Title: Clinica Psicologica e Psicopatologia dei compiti vitali
1Clinica Psicologica e Psicopatologia dei compiti
vitali
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CHIETI
Dermatologia e psicologia clinica Interventi
psicoterapeutici
- CORSO INTEGRATO DI
- PSICOLOGIA CLINICA
- Prof. Salvatore Sasso
- a.a.2005-2006
2Trattamenti psicoterapeutici
- Lefficacia della psicoterapia e lapplicazione
delle diverse forme assume unimportanza molto
particolare - La somatizzazione, da quanto detto nei precedenti
incontri, è una sorta di messaggio in codice
dello stress psicologico che è stato tradotto in
un sintomo corporeo da capire, decodificare e
riformulare allinterno di un progetto di cura
integrato
3Pazienti isteriche con sintomi di conversione
- Il problema, anche se non può essere espresso
verbalmente, viene tradotto in maniera chiara e
diretta in un sintomo corporeo
4Pazienti dermatologici
- Il significato simbolico della lesione è meno
evidente e quindi meno diretto - Benché le somatizzazioni includano alcuni
elementi di conversione, la codificazione del
messaggio è di difficile comprensione per la
mancanza di collegamenti semantici tra il sintomo
somatico e il problema psichico sottostante
5Lalessitimia
- È la causa della difficoltà a instaurare una
relazione terapeutica con i pazienti psicosomatici
6Efficacia della psicoterapia (Van Moffaert, 1982)
- Dipende da fattori non specifici quali
- Ladesione alla terapia
- La motivazione del paziente
- La relazione terapeutica
- Dipende meno dalle variabili specifiche del
trattamento
7Esperienza tedesca (Bosse e Hunecke, 1982)
- Integrazione nellambito della clinica
dermatologica tra la dimensione psicoterapeutica
di indirizzo dinamico e le operazioni svolte di
routine nellambito della clinica dermatologica - È un approccio psicosomatico che varia dagli
aspetti psicodinamici individuali a quelli
interazionali
8Esperienza tedesca (Bosse e Hunecke, 1982)
- Lapproccio si focalizza sulle resistenze
rilevate nei pazienti con eczema, orticaria e
psoriasi - Nello stesso tempo sulle resistenze da parte dei
dermatologi - Il lavoro terapeutico è orientato sui pazienti
che non sono consapevoli della presenza di un
fattore psicogeno - Anche sugli effetti che le relazioni primarie
(madre-bambino) alterate hanno in malattie come
lorticaria, la psoriasi e lacne escoriata.
9Esperienza francese (Escande, 1984)
- Dipartimento dellOspedale Tarnier di Parigi
- Lautore ha modificato lapproccio alla diagnosi
dermatologica - Rilievo alla concezione unitaria del paziente
attraverso la focalizzazione dellattenzione sul
disagio espresso - Ciò al fine di valutare il grado generale dello
stress - Tutti gli operatori devono possedere una
formazione psicoanalitica - Solo così le differenze tra lapproccio somatico
e quello psicologico possono confluire in un
modello integrato
10Effetti del ricovero ospedaliero (Bosse e
Hunecke, 1982)
- Secondo alcuni dermatologi il ricovero
ospedaliero può risolvere casi di dermatosi
resistente, anche in assenza di un effetto
specifico delle terapie somministrate - Bisogna comprendere se il beneficio sia il
risultato della riduzione dello stress quotidiano
oppure se dipenda dallo stato regressivo
favorito dal ricovero
11Effetti del ricovero ospedaliero (Bosse e
Hunecke, 1982)
- In molti casi lesperienza si riferisce ai
benefici legati agli effetti lenitivi delle
procedure di nursing - Dal punto di vista psicodinamico queste cure
riattivano quelle materne ricevute nella prima
infanzia - Dal punto di vista comportamentale hanno un
effetto globalmente rilassante
12Tecniche comportamentali
- Utilizzo di tecniche sia isolate sia in
combinazione con altre tecniche psicoterapeutiche - Nei casi in cui lansia è il fattore
determinante - Desensibilizzazione sistematica (graduale
decondizionamento delle risposte dansia,
contrapponendo agli stimoli ansiosi una
situazione di rilassamento psicofisico)
13La desensibilizzazione sistematica
- Applicazione più conosciuta e usata del principio
di inibizione reciproca di Wolpe al trattamento
delle reazioni fobiche - Si basa sul principio che non si può essere,
nello stesso tempo, rilassati e ansiosi - Di conseguenza se vengono sperimentati nel
paziente stimoli, atti a provocare ansia, con
sempre maggiore intensità, mentre però costui è
in uno stato di profondo rilassamento, la
reazione di rilassamento finirà col sostituirsi
alla reazione dansia. Egli sarà così
desensibilizzato allo stimolo originario,
generatore dansia
14- La terapia comincia con uno o più colloqui e con
la somministrazione di alcuni test di personalità
(per comprendere le sorgenti di angoscia) - Prima del vero e proprio processo di
desensibilizzazione, il paziente viene allenato a
rilassarsi - Inoltre si fissa una gerarchia di angoscia
- Lapprendimento delle tecniche di rilassamento
profondo progressivo (metodo Jacobson)
15- Lesercizio di tendere e rilassare i singoli
gruppi muscolari permette al paziente di
distinguere la sensazione di tensione da quella
di rilassamento - Gli esercizi vanno praticati anche a casa
- Altre tecniche riguardano lipnosi, lo sforzo di
immaginare situazioni di grande rilassamento, il
controllo della respirazione - Nello stesso tempo paziente e psicoterapeuta
esplorano la storia del paziente e le sue
esperienze e stabiliscono una gerarchia di
angoscia
16- Prima di tutto si identificano i temi principali
(paura di, paura di) - Poi si descrivono situazioni particolari che
potrebbero provocare reazioni di angoscia
reazioni di angoscia, a partire dalle più
leggere, per finire con le più intense - La gerarchia consiste in 20-25 voci, suddivise in
gradi, più o meno uguali - Ad esempio, una persona che teme laltezza può
collocare al grado più basso lo stare sul primo
gradino di una scala, su quello più alto lo stare
sullorlo di un precipizio
17- Nelle sedute di desensibilizzazione si chiede al
paziente, prima di tutto, di immaginare la
situazione meno intensa e simultaneamente di
praticare un rilassamento totale - Il terapeuta descrive la scena e, per circa 10 o
15 secondi, il paziente immagina di parteciparvi - Fin tanto che la tensione prodotta è meno forte
della risposta di rilassamento, sarà questultima
a prevalere
18- Il paziente immagina dunque la scena un certo
numero di volte e, di volta in volta, langoscia
diminuisce, perché non si sperimenta nessun
effetto negativo. - Dopo qualche minuto di rilassamento, il terapeuta
passa allo stimolo immediatamente superiore nella
gerarchia, e ripete tutta la procedura - Se, a un certo punto, unimmagine produce un
flusso di angoscia troppo forte, il terapeuta
torna indietro al livello inferiore fino a che il
paziente è pronto a risalire di nuovo la scala
19- Dopo un certo numero di sedute, egli dovrebbe
essere in grado di rappresentarci gli stimoli più
intensi senza che ciò generi angoscia
20Tecniche comportamentali
- Le dermatosi in cui le lesioni autoindotte sono
la componente comportamentale principale vengono
trattate con successo attraverso - Condizionamento avversivo (estinzione di uno
schema di comportamento mediante la punizione
dello stesso, ossia con la somministrazione di
uno stimolo sgradevole per il paziente) - Token economy o economia dei pegni (usare come
rinforzi primari dei gettoni i quali possono in
seguito essere convertiti dai pazienti in cibo,
passatempi e altre gratificazioni)
21Condizionamento avversivo
- Se una risposta è seguita da dolore o da un
castigo, la sua forza ne risulta indebolita - Per questo motivo la modificazione di un
comportamento può essere ottenuta mediante il
condizionamento di una reazione contraria al
comportamento indesiderabile (principio che ogni
genitore applica quando sculaccia il figlio)
22- Nella pratica clinica le tecniche avversative
sono state applicate soprattutto con lintenzione
di eliminare abitudini e comportamenti
distruttivi e devianti - Per esempio, nel trattamento i un alcoolizzato
cronico, alla bevanda alcoolica viene mescolato
un ematico (farmaco che produce nausea), cosicché
bere fa star male e determina vomito - Dopo un certo numero di volte, la vista soltanto
di una bevanda può produrre la nausea (alluscita
dallH tendono a ricadere)
23- Migliori risultati in pazienti forniti di
motivazione (eccesso di fumo, obesità) - I clinici behavioristi usano, a preferenza di
farmaci, scariche elettriche. - Lo stimolo doloroso può essere facilmente
graduato e controllato, in certi casi anche dal
paziente steso - Ad es. per coloro che vogliono smettere di
fumare, il paziente riceve un generatore di
scosse elettriche che viene attivato allapertura
del portasigarette. Dopo un minuto e mezzo
dallaccensione della sigaretta riceve una forte
scarica allavambraccio
24Leconomia dei pegni
- Usato per la modificazione di pazienti psicotici
ospedalizzati - Laccento è posto sul controllo esercitato dal
terapeuta sul rinforzo ambientale contingente ai
comportamenti del paziente, al fine di ridurre la
possibilità di condotte patologiche e di elevare
la frequenza delle condotte desiderabili
25- Tre punti per sviluppare un programma di rinforzo
- Lo staff clinico deve stabilire quali siano i
comportamenti del paziente considerati
desiderabili, e perciò da rafforzare - Si stabilisce un mezzo di scambio, un pegno, che
sta in luogo di qualche altra cosa (la quale è
lagente di rinforzo primario)
Si tratta spesso di
contrassegni da poker, di piccole carte da gioco,
di monete finte, di francobolli gt
26- Si stabiliscono gli stessi agenti di rinforzo
primari, che consistono in speciali privilegi e
divertimenti, contro i quali si possono scambiare
i pegni comprendono uscite di fine settimana,
spettacoli del cinema, televisione, cibi
speciali, una stanza singola ecc.
27- Le mete di un programma dei pegni sono le
seguenti - Sviluppare comportamenti che permettono di
ricevere rinforzo sociale dagli altri - Favorire le qualità necessarie allindividuo per
assumere un ruolo sociale responsabile nella
istituzione clinica - Eventualmente per vivere con successo fuori
dellistituzione
28Osservazioni
- Le tecniche che consistono
- nel condizionamento operante
- nelladdestramento assertivo
- nel condizionamento avversivo
- possono essere applicate a varie sindromi come
- Lo scratching compulsivo
- La tricotillomania
- La dermatite atopica
29Addestramento al comportamento assertivo
- Secondo Wolpe, far apprendere al paziente
reazioni assertive è un altro esempio di
applicazione del principio di inibizione
reciproca, perché non è possibile avere un
comportamento che sia nello stesso tempo timoroso
e affermativo - Quindi praticare comportamenti più positivi in
una situazione che suscitava, prima, ansia e
inibizione, diminuisce la forza della reazione di
angoscia.
30- Il trattamento si inizia con la discussione di
situazioni interpersonali minacciose - Il terapeuta aiuta il paziente a identificare le
reazioni espressive appropriate e lo incoraggia a
tentare nuovi comportamenti, prima in situazioni
più blande, poi in situazioni più difficili - Gli chiede inoltre di prendere nota degli scambi
significativi intercorsi con gli altri, di ciò
che è accaduto, di come si è comportato, delle
conseguenze ecc.
31- Ciò fa sì che il paziente diventi più attento al
proprio modo di comportarsi e che il terapeuta si
renda conto di quali siano i problemi specifici
che abbisognano di attenzione - Col tempo il paziente dovrebbe sviluppare un
accresciuto senso di autocontrollo e di
adeguatezza - Per assistere il soggetto nello sviluppo delle
qualità necessarie si fa grande uso della prova
generale del comportamento, simile a quello dello
psicodramma, alla drammatizzazione di un ruolo,
allimitazione di un modello sociale
32- Il paziente deve vivere di nuovo esperienze del
passato, oppure anticipare difficoltà del futuro
insieme al terapeuta, che sostiene una parte
complementare - Le parti possono scambiarsi
- Questo procedimento dà al paziente la possibilità
di comprendere meglio il meccanismo di
interazione sociale - Permette di praticarli in presenza del terapeuta
da cui il paziente non si sente minacciato - Li saggia attraverso una specie di prova
generale, dà loro una contro-reazione di
efficacia e guida al loro uso nella vita reale
33- In queste tecniche il comportamento adattivo è
generato e mantenuto dagli schemi costanti di
comportamento positivo ambiti dal paziente - Il comportamento disadattivo è indebolito o
eliminato attraverso la negazione o la punizione
del comportamento da estinguere
34Training autogeno di Schultz
- Questa tecnica di rilassamento può modificare i
parametri fisiologici come la resistenza e la
temperatura della pelle - Tra le tecniche più recenti il bio feedback (nata
da studi compiuti in campo psicofisiologico e
applicati a livello clinico prevalentemente nella
terapia dei disturbi psicosomatici)
35Il biofeeback
- Consiste nella capacità che il paziente
gradualmente sviluppa di controllare con laiuto
di speciali strumenti di registrazione-
determinate funzioni psicofisiologiche - Il metodo è usato anche nei casi di alopecia,
prurito vulvare, herpes o eczema
36(No Transcript)
37Tricotillomania
- Tecniche cognitivo-comportamentali
- La tecnica di estinzione del comportamento è
considerata una tecnica di prima scelta - Azrin e el. (1980) hanno dimostrato la
superiorità di questo trattamento in uno studio
di confronto con altre tecniche comportamentali
38Tricotillomania
- Sebbene la tecnica di estinzione del
comportamento sia suddivisa in 13 componenti
separate, le principali includono - Il monitoraggio del comportamento
- Laddestramento al rilassamento
- Laddestramento alla risposta adeguata
- Nella 3 il paziente sostituisce il comportamento
inadeguato con uno più adattivo ogni volta che
prova limpulso di strapparsi i capelli
39Dismorfismo corporeo
- Il trattamento cognitivo-comportamentale prevede
lesposizione allo stimolo e la prevenzione della
risposta
40Tecniche psicoterapeutiche supportive e
interpretative
- Risultano utili solo in alcuni casi come
trattamenti aggiuntivi - Non favoriscono la diminuzione della
sintomatologia di per sé - Lapproccio integrato rimane di prima
scelta(tecniche farmacoterapia)
41Osservazioni sulle terapie combinate
- La pratica psicodermatologica richiede la
combinazione di interventi psicofarmacologici e
psicoterapeutici - Il monotrattamento è risultato poco efficace
42Difficoltà che si presentano al dermatologo (Van
Moffaert, 1992)
- Scarsa esperienza nella scelta dei trattamenti
che appartengono al campo psichiatrico - Lesperienza con i soli farmaci spesso conduce a
dei pregiudizi nei confronti della psicoterapia - I clinici che hanno difficoltà a includere alcune
forme di psicoterapia allinterno del loro
programma terapeutico, dovrebbero acquisire
maggiore consapevolezza che - Laderenza al solo approccio medico o
farmacologico è una delle ragioni per cui i
pazienti vedono confermata la propria convinzione
di essere affetti da una malattia somatica.
43Attività di Liaison
- I clinici che hanno sperimentato un setting che
comprende attività di liaison hanno sperimentato
lampiezza dello loro possibilità di trattamento. - Tali risultati hanno sottolineato lo sviluppo di
capacità di gestione del paziente psicosomatico e
la riduzione di richieste di consulenza
psichiatrica - La formazione pratica con la psichiatria di
liaison e la disponibilità ad adottare un
approccio olistico al paziente, sono le basi su
cui si fonda lapproccio psicosomatico in
dermatologia.