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LE RIVISTE STORICHE INTERNAZIONALI

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LE RIVISTE STORICHE INTERNAZIONALI Ottocento e Novecento 1841: Archivio storico italiano Fondato a Firenze dall imprenditore svizzero Giampietro Vieusseux ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LE RIVISTE STORICHE INTERNAZIONALI


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LE RIVISTE STORICHE INTERNAZIONALI
  • Ottocento e Novecento

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1841 Archivio storico italiano
  • Fondato a Firenze dallimprenditore svizzero
    Giampietro Vieusseux (editore dell Antologia)
    e da Gino Capponi, con Lambruschini, Ridolfi,
    Polidori, Forti, Capei, Montani.
  • È il primo periodico italiano tutto di storia,
    aperto alla collaborazione di studiosi di
    tuttItalia (da Torino C.Balbo, L. Cibrario da
    Napoli C. Troya).
  • ORIENTAMENTO liberale moderato patriottico
  • TAGLIO prevalentemente erudito
  • Raccolta e edizione di fonti (per lo più
    medievali)
  • Discussioni
  • Attualmente è lorgano della Deputazione toscana
    di storia patria.

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1859 Historische Zeitschrift
  • Espressione della storiografia accademica
    tedesca, pubblicata a Monaco di Baviera dalla
    metà del XIX secolo, è la più antica e
    prestigiosa fra le riviste storiche tedesche.
  • Fondata da Heinrich von Sybel (1817-1895),
    professore a Berlino e dal 1875 direttore degli
    archivi prussiani, ha avuto fra i suoi
    collaboratori J. G. Droysen, T. Mommsen, L. von
    Ranke, O. Hintze e E. Troeltsch. Dapprima
    espressione della scuola prussiana
    liberal-nazionalista, quindi della storiografia
    accademica rankiana basata sul culto delle
    fonti.
  • Nel primo Novecento (1896-1936) è stata a lungo
    diretta da F. Meinecke, caratterizzandosi
    prevalentemente come rivista di storia politica e
    intellettuale.

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1859 Historische Zeitschrift
  • Dopo la parentesi nazista la rivista ha
    rapidamente riconquistato la sua autorevolezza
    internazionale sotto la lunga direzione
    (1948-1976) di Theodor Schieder uno dei maggiori
    studiosi della Prussia del Sette-Ottocento, dal
    1967 al 1972 presidente dellAssociazione degli
    storici tedeschi.

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1876 Revue Historique
  • Fondata a Parigi nel 1876 - come risposta laica e
    repubblicana alla storiografia cattolica
    ultraconservatrice della Revue des questions
    historiques (1866) - e fino al 1912 diretta da
    Gabriel Monod, è da sempre lespressione più
    tradizionale della scuola storica della Sorbona,
    vicina alla storiografia erudita e filologica di
    matrice tedesca.
  • Inizialmente di matrice positivista e attenta
    soprattutto alla storia politica (lhistoire
    événementielle deprecata da Marc Bloch), in
    contrapposizione alle Annales, successivamente
    si apre anche alle nuove espressioni della
    storiografia, pur mantenendosi super partes.
  • Diretta attualmente da Claude GAUVARD,
    Jean-François SIRINELLI e Jean-Pierre BRUNTERCH,
    si presenta come il principale strumento di
    comunicazione della comunità degli storici
    francesi, contemplando ampie rassegne, relazioni
    di convegni, bibliografia e recensioni,
    segnalazioni di tesi di dottorato in storia
    discusse nelle università francesi.

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Dopo lUnità dItalia. La stagione del
positivismo storico Bollettini e Deputazioni
  • La grande stagione del positivismo storico e
    dellerudizione sviluppatasi fra gli anni
    Settanta dellOttocento e i primi anni del
    Novecento - è una delle più feconde per la
    storiografia locale.
  • È la stagione in cui vediamo allopera le
    Deputazioni storiche regionali, in cui nascono
    decine di società storiche, di riviste e di
    Bollettini storici, in cui il lavoro di scavo
    archivistico sfugge in gran parte al controllo
    delle ristrette cerchie accademiche e
    universitarie per investire schiere di professori
    di liceo, di bibliotecari, di sacerdoti, di
    professionisti, di colti borghesi e di eruditi
    aristocratici, in gara fra loro nellaffermare il
    primato del proprio municipio, piuttosto che
    lantichità del proprio feudo dorigine, o
    linteresse delle antiche vicende della propria
    parrocchia.
  • Fra le esperienze più significative ricordiamo
    quella del piemontese Ferdinando Gabotto allievo
    a Torino di Carlo Cipolla e poi docente di storia
    allUniversità di Genova, fondatore nel 1892
    della Società storica subalpina e nel 1898 del
    Bollettino storico bibliografico subalpino,
    tuttora esistente e classificato fra i periodici
    di interesse nazionale.

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La stagione delle riviste accademiche
  • Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli
    anni Ottanta in tuttEuropa vengono fondate
    società storiche e riviste storiche sia a
    carattere nazionale che a carattere locale.
  • Nel 1883 nasce a Roma l Istituto Storico
    Italiano della cui prima direzione fanno parte
    Bartolomeo Capasso, Cesare Correnti, Pasquale
    Villari, Michele Amari, Ruggero Bonghi, Cesare
    Cantù, Giosuè Carducci, Fedele Lampertico.
  • Nel 1884 il professore di liceo Costanzo Rinaudo
    fonda a Torino la Rivista Storica Italiana,
    destinata con gli anni ad affermarsi come la
    più prestigiosa rivista accademica di storia
    pubblicata nella penisola.
  • Già nella prima direzione della rivista figurano
    infatti, accanto al nome di Rinaudo, quelli
    dellegittologo piemontese Ariodante Fabretti,
    dello storico padovano Giuseppe De Leva e del
    napoletano Pasquale Villari, professore a
    Firenze.
  • Due anni prima negli stessi ambienti
    dellUniversità di Torino, era nato il Giornale
    storico della letteratura italiana, animato da
    Rodolfo Renier e Francesco Novati e per breve
    tempo anche da Salomone Morpurgo e Albino Zenatti

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1884 Rivista storica italiana
  • Fondata a Torino dal professore di liceo Costanzo
    Rinaudo (espressione da sempre della scuola
    storica torinese), nel secondo dopoguerra, sotto
    la direzione del valdostano Federico Chabod si
    afferma come espressione più prestigiosa della
    storiografia accademica italiana di matrice
    liberal-democratica.
  • Direttori
  • Pietro Egidi (1923-1929)
  • Francesco Cognasso (1930-1934), con Walter
    Maturi, Francesco Lemmi e Giorgio Falco
  • Gioacchino Volpe (1934-1943) assorbita dall
    Istituto fascista di cultura
  • 1943-46 pubblicazioni sospese durante la guerra.
  • Federico Chabod (1946-1960) espressione della
    storiografia antifascista (D. Cantimori, G.
    Falco, E. Sestan, A. Momigliano)
  • Franco Venturi (1960-1994)
  • Emilio Gabba (1995-2006)
  • Giuseppe Ricuperati (2006)

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Le stagioni della Rivista storica italiana
  • 1884-1930 Inizialmente (Rinaudo, Egidi)
    espressione della storiografia di matrice
    positivista
  • 1930-43 Quindi espressione ufficiale della
    cultura storica del regime fascista (Cognasso,
    Volpe)
  • 1946-1994 Infine espressione della più
    prestigiosa storiografia di matrice laica e
    liberale (Chabod, Venturi)

Gioacchino Volpe
Franco Venturi
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1886 The English Historical Review
  • Fondata a Londra nel 1886 da lord John Emerich
    Edward Dalberg Acton, professore di storia a
    Cambridge, insieme con M. Creighton e James
    Bryce, è il più antico periodico inglese di
    storia, espressione della storiografia accademica
    di Cambridge e di Oxford di ispirazione liberale
    e whigh.
  • Si occupa prevalentemente di storia politica e
    giuridico-amministrativa dellInghilterra
    medievale e moderna. Negli ultimi decenni si è
    aperta anche a tematiche di storia sociale e di
    storia contemporanea.

J. E. E. D. Acton
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1895 The American Historical Review
  • È lorgano dell American Historical Association,
    fondata nel 1884 per riunire i professori
    universitari di storia di tutto il Nord America.
  • Ha carattere prettamente scientifico e da oltre
    un secolo stabilisce gli standard di
    scientificità internazionali dei prodotti della
    ricerca storica.
  • Ha sempre dedicato notevole spazio alla storia
    europea moderna e contemporanea e negli ultimi
    decenni anche alla storia socio-culturale.
  • Pubblica un imponente apparato di note
    bibliografiche e recensioni che spesso risultano
    determinanti per la fortuna di un libro a livello
    internazionale.

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1899 Revue dHistoire Moderne et contemporaine
  • Fondata nel 1899, la Revue dHistoire Moderne,
    poi dHistoire Moderne et Contemporaine è oggi,
    accanto alle Annales la più importante rivista
    francese di storia moderna e contemporanea.
  • Attualmente diretta dal contemporaneista Pierre
    Milza e dal modernista Daniel Roche, incarna oggi
    il più alto livello della storiografia accademica
    di lingua francese, in grado di evitare i
    settorialismi e di rivolgersi anche al pubblico
    colto.
  • Presenta ricerche inedite, saggi di sintesi,
    rassegne e unampia sezione di bibliografia e
    recensioni.

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La grande stagione delle riviste di scienze
sociali (1891-1929)
  • 1891 Paul Vidal de la Blache fonda le Annales
    de Gèograpfie, dirette dal 1894 da Lucien
    Gallois.
  • 1896 Emile Durkheim fonda lAnné
    Sociologique.
  • 1900 Henri Berr fonda la Revue de Synthèse
    Historique, prima rivista europea
    interdisciplinare.
  • 1903 Max Weber fonda lArchiv für
    Sozialwissenschaft und Sozialpolitik.
  • 1925 Henri Berr fonda il Centre internationale
    de synthèse come luogo dincontro di studiosi di
    diverse discipline (ma costantemente tenuto ai
    margini dalla comunità accademica francese). Lo
    stesso Berr non otterrà mai una cattedra
    universitaria, rimanendo professore di liceo.
  • 1929 Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a
    Strasburgo le Annales dhistoire économique et
    sociale.

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Henri Berr un intellettuale dimenticato
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1892-1913 Studi storici(prima serie)
  • Fondata dal medievista Amedeo Crivellucci e
    dallantichista Ettore Pais (professori a Pisa)
    collaboratori i giovani Gioacchino Volpe e
    Gaetano Salvemini (successivamente avversi per
    ragioni politiche).
  • È la prima rivista di storia di ampio respiro,
    anche internazionale dimpianto positivista,
    affianca filologia e filosofia della storia e si
    apre al materialismo storico e alla storia
    economico.
  • La rivista entra in crisi con la prima guerra
    mondiale.
  • La testata sarà ripresa nel 1959 da un gruppo di
    storici marxisti.

Ettore Pais
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1914 Rassegna storica del Risorgimento
  • Fondata alla vigilia della grande guerra come
    organo dellIstituto italiano per la storia del
    Risorgimento.
  • Direttore C. M. De Vecchi di Valcismon
    (esponente monarchico e poi gerarca fascista)
  • Propone un modello di storiografia patriottica ed
    erudita (fonti) con forti connotati pedagogici.
  • Fortemente nazionalista (1914-1924) e poi
    fascista (1924-1944)
  • Nel dopoguerra si apre alla nuova storiografia
    uscita dalla Resistenza e a una nuova lettura del
    Risorgimento popolare
  • Direttori Alberto Maria Ghisalberti ed Emilia
    Morelli
  • Collaboratori R. Romeo, A. Galante Garrone, F.
    Venturi, L. Valiani, F. Valsecchi, F. Della
    Peruta
  • A partire dalla metà degli anni settanta il suo
    ruolo critico si appanna, parallelamente alla
    sempre più evidente crisi della disciplina.

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1917 Nuova rivista storica
  • Fondata nel 1917 da Corrado Barbagallo
  • Collaboratori Antonio Anzillotti, Federico
    Chabod, Ettore Ciccotti, Luigi Dal Pane, Gino
    Luzzatto, Nello Rosselli, Walter Maturi.
  • Espressione inizialmente della nuova storiografia
    sperimentale, aperta al marxismo e ai nuovi
    approcci storico-economici raccoglie una parte
    dei reduci di Studi storici e si contrappone
    allapproccio eccessivamente accademico della
    Rivista storica italiana.
  • Durane il fascismo resiste allomologazione e
    raccoglie storici di orientamento antifascista.
  • Nel dopoguerra diviene espressione della
    storiografia milanese dellUniversità Statale,
    metodologicamente eclettica
  • Direttore Gigliola Soldi Rondinini
  • Collaboratori L. Cracco Ruggini, E. Decleva, L.
    De Rosa, V. Fiorani Piacentini. C. D. Fonseca, G.
    G. Merlo, A. Padoa Schioppa, G. Pistarino, G.
    Rumi, C. Vasoli.

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1929 Journal of Modern History
  • Fondata a Chicago nel 1929 è la più autorevole
    rivista americana di storia moderna, attenta in
    particolare alla storia politica e intellettuale
    europea fra il XV e il XIX secolo.

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1929 la rivoluzione delle Annales verso una
nuova storiografia
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La nascita delle Annales
  • (Strasburgo, 1929)

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M. Bloch e L. Febvre
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1929 La nascita della nuova rivista
1929 - Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a Strasburgo il trimestrale "Annales d'histoire économique et sociale", rivista internazionale ed interdisciplinare di scienze storiche, economiche e sociali (nella direzione figurano anche il geografo A. Demangeon, il sociologo M.Halbwachs, l'economista Ch. Rist e il politologo A. Siegfried). E' l'anno del grande crollo di Wall Street. La rivista si apre in alla storia contemporanea e recluta collaboratori negli ambienti del Bureau International du Travail (BIT) e della London School of Economics (LSE). Nell'editoriale Le parole e le cose in storia economica Bloch e Febvre propongono una riflessione sull'evoluzione semantica dei vocaboli e dei concetti usati dagli storici.
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Laffermazione negli anni trenta
  • 1936 - Marc Bloch è nominato professore alla
    Sorbona, succedendo ad Henri Hauser nella
    cattedra di storia economica.
  • Bloch e Febvre propongono dalle pagine delle
    "Annales" un'inchiesta collettiva sulle nobiltà
    europee di antico regime.
  • 1937 - F. Braudel entra nel comitato di direzione
    delle "Annales".
  • 1938 - con l'avvicinarsi della guerra anche la
    rivista entra in crisi nel mese di novembre
    l'editore Armand Colin ritira il suo appoggio, le
    "Annales cambiano sede ed editore e riprendono
    la periodicità trimestrale, adottando una veste
    più economica.
  • 1939 - la rivista viene ribattezzata "Annales
    d'histoire sociale".

24
La crisi bellica (1940-45)
  • 1940 - Febvre rimane solo a Parigi a dirigere la
    rivista nel mese di luglio manda in stampa tutti
    gli articoli in suo possesso, prevedendo il
    disastro. Nel vol. III (1941) della rivista
    comparirà il saggio di L. Febvre, La sensibilité
    et l'histoire. Comme reconstruire la vie
    affective d'antan, tentativo di fondare una
    psicologia storica che costituisca la chiave
    d'interpretazione del problema della sensibilità
    religiosa degli uomini e delle donne del XVI
    secolo.
  • 1941 - in seguito alle leggi razziali Febvre è
    costretto a togliere il nome di Bloch dal
    comitato di direzione delle "Annales", per
    evitarne la chiusura. Bloch lo considera un atto
    di debolezza e lascia Parigi per Montpellier dove
    entra nella Resistenza.
  • 1941-45 - sotto l'occupazione tedesca la rivista
    interrompe le pubblicazioni, ma Febvre riesce
    ugualmente a pubblicare qualche fascicolo sotto
    il titolo di "Mélanges d'histoire sociale".
  • 1944 Marc Bloch è catturato a Lione e fucilato
    dai tedeschi della Gestapo.

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Da Febvre a Braudel (1946-1956)
  • 1946 - ricostituita la redazione dopo la morte di
    Bloch, la rivista viene ribattezzata "Annales
    Economies, Societés, Civilisations" ne assume la
    direzione L. Febvre (1946-56).
  • 1947 - con un contributo della statunitense
    "Rockfeller Foundation" nasce la Sixième Section
    (scienze economiche e sociali) dell'Ecole
    Pratique des Hautes Etudes (EPHE), non abilitata
    a concedere titoli accademici (direttore per le
    ricerche storiche F. Braudel direttore per le
    ricerche economiche Ch. Morazé).
  • 1949 - F. Braudel è nominato membro del Collège
    de France (cattedra di civiltà moderna), ma
    l'istituzione è ancora snobbata dagli accademici
    della Sorbona.
  • 1949 - L. Febvre è nominato membro del consiglio
    d'amministrazione del CNRS
  • - L. Febvre è nominato presidente del comitato
    UNESCO degli storici francesi e presidente del
    comitato per la storia della seconda guerra
    mondiale
  • 1950 - viene costituito, sotto la direzione di F.
    Braudel, il Centre de Recherches Historiques
    (CRH) presso la VI section dell'EPHE.
  • 1951 lo storico americano F.C. Lane è nominato
    rappresentante a Parigi della "Rokfeller
    Foundation" e procura al Centre de Recherches
    Historiques dell'EPHE un finanziamento di
    4.5000.000 di franchi per tre anni.
  • 1952 - Pierre Goubert presenta sulle "Annales"
    una sintesi della sua ricerca su Beauvais che
    rivoluziona il tradizionale uso delle fonti
    demografiche.
  • 1956 muore Lucien Febvre.

26
L era Braudel (1956-68)
  • 1956 - F. Braudel assume la direzione delle
    "Annales" (1956-68).
  • 1958 - rispondendo all'Anthropologie structurale
    di C. Lévi-Strauss, F. Braudel pubblica sulle
    "Annales" il celebre articolo Histoire et
    sciences sociales. La "longue durée", che sarà
    considerato il manifesto programmatico del nuovo
    approccio "strutturalista" alla storia.
  • 1959 - con l'articolo pionieristico Histoire et
    climat Emmanuel Le Roy Ladurie propone agli
    storici e ai geografi un nuovo tema di ricerca
    la climatologia storica.
  • 1960 - Jacques Le Goff pubblica l'articolo Temps
    de l'église et temps du marchand, nel quale
    affronta la diversa percezione del tempo degli
    uomini del medioevo.
  • 1961 - nell'articolo Problèmes et méthodes d'une
    histoire de la psychologie collective Alphonse
    Dupront tende la mano agli psicologi proponendo
    di approfondire insieme i suggerimenti di Febvre
    sulla storia delle sensibilità collettive del
    passato.
  • - con il fasc.3 del 1961 Braudel lancia
    l'inchiesta collettiva su Vita materiale e
    comportamenti biologici, aperta da una serie di
    articoli di storia dell'alimentazione.
  • 1967 - l'articolo di Jean-Pierre Peter su Malati
    e malattie alla fine del XVIII secolo apre un
    nuovo e fecondo filone di studio, chiamando gli
    storici a confrontarsi con le scienze della vita.
    Il tema - in una chiave diversa - era stato già
    affrontato nel 1963 da Michel Foucault nel libro
    Naissance de la clinique. Une archéologie du
    regard médical.
  • 1968 - alla fine dell'anno e dopo la rivolta
    studentesca esplosa nel mese di maggio F. Braudel
    lascia la direzione delle "Annales".

27
Il ricambio generazionale (1968-72)
  • 1970 - con la decisione, assunta da Braudel nel
    1968, di lasciare la direzione della rivista,
    emerge e si afferma la "terza generazione" degli
    storici delle "Annales
  • Emmanuel Le Roy Ladurie
  • Jacques Le Goff
  • François Furet
  • Marc Ferro
  • Maurice Agulhon
  • André Burguière
  • Jacques Revel
  • Roger Chartier
  • Tratto comune alla biografia di molti di loro è
    l'aver militato, fra gli anni '40 e50, nel
    Partito Comunista Francese, allontanandosene poi
    - spesso in modo traumatico - dopo la crisi del
    1956. L'abbandono del marxismo e la crisi
    d'identità politica degli anni sessanta conduce
    probabilmente alcuni di loro al rifiuto della
    storia politica e alla ricerca di una nuova
    "scientificità" nello strutturalismo e nelle
    scienze sociali.

28
La terza generazione delle Annales
  • 1968 - F. Braudel lascia la direzione delle
    "Annales", chiamando a far parte del nuovo
    comitato di direzione alcuni storici della
    generazione più giovane
  • Emmanuel Le Roy Ladurie, Jacques Le Goff, Marc
    Ferro, André Burguière, Jacques Revel
  • 1972 F Braudel si ritira dalla direzione della
    rivista e dalle principali cariche accademiche
    E. Le Roy Ladurie è direttore delle "Annales.
  • 1975 - la Sixième Section si trasforma in Ecole
    des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS)
    finalmente abilitata a concedere titoli
    accademici post-laurea (dottorato III ciclo e
    dottorato di stato).
  • 1984 - a coronamento della sua lunga carriera
    Braudel è nominato Accademico di Francia.
  • 1985 - Braudel muore improvvisamente a Parigi il
    29 novembre, all'età di 83 anni.

29
Gli storici della terza generazione
J. Le Goff
E. LE Roy Ladurie
C. Ginzburg
F. Furet
30
Storia e strutturalismo
  • 1971 - il fascicolo monografico delle "Annales"
    su Histoire et structure (XXXI), a cura di A.
    Burguière, conclude e ricompone la discussione
    fra storici, sociologi e antropologi il "nemico"
    viene non già affrontato, ma inglobato, mostrando
    che le innovazioni che esso propone sono già
    state pensate e realizzate nella pratica
    storiografica.
  • La guerra tra lo strutturalismo e la storia non
    avrà luogo. Questo numero speciale non nasce
    dall'intenzione di rilanciare una contesa
    retorica promossa dalla moda, ma al contrario
    dall'intenzione di approfittare di una
    congiuntura di specificazione (A. Burguière)
  • - sul medesimo fascicolo F. Furet pubblica
    l'articolo L'histoire quantitative et la
    construction du fait historique nel quale si
    propone la storia quantitativa e seriale come
    nuova frontiera della ricerca in questa
    prospettiva il "dato", il documento non esiste di
    per se stesso, ma solo in rapporto alla serie che
    lo precede e lo segue il "fatto storico" è un
    fenomeno scelto e costruito in funzione del suo
    carattere di ripetitività.

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Una difficile eredità
  • 1985 - dopo la scomparsa di Braudel, con il quale
    tutto il mondo aveva finito per identificare la
    "scuola storica francese, si apre una crisi
    all'interno del gruppo dirigente delle "Annales".
  • L'ottuagenario Charles Morazé (unico superstite
    del gruppo originario del 1948) resta a
    rappresentare la continuità della tradizione
  • Emmanuel Le Roy Ladurie, pur rimanendo nella
    direzione della rivista, diviene presidente della
    Biblioteca Nazionale di Parigi
  • Jacques Le Goff, più di altri disponibile ad
    intervenire anche sulla stampa e sulla
    televisione, ritaglia per sé il ruolo di
    ambasciatore internazionale della storiografia
    francese.
  • François Furet, dedito ormai principalmente allo
    studio del pensiero politico europeo fra otto e
    novecento, lascia la direzione dell'EHESS e si
    trasferisce negli Stati Uniti all'Università di
    Princeton
  • I più giovani André Burguière e Jacques Revel
    assumono la guida della rivista.
  • In mancanza di un vero ed unico erede di Braudel,
    la direzione collegiale della rivista non riesce
    però a mantenere una fisionomia così netta come
    nel passato, oscillando dalla nuova erudizione al
    gusto per la provocazione intellettuale, in
    presenza di una sempre più evidente
    frammentazione dei temi di ricerca e degli
    approcci metodologici.

32
Quattro generazioni di storici attorno alle
Annales
  • e accanto a loro
  • Albert Demangeon (1872-1940)
  • François Simiand (1873-1935)
  • Maurice Halbwachs (1877-1945)
  • Georges Lefebvre (1874-1959)
  • Ernest Labrousse (1895-1986)
  • I fondatori
  • Lucien Febvre (1879-1956)
  • Marc Bloch (1886-1944)

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Seconda e terza generazione
  • Seconda generazione
  • Fernand Braudel (1902-1985)
  • Alphonse Dupront (1905)
  • Jean Meuvret (1909-1971)
  • Charles Morazé (1913)
  • Philippe Ariés (1914-1982)
  • Pierre Goubert (1915)
  • Georges Duby (1919)
  • Robert Mandrou (1921-1984)
  • ed inoltre il polacco
  • Witold Kula (1916-1988)
  • Terza generazione
  • Pierre Chaunu (1923)
  • Jean Delumeau (1923)
  • Jacques Le Goff (1924)
  • Marc Ferro (1924)
  • Maurice Agulhon (1926)
  • François Furet (1927)
  • Emmanuel Le Roy Ladurie (1929)
  • Pierre Nora (1931)
  • Michel Vovelle (1933)
  • Daniel Roche (1935)
  • André Burguière (1938)
  • ed inoltre i polacchi
  • Bronislaw Geremek 1932)
  • Krzysztof Pomian (1934)

34
La quarta generazione e la rete internazionale
delle Annales
  • Le Annales fuori dalla Francia
  • gli americani
  • Immanuel Wallernstein (1930)
  • Robert Darnton (1939)
  • Nathalie Zemon Davies (1939)
  • gli inglesi
  • Lawrence Stone (1919)
  • Peter Burke (1937)
  • gli italiani
  • Ruggiero Romano (1923)
  • Alberto Tenenti (1924)
  • Carlo Ginzburg (1939)
  • Giovanni Levi (1939)
  • Quarta generazione
  • Jacques Revel (1942)
  • Roger Chartier (1945)
  • Jean-Claude Schmitt (1946)
  • Arlette Farge (1947)

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1952 Past and Present
  • Fondata nel 1952 ad Oxford da E. Hobsbawm, M.
    Morris, C. Hill, M. Dobb, E. P. Thompson e e poi
    arricchita dalla presenza di J. Elliott e di L.
    Stone, diviene rapidamente lespressione della
    nuova storiografia sociale inglese di ispirazione
    marxista (anche se non tutti i suoi collaboratori
    sono marxisti).

Eric Hobsbawm
36
1952 Past and Present
  • Si apre ai grandi dibattiti sulle origini del
    capitalismo, sulla crisi del XVII secolo, sulla
    Rivoluzione inglese, sulla storia delle classi
    subalterne, sulla crisi dellimpero britannico,
    sullimpatto ecologico del colonialismo in
    Africa, sull invenzione delle tradizioni.
  • Solo in parte ispirata al modello francese delle
    Annales, mantiene una caratterizzazione più
    netta in senso marxista, anche se il suo è un
    marxismo duttile, eclettico e nientaffatto
    dogmatico.

Maurice Dobb ed Edward Paul Thompson
37
1958 The Historical Journal
  • Espressione della scuola di Cambridge, è la
    principale rivista inglese di storia politica,
    prevalentemente moderna e contemporanea attenta
    soprattutto ai temi di storia britannica ed
    europea, ospita più raramente dibattiti
    storiografici o metodologici.
  • Presenta una ricca e aggiornata informazione
    bibliografica organizzata per temi.
  • Direzione Clare Jackson, Robert Tombs,William
    OReilly
  • Collaboratori C. A. Bayly, Q. Skinner, P.
    Ginsborg (Fi)

38
1959 Studi storici (nuova serie)
  • Espressione della nuova storiografia italiana di
    orientamento marxista, nasce come rivista
    dellIstituto poi Fondazione A. Gramsci (legato
    al Partito Comunista Italiano)
  • Prima stagione (1956-1979)
  • Direttori Gastone Manacorda, poi Rosario Villari
    (con R. Zangheri, F. De Felice, F. Della Peruta,
    E. Ragionieri, G. Procacci)
  • Storiografia più nettamente di tendenza. Temi
    privilegiati la storia del movimento operaio, le
    grandi rivoluzioni inglese e francese, il
    fascismo, la storia contemporanea.
  • Seconda stagione (1980-1998)
  • Direttore Francesco Barbagallo con A. Giardina
    (antica), R. Comba (medievale), G. Ricuperati
    (moderna), L. Mangoni (contemp.), G. Doria
    (economica)
  • Si distacca dallortodossia marxista e allarga
    gli orizzonti a nuove tematiche.
  • Terza stagione (1998-)
  • Direzione diffusa coordinatore Barbagallo con
    quattro gruppi di discussione a Roma, Firenze,
    Napoli e Torino.

Rosario Villari
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1960 History and Theory. Studies in the
Philosophy of History
  • Rivista statunitense di teoria e filosofia della
    storia, aperta anche al dibattito storiografico,
    ma impegnata soprattutto su questioni
    metodologiche.
  • Fondata presso la metodista Wesleyan University
    di Middletown (Connecticut), è diretta da R. T.
    Vann nel comitato di direzione figurano lo
    statunitense Hayden Whithe, gli inglesi Arthur
    Danto e William Dray, i tedeschi Reinhard
    Koselleck e Wolfgang Mommsen, il polacco Jerzy
    Topolski, il francese Paul Veyne.
  • Di orientamento prevalentemente narrativista,
    ma interessata al dialogo con le scienze sociali,
    pubblica frequentemente supplementi monografici
    su temi di discussione (la storia della scienza,
    il concetto di tempo, il rapporto storia-scienze
    sociali, la rappresentazione degli eventi
    storici, la storia di genere, ecc.).

40
1969 Quaderni storici
  • I Quaderni storici delle Marche (1966-69),
    espressione di un gruppo di docenti
    dellUniversità di Ancona, si trasformano in
    rivista storica nazionale.
  • Fondatori A. Caracciolo, P. Villani, S. Anselmi
  • Collaboratori E. Grendi, G. Levi, M. Rosa, R.
    Romanelli, E. Sori
  • poi C. Ginzburg, C. Poni, L. Gambi, G. Sergi, G.
    Pomata, M. Luzzati.
  • Si ispirano al modello francese delle Annales
    proponendo una storia sociale, sperimentale e
    interdisciplinare.
  • 1969 editoriale di Fernand Braudel
  • Struttura monografica (ogni fascicolo un tema)
  • La microstoria si alterna alla macrostoria
  • Carattere sperimentale e di frontiera (temi poco
    usuali)
  • Apertura a diversi approcci economia,
    antropologia, etnografia, psicologia, mentalità
  • Largo spazio alle ricerche dei giovani

41
1978 Società e storia
  • Fondata nel 1978 è espressione di un gruppo di
    storici milanesi, successivamente allargatosi a
    livello nazionale.
  • Fondatori F. Della Peruta (già Studi storici),
    A. De Bernardi, C. Capra, F. Bonelli, G.
    Ghittolini, G. Cherubini
  • Collaboratori L. Faccini, P. Malanima, A.
    Massafra, M. Mirri, G. Ricuperati, M. Rosa (già
    QS), G. Sapelli
  • Ispiratore occulto Marino Berengo, docente a
    Milano.
  • Si colloca a mezza via fra SS e QS proponendo un
    marxismo duttile e una storia sociale ad ampio
    respiro.
  • Prende dalle distanze da quel marxismo che si
    caratterizza per loggetto (temi rivoluzionari)
    piuttosto che per il metodo della ricerca.
  • Propone una storia della società e non la
    storia sociale come disciplina a se stante.
  • Rifiuta la frammentazione della microstoria come
    unica soluzione e rifiuta ogni chiusura
    specialistica.
  • Propone in ogni fascicolo unampia selezione di
    recensioni.

42
1970-1996 Storia contemporanea
  • Fondata e diretta da Renzo De Felice (con Emilio
    Gentile, Guido Pescosolido, Francesco Perfetti) è
    la prima rivista italiana di storia
    contemporanea.
  • Rifiuta ogni caratterizzazione ideologica e in
    particolare l antifascismo storiografico degli
    Istituti della Resistenza. Tema dominante la
    storia del regime fascista in Italia
  • Con la morte di R. De Felice (1996) la rivista
    cessa le pubblicazioni e i suoi collaboratori si
    dividono fra due nuove riviste, che saranno
    sovente in contrasto fra loro Nuova storia
    contemporanea di F. Perfetti e Contemporanea
    di F. Traniello.

43
1972-1995 Rivista di storia contemporanea
  • Fondata nel 1972 da torinese Quido Quazza, con G.
    Rochat, E. Collotti, C. Pavone, U. Levra. M.
    Salvadori, L. Foa, è la seconda rivista italiana
    di storia contemporanea, aperta anche alla storia
    dellEuropa e dei paesi in via di sviluppo, è
    lespressione di una nuova generazione di storici
    nettamente caratterizzati in senso antifascista e
    di sinistra, formati fra Università e Istituti
    per la storia della Resistenza.
  • Si contrappone alla rivista di De Felice di cui
    denuncia il revisionismo.
  • Storiografia militante (marxismo critico) a
    molto attenta alla didattica.
  • Temi privilegiati lantifascismo e la
    Resistenza, il movimento operaio, le minoranze,
    le lotte di liberazione dellAfrica, Asia e
    America latina.
  • Con la morte di G. Quazza (1995) la rivista cessa
    le pubblicazioni.

44
1982 Passato e presente
  • Fondata a Firenze da un gruppo di
    contemporaneisti toscani di formazione marxista,
    allievi di E. Ragionieri (G. Turi, F. Andreucci,
    S. Soldani, G. Gozzini), successivamente si
    allarga alla collaborazione di altri storici, non
    solo contemporaneisti (N. Tranfaglia, L. Guerci,
    P. Ginsborg), raccogliendo una parte dei reduci
    della torineseRivista di storia contemporanea.
  • È una delle più giovani fra le rivista di storia
    contemporanea e Molto interessata al dibattito
    storiografico, estende i suoi orizzonti su una
    parte della storia moderna (rivoluzione francese
    e periodo napoleonico).
  • Recupera la funzione civile della storia

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1995 Storica
  • Fondata nel 1995 e pubblicata inizialmente
    dalleditore Donzelli e poi da Viella, Storica
    è lespressione di un gruppo di storici della
    generazione di mezzo - modernisti e
    contemporaneisti, per lo più attivi nelle
    università del centro-sud - destinati in pochi
    anni a conquistare posizioni i notevole prestigio
    e potere a livello accademico.
  • Interessata soprattutto al dibattito
    storiografico, più che alla pubblicazione di
    saggi di ricerca, presenta numeri tematici
    articolati in rubriche (Primo piano, Filo rosso,
    Questioni, Contrappunti) con libri recenti di
    storici letti da altri storici.
  • Direzione A. M. Banti, A. Barbero, M.
    Bellabarba, F. Benigno, R. Bizzocchi, G. Calvi,
    P. Dogliani, A. Graziosi, S. Lupo, M. Meriggi, E.
    I. Mineo, G. Petralia, B. Salvemini, M. Verga

46
1997 Nuova storia contemporanea
  • Dopo la morte di De Felice un gruppo dei suoi
    allievi, guidati da Francesco Perfetti, fonda
    alla fine del 1997 la rivista bimestrale Nuova
    storia contemporanea che scegliendo la
    distribuzione in edicola e non solo in libreria -
    si propone di intercettare un pubblico più ampio
    di quello accademico e in effetti, in pochi anni,
    Nuova storia contemporanea si impone come una
    delle più diffuse riviste storiche italiane,
    alimentando in più occasioni vivaci dibattiti.
  • Richiamandosi idealmente al magistero
    storiografico defeliciano, si presenta come una
    rivista di impostazione liberale, aliena da ogni
    tipo di ostracismo preconcetto.
  • Ma secondo alcuni storici la rivista è
    lespressione della destra defeliciana più
    propensa ad alimentare il cosiddetto revisionismo
    storiografico piuttosto che ricerche scientifiche
    originali.
  • Direttore Francesco Perfetti
  • Comitato scientifico Giuseppe Bedeschi, Dino
    Cofrancesco, Antonio Costa Pinto, Giuseppe
    Galasso, Luigi Lotti, Raimondo Luraghi, Nicola
    Matteucci, Valeri Mikhailenko, Sergio Minerbi,
    Paolo Nello, Giuseppe Parlato, Guido
    Pescosolido, Sergio Romano

47
1998 Contemporanea. Rivista di storia
dellOttocento e del Novecento
  • Dopo la chiusura di Storia contemporanea
    unaltra parte degli allievi di De Felice la
    cosiddetta sinistra defeliciana insieme con
    studiosi di diversa provenienza e formazione,
    fonda nel 1998 la rivista Contemporanea,
    pubblicata dalla casa editrice Il Mulino di
    Bologna e diretta da Francesco Traniello,
    studioso di formazione cattolico-liberale,
    docente a Torino.
  • Attenta alla dimensione internazionale e anche
    alla storia dellOttocento, in una chiave di
    storia sociale e politica lontana dalla vecchia
    risorgimentistica, la nuova rivista promuove
    l'incontro tra studiosi di diverse generazioni e
    il dialogo tra gli storici di professione e gli
    appassionati di storia, gli insegnanti e gli
    studenti, per discutere di ricerca, ma anche di
    formazione e didattica, di documenti e di
    attualità.
  • Direzione Francesco Traniello (direttore),
    Daniela L. Caglioti, Simone Neri Serneri
    (vicedirettore), Maria Serena Piretti
    (vicedirettore), Elisabetta Vezzosi.
  • Redazione R. Balzani, E. Betta, P. Capuzzo, F.
    De Giorgi, F. Fasce, Ch. Liermann, S. Salvatici,
    C. Sorba.
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