Il Primo Soccorso nei luoghi di lavoro

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Title: Il Primo Soccorso nei luoghi di lavoro


1
Il Primo Soccorso nei luoghi di lavoro
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Finalità dellintervento formativo
  • Dar modo ai partecipanti di
  • Sapere acquisizione delle conoscenze teoriche
    indispensabili
  • Saper fare acquisizione di abilità manuali e di
    schemi operativi
  • Saper essere acquisizione di un approccio
    comportamentale adeguato a gestire le principali
    procedure di P.S.

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Le Risorse Strategiche del P.S
  • Il buon esito di un intervento di primo soccorso
    è legato a
  • la tempestività dellintervento
  • le capacità tecniche dei soccorritori
  • Sulla scena di eventuali situazioni di pericolo
    devono agire soccorritori adeguatamente preparati
    per intervenire correttamente e tempestivamente

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La catena della sopravvivenza
  • I soggetti in arresto respiratorio e/o cardiaco
    hanno maggiori probabilità di sopravvivere se -
    assieme al personale sanitario precocemente si
    attivano sulla scena dellemergenza anche
    soccorritori laici che provvedano ad
  • allertare immediatamente il sistema 118
  • avviare il primo soccorso, iniziando la procedura
    di RCP

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Obiettivi formativi
  • riconoscere le situazioni di emergenza e di
    urgenza
  • valutare la gravità del caso
  • allertare il sistema di Emergenza Sanitaria
    territoriale 118
  • fornire un adeguato Primo Soccorso

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Normativa vigente sul Primo Soccorso aziendale
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Obblighi del datore di lavoro (DM 388/03)
  • Se lazienda appartiene al gruppo A o B il datore
    di lavoro mette a disposizione dei lavoratori
  • una cassetta di pronto soccorso
  • un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare il
    sistema di emergenza del S.S.N.

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Obblighi del datore di lavoro (DM 388/03)
  • Se lazienda appartiene al gruppo C il datore di
    lavoro mette a disposizione dei lavoratori
  • un pacchetto di medicazione
  • un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare il
    sistema di emergenza del S.S.N.

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Attrezzature minime di P.S.
  • pacchetto di medicazione
  • cassetta di pronto soccorso
  • camera di medicazione

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Il pacchetto e la cassetta di P.S.
  • Devono contenere una dotazione minima di presidi
    sanitari, da integrare in base ai rischi presenti
    nei luoghi di lavoro.
  • va costantemente assicurato - in collaborazione,
    ove previsto, con il medico competente -
    completezza e corretto stato duso di prodotti e
    strumenti di medicazione dei presidi sanitari.

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Pacchetto di medicazione
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Cassetta di Pronto Soccorso
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Presidi di Pronto Soccorso
  • I presidi di Pronto Soccorso devono essere
    conservati in contenitori facilmente lavabili,
    facilmente individuabili e contrassegnati con
    segnaletica appropriata
  • Questi devono essere conservati in luogo
    facilmente accessibile, al riparo dalle intemperie

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Presidi di Pronto Soccorso segnaletica
  • I presidi di Pronto Soccorso devono essere
    contrassegnati con segnaletica appropriata

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Aspetti medico-legali del soccorso
  • Il codice penale sostiene lo stato di necessità
    come sostegno allopera di soccorso
  • L art. 54 non punisce chi abbia commesso il
    fatto per esservi stato costretto dalla necessità
    di salvare se o gli altri dal pericolo attuale di
    un danno grave alla persona, pericolo non da lui
    volontariamente causato né altrimenti evitabile,
    sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo

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Aspetti medico-legali del soccorso
  • Lart. 55 prevede leccesso colposo per atti
    commessi in situazioni eccedenti i limiti imposti
    dalla legge, dall autorità e dalla necessità ,
    per negligenza, imprudenza o imperizia.

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Aspetti medico-legali del soccorso
  • L art. 593 C.P. definisce il reato di omissione
    di soccorso che interessa ogni persona testimone
    di un malore o infortunio e prevede sanzioni per
    colui che trovando abbandonato o smarrito un
    fanciullo minore di anni 10, o altra persona
    incapace di provvedere a se stessa per malattia
    di mente o di corpo, per vecchiaia o altra causa
    omette di darne immediato avviso alle autorità
    oppure trovando un corpo umano che sia o sembri
    inanimato ovvero persona ferita o altrimenti in
    pericolo omette di prestare lassistenza
    occorrente o di darne immediato avvio
    allautorità competente

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Il Primo Soccorso in azienda
  • Organizzazione e gestione dellemergenza
    sanitaria

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Regole Generali cosa non fare
  • Mettere a repentaglio la propria vita
  • lasciare linfortunato prima dellarrivo del
    personale sanitario
  • prestare interventi superiori alle proprie
    capacità
  • somministrare liquidi, specialmente alcool
  • farsi prendere dal panico

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Regole Generali cosa fare
  • esaminare linfortunato
  • telefonare al 118
  • praticare le prime cure
  • confortare e rassicurare il paziente (se
    cosciente)
  • mantenere la calma
  • valutare la dinamica dellincidente o raccolta
    delle informazioni
  • allontanare i curiosi
  • presentarsi come addetto al P.S. e fornire
    informazioni

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Compiti del Primo Soccorritore
  • attivare il "Pronto Soccorso in modo adeguato
  • valutare la vittima e mantenere le funzioni
    vitali se queste sono alterate
  • arrestare una emorragia esterna
  • proteggere ferite e ustioni
  • preservare la vittima da eventuali ulteriori
    danni
  • immobilizzare eventuali fratture

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Chiamare i Soccorsi - 118
  • indirizzo del luogo dellevento
  • numero di infortunati
  • tipo di infortunio
  • condizioni di salute dellinfortunato
  • ATTENZIONE!!!
  • Non riagganciate per primi
  • Fornite un vostro recapito telefonico
  • Chiedete eventuali consigli

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Raccogliere le informazioni
  1. Ambiente ove è occorso l'evento
  2. Dinamica dellevento
  3. Fonti di informazione disponibili

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Ambiente ove è maturato levento
  • Pericoloso (incendio, crollo di edifici, sviluppo
    di gas tossici)
  • sfavorevole o disagiato (rumore, scarsa
    illuminazione, condizioni microclimatiche avverse)

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Dinamica dellincidente
  • incidente automobilistico
  • caduta
  • incendio ed esplosione
  • aggressione
  • annegamento
  • avvelenamento od intossicazione
  • folgorazione

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Fonti di informazioni disponibili
  • il/i paziente/i
  • i presenti
  • il luogo dell'intervento
  • la dinamica dell'incidente
  • le caratteristiche delle lesioni

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Spostamento e trasporto
  • Si deve spostare un paziente quando
  • il luogo dell'incidente è pericoloso e pone il
    paziente e/o i soccorritori in pericolo di vita
    (traffico incontrollato, minaccia d'incendio,
    folgorazione, gas tossici)
  • lintervento da eseguire sulla vittima ne
    richiede un diverso posizionamento

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Spostamento e trasporto
  • Durante il trasporto del paziente se cè anche
    soltanto il sospetto di lesione alla colonna,
    questa non deve mai essere piegata né torta. La
    testa, il collo, il tronco devono rimanere sempre
    sullo stesso asse

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Emergenza/urgenza e gravità
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Emergenza/urgenza e gravitàesempi
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Protezione del Paziente
  • da se stesso e dalla propria ansia
  • dagli stress climatici
  • dal contatto con sangue o fluidi biologici di
    (eventuali) altri pazienti

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Autoprotezione del soccorritore
  • Nella attività di primo soccorso, il soccorritore
    può andare incontro a dei rischi pertanto,
    effettuando tali attività deve
  • garantire innanzitutto la sicurezza della scena,
    tutelando la propria incolumità
  • pensare prima di agire

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I rischi nel soccorso
  • ambiente in cui si svolge il soccorso
  • sangue e fluidi biologici della vittima
  • condizione/comportamento della vittima

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Ambiente
  • Garantire sempre la sicurezza della scena
  • traffico veicolare
  • incontrollato
  • fuoco
  • gas tossici
  • pericolo di crollo

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Sangue della vittima
  • Spargimento di sangue, contatto con fluidi
    biologici sono possibile veicolo di malattie
    infettive quali epatite B e C, AIDS
  • Regola Generale ogni soggetto sanguinante deve
    essere considerato potenziale fonte di infezione.
    In ogni contatto con soggetto sanguinante si
    devono adottare le precauzioni universali

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Fluidi biologici della vittima
  • contagio del soccorritore con saliva, muco ed
    altri fluidi della vittima per esempio, durante
    la respirazione artificiale

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Mezzi barriera
  • guanti monouso
  • visiera paraschizzi
  • pocket mask

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Guanti monouso
39
Guanti monouso
  • Dopo il loro utilizzo si sfilano afferrandoli dal
    lembo libero allaltezza del polso

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Visiera paraschizzi
41
Pocket mask
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Comportamento della vittima
  • Psicosi in fase acuta
  • convulsioni
  • chiusura repentina della bocca durante la manovra
    di apertura delle vie aeree
  • fasi iniziali dellannegamento
  • agitazione psicomotoria
  • intossicazione o avvelenamento
  • respirazione artificiale della vittima
  • spostamento o trasporto di un paziente

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Protezione della vittima
  • Nel soccorrere più feriti, per evitare che Si
    contagino a vicenda
  • non toccare con i guanti sporchi di sangue i
    soggetti soccorsi
  • cambiare i guanti quando si assistono soggetti
    diversi

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Anatomia e fisiologia dellapparato
cardiovascolare
45
Anatomia del cuore
  • Il cuore è un organo muscolare cavo, situato al
    centro del torace
  • E costituito da quattro cavità, due superiori
    (gli atri) e due inferiori (i ventricoli)
  • Il cuore è nutrito dalle arterie coronarie, che
    si dipartono dalla radice dellarteria aorta e
    circondano il cuore come una corona

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Limmagine radiografica del cuore
Aorta
Ventricolo destro
Ventricolo sinistro
47
Fisiologia del cuore
  • Funziona come una pompa premente ed aspirante con
    lo scopo di inviare il sangue a tutti gli organi
    ed i tessuti del corpo
  • Nella sistole, fase del ciclo cardiaco in cui
    il cuore si contrae, invia il sangue ai tessuti
  • Nella diastole, fase del ciclo cardiaco in cui
    il cuore si rilascia, richiama il sangue dai
    tessuti

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Fisiologia del cuore
  • La piccola circolazione (o circolazione
    polmonare) inizia dunque nel ventricolo destro e
    finisce nellatrio sinistro essa ha la funzione
    di ossigenare il sangue.
  • La grande circolazione (o circolazione sistemica)
    inizia invece nel ventricolo sinistro e termina
    nellatrio destro essa è finalizzata alla
    ossigenazione degli organi e dei tessuti.

piccola e grande circolazione
49
Apparato cardiocircolatorio
50
Piccola e grande circolazione
VENTR. DESTRO
ATRIO DESTRO
ORGANI
ATRIO SINISTRO
VENTR. SINISTRO
POLMONE
51
Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni
  • Il sangue circola nel nostro organismo attraverso
    i vasi sanguigni
  • Essi vengono distinti in arterie, vene e
    capillari (arteriosi e venosi)
  • Le arterie hanno una parete molto resistente
    esse portano sangue ossigenato dal cuore in
    periferia

52
Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni
  • Le vene portano sangue già utilizzato dai tessuti
    al cuore
  • Nei capillari avviene lo scambio di ossigeno ed
    anidride carbonica tra sangue e tessuti

TESSUTI
Sangue
O2
CO2
53
Anatomia e fisiologia dei vasi sanguigni
  • Il sangue circola nel nostro organismo attraverso
    i vasi sanguigni
  • Essi vengono distinti in arterie, vene e
    capillari (arteriosi e venosi)
  • Le arterie hanno una parete molto resistente
    esse portano sangue ossigenato dal cuore in
    periferia

54
Vasi sanguigni
55
Anatomia e fisiologia dellapparato respiratorio
56
Sistema respiratorio
  • Il sistema respiratorio ha la funzione di
    garantire gli scambi gassosi con laria esterna
  • Esso è costituito da un complesso sistema
    anatomico, rappresentato da naso, bocca, laringe,
    trachea, bronchi, polmoni
  • I polmoni sono contenuti allinterno della gabbia
    toracica, avvolti e protetti da un foglietto
    chiamato pleura
  • Laria viene introdotta allinterno dei polmoni
    attraverso il naso e la bocca, attraversando il
    laringe e la trachea

57
Sistema respiratorio
  • La trachea si divide in due bronchi (il bronco
    destro ed il bronco sinistro) che portano laria
    nei due polmoni
  • I due bronchi principali si dividono in bronchi
    di dimensioni via via inferiori, sino ad
    ottenere sacche terminali gli alveoli polmonari

58
Sistema respiratorio
  • Allinterno degli alveoli polmonari, la cui
    parete è estremamente sottile, avvengono gli
    scambi gassosi laria ambiente cede ossigeno al
    sangue alveolare, il sangue alveolare cede
    anidride carbonica allaria ambiente

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Il ricambio di ossigeno
60
Sistema respiratorio
  • Lingresso dellaria nei polmoni avviene mediante
    linspirazione, mentre la fuoriuscita della
    stessa dai polmoni avviene mediante la
    espirazione
  • La respirazione serve ad ossigenare tutti gli
    organo ed apparati
  • I movimenti respiratori sono involontari
  • In stato di riposo sono sufficienti 10 -15
    respirazioni al minuto
  • 0.5 litri volume a riposo di una respirazione

61
Sistema respiratorio
  • Questi due movimenti sono regolati da centri
    nervosi posti nella porzione di cervello situata
    alla base del cranio detta bulbo e sono
    garantiti dal funzionamento dei muscoli
    intercostali, del collo e del muscolo diaframma
  • La lesione dei centri bulbari causa un blocco dei
    muscoli respiratori
  • La paralisi dei muscoli intercostali e del
    diaframma blocca i movimenti della gabbia
    toracica, impedendo gli scambi gassosi alla base
    della respirazione

62
Lapparato osteo-muscolare
63
Apparato osteo-muscolare
  • È composto da ossa ( circa 300) tenute insieme
    da articolazioni e mosse da muscoli ( oltre 600)
    collegati alle ossa ed alle articolazioni tramite
    tendini
  • Ha funzione di impalcatura movimento e
    protezione del corpo

64
Apparato osteo-muscolare
  • La funzione protettiva
  • Riguarda soprattutto il sistema nervoso
  • Encefalo
  • Midollo spinale

65
Il sistema scheletrico
66
Gabbia toracica
67
Articolazione scapolo-omerale
68
Le articolazioni
69
Il femore
70
Sistema muscolare
71
Principali sindromi di interesse medico
72
Cosè il diabete?
  • A causa di unalterazione del metabolismo, gli
    zuccheri si accumulano nel sangue (iperglicemia)
    senza esser utilizzati dallorganismo
  • Valori molto elevati o troppo bassi della
    glicemia in circolo provocano disturbi della
    coscienza, fino al coma

73
Malessere nel diabetico
  • Va sempre sospettato un malessere in diabetico
    quando si manifestano
  • disturbi della coscienza (agitazione, sonnolenza)
  • perdita di coscienza, coma

74
Che fare
  • Per sapere se il paziente soccorso sia
    effettivamente diabetico occorre
  • interrogare parenti o conoscenti
  • cercare documenti o medagliette su cui sia
    segnalata tale condizione

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La regola del glucosio per tutti
  • In un soggetto diabetico accertato in coma, nel
    dubbio ipoglicemia? iperglicemia? applicare
    la regola del
  • GLUCOSIO PER TUTTI
  • nel coma iperglicemico lo zucchero non peggiora
    di molto la situazione
  • nel coma ipoglicemico il soggetto ne ha un
    immediato beneficio

76
Emergenza diabetica
  • Soggetto cosciente
  • somministrare zucchero (acqua e zucchero, succo
    darancia, ecc.)
  • chiamare i soccorsi (118)
  • Soggetto non cosciente
  • chiamare i soccorsi (118)
  • somministrare un pizzico di zucchero sotto la
    lingua
  • valutare respiro e polso e, se presenti, porre il
    paziente in posizione laterale di sicurezza

77
Disturbi iniziali della coscienza
  • I disturbi iniziali della coscienza sono
  • la lipotimia
  • la sincope

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Lipotimia
  • Ottundimento transitorio del sensorio senza
    perdita di coscienza, le cause più comuni
  • stress emotivo, forti dolori
  • soggiorno in ambienti eccessivamente affollati o
    surriscaldati
  • cambiamenti di postura troppo bruschi
  • abbassamento della pressione arteriosa

79
Sintomi
  • vertigini
  • Nausea
  • fiacchezza, soprattutto alle gambe
  • stordimento, ronzii, disturbo della vista
  • può esserci pallore e sudorazione
  • sensazione di mancamento imminente

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Primo Soccorso
  • È sufficiente collocare il soggettoin posizione
    che favorisca lafflusso di sangue al cervello
  • Distendere linfortunato sul piano (pavimento,
    tavolo) con le gambe in alto (posizione
    antishock)
  • Slacciare i vestiti troppo stretti (cinta,
    cravatta, camicia)
  • Non permettere al soggetto di alzarsi alla
    ripresa dei sensi (almeno 5- 10 minuti)

81
Sincope
  • Perdita o alterazione dello stato di coscienza di
    breve durata
  • A fiacchezza, stordimento e disturbi correlati si
    associano
  • impossibilità a mantenere la stazione eretta
  • perdita di coscienza che regredisce sotto stimoli
    verbali e tattili

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Cosa fare nei casi più gravi
  • Mettere il soggetto in posizione antishock
  • farlo distendere per terra
  • sollevargli le gambe sulla testa
  • In caso di persistenza del malessere chiamare
    il 118 per il ricovero

83
Shock
  • Lo shock è una grave alterazione dei meccanismi
    della circolazione del sangue e del metabolismo
    dellorganismo provocata da una ridotta
    irrorazione degli organi vitali

84
Fisiopatologia dello shock
  • I segni iniziali di shock, soprattutto quelli
    legati allalterazione della coscienza, dipendono
    dai deficit dirrorazione degli organi e dei
    tessuti, soprattutto del cervello, che fra tutti
    è lorgano più sensibile allo scarso afflusso di
    sangue ed ossigeno ai tessuti

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Cause di shock
  • Diminuzione volume del sangue (emorragie,
    diarrea, vomito, ustioni gt15)
  • Vasodilatazione-vasocstrizione (caldo, freddo,
    paura, trauma, shock anafilattico)
  • Arresto cardiaco, infarto

86
Segni/Sintomi di shock
  • Pallore e poi cianosi delle estremità
  • (volto, labbra, naso, orecchie, mani, piedi)
  • cute delle estremità fredda al tatto
  • respiro frequente e corto
  • polso rapido ( gt120 battiti al minuto) e
    difficile da palpare
  • abbassamento della pressione arteriosa (lt60 mmhg)
  • alterazione della coscienza, fino al coma

87
Trattamento dello shock
  • Valutare, in sequenza coscienza, respiro, polso,
    emorragie evidenti, colore e calore cutanei e poi
    trattare il soggetto, se è in shock
  • tamponando le emorragie esterne se presenti
  • ponendolo in posizione antishock
  • coprendolo con un metallina (coperta isotermica)
  • Somministrare ossigeno

88
Convulsioni
  • Contrazioni muscolari improvvise ed involontarie,
    provocate da unalterazione dellattività
    cerebrale possono
  • interessare singoli gruppi di muscoli
  • interessare tutto il corpo
  • essere accompagnate da perdita di urine e feci
  • si accompagneranno a perdita di coscienza
    improvvisa

89
Fasi delle convulsioni
  • Un attacco convulsivo presenta 3 fasi
  • Fase tonica irrigidimento del corpo per circa 30
    sec. (a volte con morsicatura della lingua) e
    perdita di coscienza
  • Fase clonica movimenti involontari violenti,
    schiuma alla bocca, cianosi di viso e labbra
  • Fase post critica incoscienza, respiro rumoroso,
    cefalea al risveglio

90
Cosa fare
  • Nelle prime fasi tonica e clonica
  • adagiare il paziente sul pavimento
  • evitare che involontariamente si ferisca
  • nella fase post-critica controllare che non vi
    siano corpi estranei o ostruzioni delle prime
    vie respiratorie
  • per prudenza allertare il 118 dellesordio della
    crisi ed attendere disposizioni

91
Colpo di sole - Colpo di calore
92
Colpo di sole
  • È causato da esposizione diretta dellorganismo
    al sole, con conseguente vasodilatazione dei vasi
    cerebrali
  • Sintomi iniziali mal di testa violento,
    fotofobia, nausea, vomito, crampi, possibile
    svenimento
  • Altri sintomi rigidità nucale, allucinazioni e
    coma

93
Trattamento colpo di sole
  • Condotta la vittima in ambiente fresco, ventilato
    e poco illuminato o, almeno, al riparo dal sole
  • sdraiarla e raffreddare la fronte con impacchi
    freddi (borsa del ghiaccio)
  • se è cosciente, dargli da bere acqua
  • se perde coscienza
  • chiamare il 118
  • controllare le funzioni vitali e, se è
    necessario, sostenere respirazione e circolazione

94
Colpo di calore
  • Per la permanenza in ambienti eccessivamente
    caldi si produce uneccessiva sudorazione che può
    dare un collasso ipotensivo
  • Sintomi malessere con pelle fredda, pallida ed
    umida, ipotensione, nausea, vomito, svenimento

95
Trattamento del colpo di calore
  • Condotta la vittima in un ambiente fresco,
    ventilato o, comunque, al riparo dal caldo
  • sdraiarlo e coprirlo con coperte e/o abiti
    asciutti
  • se è cosciente, dargli da bere acqua
  • se perde coscienza
  • chiamare il 118
  • controllare le funzioni vitali
  • valutare se è necessario sostenere respirazione e
    circolazione

96
Importante!
  • NON dare da bere alcolici
  • NON applicare il ghiaccio

97
Congelamento e assideramento
98
Congelamento
  • È una lesione simile a quella delle ustioni,
    generalmente localizzata alle estremità del
    corpo, causata da esposizione diretta
    dellorganismo al freddo (atmosferico o
    artificiale).

99
Segni di congelamento
100
Trattamento
  • chiamare i soccorsi
  • invitare il paziente a muovere larto colpito
  • metterlo in posizione sdraiata
  • rimuovere abiti e calzature troppo strette
  • coprire la parte con coperte e/o abiti asciutti
    (senza stringere)
  • tenere la vittima in un ambiente caldo

101
Cosa non fare
  • NON
  • applicare sulla parte fonti di calore
  • somministrare alcolici
  • rompere le bolle

102
Assideramento
  • È quella condizione in cui lesposizione
    dellorganismo a basse temperature determina un
    crollo della temperatura corporea sotto i 35 C

103
Segni dassideramento
104
Valutazione della gravità
  • Ipotermia lieve brividi, intorpidimento o
    sonnolenza
  • Ipotermia grave rallentamento della respirazione
    e del battito cardiaco, con deficit visivo,
    incoordinazione motoria, sonnolenza
  • Ipotermia molto grave perdita di coscienza,
    possibile arresto cardiaco e respiratorio

105
Trattamento dellipotermia lieve
  • chiamare i soccorsi
  • condurre la vittima in un ambiente caldo e
    asciutto e, comunque, al riparo dal freddo
  • metterla in posizione sdraiata
  • togliere gli abiti bagnati
  • coprirla con coperte e/o abiti asciutti
  • non riscaldare troppo velocemente il paziente
    iniziare riscaldando le parti centrali del
    corpo
  • non dare da bere alcolici

106
Trattamento dellipotermia grave
  • chiamare i soccorsi
  • trattare i pazienti con la massima cautela
  • condurre la vittima in un ambiente caldo e
    asciutto, comunque, al riparo dal freddo
  • metterlo in posizione sdraiata e avvolgergli
    intorno delle coperte e/o abiti asciutti
  • non tentare di riscaldare il paziente
  • non dare da bere alcolici

107
Trattamento dell ipotermia molto grave
  • chiamare i soccorsi
  • trattare i pazienti con la massima cautela
  • condurre la vittima in un ambiente caldo e
    asciutto e, comunque, al riparo dal freddo
  • metterlo in posizione sdraiata non tentare di
    riscaldare il paziente
  • non dare da bere alcolici
  • in caso di arresto cardiaco e respiratorio,
    avviare le manovre di RCP

108
Il dolore cardiaco
109
Il dolore cardiaco (Angina Pectoris)
  • Dolore che insorge dietro lo sterno e si irradia
  • al collo ed alla mandibola
  • alla parete superiore della schiena
  • agli arti superiori
  • alla parte centrale superiore delladdome

110
Il dolore cardiaco (Angina Pectoris)
  • Quando si deve sospettare che un dolore toracico
    possa avere origine cardiaca?
  • può comparire sotto sforzo o in seguito ad una
    forte emozione
  • dura 3-5 minuti, non secondi
  • si manifesta con un senso di oppressione

111
Può essere accompagnato da
  • sudorazione (importantissimo!)
  • nausea
  • respiro corto
  • frequenza cardiaca aumentata
  • pressione arteriosa alterata
  • il soggetto rimane, di solito immobile

112
Cause del dolore cardiaco
  • Allorigine del dolore cardiaco è
    uninsufficiente apporto di sangue ossigenato al
    cuore anche alcuni fattori predisponenti ne
    favoriscono linsorgenza

113
Cosa fare in attesa del 118
  • Dopo aver chiamato il 118
  • mettere il soggetto in condizioni di riposo
  • liberarlo da indumenti stretti
  • Tranquillizzarlo e chiedergli se
  • ha già avuto in passato episodi simili
  • assume farmaci per il cuore (se li ha con sè,
    aiutarlo ad assumerli)

114
Infarto del Miocardio
  • E molto simile allangina, tuttavia ci sono
    delle differenze molto importanti
  • Agitazione, ansietà, irritabilità, angoscia
  • Il dolore dura più di 30 minuti
  • Sensazione di morte imminente
  • Difficoltà respiratoria (fame daria)
  • Svenimenti, perdita di coscienza
  • Sudorazione fredda

115
Infarto del miocardio primo soccorso
  • Soggetto incosciente
  • Chiamare il 118
  • Allentare gli abiti che costringono il paziente
  • Aprire e mantenere pervie le vie aeree
  • RCP
  • Soggetto cosciente
  • Comportarsi come in caso di angina

116
La crisi asmatica
117
Crisi Asmatica
  • Sindrome caratterizzata da episodi ricorrenti di
    ostruzione bronchiale che provocano
  • Difficoltà a respirare
  • Fischi sibilanti durante lespirazione
  • Tosse
  • cianosi

118
Cause della crisi asmatica
  • Allergie
  • Aria fredda ed umida
  • Sforzo fisico
  • farmaci
  • Infezioni delle vie respiratori

119
Crisi Asmatica primo soccorso
  • Chiamare il 118
  • Tranquillizzare il malato
  • Far assumere una posizione semiseduta
  • Dare ossigeno

120
Intossicazioni
121
Intossicazione
  • Si definisce avvelenamento o intossicazione una
    condizione patologica sistemica (che interessa
    cioè lintero organismo), sovente molto grave,
    indotta dallassorbimento di sostanze che per le
    proprietà chimiche o fisico-chimiche possono
    compromettere più o meno gravemente l'integrità e
    la funzionalità dellorganismo

122
Modalità di penetrazione dei tossici
  • Avviene attraverso varie vie
  • per ingestione
  • per inalazione
  • per contato con la cute e le mucose

123
Segni dintossicazione
  • Variano notevolmente in base
  • al tipo di sostanza
  • alla via di penetrazione del tossico
    nellorganismo
  • Generalmente i quadri clinici peggiorano in un
    tempo molto breve dallavvelenamento

124
Segni più comuni
  • Segni iniziali
  • mancanza di forza e malessere
  • mal di testa
  • nausea e vomito
  • crampi addominal
  • .. Altri segni
  • capogiro e vertigine
  • sonnolenza
  • confusione mentale
  • convulsioni

125
Trattamento dellavvelenamento
  • In caso dintossicazione consultare sempre le
    schede tecniche e di sicurezza dei prodotti
    utilizzati
  • Il primo soccorso varia
  • da sostanza a sostanza
  • in base alla via di penetrazione

126
Trattamento principi generali
  • Controllare le funzioni vitali e, se sono
    alterate, sostenerle
  • individuare lagente intossicante
  • mettersi in contatto con un centro antiveleni
  • avviare la rimozione delle sostanze tossiche

127
Autoprotezione del soccorritore
  • La scena di unintossicazione occupazionale può
    porre a repentaglio la sicurezza del
    soccorritore, che deve dunque opportunamente
    proteggersi con gli appositi dispositivi di
    protezione individuale
  • Per procedere ad uneventuale RCP, pulire la cute
    contaminata ed utilizzare una pocket mask.

128
Intossicazione per ingestione
  • Sostanze tossiche ingerite
  • Composti industriali
  • Pesticidi
  • Medicinali
  • Prodotti petroliferi

129
Incidente da ingestione trattamento
  • chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
  • riferire sul primo trattamento
  • Controllare le funzioni vitali e, se necessario,
    sostenerle
  • raccogliere informazioni sul prodotto ingerito
  • acquisire la scheda tecnica o letichetta
  • porre linfortunato in posizione favorente
    lemissione del tossico con il vomito
  • Non indurre il vomito se la sostanza è Acida,
    Alcalina Prodotto petrolifero (ES ammoniaca,
    candeggina, cherosene, benzina)

130
Intossicazione da inalazione
  • Allontanare il paziente dal pericolo portandolo
    in luogo aerato
  • chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
  • garantire la pervietà delle vie aeree
  • se privo di coscienza, porre linfortunato in
    posizione laterale di sicurezza
  • rimuovere gli abiti contaminati

131
Intossicazione da contatto
  • Allontanare il paziente dal pericolo portandolo
    in luogo aerato
  • chiamare immediatamente il Centro Antiveleni
  • rimuovere gli abiti contaminati
  • lavare abbondantemente con acqua la zona di cute
    contaminata

132
Ustioni e lesioni da elettricità
133
Definizione di ustione
  • Lesione della pelle indotta da agenti di varia
    natura dotati di energia lesiva superiore alle
    capacità difensive della barriera cutanea

134
Cause delle ustioni
  • Le ustioni possono esser causate da 4 diversi
    tipi di agenti, che sono attivati da differenti
    fonti e provocano distinte categorie di danno

135
Gravità del danno
  • La gravità delle lesioni dipende da
  • la temperatura dellagente ustionante
  • il tempo di applicazione
  • il suo calore specifico

136
Criteri di valutazione
  • I parametri di valutazione sono
  • la profondità
  • lestensione
  • altri fattori di criticità

137
Ustione di primo grado
  • Lustione di 1 grado di caratterizza per
  • leritema cutaneo
  • Ledema cutaneo

138
Ustione di secondo grado
  • La caratteristica dellustione di 2 grado è -
    oltre alleritema e alledema - la presenza di
    flittene (bolle)

139
Ustione di terzo grado
  • Le caratteristiche sono
  • il colorito bianco avorio o brunastro delle
    lesioni
  • la consistenza molliccia o dura dello spessore
    sottostante
  • la perdita locale della sensibilità dolorosa

140
Valutazione dellestensione
  • Secondo la regola del 9
  • nelladulto è possibile dividere il corpo in aree
    corrispondenti a circa il 9 della sua superficie
  • la somma di queste aree copre il 99 del corpo
  • il rimanente 1 è rappresentato dalla regione
    genitale

141
Altri fattori critici
  • Altri fattori critici che sono
  • fonte diversa da quella termica
  • localizzazione del danno in aree critiche (volto,
    mani, piedi,)
  • età del paziente
  • preesistenza deventuali malattie

142
Fonte diversa da quella termica
  • lesioni lievi da radiazioni ionizzanti sono
    indice desposizione ad un agente molto più
    pericoloso di quello termico
  • nelle causticazioni lagente
  • rimane sulla pelle e prosegue la sua azione a
    lungo
  • penetra in circolo ematico e produce un effetto
    tossico a distanza
  • le ustioni elettriche da alto voltaggio vanno
    sempre considerati come eventi ad alto rischio

143
Valutazione della gravità di unustione
  • In base a grado, estensione ed altri criteri di
    criticità, la gravità di unustione si
    distribuisce su tre livelli di criticità

144
Cosa fare
  • Verificare la sicurezza della scena
  • allontanare al più presto dalla fonte di calore
    soccorritore ed ustionato soffocare eventuali
    focolai accesi sul corpo con una coperta
  • chiamare i soccorsi
  • Sciacquare lustione sotto lacqua fredda(nelle
    ustioni localizzate)
  • medicare la cute ustionata
  • medicare le ferite
  • monitorare le funzioni vitali

145
Cosa evitare
  • non rimuovere gli abiti, se sono appiccicati
    alla pelle
  • non bucare le flittene
  • non utilizzare polveri né pomate
  • non utilizzare acqua troppo fredda né ghiaccio
    nelle ustioni estese

146
Primo soccorso delle causticazioni
  • Verificare la sicurezza della scena e chiamare i
    soccorsi specializzati
  • allontanare immediatamente lagente chimico
    (lavare con acqua tranne per la calce,fenolo,
    fluoruro di idrogeno)
  • coprire le zone di cute scoperta con garze
    sterili o teli puliti
  • monitorare ed eventualmente sostenere le funzioni
    vitali della vittima

147
Lesioni da elettricità
148
Caratteristiche epidemiologiche
  • eventi relativamente rari, ma con conseguenze
    spesso gravi
  • colpiscono tutte le età, specialmente i soggetti
    in età lavorativa

149
il rischio e ubiquitario
  • Rischio professionale
  • Rischio in ambiente domestico
  • Rischio per fattori meteorologici

150
Effetti della corrente elettrica
  • effetto termicola corrente elettrica riscalda il
    corpo che attraversa
  • effetto chimicola corrente elettrica provoca la
    dissociazione chimica delle soluzioni
    elettrolitiche
  • effetto magnetico la corrente elettrica crea un
    campo magnetico intorno al corpo che attraversa

151
Variabili in gioco
  • Gli effetti fisiopatologici sullorganismo
    vivente sono in relazione a
  • resistenza del corpo umano
  • fattori fisici della corrente
  • altri fattori

152
Resistenza del corpo umano
  • una volta a contatto col corpo umano, la corrente
    percorre tutte le vie con minore resistenza e
    così in un baleno attraversa i tessuti
  • il sangue è un ottimo conduttore, seguito da
    tessuto muscolare e organi parenchimali
  • tessuto adiposo ed osseo offrono una notevole
    resistenza al passaggio della corrente

153
Resistenza della barriera cutanea
  • La resistenza della pelle asciutta è molto
    elevata
  • Se la pelle è umida o bagnata, la resistenza
    diminuisce notevolmente
  • La sudorazione aumenta la conduttività della
    corrente

154
Fattori fisici della corrente
  • TIPO
  • corrente alternata più pericolosa di quella
    continua
  • basse frequenze sono più pericolose rispetto alle
    alte
  • INTENSITA
  • TENSIONE (correnti ad altissima tensione causano
    carbonizzazione della vittima)

155
Altri fattori
  • MODALITA DEL CONTATTO
  • DURATA DEL PASSAGGIO TETANIZZAZIONE DEI MUSCOLI
  • VIA SEGUITA ATTRAVERSO IL CORPO

156
Passaggio da un braccio allaltro
  • Il passaggio della corrente da un braccio
    allaltro è uno dei percorsi più pericolosi

157
Morte da folgorazione
158
Effetti della corrente elettrica
  • LE ALTE TENSIONI determinano ustioni di III
    grado, con difficoltà di guarigione
  • LE BASSE E MEDIE TENSIONI inducono danni più
    localizzati e si presentano nei punti di entrata
    e di uscita della corrente nel punto di entrata,
    riproducendo la forma del conduttore (marchio
    elettrico)

159
Intervento
  • Tensioni inferiori a 1.000 Volts
  • togliere la corrente
  • se non è possibile, staccare la vittima
    dallelemento in tensione, isolandosi
    adeguatamente e senza toccare direttamente la
    vittima (tubi di gomma, bastoni di legno o
    cinture di cuoio dal terreno dovrà isolarsi
    ponendosi su una superficie di gomma o di legno
    asciutto. )
  • valutare le funzioni vitali e se è il caso,
    sostenerle
  • coprire le ferite da ustione con garze sterili e
    fasciarle

160
Intervento
  • Tensioni superiori a 1.000 Volts
  • non avvicinarsi allelemento in tensione prima di
    avere interrotto la corrente (arco voltaico!!!)
  • soccorrere il folgorato, valutare le funzioni
    vitali e, se è il caso, sostenerle
  • medicare le ustioni con garze sterili e coprirle
    con fasce

161
Morte apparente
  • In ogni caso di folgorazione il soggetto in
    arresto cardiaco va sempre rianimato in quanto
    la morte è sempre preceduta da un periodo più o
    meno breve di morte apparente che si può
    efficacemente contrastare

162
Ferite cutanee e mucose
163
Ferite
164
Ferite
  • Le ferite (cutanee e mucose) sono lesioni
    traumatiche caratterizzate dalla perdita
    dellintegrità (lesione di continuità) di cute o
    mucose ed eventualmente dei tessuti sottostanti.

165
Tipi di ferite
166
Ferita superficiale trattamento
  • Seguire le seguenti fasi Indossando guanti di
    gomma sterile
  • esposizione
  • pulizia
  • disinfezione
  • Medicazione

167
Esposizione e pulizia
  • Assicurarsi dindossare guanti di gomma sterile
  • esposizione scoprire subito la ferita
  • pulizia lavarla con acqua corrente
  • usare il sapone per rimuovere impurità presenti
  • corpi estranei di grandi dimensioni non devono
    essere asportati per il pericolo di emorragie
  • rimuovere con una pinzetta eventuali frammenti
    incuneati nei tessuti

168
Disinfezione
  • Disinfezione disinfettare soltanto con soluzione
    antisettica
  • non usare - per gli inconvenienti che determinano
    - ovatta, alcol, polvere antibiotica

169
Medicazione
  • Medicazione coprire la ferita con garze sterili
    o altro materiale sterile per
  • prevenire uninfezione
  • arrestare lemorragia

170
Medicazione
  • Fasciare con bende - non è necessario che siano
    sterili - per tenere a posto la medicazione.
  • Se continua il sanguinamento
  • sollevare larto
  • aggiungere unaltra fasciatura
  • applicare ghiaccio o pacco refrigerante
  • Importante! Controllare la regolarità
  • della vaccinazione antitetanica

171
Ferita profonda delle estremità
  • Una ferita profonda agli arti o del collo può
    produrre una lesione arteriosa (getto abbondante
    rosso vivo intermittente) in questi casi occorre
    avviare il
  • trattamento prioritario dellemorragia!

172
Trattamento
  • Ferita profonda delle estremità
  • evitare con mezzi barriera (guanti monouso
    visiera paraschizzi) il contatto col sangue
  • sdraiare a terra linfortunato in posizione
    antishock
  • esporre la ferita scoprendola
  • tamponare lemorragia, premendo con forza
  • avvisare il 118 che è atto unemorragia arteriosa
  • con lemorragia sotto controllo pulire,
    disinfettare, medicare la ferita

173
Emorragie
174
Classificazione
175
Emorragie esterne
  • Si intende per emorragia esterna la perdita di
    sangue allesterno dellorganismo

176
Emorragie interne
Sono versamenti di sangue confinati allinterno
del corpo.
177
Emorragie interne
  • Sono versamenti di sangue confinati allinterno
    del corpo.
  • se il sangue si versa in una cavità naturale
    forma una sacca ematica
  • se il sangue si versa nello spessore di un
    tessuto o tra strati di diversi tessuti forma un
    ematoma

178
Emorragie esteriorizzate
  • Sono emorragie che avvengono allinterno di
    cavità collegate con lesterno (tubo digerente,
    vie respiratorie, vie urinarie, orecchio, naso)

179
Epistassi
  • Lepistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso
  • per tamponarla il paziente viene invitato
  • a sedersi con la testa piegata in avanti
  • a stringere le narici tra pollice ed indice

180
Emorragie arteriose
  • Indotte dalla fuoriuscita di sangue dalle arterie
  • Il sangue zampilla
  • fuoriesce a fiotti intermittenti in maniera
    sincrona con i battiti del cuore
  • sprizza lontano della lesione
  • i bordi della ferita sono puliti
  • il sanguinamento è imponente e produce un rapido
    dissanguamento

181
Emorragie venose
  • Causate dalla fuoriuscita di sangue dalle vene
  • Il sangue scorre, sgorga lentamente con flusso
    costante
  • i bordi della ferita sono sporchi

182
Emorragie capillari
  • Il sangue dai capillari
  • il sangue fuoriesce in piccole quantità,
    lentamente
  • non sono mai gravi

183
Emorragie esterne come intervenire
184
Emorragie esterne come intervenire
  • Pressione diretta sul punto di lesione
  • Sollevamento (di un arto)
  • Compressione dellarteria a monte
  • applicazione del laccio emostatico

185
Pressione diretta
1
  • sdraiare il ferito innanzitutto
  • infilare i guanti di gomma da chirurgo
  • tamponare lemorragia con un pacchetto di garza
    sterile si comprime energicamente sul punto di
    sanguinamento per favorire lemostasi
  • fasciare la ferita con un bendaggio compressivo

186
Sollevamento (dellarto)
2
  • Se il tamponare lemorragia non è stato
    sufficientemente efficace si aggiunge il
    sollevamento dellarto
  • la manovra ostacola la fuoriuscita di sangue
    grazie alla forza di gravità

187
Compressione a distanza
3
  • Se il tamponamento combinato al sollevamento
    dellarto non arrestano lo stillicidio, si passa
    alla compressione dei punti di compressione
    specifici a monte del punto di emorragia
    (compressione a distanza)

188
Punti di compressione
189
Punti di compressione
190
Il laccio emostatico
4
  • Va posizionato
  • solo nei casi di effettiva necessità
  • a monte del punto di emorragia (in un punto
    compreso tra la ferita ed il cuore)
  • può essere utilizzato solo per emorragie degli
    arti

191
Il laccio emostatico
  • larghezza di almeno 5 - 7 cm
  • materiale morbido
  • struttura piatta, tale da non danneggiare i
    tessuti

192
Un laccio emostatico di fortuna
  • bracciale dello sfigmomanometro a 150 mmHg di
    pressione
  • qualsiasi nastro largo e piatto (cravatta, calza)

193
Uso del laccio emostatico
  • ATTENZIONE! luso del laccio è molto rischioso
    per larresto dirrorazione nei tessuti a valle
  • impiegare il laccio solo in casi estremi! in
    particolare con
  • emorragia irrefrenabile
  • fratture esposte
  • amputazioni

194
Procedura dimpiego del laccio
  • Porre il laccio a monte del punto di emorragia
  • Scrivere lora di applicazione del laccio su
    unarea di pelle del paziente immediatamente e
    completamente visibile
  • Non rimuovere mai il laccio, ma attendere
    larrivo del personale demergenza

195
Attendendo i soccorsi
  • Porre lemorragico
  • isolato dal pavimento e ben coperto
  • lasciare scoperto soltanto larto ove è stato
    applicato il laccio
  • se possibile, in posizione antishock

196
Emorragie interne
  • Sono emorragie che avvengono allinterno di
    cavità chiuse (addome, torace, etc.)
  • Sono difficilmente individuabili
  • Seguono traumi cranici, addominali, toracici, ecc.

197
Come intervenire
  • Con un sospetto demorragia interna occorre
    chiamare subito il 118 e - in attesa dellarrivo
    dellambulanza - trattare lo shock emorragico
  • distendendo il paziente in posizione antishock
  • coprendolo con la coperta isotermica
  • impedendogli di bere, anche se ha sete
  • le bevande in genere, pericolose nei traumi
  • lalcool, che abbassa la pressione del sangue e
    riduce ancor più lirrorazione del cervello

198
Amputazione
  • Il distacco di parti del corpo in seguito ad un
    evento traumatico può essere distinto

199
Amputazione di un arto
  • In caso di distacco totale o parziale di un arto
    il primo soccorritore deve in sequenza
  • chiamare il 118
  • arrestare lemorragia
  • recuperare la parte amputata dopo aver trattato
    linfortunato

200
Recupero del segmento amputato
  • Per l'eventuale reimpianto
  • riprendere la parte amputata
  • dopo una prima pulizia medicarla con garze
    sterili
  • trasportarla in ospedale in un contenitore
    refrigerato
  • imbustare il pezzo in un involucro di plastica o
    in una benda
  • evitare il suo contatto diretto con il ghiaccio

201
Amputazione delle dita
  • In questi casi
  • arrestare lemorragia con la sola compressione
    della mano sul punto di sanguinamento
  • recuperare il segmento amputato
  • come per le amputazioni maggiori
  • trasportare infermo e frammento in ospedale per
    il reimpianto

202
Ferite gravi del torace e delladdome
203
Ferite gravi del torace
  • Nelle ferite gravi del torace il compito del
    soccorritore è quello di cercare i segni
    dallarme di un killer silenzioso

204
Segni dallarme
  • Segni maggiori
  • Aumento della frequenza respiratoria
  • asimmetrie toraciche, riduzione delle escursioni,
    movimenti paradossi della parete
  • rientramento di una parte del costato in
    ispirazione (volet costale)
  • perforazione toracica con
  • fuoriuscita di schiuma, liquido rossastro,
    accompagnato da un gorgoglio (ferita soffiante)

205
Altri segni
  • Dolore toracico
  • spontaneo nellarea traumatizzata del torace,
    accentuato dai movimenti respiratori
  • alla palpazione dellarea traumatizzata
  • lesioni della parete toracica (ferita cutanea con
    aree circostanti di ecchimosi)

206
Valutazione del soggetto
  • Il soccorritore, per valutare la gravità di un
    trauma del torace, ispeziona il torace e valuta
    il respiro
  • Osserva forma e movimento del torace
  • Palpa il torace, ascoltando fremiti e fruscii
  • Conta la frequenza respiratoria
  • Per comodità mnemonica su ricorda la sigla OPaC.

207
Trattamento
  • Avvisare prioritariamente il 118 se con lOPaC si
    rilevano segni dallarme da trauma grave poi
  • coprire leventuale foro nella parete di una
    ferita soffiante con una compressa sterile e
    fissarla con un cerotto
  • sostenere con la propria mano il lato
    traumatizzato
  • aiutare il ferito a trovare una posizione
    confortevole
  • la posizione semiseduta di solito è la migliore
  • portare il braccio del lato colpito sulla parete
    toracica fasciandolo con un triangolo
    (fasciatura ad armacollo)

208
Ferite gravi delladdome
209
Segni di trauma addominale
  • I segni principali sono
  • il dolore addominale, accompagnato da
  • nausea, vomito, tosse con emissione di sangue
  • segni iniziali di shock emorragico (sete, senso
    di spossatezza)
  • segni di lesione specifici dellagente traumatico
  • ecchimosi e lividi da contusione
  • lacerazioni, ferite penetranti, fori dentrata e
    duscita

210
Trattamento ferite addominali chiuse
  • ridurre il dolore, rilassando la parete
    addominale
  • sdraiare il traumatizzato e piegargli le gambe
    sulle cosce a ginocchia flesse
  • non dargli da bere, anche se ha sete
  • garantirgli lapertura delle vie aeree in caso di
    vomito
  • allertare il 118 per trasferirlo rapidamente in
    ospedale e trattare, se insorge, lo shock

211
Trattamento ferite addominali aperte
  • come in quelle chiuse, allertato il 118 per
    trasporto rapido in ospedale
  • sdraiare il traumatizzato, piegargli le gambe
    sulle cosce non dargli da bere garantire le vie
    aeree se vomita
  • coprire la breccia della parete con medicazione
    occlusiva
  • tenere caldo laddome coprendolo

212
Traumatologia
213
Fratture, distorsioni, lussazioni
214
Frattura
  • Definizione rottura di un osso che determina una
    interruzione parziale o toltale della sua
    continuità.

215
Classificazione
216
Segni
  • Nella regione traumatizzata compaiono
  • dolore vivo, incrementato da ogni tentativo di
    movimento
  • gonfiore
  • deformazione rispetto all'altra parte del corpo
  • mancata funzionalità della parte traumatizzata
  • scrosci, mobilità anomala

217
Primo soccorso della frattura
  • Valutazione primaria
  • la scena del soccorso e la dinamica del trauma
  • le condizioni generali del traumatizzato
  • Valutazione secondaria
  • scoprire la parte lesa, tagliando i vestiti con
    le forbici come nella medicazione delle ferite
  • Controllo del dolore
  • immobilizzare nella posizione in cui si trova la
    parte lesa con strumenti di contenimento
    (steccaggio )

218
Cosa evitare
  • NON tentare manovre di riduzione per il rischio
    di
  • lesioni vascolari e neurologiche
  • esposizione della ferita

219
Steccaggio
  • Lo steccaggio - lapplicazione di stecche, docce
    e ed altri strumenti di contenimento - è il
    metodo usato per immobilizzare fratture,
    lussazioni o distorsioni

220
Alcune regole
  • dare una buona stabilità allo steccaggiomettendo
    spessori o imbottiture dovatta nello spazio
    morto fra stecche e pelle
  • tener fermi due monconi rotti bloccando le
    articolazioni dei capi dellossoper bloccare
    unarticolazione fare uno steccaggio esteso alle
    ossa immediatamente sovrastanti e sottostanti

221
Alcune regole nello steccaggio
  • immobilizzare il tratto traumatizzato nella
    posizione in cui si trova
  • bloccare le stecche con legature poste
  • mai sullarea traumatizzata
  • sempre sopra e sotto ad essa

222
Alcune regole nello steccaggi
  • fasciare la frattura ed il supporto di steccaggio
    con una benda
  • iniziando loperazione dal punto più distante dal
    tronco
  • avvolgendo le fasce che devono essere
  • abbastanza strette per un buon bloccaggio
  • senza esagerare per non ostacolare localmente
    lafflusso di sangue
  • nella medicazione degli arti lasciare libere e
    scoperte le dita per controllare lirrorazione
    periferica

223
Alcune regole nello steccaggio
  • Per ridurre il successivo gonfiore
  • tenere sollevata più in alto del cuore la regione
    traumatizzata
  • sulla stessa area applicare del freddo (con il
    sacchetto di ghiaccio pronto uso o con altri
    sistemi)

224
Immobilizzazione senza stecche
  • Nelle immobilizzazioni provvisorie con unaltra
    parte del corpo si può bloccare
  • una gamba steccandola con laltra sana
  • un braccio
  • addossandolo al torace con una fasciatura adesiva
  • contenerlo nel triangolo di tela ancorato sulla
    spalla opposta, passante sotto il braccio opposto
    e pendente sul torace (bloccaggio ad armacollo)

225
Principi di immobilizzazione
226
Principi di immobilizzazione
227
Principi di immobilizzazione
228
Principi di immobilizzazione
  • Frattura del bacino
  • In attesa del soccorso professionale
    immobilizzare soltanto le due gambe
  • Frattura della coscia
  • per le frattura alte attendere il soccorso
    professionale
  • per le frattura basse bloccare tutto larto in
    estensione steccandolo

229
Principi di immobilizzazione
  • Frattura di ginocchio /gamba
  • senza sfilare la scarpa, ma slacciandola,
    bloccare tutto larto in estensione steccandolo
  • Frattura di caviglia
  • senza sfilare la scarpa, ma slacciandola,
    immobilizzare il piede ad angolo retto

230
Principi di immobilizzazione
231
Principi di immobilizzazione
232
Frattura esposta
  • La frattura esposta è la lesione traumatica in
    cui i frammenti ossei, per una lacerazione del
    rivestimento cutaneo, sono in comunicazione con
    lesterno

233
Rischi di unesposizione
  • Può favorire diverse complicazioni
  • emorragie incontrollabili
  • lesioni a nervi e vasi
  • embolia (da trombi, grasso, frustoli ossei)
  • contagio della ferita

234
Trattamento delle fratture esposte
235
Distorsioni
  • Definizione lesione di unarticolazione in cui
    un capo articolare, per un movimento forzato,
    esce temporaneamente dalla propria sede,
    danneggiando la capsula ed / o i legamenti.

236
Lussazioni
  • Definizione lesione di unarticolazione in cui
    un capo articolare, per un movimento forzato,
    esce dalla sede naturale senza poterci rientrare,
    compromettendo non solo capsula e legamenti, ma a
    volte anche vasi e nervi

237
Immagine radiologica
238
Segni di distorsione e lussazione
239
Primo soccorso di distorsioni e lussazioni
  • Trattare ogni caso dubbio come una frattura
  • immobilizzare larticolazione nella posizione
    assunta subito dopo il trauma
  • assecondando la posizione antalgica
    dellinfortunato
  • evitando manovre di riduzione dellosso
  • applicando del freddo (con il sacchetto di
    ghiaccio pronto uso o con altri sistemi)
  • provvedere a trasportare il soggetto in ospedale
    per gli accertamenti e le cure necessarie

240
Sindromi celebrali acute
241
Sindrormi celebrali acute
  • Cause
  • Trombosi cerebrale ostruzione di unarteria
  • Emorragia cerebrale un aneurisma o una zona
    indebolita di unarteria si rompe
  • Sintomi e segni
  • Emicrania improvvisa ed insopportabile
  • Confusione e vertigini
  • Paralisi delle estremità
  • Alterazione della parola
  • Nausea, convulsioni, difficoltà respiratorie
  • Diametro pupillare diverso

242
Primo soccorso
  • Calmare linfortunato
  • Somministrare ossigeno
  • Controllare i segni vitali
  • Trasportare il paziente in posizione semiseduta

243
Trauma cranico
244
Traumi cranici
  • Commozione cerebrale
  • Contusione e lacerazione
  • Ematoma
  • emorragia
  • fratture

245
Traumi cranici
  • Si manifesta, nelle forme gravi, con uno o più
    dei seguenti sintomi
  • incoscienza, sonnolenza, disorientamento
  • sangue che fuoriesce dal naso, dalla bocca,
    dall'orecchio
  • paralisi di un lato del corpo
  • vomito
  • vertigine e cefalea

246
Traumi cranici
  • I pericoli sono emorragia, perdita di coscienza e
    arresto cardio-respiratorio.
  • L'intervento consiste in
  • accertare respiro
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