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GEOMETRIA EUCLIDEA

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GEOMETRIA EUCLIDEA PROF. CASALINO MARIA Si osserva come nei testi scolastici, una volta introdotto il concetto di angolo, si danno le definizioni di angoli speciali ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: GEOMETRIA EUCLIDEA


1
GEOMETRIA EUCLIDEA
PROF. CASALINO MARIA
2
UNITA 1
  • CONCETTI GEOMETRICI FONDAMENTALI

3
GEOMETRIA
Può essere
Può essere
INTUITIVA
RAZIONALE
4
INTUITIVA
Si basa su
OSSERVAZIONI PROVE TENTATIVI
5
RAZIONALE
Parte da
Definiti mediante
CONCETTI PRIMITIVI
ASSIOMI
6
CONCETTI PRIMITIVI
ASSIOMI
Da cui si deducono
Mediante dimostrazioni
Mediante definizioni
NUOVE PROPRIETA (TEOREMI)
NUOVI ENTI
7
DALLA GEOMETRIA INTUITIVA
ALLA GEOMETRIA RAZIONALE
8
Concetti o enti primitivi Enti che non definiamo
esplicitamente
Assiomi o postulati Proprietà che supponiamo
essere vere e che pertanto non dimostriamo
9
Gli assiomi scelti soddisfano la condizione di
COMPATIBILITA (non devono contraddirsi luno
con laltro)
INDIPENDENZA (dalle proprietà affermate delluno
non si devono poter dedurre le proprietà
affermate dellaltro)
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ENTI GEOMETRICI PRIMITIVI
Gli enti primitivi della Geometria sono
PUNTI
RETTE
PIANI
11
ALCUNE DEFINIZIONI
SEMIRETTA ciascuna delle parti in cui una retta
è divisa da un suo punto.
Il punto è detto origine delle semirette
12
SEMIPIANO ciascuna delle due parti in cui un
piano è diviso da una sua retta, la retta è detta
origine del semipiano
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ANGOLI PARTICOLARI
Angolo PIATTO un lato è il prolungamento
dellaltro ( 180 )
Angolo GIRO i due lati sono sovrapposti (360)
14
Angoli OPPOSTI AL VERTICE se i lati delluno
sono i prolungamenti dellaltro
15
a
a lt b
b
Dati due segmenti se, sovrapponendo il primo
segmento al secondo facendo coincidere un
estremo, laltro estremo è interno al secondo
segmento allora il primo è minore del secondo se
è esterno è maggiore.
16
Angolo acuto
Un angolo si dice ACUTO se è minore di un angolo
retto
17
  • UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIAS.I.S.S.I.S. -
    Sezione di CataniaIndirizzo 1 Scienze naturali
    Classe A059A.A. 2006/2007 VIII Ciclo
  • Disciplina Laboratorio didattico di matematica
  • Docente Prof. Angelo Lizzio
    Specializzando Dott. Salvatore
    Gulizia
  • Libro di testo assegnato
  • Mario Mariscotti Matematica Oggi Petrini
    Editore
  • Argomento ANGOLI E LORO MISURA

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  • GLI ANGOLI E LA LORO MISURA
  • La trattazione del concetto geometrico di angolo
    viene affrontata nella 1 classe della Scuola
    Media inferiore.
  • Questo argomento, che può risultare alquanto
    ostico per i ragazzi, deve essere sviluppato con
    grande professionalità da parte del docente, in
    quanto è proprio nellapproccio offerto e nelle
    metodologie didattiche adoperate che si fonda la
    qualità di apprendimento degli alunni.
  • Diversi autori di libri di testo trattano questi
    argomenti, affrontando, da un punto di vista
    didattico, problematiche legate al concetto di
    angolo, alle definizioni ed alla misura.
  • Prima di esporre la trattazione dellargomento,
    è indispensabile fare un richiamo alle
    indicazioni ministeriali che riguardano, più o
    meno esplicitamente, il tema e i contenuti
    riferiti al tema in esame.

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  • INDICAZIONI MINISTERIALI
  • Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali
  • Programmi Ministeriali del 1979
  • Suggerimenti metodologici
  • Attività sperimentale.
  • Il processo di avviamento al metodo scientifico
    proposto agli alunni dovrà rispettare i tempi e
    le modalità di apprendimento caratteristici della
    loro età dovrà quindi muovere da ciò che può
    stimolare la loro curiosità e la loro intuizione,
    da esperienze facilmente comprensibili, dalla
    operatività, e indirizzare alla sistematicità,
    grazie alla progressiva maturazione dei processi
    astrattivi. .
  • Indicazioni per la matematica
  • Obiettivi.
  • Nellambito degli obiettivi enunciati nella
    premessa agli insegnamenti, linsegnamento della
    matematica si propone di
  • suscitare un interesse che stimoli le capacità
    intuitive degli alunni
  • sollecitare ad esprimersi e comunicare in un
    linguaggio che, pur conservando piena
    spontaneità, .
  • Suggerimenti metodologici
  • Per il conseguimento degli obiettivi predetti,
    si farà ricorso ad osservazioni, esperimenti,
    problemi tratti da situazioni concrete, così
    da motivare lattività matematica della
    classe, fondandola su una sicura base
    intuitiva.
  • Verrà dato ampio spazio allattività di
    matematizzazione intesa come interpretazione
    matematica della realtà nei suoi vari
    aspetti (naturali, tecnologici, economici,
    linguistici) con la diretta partecipazione
    degli allievi. .
  • _________________________________________________
    ________________________________
  • TEMI
    CONTENUTI RIFERITI AI TEMI
  • 1) La geometria prima rappresentazione
    a) dagli oggetti ai concetti
    geometrici

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  • UNITA DIDATTICA
  • TITOLO Angoli e loro misura
  • ANNO 1
  • TEMA La geometria prima rappresentazione del
    mondo fisico
  • PREREQUISITI Conoscenza degli elementi
    fondamentali della geometria.
  • OBIETTIVI
  • Conoscenze
  • - Esprimere le proprietà degli angoli.
  • - Conoscere e classificare i vari tipi di
    angoli.
  • Abilità
  • - Riconoscere gli angoli e saperli confrontare.
  • - Operare con gli angoli.
  • CONTENUTI
  • - Definizione di angolo.
  • - Classificazione degli angoli e loro misura.
  • - Operazione con gli angoli.

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  • METODI
  • Fase 1 Test iniziale. Sottoporre gli alunni ad
    un test per valutare il possesso dei
    prerequisiti richiesti
  • Considerato che gli angoli e la loro misura
    fanno parte delle nozioni fondamentali della
    geometria da affrontare allinizio del 1 anno di
    scuola media, il docente, prima di trattare
    lunità di apprendimento, dovrà verificare il
    grado di conoscenza che gli alunni hanno dalla
    scuola primaria.
  • Tale verifica, per esempio, viene fatta
    proponendo agli alunni appositi esercizi,
    attraverso una apposita scheda.

22
(No Transcript)
23
CONCETTO DI ANGOLO
  • Langolo è uno dei concetti geometrici tra i più
    delicati e complessi, per gli aspetti diversi ad
    esso concorrenti ma discordanti che ne rendono
    problematico lapprendimento.
  • Innanzitutto diamo la definizione di un angolo
    Langolo è ciascuna delle due parti in cui un
    piano risulta diviso da due semirette che hanno
    lorigine in comune.
  • Le due semirette OA e OB si considerano
    appartenenti a ciascuno dei due angoli e si
    chiamano lati dellangolo la loro origine comune
    O si dice vertice dellangolo.
  • Per indicare un angolo possiamo usare notazioni
    diverse
  • AOB
    aOb O
  • Prendiamo una semiretta e facciamole compiere una
    rotazione intorno alla sua origine O. Possiamo
    quindi dare una seconda definizione di angolo
    Langolo è la parte di piano
    generata da una semiretta che
    ruota intorno alla sua origine.
  • Nel dare la seconda definizione di angolo si è
    fatto ricorso al concetto di rotazione. E
    opportuno segnalare agli alunni che ogni
    rotazione può avvenire in due versi fra loro
    opposti
  • Verso orario è quello che avviene secondo il
    movimento delle lancette dellorologio.
  • Verso antiorario è quello opposto al
    movimento delle lancette dellorologio

Lato
Vertice
Lato
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(No Transcript)
25
(No Transcript)
26
  • Solitamente in paesi come lItalia, in cui
    linsegnamento della geometria euclidea ha una
    tradizione consolidata, lapproccio della
    geometria avviene a partire dagli elementi
    fondamentali e sin dallinizio viene data la
    definizione di angolo come parte del piano
    delimitata da semirette aventi la stessa
    origine, di tipo statico, prescindendo dal
    considerare esperienze che possano giustificare
    agli occhi dellallievo lintroduzione di questo
    concetto matematico.
  • Questa introduzione formale e il tipo di
    rappresentazioni cui si fa ricorso producono
    spesso nellallievo unacquisizione del concetto
    di angolo, e di altri ad esso relativi, poco
    chiara e distorta.

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  • Invece, in paesi di area inglese, che promuovono
    una matematica realistica, ossia che punta alla
    matematizzazione del reale a partire
    dallosservazione di situazioni pratiche, si ha
    un approccio del concetto di angolo
    sullosservazione dei corpi in movimento
    rotatorio e sulla rappresentazione grafica di
    tali movimenti.
  • Laspetto di tale concetto che prevale è di tipo
    dinamico ed allude a quello di angolo orientato.

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  • Le due impostazioni, entrambe poggiate
    sullintuizione, riflettono due aspetti diversi
    del concetto di angolo, uno statico che prescinde
    dallorientamento nel piano, laltro dinamico che
    viceversa è legato ad esso.
  • Nel 1 caso, proprio per la mancanza
    dellorientamento del piano, ci si scontra con la
    difficoltà, date due semirette concorrenti, di
    avere individuati nel piano due angoli e questo
    comporta limmediata definizione di angolo
    convesso o concavo.
  • Nel 2 caso, invece, si determina un angolo che è
    unicamente individuato dal verso con cui si
    suppone che la retta ruoti.

2 caso Concetto di tipo dinamico
1 caso Concetto di tipo statico
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STUDI SULLINSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO DEL
CONCETTO DI ANGOLO
  • Recentemente da parte dei ricercatori si rileva
    una certa attenzione ai problemi di
    insegnamento-apprendimento che il concetto di
    angolo comporta ed è interessante osservare come
    tali ricerche siano correlate alla cultura
    geometrica del paese in cui sono realizzate. Per
    esempio
  • Laustriaco Krainer (1991) sostiene che da un
    punto di vista intuitivo si rilevano diverse
    concezioni di angolo angolo come spazio,
    angolo come uninclinazione, angolo come una
    rotazione, concezioni che, egli sostiene, non
    possono essere incluse tutte in una definizione.
  • Mitchelmore (1989), ricercatore di scuola
    tedesca, sottolinea lincapacità degli allievi di
    confrontare angoli in posizioni diverse nel piano
    e raccomanda sin dalla scuola elementare un
    approccio operativo agli angoli. Sostiene di
    prendere in considerazione figure con angoli non
    convessi e di introdurre rappresentazioni che
    suggeriscano lidea di angolo come regione piana
    illimitata. Inoltre, sottolinea la necessità di
    affrontare nello stesso tempo esperienze
    informali sulla rotazione e suggerisce luso di
    rappresentazioni di angoli di rotazione sul
    modello orologio.

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  • Magina e Hoyles (1991), seguendo la tradizione
    inglese, studiano lo sviluppo del concetto di
    angolo nei bambini dai 6 ai 15 anni sulla base di
    un piano di lavoro che comprende sia laspetto
    dinamico che laspetto statico di esso attraverso
    una serie di situazioni centrate sulla
    navigazione e rotazione (aspetto dinamico) e
    confronto di angoli (aspetto statico).
  • Difficoltà generalmente rilevate nelle suddette
    ricerche riguardano i seguenti aspetti
  • La mancanza di riconoscimento di angoli retti se
    in posizioni obliqua
  • La presunta dipendenza dellampiezza di un angolo
    dalla lunghezza dei segmenti di
  • retta che lo rappresentano.

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LA TRATTAZIONE DEGLI ANGOLI NEI TESTI SCOLASTICI
ITALIANI
Da un esame di libri di testo italiani per la
scuola media si rileva il prevalere di testi in
cui il concetto di angolo è introdotto ex abrupto
attraverso definizione e presentato nellaspetto
statico parte di piano originato da semirette
aventi la stessa origine e successivamente come
regione piana descritta da una semiretta che
ruota intorno alla sua origine. Marginalmente,
in due o tre di essi, si trovano evidenziati
aspetti complementari, alcuni di approfondimento,
quale la caratterizzazione dellangolo come
intersezione o unione di semipiani, altri a
sfondo esperienziale per lapproccio al concetto.
Cè da osservare che generalmente nei testi non
sono presenti riflessioni tra laspetto statico e
laspetto dinamico dellangolo e comunque nelle
successive attività prevale pesantemente il primo
aspetto. Da un punto di vista didattico è
opportuno un approccio al concetto da diversi
punti di vista. E importante rilevare come vi
siano testi, anche se non tra i più recenti, in
cui si abbandona limpostazione tradizionale
inizialmente si esaminano solidi o figure piane,
si opera su/con gli angoli presupponendoli noti,
se pure a livello intuitivo, e solo in un secondo
momento si ritorna su di essi per chiarirne il
concetto solitamente non vi è una definizione
esplicita di angolo, ma si esaminano uno o più
aspetti di esso che implicitamente lo
caratterizzano.
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DEFINIZIONI DI ANGOLI PARTICOLARI
33
(No Transcript)
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  • Si osserva come nei testi scolastici, una volta
    introdotto il concetto di angolo, si danno le
    definizioni di angoli speciali (nullo, giro,
    piatto, retto) e di angoli concavi e convessi.
  • Alcuni testi introducono contemporaneamente agli
    angoli la loro misura, concetto attraverso il
    quale vengono definiti gli angoli speciali.
  • Desidero fare presente che questa scelta, anche
    se da un punto di vista didattico appare
    economica, in realtà è culturalmente scorretta,
    essendo tali concetti indipendenti dalla misura.
  • Un aspetto che andrebbe curato, a livello
    didattico, riguarda il controllo metacognitivo di
    quanto si legge ed apprende per mettere in luce
    eventuali improprietà o elementi tacitamente
    assunti, ad esempio in un testo come definizione
    di angolo retto si legge
  • Quando le due semirette sono perpendicolari
    formano un angolo retto, ma scorrendo il testo
    allindietro alla ricerca della definizione di
    rette perpendicolari si legge Due rette si
    dicono perpendicolari quando dividono il piano in
    quattro angoli retti.

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  • Per quanto riguarda in particolare i concetti di
    angolo nullo e angolo giro occorre rilevare che
    se da un punto di vista statico possono ritenersi
    plausibili visti come caso limite, dal punto di
    vista dinamico non lo sono più tanto, se non si
    vuole sconfinare nel cosiddetto angolo
    generalizzato, ossia langolo che tiene conto e
    conserva memoria del movimento compiuto da una
    delle due semirette per sovrapporsi allaltra.
  • Da un punto di vista matematico ciò che conta non
    è il movimento compiuto dalla semiretta che lo
    genera, ma le sue posizioni iniziale e finale e
    pertanto nei due casi ci si trova di fronte al
    medesimo angolo.
  • Come già detto, le prime proprietà che si
    considerano in riferimento agli angoli sono la
    convessità e la concavità, e anche in tal caso si
    trovano sui testi definizioni diverse. In
    generale, si ritiene interessante per promuovere
    la riflessione negli allievi, lavorare sul
    confronto di definizioni diverse di una stessa
    cosa, analizzando su quali elementi si poggiano e
    le relative implicazioni.
  • Cè da sottolineare inoltre che lo studio
    condotto nei testi e le rappresentazioni usate si
    riferiscono sempre ad angoli convessi e
    generalmente ciò è tacitamente assunto. Questa
    scelta, se pure limita le difficoltà
    dellallievo, di fatto produce un apprendimento
    parziale e poco consapevole dei casi generali.

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MISURA DEGLI ANGOLI
  • Confronto di due angoli
  • Confrontare due angoli significa stabilire se due
    angoli dati sono congruenti o, se non lo sono,
    determinare qualè il maggiore. Per esempio, si
    vogliono confrontare due angoli AOB e AOB. Si
    possono presentare 3 casi

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(No Transcript)
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Addizione di angoli
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Sottrazione di angoli
40
Bisettrice di un angolo
41
Angoli acuti e angoli ottusi
42
Angoli complementari, supplementari ed
esplementari
43
Angoli opposti al vertice
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Misura degli angoli
  • Ogni angolo è caratterizzato da unampiezza che
    dipende dallapertura dei suoi lati.
  • Lampiezza di un angolo è una grandezza e quindi
    misurabile.
  • Per misurare un angolo dobbiamo scegliere
    ununità di misura e confrontarla con langolo
    dato. Lunità di misura è il grado, cioè langolo
    pari alla 360 parte dellangolo giro.
  • Si dice grado langolo che è la
    trecentosessantesima parte dellangolo giro.
  • Langolo nullo misura 0
  • Langolo retto misura 90
  • Langolo piatto misura 180
  • Langolo giro misura 360

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(No Transcript)
46
  • Una delle questioni più importanti e spesso
    confusa nei testi riguarda il confronto e la
    congruenza (uguaglianza) di angoli, il concetto
    di ampiezza di un angolo e la relativa misura.
  • Da un punto di vista didattico, a questo livello
    scolare, la strada che sembra più pertinente da
    percorrere sia quella di assumere come primitivo
    il concetto di ampiezza ed introdurre il concetto
    di angoli congruenti come angoli aventi la stessa
    ampiezza, dopo aver presentato il confronto di
    angoli ricorrendo alla sovrapponibilità (ideale)
    ottenuta per trasporto mediante movimento rigido
    solitamente nei testi si ricorre a
    rappresentazioni grafiche opportune e si
    suggeriscono concretizzazioni di ciò utilizzando
    angoli ottenuti per ritaglio di fogli di carta
    trasparente.

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  • Nella maggioranza dei testi, che ricalcano
    linsegnamento tradizionale, si parla di somma di
    angoli sarebbe invece più opportuno parlare di
    somma delle ampiezze (così come sarebbe più
    opportuno parlare di somma di lunghezze e non di
    somma di segmenti).

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  • La misura dellampiezza di un angolo è,
    ovviamente, legata alla misura della
    circonferenza losservanza dellinvarianza del
    rapporto tra la lunghezza di un arco di
    circonferenza rispetto al raggio porta ad
    assumere questo rapporto come misura dellangolo
    che insiste sullarco questo porta ad esprimere
    le misure degli angoli in termini di numeri reali
    dellintervallo (0,2?).
  • Il rapporto fra la lunghezza della circonferenza
    qualsiasi e la lunghezza del suo diametro è
    costante C/d??
  • Ricordando che langolo al centro di ampiezza
    360 corrisponde a tutta la circonferenza, si ha
    che Cl360?????????? (l360)C?

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  • Comunemente tuttavia la misura degli angoli viene
    espressa in gradi, sistema di antichissima
    origine, nato dallosservazione del moto
    apparente del sole attorno alla terra.
  • Da un punto di vista didattico è opportuno
    giustificare agli allievi la genesi di tale
    sistema di misure, ma è bene non soffermarsi
    tanto.
  • Strumento di misura degli angoli rispetto al
    sistema decimale è il goniometro e di esso ne
    esistono varie versioni, le più economiche non
    vanno oltre langolo piatto e per lo più sono
    graduate da sinistra verso destra,
    sottintendendo, come riferimento, il verso orario
    di rotazione. Questo cozza con le usuali
    rappresentazioni degli angoli che sottintendono
    il verso antiorario di rotazione e non fa che
    aggiungere ostacoli al già difficile problema del
    controllo della giusta collocazione dello
    strumento.

50
  • CONCLUSIONI
  • Per verificare il grado di assimilazione degli
    argomenti da parte degli allievi, sono necessari
    appositi esercizi da proporre agli alunni. Per
    esempio
  • Esercizi di disegno geometrico con luso di riga
    e compasso
  • Bisettrice di un angolo dato
  • Divisione di un angolo retto in 3 parti

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SCHEDA- Ora che gli alunni
sappiano disegnare e riconoscere angoli acuti,
retti, ottusi, piatti e giro, cerchiamoli
guardando fuori dalla finestra, nei disegni e
nelle fotografie.- Il primo esercizio invita
gli alunni a segnare gli angoli presenti, non
tutti, ma solo 4 per tipo possiamo farli segnare
nel modo classico e cioè tracciando un arco che
collega i due lati dellangolo.- il secondo
esercizio, invece, chiede agli alunni di
osservare bene le figure disegnate e di scrivere
i tipi di angolo presenti allinterno della
figura il quadro ha tutti e quattro gli angoli
retti, un cartello di pericolo stradale li ha
tutti acuti, mentre laltro li ha ottusi.-
Questa scheda permette di iniziare a fare una
riflessione sui tipi di angolo maggiormente
presenti negli oggetti che ci circondano.
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(No Transcript)
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