Title: Casi di PMI che usano informazione
1Casi di PMI che usano informazione
2Casi di PMI che usano informazione
3Pasticceria Galanti
4Internazionalizzazione
- 1. Il processo di internazionalizzazione
- 2. La ricerca di informazioni
- 3. la fase del processo
51. Il processo di internazionalizzazione
- è stato avviato nel 1996, voluto ed incentivato
dalla stessa persona intervistata. - Il motivo per cui è stata intrapresa
questattività di esportazione è la crisi che ha
attraversato questo settore in Italia
62. La ricerca di informazioni
- 2.1. I contatti
- 2.2. La produzione
- 2.3. La formazione
72.1. I contatti
- creati in occasione di fiere generano flussi di
esportazione nei relativi paesi esteri. A questi
clienti viene inviato semestralmente un fax in
cui ripropongono i prodotti dellazienda e le
principali novità di offerte. - La mancanza di rappresentanti della società nei
vari mercati rende questo processo esclusivamente
legato a ordini non molto consistenti, relativi
per lo più ai periodi fieristici.
82.2. La produzione
- avviene artigianalmente in Italia e i prodotti
vengono recapitati decentrando il servizio di
spedizione a società di corrieri. Si lamenta una
bassa qualità di tale servizio di trasporto.
92.3. La formazione
- per lattività desportazione è legata
allautoapprendimento della titolare. - I problemi critici dichiarati sono la mancanza di
un interlocutore in grado di fornire le
informazioni necessarie per avviare tali
processi, soprattutto per la scelta dei mercati
di riferimento, e la mancanza di servizi in grado
di sostenere la società sui mercati esteri, dalle
consulenze legali ad incentivi per
lesportazione.
103. la fase del processo
- siamo nella prima fase, quando ancora lattività
avviene essenzialmente tramite attività
desportazione di prodotti dal proprio mercato
locale. - Inoltre levoluzione verso ulteriori stadi di
presenza estera sembra essere di difficile
attuazione, viste le difficoltà appena citate e
la necessità di un maggior impiego di risorse,
sia finanziarie sia di personale, per una
presenza più consistente nel mercato estero.
11SOCIETA' LIAL SPORT, S.p.A.
12L'internazionalizzazione
- 1. Conoscenze
- 2. Approcio alle informazioni
- 3. Rete di vendita
- 4. La fase del processo dinternazionalizzazione
- 5. Produzione e diversificazione
131. Conoscenze
- 1.1. Dinamica delle materie prime
141.1. Dinamica delle materie prime
- Spesso i fornitori di materie prime da cui la
LIAL Sport acquistava stoffe e tessuti, risorse
fondamentali e discriminanti fra gli operatori
del settore, cambiavano azienda di riferimento,
senza però perdere i clienti abitudinalmente
forniti, fidelizzati maggiormente al singolo
rappresentante rispetto alla società
dappartenenza di questo.
152. Approcio alle informazioni
16formazione
- per lattività desportazione, la quale ha
caratteristiche di una certa stabilità, è
avvenuta internamente ed ha riguardato tre unità
di personale, preposte stabilmente alle
operazioni necessarie, specializzandosi nelle
attività dexport.
173. Rete di vendita
- Per rafforzare il commercio estero, la società si
è dotata, oltre ai tradizionali rappresentanti
nel mercato nazionale, di rappresentanti che
operano in mercati esteri per conto della società
(Austria, Francia, Svizzera), inoltre partecipa
alle fiere internazionali di settore (Parigi). La
produzione comunque rimane legata al territorio
dorigine della società, commercializzando verso
i mercati esteri mediante le attività dexport.
184. La fase del processo dinternazionalizzazione
- seguita si sta attestando al secondo momento,
ossia alla fase operativa del processo, inoltre
la società ha intrapreso un progetto per la
realizzazione di un impianto di produzione in
Turchia, per abbassare i costi di produzione e di
manodopera.
195. Produzione e diversificazione
- Un aspetto interessante in questazienda è la
forte attività di produzione per conto terzi,
ossia la realizzazione di linee per altre società
con marchi affermati e delevata qualità,
divenendo in prevalenza azienda di servizi più
che votata alla commercializzazione della propria
linea, ormai secondaria a questattività.
20SOCIETA' UMPI Elettronica S.R.L. - INTERCOM
S.R.L.
21Internazionalizzazione
- 1. Il processo di sviluppo sui mercati esteri
- 2. Formazione
- 3. Informazioni sui mercati esteri.
- 4. I partner
- 5. Politica di marchio
- 6. Informazioni per il consolidamento
- 7. Barriere linguistiche
221. Il processo di sviluppo sui mercati esteri
- attuato dalla UMPI, dopo un infruttuoso tentativo
tramite partecipazioni a fiere, considerate
troppo dispendiose di risorse finanziarie e
umane, ha seguito un percorso del tutto
particolare. - la società è stata contattata da operatori di
mercati esteri, venuti a conoscenza della società
mediante fiere, pubblicazioni, articoli, altri
imprenditori o mediante sito Web, i quali hanno
richiesto di poter commercializzare i prodotti
della UMPI Elettronica, spesso richiedendo
lesclusività sul territorio locale.
232. Formazione
- Lazienda così ha iniziato rapporti con operatori
esteri. Questi, dopo incontri avvenuti in Italia,
hanno seguito corsi di formazione interni alla
società, considerando il fatto che la tecnologia
è di livello altamente avanzato, prodotta
interamente dalla UMPI, e necessita delevate
competenze tecniche, difficilmente reperibili
allesterno. - Inoltre, la gamma di prodotti tecnologici che
sono affidati agli operatori esteri è valutata in
base alle loro capacità tecniche ed alla
possibilità di ricezione del futuro mercato.
243. Informazioni sui mercati esteri.
- Le informazioni inerenti ai mercati esteri, alle
dinamiche concorrenziali, allambiente operativo
non sono ricercate dalla UMPI, ma è loperatore
locale che, con la sua esperienza sul mercato di
riferimento, già possiede, o dovrà ulteriormente
reperire tali informazioni.
253.2 Teste di ponte
- In questo modo, limpresa crea teste di ponte
in diversi paesi, attualmente Germania, Austria,
Francia, Spagna, svizzera, Argentina, Repubblica
Ceca. - Questi non sono rappresentanti della società
italiana, ma sono considerati come veri e propri
imprenditori. Si accollano i rischi dimpresa nei
propri mercati, devono ricercarsi le risorse
finanziarie necessarie alla commercializzazione
del prodotto, seguendo obbiettivi prefissati in
comune con la UMPI. Mediamente occorrono due anni
affinché si riesca a creare una struttura
autonoma, capace di operare da sé.
264. I partner
- Loperatore estero deve avere conoscenze
tecniche, non commerciali, per essere in grado di
comprendere pienamente le caratteristiche del
prodotto e le sue potenzialità. - Deve avere la volontà di investire ed accollarsi
il rischio dimpresa. - Inoltre questo deve fornirsi di uno staff tecnico
in grado di interfacciarsi con la società
italiana, se non si è in grado è lasciata la
possibilità di appoggiarsi a partner tecnici
locali, e di una propria struttura commerciale ed
amministrativa.
275. Politica di marchio
- Le attività internazionali si comportano da veri
e propri affiliati, sfruttando il marchio UMPI
Elettronica o MINOS (Austria UMPI Austria,
Germania UMPI Deutschland, Rep. Ceca UMPI CB,
Svizzera MINOS Suisse S.A., mentre Francia
CE2I, Spagna S.A.T.A., Argentina S.C.I.) e
commercializzando i prodotti forniti dallItalia,
non avendo lobbligo di utilizzare per le proprie
attività il marchio italiano. - La società italiana ha la convenienza a far
accrescere la notorietà del marchio e ad
affermare i propri standard tecnologici,
aumentando così le vendite, direttamente con gli
ordini esteri e indirettamente con laffermazione
a livello internazionale delle proprie
tecnologie.
286. Informazioni per il consolidamento
- Quindi anche le informazioni inerenti alla fase
operativa e di gestione e consolidamento sono
ricercate e gestite dagli operatori stranieri nei
propri mercati nazionali. - I problemi riscontrati sono la difficoltà di
reperire risorse finanziarie per i processi
dinternazionalizzazione, spesso limitando la
gamma di prodotti esportati nei mercati esteri.
Spesso limpresa ha dovuto abbandonare progetti
ritenuti ad alta redditività proprio per mancanza
di fondi.
297. Barriere linguistiche
- Una ulteriore barriera sono le difficoltà
linguistiche legate alle brochure e manuali
tecnici, necessari di traduttori specialistici
nel medesimo campo tecnico. Queste, proprio per
lelevata tecnologia utilizzata ed i particolari
termini necessari sono spesso fonte
dincomprensioni fra le varie società estere. - In questo modo la società italiana è stabilmente
presente sullo scenario internazionale, attivando
un processo del tutto particolare limitando il
proprio impegno nelle fasi davvio e scelta del
mercato e nella fase operativa, impegno sostenuto
dagli operatori esteri, limpresa si è collocata
nella fase di consolidamento del processo
dinternazionalizzazione, grazie alla creazione
di una rete di partner stranieri, seguita passo
per passo.
30SOCIETA' Lombardini Food Group.
31Internazionalizzazione
- 1. Il processo
- 2. Internazionalizzazione indotta
- 3. Fonti di informazione
- 4. Espansione
- 5. Formazione
- 6. Barriera linguistica
- 7. Strumenti informatici
- 8. Produzione
- 9. Fase del processo
321. Il processo
- dinternazionalizzazione seguito da questa
azienda è stato intrapreso grazie alle
segnalazioni da parte di un operatore del
settore, dipendente come capo commerciale di una
grossa catena di centri commerciali. Questo,
mediante contatti personali con lo stesso
imprenditore, operando come consulente, ha
fornito una serie di dati utili ed interessanti
sulle possibilità dinvestimento e di crescita
dalcuni mercati esteri, soprattutto sul mercato
polacco, incentivando lazienda ad espandersi
verso questo mercato.
332. Internazionalizzazione indotta
- Quindi il processo dinternazionalizzazione sui
mercati esteri, in questo caso verso il mercato
polacco, più che essere il risultato interno di
un progetto pianificato a tavolino, appare come
indotto dallo sviluppo e dalla espansione del
settore in cui opera lazienda, grazie appunto
allespansione dei centri commerciali verso i
territori esteri.
343. Fonti di informazione
- Limpresa ha reperito ulteriori informazioni
rivolgendosi alla Camera di Commercio ed ad una
società italiana operante in Polonia che fornisce
sostegno alle imprese italiane. - Limpresa, dopo aver iniziato con un punto
vendita come progetto pilota, sia nel mercato
polacco sia nel mercato francese, ha deciso di
intensificare la propria presenza nel primo
mercato, visti i migliori risultati ottenuti.
354. Espansione
- Inoltre, considerata la forte espansione del
mercato ed i profondi mutamenti che stanno
riguardando questo paese ed i mercati dellest
Europa, si è cercato di spingere il processo
raggiungendo elevati gradi di presenza estera. - Nei sei mesi successivi sono stati aperti altri
otto punti vendita ed un impianto di produzione
sul territorio polacco. - I punti vendita sono organizzati rispettando le
caratteristiche commerciali del modello aziendale
italiano.
365. Formazione
- I problemi legati a questo sviluppo riguardano
innanzi tutto la formazione del personale sul
territorio estero, in tutto 155 dipendenti
polacchi, per i responsabili dei punti vendita è
stata richiesta unottima conoscenza della lingua
italiana, così come per gli operatori del centro
amministrativo situato a Varsavia. Ad alcuni
dipendenti italiani, come ad esempio responsabili
amministrativi e del controllo di gestione, sono
richiesti tuttora periodi di lavoro sul mercato
estero.
376. Barriera linguistica
- Il problema linguistico è considerato
dallazienda una grande barriera per lo sviluppo
estero, arrivando ad assumere internamente degli
interpreti sia per la formazione sia per
lelaborazione di manuali operativi interni. Per
altre questioni che richiedono una maggior
conoscenza tecnica della lingua polacca ci si è
affidati a traduttori specialistici.
387. Strumenti informatici
- La struttura informatica e gestionale è stata
replicata in Polonia grazie allutilizzo di un
software compatibile, installata da una società
italiana avente partner polacchi che utilizzano
lo stesso pacchetto informatico, evitando quindi
ulteriori problemi comunicativi.
398. Produzione
- Per quanto riguarda limpianto di produzione in
loco, i maggiori problemi derivano dal
reperimento delle materie prime alimentari,
importate direttamente dallItalia e sottoposte
ad un alto dazio doganale, circa il 30 del
valore delle merci. Per questo si stanno facendo
tentativi di reperire le materie prime sul
mercato locale.
40Produzione 2
- Sul mercato estero, vista anche la tipologia di
prodotti serviti e la convenienza ad
internalizzare le fasi produttive, non vi sono
accordi di cooperazione con altri operatori,
svolgendo internamente le varie fasi, ed
usufruendo dellassistenza tecnica italiana che
oltretutto fornisce gli impianti, attrezzature ed
arredi alle attività svolte in Polonia.
419. Fase del processo
- In questo caso, possiamo affermare che limpresa
sta attraversando lultima fase del processo
dinternazionalizzazione, fase raggiunta
accelerando il processo per affermare la propria
presenza allinterno di un mercato in profonda
crescita e soggetto a rilevanti mutamenti
macroeconomici.