquisti, 1 ottobre 80 10
800 Beni disponibili per la vendita 240
2.140 Beni venduti 150 Rimanenze finali in
quantità 90 Rimananze finali a valore (10 x 9
80 x 10) 890 Costo dei beni venduti (100x8)
50 x 9) 1.250 2.140
venduti 100 venduti 50
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Valorizzazione L.I.F.O. (last in first out) con
inventario periodico

Unità Costo unitario Totali Rimanenze,
1 gennaio 100 8 E800 Acquisti, 1
giugno 60 9 540 Acquisti, 1 ottobre 80 10
800 Beni disponibili per la vendita 240
2.140 Beni venduti 150 Rimanenze finali in
quantità 90 Rimananze finali a valore (90 x 8)
720 Costo dei beni venduti (10x8 60 x 9 80
x 10) 1.420 2.140
venduti 10 venduti 60 venduti 80
24
Il confronto tra i 3 metodi
  • F.I.FO.
  • Rispetta il principio di competenza (flusso
    fisico dei beni)
  • Rappresenta adeguatamente il valore delle
    rimanenze
  • L.I.F.O.
  • Rispetta il principio di competenza (ricavi e
    costi entrambi a prezzi correnti)
  • Impatto fiscale
  • Valorizzazione delle rimanenze?

25
Gli strati F.I.F.O. con inventario perpetuo
26
Gli strati L.I.F.O. con inventario perpetuo
27
Il principio di continuità dei criteri di
valutazione
  • Per determinare il reddito è possibile applicare
    uno dei qualsiasi criteri, ma una volta adottato
    questo non può essere modificato se non
    giustificando il motivo del cambiamento e
    indicando in nota integrativa leffetto sul
    reddito del cambiamento.
  • Principio di continuità dei criteri di
    valutazione
  • Applicazione costante nel tempo dei medesimi
    criteri come requisito per potere confrontare i
    bilanci di diversi esercizi.

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La valutazione delle rimanenze e dei titoli
Costo storico vs. valore di mercato (principio di
prudenza)
Al costo dacquisto
Valore di mercato prezzo medio del titolo nel
mese che ha preceduto la chiusura del bilancio
  • La valutazione delle rimanenze
  • La valutazione dei titoli
  • acquistati a titolo speculativo
  • costituenti immobilizzazioni finanziarie

Costo storico vs. valore di mercato (principio di
prudenza)
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Le rimanenze in unazienda di produzione
  • I costi di prodotto
  • materiali diretti
  • manodopera diretta
  • costi generali di produzione
  • Le basi di allocazione
  • Il coefficiente di allocazione
  • I costi di periodo

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Costi di prodotto e costi di periodo
Stato Patrimoniale
Costo dacquisto di materiali diretti
Costi commerciali generali amministrativi
nello stesso periodo in cui sisostiene la spesa
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Costi di prodotto e costi di periodo
Imprese di servizio
Imprese commerciali
Imprese diproduzione
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Alcuni indici di bilancio
Indice di rotazione delle rimanenze
GG. di copertura delle vendite
Margine lordo
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Una sintesi dei dieci principi del bilancio
  • 1. Principio del duplice aspetto attività
    passività capitale netto.
  • 2. Principio di omogeneità la contabilità
    riporta soltanto i risultati di eventi passati
    esprimibili oggettivamente in termini monetari.
  • 3. Principio dellidentità giuridica i
    rendiconti si riferiscono allazienda considerata
    distinta dalle persone che la possiedono o che, a
    vario titolo, con essa hanno a che fare.
  • 4. Principio della prospettiva di funzionamento
    la contabilità presuppone che lazienda continui
    a operare per un tempo indeterminato e non,
    invece, che stia per essere venduta o liquidata a
    breve termine.
  • 5. Principio del costo la contabilità rileva il
    costo storico delle attività non finanziarie, non
    il loro valore di mercato.

34
Una sintesi dei dieci principi del bilancio
  • 6. Principio di prudenza i ricavi vengono
    riconosciuti solo quando sono ragionevolmente
    certi, mentre i costi non appena sono possibili.
  • 7. Principio di significatività e rilevanza
    trascurare gli eventi insignificanti e
    individuare tutti quelli significativi.
  • 8. Principio di realizzazione dei ricavi un
    ricavo si realizza al momento della consegna dei
    beni o dellerogazione dei servizi.
  • 9. Principio di competenza i costi di un periodo
    sono quelli correlati ai ricavi del periodo e
    cioè 1. costo del venduto 2. costi di periodo
    3. perdite.
  • 10. Principio di continuità dei criteri di
    valutazione i criteri di valutazione non possono
    essere modificati da un esercizio allaltro. La
    continuità valutativa costituisce infatti una
    condizione essenziale di confrontabilità dei
    bilanci

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Punti chiave da ricordare
  • Se unazienda non rileva il costo di ogni singolo
    articolo venduto, allora può dedurre il costo del
    venduto di un certo periodo sommando gli acquisti
    complessivi del periodo alle rimanenze iniziali
    (valore dei beni disponibili per la vendita) e
    sottraendo da tale ammontare il valore delle
    rimanenze finali.
  • Per applicare il metodo indiretto è pertanto
    necessario determinare - o definire
    convenzionalmente - quali specifici prodotti sono
    stati venduti e quali, invece, fanno parte delle
    rimanenze alla fine del periodo.
  • Il metodo F.I.F.O. presuppone che gli articoli
    più vecchi vengano venduti per primi.

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Punti chiave da ricordare
  • Il metodo L.I.F.O. presuppone invece che gli
    articoli di più recente acquisto vengano venduti
    per primi.
  • In periodi di crescita dei prezzi, il costo del
    venduto calcolato con tale metodo risulta più
    alto rispetto a quello calcolato con il metodo
    F.I.F.O. e, conseguentemente, il reddito
    imponibile risulta più basso.
  • Il metodo del costo medio valuta sia il costo del
    venduto sia le rimanenze finali in base al costo
    medio dei beni disponibili per la vendita.
  • Il metodo che unazienda sceglie per la
    valutazione delle rimanenze non riflette
    necessariamente leffettiva movimentazione fisica
    dei beni.

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Punti chiave da ricordare
  • Il valore di un prodotto presente fra le
    rimanenze finali deve essere svalutato al
    valore di mercato se questultimo fosse inferiore
    al costo dacquisto o al costo di produzione.
  • Il costo dei beni prodotti da unazienda di
    produzione è la somma del costo dei materiali
    diretti, della manodopera diretta e di una quota
    dei costi generali di produzione o costi
    indiretti di produzione.
  • I costi di periodo sono di competenza del periodo
    nel quale la corrispondente spesa è sostenuta.
  • I costi di prodotto o costi inventariabili
    diventano prima unattività e poi, nel periodo
    nel quale i beni sono venduti, costo del venduto.
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