Sementi e mangimi: il rischio di inquinamento da OGM in agricoltura biologica - PowerPoint PPT Presentation

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Sementi e mangimi: il rischio di inquinamento da OGM in agricoltura biologica

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Title: La geografia delle produzioni biologiche del Lazio Author: Claudio Di Giovannantonio Last modified by: Saccardo Annalisa Created Date: 2/17/2001 6:08:04 PM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Sementi e mangimi: il rischio di inquinamento da OGM in agricoltura biologica


1
Sementi e mangimi il rischio di inquinamento da
OGM in agricoltura biologica
  • Claudio Di Giovannantonio
  • responsabile vigilanza sugli Organismi di
    Controllo
  • ARSIAL - Regione Lazio

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Impiego OGM le differenze tra metodo bio e
convenzionale
  • Metodo biologico
  • divieto sementi OGM
  • divieto alimenti OGM in zootecnia
  • Metodo convenzionale
  • moratoria emissione OGM nellambiente entro il
    2002 autorizzazione uso previa tracciabilità
  • è già ammesso limpiego di alimenti zootecnici da
    piante GM

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Metodo biologico ? assenza di OGM nella filiera
vegetale e animale
  • garantire alla filiera della zootecnia biologica
    materie prime conformi alle norme comporta la
  • segregazione delle colture da seme OGM-free

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La dipendenza UE per le sementi come misura del
rischio di contaminazione da OGM
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La dipendenza UE è stata consacrata dagli accordi
WTO
  • LUE impiega ogni anno 43.000 T di semi di
    provenienza USA, oltre a quanto prodotto
    direttamente in Europa da società americane quali
    Pioneer, Asgrow, Cargill, ecc.
  • Il tentativo UE di difendere un sistema agricolo
    non massificato è reputato strumentale dagli USA,
    che invocano la tutela del libero scambio.
  • Il confronto è tra un modello dominato
    dallofferta di mezzi tecnici brevettabili e un
    modello orientato dalla domanda finale dei
    consumatori.

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I termini del problema sementiero
  • la sola Pioneer investe 150 Mln lanno in RS
    (di cui circa 100 Mln su mais) e controlla il
    60 del mercato mondiale del mais.
  • Effetti sulla biodiversità 10 ibridi coprono il
    50 di tutte le superfici a mais
  • Linvestimento aggregato in RS espresso
    dallItalia nel comparto sementiero maidicolo è
    stimato in 16 Mld (10 Mld ? 6 case sementiere,
    6 Mld ? sistema pubblico).

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Lo scenario italiano (agricoltura
convenzionale)
Fonte dati Istituto Sperimentale
Cerealicoltura
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Lo scenario italiano le superfici per la
produzione di seme (metodo bio)
frumento duro Ha 4.500
frumento tenero 170
Avena 45
mais 36
orzo 21
erba medica 120
veccia 350
Fonte dati elaborazione su dati ENSE
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Lo scenario italiano mais e soia prodotti con
metodo biologico solo grazie alla deroga
Coltura SAU investita a seme HA SAU con metodo bio di cui SAU in deroga o non conforme
Mais di cui bio 3.000 36 Ha 6.600 Ha 6.000
Soia di cui bio 1.100 0 Ha 1.500 Ha 1.500
Fonte dati elaborazione su dati FIAO e AIAB
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La soia e la mangimistica
  • Dai 240.000 ettari coltivati a soia con metodo
    convenzionale in Italia si ottengono 750.000 T di
    granella (22 del fabbisogno dell industria
    mangimistica nazionale pari a 3.300.000 T.)
  • Teoricamente si potrebbe convertirne 1/3 al bio
  • In realtà manca il seme conforme al Reg.
    2092/91 in quanto si coltivano F2, F3,
    provenienti da costituzioni americane ottenute in
    assenza di segregazione (elevato rischio di
    contaminazione accidentale allorigine). Vi sono
    solo 2 cv italiane e non vi è seme di soia
    ottenuto con metodo bio.

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proteine vegetali -proteine animalilinsostenibi
lità della catena alimentare
  • Nei Paesi occidentali oltre l80 delle proteine
    assunte dalla popolazione è di origine animale.

accumulare 1 Kcal Input combustibile Perdite di conversione nella catena alimentare
Prot. vegetali 2 Kcal 50
Prot. animali 78 Kcal 80
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Sostenibilità ambientale dellagrosistema
proteine vegetali nellalimentazione umana
  • La sostenibilità ambientale dell agricoltura è
    strettamente correlata alla sostituzione della
    carne con proteine vegetali (soia, piselli,
    fagioli, ceci, ecc.)

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La zootecnia ha fame di concentrati proteici
  • La forzatura delle razioni con alimenti ad alta
    concentrazione proteica (67 nelle farine
    animali, 42 nella soia, a fronte del 12 di un
    buon fieno) è il frutto della selezione
    zootecnica
  • le performances produttive degli animali sono
    condizionate dalla capacità dingestione (il
    volume di ingombro è massimo per i foraggi
    freschi)
  • da qui il ricorso a concentrati che non competano
    con linsilato in termini di ingombro del rumine.

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La carenza di leguminose mette in
crisi il metodo di produzione biologico
  • Difficoltà di praticare le rotazioni prescritte
    dal Reg. CEE 2092/91
  • Difficoltà di garantire apporti di azoto naturale
    al bilancio colturale (sovesci di leguminose)
  • Impossibilità di sostituire la soia come fonte
    proteica nelle razioni zootecniche.

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E necessario incentivare la produzione di
leguminose
  • Reg. CE 1038/01 del 22 maggio 2001 i produttori
    bio possono destinare il set aside a leguminose
    (nellottica rotazioni-fertilità)
  • la UE non ha esplicitato il motivo reale di tale
    misura perché in contrasto con gli accordi WTO
    sulle proteoleaginose

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Lo strabismo tra Agenda 2000 e il principio di
cautela sugli OGM
  • Segregazione e tracciabilità sono validi
    strumenti di contrasto alla contaminazione
    accidentale da OGM. (Canada e USA non li
    accettano).
  • Sono necessari investimenti di straordinaria
    entità sulla filiera sementiera dei Paesi UE
  • Occorre incentivare la produzione di piante
    proteiche in ambito UE per renderne efficiente la
    coltura al posto dei cereali.
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