Title: UMANESIMO E RINASCIMENTO - La nostra eredit
1UMANESIMO E RINASCIMENTO- La nostra eredità -
2Umanesimo fine XIV- XV secolo
3Rinascimento XVI secolo
4I LUOGHI
5FIRENZE
6ROMA
7VENEZIA
8NAPOLI
9MILANO
10FERRARA
11RIMINI
12PERUGIA
13MANTOVA
14URBINO
15COMO
16Umanesimo e Rinascimento due eventi solo
culturali
- I due termini umanesimo e rinascimento hanno
assunto nel tempo, e lo avevano anche per gli
umanisti, un significato positivo, tuttavia la
positività del Rinascimento intrinseca alla sua
stessa denominazione, i suoi valori, i suoi
significati nel corso della civiltà moderna,
vengono indicati sempre nell'ambito delle arti,
delle lettere, del pensiero, dell'educazione
ossia in fatti di cultura. (...) In altri termini
se di rinascita, di risveglio, di vita nuova può
parlarsi, e proprio in Italia dove il fenomeno si
avviò e sviluppò nei modi più vistosi, il
discorso sembra valere solo sul piano della
cultura. (...) E di fatto il mondo che si
riflette nelle grandi opere e nelle grandi figure
del primo Rinascimento italiano è un mondo più
spesso tragico che lieto, più spesso duro e
crudele che pacificato, più spesso enigmatico ed
inquieto che limpido e armonioso. Leonardo da
Vinci è ossessionato da visioni catastrofiche,
Alberti insiste nelle sue pagine sulla fortuna
cieca che insidia e spezza la virtù. Machiavelli
è il teorico di una umanità radicalmente cattiva,
impegnata in una lotta senza pietà . (...) Di
fatto la vita e la storia erano nel '400
veramente tragiche in un'Italia corsa da guerre,
insanguinata da congiure. Il Rinascimento è un
fatto culturale di vastissima portata, i cui
effetti opereranno sempre più in profondità , con
ripercussioni sempre più vaste, ma gradualmente,
col passare del tempo Gli ideali di vita che
l'umanesimo italiano del XV secolo afferma con
tanta passione, contro un mondo che li ignora o
li respinge, solo dopo lunghissime lotte
riusciranno a determinare risultati concreti
nella società . (Eugenio Garin in La cultura del
Rinascimento)
17Renovatio e rinascita ovvero ritorno al principio
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29Ritorno al principio rinascita renovatio
- Per noi, donne e uomini del XXI secolo,
progredire significa cambiare innovare,
abbandonare il passato per muoverci verso il
futuro la nostra idea di progresso è legata a
ciò che è nuovo e quindi positivo, migliore. - Non era così per gli uomini del passato, questa
nostra idea del progresso si è andata formando
nel tempo, è un prodotto della storia del
pensiero dell'uomo. - Per gli umanisti progredire, ovvero rendersi
nuovi e migliori rispetto ai propri
contemporanei, significa ritornare al principio,
questo concetto già filosofico (neoplatonismo) e
religioso (cristianesimo) viene ripreso dagli
umanisti. - Ritorno al principio significa ritorno
all'antico, ai classici, alle comunità antiche
(antica res publica romana), ritorno alla natura
(forza che produce e vivifica)
30PROGRESSO 1 ?
31PROGRESSO 2 ?
32PROGRESSO secolo XXI
33Progresso XV secolo
34FRATTURA /CONTINUITA'/ ORIGINALITA' NELLA
CONTINUITA'
35Attribuiamo a ciascun termine della precedente
diapositiva una immagine
- Le tre immagini sono il crocifisso di Cimabue,
un dipinto raffigurante Virgilio, la cacciata dal
paradiso terreste di Masaccio.
36FRATTURA
37CONTINUITA'
38ORIGINALITA' NELLA CONTINUITA'
39MEDIA AETASmi trovo sul confine di due popoli e
posso guardare contemporaneamente innanzi e
dietro Petrarca Rerum memorandarum libri I.19
- Petrarca da Epistole familiari VI 4 al cardinale
Giovanni Colonna Queste persone che un avverso
destino mi ha dato compagne di vita, le dimentico
con grande piacere e pongo ogni attenzione per
fuggire i contemporanei e per seguire gli antichi
(...) molti certo si stupirebbero perché io tanto
mi compiaccia di stare con i morti piuttosto che
con i vivi. Ai quali risponderebbe la verità che
vivono coloro che morirono con gloria e virtù
costoro che vivono tra mollezze e falsi piaceri
rammolliti nel sonno e nella lussuria (..) anche
se sembrano vivere, sono soltanto cadaveri
putrefatti e deformi
- Marsilio Ficino Epistole Se dunque c'è un'etÃ
dell'oro essa è senza dubbio quella che produce
ingegni d'oro. e che tale sia questo nostro
secolo nessuno che vorrà prendere in
considerazione le sue mirabili conquiste lo
metterà in dubbio. Questo secolo ha riportato
alla luce le arti liberali già quasi scomparse la
grammatica, la poesia, l'oratoria, la pittura, la
scultura, l'architettura, la musica e perciò può
dirsi aureo. E questo è accaduto a Firenze.
40CONSAPEVOLEZZA DEL DIVENIRE STORICO
- Da Eugenio Garin L'umanesimo italiano,
Economica Laterza, pp.21-22 - Proprio l'atteggiamento assunto di fronte alla
cultura del passato, definisce chiaramente
l'essenza dell'umanesimo. E la peculiarità di
tale atteggiamento non va collocata in un
singolare moto di ammirazione , né in una
conoscenza più larga, ma in una ben definita
coscienza storica. I barbarinon furono tali per
avere ignorato i classici, ma per non averli
compresi nella verità della loro situazione
storica. Gli umanisti scoprono i classici perché
li distaccano da sè. Perciò l'umanesimo ha
veramente scoperto gli antichi, siano essi
Virgilio o Aristotele pur notissimi nel Medioevo
perché ha restituito Virgilio al suo tempo e al
suo mondo, e ha cercato di spiegare Aristotele
nell'ambito dell'Atene del quarto secolo avanti
Cristo. Per cui non può né deve distinguersi
nell'umanesimo la scoperta del mondo antico e la
scoperta dell'uomo, perché furono tutt'uno
perché scoprire l'antico come tale fu commisurare
sé ad esso e staccarsene e porsi in rapporto con
esso. Significò tempo e memoria (scoperta
dell'antico) e senso della creazione umana e
dell'opera terrestre e della responsabilitÃ
(scoperta dell'uomo). Il punto in cui si
realizzò quella presa di coscienza fu la
filologia umanistica, che mise a punto un metodo
di indagine critica dei testi antichi.
41FILOLOGIAVuoi dunque sapere la mia malattia? Non
so saziarmi di libri Petrarca Epistole
- Gli umanisti sono in primo luogo dei ricercatori
di testi antichi, sono dei filologi ovvero
lettori critici dei testi antichi che
controllano parola per parola per scoprire e
correggere gli errori che la tradizione
manoscritta vi ha accumulato. - I filologi affrontano ogni documento, ogni
carta, ogni libro,considerando che così come si
presenta, esso è un fatto umano, una traccia e
una risonanza umana, e come tale soggetta a esame
e discussione critica (Garin , op.cit., pp. 14) - Il filologo umanista di fronte al testo ha una
serie di quesiti che deve porsi e risolvere chi
ha scritto quel testo, quando lo ha scritto, dove
lo ha scritto, che cosa esattamente è scritto in
quel testo. - Questo modo di porsi di fronte ai testi antichi
era nuovo e rivoluzionario significava. - 1) considerare il libro non più un' auctoritas ,
ovvero depositario di idee e verità valide in
assoluto e per sempre, ma un prodotto storico. I
libri sono opere umane, di uomini di un preciso
luogo, tempo, situazione storica. - 2)sviluppare un atteggiamento critico nei
confronti della tradizione, la filologia
umanistica mette a punto un metodo di indagine
scientifica dei testi, che permette di
verificarne l'autenticità .
42I grandi filologi europei
43Le loro opere
Attribuisci a ciascun filologo la principale
opera filologica, per ciascun opera trova
informazioni sul contenuto. Novum instrumentum
omne Angelo Poliziano Lorenzo Valla Erasmo
da Rotterdam De falso credita et ementita
Constantini donatione Miscellanea
44STUDIA HUMANITATISstudi questi che si chiamano
di umanità perchè perfezionano e adornano l'uomo
Leonardo Bruni Epistole
- Il termine Umanesimo deriva dall'espressione
studia humanitatis con cui si indicavano
l'insieme di studi letterari e filosofici che
avevano come oggetto l'uomo, distinguendoli da
quelli che avevano come oggetto la natura e il
divino. - La parola humanitas, già nell'antica Roma,
viene usata per indicare l'insieme delle qualitÃ
morali e culturali che distingue l'uomo dagli
altri animali terrestri, in particolare la
generosità , la razionalità , la sensibilità , la
cultura, la moderazione, la filantropia, la
comprensione profonda per la condizione umana. - Il termine studia humanitatis viene ripreso
in Italia in particolare a Firenze verso la fine
del Trecento per denominare l'insieme degli studi
letterari e filologici dei testi classici antichi
greci e latini. - Come scrive Leonardo Bruni (umanista
fiorentino della fine del XIV secolo) questi
studi dovevano formare l'uomo buono, del quale
niente può pensarsi di più utile .
45faber fortunae suae
- L'ideale di uomo che viene elaborato nel primo
umanesimo fiorentino (umanesimo civile) è quello
di un uomo fatto di corpo e anima. - Questo ideale non è antireligioso, anzi il più
delle volte gli umanisti hanno una visione
cristiana della vita, ma essi rifiutano le
componenti ascetiche, il disprezzo della vita
terrena, il dominio del giudizio divino del
cristianesimo medievale. - L'uomo artefice della propria fortuna è un
uomo impegnato a soddisfare i suoi bisogni
materiali senza sensi di colpa, a ricercare la
felicità terrena, a conoscere il mondo in modo
razionale, libero da pregiudizi, impegnato nella
vita pubblica del suo tempo, utile agli altri
uomini.
46Ti posi nel mezzo del mondo perchè di là meglio
tu scorgessi tutto ciò che è nel mondo Oratio
De hominis dignitate Pico della Mirandola
- da E.Garin, cit., p.94 Se il primo umanesimo
fiorentino fu un'esaltazione della vita civile,
della libera costruzione umana di una cittÃ
terrena, la fine del '400 è caratterizzata da un
orientamento verso un'evasione dal mondo, verso
la contemplazione. Il platonismo, come filosofia
contemplativa, che indicava la via del ritorno
dell'umano al divino (la Venere di Botticelli
simboleggia l'amore che, secondo la filosofia
neoplatonica di Marsilio Ficino, trae l'uomo a
Dio) , si sostituisce alla serena esaltazione
della vita che era stata dei primi umanisti
(Salutati, Bruni, Valla, Bracciolini). - A questo orientamento mutato non fu estraneo il
complesso delle vicende politiche italiane .
47ClassicismoE' classico ciò che persiste come
rumore di fondo anche là dove l'attualità più
incompatibile fa da padrona Italo Calvino,
Perché leggere i classici, Oscar Mondadori, p12
- La riscoperta degli antichi, l'adesione al loro
mondo portava come conseguenza il principio di
imitazione, vale a dire i classici avevano
realizzato nelle loro opere una perfezione oltre
la quale non è possibile andare e quindi non
resta che rifarsi a quei modelli, imitarli. Ma ci
possono essere due modi di imitare o
un'imitazione passiva che si ritiene soddisfatta
se riesce a riprodurre le forme la perizia
tecnica del modello oppure una imitazione che con
una antica frase greca potremmo dire rimodella
di nuovo la moneta divina, ovvero una imitazione
che utilizza lo studio del modello antico per
dare espressione a ciò che è personale,
contemporaneo, moderno. Come fa Keith Haring,
artista americano del XX secolo con il David di
Michelangelo.
48Per la verifica sul libro di testo studiare le
seguenti pagine e le pagine della presentazione.
- Parte generale
- Pag.911 Il mondo delle corti. La scoperta della
laicità , pag.913 Umanesimo e studia humanitatis.
Il rapporto con i classici, pag.915 Progredire
imitando, pag.918 Le radici classiche e quelle
cristiane. La nuova morale umanistica, p.921 La
testimonianza di Erasmo, p. 922 Il principio di
imitazione, p.924 La riaffermazione del volgare,
p.925 La corte, p.927 L'università e la scuola,
p.945 Ammirazione e coscienza storica, La
filologia umanistica, Le scoperte di Bracciolini,
pag.946 La filologia critica di Valla, p.946
Cultura, curiosità , edonismo. - Vedi anche a pag726 su Boccaccio La scoperta
degli scrittori antichi - Testi
- Pag.655 Petrarca Il desiderio continuo di libri
rr(righe) 1-16, rr.43-50 - Pag.664 Petrarca A Giacomo Colonna rr.60-100
- Pag.920 Pico della Mirandola Dio e l'uomo
(tutto) - Pag.955 Bracciolini Ho trovato Quintiliano
rr.32-41 (a pag.956)