SOCIOLOGIA URBANA E RURALE - PowerPoint PPT Presentation

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE Docente: dr. Alessandro Mongili, DRES. Viale S. Ignazio, 78, II piano. 0706753767 mongili_at_unica.it Materiali sul corso: ftp://spol.unica.it ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: SOCIOLOGIA URBANA E RURALE


1
SOCIOLOGIA URBANA E RURALE
  • Docente dr. Alessandro Mongili, DRES.
  • Viale S. Ignazio, 78, II piano.
  • 0706753767
  • mongili_at_unica.it
  • Materiali sul corso ftp//spol.unica.it/didattica
    /mongili/urbana rurale
  • Ricevimento Giovedì 12-14.
  • Esami giovedì 26 settembre, alle ore 9.30,
    ex-teatro dei ciechi (via Nicolodi) sabato 5
    ottobre, alle ore 9.30, ex-teatro dei ciechi (via
    Nicolodi).

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE
  • AVVISO RELATIVO ALLESAME DEL 5 OTTOBRE
  • LESAME DEL II APPELLO DELLA SESSIONE AUTUNNALE,
    ORIGINARIAMENTE PREVISTO PER IL SABATO 5 OTTOBRE,
    E STATO RIPORTATO AL GIOVEDI 10 OTTOBRE, ALLE
    ORE 10.00, PRESSO LAULA 10B (EX-ISTITUTO DEI
    CIECHI, VIA NICOLODI).
  • SI RINGRAZIANO GLI STUDENTI PER LA COMPRENSIONE.

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALEProgrammi dei moduli e
del corso
  • MODULI FONDAMENTALI
  • La possibilità di una sociologia degli ambiti
    territoriali, dr. A. Mongili. Testo Ulf Hannerz,
    Esplorare la città. Antropologia della vita
    urbana, Il Mulino, Bologna 1992 (compresa
    lIntroduzione alledizione italiana di A.
    Bagnasco, escl. il Cap. V).
  • Metodi qualitativi e quantitativi di analisi
    territoriale, dr. Aide Esu. La dispensa
    Lanalisi del territorio nella programmazione
    degli interventi di sviluppo. Guida alluso degli
    indicatori è disponibile on-line presso il sito
    www.inea.it, oppure allindirizzo web
    ftp//spol.unica.it/didattica/mongili/urbana
    rurale/analisi del territorio (il II capitolo
    della dispensa è però scaricabile unicamente dal
    sito Inea).
  • MODULI SEMINARIALI O LAVORI GUIDATI
  • Il vicinato come ambito di analisi sociologica
    problemi teorici e unanalisi del quartiere di S.
    Elia a Cagliari, dr. Enrico Piras. Testi M.
    Bulmer, Neighbours. The Work of Philip Abrams,
    Cambridge University Press, Cambridge 1986, pp.
    17-26, E.M. Piras, SantElia tra appartenenza ed
    isolamento, CUEC, Cagliari 2001, pp. 48-69,
    89-100.
  • I progetti di sviluppo locale UE una simulazione
    guidata, dr. Sara Ferrari.
  • Stategie locali per loccupazione difficoltà e
    opportunità in contesti urbani e rurali, dr. M.
    Letizia Pruna.

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALELesame e il corso
  • Lesame è scritto. Esso si articola in una serie
    di risposte offerte a 3 quesiti scritti, che lo
    studente sceglierà fra 5 quesiti proposti. I
    quesiti riguarderanno essenzialmente il materiale
    esposto nel corso dei primi due moduli
    fondamentali. Sono da escludere quesiti
    riguardanti la simulazione progettuale guidata
    dalla dott.ssa Ferrara.
  • Gli studenti non frequentanti - indipendentemente
    dalla facoltà di appartenenza - dovranno
    presentare allesame i testi indicati sulla
    presentazione (pagina) precedente. Gli studenti
    che frequenteranno i moduli in cui sono previsti
    lavori diretti dai docenti, potranno portare
    allesame un programma ridotto.
  • Gli studenti-frequentanti vedranno riconosciuto
    il loro impegno nei moduli seminariali o nei
    lavori guidati in sede di valutazione finale.
  • Dopo lo svolgimento della prova scritta, gli
    studenti devono informarsi sul giorno in cui si
    terrà la correzione pubblica dei compiti e la
    registrazione del voto sul registro degli esami.
  • I materiali del corso sono disponibili presso la
    copisteria della facoltà di scienze politiche.

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE
  • I MODULO La possibilità di una sociologia degli
    ambiti territoriali.
  • I. La nascita della sociologia urbana a Chicago.
  • II. Concettualizzare lo spazio urbano.
  • III. Problemi di teoria.
  • IV. La vita quotidiana nelle città.

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LA SCUOLA DI CHICAGO
  • UNA GRANDE CITTA IN FUSIONE
  • 1886 1 MAGGIO, HAYMARKET SQ.
  • 1892 PRIMO DPT. DI SOCIOLOGIA NASCONO LE
    INDAGINI EMPIRICHE SISTEMATICHE.

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LA SCUOLA DI CHICAGOWILLIAM I. THOMAS
  • Il contadino polacco in Europa e in America (con
    F. Znaniecki), 1918-20.
  • Impiego di documenti personali (lettere,
    autobiografie, archivi privati).
  • Informazioni soggettive la definizione della
    situazione definisce la realtà sociale.

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LA SCUOLA DI CHICAGOWILLIAM I. THOMAS
  • I valori sociali condivisi condizionano gli
    atteggiamenti.
  • Le tendenze e le condizioni sono vissuti alla
    luce di una definizione della situazione
    condivisa dagli attori.
  • Nella Chicago industriale le norme sociali
    tradizionali vengono meno ? disorganizzazione
    sociale.

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LA SCUOLA DI CHICAGOROBERT E. PARK
  • Influenza di G. Simmel ? città come luogo della
    modernità ruolo del denaro fenomeno della moda
    la figura dello straniero.
  • Influenza del lavoro giornalistico osservare le
    persone ordinarie durante le attività ordinarie.

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ROBERT E. PARK la città moderna
  • Quartieri come aree con caratteristiche proprie.
  • Caratterizzazione la divisione del lavoro contro
    il sistema della parentela.
  • Relazioni impersonali e differenziazione.
  • Contagio sociale e mondi sociali (regioni
    morali) identità segmentali e subculture.

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ROBERT E. PARK lecologia umana
  • Diversità spaziale e ordine biotico, sotteso
    alla mediazione simbolica.
  • Lordine biotico si fonda sulla competizione per
    lo spazio, controllato o contrastato dagli
    obblighi morali.
  • Lecologia umana studia la città privilegiando
    dati quantitativi.

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ROBERT E. PARK lecologia umana
  • La competizione per lo spazio è la principale
    regolazione sociologica dello spazio, misurabile
    attraverso il prezzo dei suoli e lanalisi della
    dominanza, della simbiosi e della successione dei
    diversi gruppi sociali nel medesimo spazio.

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ROBERT E. PARK Gli allievi
  • E. Burgess e il suo diagramma idealtipico della
    città.
  • Aree naturali zone socialmente caratterizzate
    che si sviluppano senza progetto.
  • Zone di transizione aree socialmente
    indeterminate.

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ROBERT E. PARK Il ruolo dellantropologia
  • Il metodo etnografico entra in sociologia
  • Osservazione nellambiente naturale
  • Interviste informali
  • Inchieste
  • Documenti personali, storie di vita.

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RICERCHE A CHICAGOThe Hobo, 1923
  • Nels Anderson osservazione partecipante, grande
    ricchezza etnografica.
  • Studio delle zone di transizione e degli
    accampamenti abusivi degli hoboes.
  • Tipologia dei vagabondi (lavoro e migrazione)
    lav. stagionali, l. migranti, girovaghi,
    guardiani, barboni.

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RICERCHE A CHICAGOThe Gang, 1927
  • Frederic Thrasher osservazione diretta, dati non
    comparabili fra di loro, psicologismo
    esplicativo.
  • Gangland territorialità e omogeneità etnica
    nelle zone di transizione.
  • Banda come gruppo conflittuale importanza del
    gruppo dei pari e delle strategie dadattamento.
  • Disorganizzazione sociale.

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RICERCHE A CHICAGOThe Ghetto, 1928
  • Louis Wirth storia sociale comparata dei
    quartieri ebraici in Europa e in America.
  • Ebrei tedeschi e dellEuropa orientale
    integrazione o ghetto come area naturale.
  • Residenza come indicatore degli stili di vita.

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RICERCHE A CHICAGOThe Gold Coast and the Slum,
1929
  • Harvey Zorbaugh studio del quartiere eterogeneo
    di Lower East Side.
  • Documenti soggettivi, autointerviste, ricca
    descrizione etnografica ma povera analiticamente.
  • Le sei aree naturali Gold Coast, Appartamenti in
    affitto, Bohemia, North Clark st., lo Slum,
    Little Sicily.

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RICERCHE A CHICAGOThe Taxi Dance-Hall, 1932
  • Paul Cressey la descrizione di un mondo sociale,
    di una carriera morale.
  • Valori, norme e linguaggi propri, separati.
    Anonimato, bisogni esterni.
  • Proprietari, ragazze a noleggio, clienti.
  • Socializzazione delle ragazze.
  • Carriera discendente.

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RICERCHE A CHICAGOI temi
  • Ghetti etnici, bande, occupazioni devianti
    moralismo e il concetto di disorganizzazione
    sociale.
  • Pregiudizio assimilazionista e moralismo etico.
  • Concettualizzazione del mondo sociale come esito
    della differenziazione.
  • Oggettivismo ecologico.

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La società urbanaUrbanesimo come modo di vita
  • Louis Wirth (1938) città come insediamento
    ampio, denso, eterogeneo, permanente.
  • DIMENSIONE, DENSITA, ETEROGENEITA prossimità
    fisica, distanza sociale.
  • Privacy e solitudine sensibilità a segni
    significativi (moda).

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La società urbanaUrbanesimo come modo di vita
  • Rapporti fra ruoli, non più fra persone.
  • Rapporti impersonali gli altri come mezzi gt
    razionalità strumentale.
  • Mondi sociali giustapposti, uniti solo da
    routines condivise.
  • Tolleranza e accettazione dellinsicurezza e
    dellincertezza.

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La società urbanaUrbanesimo come modo di vita
  • Linfluenza di Georg Simmel (La metropoli e la
    vita mentale, 1903)
  • Intensificazione della vita nervosa come reazione
    agli stimoli.
  • Sofisticazione e atteggiamento blasé.
  • Importanza del denaro e della considerazione
    strumentale dei rapporti sociali.
  • Il ruolo dello straniero.

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La società urbanaUrbanesimo come modo di vita
  • Superamento delloggettivismo ecologico.
  • Enfasi sulle relazioni sociali e le visioni del
    mondo importanza delle relazioni faccia a faccia
    e della formazione delle identità personali nei
    contesti urbani.
  • I mondi sociali.

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Urbanesimo come modo di vita Le critiche
principali
  • La città come modello chiuso.
  • La città modella la società contemporanea.
  • Lurbanizzazione della campagna è scarsamente
    considerata.
  • Confusione fra capitalismo, industrialismo e
    urbanesimo la dimensione e la densità producono
    divisione del lavoro e eterogeneità.

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R. PARK E LA SCUOLA DI CHICAGO HUMAN ECOLOGY
  • Obiettivo studiare le determinazioni spaziali
    dei processi sociali.
  • Storia naturale della città equilibrio ? crisi ?
    equilibrio.
  • Visione naturalistica che si rifà allecologia e
    al darwinismo cooperazione competitiva,
    equilibri fra specie.

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R. PARK E LA SCUOLA DI CHICAGO HUMAN ECOLOGY
  • Nelle società umane lordine simbiotico
    (ecologico), campo della competizione,
    interagisce con lordine sociale (culturale),
    campo della comunicazione.
  • Pensare insieme società e spazio
  • Ladattamento allambiente ? costitutivo delle
    società.

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HUMAN ECOLOGYOrdine simbiotico o biotico
  • Non più attori sociali ma membri di popolazioni.
  • I membri reagiscono a stimoli comuni (impulsi
    biotici) raggrupparsi fra simili, distanziarsi
    dagli altri (fisicamente, simbolicamente).
  • Nellordine simbiotico si generano i
    comportamenti collettivi (panico, folla, pubblico)

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HUMAN ECOLOGYLadattamento allambiente
  • Città ? concentrazione e distribuzione della
    popolazione.
  • Maggiore densità ? maggiore differenziazione
    funzionale.
  • Processi di selezione e segregazione spaziale.
  • Valore dei suoli ? funzioni diverse in aree
    diverse.

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HUMAN ECOLOGYSelezione/Segregazione
  • Aree economia, cultura, figure sociali.
  • Economia divisione del lavoro, classi sociali
  • Cultura processi politici, governo, istituzioni
    preposte alla socializzazione e al controllo
    sociale.
  • I membri delle popolazioni seguono impulsi
    biotici costanti, formali.

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HUMAN ECOLOGYConsiderazioni critiche
  • Lopposizione analitica fra simbiotico e sociale
    è indistinguibile empiricamente
  • Non aree naturali, ma definibili secondo
    parametri storico-sociali.
  • La pianificazione urbana si scontra con le sue
    conseguenze inattese.
  • Ma ? Alcune popolazioni hanno caratteri formali
    indipendenti dai dati sociali (residenti,
    pendolari, abitanti delle periferie, city users,
    met businessmen).

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La società ruraleil modello della folk-society
  • Robert Redfield la non-città ? una comunità
    isolata, autosufficiente.
  • Cultura orale coesa, norme e valori condivisi
    culture del sacro.
  • Relazioni parentali come cardine di ogni
    relazione, anche economica.
  • Ostilità al profitto, etica della convinzione

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Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita
mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali
della società (1903)
  • Vita quotidiana come dato sociologico
    fondamentale.
  • Studiare la città è studiare la società moderna.
  • La vita quotidiana nelle metropoli è dominata
    dallintellettualizzazione.
  • Le relazioni sociali si formano spazialmente.

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Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita
mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali
della società (1903)
  • I ruoli sociali, le routines organizzative, le
    forme espressive tendono ad avere una vita
    culturale autonoma.
  • La spazializzazione delle istituzioni sociali
    come forma di naturalizzazione.
  • Proprietà formali dei confini Il contatto fra
    mondi sociali può avvenire solamente in un luogo
    le strutture sociali influenzano le
    determinazioni spaziali.

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Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita
mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali
della società (1903)
  • Condizioni dellintellettualizzazione leconomia
    monetaria.
  • Ambiguità degli esiti impersonalità, solitudine,
    autonomia individuale, tendenze
    allindividuazione.
  • Lesperienza dellaltro come straniero colui che
    arriva e rimane lo sradicamento che produce
    vicinanza/lontananza, indifferenza/impegno,
    insomma distacco.

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Max Weber
  • Città come insediamento di mercato, luogo di
    produzione e di scambio la città di consumatori
    e la città di produttori.
  • La città di consumatori gt le rendite.
  • La città di produttori gt industriale o
    commerciale, presenta industrie o connessioni con
    i mercati esterni alla città.
  • La città regola la sua economia

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Max Weber
  • La città è un gruppo, una comunità che raggiunge
    la sua completezza nella città occidentale, nel
    comune, che usurpa il proprio potere al Signore.
  • Il patto degli armati e la città come
    raggruppamento di difesa (coniuratio).
  • Nessun vincolo magico-religioso familiare ma
    borghesia come insieme di cittadini gt importanza
    del Cristianesimo.

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ALTRE FORME DI URBANESIMO
  • Gidéon Sjoberg, La città preindustriale (1960),
    forme urbane feudali.
  • Tecnologia umana/animale vs. meccanica.
  • Centralizzazione sociale (lélite) e spaziale
    (centro/palazzi/mura).
  • Differenziazione spaziale dei gruppi sociali.

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ALTRE FORME DI URBANESIMOSJOBERG
  • Visibilità degli status (deferenza, leggi
    suntuarie, ecc.)
  • Marginalità del commercio e presenza delle
    corporazioni.
  • Significatività delle reti di parentela e delle
    divisioni per le élites.
  • Cultura popolare carnevalesca.

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ALTRE FORME DI URBANESIMOPAUL WHEATLEY
  • The Pivot of the Four Quarters (1971).
  • Le città antiche come forme di insediamento
    legate al contado.
  • Cittadini proprietari terrieri e guerrieri.
  • Controllo del simbolismo e del sacro.
  • Controllo delle eccedenze agricole.

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MAX WEBERDie Stadt (1921)
  • Città occidentale gt antica e orientale
  • La città medievale come nuovo fenomeno urbano
    opposto al contado.
  • Mercato, mura, statuti, corporazioni,
    amministrazione autonoma, unità culturale.
  • Crogiuolo della civiltà occidentale.

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Tipo di insediamento e relazioni sociali
  • Unico carattere originale dellurbanesimo
    diversità sociale e accessibilità fra gruppi
    diversi.
  • Nuovi processi originati dalla coscienza della
    diversità muta la vita quotidiana
  • Diversificazione dei ruoli e incremento dei
    repertori e inventari di ruolo.

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Tipo di insediamento e relazioni sociali i ruoli
  • Ambiti di ruolo parentela, economia, vicinato,
    ricreazione, traffico.
  • Manca la conoscenza personale (anonimato,
    incertezza sui comportamenti altrui, tolleranza)
  • Individualità come bricolage di ruoli role set e
    crescita del numero di ruoli

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Tipo di insediamento e relazioni sociali le norme
  • Diminuisce la cogenza normativa.
  • Aumentano le routine condivise.
  • Segmentazione delle relazioni sociali
    (differenziazione degli ambiti e dei ruoli).
  • Trasformazioni di relazioni di traffico in
    rapporti personali, valore dellintimità
  • Crescita delle subculture per contagio sociale.

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Comunità o società locale?
  • Comunità e società come forme di relazione
    sociale.
  • Forme di comunità presenti nelle relazioni
    societarie (parentela, amicizia, comunità di
    luogo - villaggio, ma anche quartiere).
  • Le comunità locali vivono immerse in rapporti di
    scambio e segmentati, societari.
  • La sociologia studia dunque società locali.

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Studi di società localiprincìpi metodologici
  • Riconducibilità di condizioni e strutture
    spazio-temporali concrete a condizioni e
    strutture spazio-temporali astratte, tipiche.
  • Dalla sociografia alla sintesi ed alla
    modellizzazione.
  • Ricostruire un modello di comunità rispetto a un
    problema (sviluppare un punto di vista
    rilevante).

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Studi di società localila tradizione weberiana
  • Studiare la città in rapporto allo sviluppo della
    modernità.
  • Trovare un punto di accesso al problema (in
    Weber, il problema del potere, la politica).
  • Sviluppare su questa base un modello che
    comprenda le relazioni economiche e culturali.
  • Distinguere analiticamente le variabili endogene
    (es. culturali) da quelle esogene (es.
    economiche e politiche).

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Concettualizzare le società locali Anthony
Giddens
  • Struttura e azione sociale (mutamento)
  • Le strutture sociali come risorse per i modelli
    stabili di comportamento (sistemi sociali).
  • Sistemi sociali caratterizzati dalla loro
    ripetibilità spazio-temporale.
  • Necessità della compresenza e rituali
    dellinterazione come condizione
    dellintegrazione sociale.

49
Anthony Giddenscittà come luogo di estensione
cronotopica delle relazioni sociali
  • Luogo di collegamento fra integrazione sociale e
    dei modelli di comportamento.
  • Località spazi fisici per relazioni sociali
    tipiche.
  • Regionalizzazione del cronotopo zone e tempi
    speciali per pratiche sociali specifiche.
  • La città e la società come intersezioni di mondi
    sociali diversi e luogo di confine e negoziazione
    di norme e routine.

50
CARATTERI ESCLUSIVI DELLURBANESIMO
  • Relazioni di traffico e di approvvigionamento
    accessibilità e segmentazione dei ruoli sociali,
    controllo e gestione delle informazioni.
  • Quattro modi di esistenza urbana incapsulamento
    (chiusura dentro 1-2 ruoli) segregazione (si
    vivono 2 o più ruoli senza mischiare le reti)
    integrazione (si creano legami fra mondi
    sociali) isolamento o solitudine (nessuna
    relazione sociale nelle città è necessario
    coltivare le relaz. sociali).

51
La vita urbana nella sociologia di Erving
Goffman (1922-1982)
  • Oggetti comportamento in pubblico interazione
    faccia a faccia (condizioni breve periodo di
    tempo, minima estensione spaziale, interazioni
    complete), ovvero durante la compresenza e in
    virtù della compresenza.
  • Oggetti il Sé e la costruzione del significato
    della vita sociale.

52
La vita urbana in Goffmanil controllo delle
impressioni
  • Ciò che si esprime e ciò che si lascia
    trasparire unimmagine vantaggiosa per il Sé e
    credibile per gli altri.
  • Il Sé come presentazione.
  • La rappresentazione la facciata personale
    (aspetto fisico, il genere, il look, la
    gestualità) e lambientazione (larredamento
    della casa, i locali che si frequentano).

53
La vita urbana in Goffmanil modello
drammaturgico (1)
  • Minimizzare gli aspetti spiacevoli.
  • Le tre tecniche principali lealtà drammaturgica
    (non tradire) disciplina drammaturgica
    (incollarsi al ruolo) e circospezione
    drammaturgica (coscienza dei momenti di ribalta e
    di retroscena).
  • Regioni anteriori (ribalta) e posteriori
    (retroscena).

54
La vita urbana in Goffmanil modello
drammaturgico (2)
  • Il retroscena rilassarsi, svolgere attività che
    sulla ribalta possono danneggiare, distrarsi.
  • Mostrare il retroscena gioco di sincerità, gioco
    di inganno.
  • Un ruolo sociale può essere rappresentato da un
    attore sociale collettivo la compagnia.

55
La vita urbana in Goffmanil modello
drammaturgico (3)
  • Rappresentazione collettiva di un ruolo
    mantenere una facciata comune.
  • I ruoli incongruenti nei rapporti con il pubblico
    rilevante delatore, compare, spettatore puro,
    mediatore e non-persona.
  • Gli attori credono in ciò che fanno.

56
La vita urbana in Goffmanla sacralità del Sé e
i rituali che la assicurano
  • DEFERENZA e CONTEGNO i due caratteri analitici
    dei rituali di sacralizzazione del Sé.
  • FACCIA valore sociale positivo rivendicato dalle
    persone attraverso rituali e giochi di faccia.
    Può essere la nostra prigione, ma possiamo
    amarla.
  • Hanno un carattere instabile, fluido, non dato.

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La vita urbana in Goffmanla sacralità del Sé e
i rituali che la assicurano
  • DEFERENZA attività simbolica che esprime
    apprezzamento, legata alla posizione sociale.
  • Rituali di discrezione (non invadere).
  • Rituali di presentazione, prescrizioni
    (salutarsi, apprezzarsi, complimentarsi).
  • CONTEGNO condotta simbolica con cui si esprimono
    le qualità personali.

58
La vita urbana in GoffmanLa sociologia della
sincerità e dellinganno
  • Sociologia della sincerità gt in positivo
    autocontrollo, tatto, savoir faire, cortesia,
    onore, orgoglio, rispetto. In negativo
    imbarazzo, vergogna.
  • Sociologia dellinganno gt i giochi di raggiro
    attraverso la nostra faccia positiva, si
    inducono gli altri a prenderci come misura del
    loro comportamento. La manipolazione e le false
    alternative (o così o devi scontrarti con me o
    con la tua faccia positiva).

59
La vita urbana in GoffmanLE ISTITUZIONI TOTALI
  • Personale e inmates disuguaglianza e distanza
    sociale. Le infrazioni alle regole sono tollerate
    per il personale, sanzionate per gli inmates
    (internati).
  • Gli internati sono costretti in un solo ruolo
    sociale (di internato, appunto).
  • Annullamento del retroscena, limitazione della
    facciata e dellambientazione (sotto il controllo
    del personale).

60
La vita urbana in GoffmanLE ISTITUZIONI TOTALI
la vita sotterranea
  • Gli internati tentano di sfuggire al controllo
    del personale.
  • Si inventano ambientazioni, facciate e
    NASCONDIGLI per i beni proibiti.
  • Alla profanazione del loro Sé gli internati
    rispondono con dimostrazioni simboliche di
    autostima.
  • Massima distanza dal ruolo, secondo pratiche
    diffuse anche fuori dalle istituzioni totali
    (dignità e romanticismo dellautenticità).

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La vita urbana in GoffmanLA COMPRESENZA
  • Il problema dellintegrità simbolica e fisica.
  • Sconosciuti come non-persone, sfondo.
  • Lo spazio privato inviolabile (nicchia).
  • Confine labile fra sicurezza e pericolo.
  • Lintrusione da sconosciuto ad aggressore.
  • Violenza simbolica e violenza fisica.

62
La vita urbana in GoffmanCOSTRUZIONE DEL SÉ
  • Goffman si occupa di presentazione e non di
    costruzione del Sé.
  • Accetta però che il Sé sia interpretato come
    struttura sociale che nasce e si sviluppa nelle
    interazioni.
  • Sostiene che i rituali dellinterazione siano
    essenziali per costruire anche il Sé.

63
COSTRUZIONE DEL SÉALTRI MODELLI
  • MODELLO DI CONTRASTO (individuazione) scoperta
    dellindividuo nel XII secolo laltro come
    altro Sé.
  • Nelle società pre-moderne il Sé non è importante.
    Empatia annullante. Ostilità alle diversità
    rispetto al modello culturale condiviso.

64
COSTRUZIONE DEL SÉALTRI MODELLI
  • MODELLO DI PRIVAZIONE le relazioni sociali non
    soddisfano il bisogno del Sé di essere
    riconosciuto.
  • Sé pubblico e Sé privato retorica del Sé
    autentico e distanza dai ruoli specifici che si
    impersonano.
  • Dignità come valore e romanticismo
    dellautenticità.
  • Pratica dellautenticità come prigione per gli
    altri significativi.
  • Importanza dei rituali di discrezione.

65
IL SÉ E I RUOLI SOCIALI
  • Il Sé e i ruoli sociali come problemi per gli
    individui.
  • Opposizione fra il vero Sé e i ruoli la
    retorica dellindividualità.
  • La città come il luogo della manipolazione della
    presentazione del Sé e teatro dell
    autenticità, del RIVELARE e insieme DISSIMULARE.

66
IL SÉ E I RUOLI SOCIALIManipolazioni nella
presentazione del Sé
  • Strategie interrompere la rappresentazione,
    segregare i pubblici rilevanti di ruolo la
    distanza dal ruolo.
  • I ruoli hanno pretese contraddittorie rispetto al
    Sé, e si combinano bene se i valori, le norme e
    le credenze sono simili in ruoli diversi.
  • La presentazione di Sé permette di sfuggire
    allanonimato e alla segmentazione gestendo la
    propria faccia.
  • Si cambia ruolo cambiando pubblico rilevante.

67
Breve bibliografia di Erving Goffman
  • La vita quotidiana come rappresentazione, Il
    Mulino, Bologna.
  • Asylums. Le istituzioni totali, Einaudi, Torino.
  • Stigma, Laterza, Roma-Bari.
  • Il rituale dellinterazione, Il Mulino, Bologna.

68
Piano delle lezioni del II Modulo (dr. A. Esu)
  • Introduzione al corso collocare il territorio,
    il contesto territoriale
  • Analisi territoriale, gli indicatori
    socio-economici la popolazione, il mondo della
    produzione, lavoro e non lavoro, benessere e
    qualità della vita
  • esercitazione sulla costruzione degli indicatori
    e la scelta delle variabili di performance
    territoriale
  • le metodologie qualitative
  • Ricerca -azione, studi di comunità
  • Empowerment le reti civiche
  • Sviluppo rurale, P Rural Appraisal (PRA)
  • La sostenibilità urbana, il sistema degli
    indicatori, le azioni europee, la Carta di
    Ålborg, i piani di azione locale, alcune
    esperienze di Agenda 21

69
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Territorio e politiche di governance
  • Perché e come studiare il territorio
  • Dimensione interdisciplinare del territorio
  • geografico (ambiente/trasformazioni)
  • sociologico (sistema sociale delle
    interrelazioni)
  • antropologico (culture e valori)
  • psicologico (approccio di empowerment)
  • tecnico (territorialisti/urbanisti/agronomi)

70
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Funzioni di questi diversi approcci
  • Incrementare le conoscenze utili alle politiche
    di governance per
  • facilitare la presa delle decisioni(problem
    solving)
  • formulare ricerche/azioni/interventi
  • facilitare processi di sviluppo del territorio
  • fornire una dimensione cognitiva dei fenomeni
    sociali

71
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Collocare il territorio il contesto ambientale
  • Approccio geografico
  • Approccio sociologico
  • Tratti distintivi di ogni territorio
  • morfologia
  • struttura geografica
  • caratteristiche dei suoli/pedologia
  • orografia e idrologia
  • grado di sistimicità

72
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Collocare il territorio il contesto ambientale
  • relazione uomo-ambiente
  • Paesaggio insieme dei segni che linterazione
    umana lascia sul territorio
  • Isnard ..a differenza dellecosistema, che
    risulta, da interazioni biologiche, lo spazio
    nasce dalliniziativa umana ad esprimere il
    progetto proprio di ciascuna società. Esso non si
    adatta allambiente naturale, malo utilizza come
    sostrato, lo trasforma per la migliore
    realizzazione degli intenti umani, al punto da
    renderlo spesso irriconoscibile..

Appr. Antropocentrico uomo domina
la natura
Appr. Ecologico S.Chicago
Sostenibilità
73
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Studiare lo spazio come un processo sociale
  • la produzione agricola, misura fortemente
    lazione delluomo di lasciare segni sul
    territorio
  • la produzione industriale, le infrastrutturazioni
  • forme di insediamento
  • le reti di trasporto
  • per ciascuno di questi possiamo elaborare diversi
    piani di analisi ed interpretazione che pongono
    laccento su una molteplicità di processi che
    sono frutto dellazione umana

74
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi
  • Vie di
    trasporto, unire due o più punti
  • Distribuzione
    nel territorio
  • Le condizioni
  • Reti di trasporto Laccessibilità
  • La differenziazione (private,
    pubbliche -capillarità- offerta dei
    servizi)
  • Percorribilità (elaborazione di tempi di
    percorrenza, diagrammi di flusso,
    bacini di traffico, bacini di
    pendolarità
  • Gestione

75
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi Le piazze
  • Prima della piazza il recinto sacro
  • In Medio Oriente/Egitto le grandi città erano
    costruite secondo un disegno geometrico
    rettangolare o a forma di quadrilatero, con fitte
    strade che si incrociano ad angolo retto.
  • Non esisteva un luogo per le riunioni o per le
    attività comuni.
  • Le autorità vivevano in spazi chiusi e difesi (il
    tempio, il palazzo del re)
  • lo schema si è mantenuto nel tempo grandi
    recinti per gli edifici pubblici (moschee,
    bagni, scuole, caravanserragli) segnalati da alti
    edifici (le cupole o minareti) e da una compatta
    struttura di molti recinti abitativi più bassi.
  • .

76
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi Le piazze
  • MOSCHEA luogo pubblico a tutti i mussulmani, è
    un punto di aggregazione, è uno spazio sociale
    pur nel rispetto della rigida gerarchia che
    regolava le autorità politico-religiosa ed i
    fedeli
  • AGORAnon è ancora la piazza ma svolge la stessa
    funzione sociale, era uno spazio comune che dava
    agli abitanti la coscienza di essere cittadini,
    membri di una comunità e partecipi alle sue
    decisioni. Era il luogo del mercato e centro
    politico religioso
  • FORO è il corrispondente dellagorà, in epoca
    repubblicana si trasforma in luogo di attività
    politica, economica e religiosa
  • la piazza nasce nel medioevo (chiesa-municipio-mer
    cato) come cuore della città, è lo spazio sociale
    dove ci si riuniva, si decideva, si comunicava,
    si operavano transazioni economiche.

77
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi Le piazze
  • A pianta quadrata o a cerchi concentrici, la
    città europea del Basso Medioevo ha al centro la
    piazza, il luogo dei cittadini.
  • Secondo alcuni urbanisti le strette stradine
    medioevali oltre a consentire una maggiore difesa
    in caso di attacco, servivano a rendere ancor più
    stupefacente la visione della piazza.
  • Nella piazza sorgevano i due principali edifici
    pubblici simbolo del potere forte del Medioevoil
    palazzo del Comune e la Chiesa
  • la piazza nasce nel medioevo (chiesa-municipio-mer
    cato) come cuore della città, è lo spazio sociale
    dove ci si riuniva, si decideva, si comunicava,
    si operavano transazioni economiche.
  • La pazza era anche il luogo di eventi eccezionali
    o quotidiani, sportivi e culturali, si tenevano
    le esecuzioni capitali, corse, tornei, spettacoli
    teatrali

78
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi Le piazze
  • Nel 400-500 nellItalia del Rinascimento nasce
    lurbanistica, la scienza che progetta ed
    organizza la città.
  • In conformità con lo spirito razionale dellepoca
    ci si sforza di progettare la città perfetta
    nelle proporzioni, con strade larghe e diritte e
    con edifici monumentali.
  • La piazza divenne uno dei modi attraverso i quali
    il Signore della città, il duca, il principe
    manifestavano la loro ricchezza, il loro potere,
    la loro magnificenza.
  • La piazza cominciò a perdere il suo valore di
    spazio sociale, di luogo di incontro anche
    politico per i cittadini
  • modelli di città ideali, le città fortezza con
    pianta a stella regolare

79
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Approccio sociologico
  • Alcuni esempi Le piazze
  • 600 le monarchie assolute, la piazza è creata
    per stupire, fu aperta al punto di incontro di
    nuovi assi viari, o realizzata aggiungendo nuovi
    elementi o abbellendo una piazza già esistente
    (le piazze reali francesi con al centro la
    statua del re, Roma il piano barocco di Sisto
    V, lunione delle 7 basiliche ).
  • Frattura le piazze medioevali continuano ad
    essere spazi di aggregazione sociale ma perdono
    il ruolo di spazi politici in cui si esprimeva la
    partecipazione al governo della città le piazze
    dei cittadini si separano dalle piazze del potere

80
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • La popolazione
  • Processi di deurbanizzazione e riurbanizzazione
  • Fino agli anni 60 le grandi aree urbanizzate del
    Nord del mondo avevano sviluppato modalità di
    crescita centripeta, diretto verso lesterno,
    inglobando nel suo cammino centri minori che fino
    a quel momento avevano costituito entità
    autonome.
  • Geddes (Conurbazione) si allargano allesterno
    aprendo una vasta area di fasce suburbane,
    sobborghi residenziali o industriali,
    strettamente interdipendenti con il polo
    principale
  • Nel complesso le conurbazioni vengono a formare
    le aree metropolitane, ampi agglomerati di
    insediamenti comprendenti una città centrale ed
    un insieme più o meno ampio di comuni gravitanti

81
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Processi di deurbanizzazione e riurbanizzazione
  • Dalla fine degli anni 60 la tendenza si inverte,
    le città centrali cominciano a perdere
    popolazione, dando luogo al fenomeno descritto
    dai geografi come deurbanizzazione (specie di
    quelle di più antica industrializzazione)
  • Negli anni 80 si avviano processi di
    riqualificazione di numerose zone della città
    centrale che spingono verso una attrattività
    residenziale

82
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Processi di redistribuzione residenziale
  • SUBURBANIZZAZIONE
  • fuoriuscita dalla città centrale di popolazione
    che va a vivere nelle fasce esterne, compiendo
    movimenti pendolari giornalieri per raggiungere
    il posto di lavoro o di studio
  • Gli insediamenti suburburbani sono fortemente
    differenziati fra loro per FUNZIONI e
    CARATTERISTICHE della popolazione
  • FUNZIONI
  • a) insediamenti a carattere residenziale,
  • b) insediamenti di carattere industriale
  • c) insediamenti con un relativo bilanciamento fra
    le funzioni
  • d) insediamenti con presenza di attività
    terziarie (attività commerciali, centri
    direzionali, poli residenziali suburbani

83
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Processi di redistribuzione residenziale
  • CARATTERI DELLA POPOLAZIONE
  • a) zone suburbane destinate a ospitare ceti medi
  • b) aree di status privilegiate
  • c) aree destinate ad ospitare popolazione operaia
    o immigrati
  • GENTRIFICATION (nobilitazione)
  • tendenza dei gruppi sociali appartenenti al ceto
    medio-elevato a tornare a risiedere nelle parti
    centrali della città. Secondo Savage e Warde
    occorrono 4 processi perché questo avvenga
  • riorganizzazione della geografia sociale della
    città
  • raggruppamento spaziale di soggetti con stili di
    vita e caratteristiche culturali simili
  • trasformazione dellambiente costruito
  • un mutamento dellassetto fondiario

84
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Gli indicatori socio-economici del territorio


85
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio

La popolazione Le caratteristiche demografiche
(quantità-distribuzione sul territorio-strutture
delle dinamiche passate-tendenze attuali) sono
gli elementi di base per condurre analisi sociali
e economiche. Studio della DINAMICA
DEMOGRAFICA Analisi della dinamica demografica,
ossia della composizione della popolazione per
età e per sesso e le sue variazioni nel tempo
dovute al movimento naturale (nascite e morti) ed
al movimento migratorio (mobilità della
popolazione) Fonti Censimento generale della
popolazione e delle abitazioni, Annuario di
statistiche demografiche
86
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Le principali variabili che descrivono la
    popolazione
  • La grandezza, relativa a un territorio di una
    data superficie
  • La densità media su quel territorio
    (abitanti/Km²)
  • Distribuzione (per grado altimetrico, centri
    urbani e centri rurali)
  • Composizione per sesso e fasce detà
  • Il tasso annuo di natalità e di mortalità
  • Il tasso annuo di accrescimento o di declino
    (contempla il saldo netto tra il saldo di
    immigrazione ed emigrazione che attraversa il
    territorio, lentità il ritmo e la direzione dei
    flussi migratori intra ed extra territorio)
  • Misurazioni temporali (breve-medio-lungo periodo)
    di queste variabili

87
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Dinamica demografica
  • I processi demografici sono causati da due forze
    indipendenti
  • Biologici influenzano la fecondità e la
    mortalità
  • Sociali la mortalità e la sua incidenza secondo
    letà ed il sesso sono condizionati anche dal
    tipo di organizzazione sociale, alimentazione,
    igiene individuale e pubblica, conoscenze ed
    organizzazione sanitaria, sfruttamento delle
    risorse naturali e qualità dellambiente, la
    natalità è condizionata da fattori culturali e
    religiosi, dalla diffusione dei metodi
    contraccettivi, dal livello economico, dal
    sostegno pubblico alla famiglia, dagli stili di
    vita e dai modelli familiari

88
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Dinamica demografica
  • Popolazione residente in ciascun comune è
    costituita dalle persone aventi dimora abituale
    nel Comune e presenti alla data del Censimento, e
    dalle persone abitualmente residenti ma che
    risultano assenti per emigrazione, servizio di
    leva,studio, ricovero in centri di cura,
    detenzione, lavoro, turismo
  • La popolazione presente è costituita dalle
    persone presenti nel Comune alla data del
    censimento e aventi dimora abituali, e da persone
    presenti nel Comune alla data del censimento ma
    aventi dimora abituale in altri comuni o
    allestero

89
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Dinamica demografica
  • La composizione per età rappresenta uno degli
    aspetti fondamentali per analizzare la struttura
    di una popolazione
  • Il modo più semplice per visualizzare questa
    struttura è quello di ricorrere ad una
    rappresentazione grafica della ripartizione
    della popolazione per classi di età
    (quinquennali). Questo tipo di rappresentazione
    prende il nome di piramide detà e può essere
    costruita sulla base di dati assoluti, la
    popolazione maschile e femminile viene distinta
    per ottenere due istogrammi speculari

90
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Dinamica demografica
  • Tra gli indicatori più comunemente usati, letà
    media consente di sintetizzare la composizione
    per età della popolazione e di definire un
    parametro semplice,ma efficace di comparazione
    tra contesti territoriali e socio-economici
    differenti
  • Linterpretazione di questo indicatore richiede
    analisi approfondite poiché potrà assumere
    significati diversi
  • Riduzione della natalità, aumento della vita
    media, accentuate dinamiche insediative,
    trasferimento di famiglie
  • Un altro indicatore di riferimento importante è
    il tasso di anzianità (pop. in età uguale o
    superiore ai 65 anni/pop. Totale)

91
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Esempio INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
  • Linvecchiamento della popolazione comporta una
    serie di conseguenze sul piano sociale ed
    economico
  • Aumento della domanda di servizi socio-sanitari
  • Incremento del numero delle pensioni che gravano
    sulla popolazione attiva
  • Riduzione della capacità progettuale della
    società (popolazione che tende ad operare per se
    e non per le generazioni future)
  • Aumento delle aspettative di vita
  • Strumenti statistico analitici per misurare
    questa dinamica (piramidi di età, gli indici di
    dipendenza)

92
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • La struttura familiare
  • Levoluzione della struttura familiare
    rappresenta un elemento significativo dei
    processi di mutamento di una società. Le
    variazioni delle tipologie e dellampiezza della
    famiglia nel tempo è associata alle modificazioni
    storiche dei sistemi sociali in relazione
    allorganizzazione della produzione, ai processi
    di urbanizzazione, ai modelli di vita e di
    relazioni familiari
  • Fino agli anni 50 quasi un terzo delle famiglie
    italiane era composto da due o più nuclei
    familiari (famiglia estesa). Tra Nord e Sud
    persistevano delle differenze la popolazione
    urbana viveva in famiglie mononucleari, dopo il
    matrinonio andavano a vivere in una casa diversa
    da quella delle rispettive famiglie (residenza
    neolocale)

93
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • La struttura familiare
  • Nelle regioni centro-settentrionali buona parte
    della popolazione agricola viveva in famiglie
    estese, le nuove coppie andavano a vivere nella
    famiglia di origine del marito (residenza
    patrilocale). Il modello della popolazione
    agricola meridionale era la residenza neolocale
    con maggiore separazione tra luogo di residenza e
    luogo di lavoro, maggiore separazione tra vita
    domestica e vita lavorativa
  • Nel boom economico lurbanizzazione e
    lindustrializzazione favoriscono la diffusione
    del modello neolocale e della residenza nucleare

94
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Il lavoro

95
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
96
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
97
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
98
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio

99
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
100
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • Dinamica demografica
  • I processi demografici sono causati da due forze
    indipendenti
  • Biologici influenzano la fecondità e la
    mortalità
  • Sociali la mortalità e la sua incidenza secondo
    letà ed il sesso sono condizionati anche dal
    tipo di organizzazione sociale, alimentazione,
    igiene individuale e pubblica, conoscenze ed
    organizzazione sanitaria, sfruttamento delle
    risorse naturali e qualità dellambiente, la
    natalità è condizionata da fattori culturali e
    religiosi, dalla diffusione dei metodi
    contraccettivi, dal livello economico, dal
    sostegno pubblico alla famiglia, dagli stili di
    vita e dai modelli familiari
  • Inserire tav 4

101
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio

102
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio

103
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
104
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio

105
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
106
Sociologia urbana e rurale
Come leggere il territorio
  • La struttura familiare

107
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Sviluppo sostenibile concetto chiave in questo
    decennio
  • Idea centrale le prospettive economiche ed
    ambientali non devono essere in contrasto possono
    essere ricomposte con reciproco beneficio
  • Le città sono spesso percepite come agenti di
    disastro ambientale sia a livello globale che
    locale.
  • QUESTIONE le politiche ambientali devono essere
    guidate da preoccupazioni globali o devono
    rispondere a considerazioni riguardanti
    lambiente locale?

108
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Qualsiasi iniziativa per migliorare le condizioni
    dellambiente urbano corrisponde ad un aumento
    della spesa pubblica e privata, il costo
    dellinazione potrebbe rivelarsi estremamente
    elevato se valutato in termini di
  • Salute
  • Problemi sociali
  • Produttività e interventi di recupero

109
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Intervento a partire da un punto di vista globale
  • Tendenza a raggiungere risultati uniformi
    attraverso programmi a copertura nazionale
  • Conseguenze
  • Non tenta di integrare la politica ambientale con
    altre politiche
  • Produce strategie difficilmente adatte alla
    situazione locale
  • Genera pressioni sociali e politiche volte ad
    ottenere esenzioni o sussidi particolari
  • Intervento a partire da un punto di vista locale
  • Sfuggono alle logiche di breve periodo
  • Avvantaggiano criteri di efficienza economica
    (alcune città potrebbero progredire più altre)
    introduzione di situazioni di competitività

110
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Tra pianificazione urbana e politica ambientale
    possono insorgere dei conflitti poiché la prima
    guarda alla questione ambientale come ad una
    variabile tra tante, laltra subordina le
    questioni urbane e quelle ambientali
  • I problemi relativi allutilizzo del territorio
    acquisteranno importanza nei prossimi anni poiché
    il processo di trasformazione spaziale continua
    anche in quelle aree urbane che hanno smesso di
    crescere in termini di popolazione, ampiezza o
    attività economica

111
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
Impronta ecologica è un metodo pratico che
permette di visualizzare in termini di superficie
il nostro impatto sull'ecosistema terrestre e,
dunque, di capire se eccede quanto la natura può
supportare sul lungo termine e individuare i
punti su cui intervenire per diminuire il nostro
"peso" sull'ecosistema terrestre Crescita delle
città europee 2/3 della popolazione europea vive
nelle aree urbane Europa 79 della
popolazione USA 76 della
popolazione Giappone 77 della
popolazione Cambiamento strutturale modifica la
scala dei problemi (locale -regionale - globale)
e la natura dei problemi (inquinamento
atmosferico)

112
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
Inquinamento atmosferico nella fase di rapida
urbanizzazione produce (emissione di ossidi di
azoto inquinanti da fonti domestiche e
industriali) fase attuale la questione urbana
diventa globale (ossido di carbonio e di
azoto) Città assorbe quantità crescenti di
risorse produce quantità crescenti di emissioni
e di rifiuti
113
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Città di 1 milione di abitanti (EEA.TF 1995)
  • CONSUMA 2.000 tonnellate di cibo
  • 11.500 tonnellate di
    combustibile fossile
  • 32.000 tonnellate di acqua
  • PRODUCE 1.500 tonnellate di inquinanti
    atmosferici
  • 1.600 tonnellate di
    rifiuti
  • 300.000 tonnellate di
    scarichi idrici
  • 25.000 tonnellate di
    ossido di carbonio

114
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • CITTA
    RISORSE ECOSISTEMA
  • AMBIENTE CIRCOSTANTE
  • Non è sufficiente una sostenibilità a livello
    locale
  • Si possono raggiungere obiettivi di sostenibilità
    locale nel breve termine e continuare ad imporre
    la pressione insostenibile sullambiente globale
  • La dimensione globale emerge quando la questione
    si sposta a lungo termine

115
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Rapporto stato ambiente e performances ambientali
    in 51 città (utilizzazione di 55 indicatori)
  • struttura urbana (densità di popolazione uso
    del suolo mobilità)
  • flussi di risorse (energia acqua materiali)
  • qualità ambiente ( aria rumore aree verdi
    sicurezza stradale qualità abitativa)
  • CONCLUSIONI il degrado ambientale aumenta in
    relazione allaumento della pressione ambientale

116
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • QUALITA DELLAMBIENTE URBANO
  • Miglioramento della qualità dellaria riduzione
    degli ossidi di zolfo
  • Sostituzione fonti energetiche (olio combustibile
    gas delocalizzazione delle industrie fuori
    dalla cintura urbana)
  • Aumento dellossido di azoto e di monossido di
    carbonio supera i limiti posti dallOMS
  • Aumento del rumore congestione

117
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • GESTIONE RISORSE NATURALI
  • Consumi energetici
  • variano in rapporto a clima, grado di
    urbanizzazione, struttura industriale
  • uso domestico assorbe 1/3 del totale
  • trasporto assorbe il 30
  • attività industriale e commerciale è una quota
    variabile rispetto alla vocazione economica della
    città
  • acqua oscilla tra i 100/500 litri pro-capite

118
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Le politiche per la città non sono riuscite a
    tenere il passo con i profondi cambiamenti
    avvenuti nella struttura urbana
  • La questione urbana è un sotto-insieme delle
    politiche nazionali, le politiche urbane hanno
    come oggetto i problemi non affrontati o risolti
    da altre politiche
  • CARATTERE RESIDUALE politiche curative nella
    concezione e nei fatti
  • Due deficit sono allorigine
  • insufficienza di investimenti privati/pubblici in
    infrastrutture sociali e fisiche (qualità della
    distribuzione della spesa pubblica)
  • innovazioni (politiche economiche)

119
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • lorganizzazione dello spazio e delle abitazioni
    ha uninfluenza considerevole seppur indiretta
    su
  • inquinamento
  • consumo energetico di materiali
  • zonizzazione urbana e standard di costruzione
    hanno inibito ladozione di nuovi percorsi
    utilizzativi
  • tradizionalmente la città è un contenitore di
    edifici di epoche differenti con diverse
    destinazioni duso collocati uno vicino ad un
    altro

120
Sociologia urbana e rurale
La sostenibilità urbana
  • Aree periferiche (a causa dei regolamenti,
    preferenze, evoluzione dei valori immobiliari) si
    sono sviluppate secondo un modello monoculturale
    (villino bifamiliare coop.) con unica
    destinazione duso e di stile simile
  • Le aree periferiche mostrano una bassa capacità
    di cambiamento dellambiente costruito

121
Programma
  • Introduzione
  • Universalità del rapporto di vicinato.
  • Perché se ne parla poco?
  • Il tema del seminario
  • Vicino e vicinato due definizioni problematiche.
  • Il vicinato in città.
  • I villaggi urbani.
  • Il quartiere SantElia.

122
Tutti, anche nelle più remote aree rurali, hanno
vicini di casa. Abrams, 1986
  • Chi non ha vicini di casa senzatetto, eremiti,
    ricercatori, chi vive in aree isolate.
  • Chi ha vicini ma non li può frequentare reclusi,
    monache di clausura, pazienti di ospedali
    psichiatrici.
  • Casi in cui il vicinato ha un significato
    diverso popolazioni nomadi e primitive.

123
Perché la sociologia si interessa poco ai
rapporti tra vicini?
  • Il senso comune suggerisce che il rapporto di
    vicinato sia meno importante che in passato,
    quindi trascurabile.
  • La sociologia, dalle sue origini, ha ritenuto che
    i rapporti tra vicini fossero destinati ad un
    eclisse progressiva.
  • Problemi a definire loggetto di studio.

124
Chi è il vicino, cosa è il vicinato.
  • Lo spazio elemento costitutivo.
  • Non tutte le persone che abitano vicino a noi
    sono vicini.
  • Il vicino inteso come buon vicino.
  • Definizioni operative e definizioni emiche.
  • Rapporto tra vicino e vicinato.
  • La necessità di dare una definizione.

125
Il vicinato in città.
  • Fattori del declino del vicinato
  • Ruolo meno centrale della casa.
  • Aumento della mobilità (fisica, sociale,
    residenziale).
  • Il ruolo dei mezzi di comunicazione.
  • La volontà/possibilità di scegliere i partner
    relazionali.

126
Quando, e per chi, il rapporto di vicinato ha
importanza.
  • Donne, casalinghe, pensionati, anziani e bambini.
  • Il rapporto di vicinato come risposta alle
    costrizioni ambientali.
  • I villaggi urbani.

127
Il quartiere SantElia.
  • La particolare storia del quartiere.
  • Le tre zone.
  • Chi sono i vicini, che rapporti hanno tra loro,
    quanto si aiutano e in quali situazioni.
  • Isolamento/appartenenza.

128
Perché occuparsi di vicinato.
  • Ambito intermedio.
  • Buon vicinato maggiore qualità della vita.
  • Il vicinato come luogo da difendere (territorial
    pissing) - litigiosità tra vicini.
  • Servizi forniti allinterno del vicinato.
  • Progettazione dal basso.
  • Unità politico/amministrativa.

129
Il condominio.
  • Il condomino come vicino.
  • Il condominio spazio soggetto a regole comuni.
  • Il gioco tra formale informale.
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