Title: Istituto Nazionale di Economia Agraria Seminario La valorizzazione dell
1Istituto Nazionale di Economia AgrariaSeminario
La valorizzazione dellofferta agricola tra
territorio e mercato un approccio di marketing
- Gervasio Antonelli
- Facoltà di Economia
- Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
- antonelli_at_econ.uniurb.it
- Roma, 4 aprile 2006
2- Sommario
- Il quadro di riferimento generale e il sistema
competitivo - Il comportamento del nuovo consumatore
- La crescente attenzione verso le applicazioni del
marketing - Il problema della differenziazione dei prodotti
agroalimentari - Il concetto di sistema di prodotto
- Linformazione sugli attributi di qualità del
prodotto - Aree problematiche nelle applicazioni del
marketing - Conclusioni (ovvero, fattori critici)
3- Il quadro di riferimento generale e sistema
competitivo - 1 - - Crescente globalizzazione dei mercati
- Un fenomeno, questo, molto complesso che
individua un nuovo contesto commerciale sono
cambiati i sistemi di informazione, le abitudini,
le preferenze, le attese del mercato, i
concorrenti, le regole, la dimensione del
mercato. Ciò ha implicazioni per quanto riguarda
la concorrenze sia sul mercato interno sia su
quello estero. - Ad esempio, negli USA, i produttori di olio
extra vergine toscano devono competere con quelli
della Nuova Zelanda che dieci anni fa avevano una
presenza insignificante. Allo stesso tempo, sul
mercato interno, i nostri produttori devono
competere con prodotti importati da aree dove i
costi di produzione sono significativamente più
bassi.
4- Una riflessione circa le problematiche connesse
con la globalizzazione è stata proposta da Thomas
Friedman giornalista del New York Times in un
libro del 2000 (Thomas L. Friedman, The Lexus and
the Olive Tree, Anchor Books, N.Y., 2000 - Scrive lAutore Poichè la globalizzazione
tende a creare un unico mercato con enormi
economie di scala che premiano chi fa lo stesso
business o vende lo stesso prodotto in tutto il
mondo, essa può provocare una simultanea
omogenizzazione dei consumi in tutto il mondo.. - E poiché la globalizzazione che è una forza
culturalmente omogeneizzante si diffonde così
rapidamente, cè il pericolo che in pochi decenni
questa forza spazzi via le diversità ambientali e
culturali che hanno richiesto milioni di anni di
evoluzione biologica e umana per prodursi - Cosa fare? I diversi Paesi devono sviluppare
filtri culturali e ambientali abbastanza forti da
poter interagire con lo tsunami della
globalizzazione senza essere sopraffatti.. - Evitando che la propria cultura sia ridotta a
una pappa globale .. Se questo non accadrà
diventeremo tutti più poveri. Friedman riteine
che il filtro più importante sia la capacità di
globalizzare La finalità della
globalizzazione è diventare capaci di assimilare
alcuni degli aspetti della globalizzazione nel
proprio Paese e nella propria cultura, in modo da
aggiungere lo sviluppo alla diversità senza che
questa sia sopraffatta..
5- La progressiva liberalizzazione del commercio
internazionale accelera e accentua il processo di
globalizzazione dei mercati
6- Il quadro di riferimento generale e sistema
competitivo - 2 - La politica agraria dellUnione Europea
- Maggiore orientamento al mercato
- Progressiva riduzione degli aiuti e mutamento
della loro composizione (maggiori risorse per gli
interventi a favore dello sviluppo rurale) - In particolare
- Disaccoppiamento (pagamento unico per azienda
indipendentemente dagli indirizzi produttivi
adottati dal beneficiario, che sostituisce la
maggior parte dei pagamenti diretti della PAC - Condizionalità (la subordinazione del pagamento
al rispetto delle norme in materia di
salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare,
benessere degli animali, ecc.) - Modulazione degli aiuti (la riduzione di tutti i
pagamenti diretti per ricavare risorse da
destinare alla politica di sviluppo rurale) - Potenziamento della politica di sviluppo rurale
attraverso un aumento delle risorse ad essa
destinate (alle politiche di sviluppo rurale
saranno destinate risorse aggiuntive provenienti
dalla modulazione degli aiuti. Vengono introdotte
nuove misure a favore dellambiente, del
benessere animale, ecc)
7- Il quadro di riferimento generale e sistema
competitivo 3 - Sviluppo delle nuove tecnologie dellinformazione
(possono creare nuove opportunità per avvicinare
il produttore agricolo al consumatore) - Il forte sviluppo delle colture transgeniche
- La crescente importanza delle problematiche
ambientali - I cambiamenti nellorganizzazione interna al
sistema sistema agroalimentare e lo sviluppo
della distribuzione moderna
8- Il nuovo consumatore -1
-
- Giampaolo Fabris, Il nuovo consumatore verso il
verso il postmoderno, FrancoAngeli, Milano, 2003. - Nella transizione alla postmodernità
protagonista è un nuovo consumatore che ha ben
poco in comune con la tradizionale figura che
conosciamo. Non solo ha ormai terminato il suo
noviziato come consumatore ed è divenuto più
esigente, scaltro, selettivo, proattivo, infedele
alla marca. Ma sta riscrivendo radicalmente il
nostro sapere sul consumo. Che, accancanto ai
suoi significati tangibili, va ampliando i suoi
aspetti di segno, comunicazione, scambio sociale.
Un nuovo linguaggio, quello del consumo, con una
sua grammatica e sintassi che è indispensabile
conoscere. - Un nuovo consumatore che ha cambiato pelle in
cerca di esperienze più che prodotti, di mozioni
e sensazioni più che valori duso. -
9- Il nuovo consumatore - 2
- Per Fabris, la sfida competitiva si gioca sulla
qualità, un concetto, questo, complesso e
multidimensionale. Le grandi componenti della
qualità nellagroalimentare vengono sistetizzate
in un decalogo, chiamato il sistema delle esse
ogni elemento delle esse, a sua volta va
declinato in una numerosa serie di
sottocategorie. Afferma Fabris Maggiore è la
quantità delle esse che vengono saturate, la cui
gerarchia varia a seconda dei comparti
alimentari, maggiori sono le probabilità di
successo (pag. 221) -
10- La qualità nellagroalimentare il sistema delle
esse
Sapore
Status
Spettacolo
Sensorialità
Sapere
Sincretismo
Salute
Storia
Supernaturalità
11- Indagini sul consumatore - 1
-
- Indagine condotta da PeopleSWG/ Mipaf/ 2001
-
- I risultati evidenziano che il consumatore
italiano si caratterizza per - una generale diffidenza verso gli OGM
- una forte attenzione alle problematiche della
qualità e della sicurezza dei prodotti
agroalimentari - un crescente e diffuso interesse per le scelte di
tipicità nellalimentazione - una forte domanda di informazioni sulle proprietà
prodotto - una maggiore richiesta di garanzie e di
certificazione (di prodotto e/o di sistema,
rintracciabilità)
12-
- Dai risultati dellindagine risulta anche che
per i consumatori italiani la qualità del
prodotto agroalimentare significa - - genuinità (64 delle risposte)
- - sicurezza (47)
- - naturalità (30)
- - salubrità (28)
- - gusto (28)
- - costo. (20).
- Le garanzie circa la qualità sono richieste non
solo per Ie produzioni tipiche o biologiche, ma
più in generale, per i prodotti di largo consumo.
13- Indagini sul consumatore - 2
- Indagine condatta dallIstituto di Ricerche
Economiche e Sociali (IRES),Gli italiani a
tavola. Stili di consumo e rischi alimentari) nel
2005 con un questionario somministrato ad una
campione di 750 individui, sullintero territorio
nazionale. Una sintesi dei risultati
dellindagine è disponibile in
http//www.ires.it/files/Sintesi_stampa_sicurezza_
alimentare_0.pdf - Dai risultati dellindagine emerge che l87,4
dei consumatori considera il sistema produttivo
molto rischioso e che il 75,8 di essi si
manifesta ansioso nellassumere i cibi. Tutto
ciò si traduce in una richiesta di una maggiore
qualità, per la quale quasi la metà degli
intervistati (45,2) si dichiara disposta a
pagare un premium price. I principali elementi di
rischio sono costituiti dalluso di prodotti
chimici (95,2) dalla presenza di OGM (88,3)
dal sistema di trasporto (82,1) dalla gestione
dei punti vendita (76,4) dalla produzione in
paesi extra UE (75,6) dallassenza della marca
(52,6).
14-
- Attributi degli alimenti come fattori di scelta
(val. ) -
- Sapore 97,5 Prodotto biologico 51,7
- Data di scadenza 96,5 Marca 49,1
- Benefici per la salute 94,0 Religione 24,9
- Prezzo 87,9 Lunga conservaz. 23,7
- Aspetto 64,3 Pronto alluso 23,0
-
-
- Fonte Ires, Gli italiani a tavola. Stili di
consumo e rischi alimentari, Sintesi per la
stampa, p. 5
15- Rapporto dei consumatori con i prodotti tipici
(Dop, Igp, ecc), a denominazione di origine
controllata (Doc), biologici, prodotti del
commercio equo e solidale - Conoscenza e consumo di alcuni prodotti di
qualità (val. ) - di persone di persone
- che li conosce che li consuma
-
- Prodotti tipici 82,6 75,5
- Prodotti Doc 74,3 63,6
- Prodotti biologici 80,2 50,0
- Equo e solidale 31,7 19,5
- Fonte Ires, Gli italiani a tavola. Stili di
consumo e rischi alimentari, Sintesi per la
stampa, p. 6
16- Indagini sul consumatore - 3
-
- Eurobarometro/febbraio 2006 in
http//www.efsa.eu.int/about_efsa/communicating_ri
sk/risk_perception/catindex_it.html - Lindagine fornisce indicazioni sulla percezione
dei rischi per la salute da parte dei consumatori
europei (25 Paesi dellUE). - Il 42 della popolazione dellUE si dichiara
preoccupata circa la sicurezza degli alimenti per
la salute. - Tuttavia, la maggioranza dei consumatori associa
il consumo di prodotti agroalimentari al gusto e
al piacere. Infatti, alla domanda, Pensando al
cibo quali parole ti vengono in mente per
prime?il 31 degli intervistati risponde il
gusto, il 29 il piacere, il 27 la fame, il 19
la salute, il 15 la necessità, il 10 la
convivialità, il 9 la dieta, ecc. - I fattori che influenzano la scelta sono
qualità (42), prezzo (40), apparenza/freschezza
(23), gusto (17), salute (14), scelte
familiari (11), valori (9), metodi di
produzione (7), paese di origine (6), nome
della marca (5), ecc.
17- In sintesi
-
- Il nuovo consumatore e le sue attese nei
confronti dei prodotti agroalimentari - anzitutto, il nuovo consumatore è una figura
molto esigente e complessa, che cerca nel consumo
di prodotti agroalimentari non solo un mezzo per
soddisfare i bisogni alimentari, ma esperienze,
emozioni, sensazioni, servizio, natura, cultura,
ecc. - è molto esigente in termini di sicurezza degli
alimenti e di qualità nei confronti dellofferta
esistente manifesta atteggiamenti di ansia e
preoccupazione (Ires, Gli italiani a tavola ..
Eurobarometro) - i requisiti della qualità non riguardano
solamente le componenti chimico-fisiche e
organolettiche del prodotto, ma anche quelle
edonostiche, cioè quelle connesse agli aspetti
salutistici, alla qualità del territorio di
origine, alla tipicità, al rispetto dellambiente
da parte dei processi produttivi utilizzati, al
rispetto del benessere degli animali, al
contenuto etico del prodotto, ecc. -
- è esigente in termini di informazioni sulle
caratteristiche del prodotto e richiede maggiori
garanzie sulle sue caratteristiche e/o sui
processi produttivi utilizzati - Tutto ciò sembra evidenziare la presenza di un
potenziale di bisogni insoddisfatti intorno ai
quali è possibile costruire percorsi di sviluppo
dellofferta in grado di soddisfarli, facendo
leva sulle potenzialità presenti nelle diverse
realtà produttive, territoriali e ambientali
dellagricoltura italiana
18- La crescente attenzione verso le applicazioni
del marketing alle diverse realtà del sistema
agroalimentare per fare uscire il settore dalla
concorrenza basata sul prezzo (ma ..) -
- Problemi sul piano teorico
- - Il marketing agroalimentare non può essere
visto come una semplice trasposizione dei
principi del marketing management alla realtà del
sistema agroalimentare -
19- Crescente attenzione verso il marketing
territoriale (ma ....) - Problemi sul piano teorico
- - Anche il marketing agroalimentare non può
essere visto come una semplice trasposizione dei
principi del marketing management alle
problematiche di sviluppo di unarea geografica. -
- Secondo Caroli, il marketing territoriale è una
funzione che contribuisce allo sviluppo
equilibrato dellarea, attraverso lideazione e
lattuazione di uninterpretazione delle
caratteristiche territoriali in chiave di offerta
che soddisfa segmenti identificati di domanda
attuale e potenziale questa soddisfazione è
realizzata attraverso la creazione di un valore
netto positivo (M. Caroli, Il marketing
territoriale, FrancoAngeli, Milano, 1999, p. 101)
20Le possibili funzioni del marketing del
territorio
Le funzioni del marketing applicato al territorio
Marketing per lo sviluppo di nuove iniziative
imprenditoriali
Marketing per il rafforzamento del tessuto
economico esistente
LE FUNZIONI DEL MARKETING TERRITORIALE
Marketing per la diffusione di competenze e
innovazione
Marketing per lattrazione di utenti potenziali
Fonte R. Varaldo, Attualità del marketing
territoriale, relazione al Convegno su Il
marketing territoriale, Napoli, 6 maggio 1999
21Le radici concettuali del marketing del
territorio
Marketing del Non-profit
Marketing Sociale
Marketing Territoriale
- natura degli obiettivi
- natura organizzativa delle strutture per il
marketing territoriale
- finalità di benessere generale
- rilevanza di fattori di tipo extraeconomico
- orientamento di lungo termine
Marketing relazionale
- natura sistemica dellofferta
- interazioni tra le componenti dellofferta e
della domanda - relazione tendenzialmente cooperativa tra i
soggetti
Fonte M. Caroli, Il marketing territoriale,
FrancoAngeli, Milano, 1999
Fonte Matteo G. Caroli, Il Marketing
territoriale, Franco Angeli, 1999
22Larticolazione del marketing operativo
territoriale
MARKETING TERRITORIALE OPERATIVO
Creare le condizioni per la migliore fruizione
del territorio
Comunicare i fattori di attrattività del
territorio
Interventi sulle componenti tangibili e
intangibili del territorio
Rafforzamento e diffusione della percezione del
posizionamento
Pubblicità e promozione delle opportunità di
fruizione del territorio
Assistenza agli investitori durante e dopo
linsediamento
Fonte M. Caroli, Il marketing territoriale,
FrancoAngeli, Milano, 1999
Fonte Matteo G. Caroli, Marketing territoriale,
op.cit
23- Percorso promozionale vino, turismo, territorio
(R. Pastore, Il marketing del vino e del
torritorio istruzioni per luso, FrancoAngeli,
2003, p. 225) -
Offerta vitivinicola a agroalimentare locale
Con quali processi produttivi musei della
cultura materiale (ieri), cantine e altri
luoghi della attuale produzione agricola (oggi)
Ambiente ed ecosistema locali di particolare
interesse estetico a naturalistico
Le valenze storico-artistiche del territorio
Le strutture dellospitalità
24- Il marketing territoriale per la valorizzazione
dei prodotti agroalimentari - Il marketing territoriale può costituire un
quadro di riferimento concettuale e operativo
necessario per dare coerenza e unitarietà di
indirizzo ai diversi interventi messi in atto per
valorizzare la produzione agroalimentare locale
rafforzando il suo legame con il territorio e
comunicando tali aspetti al consumatore finale. - Come hanno fatto osservare L. Idda, G.
Benedetto, R. Furesi (2004) (Il marketing
territoriale per il settore agroalimentare, in
G. Antonelli (a cura di), Marketing
agroalimentare. Specificità e temi di analisi,
FrancoAngeli, 2004), lo scopo dellazione di
marketing territoriale per i prodotti alimentari
è quello - - di creare o rafforzare il legame tra prodotto
e territorio inteso nella sua accezione più
ampia, nella sua natura sistemica che integra gli
aspetti economico-tecnici della produzione con
quelli sociali, culturali ed istituzionali,
prestando attenzione al processo produttivo
completo - - di comunicare al cliente finale i segnali
qualitativi tangibili, ma anche intangibili del
territorio di origine.
25- Il problema della differenziazione dei prodotti
agroalimentari -
- I prodotti agroalimentari italiani sono già
oggettivamente differenziati 151 tra Dop e Igp
4006 prodotti tradizionali 298 Doc ecc.. - La differenziazione oggettiva non basta occorre
che le differenze qualitative siano percapite la
qualità se non percepita non è qualità per il
consumatore e, quindi, non trova rispondenza sul
mercato in termini di prezzi incentivanti. Essa
rappresenta un semplice costo aggiuntivo per
limpresa.
26- Lasimmetria informativa
- G. Akerlof (1970), The market of Lemons
Quality Uncertainty and the Market Mechanisms,
in Quarterly Journal of Economics, 84, (3).
27In presenza di asimmetria informativa il mercato
elimina il prodotto di più alta qualità
Prodotto di qualità standard
Prodotto di più alta qualità
CM Cm P
Cm
CM
CM
Cm
Pp
Pm (mercato)
Quantità
Quantità
dove Pp premium price
28-
- Il ruolo del marketing
- Il problema connesso con la presenza di
asimmetria informativa può essere efficacemente
affrontato attraverso appropriate strategie d
marketing che partano da unapprofondita
conoscenza del comportamento del consumatore come
individuo, come decisore e come elemento
dellambiente. - La letteratura sul tema del comportamento del
consumatore è vastissima. Per unanalisi
approfondita si rinvia a - D. Dalli, S. Romani, Il comportamento del
consumatore. Teoria e applicazioni di marketing,
FrancoAngeli, 2004. - Per unanalisi dei metodi qualitativi nello
studio del comportamento del consumatore vedi - R. Zanoli, S. Naspetti, I metodi qualitativi
nello studio del consumatore una nota
metodologica, in G. Antonelli (a cura
di), Marketing agroalimentare. Specificità e
metodi di analisi, FrancoAngeli, Milano 2004
29- In unottica di marketing questo problema può
essere affronato accrescendo le possibilità di
differenziazione del prodotto attraverso lazione
sulle componenti della qualità che rispondono
meglio alle esigenze e alle attese materiali e
immateriali del consumatore e, attraverso la
comunicazione, far si che il differenziale di
valore sia percepito dal consumatore.
PERCEZIONE
VALORE
DIFFERENZIAZIONE
30- Il problema è di accrescere il valore percepito
per riuscire a conseguire un premium price ciò
può essere fatto attraverso appropriate politiche
di marketing territoriale e agroalimentare
Marketing agroalimentare
Marketing territoriale
Strategie rivolte alla valorizzazione del
territorio e dei suoi prodotti agroalimentari
attraverso la loro differenziazione, la creazione
e la gestione dei segnali di valore in grado di
orientare il consumatore nella percezione
favorevole del valore creato dal sistema di
offerta
31- In unottica di marketing occorre comunque
tenere presente che - La comprensione del comportamento di acquisto e
dei bisogni del consumatore assume una funzione
strategica - Gli unici criteri che contano nella valutazione
della qualità sono quelli definiti dai
consumatori - Solo se la qualità è percepita, il produttore ha
la possibilità di ottenere un premium price
rispetto ai concorrenti e, quindi, di attuare
stretegie non di prezzo - Le interpretazioni della qualità da parte del
produttore devono, quindi, costantemente
rapportarsi, in termini interattivi, con quelle
condivise dai consumatori ai quali viene rivolta
lofferta -
32- Che la qualità è un concetto multimensionale. Per
il nuovo consumatore, nellaccezione di Fabris,
il concetto di qualità si caratterizza sempre più
per un mix molto complesso di contenuti
tangibili, intangibili, servizio, innovazione,
prezzo. Alcuni di questi contenuti sono
intrinseci al prodotto (attributi nutrizionali,
organolettici, sensoriali, ecc.), altri sono
segnali estrinseci, cioè sono attributi che
possono essere modificati agendo sulle leve del
marketing-mix. Tra questi vi sono la
certificazione, limmagine della marca, il
prezzo, letichetta nutrizionale, il
confezionamento, ecc.
33- Il concetto di sistema di prodotto
- In questottica, più che parlare di prodotto,
appare opportuno fare riferimento al concetto di
sistema di prodotto. Questo concetto sottolinea
la molteplicità e la complessità dei fattori che
contribuiscono a creare valore per il
consumatore.
34- Le componenti che concorrono a definire il
sistema di prodotto sono molteplici - Sicurezza
- requisiti nutrizionali, salutistici e sensoriali
- requisiti di garanzia (informazioni,
certificazione di prodotto e/o di sistema) - attributi estetici
- significati simbolici
- servizi annessi
- requisiti del sistema di offerta (disponibilità
al momento giusto, nel posto giusto, nella
quantità necessaria) - Prezzo
- ecc.
35- Il criterio da seguire è quello di accrescere il
valore differenziale percepito e creare, così la
possibilità di ottenere un premium price. Questo
valore si forma mediante un processo che prende
avviato dal sistema di prodotto offerto e dal
sistema di aspettative del consumatore
accrescere il valore della qualità differenziale
percepita
36- Linformazione sugli atributi di qualità del
prodotto -
- Il giudizio può basarsi su tre categorie di
attributi - Attributi di ricerca (possono essere conosciuti
prima dellacquisto quali la marca, il prezzo, la
confezione, ecc.) - Attributi di esperienza (la qualità può essere
valutata dopo lacquisto attraverso una prova) - Attributi di fiducia (neppure dopo lacquisto e
il consumo è possibile verificare la qualità) -
37- Per i prodotti agroalimentari molti attributi
sono di fiducia da ciò derivano due
implicazioni per una strategia volta alla
valorizzazione della qualità sui mercati - - cercare di consentire al consumatore di
accedere facilmente (e a costi contenuti) alle
informazioni necessarie per valutare la qualità.
Ciò può essere fatto trasformando alcuni degli
attributi intriseci di fiducia in attributi
estrinseci di ricerca attraverso la
certificazione, creazione e la gestione
dellimmagine della marca, la creazione di marchi
di qualità, ecc.). - - nel comunicare la qualità al consumatore
evitare che i segnali facciano percepire un
valore superiore a quello reale. In unottica di
marketing relazionale, lobiettivo principale del
consumatore dovrebbe essere quello di mirare a
creare con il consumatore rapporti stabili e di
lungo periodo, basati sulla fiducia.
38- Alcuni dei compiti del marketing
- - anzitutto, compito del marketing è di studiare
il comportamento del consumatore e del mercato.
In particolare, esso è chiamato a fornire
informazioni sulle aspettative, sui criteri di
valutazione, sul comportamento di consumo e di
acquisto - - inoltre, compito del marketing è di
contribuire a definire e, se necessario, a
ridefinire, le caratteristiche del prodotto,
avendo come riferimento il concetto di sistema di
prodotto - - infine, attraverso le politiche di marketing è
possibile accrescere il valore duso del prodotto
agendo sulla sua immagine attraverso un
intelligente bilanciamento fra valori materiali e
valori immateriali, scegliendo i canali di
vendita più appropriati, stabilendo relazioni con
gli acquirenti, comunicando il prodotto e il suo
profilo di qualità in relazione alle esigenze e
alle attese materiali e immateriali del
consumatore.
39- Aree problematiche
-
- Sul terreno teorico è necessario ricercare
approcci al marketing che tengano conto delle
specificità e della complessità del sistema
agricolo e agroalimentare. Una possibile linea di
sviluppo in questa direzione è quella che prende
il nome di MARKETING DI SISTEMA. -
- Vedi i contributi in
- G. Antonelli (a cura di), Marketing
agroalimentare. Specificità e temi di analisi,
FrancoAngeli, Milano, 2004. -
-
40- Sul piano più generale della formulazione e
attuazione di strategie di marketing occorre
tenere presente che - - richiedono risorse, competenze e massa critica
di prodotto che le piccole e medie imprese spesso
non possiedono la soluzione appare, quindi,
vincolata alla possibilità/necessità di creare
forme organizzative di tipo cooperativo (consorzi
e network di vario tipo) che prevedano la delega
delle funzioni di marketing a organismi
associativi e la creazione e la gestione di un
marchio collettivo. Ovviamente, ciò presuppone la
redazione di un disciplinare di produzione (il
più possibile condiviso dai soggetti che saranno
poi chiamati ad applicarlo) che garantisca
lidentità del/i prodotto/i fino al momento del
consumo. -
41- - richiedono la definizione e la gestione delle
relazioni che caratterizzano il rapporto tra
prodotto e territorio e viceversa. Queste
relazioni sono di particolare importanza quando
ci si riferisce, in particolare, a prodotti
tipici, ossia a prodotti a forte connotazione
territoriale. In questo caso il territorio agisce
a supporto della valorizzazione dei prodotti
alimentari tipici principalmente sotto due
profili - 1. quello dellimmagine (caratteristiche
qualitative, fisiche, pedoclimatiche) - 2. quello del sistema di organizazioni
produttive, condizioni economiche, politiche ed
istituzionali. - Vedi L. Idda, G. Benedetto, R. Furesi, Il
marketing territoriale per il settore
agroalimentare, in G. Antonelli (a cura di),
Marketing agroalimentare. Specificità e temi di
analisi, op. cit. -
- E vero anche il contrario i prodotti
agralimentari sono uno strumento di attrazione
turistica e di valorizzazione del territorio
(es. il tartufo per Acqualagna). Vedi D.
Paolini, I luoghi del gusto, Baldini Castaldi,
Milano, 2000.
42- Conclusioni
- Come conclusione vorrei richiamare lattenzione
su alcuni fattori critici alla base di una
efficace strategia di valorizzazione e promozione
dei prodotti agraolimentari inquadrata e
strettamente interconnessa con un progetto di
marketing territoriale -
- - La disponibilità, da parte di coloro che vi
partecipano, a cedere parte della loro autonomia
e libertà di azione in vista di un obiettivo
comune. -
- - La definizione di una struttura
organizzativa-gestionale che sappia/possa dare
coerenza e unitarietà di indirizzo ai diversi
interventi di marketing territoriale rivolti, da
un lato, alla valorizzazione e alla promozione
del/i prodotto/i e, dallaltro, alla
valorizzazione e alla promozione del teritorio.
Questa può prevedere una presenza più o meno
ampia dei soggetti potenzialmente interessati e,
comunque, deve saper essere espressione degli
attori privati e pubblici della realtà che
rappresenta (imprese, consorzi, operatori
pubblici locali, organizzazioni economiche,
sociali e culturali del territorio).
43- - Un approccio culturale alla gestione dei
rapporti tra offerta e mercato orientato al
marketing e alla continua attenzione alle
problematiche sollevate dalla (vasta) letteratura
sulla cosiddetta learning organization. - Inoltre, va tenuto presente che non esiste una
soluzione unica e statica, indipendentemente
dalle singole realtà e dallevoluzione
dellambiente interno e esterno. - Anche le modalità e gli strumenti di governo e
di gestione per lattuazione delle iniziative
possono essere diversi e dipendono
dallimportanza strategica svolta
dallagricoltura e dalle altre componenti del
sistema agroalimentare, dalla presenza di reti
relazionali tra gli operatori locali, dal livello
di coinvolgimento degli operatori pubblici e
privati, ecc. - A titolo di esempio si segnala in questa sede le
potenzialità offerte dai Distretti rurali (D.L.
228/2001), dai patti territoriali o dalle diverse
forme di programmazione negoziata, i Gruppi di
Aziene Locale, ecc. -
44- - In ultimo, non in ordine di importanza, un
fattore critico di successo è lo sviluppo di
nuove professionalità e nuove competenze
nellambito del marketing agraolimentare e
territoriale, della promozione agro-ambientale
(esperti in agriturismo e turismo rurale, in
gestione e valorizzazione dei parchi e dei beni
ambientali), della gestione dei sistemi
territoriali e dello sviluppo rurale,
dellinformatica nelle diverse aree applicative
(rapporti con il marcato, internet-marketing,
gestione delle imprese, ecc.)