Title: Evoluzione%20della%20Terra
1Evoluzione della Terra
Il Prof. ROLLOpresenta
2Struttura della Terra
- Lo studio delle onde sismiche ha fatto ipotizzare
agli scienziati che la Terra sia formata da tre
principali strati - La crosta terrestre
- Il mantello
- Il nucleo
3Struttura della Terra
LA CROSTA
- La crosta è lo strato più sottile e viene
classificata in - crosta oceanica
- crosta continentale
La crosta oceanica è quella che si trova sotto
gli oceani ed ha uno spessore di circa 7 km. La
crosta continentale ha uno spessore variabile,
fino a circa 70 km. È più leggera di quella
oceanica.
4Struttura della Terra
IL MANTELLO E IL NUCLEO
Il mantello è lo strato intermedio, spesso circa
3000 km.È allo stato viscoso ed è sottoposto al
calore prodotto nel nucleo Il nucleo si pensa sia
formato da metalli pesanti (ferro e nichel). Al
suo interno si sviluppano reazioni termonucleari.
5La Deriva dei Continenti
Nel 1915 lo scienziato tedesco Alfred Wegener nel
suo libro La formazione degli Oceani e dei
Continenti espone la sua teoria sulla Deriva dei
Continenti.
Circa 200 milioni di anni fa tutti i continenti
erano riuniti in ununica massa continentale, che
Wegener chiamò Pangea, circondata da un unico
grande Oceano, la Pantalassa. Questo super
continente si sarebbe in seguito fratturato i
diversi frammenti, come enormi zatteroni,
sarebbero andati alla deriva, allontanandosi
luno dallaltro, fino ad occupare la posizione
attuale.
6La Deriva dei Continenti
7La Deriva dei Continenti
- Le prove che Wegener portò a favore della sua
teoria, furono - le analogie di flora e fauna
- la corrispondenza tra le coste
- i resti paleontologici ( Mesosaurus, rettile
vissuto circa 250 milioni di anni fa sia in
Africa che in Sudamerica, privo di strutture che
potessero permettere la capacità natatoria) - la continuità geologica di strutture rocciose
africane e sudamericane.
8La Deriva dei Continenti
Ma il nodo fondamentale che rimaneva senza
risposta, era lindividuazione del motore dello
spostamento e, proprio su questo fu duramente
attaccato dallambiente scientifico legato alla
Geologia. Wegener morì nel 1930 senza essere
riuscito a dimostrare in modo definitivo la
fondatezza della sua ipotesi.
9Tettonica a Placche
Il tempo e i nuovi mezzi a disposizione della
Scienza permisero in seguito di rivalutare
lopera di Wegener
- Negli anni 30 si scoprì sui fondali
dellAtlantico una serie di rilievi sottomarini,
la dorsale medioatlantica. - Negli anni 50-60, con laiuto
dellecoscandaglio, si scoprì che tali strutture
erano presenti sui fondali di tutti gli oceani. - Ancora negli anni 50 si scoprì che le dorsali
sono interessate da intensi fenomeni sismici e
vulcanici e da intense anomalie gravitazionali e
termiche - Allinizio degli anni 60 si scoprì che la
crosta vicina alla dorsale era più giovane,
avendo raccolto meno sedimento, di quella lontana
da essa
10Tettonica a Placche
11Tettonica a Placche
Tutte queste osservazioni portarono gli
scienziati a formulare la Teoria della Tettonica
a Placche. Secondo questa teoria la crosta
terrestre sarebbe divisa in una ventina di
frammenti rigidi e di diverse dimensioni le
Placche o Zolle. Queste sono giustapposte come
le tessere di un mosaico, non sono ferme ma si
muovono luna rispetto allaltra. Ogni placca, in
linea di massima, ha un basamento di materiale
denso di rocce cui si sovrappongono la crosta
oceanica e la crosta continentale vi sono però
placche in cui è presente solo crosta oceanica ed
altre in cui è presente solo crosta continentale.
12Tettonica a Placche
LE ZOLLE
13Tettonica a Placche
I MOVIMENTI DELLE PLACCHE E LE LORO CONSEGUENZE
Margini divergenti Quando i margini di due
placche si allontanano luno dallaltro si parla
di margini divergenti. Nelle zone in cui avviene
questo fenomeno si verifica una lacerazione della
crosta, i magmi profondi risalgono lungo le
grandi fratturazioni che vengono a crearsi e
danno origine ad una intensa attività vulcanica
La lunga linea di vulcani che è caratteristica di
questa struttura viene chiamata DORSALE. La
dorsale più famosa e studiata è la dorsale
medioatlantica, che attraversa in senso
latitudinale tutto loceano Atlantico i vulcani
che la formano in alcuni punti giungono a
superare il livello del mare formando isole
famose come SantElena, le Isole di Capo Verde,
le Azzorre, lIslanda.
14(No Transcript)
15(No Transcript)
16- Margini convergenti
- Quando i margini di due placche si avvicinano si
parla di margini convergenti, ma gli effetti che
ne derivano dipendono dalla natura delle due
placche. - Possiamo avere tre situazioni assai differenti
tra loro - scontro di crosta oceanica con crosta oceanica
- scontro di crosta oceanica con crosta
continentale - scontro di crosta continentale con crosta
continentale.
17Tettonica a Placche
Scontro di crosta oceanica con crosta oceanica
Una delle due placche si infossa sotto laltra,
con un fenomeno chiamato subduzione.
18Tettonica a Placche
Scontro di crosta oceanica con crosta
continentale
In questo caso la placca oceanica, più pesante,
subduce e la crosta continentale, formata da
materiali più leggeri, risponde alle spinte
dellaltra deformandosi, ripiegandosi ed
accartocciandosi. Nasce in questo modo il
fenomeno della OROGENESI (o nascita di sistemi
montuosi), che vede catene di rilievi allineate
lungo le coste. Sono sempre presenti fenomeni
vulcanici.
19Tettonica a Placche
Scontro di crosta continentale con crosta
continentale
In questo caso non cè subduzione i margini
delle zolle, si sovrappongono e si accavallano
luno allaltro, dando così origine a catene
montuose interne ai continenti.
20Tettonica a Placche
Scorrimento laterale
In alcuni casi il movimento reciproco delle zolle
non vede né subduzione né accavallamento, ma
scivolamento, scorrimento laterale, senza che i
due blocchi si avvicinino o si allontanino.
21Tettonica a Placche
IL MOTORE
La teoria della Tettonica a placche, presentata
al mondo scientifico nei primi anni 60, è ormai
assai consolidata e, in fondo, conferma le
ipotesi di Wegener e dei suoi sostenitori, con
spiegazioni che hanno la loro testimonianza in
strutture e fenomeni vistosi ed
incontrovertibili. Tuttavia alcuni aspetti non
sono ancora molto chiari e tra questi il più
problematico è trovare il responsabile del
movimento delle zolle. Si pensa che il motore
sia rappresentato dai moti convettivi del
mantello. Dove cè risalita di materiali caldi i
margini, costretti dalla risalita degli stessi,
sarebbero divergenti al contrario, dove cè la
discesa di flussi più freddi, i margini sarebbero
convergenti.
22Tettonica a Placche
FINE