Integrazione socio-sanitaria - PowerPoint PPT Presentation

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Integrazione socio-sanitaria

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Integrazione socio-sanitaria Aumento delle situazioni ad alta complessit socio-sanitaria (patologie cronico degenerative che richiedono intervento della rete dei ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Integrazione socio-sanitaria


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Integrazione socio-sanitaria
  • Aumento delle situazioni ad alta complessità
    socio-sanitaria (patologie cronico degenerative
    che richiedono intervento della rete dei servizi
    socio-sanitari)
  • Difficoltà per le famiglie nel mettere insieme le
    due sfere sociale e sanitario
  • La mancata integrazione provoca disservizi,
    sprechi ma anche errata valutazione dei bisogni e
    scorretta progettazione degli interventi

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Difficoltà di integrazione
  • Il processo di aziendalizzazione delle ulss ha
    portato ad una progressiva estromissione dei
    comuni dalle gestione (direttore generale
    nominato dalla Regione, vengono eliminate le
    assemble delle USL, sciolti i comitati di
    gestione L. 502/1992)
  • Ai comuni rimane solo lo strumento della delega
  • Reazioni dei comuni ritiro delle deleghe, spinte
    a far valere il ruolo del sociale rispetto al
    sanitario (autonomia del sociale rispetto al
    potere del sanitario), tendenza a gestirsi i
    servizi in autonomia
  • Si riaccende il dibattito - ruolo dei comuni
    rispetto alle usl rapporto tra servizi
    socio-sanitari delle usl e sociali dei comuni in
    riferimento ad una rinnovata attenzione al
    cittadino (riforma Bassanini)

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Prove di integrazione
  • Alla fine degli anni 90 si ridefinisce
    l'integrazione del sistema piano sanitario
    nazionale e d. Lgs 229/99 (atto di indirizzo e
    coordinamento in materia di prestazioni
    socio-sanitarie) poi coordinato con 328/00
  • Programmazione socio-sanitaria
  • livello regionale Regione, conferenza
    programmazione regionale, Piano sociale
    (socio-sanit. in Veneto)
  • livello di usl direttore generale, conferenza
    sindaci, piano attuativo locale
  • livello di distretto direttore distretto,
    sindaci dei comuni del distretto, piano di zona
  • Rapporti di consulenza reciproca per sociale e
    sanitario invece intese per il socio-sanitario

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  • DPCM 29 novembre 2001 livelli essenziali di
    assistenza socio-sanitari (LEA) ripartizione dei
    costi tra ausl e comuni, a carico delle famiglie
    (tikets)
  • Viene introdotta la distinzione tra prestazioni
    sociali a livello sanitario (azioni finalizzate
    alla rimozione di ostacoli di natura sociale che
    ostacolano la realizzazione di benefici di cura e
    riabilitazione) a carico di famiglie e comuni e
    prestazioni sanitarie a rilievo sociale
    (prestazioni mediche, infermeristiche,
    extraospedaliere, prestazioni ad alta
    integrazione sanitaria) a carico dei fondi
    sanitari, altre prestazioni ad elevata
    integrazione sono ripartite in modo fortettario

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  • Art. 3 328/00 afferma che gli enti locali,
    gestori del sistema integrato dei servizi
    sociali, programmano interventi e risorse sulla
    base di due principi coordinamento e
    integrazione con gli interventi sanitari () per
    perseguire le finalità del benessere e della
    socializzazione
  • Principio della sussidiarietà verticale (tra
    diversi attori istituzionali) e della
    sussidiarietà orizzontale esigenza di
    concertazione e cooperazione con le aziende
    sanitarie

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  • I nuovi soggetti intercomunali possono dare vita
    a processi virtuosi di relazione con le aulss e
    di rivitalizzazione dei processi di integrazione

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Differenti percorsi regionali
  • - le usl sono state individuate come ambito
    privilegiato di integrazione socio-sanitaria (i
    comuni hanno destinato risorse a tal proposito)
    Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli V.G.,
    Toscana, Umbria (tranne comune di Milano) (alcune
    difficoltà in Piemonte, Lombardia e Veneto
    sperimentazione società della salute in Toscana)
  • - delega parziale alle usl che si sono occupate
    solo di certi settori mentre altri sono rimasti
    responsabilità dei comuni (anche associati tra
    loro) Liguria, Emilia Romagna, Marche
    (autonomizzazione e contrattazione da parte dei
    comuni)
  • - si è mantenuta una netta separazione tra
    materia sanitaria e sociale, a scapito dello
    sviluppo dei servizi socio-sanitari regioni del
    Mezzogiorno e parte del Centro (Campania emerge
    ruolo coordinamento della Regione)

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paradosso
  • Le Regioni
  • in materia sanitaria gestiscono quasi tutte le
    risorse e le funzioni che attraverso i direttori
    generali delle ausl mentre hanno potestà
    legislativa concorrente con lo Stato
  • in materia sociale hanno potestà legislativa
    esclusiva (combinata con la competenza
    amministrativa dei comuni) ma non dispongono
    della gestione delle funzioni e delle risorse
    relativa alle elargizioni monetarie (assegni e
    pensioni sociali, assegni accompagnamento, ...)

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Art. 117, lett m, fonte giuridica dei LEA
  • I LEA sanitari sono declinati nella normativa
    vigente come diritti soggettivi mentre i LEA del
    sociale no
  • Il fondo sociale ha una consistenza ridotta
    mentre la partita previdenziale è molto corposa
    ed è gestita dallo Stato mentre il fondo
    nazionale sanitario contribuisce ai costi delle
    usl

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Nel territorio
  • Questa situazione crea una sproporzione di poteri
    verso il sanitario, incide negativamente nella
    dialettica tra comuni e azione uls e non
    rispecchia le scelte costituzionali

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328/00
  • Rafforza l'autorevolezza e l'autonomia del
    sociale
  • Ritiene che i processi di integrazione dovrebbero
    avere luogo tra partner di pari dignità nella
    programmazione (prima di tutto), nella gestione
    di servizi e interventi su casi complessi,
    declinazione del percorso assistenziale (dalla
    porta di accesso unica alle unità valutative
    multidimensionali UVDM)
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