Title: Presentazione di PowerPoint
1Gestione delle Imprese Informatiche Lezione
5 Padova, 5 febbraio 2009
2Concorrenza perfetta Monopolio Oligopolio Appendix
Esempi di project work
3Mercati in concorrenza perfetta
- Assunzioni di base
- Elevato numero di imprese
- Tutte le imprese producono lo stesso tipo di
prodotto (non cè differenziazione) - Lentrata e luscita sul mercato sono libere e
avvengono in modo istantaneo - Il prezzo è dato e non modificabile dalla
singola impresa. - Dal momento che il prodotto è indifferenziato
deve esistere uno ed un solo prezzo di vendita.
Se così non fosse chi aumenta il prezzo di
vendita non venderebbe nulla lazienda che vende
a un prezzo inferiore a quello di mercato
sacrificherebbe inutilmente dei ricavi (non
recuperabili attraverso un aumento delle quantità
vendute perché tutte le altre aziende
reagirebbero riducendo il proprio prezzo di
vendita) - Lunica decisione che limpresa deve prendere è
quanto produrre e vendere.
4Condizione di equilibrio per la singola azienda
P, MR, MC
Costo marginale (o Supply Curve)
Punto di equilibrio al prezzo P1
P1
Punto di equilibrio al prezzo P0
Ricavo marginale Prezzo
P0
Q
In una situazione di concorrenza perfetta, ogni
impresa produce rispettando la condizione MR
MC dato che lazienda è price taker (non può
aumentare i prezzi e non ha convenienza a vendere
al di sotto del prezzo di mercato), la sua curva
di domanda è piatta (RM Prezzo). In queste
condizioni, e in funzione del livello di prezzo
prevalente sul mercato, limpresa produce una
quantità che è definita dal suo costo marginale,
che tende così a definire la curva di offerta
(Supply Curve)
5Dalla singola azienda alla curva di offerta
dellindustry
Singola azienda
Tutte le imprese
P, MR, MC
Costo marginale (supply curve)
Costo marginale (supply curve)
P1
P0
Q
Q
Dal momento che in una situazione di concorrenza
perfetta tutte le imprese sono nella medesima
situazione, la curva di offerta a livello di
industry è semplicemente la risultante della
sommatoria delle curve di offerta delle singole
imprese.
6Condizione di equilibrio (instabile) nel mercato
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Costo marginale (supply curve)
Supply curve
Costo medio
Punto di equilibrio
P
Profitto unitario
Demand curve
Q
q
Q
La condizione di equilibrio a livello di settore
implica che esista un solo clearing price tale
per cui domanda ed offerta sono in perfetto
equilibrio. Nel caso di un eccesso di offerta, vi
sarebbe una pressione sui prezzi, nel caso di
eccesso di domanda vi sarebbe un aumento dei
prezzi. Ma in una situazione in cui MRgtMC
(profitti unitari positivi), la situazione è di
equilibrio instabile perché esiste un incentivo
per altre aziende ad entrare sul mercato.
7Condizione di equilibrio nel mercato (shift
dellofferta)
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Supply curve (old)
Costo marginale (supply curve)
Demand curve
Punto di equilibrio
Costo medio
Supply curve (new)
P
P
Q
q
Q
Q
A seguito dellentrata sul mercato di nuove
imprese, gli extra-profitti (i profitti unitari
positivi) vengono cancellati e il prezzo tende a
scendere fino ad eguagliare i costi marginali e i
costi medi (in q). In questa situazione
lofferta complessiva è aumentata (graficamente
slittando verso destra) e portando ad un nuovo
punto di equilibrio, questa volta stabile, Q
8Condizione di equilibrio nel mercato (shift della
domanda)
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Supply curve (old)
Supply curve (final)
Demand curve (old)
Costo marginale (supply curve)
Punto di equilibrio finale
Costo medio
Demand curve (final)
Supply curve (new)
P
PFinal
PNew
Punto di equilibrio transitorio
Q
q
QFinal
Q
Nel caso in cui la domanda subisca un shock
improvviso contraendosi (shift verso il basso),
fino a che lofferta non si adegua (da supply
curve new a supply curve final) attraverso
luscita di alcune aziende, il prezzo di mercato
prevalente (PNew) è inferiore al costo medio e al
costo marginale su ogni quantità prodotta si
verifica una perdita. Luscita di alcune imprese
riporta infine il prezzo (PFinal) in una
condizione di equilibrio stabile dove PFinal
Marginal Cost Average Cost. Non cè più
incentivo né ad entrare né ad uscire e tutte le
aziende guadagno un profitto economico nullo.
9Nota sul profitto economico nullo
Il fatto che le imprese guadagnino un profitto
economico nullo non è di per sé una cattiva
notizia. Un profitto economico nullo è infatti
compatibile con un profitto contabile positivo.
Ciò significa semplicemente che le imprese
riescono a remunerare il proprio capitale in modo
adeguato. Esempio, assumendo assenza di
tasse Ricavi 100 Costi operativi 80 Profit
to contabile 20 100 è il valore del capitale
impiegato per produrre un profitto contabile di
20 (ritorno atteso sul capitale del
20) Ricavi 100 Costi operativi 80 Profitto
contabile 20 Costo del capitale 20 Profitto
economico 0
10Concorrenza perfetta Monopolio Oligopolio Appendix
Esempi di project work
11Modello monopolistico
In una situazione di monopolio, lazienda che
produce incontra una pressoché inesistente
concorrenza sul proprio mercato di riferimento,
ed è quindi libera di decidere a quale prezzo
vendere compatibilmente con lobiettivo di
massimizzare i propri profitti. Ciò nonostante,
il monopolista incontra in ogni caso una domanda
che è decrescente al crescere dei prezzi. Esiste
quindi un limite al prezzo che il monopolista può
praticare più è elevato e minore sarà il numero
di compratori. Il monopolista infine può essere
tale nel proprio mercato di riferimento, ma si
trova spesso ad affrontare una concorrenza di
prodotti sostitutivi (ad esempio la TV digitale
rispetto alla pay-TV) che permettono agli utenti
di poter comunque optare per qualche cosa che se
non proprio in linea con i loro desideri,
permette comunque di soddisfare una parte del
loro bisogno ad un prezzo ritenuto
conveniente Il monopolio può essere causato da
situazioni di fatto (es. controllo di un ponte e
impossibilità di costruire vie di passaggio
alternative), regolamentazione e aspetti
normativi (es. licenza esclusiva per lo
sfruttamento di una tratta autostradale o
protezione brevettuale su nuovi prodotti
farmaceutici per un determinato periodo di tempo)
12Modello monopolistico
Da un punto di vista grafico
Con costi marginali crescenti
Con costi marginali costanti
P, Ricavi, Costi
P, Ricavi, Costi
Costo marginale (crescente)
Punto di massimizzazione dei profitti
Punto di massimizzazione dei profitti
Costo marginale (costante)
Demand curve
Demand curve
Ricavo marginale
Ricavo marginale
Q
Q
Anche per il monopolista vale la regola di
massimizzazione dei profitti Ricavo marginale
Costo marginale
13Modello monopolistico
Esempio P100-Q Ricavi TotaliPQ100Q-Q2 Costo
marginale10 Profitti totaliRicavi totali
Costi totali Regola massimizzazione dei
profitti Ricavo marginale Costo marginale
Punto di flessione dei ricavi
Punto che massimizza i profitti
14Concorrenza perfetta Monopolio Oligopolio Appendix
Esempi di project work
15Oligopolio
La concorrenza oligopolistica si riferisce alla
situazione in cui due o comunque un numero
limitato di player si trovano a competere
allinterno di uno stesso mercato. Leconomia
classica ha individuato due modelli teorici di
riferimento con caratteristiche assai diverse fra
di loro il modello di Cournot e il modello di
Bertrand. Una caratteristica fondamentale dei
mercati oligopolistici è che il comportamento di
unimpresa influenza in modo diretto il
comportamento e la performance dei suoi
competitors. Nel modello di Cournot, si ipotizza
lesistenza di due aziende che producono un
identico bene/servizio. In quanto
indifferenziato, il bene/servizio deve essere
necessariamente venduto ad un unico prezzo sul
mercato. Questo prezzo è il prezzo ottimale che
porta il mercato in equilibrio (domanda
offerta). Essendo la domanda una funzione inversa
del prezzo, che a sua volta è impattato dalle
scelte produttive di entrambe le imprese, il
prezzo prevalente e i profitti nel settore sono
una conseguenza diretta delle quantità che
ciascuna impresa decide di produrre. In altre
parole, i profitti di unimpresa sono determinati
dalla quantità che essa decide di produrre, e
sulla base delle previsioni di produzioni del
concorrente.
16Il modello di Cournot
- Supponiamo valgano le seguenti condizioni
- Costi totali di entrambe le imprese variano in
modo lineare rispetto alle quantità prodotte,
ovvero TC110Q1 e TC210Q2 - Le quantità prodotte totali sono date da Q1Q2
- Curva delle domanda P100-Q1-Q2,
- ovvero più aumenta la produzione di ciascuna
impresa, più il prezzo tende a diminuire - il prezzo prevalente è una funzione sia di Q1
che Q2, quindi viene impattato (in modo
inversamente proporzionale) dalle scelte
produttive di ciascun competitor - Q1 è la quantità che limpresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q2
prodotte dallimpresa 2 - Q2 è la quantità che limpresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q1
prodotte dallimpresa 1
17Il modello di Cournot
Dato questo set di assunzioni, i profitti per
limpresa 1 sono dati da Profitti Ricavi-Costi
totali P1Q1-TC1(100-Q1-QE2)Q1-10Q1 dove QE2
è la quantità stimata che limpresa 1 pensa verrà
prodotta dallimpresa 2. Esplicitando la
relazione di cui sopra in funzione di Q1 si
evidenzia che la quantità prodotta dallimpresa 1
è una funzione inversa della quantità di
produzione (attesa) dallimpresa 2 tanto
maggiore è QE2, tanto maggiore è lincentivo per
limpresa 1 a ridurre Q1. Q1 viene definita come
la strategia di miglior risposta dellimpresa 2
ai comportamenti dellimpresa 1 Allo stesso
modo, per limpresa 2 vale che la quantità
prodotta dallimpresa 2 è la miglior risposta
date le attese di produzione dellimpresa 1
18Il modello di Cournot
Graficamente
- R1 Best response dellimpresa 1. E la curva che
massimizza i profitti per limpresa 2 date le
attese di produzione dellimpresa 1 - R2 Best response dellimpresa 2. E la curva che
massimizza i profitti per limpresa 1 date le
attese di produzione dellimpresa 2 - Il punto di equilibrio è unico e viene indivuato
risolvendo simultaneamente il modello
rappresentato dalle tre condizioni - P100-Q1-Q2
- Q1 è la quantità che limpresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q2
prodotte dallimpresa 2 - Q2 è la quantità che limpresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q1
prodotte dallimpresa 1 - Il punto di equilibrio è in corrispondenza del
punto di intersezione di R1 e R2.
Q2
45
R1 Best response dellimpresa 1
Q230
R2 Best response dellimpresa 2
Q1
Q130
45
19Il modello di Cournot
Graficamente
Una volta individuate le quantità prodotte
(ovvero Q1Q2303060, viene simultaneamente
individuato il prezzo prevalente in quel mercato
P100-6040 ed il livello dei profitti
complessivi, pari a 9009001800. Va notato che
i) nel modello di Cournot le imprese non
massimizzano i profitti complessivi, cosa che
avviene a un livello di produzione Q1Q250
(monopolio), ii) lequilibrio può essere
raggiunto per affinamenti successivi assumendo
aggiustamenti continui effettuati dalle singole
imprese sulla base di puri calcoli di convenienza
economica
Q2
45
R1 Best response dellimpresa 1
Q230
R2 Best response dellimpresa 2
Q1
Q130
45
20Il modello di Cournot
Dato che nel modello di Cournot lobiettivo della
singola impresa è quello di massimizzare i propri
profitti e non i profitti a livello di settore,
ciascuna impresa non si interessa delleffetto di
distruzione dei ricavi dovuto alla riduzione del
prezzo di vendita causato da un aumento delle
quantità prodotte (dato che tutti i produttori
seguono lo stesso comportamento, si assiste ad un
progressivo allontanamento dal modello di
equilibrio monopolistico) Minore è la quantità
prodotta dalla singola azienda, maggiore è la
divergenza fra il guadagno diretto dovuto
allaumento delle quantità vendute e leffetto di
distruzione dei ricavi i profitti crescono in
modo immediato al crescere delle quantità
prodotte, ma soffrono solo minimamente per la
riduzione dei ricavi. Questultimo effetto è
invece sentito in modo più pesante dai
concorrenti più grandi.
21Determinazione curva di reazione (1)
Per massimizzare il proprio profitto, l'impresa 1
deve eguagliare il ricavo marginale al costo
marginale. Il ricavo totale, RT1, è pari a
RT1 PxQ1
Domanda di mercato
P100-2Q
Quindi
RT1 (100-2Q)xQ1
Dal momento che
QQ1Q2
Allora
RT1 (100-2(Q1Q2))xQ1 RT1 100Q1-2Q12-2Q2Q1
22Determinazione curva di reazione (2)
Il ricavo marginale dellimpresa 1 è la derivata
di
RT1 100Q1-2Q12-2Q2Q1 dRT1100-4Q1-2Q2
Sappiamo che il Costo marginale dellimpresa 1 è
10 e che la condizione di massimo uguaglia CMa
a RMa, quindi
100-4Q1-2Q210 Q122,5-0,5Q2
La curva di reazione dellimpresa 2 è speculare
Q222,5-0,5Q1
Le quantità di equilibrio sono quei valori di Q1
e Q2 che si trovano in corrispondenza
dell'intersezione delle due curve di reazione e
che derivano quindi dalla risoluzione delle due
ultime equazioni analizzate. Sostituendo, quindi
Q2 nella funzione di reazione dell'impresa 1 si
ha che
Q122,5-0,5x(22,5-0,5Q1) Q1 15 Q1Q230
23Il modello di Bertrand
- A differenza del modello di Cournot, nel modello
oligopolistico di Bertrand, limpresa seleziona
un prezzo di vendita e decide di vendere tutte le
quantità che può produrre per quel dato prezzo di
vendita. - Nel modello di Bertrand, dato che il prodotto è
omogeneo (o indifferenziato e indifferenziabile),
limpresa che pratica il prezzo più basso
conquista tutto il mercato. Per esempio - se limpresa 1 decide di vendere a P140, mentre
limpresa 2 decide di vendere a P239, allora
limpresa 2 conquista tutto il mercato, mentre
limpresa 1 produce Q10 - a questo punto limpresa 1 decide di produrre a
P138 e limpresa 2 decide di non seguirla sulla
strada della riduzione di prezzo, sicché P239,
ma ora Q20 - Questa spirale di inseguimenti dei prezzi al
ribasso continua fino a che il prezzo di mercato
uguagli i costi marginali di produzione (che
avevamo ipotizzato essere per entrambe le aziende
pari a 10). A questo livello nessuna impresa ha
incentivo a ridurre ulteriormente i prezzi perché
produrrebbe in perdita. - Il modello di Bertrand nel suo punto di arrivo
porta a conclusioni identiche alla situazione di
mercati in concorrenza perfetta
24Il modello di Bertrand
Lequilibrio di Bertrand può essere instabile in
quei mercati in cui le imprese fanno investimenti
iniziali significativi e in cui tagli di prezzo
per difendere le quote di mercato causano
problemi a coprire i costi marginali di lungo
periodo. Al tentativo di uscita dal mercato di
unimpresa e al conseguente tentativo
dellazienda rimanente di aumentare i prezzi si
può immediatamente verificare una pressione sui
prezzi causata dal desiderio di nuovi entranti di
competere nel settore.
25Differenze fra i modelli di Cournot e Bertrand
- Principali differenze rispetto al modello
teorizzato da Cournot - - Il modello di Cournot rappresenta bene
situazioni in cui per stare in un mercato le
imprese devono effettuare investimenti in
capitale fisso a priori. Una volta costruito
limpianto/struttura, a quel punto devono
necessariamente vendere (ammortizzare gli
investimenti fatti che a quel punto sono un sunk
cost) e decidere a quale prezzo (in ogni caso a
un livello più alto rispetto a costi medi e
marginali) - Il modello di Bertand, nel caso in cui la
capacità installata sia facilmente espandibile
per rispondere allaumentata domanda del mercato,
assume che, in caso di prodotti perfettamente
sostituibili (omogenei e comparabili), un aumento
delle quantità vendute può venire solo rubando
il business ai competitor e leffetto di revenue
distruction è nullo. Il gioco al massacro porta
a prezzi di equilibrio allineati a costo medi e
marginali - I modelli di Cournot e Bertrand sono solo dei
modelli teorici di riferimento e anche uno stesso
settore industriale può avvicinarsi alluno o
allaltro dei modelli a seconda della situazione
economica attraversata. Ad esempio i vettori
aerei, nel caso di recessione economica, hanno un
eccesso di capacità. I clienti percepiscono il
servizio come indifferenziato e con costi di
ricerca bassi (internet) hanno lincentivo a
cercare il prezzo più basso -gt modello di
Bertrand. La situazione cambia in fasi di
espansione economica con capacità pressoché
satura. In questo caso ci si avvicina al modello
di Cournot con degli extra-profitti (prezzo medio
di vendita superiore al costo medio e marginale)
26Concorrenza perfetta Monopolio Oligopolio Appendix
Esempi di project work
27XY SpA
- XY nasce nel giugno del 2003 realizza e
commercializza prodotti e servizi di informazione
e formazione su temi fiscali, tributari,
societari, finanziari e lavoristici destinati a
professionisti (commercialisti, notai, avvocati,
consulenti del lavoro) e a chi si occupa di
questi temi allinterno di aziende, associazioni,
enti. - Utilizza a tal fine supporti informatici evoluti,
per garantire un efficace aggiornamento e
diffusione dei contenuti on-line. - Ha come soci professionisti, imprenditori e
manager che da lungo tempo operano in ambito di
servizi per le professioni e soluzioni
tecnologiche innovative.
28Le Partnership
- Partnership tecnologica con ZZ (società leader in
ambito di content authoring e management) per
lutilizzo della piattaforma tecnologica. - Partnership con Università 1 per le tematiche di
metodologie e tecnologie per trasferire
informazione e conoscenza. - Partnership con AA (società leader in ambito di
contenuti professionali) sui temi redazionali
fiscali e societari. - Partnership con Università 2 (contenuti
redazionali in ambito lavoristico).
29I bisogni a cui dare risposta/le opportunità di
mercato
- Necessità per il professionista di costante
aggiornamento e accesso a informazioni e
conoscenze necessarie per operare. - Forte impatto dei temi legati alle varie riforme
(Diritto societario, riforma fiscale, Basilea 2,
mercato del lavoro.). - Conoscenza il più delle volte dispersa, su fonti
diverse, frammentata, non raccolta e presentata
in maniera completa, ordinata e aggiornata. - Necessità di accesso rapido, continuo, facile,
unitario (una porta di accesso unica). - Necessità di commenti, indicazioni, suggerimenti
autorevoli e affidabili. - Credito formativo acquisibile fruendo la
formazione dal proprio studio, a casa, ecc.
30I bisogni a cui dare risposta/le opportunità di
mercato (2/2)
- Forte impatto di alcuni temi anche sulle aziende
(Riforma del diritto societario, riforma fiscale
Basilea 2, riforma del mercato del lavoro, etc.)
che stimola la necessità di informazione,
formazione, supporto. - Domanda di expertise e di contenuti che proviene
da molti soggetti (associazioni, istituti di
credito, enti di formazione, società di
consulenza). - Politica di molte banche orientata a creare
servizi innovativi per fidelizzare la clientela
corporate (fra i quali servizi di
info-formazione). - Presenza sul mercato di prodotti di impostazione
tradizionale (cartacei, CD rom, banche dati
off-line) a basso livello di innovazione.
31Mercato di riferimento
- Mercato dei professionisti
- Circa 40.000 dottori commercialisti
- Circa 30.000 ragionieri commercialisti
- Circa 19.000 consulenti del lavoro
- Circa 70.000 avvocati
- Target
- dai 3500 ai 6000 nellarco di 3 anni
- Mercato delle associazioni, istituti di credito,
enti di formazione, società di consulenza - Potenzialmente 40-50 con un target di 8-12
32Prodotti e servizi di informazione e formazione
- Lattuale pacchetto di offerta e il BB Pack,
che comprende - Servizi di info/formazione
- Il Notiziario fornisce quotidianamente ai
professionisti una sintesi, con breve commento,
delle principali notizie di interesse relative
alle materie economiche, finanziarie,
commerciali, fiscali, contabili. Le notizie sono
tratte da Il Sole - 24 Ore, da Italia Oggi, da
Fisco Oggi e da altri siti internet di interesse.
Settimana in breve offre settimanalmente una
rassegna sintetica dei principali argomenti di
attualità e dei temi di largo interesse per i
commercialisti e, in genere, per le professioni
giuridico-economiche. Le varie notizie sono
integrate con la segnalazione e la recensione di
quanto pubblicato dalla stampa periodica.
Scadenziariopropone tutte le scadenze del mese,
indicando il soggetto obbligato, l'adempimento,
il riferimento normativo e le note esplicative. - Circolari CCLe circolari CC sono rivolte al
professionista ed al cliente dello studio
professionale. In particolare, quelle per il
professionista contengono un'analisi delle
principali novità normative in ambito fiscale e
contributivo, considerando gli eventuali
chiarimenti ufficiali emanati. Le circolari si
dividono in due categorie "mensili", che
riepilogano le novità pubblicate ogni mese sulla
Gazzetta Ufficiale e "monotematiche", che
analizzano uno specifico argomento o
provvedimento di largo interesse. -
33Prodotti e servizi di informazione e formazione
- I Percorsi della Conoscenza
- Ogni Percorso si indirizza ad uno specifico
tema/problema professionale (es. La Riforma del
Diritto Societario la nuova SpA) raccoglie,
ordina, sistematizza e tiene automaticamente
aggiornata tutta la conoscenza necessaria per
capire e affrontare allo stato dellarte il
tema/problema in oggetto documentazione, rinvio
a fonti originali, interventi formativi e
commenti audio e video di esperti, testi, schemi,
modelli, software applicativi, ecc. organizzata e
presentata in un percorso logico ed esaustivo. - Non quindi una semplice banca dati - spesso
difficile da consultare e che in ogni caso non
riesce mai o solo con grandi difficoltà a
restituire e mettere in ordine tutto quello che
occorre conoscere su un dato argomento - ma la
raccolta organica, strutturata e costantemente
aggiornata, predisposta e commentata da
prestigiosi esperti, della conoscenza necessaria
per comprendere e operare efficacemente e
rapidamente. - Il piano redazionale prevede lo sviluppo di
circa 100 percorsi. - E-learning evoluzione dei Percorsi della
Conoscenza a fini formativi con accredito.
34Strategia di vendita dei contenuti
- Ad abbonamento labbonamento dà diritto ad
usufruire di un certo numero di prodotti
allinterno del catalogo per un anno. - Viene venduto da una Rete di Vendita Diretta
Monomandataria supportata da un Contact Center
dedicato e un data base di circa 3000 contatti. - Vengono utilizzati i canali di soggetti quali
banche, associazioni, società di consulenza, enti
di formazione, ecc. - Per questi soggetti possono anche essere
sviluppati progetti a commessa.
35Evoluzione dellofferta verso strumenti
operativi
- Evoluzione del portale con lintegrazione di
strumenti operativi a supporto della pratica di
lavoro - Modulistica on-line con possibilità di
interazione con esperti (es. legge privacy) - Strumenti di calcolo/simulazione
- Software gestionali
- Contabilità on-line
- ..
- Creazione di un ambiente di lavoro integrato
fra - informazione-formazione-strumenti operativi
- un unico punto di accesso per tutte le
problematiche del professionista
36Il modello organizzativo
37I principali assets
- Appartenenza ad un consolidato network di
professionisti - Facilitazione nella apertura di contatti
qualificati per la realizzazione di contenuti - Rapida e affidabile analisi dei bisogni
- Rapido e affidabile test dei prodotti
- Partnerships di alto profilo sul piano dei
contenuti Il CC, Fondazione XYZ, Università
1, Università 2, singoli esperti molto
riconosciuti - Rete di vendita esperta dedicata
- Data base clienti
- Presidio forte delle variabili tecnologiche
(partnerships di alto livello quali AAA)