Title: Aborto volontario
1Aborto volontario
2Aborto Metodo Karman
3Forme di aborto
- IVG
- Il cosiddetto aborto terapeutico
- Laborto eugenetico
- Forme nascoste di aborto laborto
contraccettivo
4Il cosiddetto aborto terapeutico
- Interruzione volontaria di gravidanza in presenza
di grave pericolo per la vita o la salute della
madre
5Il cosiddetto aborto terapeutico
- Questioni
- Quale terapia? Per chi?
- La vita della madre o del feto?
- Il principio del duplice effetto
6Laborto eugenetico
- IVG motivata da alterazioni genetiche fetali
7Forme nascoste di aborto
- Intercezione
- Impedimento dellannidamento dellembrione
nella parete uterina (ad es. spirale,
progestinici depot, vaccino anti-hCG, pillola
estroprogestinica, pillola del giorno dopo o
contraccezione demergenza) - Contragestazione
- Distacco dellembrione, già annidato, dalla
parete uterina (RU 486, prostaglandine)
8Forme nascoste di aborto
- Si può quindi concludere che
- intercezione e contragestazione sono tecnicamente
definibili come metodiche abortive
9Contraccettivi / intercettivi ormonali
- Pillola estroprogestinica
- Minipillola
- Progestinici depot
- Pillola del giorno dopo o contraccezione di
emergenza
10Intercettivi e contragestativi
Impianti depot e cerotti
- La pillola del giorno dopo
- (contraccezione demergenza)
La RU-486
11Spirale o dispositivo intrauterino (intrauterine
device o IUD)
- Dispositivo di materiale plastico o altro
materiale ( ad es. argento) e di varia foggia
spirale non medicata - Con laggiunta di un filamento di rame, avvolto a
spirale sul supporto di plastica spirale
medicata al rame - Con laggiunta di microdepositi di progesterone
spirale medicata al PG
12Spirale o IUD
13Spirale o IUD
14Meccanismo dazione della spirale
Rende il muco cervicale non adeguato al passaggio
degli spermatozoi
Modifica la struttura della mucosa dellutero
15Progestinici depot/cerotti meccanismi di azione
- Blocco dellovulazione
- Alterazione dellendometrio
- Alterazione della barriera cervicale
-
-
16La cosiddetta contraccezione di emergenza
- Attenzione è una questione di definizioni!
- pillola del giorno dopo
- contraccezione demergenza
17La pillola del giorno dopo
- Il meccanismo dazione dipende dalla fase in cui
la PGD è somministrata - Inibizione dellovulazione
- lisi del corpo luteo
- alterazione della motilità tubarica
- alterazione della morfologia e della funzionalità
dellendometrio
18Mifepristone O RU-486
- Come contragestativo
- Entro 49 giorni dalla fecondazione altera
- - Endometrio
- - Collo dellutero
- - Miometrio
- Somministrazione
- - Dose unica di 600 mg
- - Dopo 36-48 h prostaglandine
- - Espulsione dopo 4 h
19Contraccettivi, abortivie consenso informato
- la donna va informata sul meccanismo dazione dei
prodotti proposti e/o somministrati - lobbligo di informativa è indipendente dalle
convinzioni del medico - tale obbligo si fonda sul rispetto dellautonomia
del soggetto e delle sue convinzioni
scientifiche, morali e religiose - linformazione sulla possibilità di un effetto
post-fertilizzazione va data anche se si
trattasse di un evento raro
20Il dibattito sullaborto
- Sono le persone che assegnano valore agli
zigoti, agli embrioni o ai feti. Coloro che hanno
fatto o procreato lo zigote, lembrione o il feto
hanno per primi il diritto di determinarne il
valore in modo definitivo. -
- In mancanza di contratti particolari, le
scelte riguardo allaborto dovrebbero essere
fatte senza minacce di forza o di coercizione. -
- Gli altri possono deplorare ciò che faccio
con quel che è mio. Tuttavia, dato che è mio,
tocca a me prendere la decisione finale, riguardo
alla sua destinazione, anche se si tratta di
zigoti, embrioni o feti. -
- (Engelhardt, 1991)
21Aborto terapeutico
22Aborto terapeutico (entro i primi 90 giorni)
Per salvare la vita della madre Prosecuzione
gravidanza certezza scientifica della
morte (scelta tra vita della madre e perdita di
madre e figlio) Per salvaguardare la salute
della madre Prosecuzione gravidanza
- elevato rischio di morte
- elevato rischio
peggioramento
stato patologico preesistente
- lieve
rischio peggioramento Prosecuzione gravidanza
- ripercussioni psicologiche
(motivazioni economiche, sociali,
familiari o previsione di anomalie L 194/78
art 4 o malformazioni del concepito)
23Aborto terapeutico (dopo i primi 90 giorni fino
alla 24 settimana)
- Quando la gravidanza o il parto comportino
- un grave pericolo per la vita della donna
- Quando siano accertati processi patologici tra
- cui quelli relativi a rilevanti anomalie o
- malformazioni del nascituro, che determinino
- un grave pericolo per la salute fisica o
psichica - della donna
- (L.194/78, art.6)
24Aborto terapeutico Valutazione etica
- Principio etico fondamentale
- la persona umana rappresenta il valore massimo e
trascende ogni altro bene temporale e ogni
considerazione economica - Salute materna
- bene secondario rispetto vita del concepito
- Motivi sociali
- (numero dei figli, impegni educativi)
- assiologicamente ancora inferiori
25Aborto terapeutico I casi drammatici (I)
- Quando la prosecuzione della gravidanza causa
- la morte della madre e del bambino, mentre
- linterruzione costituisce la salvezza della
madre - Argomenti per giustificare linterruzione
- il conflitto dei valori
- essendo il conflitto nella situazione e non
nella volontà - delle persone, si sceglie il dovere più
accessibile - ma non si tratta di assistenza prioritaria alla
madre - da cui involontariamente dipende la morte del
feto, - ma di scelta primariamente uccisiva
-
26Aborto terapeutico I casi drammatici (II)
Quando la prosecuzione della gravidanza causa la
morte della madre e del bambino, mentre
linterruzione costituisce la salvezza della
madre Argomenti per giustificare
linterruzione 2. la qualifica subordinata del
feto già condannato (è vita umana?) laborto
sarebbe solo una semplice anticipazione della
morte ma non si può paragonare la morte naturale
alla uccisione diretta
27Aborto terapeutico I casi drammatici (III)
Quando la prosecuzione della gravidanza causa la
morte della madre e del bambinio, mentre
linterruzione costituisce la salvezza della
madre Argomenti per giustificare
linterruzione 3. la non assolutezza della
norma (non uccidere) ma in questo caso non
si può invocare al legittima difesa
28Aborto terapeutico I casi drammatici (IV)
Quando la prosecuzione della gravidanza causa la
morte della madre e del bambinio, mentre
linterruzione costituisce la salvezza della
madre Argomenti per giustificare
linterruzione 4. aborto indiretto (azione
a duplice effetto) azione con effetto buono da
cui deriva indirettamente un effetto negativo non
desiderato indispensabile valutare tutti i dati
clinici riguardanti madre e feto e , in ogni
caso, la volontà della donna
29Aborto terapeutico I casi drammatici (V)
- Due posizioni bioetiche di moralisti cattolici
- Sgreccia non è lecita la diretta uccisione della
vita innocente - Grisez talvolta la morte del concepito potrebbe
essere accettata per salvare la madre - Gravidanza tubarica
30Aborto terapeutico Obiezione di coscienza (I)
- Coscienza psicologica
- consapevolezza dellazione umana nel suo
compiersi - Coscienza morale
- coscienza psicologica consapevolezza del valore
morale dellazione - Il valore morale si fonda sulla verità ontologica
(valore-uomo) quindi la verità oggettiva vincola
la ragione la ragione vincola la coscienza
31Aborto terapeutico Obiezione di coscienza (II)
La legge si fonda sulla ragione e ricerca il
bene comune (non il bene della maggioranza, ma
ricerca delle condizioni per le quali ogni
persona possa realizzare il proprio essere e la
propria vita). La legge non è costitutiva
delletica, né può imporre una propria eticità
(lo Stato etico di Hegel) La legge non
coincide con letica (non sempre infatti può
impedire ogni male ed ogni abuso nellesercizio
della libertà personale), ma deve garantire la
dignità di ogni persona umana, il rispetto dei
suoi diritti intangibili e inalienabili e il
bene comune come fine e criterio regolativo
della vita politica (esiste una legge morale e
obiettiva la legge naturale come
riferimento normativo della stessa legge civile)
32Aborto terapeutico Obiezione di coscienza (III)
- In conclusione
- - la legge
- deve difender la vita di tutti
- non può imporre a nessuno, e tanto meno
alloperatore sanitario, di togliere la vita ad
altre persone - Le leggi che autorizzano e favoriscono laborto
si pongono radicalmente contro il bene del
singolo e il bene comune sono prive di autentica
validità giuridica, sono da considerare inique e
sollevano perciò il grave e deciso obbligo di
opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza
33Aborto terapeutico Obiezione di coscienza (IV)
Legge 194-78, art. 9
Il personale sanitario ed esercente e attività
ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle
procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli
interventi per linterruzione della gravidanza
quando sollevi obiezione di coscienza con
preventiva dichiarazione
34Diagnosi prenatale Presupposti fondamentali
dellantropologia personalista
- Vanno riconosciuti allembrione o al feto i
diritti di ogni essere umano piena dignità e
pieno diritto alla vita - Leventuale malformazione o malattia, anche
grave, non diminuisce, ma anzi aggrava, sul piano
oggettivo, leventuale offesa alla vita ed alla
dignità umana
35Diagnosi prenatale
36Diagnosi prenatale Presupposti fondamentali
dellantropologia personalista
- Vanno riconosciuti allembrione o al feto
i diritti di ogni essere umano piena dignità
e pieno diritto alla vita - Leventuale malformazione o malattia, anche
grave, non diminuisce, ma anzi aggrava, sul piano
oggettivo, leventuale offesa alla vita o alla
dignità umana
37Diagnosi prenatale
- Sulla base dei presupposti precedenti, è
obbligatorio - Operare sulla base di indicazioni mediche
precise - Evitare rischi sproporzionati per feto e madre
- Obiettivo massimo (ancora raramente
realizzabile) - prospettive di terapia fetale precoce
- Obiettivo minimo
- Rassicurare la coppia ovvero favorire serena e
consapevole accettazione della patologia del
nascituro
38Diagnosi prenataleCriteri per una valutazione
etica (I)
- La diagnosi prenatale, in quanto tale, non
pone problemi etici, configurandosi
oggettivamente come diagnosi, indagine e ricerca
della verità - Rappresentano tuttavia punti eticamente
sensibili - La valutazione delle circostanze concrete
- La valutazione del fine (lintenzione) verso cui
la D.P. è orientata
39Diagnosi prenataleCriteri per una valutazione
etica (II)
- Le circostanze (le modalità tecniche impiegate)
- Valutazione dei rischi delle metodiche invasive
- Le tecniche diagnostiche non invasive
precoci (8-10 settimana) non comportano rischio
fetale, ma per la loro semplicità e la non
invasività, potrebbero essere eseguite senza
reali indicazioni mediche - Considerando la significativa possibilità di
errore diagnostico (falsi positivi), può
derivarne una amplificazione ingiustificata del
rischio per il concepito che induce allaborto
come unica forma di rimozione del rischio stesso
40Diagnosi prenataleCriteri per una valutazione
etica (III)
- I fini
- Del tutto legittima lesigenza della donna di
tranquillità e sicurezza nellattesa del figlio - Esiste però un collegamento molto elevato,
quasi assoluto, tra diagnosi infausta
e decisione di abortire
41Evoluzione storica
della diagnosi prenatale
- Fino ad alcuni anni fa
- timore dei genitori per il proprio domani
- timore dei genitori per il domani del figlio
(equazione normalità/felicità) - Attualmente
- forte incremento della richiesta di test
neonatali precoci, rischiosi per il feto, pur in
assenza di precise indicazioni semplice
preoccupazione dell oggi della coppia
42La diagnosi prenataleModalità pratiche
- Diagnosi preimpianto (su embrioni a 4 - 8 -16
cellule) - Per escludere malattie genetiche
- Per escludere malattie genetiche legate al sesso
cromosomico - Amniocentesi
43Amniocentesi
- Si pratica principalmente su donne di età gt36
anni, in cui il rischio - genetico risulta gt1
- Indicazioni
- Presenza di un figlio affetto da s. di Down
- Presenza in uno dei genitori di una aberrazione
cromosomica bilanciata - Presenza di un figlio affetto da disordine
metabolico - Presenza di un figlio affetto da emoglobinopatia
- Presenza di un figlio affetto da malattia
associata al cromosoma X - Presenza di un figlio con grave difetto di
chiusura del tubo neurale - Esposizione prolungata da parte della madre a
radiazioni ionizzanti o mutageni chimici - Infezione materna intragravidanza (toxoplasmosi,
rosolia, citomegalovirus)
44 La diagnosi prenataleMagistero della Chiesa
quando siano messe al servizio di una mentalità
eugenetica, che accetta laborto selettivo, per
impedire la nascita di bambini affetti da vari
tipi di anomalie sono da considerare ignominiose
e quanto mai riprovevoli
quando le tecniche diagnostiche prenatali sono
esenti da rischi sproporzionati per il bambino e
per la madre e sono ordinate a rendere possibile
una terapia precoce o anche a favorire una serena
e consapevole accettazione del nascituro, queste
tecniche sono moralmente lecite
(Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, 63)
45Cellule staminali
46Cellule staminali
Cellule di natura peculiare che, sebbene
localizzate in molti tessuti di individui
adulti, conservano caratteristiche funzionali
tipicamente embrionali. Sono cellule altamente
indifferenziate e dotate di un potenziale
proliferativo che può perdurare per tutta la
vita.
47Cellule staminali Classificazione
- Totipotenti
- Cellule dei primissimi stadi di sviluppo
embrionale - Ognuna di esse può dare luogo ad un intero
individuo - Pluripotenti
- Presenti nellembrione a partire dal 5 giorno (
blastocisti) possono generare ogni tipo di
tessuto ma non un organismo intero - MULTIPOTENTI
- con il proseguire dello sviluppo sono orientate
verso un preciso differenziamento e quindi
capaci di produrre una gamma limitata di tessuti - (es. le staminali emopoietiche possono formare
tutti i componenti corpuscolati - del sangue globuli rossi, globuli bianchi,
piastrine)
48Cellule staminali adulte
Cellule staminali multi potenti sono state
ritrovate nella maggior parte dei tessuti degli
individui adulti ( rinnovamento e riparazione dei
tessuti) Si riproducono dando
origine a
Nuove staminali multipotenti (mantenimento e
riserva)
Cellule differenziate
49Le fonti di cellule staminali per impieghi
terapeutici nelluomo
- Embrionali (pluripotenti)
- - da embrioni crioconservati
- - da embrioni ottenuti per trasferimento di
nucleo - ( clonazione terapeutica)
- Dalle gonadi fetali (pluripotenti, equivalenti
alle embrionali) - Fetali (potenzialita intermedia tra embrionali e
adulte) - Adulte (multipotenti)
- Dal cordone ombelicale (multipotenti, simili alle
emopoietiche adulte)
50(No Transcript)
51(No Transcript)
52Cellule staminali embrionali (CSE)
1981 isolate le CSE da blastocisti di topo Da
allora possibile la creazione di un pool di
durata indefinita di CSE in un mezzo parzialmente
purificato contenente un fattore inibitore della
differenziazione che è stato purificato e
identificato nel 2000 come leukemia inhibitory
factor ( LIF)
53Coltivazione delle CSE
Generalmente le CSE sono coltivate su uno strato
di fibroblasti di topo mitoticamente inattivo (
gamma-irradiato) Tale feeding cell layer
fornisce i fattori di crescita e le chemochine (
quali il LIF) che mantengono le CSE in uno stato
proliferativo indifferenziato La
differenziazione in vitro comporta la rimazione
del LIF e la separazione delle cellule dal
feeding layer con formazione di aggregati
chiamati corpi embrioidi
54Cellule staminali embrionali ( CSEU)
- 1998 Isolamento delle CSEU da blastocisti
- (Thomson et al. Science, 1998)
- Disponibili a tuttoggi numerose linee cellulari
55Plasticità delle cellule adulte (CSA)
E stata dimostrata una notevole plasticità
delle cellule staminali adulte Plasticità
le staminali adulte multipotenti (che possono
formare di un limitato numero di tessuti) possono
divenire, con stimoli adeguati, pluripotenti (che
possono formare tutti i tessuti)
56Clonazione
57Clonazione riproduttiva (I)Indicazioni
- produzione di embrioni non affetti da patologie
cromosomiche ereditarie - produzione di embrioni non affetti da patologie
mitocondriali ereditarie - produzione di un gemello più giovane come
fornitore di tessuti o organi per trapianto - terapia (?) della sterilità per uomini affetti da
azoospermia o donne prive di ovociti
58Clonazione riproduttiva (II)La realtà biologica
- attentato alla unicità e irripetibilità della
persona umana - la probabilità che una coppia di genitori generi
due figli con identiche combinazioni di cromosomi
paterni e materni è di
0,000000000064
59Clonazione riproduttiva (III)Riserve etiche
- Qualora la clonazione avesse uno scopo
riproduttivo, si imporrebbe al soggetto clonato
un patrimonio genetico preordinato,
sottoponendolo di fatto ad una forma di schiavitù
biologica dalla quale difficilmente potrebbe
affrancarsi. -
- Il fatto che una persona si arroghi il
diritto di determinare arbitrariamente le
caratteristiche genetiche di unaltra persona,
rappresenta una grave offesa alla dignità di
questultima e alluguaglianza fondamentale tra
gli uomini - (Dignitas personae, 29, 2008)
60Clonazione terapeutica (I)Riserve etiche
- Il termine clonazione terapeutica è un
eufemismo - linguistico volto a celare la verità scientifica
ed - ontologica di un atto che strumentalizza
lembrione - umano, costruito al solo scopo di essere
utilizzato - come serbatoio di organi e tessuti.
- La clonazione umana, anche quella terapeutica, è
- un atto intrinsecamente lesivo della dignità
umana, - in quanto tratta lessere umano come mezzo e non
- come fine, avvalendosi di un uso meramente
- strumentale dellembrione
- (V. Mele, 2000)
61Clonazione terapeutica (II)Considerazioni
scientifiche
- Sono comunque da considerare
- La bassa resa attuale delle metodiche di nucleo-
transfer - Lalta percentuale di difetti epigenetici negli
embrioni prodotti - La difficoltà nella gestione delle cellule
staminali embrionali
62Bioetica e genetica
63Bioetica e geneticaCriteri di orientamento etico
- La salvaguardia della vita e dellidentità
genetica di ogni individuo (la qualità della vita
non può essere anteposta alla vita stessa,
essendo la qualità un attributo complementare
della vita) - Il principio terapeutico
- La salvaguardia dellecosistema e dellambiente
- Valutare la differenza ontologica ed assiologica
tra luomo e altri esseri viventi
64Diagnosi e screening genetici post-
nataliPrincipio fondamentale
- Rispettare il diritto a sapere e il diritto a
non sapere
65Diagnosi prematrimoniale e preconcezionale
- Eticamente lecita la prevenzione (per esempio
della talassemia) - Tuttavia tale prevenzione non è moralmente
obbligatoria
66Screening genetico sui lavoratori
- Screening per individuare una predisposizione
genetica a danni da particolari sostanze presenti
nellambiente di lavoro (in tal caso
indispensabile il consenso informato) - Screening per laccertamento di una
predisposizione ad una malattia non professionale
che potrebbe insorgere in futuro - eticamente inaccettabile
67Progetto genoma umanoRischi etici
- Diagnosi prenatale con fini eugenetici
- Costruzione di banche dati (privati -industrie -
società di assicurazione) - Discriminazioni sul posto di lavoro
68Trapianti dorgano
69Etica dei trapianti
- Sono leciti i trapianti dorgano?
- Esiste un limite alla loro pratica?
- Tutte le parti delluomo sono trapiantabili?
70Principi delletica dei trapianti
- Principio di difesa della vita fisica (il diritto
alla salute viene dopo il diritto alla vita) - Laccertamento della morte del donatore
- Principio di difesa dellidentità personale
- Principio del consenso informato
- Principio di giustizia (lista dattesa dei
trapianti)
71Accertamento della morte e trapianti
72Laccertamento della morte nel trapianto da
cadavere
- Laccertamento della morte va affidato alla
scienza e coscienza dei competenti e non è
prioritariamente un problema filosofico o
teologico. La morte si identifica con la
cessazione irreversibile delle funzioni
dellintero encefalo, compresi i nuclei profondi
dellencefalo che hanno il compito di unficare le
funzioni vitali - non ci è lecito tacere di fronte ad altre
forme più subdole di eutanasia, quando, per
aumentare la disponibilità di organi da
trapiantare si procedesse allespianto senza
rispettare i criteri oggettivi ed adeguati di
accertamento della morte del donatore - (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 1995)
73Laccertamento della morte nel trapianto da
cadavere Rapporto di Harvard, 1968
- Un individuo è certamente morto quando si
verificano - Assenza di attività cerebrale
- Assenza di movimenti spontanei o indotti
- Assenza di riflessi del tronco centrale
- Cioè la morte è il momento in cui il sistema
- fisiologico dellorganismo cessa di costituire
- un tutto integrato (lencefalo è lorgano
critico - dellintegrazione corporea)
- La morte non è quindi la morte di tutto
lorganismo, - ma dellorganismo come un tutto
74La morte cerebrale (I)
- Negli ultimi tre decenni passaggio dallidea di
- morte come avvenimento istantaneo allidea di
- morte come processo evolutivo che colpisce le
- cellule dei vari tessuti.
- Importante quindi stabilire il punto di non
- ritorno, quando cioè il processo è divenuto
irreversibile e lorganismo cessa di essere un
tutto, un organismo integrato (nelluomo il
principio di integrazione è lanima razionale)
75La morte cerebrale (II)
- Criteri clinici
- Criteri biologici
- Criteri cardiaci
- Criteri neurologici
- Esiste evidentemente una sola morte
dellorganismo, mentre ci sono diversi criteri
per accertarla. - I medici non pronunziano un giudizio di morte, ma
- rilevano lassenza delle funzioni vitali
conseguenti - alla morte
76Test diagnostici per laccertamento della morte
del tronco encefalico
- Stato di incoscienza
- Assenza di riflesso corneale, riflesso foto
motore, riflesso oculo-cefalico ed
oculo-vestibolare, riflesso carenale - Assenza di reazione a stimoli dolorifici nel
territorio del trigemino - Assenza di respirazione spontanea dopo
sospensione della ventilazione artificiale - Silenzio elettrico celebrale (EEG)
- Assenza di flusso cerebrale
- La durata dellosservazione deve essere non
inferiore - a 6 ore. Losservazione è più prolungata nelletà
pediatrica
77Trapianto di rene
78Trapianto di rene
- Progressivo miglioramento dellesito del
trapianto - - crescente disponibilità di numerosi
potenti - farmaci per linduzione e il mantenimento
della - immunosoppressione
- - miglioramento della profilassi e terapia
delle infezioni - In confronto alla dialisi, il trapianto (sia da
cadavere - che da vivente) prolunga significativamente
- la sopravvivenza
- La sopravvivenza è ancora migliore con il
trapianto - preventivo (prima dellinizio della dialisi)
- Lesito del trapianto da vivente è nettamente
migliore - di quello da cadavere
79Esiti del trapianto di rene
Spital, A. Seminars in Dialysis 18 (6), 469, 2005
80Trapianto di rene
(USA, June. 2008)
- 90.000 in lista di attesa per rene da cadavere
- Lista attiva candidati a trapianto imminente
- Lista inattiva presenza di condizione
intercorrente - che rende temporaneamente sconsigliabile il
trapianto - (es. neoplasia maligna trattata)
- Attualmente il numero complessivo dei
trapianti/anno - si avvicina al numero dei nuovi candidati che
entrano - in lista attiva
81Trapianto di rene
- Negli USA, se fosse disponibile un numero
sufficiente di reni da cadavere, potrebbero
essere evitate almeno 5000 morti/anno - Mortalità dei pazienti in lista dattesa 6 per
anno (10 per i diabetici) - (un paziente di 60 a. con attesa di 5 anni per
trapianto ha 50 di probabilità di morte prima
del trapianto)
82Requisiti per la donazione di rene da cadavere
- Assenso esplicito (Carta del donatore)
- Consenso del parente più stretto
- Legislazione USA
- - Uniform Anatomical Gift Act ( UAGA) 2006
priorità alla donazione degli organi rispetto
alle misure di fine vita -
- - Revisione UAGA 2007 rispettare le decisioni
del paziente sul rifiuto della CPR ed intubazione
83Fattori che ottimizzano la donazione di rene da
cadavere
- Lapplicazione costante della legge sulla morte
cerebrale, grazie ad un paziente lavoro dei
medici - dei centri di rianimazione nei confronti dei
parenti dei possibili donatori - La messa in opera di un efficiente modello
organizzativo - La costruzione di una rete che coordini
- i centri trapianti con i centri di rianimazione
- e gli assessorati regionali alla sanità
84Fattori che pregiudicano la donazione di rene da
cadavere
- Perdita di organi per mancata applicazione dei
criteri di morte cerebrale - Richiesta di donazione ai familiari da parte di
personale inesperto - Rifiuto dei familiari per mancanza di precedenti
informazioni o per difficoltà emotiva di prendere
una rapida decisione
85Trapianto di rene da cadavere
- Negli ultimi 10 anni, nonostante
- - campagne pubblicitarie
- - appelli di persone celebri
- - iniziative del National Kidney Foundation
- - incrementata disponibilità alla donazione
- (direttive anticipate)
- NON è sostanzialmente aumentato il numero
- dei trapianti da donatore cadavere
86Possibili soluzioni per la carenza di reni da
donatore cadavere
- Consenso presunto
- Donatori marginali (criteri allargati)
-
- Limitare laccesso alla lista dattesa
- escludere i pazienti con minore probabilità
- di successo a lungo termine (es. p. anziani
- e p. con importante patologia extra-renale)
- per estensione logica ne conseguirebbe
lesclusione - di diabetici, donne, bambini, pazienti di razza
nera.
87Donazione di rene da cadavereDonatori
marginaliECD (Expanded Criteria Donors)
- età gt 60 anni
- obesità
- creatininemia gt 1.5 mg/dl
- Proteinuria
- accidente vascolare cerebrale come causa di morte
- anamnesi di ipertensione arteriosa
- trapianto di entrambi i reni (a causa di
funzione subottimale di un singolo rene)
88Donazione di rene da cadavereFattori di rischio
per il ricevente
- Rischio di trasmissione di malattie infettive da
parte di p. con comportamenti a rischio (caso
Chicago, NEJM 2008) - Sono da considerare ad alto rischio
- individui di sesso maschile che hanno avuto
rapporti omosessuali nei precedenti 5 anni - individui con anamnesi di stupefacenti ev.nei
precedenti 5 anni - emofilici trattati con emoderivati di origine
umana - individui che hanno praticato prostituzione o
hanno avuto rapporti con individui che rientrano
nei casi precedenti - individui esposti, nei 12 mesi precedenti, a
contagio percutaneo da pazienti HIV-positivi
89Donazione di rene da cadavereValidità del
consenso informato
- Consapevolezza del rischi nel caso di
- ECD (Expanded Criteria Donors)
- DCDD, (Donation after Circulatory Determination
of Death) - donatori con comportamento a rischio
- (trasmissione di HIV, epatite B e C)
- Possibilità di rifiutare organi di donatori
- non standard
90Trapianto di rene da donatore vivente
- Donatore correlato
- - biologicamente
- (individui correlati geneticamente es.
genitore-figlio) -
- - emozionalmente
- (es. marito-moglie, amico)
- Donatore non correlato diretto ( buon
samaritano) - Donatore non correlato indiretto ( se non
conosciuto - dal donatore)
- Donatore precedentemente incompatibile
- (es. aferesi per incompatibilità gruppo
sanguigno) - Donazione incrociata
- (es. scambio tra due coppie)
91Trapianto di rene da donatore vivente Donazione
incrociata
Spital, A. Seminars in Dialysis 18 (6), 469-473,
2005
92Trapianto di rene da donatore viventeVantaggi
- tempo di attesa minimo
- miglior esito del trapianto rispetto al trapianto
da cadavere - possibilità di trapianto preemptive
- miglior esito del trapianto preemptive rispetto a
quelli eseguiti dopo un periodo di dialisi
93Trapianto di rene da donatore viventeValutazione
del potenziale donatore
- Compatibilità del gruppo sanguigno ABO
- Tipizzazione HLA (attualmente in alcuni centri
non più eseguita) - Valutazione medica, chirurgica, psico-sociale
94Trapianto di rene da donatore viventeValutazione
del potenziale donatoreCriteri di esclusione
- Controindicazioni assolute
- proteinuria e/o ematuria
- clearance creatinina lt 80 ml/min x 1,73 mq sup.
corp. - anomalie urologiche
- infezioni attive
- infezioni virali croniche (HIV, epatite B e C)
- neoplasie maligne attive
- anamnesi di neoplasie maligne
- malattie croniche
- calcolosi renale bilaterale
- psicosi attive
- tossicodipendenza
- gravidanza
95Trapianto di rene da donatore viventeValutazione
del potenziale donatoreCriteri di esclusione
- Controindicazioni relative
- ulcera peptica attiva
- anamnesi di calcolosi renale
- anomalie vascolari renali
- obesità
- età gt 65 anni o lt 18 anni
- forte anamnesi familiare di diabete e/o
ipertensione arteriosa
96Trapianto di rene da donatore viventeValutazione
del potenziale donatoreRischi legati alla
nefrectomia
- Rischi immediati
- Atelettasia polmonare
- Pneumotorace
- Polmonite
- Complicanze chirurgiche (ferita)
- Trombosi venosa profonda con o senza embolia
polmonare - Rischi a lungo termine (dopo follow-up di 24 anni
in 57 donatori) - Conservato il filtrato glomerulare
- Assenza di proteinuria e di ipertensione
arteriosa - Assenza di conseguenze psicologiche nella
maggior parte dei casi migliorato il senso di
benessere e di autostima solo in pochi casi
esito negativo (morte del ricevente o donatore
non correlato)
97Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
etica
- Principio di autonomia
- Principio di non maleficità
- Principio di beneficità
98Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
etica
- Principio di autonomia
- paziente libero da interferenze condizionanti e
da limitazioni personali che impediscano una
scelta consapevole del gesto e dei rischi - possibilità di ritirare il consenso in qualsiasi
momento - divieto di donare per bambini e pazienti con
deficit cognitivo - Tuttavia non si può ignorare che gli esseri
umani sono tra loro interconessi, sicchè il
benessere complessivo di una famiglia potrebbe
superare i diritti dei singoli componenti In
realtà spesso la decisione di donare è immediata
e presa prima di una completa conoscenza del
problema
99Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
etica
- Principio di non maleficità
- Considerare il tipo di donazione (es rischio di
- donazione di rene nettamente inferiore a
rischio - di donazione di fegato)
- Valutare lo stato di salute del donatore
- Giudizio dei professionisti del trapianto
100Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
etica
- Principio di beneficità
- (obbligo di agire nel migliore interesse
dellindividuo) - Ovvio il beneficio per il ricevente
- Per il donatore di rene il peso del principio di
autonomia e di beneficità sopravanza nettamente
quello del principio di non maleficità (rischio
di morte 0.005) - Per il donatore di fegato rischio di morte 0.13
- Nella valutazione del rapporto rischi/benefici è
fondamentale la relazione D/R e la motivazione
della donazione (desiderio di aiutare, lunica
opzione)
101Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
eticaMotivazioni della donazione
- Desiderio di aiutare un familiare o uno
sconosciuto - Desiderio di conformarsi alle attese familiari
- Rispondere ad un obbligo sociale
- Identificazione con il ricevente
- Pressioni da parte del ricevente o dei suoi
familiari
102Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
eticaMotivazioni della donazione
- Non adatti per la donazione indiretta
- Donatori che ritengano di essere responsabili,
come donatori, del successo della sopravvivenza
del trapianto - Donatori che desiderino influenzare la vita del
ricevente - Donatori che desiderino attenzione da parte dei
mezzi di comunicazione - Donatori con turbe psichiatriche ( compreso
alcolismo e uso di stupefacenti ) - Donatori che richiedano un compenso
103Trapianto di rene da donatore viventeAnalisi
eticaReclutamento di donatori non correlati
- Considerare con particolare attenzione
- Sollecitazioni attraverso Internet (non possono
tuttavia essere impedite per legge) - Appelli attraverso i mezzi di comunicazione (casi
pietosi) - Donazione tra individui in relazione particolare
tra loro superiore/subordinato, datore di
lavoro/lavoratore, insegnante/studente - Membri di associazioni religiose
- Detenuti
104 Regolamentazione della vendita del rene da
vivente Analisi etica Argomenti a favore della
vendita
- Si riduce la mortalità dei p. con IRC terminale
in lista dattesa per trapianto - Rispetto dellautonomia del venditore
- Viene beneficato finanziariamente il donatore
- (che, con la prassi vigente, sarebbe lunico a
non - ricevere benefici finanziari rispetto a
medici, coordinatori, ospedali, riceventi) - Negli USA sono legali la vendita di liquido
seminale, - ovociti, laffitto dellutero
105Caso Iran Programma di trapianto renale statale
(I)
- 1988 Iran programma di trapianto renale con
compenso sponsorizzato dallo Stato - Procedure eseguite presso Istituti universitari
pubblici - Tutte le spese sono pagate dal governo
106Caso Iran Programma di trapianto renale statale
(II)
- I donatori ricevono una donazione sociale
- somma prefissata
- assicurazione sanitaria
- programma di follow-up a lungo termine presso un
centro trapiantologico - I riceventi sono indirizzati ad unassociazione,
che agisce come intermediario per lassegnazione
di reni compatibili da donatori deceduti o
viventi.
107Caso Iran Programma di trapianto renale statale
(III)
- Vantaggi
- Si evita il traffico di organi e lintervento di
mediatori privati con equa (?) distribuzione tra
ricchi e poveri - Dal 1999 è stato annullata la lista di attesa per
il trapianto renale. Negli ultimi 7 anni sono
stati eseguiti oltre 20.000 trapianti
108Caso Iran Programma di trapianto renale statale
(IV)
- Riserve etiche
- La maggior parte dei venditori di rene sono
individui a basso reddito - Da unindagine svolta su 424 donatori iraniani
il 95 degli intervistati riferiva di aver avuto
nei 6 mesi precedenti la donazione, la perdita
del lavoro, seri problemi finanziari o la morte
di un familiare
109Caso Iran Programma di trapianto renale statale
(V)
- Riserve etiche
- Quindi lincentivo finanziario esercita
uninfluenza sproporzionata sui poveri - Il sistema non garantisce lanonimato del
donatore, permettendo ai pazienti di contattare i
venditori e avviare una trattativa iniziale
privata -
- La disponibilità di organi attraverso questo
sistema può scoraggiare la donazione altruistica
e vanificare le iniziative per incrementare la
donazione da cadavere.
110 Regolamentazione della vendita del rene da
vivente Analisi etica Argomenti contro la vendita
- Sfruttamento della povertà (messa in pratica di
un sistema a due livelli i ricchi
possono acquistare gli organi i poveri sono
costretti dagli incentivi finanziari) - Mercificazione del corpo (violazione di norme
religiose e sociali) - Autenticità del consenso?
- Perdita di fiducia nelle autorità governative
(viste come predatrici di organi) e nei medici - Possibilità di abusare del sistema (mercato nero
degli organi)
111Rischi del mercato nero degli organi
- Peggior esito del trapianto (per laumentato
rischio di complicanze e comorbidità del
ricevente) - Aumentato rischio di reospedalizzazione immediata
(66 dei pazienti) - Aumentato rischio di mortalità ad 1 anno dal
trapianto (10) - Aumentata incidenza di infezioni virali (epatite
B e C, infezione HIV) - Aumentato rischio per il donatore (dimissione
post-donazione troppo precoce, insufficiente
follow-up)
112Vendita del rene Legislazione USA
It shall be unlawful for any person to knowingly
acquire, receive, or otherwise transfer any human
organ for valuable consideration for use in human
transplantation if the transfer affects
interstate commerce
National Organ Transplant Act, 1984
No transplant surgeon/team shall be involved
directly or indirectly in the buying or selling
of organs/tissues or in any transplant activity
aimed at commercial gain to himself/herself or an
associated hospital or institute
Committee of the Transplantation Society Act, 1985
113Vendita del rene Dichiarazioni della WMA e della
WHO
"The purchase and sale of human organs for
transplantation is condemned"
World Medical Association, 1987
The WHO recommended that physicians not
transplant organs "if they have reason to believe
that the organs concerned have been the subject
of commercial transactions"
World Health Organization. Legislative Responses
to Organ Transplantation, 1994
114Vendita del rene
- The American Society of Transplant Surgeons is
opposed solicitation of organs (deceased) or
organ donors (live) by recipients or their
agents, whether, through personal or commercial
websites, billboards, media outlets or any
advertising, the intent of such solicitation is
to redirect the donation to a specific individual
rather than according to the fair policies of
allocation
American Society of Transplant Surgeons, January
20, 2005
115Vendita del rene Dibattito al Congresso USA
Congress has considered arguments to permit a
regulated market of organ sales, but has rejected
such a proposal, in part because of a
fundamental ethical principle selling one's
kidney or any other part of one's body violates
the dignity of the human person. The "system
failure" is not only at the doorstep of organ
donation. The expansion of the waiting list for
kidney transplants is heavily composed of the
elderly who could have benefited by preventive
medical care
Delmonico FL, Kid. Int. 69, 954, 2006
116Compravendita di organi Norme legislative
AUSTRIA sanzioni penali per transazioni
economiche per organi umani
BELGIO organi e tessuti non possono essere
ceduti per profitto DANIMARCA sanzioni penali
per chi offre o riceve denaro o altri
corrispettivi in relazione a prelievi o
trapianti FRANCIA sanzioni penali per
lottenere un organo a pagamento o fungere da
intermediario. GRAN BRETAGNA sanzioni penali
per qualsiasi forma di commercio di organi
finalizzata al trapianto. GERMANIA generale
divieto di commercializzazione di organi e
tessuti SPAGNA proibito compenso per le
donazioni STATI UNITI proibito commercio di
organi umani
117Regolamentazione della vendita del rene da
vivente (Matas AJ, Am J Transpl, 4, 2004)
- Compenso fisso stabilito da una agenzia
- governative non soggetto a tassazione
- Il rene è assegnato al ricevente, non per accordo
- personale, ma secondo la lista dattesa
- Tutela del venditore (valutazione previa e
follow-up)
118Mozione del Comitato Nazionale di Bioetica
(2004) sulla compravendita di organi a fini di
trapianto ( I )
Sintonia con i principi della (futura)
Costituzione europea e in particolare con il
super-principio della inviolabilità della
dignità umana (Carta di Nizza art. 1- 3 è
categoricamente vietato fare del corpo umano e
delle sue parti una fonte di profitto) Sintonia
con la Convenzione sui diritti umani e la
biomedicina (Oviedo, Aprile 1997 Protocollo
addizionale Strasburgo, Gennaio 2002), che
vieta - lesportazione di organi e tessuti verso
stati che ne fanno libero commercio -
limportazione da stati in cui sono permessi il
prelievo o la vendita degli organi
119Mozione del Comitato Nazionale di Bioetica
(2004) sulla compravendita di organi a fini di
trapianto (II)
La compravendita di organi e di tessuti, ancorché
regolamentata a livello legislativo,
rappresenterebbe in ogni caso una tentazione per
le classi più povere e per quelle socialmente
svantaggiate che, a fortiori, potrebbero subire
maggiormente una sorta di ricatto per
fronteggiare esigenze economiche personali o
familiari. Lautonomia del venditore può
essere messa fortemente in dubbio,dal momento
che i condizionamenti di cui potrebbe essere
oggetto ne ridurrebbero notevolmente i margini
di libertà effettiva.
120Mozione del Comitato Nazionale di Bioetica
(2004) sulla compravendita di organi a fini di
trapianto (III)
A prescindere dalle considerazioni etiche
precedenti, un eventuale coinvolgimento dello
Stato quale acquirente in proprio di organi e di
tessuti, al fine di una loro più equa
ri-distribuzione sul territorio nazionale,
potrebbe aprire sotto vari profili un
contenzioso con i potenziali donatori ben
difficile da regolare e da rendere compatibile
con lattuale e universalmente apprezzata
legislazione sul trapianto.
121La dichiarazione di Istanbul sul traffico di
organi ed il turismo dei trapianti
(2008)Definizioni
- Traffico di organi
- Reclutamento, trasporto, trasferimento,
conservazione di organi prelevati da vivente o
da cadavere attraverso - misure coercitive
- abuso della vulnerabilità del donatore
- contratto di pagamento
- Commercio di organi
- Politica o pratica secondo cui un organo è
trattato come un bene materiale - Turismo dei trapianti
- Utilizzazione delle strutture e
dellorganizzazione di un centro trapianti per
individui che provengono dallestero.
122La dichiarazione di Istanbul sul traffico di
organi ed il turismo dei trapianti (2008)Proposte
- Obbligo consenso informato e valutazione
psico-sociale del donatore - Accurato follow-up del donatore (priorità per
accesso al trapianto in caso di IRC terminale) - Rimborso delle spese sostenute dal donatore
123Prospettive per sopperire alla carenza di organi
da trapiantare
- Xenotrapianto (trapianti di organi provenienti da
specie animali diverse da quella umana) - Clonazione terapeutica (allo scopo di disporre
di fonti di cellule staminali embrionali)
124Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- Criterio fondamentale difesa e promozione del
bene integrale della persona umana. - Ciò implica dei limiti che riguardano il
rispetto della stessa natura umana intesa nel suo
significato integrale - ciò che è tecnicamente possibile, non è perciò
stesso moralmente ammissibile
125Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- Il trapianto di organi è conforme alla legge
morale e può essere un atto nobile e meritorio da
incoraggiare come manifestazione di generosa
solidarietà se i danni e i rischi fisici e
psichici in cui incorre il donatore sono
proporzionati al bene che si cerca per il
destinatario - Il trapianto di organi non è moralmente
accettabile se il donatore o i suoi aventi
diritto non hanno dato il loro esplicito
consenso - È moralmente inammissibile provocare
direttamente una mutilazione invalidante o la
morte di un essere umano, sia pure per
ritardare il decesso di altre persone -
- (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2296)
126Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica Trapianto da vivente
- Decisione di grande valore etico
- offrire senza ricompensa una parte del proprio
corpo per la salute e il benessere di unaltra
persona. - nobile gesto che si configura come un autentico
atto damore
127Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- non si dona semplicemente qualcosa di proprio,
si dona qualcosa di sé, dal momento che, in
forza della sua unione sostanziale con un anima
spirituale, il corpo umano non può essere
considerato solo come un complesso di tessuti,
organi e funzioni, ma è parte costitutiva della
persona, che attraverso di esso si manifesta e si
esprime - Congreg. per la Dottrina della Fede, Donum Vitae,
3 - Giovanni Paolo II
- Discorso al Congresso Internaz. Trapianti, 29
Agosto 2000
128Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- Necessità del consenso informato
- leventuale consenso dei congiunti ha un suo
valore etico, quando manchi la scelta del
donatore - Gli organi vitali singoli non possono essere
prelevati che da cadavere - Inequivocabile accertamento della morte
- Dal trapianto vanno esclusi lencefalo e le
gonadi - che assicurano lidentità personale e
procreativa della persona
129Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- Formazione della lista di attesa per gli
organi donati da cadavere - attenersi a valutazione immunologiche
e cliniche - e non a valutazioni di tipo discriminatorio
(età, sesso, razza, condizione sociale ecc.)
oppure di stampo utilitaristico(capacità
lavorativa, utilità sociale, ecc.)
130Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- Xenotrapianti
- Assicurarsi che lorgano trapiantato non
incida sullintegrità psicologica o genetica del
ricevente e che ci sia una provata possibilità
biologica di effettuare con successo il
trapianto senza esporre a rischi eccessivi chi lo
riceve
131Donazione e trapianto di organiLa posizione
della Chiesa Cattolica
- È auspicabile la sperimentazione di nuove
terapie alternative ai trapianti dorgano
evitando vie lesive del valore della dignità
umana, come i tentativi o progetti di clonazione
umana che implicano manipolazione o distruzione
di embrioni umani per ottenere organi da
trapiantare. - Tali procedure non sono moralmente
accettabili, anche se finalizzate ad uno scopo di
per sé buono
132Conclusioni
- Il trapianto renale rappresenta oggi lunica
terapia efficace per molti pazienti con IRC
allultimo stadio - La grave carenza di donatori di organi lascia
molti pazienti in un disperato bisogno di aiuto - Devono pertanto essere attuate politiche per
incrementare al massimo la donazione di organi
133Conclusioni
- La compravendita degli organi si deve considerare
lesiva della dignità umana - Lo xenotrapianto e il prelievo di cellule
staminali da embrioni umani ottenuti per
clonazione potrebbero essere ritenute soluzioni
efficaci per rendere disponibili nuovi organi - Tuttavia non possono essere ignorate le riserve
etiche che riguardano tali pratiche. - Non solleva alcun problema etico la
sperimentazione su cellule staminali prelevate
da organismi adulti
134Trapianti dorganoCondizioni etiche per la
donazione da vivente
- Il donatore non dovrà subire un danno sostanziale
ed irreparabile alla propria vita o alla propria
operatività (indispensabile il consenso
informato) - Deve esistere, nel ricevente, una elevata
probabilità di riuscita del trapianto - Deve essere difesa lidentità personale del
ricevente e dei suoi discendenti (pertanto
eticamente illeciti i trapianti di testa/tronco e
i trapianti di gonadi)
135Consenso informato
136Consenso informato
- Obbligo di ottenere dal paziente l consenso prima
di tutti i procedimenti diagnostico/terapeutici
che comportino rischi in misura superiore a
quella dei normali rischi derivanti dalla pratica
medica -
- Rischi ragionevoli
-
- Proporzionati al fine
- Socialmente adeguati
- Nellambito di prestazioni eseguite con
diligenza professionale
137Consenso
- Implicito
- Es. per gli esami di laboratorio
- ( Tranne Ab HIV o PCR HIV)
- Ecografie
- Esame Rx senza m.d.c.
- Citologici liquidi e organici
- Terapie ordinarie
138Consenso
- Esplicito
- Trasfusioni di sangue
- ( caso particolare per i testimoni di Geova)
- Metodiche diagnostiche invasive
- (es. endoscopici angioradiologici punture di
cavita, biopsie) - Metodiche invasive miste diagnostico/Terapeutiche
- (angioplastica transluminale, endoscopia
operativa, embolizzazione) - Terapie straordinarie
- Terapie antiblastiche o radianti
- Interventi chirurgici demolitivi
- interventi chirurgici urgenti che provochino
mutilazioni o menomazioni
139Consenso
- Rappresentato
- ( Minori Malattia mentale)
- Presunto
140Consenso informato
- Linformazione deve essere fornita perché il
paziente possa esercitare i suoi diritti (
Art. 13 e 32 della Costituzione) e quindi una
volontà per poter scegliere
141Consenso informatoMateria dellinformazione
- Risultati delle indagini diagnostiche
- Programma diagnostico-terapeutico argomentato
- (con alternative d/t)
- Prognosi
- (evitando esasperate precisazioni
scientifiche di dati) -
- Durata degenza e convalescenza
- (costi)
- Restrizioni derivanti dalle procedure D/T
- Rischi specifici delle procedure D/T
- (compresi gli effetti avversi)
142Consenso informatoModalità dellinformazione
- Linguaggio comprensibile
- Riservatezza
- Senza fretta
- Delicatezza ( gradualità ma verità)
-
- La richiesta dei familiari di fornire
- informazioni non veritiere non è vincolante
143Consenso informatoStandard dellinformazione
- Professionale
- Correttezza scientifica CORRETTEZZA SCIENTIFICA
- Incomprensibilità per il paziente
- Medio
-
- Quanto vorrebbe sapere una persona
ragionevole pensata come media -
- Soggettivo
- Ciò che il paziente vuole o può comprendere
o si ritiene massimamente significativo per lui - Vantaggi Buona specificità relazionale
- Rischi Paternalismo del medico
144Consenso informato
- Informazione comprensibile ed effettivamente
compresa -
- PROBLEMI PAZIENTE
-
- Sovra - sottoinformazione
- Vissuti psicologici connessi alla malattia
- Disturbi dellattenzione (spontanei - da
farmaci) -
-
- PROBLEMI MEDICO
- Disponibilità al dialogo
- Ascolto
- Comprensione umana
145Consenso informato
- Libertà decisionale
-
- Possibilità di pressioni da
-
- contesto sociale
- contesto familiare
- strutture ed equipes sanitarie
-
- Capacità decisionale (da valutare di volta in
volta ) - minore età INORE ETÀ
- malattia mentale ALATTIA MENTALE
- la stessa malattia fisica
146Consenso informatoModalità di acquisizioneCome
informare
- Tenere conto di
- cultura generale e specifica
- caratteristiche psicologiche
- età
- conoscenza di situazioni socio-familiari
147Consenso informatoModalità di acquisizioneQuanto
informare
- Linformazione nei paesi anglosassoni e latini
-
- Art. 39 Codice deontologico
-
- dovere di informare
-
- dovere di non recare danni al paziente
-
-
- Cosa sarebbe giusto per il paziente?
-
- ma anche
-
- Cosa il paziente riterrebbe giusto per sè?
-
- cioè
- Il medico non può sovrapporre la sua concezione
di vita a quella del paziente
148Informazioni e Consenso (codice deontologico
1998)
- ART. 30 - Informazione al cittadino
- II medico deve fornire al