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Diapositiva 1

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... Fmc Friendly Media Comunication ... realizzare laboratori autonomi di educazione mass- mediale paralleli alla attivit scolastica Criterio ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
TECNOLOGIE COMUNICATIVE E MEDIA EDUCATION A.A.
2010/2011
Progettare Media Education
Prof.ssa Eleonora Camaioni
2
Partiamo dalla definizione di
il progettare (pensare, ideare qualcosa e
studiare il modo per realizzarla) lelaborazione
tecnica di un progetto 1
Progettazione
insieme di procedure neutre di volta in volta
applicabili a qualunque contenuto o a qualunque
tipologia di percorso 2
1 Cfr. Dizionario della lingua italiana,
Milano, Garzanti, 2000 2 Felini D., Progettare
la media education dallidea iniziale al
curricolo dei media, in Rivoltella P.C. (a cura
di), Educare per i media, Milano, ISU, 2005, p. 69
3
Parole-chiave
Percorso autoriflessivo
Progettazione
Studio contesto
Idea
Procedure neutre
Progetto
4
Idea progettuale
Il primo step mettere a fuoco lidea da proporre
a tal fine è essenziale porsi alcune domande
  • Lidea ha un tema/titolo?
  • A chi ci rivolgiamo?
  • In quale ambito vogliamo lavorare (scuola,
    aziende, extra-scuola, parrocchia, sociale, etc.)
  • Cosa vogliamo ottenere?
  • Quali strumenti mediali intendiamo adoperare?
  • Quanto tempo vogliamo dedicare?
  • Chi vogliamo coinvolgere nel progetto?

5
Percorso autoriflessivo
percorso che indaga le nostre convinzioni sulla
media education, le conoscenze del mondo dei
media, i principi dei processi formativi e aiuta
a sviluppare e/o migliorare la nostra
professionalità di educatori, insegnanti,
formatori o animatori.
Sono 4 i momenti del percorso 3 sui quali è
necessario soffermarsi
3 Felini D., op. cit. , Milano, ISU, 2005, p. 70
6
Percorso autoriflessivo 4 momenti
7
3 modelli di educazione - la competenza mediale
4 -
4 Cfr. Felini D., Pedagogia dei Media, La
Scuola, Brescia, 2004, pp. 38-46
8
Studio del contesto
1. Scelta attenta del background nel quale
vogliamo lavorare
SCUOLA
AZIENDA
PARROCCHIA OSPEDALI (animazione in comunità)
SOCIALE (centri culturali, biblioteche,
associazioni)
9
Studio del contesto
2. Analisi del campo scelto in particolare in
riferimento ai bisogni formativi della
popolazione alla quale rivolgiamo la nostra
attività
  • Come stabilire ciò di cui un soggetto ha bisogno?
  • porre attenzione a necessità, desideri,
  • interessi personali, bisogni indotti
  • tenere conto dei bisogni inespressi
  • domandarsi cosa può far crescere la persona alla
    quale mi rivolgo?

N.B. proporre un progetto di alfabetizzazione
informatica ad una Università della Terza età che
già da anni attiva corsi di uso del pc è un
progetto che non soddisfa i bisogni di formazione
espressi dagli utenti.
10
Studio del contesto
Per individuare i bisogni formativi Felini 5
propone il seguente schema
Bisogni espressi dagli utenti
Progetto di Media Education
Linee stabilite dallorganiz-zazione
Disposizioni normative
Bisogni espressi dagli esperti
Al fine di raccogliere queste istanze si può
procedere attraverso metodologie differenti
questionari, interviste, focus groups.
5 Felini D., op. cit., Milano, ISU, 2005, p. 75
11
Procedure neutre
insieme degli elementi essenziali che
costituiscono un progetto di media education.
Non esiste un unico format di progettazione
educativa, valido per ogni situazione e contesto.
Tuttavia vi sono elementi che non possono
essere tralasciati
12
1. Dati anagrafici del progetto
Titolo Soggetto proponente Responsabile Équipe di lavoro Destinatari
2. Situazione iniziale e finalità progettuali

3. Obiettivi da raggiungere

4. Spazi e tempi
Luogo Data prevista di inizio Data prevista di fine
5. Articolazione del progetto
6. Sussidi a supporto

7. Risorse economiche

8. Cambiamenti attesi

9. Verifica e valutazione

10. Prodotto finale
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Dati anagrafici del progetto
informazioni essenziali e generali relative al
progetto di Media Education
Esempio Titolo La Media Education in
Biblioteca Laboratorio sul giornale per bambini
Soggetto proponente Fmc Friendly Media
Comunication Responsabile Dr.ssa Eleonora
Camaioni Équipe di lavoro due Formatori
facilitatori della comunicazione (con competenze
mediali e informatiche) Destinatari n. 12
ragazzini di età compresa tra 8-11 anni
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Situazione iniziale e finalità progettuali
  • ogni progetto deve iniziare con un presentazione
    sintetica
  • - delle motivazioni che rendono importante la
    realizzazione del progetto
  • delle finalità che si intendono perseguire
    attraverso lo stesso
  • con lo scopo di far capire, anche a chi non è
    addentro alla questione trattata, le motivazioni
    esplicite dellorganizzazione

Esempio Il progetto si inserisce come proposta
di attività culturale nella Biblioteca Comunale
Giuseppe Lesca di San Benedetto del Tronto.
Esso consiste nelloffrire una occasione di
approfondimento e riflessione sulle tematiche
della comunicazione e dellinformazione e sui
linguaggi dei prodotti mediali. Nel particolare
riguarda la realizzazione di un Laboratorio sul
giornale in un contesto come quello della
biblioteca in cui ci sono molti libri per bambini
ma nessun periodico o quotidiano dedicato a loro.
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Obiettivi da raggiungere
indicare gli obiettivi formativi e/o didattici
che ci aspettiamo di conseguire nel percorso
educativo
  • Esempio
  • - far conoscere ai bambini leditoria per
    bambini
  • trasformare il giornale da oggetto, a volte
    privo di significato, che si vede nelle mani dei
    propri genitori, a strumento di lavoro ed
    espressione di se stessi
  • rendere consapevoli i minori della complessità
    del lavoro di costruzione che sta dietro al
    processo di realizzazione di un giornale
  • introdurre alcuni elementi di riflessione sul
    giornale, che poi nel tempo ogni bambino
    svilupperà autonomamente e in modi diversi nel
    corso della sua crescita per rendere, nei fatti,
    il minore consapevole e protagonista attivo della
    vita della sua città
  • stimolare la partecipazione sociale o
    semplicemente scoprire idee e opinioni dei
    bambini su quello che li circonda, oltre che per
    valorizzare il punto di vista di ognuno di essi
    suggerendogli di raccontare, attraverso i propri
    disegni e le produzioni scritte la loro vita e
    quella della realtà nella quale vivono
    valorizzando e rafforzando il rapporto del
    bambino con il territorio.

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Spazi e tempi
indichiamo le coordinate spazio (dove si vuole
realizzare il progetto?)- temporali (da quando a
quando, per quanto tempo?)
Esempio Luogo biblioteca Comunale, laboratorio
informatico Data prevista di inizio fine luglio
2007 Data prevista di fine metà agosto 2007
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Articolazione del progetto
È necessario scandire le fasi di lavoro,
stabilire la sequenza di azioni che intendiamo
intraprendere, definendone i tempi, le modalità
di realizzazione e la metodologia di lavoro
(seminari, convegni, workshop, lezioni frontali,
interattive, laboratori)
Esempio Suddivisione in 3 moduli concettuali
Il giornale analisi del consumo mediale (2
lezioni frontali di 2h ciascuno) Conosco il
giornale analisi, comprensione, de-costruzione,
manipolazione del medium (3 lezioni frontali di
2h ciascuno) Il nostro giornalino produzione
mediale di un giornalino della Biblioteca (5
incontri laboratoriali di 2h ciascuno)
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Sussidi a supporto
si specificano sia le risorse umane (se non già
definite precedentemente), sia le attrezzature
necessarie (carta, penna, pc, scanner,
videoregistratore, lettore dvd, televisione)
  • Esempio
  • Personal computer con connessione Internet e
    scanner
  • Carta, penne, colori, matite, fogli, materiale
    di cancelleria
  • giornalini e/o materiale editoriale per ragazzi

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Risorse economiche
in maniera indicativa si dovranno elencare tutte
le voci di spesa con una previsione della cifra
necessaria (compensi, rimborsi, spese di
viaggio, spese di pubblicità, di documentazione,
per acquisto o noleggio attrezzature, di
segreteria e amministrazione)
Esempio
PREVENTIVO DI SPESA PREVENTIVO DI SPESA PREVENTIVO DI SPESA PREVENTIVO DI SPESA PREVENTIVO DI SPESA
AZIONI PREVISTE NUM. ORE (h)/ incontro EURO/h PER DOCENTE DOCENTI COSTO TOTALE (euro)
10 incontri Laboratoriali 2 50 2 2000
COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500 COSTI DI GESTIONE Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa 500
COSTI TOTALI 2500 COSTI TOTALI 2500 COSTI TOTALI 2500 COSTI TOTALI 2500 COSTI TOTALI 2500
N.B. I compensi per i docenti, facilitatori,
media educator, in linea con le direttive
provinciali e regionali delle Marche, in materia
di formazione variano dai 50 ai 70 euro/h.
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Cambiamenti attesi
consistono nella soddisfazione delle aspettative
che ci poniamo nel pensare di voler realizzare un
progetto
Esempio Acquisizione degli strumenti pratici
per la realizzazione del giornale
Socializzazione allinterno del gruppo dei pari
Creare una redazione/ufficio stampa allinterno
della Biblioteca che promuova le iniziative della
struttura tra i ragazzi che entri in sinergia con
enti locali territoriali (Comune, Provincia,
Regione), con le realtà associative cittadine,
con la Mediateca Picena e gli organi di stampa
locali.
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Verifica e valutazione
Prevediamo quali modalità di valutazione e
controllo attivare in itinere e a conclusione del
progetto
  • Esempio
  • Verifiche intermedie e finale di valutazione
    della conoscenza del giornale tramite
    (questionari, interviste singole o focus group)
  • Presentazione realizzata dai ragazzi stessi del
    prodotto realizzato a tutta la cittadinanza

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Prodotto finale
È probabile che si preveda la realizzazione di un
prodotto mediale (giornalino, video, cd-rom,
fumetto, cartellone pubblicitario, sito web) E
bene sempre precisare di cosa si tratta, perché
lo si è scelto e di quali modalità di diffusione
ci si avvarrà
Esempio creazione di un numero zero di giornale
della Biblioteca realizzato dai ragazzi coinvolti
nel laboratorio che poi andrà distribuito a tutta
la cittadinanza con il B.U.M. (Bollettino
Ufficiale Municipale)
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La progettazione modulare
Una caratteristica strategica della ME sia negli
interventi formativi, sia negli interventi
didattici, nella scuola o nellextra scuola, è
quella della modularità (micro o macro)
Si costruiscono una serie di percorsi (pacchetti)
autonomi, non scollegati dagli altri, in sé
conclusi e finalizzati al raggiungimento di
obiettivi dichiarati e di contenuti prestabiliti.

Ogni modulo contiene un percorso didattico
relativo ad una singola porzione di sapere o ad
una abilità specifica e può essere disinserito,
spostato, sostituito essendo flessibile alle
esigenze del sistema formativo.
Esempio - Percorsi di Me nella Scuola -
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Progettare il
linsieme ordinato e integrato di tutte le
attività di Media Education proposte e fruite nel
corso di un dato grado scolastico da tutti gli
alunni di un certo istituto
Curriculo dei media 6
insieme di unità didattiche o insieme di
progetti, aventi però la caratteristica di
dispiegarsi in maniera ordinata, secondo un
principio di gradualità e di sviluppo lungo un
arco temporale di qualche anno (cinque per la
scuola primaria)
6 Felini D., op. cit., Milano, ISU, 2005, pp.
83-84
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Progettare il curriculo dei media
Tema di interesse prettamente scolastico, esclude
una parte del campo applicativo della media
educazione
Lidea di curriculo comprende anche lidea
dellintegrazione, per cui se si pensa al
curriculo di educazione ai media bisogna pensarlo
in relazione alle altre aree di
insegnamento/apprendimento che si dispiegano in
parallelo (es. area sociale, area matematica,
area letteraria, area linguistica)
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Progettare il curriculo dei media
Da recenti studi in materia è possibile sulla
scia del ragionamento proposto da Felini
distinguere 2 elementi essenziali del curriculo
dei media
  • Trasversalità
  • costruire un percorso disciplinare specifico ed
    autonomo rispetto alle altre materie di
    insegnamento
  • pensare un curriculo transdisciplinare che
    integri leducazione ai media nei singoli
    insegnamenti scolastici (curriculum across the
    curriculum)
  • realizzare laboratori autonomi di educazione
    mass- mediale paralleli alla attività scolastica
  • Criterio ordinatore dellattività di ME
  • Per generi o secondo i diversi mezzi di
    comunicazione (cinema, tv, Internet)
  • per obiettivi educativi e didattici (conoscenza
    linguaggi, fruizione, realizzazione media)
  • per nuclei concettuali o tematici (storia radio,
    linguaggi radio, generi)

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Esempi di progettazione rispetto agli ambiti
applicativi della ME
SOCIALE Extra-scuola (educazione
socioculturale) -Me in Biblioteca-
SCUOLA (educazione formale) -Il Fumetto-
AZIENDA profit (educazione professionale) -prog
etto-
PARROCCHIA OSPEDALI no profit (educazione
socio-assistenziale) -progetto osp. meyer-
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Bibliografia
- Comitato Internet_at_Minori, Libro Bianco
Internet_at_Minori, Roma, Armando, 2007 - Camaioni
E., La Media Education in Biblioteca. Laboratorio
sul giornale, in Cortoni I., A scuola di
comunicazione, Roma, Nuova Cultura, 2006 - Costa
R., Per un curricolo di educazione ai linguaggi
del corpo, del suono e dellimmagine nella scuola
di base, in Università degli Studi di Padova,
Università e spazio di ricerca. Atti del Convegno
di Studio, Padova, Alfasessanta, 1991 - DAbbicco
L., Ottaviano C., Bonomi Castelli I., I media in
classe, Brescia, La Scuola, 2003 - Dizionario
della lingua italiana, Milano, Garzanti, 2000 -
Felini D., Progettare la media education
dallidea iniziale al curricolo dei media, in
Rivoltella P.C. (a cura di), Educare per i media,
Milano, ISU, 2005 - Felini D., Pedagogia dei
Media, La Scuola, Brescia, 2004 - Galliani L.,
Educazione ai linguaggi audiovisivi, Torino, Sei,
1988
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