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Il SETTECENTO

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Title: Settecento definitivo Author: Spada Rovelli Last modified by: Massimiliano Created Date: 2/7/2001 7:09:48 PM Document presentation format: Presentazione su ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il SETTECENTO


1
Il SETTECENTO
2
LA SITUAZIONE IN ITALIA
  • Assetto politico più volte modificato
  • La pace di Aquisgrana 1748 divise lItalia in 2
    grandi blocchi a Nord guidato dallAustria e a
    sud dai Borboni.
  • I Borboni e gli Austriaci incoraggiarono lo
    sviluppo e la modernizzazione del nostro paese.
  • La debolezza dello stato della chiesa
  • Lautonomia del Regno di Sardegna sotto i Savoia.

3
RINNOVAMENTO E MODERNIZZAZIONE IN ITALIA
  • Alleanza tra intellettuali e governanti
  • Instaurazione di governi assoluti ma illuminati
  • Muratori e la Repubblica dei letterati dItalia
    1703
  • Invito pressante alla elites intellettuali
    affinchè si assumano il compito di avviare la
    modernizzazione della società italiana.

4
LA TRADIZIONE E GLI ELEMENTI DI INNOVAZIONE
  • Varietà e frammentazione politica in Italia e
    differenze con la società inglese e francese
    caratterizzata da una forte borghesia in ascesa.
  • In Italia gli intellettuali ricercano nella
    tradizione italiana di ricostruire il passato per
    comprendere il presente.
  • VICO anticipa molte tesi del Romanticismo come il
    primato della fantasia sulla creazione poetica.
  • Ritorno al classicismo attraverso laccademia
    dellArcadia.

5
ORIGINALITA DELLA CULTURA ITALIANA
  • Il carattere anticipatorio rispetto allEuropa di
    molte iniziative italiane
  • LAccademia dei Pugni e dei Trasformati
  • Lampliarsi del pubblico e la continuità
    ideologica verso un pubblico più ampio.
  • La necessità di un rinnovamento religioso legato
    ad un intima corrispondenza tra fede e servizio
    reso alla comunità.

6
La questione della lingua
  • La ricerca di una lingua comune che sia utile a
    raggiungere scopi creativi ed educativi nel
    programma di rinnovamento.
  • Lassunzione di un modello petraschesco comporta
    luso di una lingua specialistica di
    circolazione ristretta.
  • Metastasio , Parini e Alfieri usano una lingua
    sofisticata con lintento di apportare un
    profondo rinnovamento nella nuova classe borghese
    e nellaristocrazia storica italiana.

7
LARCADIA
  • Fondazione nel 1690 dellArcadia, unAccademia
    dove il mondo fittizio dei pastori, ha un
    carattere di evasione con un nascosto elemento
    filoclericale.
  • Assunzione del nome di un pastore della
    letteratura bucolica greco-latina, il presidente
    custode, la sala diventa il Bosco Parrasio,
    protettore è Gesù Bambino adorato dai pastori.
  • La messa al bando del disordine, degli echi
    barocchi, la proposta di moralizzazione della
    popolazione portò alladesione dei poeti più
    significativi dellepoca.

8
LARCADIA
9
Il richiamo alla tradizione classica
  • LArcadia regione di pastori della Grecia antica
  • Felice dimora di pastori, un luogo fuori dal
    tempo e dalla storia.
  • I membri assumono nomi fittizi e organizzano
    cerimoniali di tipo pastorale
  • Custode è nominato il Crescimbeni.
  • Ampia diffusione in Italia si fondano sedi a cui
    viene dato il nome di colonie.
  • Laccademia accoglie uomini di ogni estrazione
    sociale, considerati tutti

10
Il programma dellArcadia
  • Opposizione al gusto barocco e al marinismo
  • Essi si dichiarano restauratori della poesia
    italiana
  • Contrappongono allo stile secentista un
    linguaggio semplice, limpido e preciso contro
    leccessivo uso di metafore.
  • Esigenza di un razionalismo teorizzato da
    Cartesio
  • Rinnovamento della poesia italiana

11
Caratteri generali della poesia arcadica
  • Gli arcadi assumono come modelli i poeti greci e
    latini
  • Petrarca soprattutto e Chiabrera
  • Sperimentazione metrica
  • Ricerca di effetti ritmici, una poesia
    doccasione per uno svago raffinato ed
    edonistico.
  • La lirica arcadica è legata a circostanze sociali
    come nascite o matrimoni.
  • Principali poeti furono Metastasio, Felice
    Zappi, Frugoni, Rolli.

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LA TRATTATISTICA E PROSA SCIENTIFICA
  • Muratori, Giannone e Vico inaugurano in Italia
    nei primi del 700 un dibattito culturale
    ristretto ad un gruppo di intellettuali, con un
    linguaggio poco divulgativo, ma fondato sulla
    validità scientifica e pubblica utilità.
  • Ma forte pressione dei poteri forti della chiesa
    ostacolano la libera diffusione di opere dallo
    spirito progressista.

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La ricerca filosofica di Vico
  • Originalità del pensiero di Vico
  • Partendo dal presupposto che luomo non può
    conoscere a pieno ciò che non ha creato, il
    filosofo si impegna sulla storia delle attività
    umane.
  • Nella storia si succedono tappe e processi simili
    allevoluzione delluomo. La fanciullezza, la
    giovinezza, la maturità. Ci possono essere anche
    processi regressivi, corsi e ricorsi storici.
  • Con questa teoria si supera la differenza tra
    società primitive e civili e si dimostra che ogni
    società ha delle tappe essenziali e non ci può
    essere maturità senza la fase di ingenuità.

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  • Compito della 'scienza nuova' sarà quello di
    indagare la storia alla ricerca di quei principi
    costanti che, secondo una concezione per certi
    versi platonizzante, fanno presupporre
    nell'azione storica l'esistenza di leggi che ne
    siano a fondamento com'è per tutte le altre
    scienze
  • La storia quindi, come tutte le scienze, presenta
    delle leggi, dei principi universali, di un
    valore ideale di tipo platonico, che si ripetono
    costantemente allo stesso modo e che
    costituiscono il punto di riferimento per la
    nascita e il mantenimento delle nazioni.

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I ricorsi storici
  • Secondo Vico il metodo storico dovrà procedere
    attraverso l'analisi delle lingue dei popoli
    antichi poiché i parlari volgari debono essere i
    testimoni più gravi degli antichi costumi de'
    popoli che si celebrarono nel tempo ch'essi si
    formarono le lingue, e quindi tramite lo studio
    del diritto, che è alla base dello sviluppo
    storico delle nazioni civili.
  • Questo metodo ha fatto identificare nella storia
    una legge fondamentale del suo sviluppo che
    avviene evolvendosi in tre età

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LA SCIENZA NUOVA
  • E possibile conoscere solo ciò che è stato
    realizzato (verum ipsum factum)
  • La natura può essere descritta non conosciuta ,
    la fisica produce solo una conoscenza esteriore
    delle cose.
  • Lunica reale conoscenza per luomo è il frutto
    del proprio agire, cioè la storia.
  • La scienza nuova è la scienza della storia.
  • La storia deve procedere come la geometria e
    interagire con la FILOLOGIA E LA FILOSOFIA.

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LA SCIENZA UMANA
  • LA FILOLOGIA è la raccolta e la conoscenza delle
    fonti e dei documenti
  • LA FILOSOFIA è lo strumento per svelare la verità
    e interpretare i documenti
  • Latteggiamento filologico e filosofico devono
    integrarsi nella stessa persona.
  • Esistono nella storia dellumanità 3 momenti

18
(No Transcript)
19
(No Transcript)
20
La poesia nasce dalle passioni e dalla fantasia,
nelle età primitive i grandi poeti
21
lo stile
  • si contrappone allideale cartesiano di scrittura
    semplice e cristallina
  • Il suo linguaggio non aspira alla chiarezza ma ad
    evocare immagini suggestive

22
La storia umana
  • La storia umana, secondo Vico, inizia con il
    diluvio universale, quando gli uomini, giganti
    simili a primitivi bestioni, vivevano vagando
    nelle foreste in uno stato di completa anarchia.
  • Questa condizione bestiale era conseguenza del
    peccato originale, attenuata dall'intervento
    benevolo della Provvidenza divina che immise,
    attraverso la paura dei fulmini, il timore degli
    dei nelle genti che scosse e destate da un
    terribile spavento d'una da essi stessi finta e
    creduta divinità del cielo e di Giove, finalmente
    se ne ristarono alquanti e si nascosero in certi
    luoghi ove fermi con certe donne, per lo timore
    dell'appresa divinità, al coverto, con
    congiungimenti carnali religiosi e pudichi,
    celebrarono i matrimoni e fecero certi figlioli,
    e così fondarono le famiglie. E con lo star quivi
    fermi lunga stagione e con le sepolture degli
    antenati, si ritrovarono aver ivi fondati e
    divisi i primi domini della terra

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  • L'uscita dallo stato di ferinità quindi avviene
  • per la nascita della religione, nata dalla paura
    e sulla base della quale vengono elaborate le
    prime leggi del vivere ordinato,
  • per l'istituzione delle nozze, che danno
    stabilità al vivere umano con la formazione della
    famiglia e
  • per l'uso della sepoltura dei morti, segno della
    fede nell'immortalità dell'anima che distingue
    l'uomo dalle bestie.
  • Della prima età Vico sostiene di non poter
    scrivere molto poiché mancano documenti su cui
    basarsi infatti quei bestioni non conoscevano la
    scrittura e, poiché erano muti, si esprimevano a
    segni o con suoni disarticolati.

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  • L'età degli eroi ebbe inizio dall'accomunarsi di
    genti che trovavano così reciproco aiuto e
    sostegno per la sopravvivenza. Sorsero le città
    guidate dalle prime organizzazioni politiche dei
    signori, gli eroi che con la forza e in nome
    della ragion di stato, conosciuta solo da
    loro,21 comandavano su i servi che, quando
    rivendicarono i propri diritti, si ritrovarono
    contro i signori che, organizzati in ordini
    nobiliari, diedero vita agli stati aristocratici
    che caratterizzano il secondo periodo della
    storia umana.
  • In questa seconda, dove predomina la fantasia,
    nasce il linguaggio dai caratteri mitici e
    poetici.
  • Infine la conquista dei diritti civili da parte
    dei servi dà luogo alla età degli uomini e alla
    formazione di stati popolari basati sul diritto
    umano dettato dalla ragione umana tutta
    spiegata. Sorgono quindi stati non
    necessariamente democratici ma che possono essere
    pure monarchici poiché l'essenziale è che
    rispettino la ragione naturale, che eguaglia
    tutti.
  • La legge delle tre età costituisce la storia
    ideale eterna sopra la quale corrono in tempo le
    storie di tutte le nazioni.
  • Tutti i popoli indipendentemente l'uno dall'altro
    hanno conformato il loro corso storico a questa
    legge che non è solo delle genti ma anche di ogni
    singolo uomo che necessariamente si sviluppa
    passando dal primitivo senso nell'infanzia, alla
    fantasia, nella fanciullezza, e infine alla
    ragione, nell'età adulta

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Il secolo dei Lumi
  • Kant lilluminismo è luscita delluomo dallo
    stato di minorità intellettuale
  • Esprit philosophique attitudine al riesame
    critico di tutte le idee accettate
  • Lo preparano
  • Rivoluzione scientifica
  • Razionalismo cartesiano
  • Ma ancheprogressiva estromissione della nobiltà
    dal ciclo produttivo

26
(No Transcript)
27
Illuminismo è anche
  • Valorizzazione della techne (Enciclopedia di
    Diderot e DAlembert superare le due culture.
    Tentare una sintesi organica del sapere)
  • Mito del progresso (Condorcet, Esquisse)
  • Laicismo rifiuto della imposizione di valori
    confessionali per legge

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Si sviluppa accanto allEnciclopedia, un pensiero
materialista
  • Lhomme machine J-O de La Mettrie (lanima ha una
    natura materiale e risiede nel cervello- basi
    fisiologiche della vita psichica)
  • Helvetius lanima è il sentire, il sentire cerca
    il piacere ergo lazione è condizionata
    dallinteresse (diritto a godere i piaceri)

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Paul dHolbach
  • Demistificazione della tradizione idealistica
  • Assurdità del concetto di anima come spirito
  • Lidea di dio è fonte dei mali che affliggono
    luomo
  • Superamento del dualismo anima corpo

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Nuovi campi di indagine
  • Studio delluomo ridefinito su basi
    materialistiche osservato e descritto allinterno
    del sistema della natura
  • Buffon, Histoire naturelle
  • Studi sociali (antropologia, geografia
    umana-Volney economia politica, Adam Smith)

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I produttori
  • Chi sono e per chi operano i nuovi intellettuali

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Processi di globale trasformazione delle
istituzioni culturali
  • Inghilterra anticipa
  • INTELLETTUALI BORGHESI, LAICI PROFESSIONISTI!
  • Vivono del loro lavoro poiché si forma un mercato
    editoriale
  • Nasce il giornale
  • ITALIA cultura ritardataria, marginalizzata,
    provincializzata
  • Importa, non esporta più cultura
  • Nella prima metà del secolo ancora chierici ed
    eruditi
  • Nella seconda metà compaiono i nobili illuministi
    (Milano e Napoli)
  • Non cè mercato editoriale né autonomia economica
    (analfabetismo diffuso)

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CORTE E ACCADEMIA
  • Dove cè mercato editoriale la corte perde
    attrattiva
  • Si apre talora alla collaborazione con i
    philosophes (dispotismo illuminato)
  • LAccademia mantiene una funzione aggregatrice
  • In Italia le Accademie proliferano

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La cultura
  • La cultura settecentesca esce dal chiuso dei
    chiostri e delle biblioteche Gli uomini escono
    di casa, si incontrano nei caffe, dove formano
    clubs o circoli culturali, leggono i giornali di
    taglio satirico e moralistico, frequentano i
    salotti aperti alla civile conversazione da
    discrete padrone di casa cresce la volontà di
    essere informati e di discutere su argomenti in
    precedenza appannaggio di specialisti,
    leconomia, la politica, la scienza.

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Si definiscono luoghi informali, non deputati
SALOTTI
CAFFE'
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E I VECCHI CENTRI DI CULTURA????
  • UNIVERSITA
  • Roccaforti del tradizionalismo, solo in ritardo
    si aprono alle nuove correnti di pensiero
  • Gesuitiperseguitati
  • Apparente laicizzazione delle istituzioni, in
    realtà opportunismo filoassolutistico

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Committenti, fruitori, orizzonte delle attese
  • Processi non definibili in modo univoco, soggetti
    a varianze geografiche, sociali etc ma, in
    generale
  • Dal MECENATE alla PUBBLICA OPINIONE

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FORMAZIONE DELLA PUBBLICA OPINIONE
  • ALFABETIZZAZIONE
  • DIFFUSIONE STAMPA PERIODICA
  • TRASFORMAZIONI NELLE ISTITUZIONI LINGUISTICHE
    (LINGUA LETT DA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE)
  • IN AREA ARTISTICO LETTERARIA MUTA LORIZZONTE
    DELLE ATTESE

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RIFONDAZIONE DEL GUSTO
  • ESTETICHE RAZIONALISTICHE E
    SENSISTICHE, ANTIBAROCCHE
  • In Francia Boileau
  • In Italia il classicismo ARCADICO

40
IL SECOLO DEI CLASSICISMI
  • CLASSICISMO ARCADICO ROCOCO
  • PASTORELLERIE
  • CLASSICISMO ILLUMINISTA
  • PARINI

NEOCLASSICISMO FOSCOLO
41
Le estetiche del Settecento
Il settecento
42
Il rococò o rocaille
  • Lespressione più significativa dellarte rococò
    è probabilmente la grande sala del palazzo, la
    cui struttura è solidamente fondata sui canoni
    severi del classicismo che forniscono la
    definizione dello spazio e delle proporzioni ma
    allinterno di questo spazio le pareti si
    arricchiscono di stucchi, i soffitti presentano
    cornici definite geometricamente, nelle quali
    però affreschi aprono finestre verso un cielo
    affollato di creature volanti, angeli-bambini,
    eroi mitologici le pareti risplendono di specchi
    e tutta la mobilia, tavoli, sedie, orologi,
    soprammobili, hanno luminosità cangianti per via
    degli intarsi, degli ori, delle volute.

43
Leffetto che il rococò intende produrre è quello
di unarte che tenta di trasmettere un senso di
leggerezza.
  • tale effetto comprende anche unidea di
    frivolezza, di leziosità, di eleganza eccessiva,
    ma ha alle spalle una visione razionale della
    vita, nella quale larte si associa allidea di
    piacere dei sensi, al gioco che deve rendere
    più bella lesistenza.
  • Essa è lespressione di una società che fa delle
    buone maniere uno strumento efficace del vivere
    civile.

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Dallambito decorativo il rococò si estese alla
pittura e la scultura
  • pittori francesi come Antoine Watteau (1684-1721)
    e Jean-Honoré Fragonard (1732-1806), italiani
    come Giovan Battista Piazzetta (1683-1754),
    Giambattista Tiepolo (1696-1770), Pietro Longhi
    (1702-1785)

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È unarte sensuale, che vuole parlare ai sensi
senza creare scompensi alla ragione
  • uno dei temi più diffusi è il colloquio
    amoroso, due amanti immersi in un paesaggio
    campestre, oppure nella discreta intimità di un
    salotto lelemento erotico, ormai liberato da
    ogni timore censorio, diviene il simbolo di una
    società di costumi più liberali e laici.

46
Natura e fine dellarte
  • Molta attenzione era stata posta al problema
    della finalità dellarte, a cui nel tempo si
    erano date risposte diverse, sostanzialmente
    ispirate a due tendenze, quella edonistica (il
    fine dellarte è il piacere) e quella morale o
    pedagogica (il fine dellarte è quello di
    trasmettere messaggi che aiutino luomo a
    migliorare se stesso), variamente contaminate tra
    loro.
  • Dallantichità fino al Seicento, lattività
    artistica era stata concepita come punto
    dincontro tra capacità tecniche, acquisibili
    attraverso lesercizio e lo studio, e una
    componente di ispirazione, di cui erano dotati
    solo alcuni individui.

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La nuova cultura che filosoficamente si ispirava
al razionalismo o allempirismo tende, invece, ad
affrontare il problema dellarte e della
definizione della bellezza su basi teoriche
completamente diverse.
  • gli intellettuali che si ispiravano alla
    filosofia empirista di Locke portarono una grossa
    novità
  • studiare il processo della produzione artistica
    attribuendo una particolare importanza agli
    effetti dellarte sul fruitore.

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parole-chiave ovvero i concetti fondamentali
attorno ai quali si esercitò in particolare
lanalisi.
49
Definizione di bello.
  • La questione relativa alla definizione del
    concetto di bellezza, allidea di Bello, rimase
    piuttosto in ombra nel corso del primo
    Settecento
  • si tende ad accogliere la definizione
    tradizionale di bello, proporzione tra le parti
    e varietà nellunità, cioè dellequilibrio e
    dellorganicità complessiva dei molteplici
    elementi figurativi, compositivi, cromatici
    dellopera darte.

50
Definizione di arte.
51
accettazione dellantica affermazione che larte
è imitazione della natura
52
definizione sempre più adottata come formula
convenzionale
  • cambia profondamente il concetto stesso di
    imitazione
  • il rapporto arte-natura è il nodo su cui si
    sviluppano tutte le novità di pensiero del
    Settecento nel campo estetico.

53
Il concetto di natura.
  • ha subito radicali modificazioni nel corso del
    Sei e del Settecento, in quanto lo sviluppo della
    scienza, la riflessione filosofica ed anche la
    nuova sensibilità, che da esse derivava, hanno
    completamente cambiato il quadro di riferimento.

54
Polisemicità e ambiguità
  • la grande attenzione che tra XVII e XVIII secolo
    venne rivolta alla definizione del concetto di
    natura ebbe come risultato una straordinaria
    moltiplicazione delle accezioni della parola
    stessa, con oscillazioni di significato veramente
    impressionanti.

55
In realtà i due opposti concetti si fondono assai
spesso,
  • ad esempio, luomo primitivo è spesso indicato
    come quello che spontaneamente, naturalmente,
    segue le leggi della natura senza bisogno di fare
    ricorso a norme e regole
  • perciò lartista viene spesso equiparato al
    primitivo, come colui che sente in modo
    naturale e non ha bisogno di norme fissate per
    realizzare le sue opere.

56
Il concetto di gusto.
  • occorreva chiarire se e come il gusto può essere
    educato, attraverso le letture, la visione
    delle opere darte, lesercizio della critica
  • la condanna degli eccessi del barocco fu emessa
    quasi sempre in nome del gusto o del buon gusto,
    concetto che rimandava ad una definizione
    intellettualistica dellarte che ben si coniugava
    con la tendenza classicista.

57
I concetti di passione e di sentimento.
  • Il pieno riconoscimento, compiuto dal pensiero
    razionalista e da quello empirista,
    dellesistenza nella psicologia umana di una
    sfera delle passioni che costituisce una
    componente essenziale della personalità
    individuale, ebbe riflessi importanti sul
    pensiero estetico settecentesco.

58
Simpatia
  • tra questi effetti fu indicato anche quello della
    Simpatia (dal greco syn-pàthein, provare insieme
    le stesse sensazioni) larte avrebbe cioè la
    facoltà di suscitare nel destinatario sentimenti
    e sensazioni omologhe a quelle che essa
    rappresenta.

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si comincia a immaginare che, al di là delle
differenze materiali e oggettive che distinguono
le varie arti, esiste un meccanismo che è
comune a tutte le espressioni artistiche lo
studio di tale meccanismo porta a sottolineare
limportanza comunicativa dellarte
  • ogni arte è un modo di esprimersi e di comunicare

60
Lestetica sensistica dellabate E. B. de
Condillac
  • Sviluppando le posizioni empiriste di Locke
    spiegava lattività conoscitiva partendo dalla
    sensazione
  • Il giudizio, la riflessione, i desideri, le
    passioni non sono altro che la sensazione stessa,
    che si trasforma in diverse maniere.
  • FINE dellopera darte suscitare PIACERE
    SENSIBILE

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In Italia il sensismo è accolto da intellettuali
impegnati (Parini, Beccaria)
  • che lo associano al fine di EDUCARE, ricercando
    un UTILE CIVILE E MORALE
  • e proponendo una letteratura di cose, concreta
    e impegnata, nuova per concezione e forme.

62
TEORICI SENSISTI
  • Pietro Verri
  • 1773 Discorsi sullindole del piacere e del
    dolore
  • Se il piacere nasce dalla diminuzione del dolore,
    larte è sorta per scacciare i dolori
    innominati (disagi psicofisici) attraverso
    aggradevoli sensazioni. Le anime appassionate e
    sensibili meglio gusteranno larte.
  • PERNO della sfera estetica è il SOGGETTO (poeta
    libero di creare senza seguire regole poesia
    istintiva-fantastica-passionale bello legato al
    gusto soggettivo del fruitore)
  • Cesare Beccaria
  • 1770 Ricerche intorno alla natura dello stile
  • Lo stile, mediante luso sapiente della retorica,
    può suscitare e calibrare svariate sensazioni
    nellanimo del fruitore da esse dipende la sua
    bellezza.

63
Il settecento
  • DALLE RIFORME ALLA RIVOLUZIONE

64
valore del riformismo e mito del progresso
  • Nel corso del Settecento si afferma lidea che la
    gestione del cambiamento socio-economico sia
    praticabile attraverso unaccorta strategia
    riformistica, che salvaguardi di fatto la
    posizione predominante delle élites
    politico-sociali dellancien régime rendendole
    più malleabili di fronte alle esigenze di una
    società sempre più complessa e in fermento.

65
Un nuovo paradigma di tempo
  • Il passaggio dalla temporalità lenta e ciclica,
    basata sul tramandarsi generazionale
    dellesperienza di un mondo ancora essenzialmente
    agricolo-artigianale, a quella assai più spedita
    di una società che comincia a fare i conti con
    gli effetti delle innovazioni tecnologiche, viene
    vissuto nella convinzione che la prudente ma
    irreversibile razionalizzazione delleconomia e
    delle istituzioni fosse nellinteresse di tutte
    le classi sociali.

66
Parve allora effettivamente conseguibile
lobiettivo di un progressivo accrescimento della
pubblica felicità senza scosse traumatiche per
lo status quo.
  • Il concetto stesso di progresso che portava
    con sé anche lidea di una perfettibilità
    delluomo aveva un valore riformistico perché
    credeva in un corso rettilineo della storia, in
    uno sviluppo graduale verso un futuro in cui gli
    uomini arrivavano a controllare razionalmente le
    condizioni materiali della propria esistenza.

67
Perfettibilità_ Condorcet, Esquisse dun tableau
historique
68
La storia-Lequilibrio fra le potenze come
garanzia di pace
  • I conflitti della prima metà del secolo

69
Lassolutismo illuminato
  • A partire dagli anni quaranta del secolo si
    profilò la possibilità di un incontro tra
    lesigenza, sentita dai sovrani, di
    razionalizzare lapparato statale e lobiettivo
    perseguito dagli uomini di cultura più illuminati
    di allargare le basi del potere e modernizzare la
    società.

70
La rivoluzione americana
  • Le tensioni tenute a freno dalla forzosa
    situazione di stallo entro i confini europei, si
    trasferivano oltreoceano nella corsa ai
    possedimenti coloniali e al predominio
    commerciale, che vedeva sempre più in prima
    linea lintraprendente dinamismo dellInghilterra
  • Ma la rivoluzione americana, con la sua grande
    carica ideale, era pur sempre un conflitto che si
    poteva assimilare alla tradizionale risoluzione
    su base bellica delle controversie fra stati.

71
La rivoluzione in Francia
  • In Francia, sin dalla convocazione degli Stati
    generali nel maggio 1789 per far fronte alla
    crisi economica e finanziaria, si poneva invece
    un problema di rappresentanza che divideva,
    allinterno della nazione, i due ordini
    tradizionali (clero e nobiltà) da un terzo
    stato che, nella sua eterogeneità, trovava
    nellidentità borghese, nella spinta ideale della
    filosofia dei Lumi e nellopposizione allancien
    régime un collante ideologico molto forte.

72
IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO UNA SOCIETÀ IN
MOVIMENTO
  • La crescita demografica
  • La razionalizzazione dellagricoltura
  • La rivoluzione industriale in Inghilterra
  • Dalla società di ordini allasocietà di classi

73
Laccelerazione delle attività produttive provocò
sensibili slittamenti nella plurisecolare
rigidità della struttura sociale.
  • Nei fatti, anche se lirreversibile processo di
    decadenza dello status nobiliare non si concluse
    col secolo, si affermò via via una concentrazione
    del potere nelle mani degli effettivi detentori
    della ricchezza..

74
IL CONTESTO CULTURALE
  • Letà dei Lumi
  • La ragione come guida critica
  • Si afferma progressivamente nel corso del
    secolo, la convinzione di vivere in unepoca
    illuminata, distinta per la sua chiaroveggenza
    filosofica dagli errori del passato e ricca di
    spunti progettuali

75
Questautocoscienza passa attraverso il vaglio
critico e normativo della ragione
  • critico
  • perché è il tribunale della ragione, secondo
    lespressione kantiana, che deve pesare la
    consistenza di fedi, filosofie, superstizioni,
    atteggiamenti, fino a ridurli se esiste al
    loro nocciolo razionale
  • normativo
  • perché è la ragione che dovrebbe dettare le linee
    che indirizzano credenze e comportamenti nei vari
    settori della vita associata e individuale.

76
Il rapporto col passato
  • Gli uomini del Settecento non credono di vivere
    in un nuovo Rinascimento, perché sono convinti
    che la loro epoca abbia finalmente rotto il ciclo
    di rinascite e decadenze nel quale si era fino ad
    allora involuto il decorso storico.
  • La ragione sconfessa il principio dautorità, che
    prospera grazie allignoranza, alla paura e al
    servilismo che instilla nellanimo umano

77
I limiti della conoscenza
  • LIlluminismo propugna una cultura laica,
    anti-metafisica, anti-dogmatica, in cui le
    religioni tradizionali, strumenti di divisione e
    di fanatismo, devono lasciare il passo a una
    religione rischiarata, basata sulla naturale
    credenza in un Essere Superiore non determinato,
    e ispirata a mutua comprensione e tolleranza.

78
Destinazione
  • Luniverso conoscitivo, inoltre, non è affatto
    chiuso in se stesso, perché il pensiero
    illuminista pratica e intende mettere a frutto
    lindicazione baconiana sulla finalità pratica
    della conoscenza conoscere significa interagire
    con la realtà per trasformarla.

79
Il philosophe
  • il filosofo si fa propagandista, divulgatore,
    consigliere di regnanti e amministratori, aspira,
    in una parola, a indirizzare la moderna opinione
    pubblica.

80
TRE TESTI-CHIAVE PER IL PANORAMA CULTURALE
81
1 Locke
  • Con la pubblicazione del Saggio sullintelletto
    umano (1690) del filosofo anglosassone John Locke
    (1632-1704) si aprono, per la riflessione
    filosofica del Settecento, prospettive
    empiristiche e, nel lungo termine,
    materialistiche. Il Saggio si apre proprio col
    celebre paragone della mente umana con un foglio
    bianco, o tabula rasa, su cui nel corso della
    vita dellindividuo vengono gradualmente
    registrate idee per mezzo di sensazioni e
    impressioni.

82
2 Candide di VOLTAIRE
  • Il conte philosophique (racconto filosofico) è
    uno dei generi prediletti dalla riflessione
    illuminista.

83
3 La Critica della ragion pura di Immanuel Kant
(1724-1804)
  • il genitivo oggettivo ci assicura che la ragione
    sarà usata contro se stessa per indagare i limiti
    della conoscenza a priori (ragion pura
    significa ragione a priori).

84
LE FORME DELLA LETTERATURA NAZIONALE
85
LArcadia riedizione del petrarchismo filtrato
attraverso una convenzione pastorale
86
La polemica contro il cattivo gusto e lArcadia
  • Il mondo letterario italiano fu scosso, a inizio
    Settecento, dalla polemica sul gusto seicentesco.
    La provocazione venne dalla Francia i dotti
    transalpini proponevano a modello la loro
    letteratura impostata razionalisticamente, che si
    faceva un pregio della chiarezza ed evidenza
    dello stile contrapposta allinverosimiglianza e
    disonestà intellettuale dellartificio barocco.

87
Lerudizione storica documentaria
88
Lilluminismo italiano
89
La politicizzazione dellintellettuale e il
Caffè
  • aveva trovato uno sbocco pratico e riformistico
    negli stati del centro-nord, specialmente nella
    Lombardia sotto il governo austriaco. Strumento
    principe di questo attivismo fu un periodico che
    uscì tra il 1764 e il 1765, il Caffe

90
Il caffè
  • fu la prima rivista militante, prodotta da un
    lavoro redazionale a più mani, in un linguaggio
    diretto, senza orpelli retorici, che ambiva fare
    degli estensori degli articoli i direttori
    dellopinione pubblica milanese.
  • Tra i collaboratori del Caffe, oltre ai
    fratelli Verri va ricordato Cesare Beccaria,
    lautore di un libro che, nato dalle discussioni
    tra gli accademici dei Pugni, doveva scuotere le
    coscienze europee attraverso la proposta di una
    riforma del diritto penale in senso filantropico
    ed egualitario il trattato Dei delitti e delle
    pene

91
Altre forme di critica militante
  • Lettere virgiliane e lettere inglesi di Saverio
    Bettinelli
  • La Frusta letteraria di Giuseppe Baretti

92
Le forme del teatro
93
La riforma goldoniana
SITUAZIONE PREESISTENTE commedia dellarte
scontata, non scritta, triviale. La commedia di
Goldoni sottolinea i vizi senza offendere GRAZIE
AL RISO Ha INTENTO MORALEED EDUCATIVO MONDO e
TEATRO
94
  • Goldoni non opera a tavolino usa
  • GRADUALITA e
  • CONCRETEZZA
  • Deve relazionarsi con
  • attori abituati alla c. dellarte
  • pubblico grossolano e triviale
  • esigenze commerciali impresari
  • situaz. politica che vieta di ridicolizzare
    nobili e preti

95
Le difficoltà sono accresciute da polemiche con
oppositori (Gozzi e Chiari)
96
Goldoni non è rivoluzionario politicamente è un
illuminista popolano, dotato di buon senso ma
non di approfondimento teorico
  • Ha fiducia nella razionalità della natura
  • usa toni pacati ed equilibrati
  • ha simpatia per loperosità borghese (la scaltra
    Mirandolina si prende gioco dei nobili vacui e
    improduttivi)

97
FASI DELLARIFORMAGOLDONIANA
98
  • TESTO SCRITTO
  • 1738 Momolo cortesàn è scritta la parte del
    protagonista
  • 1743 Donna di garbo interamente scritta
  • DALLA MASCHERA AL CARATTERE (personaggio-individuo
    concreto)
  • dal 1750gt Pamela nubile

99
  • Lingua non triviale -dei comici-, non purgata
    -degli Arcadi- ma parlata, quotidiana (struttura
    veneziana con immissioni).

100
Melodramma
  • il melodramma italiano si affermò grazie a un
    processo di riforma che dallinizio del
    Settecento in poi puntò a razionalizzare il
    genere, fino ad allora troppo condizionato dal
    gusto della spettacolarità barocca (evidente nei
    grandiosi apparati scenografici),
    dallinverosimiglianza dei soggetti
    rappresentati, dal divismo dei cantanti (e dal
    ridottissimo valore del testo).

Vedi ORIGINI DEL MELODRAMMA
101
La riforma del melodramma Pietro Metastasio
  • Fluidità del verso chiarezza delle fabulae
    limpida analisi psicologica.
  • Uso di temi correnti (impianto eroico) ma con
    toni nuovi, elegiaci e patetici
  • RAGIONE SENSIBILITA mediazione fra esigenze
    razionalistiche del cartesianesimo (fatte proprie
    dagli Arcadi) e compiacimenti idilliaci
  • Riscatto del libretto da un uso puramente
    accessorio in direzione di unautonomia artistica

102
La tragediaNella cultura letteraria italiana era
assente unautentica tragedia di stampo classico.
  • In Italia lo sforzo di restituire allo spettacolo
    tragico un valore didascalico fu perseguito da
    Gianvincenzo Gravina, che a inizio secolo compose
    cinque tragedie di alti valori etici e civili su
    argomenti mitici e della storia romana ma
    lesperimento falli per lassoluta mancanza di
    senso scenico dellautore.

Vedi tragedia 500 e 600
103
Alfieri
  • la lotta destinata alla sconfitta, ma che vale
    come grido indelebile di protesta dellindividuo
    libero contro loppressione del potere politico
  • contro il riformismo ottimistico del secolo egli
    rigetta le forme di collaborazione col potere che
    in maniera insinuante rendono luomo, e
    soprattutto lo scrittore, schiavo le sue
    tragedie non sono in grado di proporre soluzioni
    politiche alternative, ma mettono in scena il
    crollo del mito riformistico dellassolutismo
    illuminato

104
  • Nelle sue tragedie Alfieri
  • rinuncia agli elementi descrittivi
  • adotta uno stile grave, franto, non cantabile
  • propone 2 personaggi ANTAGONISTI ma con caratteri
    comuni

Forte sentire
Coscienza del limite angoscia vocazione di morte
Ansia di autoaffermazione
plutarchiani
Filippo II e Carlos
Saul e Mirra Interiorizzazione del conflitto
Creonte e Antigone
105
LE OPERE E I TEMILa Vita scritta da
essoTRATTATI POLITICIDella tirannideDel
principe e delle lettereTRAGEDIE
106
Lantico e il primitivo
  • Il razionalismo seicentesco francese aveva dato
    lavvio a unannosa polemica sul rispettivo
    merito di antichi e moderni era un modo per
    chiamare a giudizio il classicismo, con la sua
    connaturata idea della superiorità delle civiltà
    antiche.
  • Giambattista Vico invece pensò di prendere in
    parola gli antichi poeti, di interpretarli cioè
    alla lettera i loro racconti mitologici
    esprimevano le uniche conoscenze congeniali a
    unepoca in cui si poteva pensare solo per
    caratteri poetici e per immagini sensibili. Letà
    della ragione sarebbe sopraggiunta solo in
    seguito i poeti antichi erano come dei
    fanciulli, e come tali produttori della più
    splendida, seppure preterintenzionale, poesia.

107
Il sublime lorrore la malinconia
  • La seconda metà del Settecento registrava anche
    laffermarsi di una sensibilità poetica
    chiaramente importata dai paesi del Settentrione
    europeo.
  • Melchiorre Cesarotti si avvicinò direttamente, in
    quanto traduttore, al testo inglese di quelle
    Poesie di Ossian che dal 1762 in poi sconvolsero
    la coscienza poetica europea

108
IL TEATRO - BREVE EXCURSUS
  • ORIGINI
  • 1. Teatro di argomento GRECO (commedia palliata -
    tragedia cothurnata)
  • 2. Teatro di argomento romano (commedia togata -
    tragedia praetexta)
  • Commediografi maggiori Plauto, Terenzio
  • ELEMENTI TIPICI DELLA COMMEDIA
  • vicende e personaggi quotidiani contaminatio
    divisione in scene, con prologo comico di
    intreccio - topoi di situazioni (Plauto) comico
    di carattere (Terenzio)

109
  • MEDIOEVO
  • giullari, mimi, acrobati, prestigiatori
  • sacre rappresentazioni (dalle laude drammatiche)
  • UMANESIMO
  • riscoperta dei classici del teatro latino
  • nuovo interesse per le rappresentazioni teatrali
    nellambito delle corti signorili

110
RINASCIMENTO
  • Nuova produzione di commedie con i seguenti
    caratteri
  • Modelli PLAUTO e Decameron (per situazioni e
    linguaggio)
  • Ripresa del prologo secondo luso terenziano
    (discussione di poetica)
  • Presenza di tipi fissi della commedia latina
    (nuovo tipo cinquecentesco è il pedante)

111
TEATRO del 500 gli AUTORI di commedie
  • ARIOSTO organizzatore teatrale a Ferrara scrive
    commedie (Cassaria, Suppositi, Negromante, Lena,
    Studenti)
  • ARETINO La cortigiana, Il marescalco,
    Lipocrito, La Talanta, Il filosofo non seguono
    le strutture del genere - volontà polemica
  • IL BIBBIENA La Calandria
  • MACHIAVELLI La Mandragola
  • RUZANTE La pastoral, Due dialoghi in lingua
    rustica (commedie rusticane in pavano)
  • di ANONIMI Gli ingannati La venexiana

112
Teatro del secondo 500 e 600
  • La COMMEDIA DELLARTE
  • la definizione rispecchia lorgoglio dei comici
    nei confronti dei detrattori (letterati e
    moralisti) e rispecchia lorganizzazione in
    compagnie degli attori
  • spettacolo non letterario incentrato sullattore
  • ANTECEDENTI giullare (linguaggio
    mimico/acrobatico) folklore commedia 500 con
    tipi cristallizzati (Es. Ruzante, servo astuto,
    vecchio babbeo)

113
  • CARATTERI della COMMEDIA DELLARTE
  • MASCHERE FISSE (es. Pantalone, Arlecchino)
  • IDENTIFICAZIONE dellattore con la propria
    maschera
  • IMPROVVISAZIONE e capacità professionali
    dellattore che utilizza
  • a) SCENARI (canovacci con indicazione trama)
  • b) ZIBALDONI (brogliacci con lazzi comici, tirate
    di gelosia o disperazione, sonetti, dialoghi
    damore o sdegno)
  • c) ABILITA MIMICO-ACROBATICA

Comici dellArte famosi in tutta Europa In
Francia la Ancienne Troupe de la Comédie
Italienne influenzò Molière (1653-1697)
Collegamento a Goldoni
114
TEATRO secondo 500 e 600
  • DRAMMA PASTORALE
  • Modelli Virgilio e Teocrito con idealizzazione
    locus amoenus
  • pubblico colto e raffinato
  • allusioni cortigiane
  • tema ricorrente amore contrastato con lieto
    fine
  • con prologo e 5 atti in endecasillabi e settenari
  • TASSO Aminta
  • G.B.GUARINI Pastor fido
  • MELODRAMMA (o dramma in musica)
  • opera di raffinato intrattenimento, con accurate
    coreografie e scenografie
  • 1607 Orfeo con musica di MONTEVERDI

VALORE FONICO DELLA PAROLA
Collegamento a Metastasio
115
Tragedia del primo 500
  • Regolata
  • 3 personaggi in scena
  • 3 unità aristoteliche di tempo (24 ore), luogo,
    azione
  • coro dialogante
  • assenza prologo

116
TRAGEDIA del secondo 500
  • Dai modelli greci si passa a SENECA (temi di
    violenza, orrore, atrocità, collegati spesso al
    tema della ragion di stato - esercizio del
    potere)
  • introduzione PROLOGO
  • CORO non dialogante ma che commenta moralmente
  • il fine è la CATARSI dello spettatore
  • Autori F.DELLA VALLE e CARLO DE DOTTORI

Collegamento con Alfieri
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