PROGRAMMAZIONE,%20CONTROLLO%20DEI%20PROCESSI%20ED%20IMPATTO%20ORGANIZZATIVO%20DELLE%20TECNOLOGIE%20BIOMEDICHE

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PROGRAMMAZIONE,%20CONTROLLO%20DEI%20PROCESSI%20ED%20IMPATTO%20ORGANIZZATIVO%20DELLE%20TECNOLOGIE%20BIOMEDICHE

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Title: Monica Sivo Ingegnere Clinico Istituto Clinico Humanitas Rozzano (Milano) Author: anonimo... Last modified by: Valentina Telesca Created Date –

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Title: PROGRAMMAZIONE,%20CONTROLLO%20DEI%20PROCESSI%20ED%20IMPATTO%20ORGANIZZATIVO%20DELLE%20TECNOLOGIE%20BIOMEDICHE


1
PROGRAMMAZIONE, CONTROLLO DEI PROCESSI ED IMPATTO
ORGANIZZATIVO DELLE TECNOLOGIE BIOMEDICHE
  • Monica Sivo

2
Tecnologia Biomedica
  • Linsieme delle tecnologie biomediche comprende
    tutti gli strumenti, apparecchiature, farmaci e
    procedure impiegati nellerogazione dei servizi
    sanitari, nonché i sistemi organizzativi e di
    supporto attraverso i quali lassistenza
    sanitaria viene fornita
  • (WORLD HEALTH ORGANIZATION)

3
Tecnologia Biomedica
  • Linsieme dei prodotti e dei dispositivi medici
    che afferiscono al settore della sanità ad
    eccezione dei farmaci le apparecchiature
    biomediche costituiscono un sottoinsieme di tale
    comparto, con riferimento alla sola
    strumentazione
  • (MINISTERO DELLA SALUTE)

4
Esempio suddivisione AB area di utilizzo
5
Apparecchiature dellarea diagnostica
COMPARTO DESCRIZIONE CAMPO APPLICATIVO
Valutazione funzionale App. per lacquisizione e visualizzazione dei segnali fisiologici Cardiologia Miografia Encefalografia Monitoraggio
Bioimmagini App. che forniscono immagini di strutture biologiche Radiologia Tomografia Ecografia Scintigrafia Endoscopia
Diagnostica clinica App. e reagenti per eseguire tecniche di analisi chimico fisiche Chimica clinica Microbiologia Ematologia Immunodiagn.
6
Apparecchiature dellarea terapeutico-riabilitativ
a
COMPARTO DESCRIZIONE CAMPO APPLICATIVO
Terapia chirurgica App. necessarie durante gli interventi chirurgici e nella sorveglianza anche intensiva dei pazienti Chirurgia Anestesia Rianimazione
Interventistica a bassa invasività Artroscopia Endoscopia interventistica Angioplastica Valvuloplastica Supporto alla circolazione Odontoiatria
7
Apparecchiature dellarea terapeutico-riabilitativ
a
COMPARTO DESCRIZIONE CAMPO APPLICATIVO
Organi Artificiali protesi App. usate per supportare o sostituire in via transitoria o anche permanente capacità funzionali danneggiate da eventi patologici. Possono essere di tipo attivo o passivo Pace-maker Valvole cardiache Protesi vascolari Protesi ortopediche Protesi acustiche Reni artificiali Sistemi di supporto cardiocircolatorio Lentine per cristallino
8
Apparecchiature dellarea terapeutico-riabilitativ
a
COMPARTO DESCRIZIONE CAMPO APPLICATIVO
Riabilitazione supporto App. che si prefiggono il recupero funzionale dei disabili ed il miglioramento della loro capacità di comunicazione, locomozione, controllo ed incremento della autosufficienza Ausili alla mobilità Ausili alla comunicazione Ausili alla sordità
9
Quadro legislativo di riferimento
  • PRINCIPALI DIRETTIVE
  • dispositivi medici 93/42
  • dispositivi medici impiantabili attivi 90/385
  • dispositivi medici per diagnosi in vitro 98/79

10
Dispositivi medici
  • DIRETTIVA 93/42 del 14 giugno 1993
  • D. L. n. 46 del 24 febbraio 1997
  • D. L. n. 95 del 25 febbraio 1998
  • anno di pubblicazione 1993
  • in vigore da 1/1/95
  • obbligatoria da 14/6/98
  • Sostituisce la 84/539

11
Dispositivi medici
  • I dispositivi medici devono garantire
  • Elevato livello di protezione
  • Prestazioni previste dal fabbricante

12
Dispositivi medici
  • Dal 15/6/98
  • Tutti i dispositivi medici sono soggetti a questa
    Direttiva
  • Possono ancora essere commercializzati i
    dispositivi privi della marcatura CE, che sono
    stati per la prima volta messi in commercio ed in
    servizio in data anteriore al 14/6/98 (Circolare
    del Ministero della Sanità del 12/6/98)

13
Definizione di dispositivo medico
Qualsiasi strumento, apparecchio, impianto,
sostanza o altro prodotto utilizzato da solo o in
combinazione, compreso il software informatico
impiegato per il corretto funzionamento, e
destinato dal fabbricante ad essere impiegato
nelluomo a scopo di
  • diagnosi o prevenzione, controllo, terapia o
    attenuazione della malattia
  • diagnosi o prevenzione, controllo, terapia,
    attenuazione o compensazione di una ferita o di
    un handicap

14
Definizione di dispositivo medico
  • studio, sostituzione o modifica dellanatomia o
    di un processo fisiologico
  • intervento sul concepimento,

il quale prodotto non eserciti lazione
principale, nel o sul corpo umano, cui è
destinato, con mezzi farmacologici o
immunologici, né mediante processo metabolico, ma
la cui funzione possa essere coadiuvata da
farmaci
15
Direttiva 93/42
  • Campo di applicazione circa 500.000 prodotti
  • Apparecchiature
  • Strumentario
  • Materiale di consumo
  • Protesi

16
Direttiva 93/42
I dispositivi medici sono suddivisi in quattro
classi, a seconda della loro destinazione e del
livello di pericolosità. La marcatura CE deve
essere apposta in modo visibile, leggibile ed
indelebile sui dispositivi o sul loro involucro
sterile. In caso di intervento di un Organismo
Notificato, il suo numero di codice deve
comparire insieme alla marcatura CE. Ogni
dispositivo deve essere corredato dalle
informazioni necessarie per garantire un utilizzo
sicuro e per consentire di identificare il
fabbricante.
17
Direttiva 93/42
  • Novità
  • Procedure di valutazione della conformità diverse
    secondo la classe del dispositivo
  • Gli stati membri devono prendere adeguati
    provvedimenti affinché i dati relativi ad
    incidenti verificatisi dopo limmissione in
    commercio vengano trasmessi a chi di competenza

18
Direttiva 93/42
  • novità
  • La registrazione delle persone responsabili
    dellimmissione in commercio
  • Un software destinato a far funzionare un
    dispositivo e ad influenzarne luso è considerato
    un dispositivo medico

19
Direttiva 93/42
  • 4 classi
  • Ecompito del fabbricante individuare la
    classe di appartenenza del proprio prodotto sulla
    base delle regole di classificazione.

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Direttiva 93/42
  • Classe I dispositivi a basso rischio,
  • es. prodotti non invasivi
  • Classe IIa pericolosità medio-bassa
  • es. alcuni articoli per
  • medicazioni, elettromedicali
  • per scopi terapeutici

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Direttiva 93/42
  • Classe IIb pericolosità medio-alta
  • es. forniscono energia o
  • sostanze in forma
  • potenzialmente pericolosa
  • Classe III alta pericolosità includono
    prodotti
  • utilizzati per diagnosi o controllo
  • in situazioni estreme o che entrano
  • in contatto con il Sistema Nervoso
  • Centrale

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Direttiva 93/42
  • Possono essere posti in commercio esclusivamente
  • i dispositivi che
  • Soddisfino i requisiti essenziali della Direttiva
    riguardante la progettazione, la fabbricazione ed
    i materiali usati
  • Hanno seguito un iter di approvazione del
    prodotto e/o dellazienda da parte di un
    organismo notificato (esclusi i prodotti di
    classe I)
  • Portano la marcatura CE seguita dal numero di
    identificazione dellOrganismo Notificato che ha
    seguito i controlli della fase produttiva
    (esclusi i prodotti di classe I)

23
Informazioni fornite dal fabbricanteArt. 5
  • 4. Le indicazioni fornite dal fabbricante
    allutilizzatore e al paziente conformemente
    allallegato I, punto 13, sono espresse in lingua
    italiana al momento della consegna
    allutilizzatore finale, per uso professionale o
    per qualsiasi altra utilizzazione.

24
Informazioni fornite dal fabbricante,Allegato 1
art. 13
  • INFORMAZIONI PER
  • utilizzazione sicura
  • identificazione fabbricante

25
Informazioni fornite dal fabbricante,Allegato 1
art. 13
  • Se del caso, informazioni ? simboli
  • conformi alle norme armonizzate
  • se non esistono norme, descritti nella
    documentazione

26
Informazioni fornite dal fabbricante,Allegato 1
art. 13
  • etichettatura
  • destinazione
  • accessori
  • istruzioni per luso
  • (... impianti, installazione corretta,
    manutenzione e taratura, precauzioni e
    controindicazioni per i pazienti, ...)

27
Vigilanza sugli incidenti che coinvolgono MD
(artt. 9 e 10)
  • Art. 9 Obbligo degli operatori sanitari pubblici
    e privati di segnalare incidenti connessi alluso
    di MD
  • Art. 10 Obbligo per i legali rappresentanti
    delle SS e per i fabbricanti di comunicare ogni
    alterazione delle caratteristiche e delle
    prestazioni o inadeguatezza delle istruzioni duso

28
Sanzioni (art. 23)
  • Non marcati, indebitamente marcati
  • ? sanzione amministrativa pecuniaria
  • No segnalazione incidente o potenziali pericoli
  • ? sanzioni amministrative pecuniarie e penali

29
Dispositivi medici impiantabili attivi
  • DIRETTIVA 90/385 del 20/7/90
  • D. L. n. 507 del 14 dicembre 1992
  • anno di pubblicazione 1990
  • in vigore da 1/1/93
  • obbligatoria da 1/1/95

30
Dispositivi medici impiantabili attivi
Qualsiasi dispositivo medico dipendente per il
suo funzionamento da una fonte di energia
elettrica o di altro tipo di energia diversa da
quella generata dal corpo umano o dalla gravità e
che agisce convertendo tale energia. Sono quelli
destinati ad essere impiantati interamente o
parzialmente mediante intervento chirurgico o
medico nel corpo umano
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Direttiva 2007/47
  • Modifica
  • la 90/385 dispositivi medici impiantabili
  • attivi
  • la 93/42 dispositivi medici
  • la 98/8 bioacidi
  • Recepimento entro il 21/12/2008
  • Inderogabile entro il 21/3/2010
  • D. L. n. 37 del 25 gennaio 2010,
  • pubblicato il 13 marzo 2010

32
Direttiva 2007/47
  • Principali modifiche Dispositivi Medici
  • - Concetto di software esplicitato
  • - Requisiti essenziali introduzione della
  • Valutazione Clinica (evidenze cliniche della
  • efficacia del dispositivo) e del concetto di
  • Ergonomia
  • - Sanzioni introdotte alcune modifiche

33
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
  • DIRETTIVA 98/79 del 27/10/98
  • D. L. n. 332 del 8 settembre 2000
  • anno di pubblicazione 1998
  • obbligatoria da 6/12/2003
  • sino al 6 dicembre 2003 è consentita limmissione
    in commercio di dispositivi conformi alla
    normativa vigente in Italia alla data del
    7/12/1998 sino al 6 dicembre 2005 è consentita
    la messa in servizio di detti dispositivi

34
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro

DIRETTIVA 98/79 APPARECCHIATURE ELETTRICHE DI
LABORATORIO (CEI 66.5) Trattasi di
apparecchiature che misurano, indicano,
sorvegliano o analizzano sostanze o servono per
preparare materiali. Tali apparecchiature
possono essere usate in locali diversi dal
laboratorio
35
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
Si applica ai DMDIV e ai relativi accessori
DMIDV Qualsiasi dispositivo medico composto da
un reagente, un prodotto reattivo, da un
calibratore, da un materiale di controllo, da un
kit, da uno strumento, da un apparecchio, da una
attrezzatura o un sistema, utilizzato solo o in
combinazione, destinato dal fabbricante ad essere
impiegato in vitro per lesame dei campioni
provenienti dal corpo umano, inclusi sangue e
tessuti donati, unicamente o principalmente allo
scopo di fornire informazioni
36
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
  • Su uno stato fisiologico o patologico
  • Su una anomalia congenita
  • Che consentano di determinare la sicurezza e la
    compatibilità con potenziali soggetti riceventi
  • Che consentano di controllare le misure
    terapeutiche

37
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
  • I contenitori di DMDIV sono considerati DMDIV. Si
    intendono per contenitori di campioni i
    dispositivi, sottovuoto o no, specificamente
    destinati dai fabbricanti a ricevere direttamente
    il campione proveniente dal corpo umano e a
    conservarlo ai fini di un esame diagnostico in
    vitro (es. frigoemoteca)

38
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
ACCESSORIO Prodotto che, pur non essendo un
DMDIV è destinato in modo specifico dal suo
fabbricante ad essere utilizzato con un DMIDV per
consentirne lutilizzazione conformemente alla
sua destinazione. I dispositivi di tipo invasivo
destinati a prelevare campioni e i dispositivi
posti in diretto contatto con il corpo umano per
ottenere un campione, ai sensi della Direttiva
93/42 non sono considerati accessori di DMDIV
39
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
REQUISITI CONSIDERATI Sicurezza funzionale,
affidabilità delle prestazioni, influenze delle
condizioni ambientali duso, contaminazione,
adeguatezza dellimballaggio, compatibilità di
sistema, sicurezza meccanica, sicurezza
pneumatica, sicurezza elettrica, compatibilità
elettromagnetica, protezione contro i rischi di
incendio e di esplosione, sicuro smaltimento dei
rifiuti, ergonomia strumentale, protezione contro
le radiazioni, sicurezza termica, semplicità
delle istruzioni duso e della presentazione dei
risultati, informazioni duso e etichettatura
40
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
IMMISSIONE IN COMMERCIO E MESSA IN SERVIZIO
Gli stati membri adottano le disposizioni
necessarie affinché i dispositivi possano essere
immessi in commercio e/o messi in servizio
unicamente qualora rispondano ai requisiti
essenziali prescritti nella direttiva, siano
correttamente forniti ed installati, siano
oggetto di una adeguata manutenzione e siano
utilizzati in conformità alla loro destinazione.
Ciò comporta lobbligo per gli Stati membri di
controllare la sicurezza e la qualità dei
dispositivi.
41
Dispositivi medici per la diagnosi in vitro
  • Lingua
  • Rinvio alle norme armonizzate
  • Registrazione del fabbricante
  • Marcatura CE

42
Esempio suddivisione AB CIVAB
  • Bioimmagini
  • Esplorazioni Funzionali e Intervento Terapeutico
  • Laboratorio di Analisi

43
Codifica CIVAB
  • Stringa di 8 caratteri alfanumerici, assicura
    l'identificazione univoca delle tecnologie
    biomediche e dei relativi produttori e modelli
  • XXX classe di apparecchiatura
  • YYY codifica produttore
  • ZZ modello
  • Es DEFPHY11

44
Esempio suddivisione AB rischio
DISPOSITIVO AD ALTO RISCHIO DISPOSITIVO A MEDIO RISCHIO DISPOSITIVO A BASSO RISCHIO
Defibrillatore Laser chirurgico Pace-maker Palloncino Sist. diag. radiologici e nucleari Unità di anestesia Unità di emodialisi Elettrobisturi VPO Incubatrici Analizz. funzioni polmonari Analizz. gas sangue ECG EEG EMG Litotritore Unità di immagini ad ultrasuoni Unità di trazione Letto elettrico Lampada da chirurgia Microscopio da chirurgia Sfigmomanometro Tavolo chirurgico Terapia ad ultrasuoni Termometro elettronico
45
Norma CEI 64-8 sez. 710
  • Classificazione dei locali ad uso medico
  • GRUPPO 0
  • GRUPPO 1
  • GRUPPO 2

46
GRUPPO 0
  • Definizione
  • Locale ad uso medico nel quale non siano
    utilizzati apparecchi elettromedicali con parti
    applicate.
  • Ambulatori (ex tipo B)
  • Es. studi medici
  • alcune sale visita

47
GRUPPO 1
  • Definizione
  • Locale ad uso medico nel quale le parti applicate
    sono destinate ad essere utilizzate esternamente
    o invasivamente, entro qualsiasi parte del corpo,
    ad eccezione della zona cardiaca
  • Ambulatori (ex tipo A)
  • Camere di degenza
  • Sale parto
  • Locale per radiologia
  • Locale per idroterapia
  • Locale per terapia fisica
  • Locale per esami di fisiopatologia

48
GRUPPO 2
  • Definizione
  • Locale ad uso medico nel quale le parti applicate
    sono destinate ad essere utilizzate in operazioni
    chirurgiche, o interventi intracardiaci, oppure
    dove il paziente è sottoposto a trattamenti
    vitali per cui la mancanza dellalimentazione può
    comportare pericolo per la sua vita.
  • Ambulatorio chirurgico
  • Locale per chirurgia
  • Locale per sorveglianza o terapia intensiva
  • Sala di anestesia
  • Sala per cateterismo cardiaco
  • Sala di esame angiografico o emodinamico

49
Norma CEI 64-8 sez. 710
50
Richiami legislativi
  • DPR 14 gennaio 1997
  • Requisiti strutturali, tecnologici e
    organizzativi minimi per lesercizio delle
    attività sanitarie da parte delle strutture
    pubbliche e private
  • DGR 6 agosto 1998 N. 6/38133 Lombardia
    Definizione di requisiti e indicatori per
    laccreditamento delle strutture sanitarie

51
DPR 14 gennaio 1997
  • Requisiti minimi strutturali
  • quali locali la struttura deve avere a
    disposizione per creare ad es. una diagnostica
    per immagini
  • Requisiti minimi tecnologici
  • elenca la dotazione strumentale minima
  • Requisiti minimi organizzativi

52
IL BLOCCO OPERATORIO-DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI STRUTTURALI
  • ... (da accreditamento Lombardia) Dimensione
  • minima sala 30 mq
  • REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI
  • temperatura 20-24 C,umidità relativa 40-60
  • ricambi aria/ora 15 v/h, filtraggio aria 99,97
  • impianto gas medicinali e aspirazione anestetici,
    stazioni di riduzione della pressione doppie per
    ogni gas, allarme esaurimento gas
  • impianto rilevazione incendio

53
IL BLOCCO OPERATORIO-DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
  • per ogni sala
  • tavolo operatorio,
  • apparecchio per anestesia con evacuazione gas,
    spirometro, monitoraggio concentrazione ossigeno,
    respiratore automatico con allarme deconnessione
    pz.
  • monitor per la rilevazione dei parametri vitali
  • elettrobisturi
  • aspiratori distinti chirurgici e per
    broncoaspirazione
  • lampada scialitica
  • diafanoscopio
  • strumentazione chirurgica

54
IL BLOCCO OPERATORIO-DPR 14/1/97
  • per ogni gruppo operatorio
  • frigoriferi per farmaci ed emoderivati,
  • amplificatore di brillanza,
  • defibrillatore,
  • zona risveglio
  • gruppo per ossigenoterapia,
  • cardiomonitor e defibrillatore,
  • aspiratore per broncoaspirazione
  • REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
  • ...

55
Rianimazione e Terapia Intensiva - DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI STRUTTURALI
  • (da accreditamento Lombardia) dimensione minima
    10 mq/p.l.
  • REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI
  • T 20-24 C, U rel 40-60 , ricambi aria/ora
    6 vol/ora
  • gas medicinali con allarme esaurimento
  • rilevazione incendi

56
Rianimazione e Terapia Intensiva - DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
  • letto tecnico
  • apparecchio per anestesia con evacuazione gas,
    spirometro, monitoraggio concentrazione ossigeno,
    respiratore automatico con allarme deconnessione
    pz
  • monitor per la rilevazione dei parametri vitali
  • aspiratore per broncoaspirazione
  • lampada scialitica

57
Rianimazione e Terapia Intensiva - DPR 14/1/97
  • diafanoscopio a parete
  • frigoriferi per la conservazione dei farmaci ed
    emoderivati
  • defibrillatore
  • REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI
  • ...

58
Area di degenza DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI STRUTTURALI
  • La camera di degenza singola deve avere una
    superficie minima netta di 9 mq
  • Ogni camera di degenza non può ospitare più di 4
    posti letto
  • Ogni 4 posti letto deve essere garantito un
    servizio igienico
  • Almeno il 10 delle stanze di degenza deve essere
    ad un solo posto letto

59
Area di degenza DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI
  • illuminazione di emergenza
  • forza motrice con almeno una presa di
    alimentazione normale
  • impianto di chiamata con segnalazione acustica e
    luminosa
  • gas medicinali (vuoto ed ossigeno)

60
Area di degenza DPR 14/1/97
  • REQUISITI MINIMI TECNOLOGICI
  • carrello per la gestione della emergenza completo
    di cardiomonitor con defibrillatore e unità di
    ventilazione manuale
  • REQUISITI MINIMI ORGANIZZATIVI

61
APPARECCHIATURAIMPIANTO
Condizioni da soddisfare
Progettazione e realizzazione a regola darte
Corretta installazione
Corretta manutenzione
Corretto utilizzo
62
D. L. 81/08 Testo Unico sulla salute e
sicurezza sul lavoro
  • TITOLO III
  • USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
  • scelta
  • installazione
  • utilizzo
  • manutenzione
  • informazione
  • formazione ed addestramento

63
Compito di un servizio di Ingegneria Clinica
Accettare e mantenere in condizioni di sicurezza
ed efficienza il parco delle apparecchiature
biomediche della propria struttura. Questo
impegno si articola attraverso lintera vita di
unapparecchiatura, dallacquisizione alla
dismissione.
64
Collegamenti tra discipline riferite allIng.
Clinica
65
LIngegnere Clinico
DEFINIZIONE  LIngegnere Clinico è un
professionista che partecipa alla cura della
salute garantendo un uso sicuro, appropriato ed
economico delle tecnologie nei servizi sanitari
... ...Tali attività possono essere esercitate
sia dallinterno di una organizzazione sanitaria
pubblica o privata (area ospedaliera) sia tramite
società di servizi o attività professionali (area
servizi). 
66
Diffusione dei S.I.C.
USA, anni 70 crescita esponenziale delle
apparecchiature biomediche con incremento della
complessità tecnologica
Nord-Europa buona diffusione in Gran Bretagna,
Danimarca, Olanda Sud-Europa
sviluppo modesto in Italia, Grecia, Spagna,
Francia
67
Attività Servizio Ingegneria Clinica
  • Consulenza tecnica acquisti
  • Installazione e collaudo
  • Manutenzione
  • preventiva
  • verifiche periodiche
  • conferma metrologica
  • correttiva
  • Informazione e formazione
  • Ricerca

68
Servizio Ingegneria ClinicaSviluppi Gestionali
GESTIONE INTEGRATA DELLE TECNOLOGIE
69
LINEE GUIDA REG. LOMBARDIA PER LORGANIZZAZIONE
DELLE ASL E DELLE A.O. (1998)
70
Deliberazione n. VII/14049 del 8/8/2003
LINEE GUIDA REGIONALI PER LADOZIONE DEL PIANO DI
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO AZIENDALE DELLE
AZIENDE SANITARIE DELLA REGIONE LOMBARDIA
71
POFA Regione Lombardia
10.3.3 Il Servizio Ingegneria Clinica Il Servizio
di Ingegneria Clinica è una struttura a valenza
Aziendale che opera in staff alla Direzione
Aziendale. Il servizio, di norma diretto da un
ingegnere elettronico o biomedico, si occupa
dellaspetto gestionale e strategico delle
tecnologie, con lobiettivo primario di garantire
luso sicuro, appropriato e vantaggioso dal punto
di vista economico di tutte le apparecchiature.
72
POFA Regione Lombardia
Il servizio, inoltre, assume un ruolo di supporto
alla Direzione Aziendale, per quanto concerne
laspetto gestionale e strategico delle
tecnologie, attraverso le seguenti attività
programmazione e valutazione acquisti,
manutenzione diretta o controllo della
manutenzione delle apparecchiature in dotazione
allAzienda, studi di technology assessment
finalizzati allintroduzione di nuove tecnologie,
information technology in ambito sanitario e
attività di ricerca.
73
Ciclo di vita AB
Acquisizione AB
Immissione AB
Manutenzione AB
Dismissione AB
74
Dismissione
  • Dismissione cessazione definitiva dellattività
    operativa di unapparecchiatura
  • Criteri dismissione
  • Sicurezza
  • Economicità
  • Funzionalità
  • Motivi dismissione
  • Obsolescenza
  • Inutilizzo
  • Irreparabilità
  • Problemi di manutenzione
  • Antieconomicità manutenzione

75
Procedura dismissione
Proposta dismissione
Valutazione tecnica ok fuori uso?
No
Sì
Richiesta valutazione a servizio assistenza
tecnica
Compilazione scheda tecnica valutazione
Riparabile?
No
Invio lettera dismissione
Sì
Esecuzione manutenzione correttiva
Eliminazione da manutenzione
Chiusura scheda AB e archiviazione
Ritiro AB
76
Piano di sostituzione
  1. Numero di guasti subiti dallapparecchiatura, le
    conseguenti richieste di riparazione e i costi
    sostenuti
  2. La perdita delle caratteristiche di sicurezza in
    seguito allapplicazione di nuove normative
  3. Il giudizio del personale che utilizza
    lapparecchiatura

77
Piano di sostituzione
  1. La disponibilità dei pezzi di ricambio e il loro
    costo
  2. La possibilità di ottenere assistenza
  3. I tempi di fermo macchina
  4. Lobsolescenza
  5. La riduzione dei tempi e degli errori nel caso di
    apparecchiature tecnologicamente più avanzate

78
IPS
  • Sviluppato dal Servizio di Bioingegneria del St.
    Lukes Medical center Milwaukee
  • INDICE DI PRIORITA DELLE SOSTITUZIONI (IPS)
    ottenuto come media pesata di quattro voci che
    influenzano la sostituzione
  • i servizi di supporto
  • la funzione dellapparecchiatura
  • il rapporto costo-beneficio
  • lefficacia clinica

79
Calcolo dellIPS
IPS 0.4X1X2X3X4 0.2X5 0.2X6 0.2X7
  • X1
  • 1 età app. gt età funzionale della tipologia
  • 0 età app. lt età funzionale della tipologia
  • Età funzionale
  • 4 anni per app. laboratorio analisi
  • 6 anni per app. elettrofisiologia
  • 12 anni per app. radiologia

80
Calcolo dellIPS
IPS 0.4X1X2X3X4 0.2X5 0.2X6 0.2X7
  • X2
  • 1 costo manut. app. ultimi 3 anni gt 15 costo
  • acquisto
  • 0 costo manut. app. ultimi 3 anni lt 15
  • costo acquisto
  • X3
  • 1 t fuori uso app. gt di 1.5 volte t
    complessivo
  • di fuori uso di tutte le app. dello
    stesso
  • tipo
  • 0 t fuori uso app. lt di 1.5 volte t
  • complessivo di fuori uso di tutte le
    app.
  • dello stesso tipo

81
Calcolo dellIPS
IPS 0.4X1X2X3X4 0.2X5 0.2X6 0.2X7
  • X4
  • 1 non esistono più parti di ricambio per
    lapp.
  • 0 esistono ancora più parti di ricambio per
  • lapp.
  • X5
  • 4 app. di supporto alla vita
  • 3 dispositivo terapeutico
  • 2 dispositivo diagnostico
  • 1 dispositivo di supporto

82
Calcolo dellIPS
IPS 0.4X1X2X3X4 0.2X5 0.2X6 0.2X7
  • X6
  • 1 con app. sostitutiva si ottiene
  • abbassamento costi per la stessa
  • prestazione
  • 1 con app. sostitutiva si ottiene
  • aumento delle prestazioni allo stesso
    costo
  • X7
  • Da 0 a 5 parametro soggettivo, il quale può
  • essere attribuito dallutente
    in
  • corrispondenza allefficacia
    clinica
  • dellapparecchio sostitutivo

83
Valutazione dellIPS
  • IPS gt 1.8 ? rinnovo urgente entro
  • lo stesso anno
  • 1.4 lt IPS lt 1.6 ? rinnovo consigliato
  • 1.0 lt IPS lt 1.4 ? nuova valutazione
  • dopo un anno
  • IPS lt 1.0 ? nessun rinnovo
  • necessario

84
Un altro metodo
  • Scopo fornire una classificazione, espressa da
    un valore numerico, che consenta di evidenziare
    la necessità, secondo i criteri descritti, di
    sostituire lapparecchiatura in oggetto
  • Protocollo basato su un CRITERIO DI
    CLASSIFICAZIONE che consente di valutare diversi
    parametri attraverso un monitoraggio eseguito con
    opportuni questionari

85
Un altro metodo
  • Gli elementi scelti per la valutazione sono
  • il costo delle riparazioni/revisioni rispetto al
    costo dellapparecchiatura,
  • i tempi e i costi di fermo macchina,
  • il livello di sicurezza dellapparecchiatura,
  • velocità, efficienza, versatilità, dimensioni,
    consumo, redditività, ecc dellapparecchiatura
    esistente,
  • resistenza e propensione al cambiamento relativa
    allapparecchiatura esistente da parte del
    personale utilizzatore e del personale medico

86
Un altro metodo
  • effettivo utilizzo dellapparecchiatura rispetto
    alla disponibilità potenziale
  • omogeneità dellapparecchiatura rispetto al parco
    apparecchiature esistente
  • affidabilità della tecnologia dellapparecchiatura
  • qualità dellassistenza dellapparecchiatura,
  • confronto con i valori medi dei vari parametri,
    se disponibili, delle apparecchiature presenti
    sul mercato
  • presenza e utilità dei manuali di utilizzo e
    assistenza

87
Un altro metodo
  • Vantaggi di questo sistema valutazione
  • la relativa facilità ne consente lutilizzo anche
    a personale privo di conoscenze statistiche o
    matematiche
  • la trasparenza permette una valutazione immediata
  • lespressione numerica risultante consente di
    ottenere una scala ordinata (classificazione)
  • la relativa versatilità permette di variare il
    numero dei parametri e dei relativi pesi in
    funzione delle variabili e delle priorità proprie
    di ogni singola realtà di applicazione

88
EsempioIl piano di sostituzione dellA.O. San
Paolo
  • Verifica dellesistenza di parti di ricambio per
    ogni modello di AB esistente nellAO San Paolo
    tramite invio di fax alle aziende produttrici
  • Estrazione dei modelli di AB di cui
  • Non esistono più le parti di ricambio
  • Esistono parti di ricambio limitate
  • Esistono parti di ricambio per 1 anno

89
Il piano di sostituzione dellA.O. San Paolo
  • Creazione tabella per ogni reparto riportante AB
    critiche per reperimento parti di ricambio
  • Intervista ai caposala/capotecnici
  • Intervista personale ditta manutenzione
  • Aggiunta delle risposte alle interviste a tabella
    reparto
  • Valutazione della AB critiche per
  • Parti ricambio
  • Intervista caposala/capotecnico
  • Intervista personale ditta manutenzione

90
Ciclo di vita AB
Acquisizione AB
Immissione AB
Manutenzione AB
Dismissione AB
91
Technology Assessment
Assessment delle tecnologie sanitarie usato per
definire qualsiasi processo di valutazione
relativo ad alcune proprietà fondamentali delle
tecnologie usate in ambito sanitario, quali ad
esempio la sicurezza, lefficienza,
lappropriatezza e lindicazione alluso, il
costo e il rapporto costo-efficacia nelle sue
conseguenze sociali, economiche ed etiche,
intrinseche o meno
92
Technology Assessment
Scopo del TA in ambiente ospedaliero proporre e
valutare diverse soluzioni tecnologiche ai
bisogni clinici per apportare benefici nei
termini di un buon rapporto costo-efficacia e di
un alto livello di sicurezza
93
Technology Assessment
  • Quando è richiesto può essere condotto in un
    qualunque stadio del ciclo di vita (sviluppo e
    diffusione) di una tecnologia. Gli stadi possono
    essere
  • Concettuale nei primi tempi dello sviluppo
  • Sperimentale quando si è alle prime fasi di test
    e di valutazione con lutilizzo di animali o
    modelli
  • Investigativo quando si sta procedendo con le
    prime valutazioni cliniche (esseri umani)
  • Stabile quando la tecnologia in esame è uno
    standard e luso è diffuso
  • Obsoleto quando una tecnologia è stata superata
    da una più nuova o è stata definita inefficace

94
Technology Assessment
Criteri
  • Costi del ciclo di vita
  • Affidabilità
  • tempo di break-down
  • Manutenzione
  • tempo medio di intervento
  • formazione personale tecnico
  • disponibilità parti di ricambio
  • condizioni di garanzia

95
Technology Assessment
Criteri
  • Efficacia
  • ergonomicità
  • outcome clinico
  • impatto operativo
  • aggiornabilità
  • Caratteristiche fisiche
  • dimensione e peso
  • alimentazione

96
Technology Assessment
Criteri
  • Affidabilità del produttore
  • Know-how del servizio di manutenzione interno
  • Sicurezza

97
Le risorse per gli investimenti
L. 67/1988 - programma pluriennale investimenti
in sanità L.135/1990 - interventi per Aids art.71
L.448/1998 L.39/1999 Hospice - UOCP
Risorse statali
Residui conto capitale (quota FSN) fino al
2001 Risorse autonome Fondi a rotazione / a
rimborso
Risorse regionali
Alienazione immobili Fondi di bilancio (quota
parte DRG)
Risorse aziendali
Mutui Concessioni e PFI
Risorse privati
98
Procedura di acquisto
Determinazione dellesigenza merceologica
Fase preliminare interna
Individuazione della procedura
Indizione di gara
Individuazione della copertura finanziaria
Espletamento della gara
Individuazione dei possibili contraenti
Aggiudicazione (eventuale delibera)
Liquidazione fattura
Collaudo (eventuale)
Stipula del contratto (eventuale)
Consegna della merce
Pagamento
99
Iter per acquisizione tecnologie esempio
FASE ATTORI
Programmazione Direzione Strategica SIC Operatori Area Amministrativa
Capitolato tecnico, valutazione SIC Operatori DS
Acquisizione Area Amministrativa
100
Iter per acquisizione tecnologie
FASE ATTORI
Installazione, collaudo SIC Operatori Area Tecnico-amministrativa
Gestione Operatori SIC DS
101
Ciclo di vita AB
Acquisizione AB
Immissione AB
Manutenzione AB
Dismissione AB
102
ACCETTAZIONE
  • Durante la strutturata fase di accettazione,
    oltre ad effettuare le verifiche, occorre
    preoccuparsi della raccolta delle opportune
    dichiarazioni alle normative/leggi/direttive
    vigenti
  • Inoltre devono essere consegnati i manuali
    distruzione alluso (e tecnico) in lingua
    italiana.

103
Ciclo di vita AB
Acquisizione AB
Immissione AB
Manutenzione AB
Dismissione AB
104
MANUTENZIONE
  • La manutenzione, come viene definita dalle norme
    UNI, consiste nella combinazione di tutte le
    azioni tecniche e amministrative, incluse le
    azioni di supervisione, volte a mantenere o a
    riportare una entità (apparecchiatura) allo stato
    in cui possa eseguire la funzione richiesta

105
MANUTENZIONE PREVENTIVA
  • La manutenzione preventiva viene eseguita a
    intervalli predeterminati
  • o in accordo a criteri prescritti ed è volta a
    ridurre la probabilità di guasto o la
    degradazione del funzionamento di una entità

106
MANUTENZIONE CORRETTIVA
  • La manutenzione correttiva viene eseguita a
    seguito della rilevazione di una avaria ed è
    volta a riportare una entità nello stato in cui
    essa possa eseguire una funzione richiesta.

107
VERIFICHE PERIODICHE DI RISPONDENZA ALLE NORME
PER LA SICUREZZA ELETTRICA
  • CEI EN 62353 (CEI 62.148)
  • APPARECCHI ELETTROMEDICALI
  • VERIFICHE PERIODICHE E PROVE DA EFFETTUARE
  • DOPO GLI INTERVENTI DI RIPARAZIONE
  • Intervallo e livello di prove devono essere
    forniti dal fabbricante
  • Intervallo tra le prove tra 6 e 36 mesi
  • Non maggiore di 24 mesi x alcune tipologie di
    apparecchiature (es. defibrillatori, ventilatori
    polmonari, incubatrici neonatali, ecc..)

108
CONFERMA METROLOGICA
  • linsieme delle operazioni necessarie per
    assicurare che le funzioni degli apparecchi siano
    nello stato di conformità per lutilizzazione
    prevista. Viene normalmente inclusa la taratura,
    ogni regolazione o riparazione necessaria e la
    successiva ritaratura, la sigillatura (ove
    necessario), letichettatura

109
Il progetto integrato e l'integrazione delle
professionalità
  • Il processo che conduce alla realizzazione di
    una buona struttura ospedaliera non può
    prescindere da un progetto curato in tutti i suoi
    aspetti, quali
  • 1.  quello clinico, ossia quale tipo di
    attività si intende svolgere,
  • 2. quello tecnologico, ossia quale dotazione
    tecnologica si deve prevedere per la messa in
    opera di tale attività,
  • 3. quello architettonico, ossia che tipo di
    immagine si vuole dare alla struttura che ospita
    tale attività.
  •  

110
PROGETTAZIONEMEDICALE
  • LIngegnere Clinico ha il compito di fare in
    modo che il progetto possa integrare una certa
    tecnologia indipendentemente dal fornitore che
    verrà scelto.
  • LI.C. determinerà tutti i vincoli spaziali
    ed impiantistici per il corretto inserimento di
    ogni apparecchiatura, evitando così ingenti
    lavori di adeguamento a struttura ultimata.
  • A seconda della dotazione tecnologica anche
    l'organizzazione degli spazi cambierà
    radicalmente.
  •  
  •  

111
IL CHANGE MANAGEMENT
  • Cambiamento organizzativo orientato ad un
    riorientamento strategico
  • Ristrutturazione aziendale per recupero efficacia
    ed efficienza

112
Lorganizzazione e il cambiamento
  • Il tempo come variabile critica
  • Adozione di schemi organizzativi e modalità di
    funzionamento snelli e flessibili
  • Attenzione allelemento umano
  • ? Vantaggio competitivo

113
IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO
  • Per garantire nel tempo
  • INNOVAZIONE E COMPETITIVITA
  • Qualità della leadership
  • Utilizzo a pieno delle intelligenze e delle
    competenze
  • ? Qualità nella gestione delle persone

114
MANAGER E LEADER
  • Dirigere, gestire, amministrare
  • ? Stabilità organizzativa
  • Guidare, indirizzare verso una meta, unazione,
    unopinione
  • ? cambiamento organizzativo
  • ascolto,
  • analisi,
  • presa di decisione,
  • gestione dei conflitti
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