NOSODI STORIA E METODOLOGIA TERAPEUTICA - PowerPoint PPT Presentation

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NOSODI STORIA E METODOLOGIA TERAPEUTICA

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NOSODI STORIA E METODOLOGIA TERAPEUTICA FERNANDO PITER La durata della terapia Anche la durata della terapia diversa da caso a caso; generalmente pi breve ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: NOSODI STORIA E METODOLOGIA TERAPEUTICA


1
NOSODISTORIA EMETODOLOGIA TERAPEUTICA
  • FERNANDO PITERÀ

2
Allinizio tutto era confuso, arrivò
lintelligenza e mise ogni cosa al suo posto.
  • Anassagora

3
Anassagora (499-428 a.c.), filosofo maestro di
Socrate e Pericle
4
È ragguardevole pensare come luomo, ai fini
della propria sopravvivenza e di quella degli
animali, abbia trovato il modo di utilizzare
veleni, sostanze tossiche, miasmi e batteri,
tutti agenti di distruzione che, grazie alla
dinamizzazione e alle scoperte di Hahnemann,
divengono altrettanti agenti rigeneratori,
restauratori e conservatori della vita .
  • C.G. Peschier

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • L'idea di trattare le malattie con escrezioni
    o secrezioni patologiche, con estratti di organi
    umani e animali, sani o malati, e quindi tentare
    la cura o la prevenzione di una malattia per
    mezzo dell'agente che può provocarla o
    trasmetterla, è stata una delle intuizioni più
    antiche della medicina empirica e del pensiero
    analogico in medicina.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Le strade di queste originali metodiche
    terapeutiche hanno percorso sentieri paralleli
    sin dai tempi passati e lontani, per poi
    intrecciarsi e fondersi nellunico sistema
    terapeutico dellAequalia aequalibus curentur.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • I popoli cosiddetti primitivi ricorrevano ad
    accorgimenti empirici per difendersi o premunirsi
    dalleffetto dei veleni animali e dalle malattie.
  • I boscimani, in caso di morso di serpente,
    praticavano unincisione cutanea vicino alla sede
    del morso e vi introducevano un po di polvere
    ricavata dalle ghiandole velenifere disseccate,
    precedentemente asportate ad altri serpenti.
  • Gli indigeni colombiani, in modo analogo,
    utilizzavano un siero ottenuto dalla macerazione
    del fegato di serpente.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Anche l'uso in medicina di organi umani o animali
    risale all'antichità.
  • Rimedi empirici di questo tipo li troviamo spesso
    abbinati a pratiche magiche e rituali per poi
    entrare nelle farmacopee ufficiali di tutto il
    mondo come estratti dorgano e opoterapici
    (corteccia surrenalica, cuore, fegato, placenta,
    tiroide, timo, testicolo, ecc.) ancora di largo
    uso sino al ventennio scorso.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • I popoli primitivi dell'Australia come ultima
    risorsa terapeutica, davano da bere il liquido
    seminale allinfermo che lentamente ma
    sicuramente stava spegnendosi per esaurimento in
    seguito a lunga malattia.
  • La placenta appena estratta veniva fatta mangiare
    alla donna che aveva appena partorito, oppure,
    disseccata e polverizzata serviva come antidoto
    ai filtri d'amore o come antiepilettico o per
    eliminare l'interruzione delle mestruazioni.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Le membrane fetali venivano impiegate come
    rimedio nelle emorragie uterine. Le pratiche di
    antropofagia di alcune tribù dell'Africa e
    dell'Oceania possono essere considerate sotto
    questa ottica.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Nella tradizione orale dellantico Testamento
    troviamo un commento al libro di GIOBBE (9-17
    38-1) in cui si dice che mentre luomo cura con i
    contrari, Dio guarisce con i simili!
  • Vieni e guarda la guarigione del Santo, sia
    benedetto, non è come la guarigione delluomo.
    Luomo non si cura con la stessa cosa con cui si
    ferisce, si ferisce con un coltello e si cura con
    un impiastro. Il Santo, sia benedetto, non è
    così, Egli cura con la stessa cosa con cui
    colpisce.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Nell'esodo (Cap. XV, 22-25) si trova scritto
    Mosè fece levare laccampamento di Israele dal
    Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di
    Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non
    trovarono acqua. Arrivarono a Mara ma non
    potevano bere le acque di Mara, perchè erano
    amare. Per questo a quel luogo fu posto il nome
    di Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè
    dicendogli Che berremo noi? E Mosè invocò il
    Signore, ed il Signore gli indicò un legno che
    egli gettò nellacqua e lacqua divenne dolce.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • A proposito di questo episodio nei libri
    esegetici della Bibbia Mechiltà e Tanchumà si
    legge questo commento Mosè avrebbe potuto
    correggere l'amaro delle acque con sostanze dolci
    ma Dio volle additargli un mezzo migliore, gli
    indicò cioè un legno amaro, insegnandogli che il
    vero modo naturale di guarigione è quello di
    guarire l'amaro mediante l'amaro.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • A conforto di questa spiegazione tanto il Rab.
    Ebreo Scelomò che il Padre della Chiesa Tostato
    d'Avila pensano che se questo legno, chiamato
    volgarmente Adelfa, che di per sé è amaro e
    mortifero fu adoperato da Mosè per volere di Dio
    perchè Dio volle che maggiore ne emergesse il
    miracolo.
  • Resta il fatto dellapplicazione della legge
    isopatica in quanto l'amaro fu tolto con l'amaro
    e che lessenza velenosa e mortifera del legno
    rendesse lacqua potabile secondo la legge del
    similia similibus.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • In Cina, duemila anni prima di Cristo, si
    consigliava ai vecchi di mangiare testicoli di
    tigre per recuperare le perdute capacità virili.
  • Il medico indiano Sushruta raccomandava agli
    impotenti i testicoli di giovani tigri.
    Aristotele e Plinio il Vecchio fanno menzione di
    estratti di organi per cure tonificanti.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Nell'antica Roma il sangue umano veniva usato per
    la cura degli epilettici e come terapia per la
    fertilità.
  • Faustina, moglie di Marco Aurelio ansiosa di
    avere un figlio, bevve il sangue ancora caldo di
    un gladiatore morente e giacque poi col marito,
    rimanendo incinta di colui che sarebbe stato il
    crudele imperatore Còmmodo (161-192 d.C.).
  • Singolare destino per questo malvagio imperatore
    essere nato dal sangue di un gladiatore morente
    ed essere ucciso per mano del gladiatore
    Narcisso.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • Nel Medio Evo gli anziani benestanti facevano il
    bagno in tinozze colme di sangue di animali
    appena uccisi ed è storicamente provato che
    alcuni degenerati, con lallettamento del denaro
    o con la violenza, costringevano giovani donne a
    subire salassi e ferite per suggere il loro
    sangue, sino allaberrazione raggiunta dalla
    baronessa Elizabeth Bathory.

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BREVE STORIA DELLISOTERAPIA
  • In Europa, ancora alla fine del XVII secolo,
    molti organi di uomo o animali erano utilizzati
    in terapia e messi in vendita il cranio umano,
    la cui polvere era considerata eccellente contro
    i mali che si ritenevano localizzati nel
    cervello testicoli di montone, destinati alla
    cura di deficienze sessuali fiele di bue per le
    costipazioni, il fegato di volpe venne usato per
    il trattamento dei disturbi epatici, il calcolo
    biliare per la cura della calcolosi e così via.

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ESISTONO SOLO TRE METODI TERAPEUTICI CONCEPITI
DALLA MENTE UMANA PER CURARE LE MALATTIE
  • 1) Metodo dei Contrari
  • Contraria contrariis curentur.
  • 2) Metodo dei Simili
  • Similia similibus curentur.
  • 3) Metodo dellIdentico
  • Aequalia aequalibus curentur.

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Contraria contrariis curentur
  • oppone al sintomo o alla causa della malattia
    qualcosa di contrario per annullarne la
    manifestazione o leziologia (Antisintomatico -
    Allopatia).

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Similia similibus curentur
  • sceglie la sostanza da somministrare tra
    quella che è più simile alla malattia da guarire
    (Simillimum - Omeopatia)

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Aequalia aequalibus curentur
  • utilizza la stessa malattia, il suo prodotto
    patologico o lagente eziologico
  • (Nosode - Bioterapico
  • Vaccinazione - Isoterapia)

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Aequalia aequalibus curentur
  • Nonostante i nosodi siano stati i primi rimedi ad
    essere utilizzati secondo il principio
    dellanalogia, in realtà non tutti rientrano
    strettamente nellomeopatia classica.

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Aequalia aequalibus curentur
  • Tra i nosodi più frequentemente prescritti in
    omeopatia possiamo ricordare Carcinosinum,
    Medorrhinum, Psorinum, Tubercolinum e
    Syphillinum.
  • Sono i nosodi più noti, dei quali esiste una
    sperimentazione omeopatica e una corrispondente
    materia medica.
  • Per questi motivi il loro impiego si avvale, come
    per altri medicinali omeopatici, delle modalità
    prescrittive repertoriali o della
    somministrazione in senso antimiasmatico.

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Purtroppo, molti nosodi non sono stati
sperimentati approfonditamente come per i grandi
rimedi omeopatici detti policresti.
  • Mentre per i rimedi omeopatici classici è
    possibile consultare la Materia Medica, tracciare
    un profilo del rimedio ed eseguire una
    repertorizzazione dei sintomi, per molti nosodi
    mancano studi approfonditi e tranne che per
    alcuni, non ci sono vere patogenesi.
  • Questo fatto costituisce una lacuna.

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Aequalia aequalibus curentur
  • In genere i sintomi riportati derivano dal
    recupero di informazioni tratte dalla
    microbiologia e dagli effetti osservati in casi
    di guarigioni cliniche.
  • I nosodi meno noti e poco sperimentati sono di
    solito prescritti secondo il principio isopatico
    o per semplice analogia.

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I PIONIERI DELLISOTERAPIA
  • Ippocrate (460-377 a.C.) Plinio il Vecchio
    (23-79 d.C.) Dioscoride Di Anazarba (75 d.C.)
    Aetius di Amida (Aetius Amidanus o Ezio dAmida
    502-575 d.C.) Avicenna (980-1037) San Tommaso
    D'aquino (1225-1274) Paracelso (1493-1541) San
    Francesco Di Sales (1567-1622) Oswald Crollius
    (XVI sec.) Robert Fludd (1574-1637) Athanasius
    Kircher (1602-1680) Worthley Montague Edward
    Jenner (1749-1823).

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Ippocrate (460-377 a.C.)
  • Vomitus vomitu curentur. - La maggior parte
    delle malattie sono curabili con le stesse cause
    che le hanno provocate. - Gli stessi agenti che
    hanno prodotto il male lo guariscono. - La
    malattia è prodotta dai simili, e dal simile che
    gli viene somministrato il malato è ricondotto
    alla salute I, 688. Così quello che
    produce la stranguria non esistente, guarisce la
    stranguria che esiste tanto la tosse che la
    stranguria sono prodotte e soppresse dalle stesse
    cause. Dei luoghi delluomo, 42.

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PLINIO il Vecchio (23-79 d.C.)
  • Nella sua enciclopedica opera in 37 libri
    Naturalis Historia, documento prezioso sulla
    scienza del mondo antico, così scrive Est limus
    salivae sub lingua rabiosi canis qui, datus in
    potu, fieri hydrophobos non patitur Sotto la
    lingua di un cane rabbioso cè un limo formato
    dalla sua saliva che, bevuto, preserva dalla
    rabbia.

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Dioscoride di Anazarba (75 d.C.)
  • Medico e naturalista greco, considerato il
    fondatore dellerboristeria, descrisse le
    proprietà di 600 erbe medicinali nel suo De
    materia medica. Dioscoride raccomanda a colui che
    ha contratto la rabbia di mangiare il fegato del
    cane che lo ha morso. A chi è affetto da disturbi
    causati da verminosi prescrive invece i lombrichi
    arrostiti.

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Aetius di Amida (Aetius Amidanus o Ezio dAmida
502-575 d.C.)
  • Ubi morbus, ibi remedium est. Là dove cè il
    male vi è anche il rimedio. La puntura dello
    scorpione si cura schiacciando lo scorpione sulla
    zona dove ha punto a chi è stato morso dalla
    vipera, Aetius consiglia di mangiare la carne
    della vipera che ha appena morso. Contro le
    verminosi intestinali, Aetius consiglia un altro
    e inaspettato esempio curativo di similia
    similibus curentur o meglio di aequalia
    aequalibus curentur I lombrichi di terra
    tritati e cotti con mosto o, se piace, tritati
    minutissimamente con altre cose.

32
Avicenna (980-1037)
  • medico e filosofo arabo nel suo Canone di
    medicina prescrive anche
  • sanguis menstruus et sperma homini

33
San Tommaso d'Aquino (1225-1274)
  • esprimeva il concetto di isoterapia con
    laforisma
  • Eadem iisdem curentur

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Paracelso (1493-1541)
  • diffuse il concetto che il cuore guarisce il
    cuore, il rene guarisce il rene. Consigliava
    luso di prodotti morbosi e piccolissime dosi di
    veleni, formulando la terapia basata sul simile
    I simili guariscono i simili lo scorpione
    guarisce lo scorpione, il mercurio il mercurio,
    larsenico guarisce larsenico, lantrace
    lantrace, come spesso il veleno il veleno Il
    veleno è mortale per luomo, salvo nel caso in
    cui esso non ne trovi un altro nellorganismo con
    il quale poter lottare, in questo caso luomo
    ritorna in salute.

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Scrive ancora Paracelso
  • Osservate lerpete divorante, sappiate che lì
    cè larsenico che lo causa. E lo si chiama
    perciò morbo arsenicale, perché lo è. Se conosci
    la natura dellarsenico, lo riconosci nel corpo.
    E se lo sai, saprai anche la sua cura, perché
    larsenico guarisce larsenico, lantrace
    lantrace, come spesso il veleno il veleno.
  • Nel suo Archidoxes Paracelso ricorre anche
    alluso di opoterapici raccomandando lestratto
    splenico per le ostruzioni della milza,
    lestratto di fiele di bue per la cirrosi epatica
    e il siero ematico per arrestare le emorragie. Il
    liquido seminale era consigliato da Paracelso in
    alcuni casi disperati.

36
Athanasius Kircher (1602-1680)
  • Nel Traité des Poisons, riprendendo il concetto
    di Aetius di Antiochia, affermava
  • Ubi morbus, ibi etiam medicamentum morbo illi
    opportunum
  • (Là dove cè la malattia, lì cè anche il rimedio
    più appropriato per la stessa malattia)..

37
Athanasius Kircher
  • Nella sua opera Magnes sive de Arte Magnetica
    pubblicata a Roma nel 1641 scriveva Gli
    avvelenamenti sono generalmente guariti dai loro
    controveleni. Così, il morso di un ragno sarà
    guarito dallapplicazione di un ragno sul morso,
    la puntura di scorpione dallapplicazione dello
    scorpione, il veleno di un cane rabbioso viene
    eliminato dal corpo per mezzo dellapplicazione
    dei peli dello stesso cane. KIRCHER ebbe dunque
    lidea di somministrare, nei casi di idrofobia,
    delle compresse di peli di cane colpito da rabbia

38
San Francesco di Sales (1567-1622)
  • Conosceva già sia la legge di analogia che il
    principio di similitudine, due secoli prima di
    Hahnemann! Egli scrisse
  • Lo scorpione che ci ha punto è velenoso
    pungendoci, ma ridotto in olio è un grande
    medicamento contro la sua stessa puntura.

39
San Francesco di Sales
  • I medici metodisti hanno di continuo questa
    massima in bocca I contrari per gli contrari si
    guariscono
  • gli spagirici celebrano opposta sentenza Per
    gli simili si guariscono i simili. Nelle sue
    guarigioni spirituali il Signor Dio Nostro
    dell'uno e dell'altro metodo si vale. Lo stesso
    modus operandi del padre della medicina Ippocrate
    che utilizzava, a seconda dei casi, ora la legge
    dei contrari, ora quella dei simili.

40
Robert Fludd (1574-1637)
  • Medico e filosofo dal sapere enciclopedico,
    consigliava limpiego di escreato tubercolotico
    per la cura della tisi e curava i tubercolotici
    con un rimedio preparato diluendo il loro stesso
    espettorato (Isopatia, autovaccino, autonosodi)
  • Lo sputo del tisico guarisce, dopo idonea
    preparazione, la tisi.

41
Robert Fludd
  • Per la cura della verminosi intestinale Fludd
    somministrava i vermi espulsi dallorganismo,
    essiccati e polverizzati.
  • La milza umana, che abbia precedentemente subito
    una particolare preparazione, è un rimedio contro
    la milza ingrossata Il calcolo della vescica e
    del rene guarisce e fa dissolvere i calcoli.

42
Oswald Crollius (XVI sec.)
  • nel trattato Signatures et Correspondences
    consiglia lisopatia per la cura della
    metrorragia Per arrestare leccesso mestruale
    delle donne, bisogna prendere tre o quattro gocce
    del suo stesso sangue mestruale, scegliendo il
    più limpido, e farlo bere alla stessa malata
    senza che essa ne sappia nulla, e sicuramente ciò
    basterà ad arrestare lemorragia.

43
Oswald Crollius
  • Per il morso di topo e di scorpione CROLLIUS
    suggerisce
  • Il morso di topo si guarisce con la polvere
    ottenuta facendo bruciare il medesimo topo gli
    scorpioni apportano anchessi la guarigione come
    gli altri animali, e infatti, in Provenza, si usa
    schiacciare lo scorpione tra due pietre e lo si
    applica quindi sulla puntura, e in questo modo
    il male se ne va da dove è venuto.

44
Francis Home
  • Medico di Edimburgo, per curare la rosolia
    utilizza il
  • sangue di ammalati di rosolia contro tale
    malattia.

45
Timoni, medico greco del XVI sec.
  • Nel 1714 riferiva alla Società delle Scienze
    una relazione che a Costantinopoli era stato
    inoculato, in sua presenza, il vaiolo ad un
    migliaio di persone, trasmettendo alle persone
    sane la materia purulenta di malati affetti da
    vaiolo in forma leggera, nella speranza di
    provocare una forma di vaiolo attenuato e di
    ottenere, in questo modo, una protezione contro
    il vero vaiolo. A seguito di tale procedimento si
    ebbero però casi di gravi malattie e alcuni
    morti.

46
Lady Worthley Montague
  • Moglie dellambasciatore inglese a
    Costantinopoli, nel 1721 fece inoculare un suo
    figlio con estratti di pustole di vaiolo come era
    in uso presso le donne circasse che con tale
    metodo preservavano i loro bambini dalle epidemie
    di vaiolo. Ritornata in patria, fece praticare
    linoculazione allaltro figlio e si adoperò
    affinché tale pratica della vaiolazione fosse
    diffusa anche in Inghilterra e poi in altri Paesi
    dEuropa, presso i servizi pubblici a causa delle
    ricorrenti epidemie di vaiolo.

47
Philippus Netter
  • Medico veneziano, nel 1735
  • consigliava lutilizzo del pus disseccato
  • di un bubbone di appestato come trattamento per
    la peste.

48
Edward Jenner (1749-1823)
  • Nel 1796, stesso anno di nascita
    dellomeopatia, Jenner realizza e utilizza il
    primo vaccino antivaioloso servendosi di
    materiale infetto prelevato da pustole di vacche
    affette da vaiolo vaccino e inoculandolo nella
    cute di soggetti sani per proteggere contro il
    vaiolo umano. Egli è pertanto da considerare un
    fautore e pioniere della Nosodoterapia
    (Isoterapia).

49
GRANDI MEDICI OMEOPATI NELLA STORIA
DELLISOTERAPIA
  • STAFF, Johann Ernst (1788-1860)
  • GROSS, Gustav Wilhelm (1794-1847)
  • LUX, Johan Joseph Wilhelm (1776-1849)
  • HERING, Constantine (1800-1880)
  • SWAN, Samuel (1815-1893)
  • ALLEN, Henry Clay (1836-1909)
  • PESCHIER (1834)
  • P. DUFRESNE (1837)
  • J.F. HERMANN (1848)

50
GRANDI MEDICI OMEOPATI NELLA STORIA
DELLISOTERAPIA
  • NASH, E. Beauhamais (1838-1917)
  • KENT, James Tyler (1849-1916)
  • CLARKE, John Henry (1853-1931)
  • COLLET T.J.M.
  • COMPTON BURNETT, James (1840-1901)
  • WHEELER, Charles Edwin (1868-1946)
  • NEBEL, Antoine (1870-1954)

51
GRANDI MEDICI OMEOPATI NELLA STORIA
DELLISOTERAPIA
  • VANNIER, Léon (1880-1963)
  • BACH, Edward (1886-1936)
  • ALLENDY, Renè (1889-1942)
  • RECKEWEG, Hans Heinrich (1905-1985) e più
    recentemente
  • JULIAN, Othon André (1910-1984).

52
Johan Wilhelm Lux, veterinario di Lipsia
  • Nel 1820, per curare la rogna e il farcino,
    applica la legge delluguale dinamizzato invece
    della legge del simile. Fino al 1823 egli aveva
    già pubblicato almeno 12 lavori scientifici. Con
    Wilhelm Lux comincia la vera terapia mediante
    Nosodi.
  • Attorno al 1831-1833, Lux conia molto
    probabilmente il termine Isopatia, che interpreta
    ed esprime il principio didentità che egli
    enuncia in termini di Aequalia aequalibus
    curentur.
  • Nel 1833 pubblica Isopatik der Contagionen
    allargando lo spettro delle possibilità
    terapeutiche sia in campo veterinario che umano.

53
Johan Wilhelm Lux
  • Oltre allallopatia e allomeopatia, nasce la
    terza via terapeutica lisoterapia. Il Similia
    similibus curentur diviene in Lux Aequalia
    aequalibus curentur.
  • Sempre nel 1833 J. W. Lux scriveva, prima delle
    scoperte di Pasteur Ogni malattia contagiosa
    trova nel suo stesso prodotto gli elementi della
    guarigione, sollevando discussioni e vivaci
    polemiche anche tra gli stessi omeopati.

54
Weber
  • Nel 1830 il celebre farmacista omeopatico di
    Parigi Weber, su indicazione e proposta di HERING
    prepara il nosode Anthracinum (antrace diluito e
    dinamizzato) per il trattamento della pustola
    maligna (carbonchio) e della peste del bestiame,
    ottenendo i primi successi terapeutici con questa
    nuova metodica bioterapica. Nel 1836 Weber, dopo
    cinque anni di sperimentazione pubblica uno
    studio sul trattamento isopatico con il
    carbonchio diluito alla trentesima centesimale
    (Anthracinum 30CH), ricavato da estratto
    purulento di milza in cancrena da carbonchio.

55
Constantine Hering (Oschatz, 1800 - Filadelfia
1880). Medico tedesco, emigrò in America nel
1833 dopo essersi convertito allomeopatia
56
Constantine Hering
  • Durante gli studi di medicina a Lipsia aveva già
    frequentato le lezioni di Hahnemann senza
    tuttavia rimanere impressionato dal metodo
    omeopatico.
  • Incaricato dallUniversità di preparare un
    rapporto sul caso Hahnemann per stroncarne i
    principi, volle prima documentarsi, leggendone le
    opere e applicando ai pazienti il metodo
    omeopatico.
  • Alla fine, presentò alla società scientifica un
    elogio di Hahnemann, esortando la medicina
    accademica ad accettarne le scoperte. Espulso,
    per questo dallOrdine dei Medici, dal 1827 al
    1833 si trasferì in Suriname, dove realizzò
    alcuni proving, fra cui quello di Lachesis.

57
Constantine Hering
  • Nel 1835, fondò la Allentown Academy, nel 1844 fu
    eletto primo presidente dellAmerican Institute
    of Homeopathy e nel 1848 fondò lHomoeopathic
    Medical College of Philadelphia.
  • Fu autore di numerose pubblicazioni e verificò la
    patogenesi di molti farmaci omeopatici.
  • A lui si deve losservazione dei cambiamenti che
    si verificano nel paziente e che indicano una
    risposta favorevole alla cura omeopatica e il
    progredire verso la guarigione. (Legge di
    guarigione di Hering).
  • Scrisse un trattato in 10 volumi The Guiding
    Symptoms of Our Materia Medica.

58
Constantine Hering
  • Nel 1831 Hering suggerisce di utilizzare, per il
    trattamento del vaiolo e della rabbia, il loro
    stesso veleno diluito e dinamizzato, e
    sperimenta la cura in casi di vaiolo e rabbia
    utilizzando gli stessi agenti patogeni
    dinamizzati.
  • Nello stesso anno sostiene che anche i prodotti
    del corpo umano, organi, tessuti, ghiandole allo
    stato sano, possono avere un'azione specifica
    sugli organi malati.

59
Constantine Hering
  • Nel 1833 prepara Lyssinum, nosode ottenuto con la
    saliva di un cane affetto da rabbia, e la
    tisina da escrezioni di soggetti tisici tutto
    questo avveniva molto tempo prima che L. Pasteur
    facesse gli studi sulla rabbia e sulla
    tubercolina con metodo analogo.
  • Hering definisce i nosodi come simillimi
    patogenetici e non come semplici aequalia.
  • Nel 1834, consiglia l'uso di organi omologhi
    diluiti e dinamizzati, ponendo le basi della
    moderna organoterapia. Tra il 1833 e il 1834
    sperimenta anche la 30CH di Psorinum, annotando i
    primi 430 sintomi. Psorinum fu il primo farmaco
    bioterapico introdotto ufficialmente in terapia
    omeopatica.

60
Joly
  • Nello stesso periodo, il dottor Joly scriveva a
    Hahnemann una lunga lettera in cui venivano
    elencati i numerosi successi clinici ottenuti nel
    trattamento della peste in Costantinopoli,
    mediante la somministrazione del siero contenuto
    nei bubboni diluito e dinamizzato alla trentesima
    centesimale.

61
Peschier e Dufresne
  • Nel 1834 il dottor Peschier somministra
    Leucorrhinum (Leucorrina) nei casi di leucorrea
    resistenti alla terapia, e la Tineina
    (triturazione della tinea) nei casi di tinea
    tonsurans e pubblica le sue osservazioni nella
    Biblioteca Homeopatica di Ginevra.
  • Nel 1837 P. Dufresne pubblica alcune
    osservazioni riguardanti due casi di antrace
    maligni guariti rispettivamente uno con
    Anthracinum 10CH e laltro con Anthracinum 15CH.

62
J.F. Hermann di Thalgau
  • Nel 1848 utilizza in dosi omeopatiche le stesse
    sostanze allergizzanti per la cura delle allergie
    inaugurando liso-allergeno-
  • terapia dinamizzata.
  • Rifacendosi alle idee di Hering, egli pubblica
    La vera isoterapia, o l'utilizzazione di organi
    animali sani come rimedi per malattie analoghe
    nell'uomo.
  • Le sue idee saranno riprese da Brown-Sequard,
    padre della moderna Opoterapia.

63
J.C. Burnett (Londra)
  • Nel 1870, dietro indicazione del dottor
    SKINNER, somministra diversi ceppi di batteri
    diluiti e dinamizzati. Burnett descrive la
    sindrome clinica definita Vaccinosi che insorge
    a seguito di vaccinazioni e individua i rimedi
    atti a curarla. Utilizza il lisato del Bacillo di
    Koch in microdosi per curare i casi di
    tubercolosi e pubblica i risultati della sua
    esperienza terapeutica nel 1890, ben cinque anni
    prima che lo stesso R. KOCH ideasse lomonima
    Tubercolina. Il dottor Burnett nomina
    Bacillinum il suo preparato da bacillo della
    tubercolosi Swan definisce Tubercolinum un
    Nosode ricavato da sputo e dal contenuto di
    tubercoli polmonari.

64
medico Reverendo Padre T.J.M. Collet
  • Nel maggio 1874, durante unepidemia di difterite
    a Mossoul (Mesopotamia), Collet prepara la 5CH di
    un isoterapico ottenuto con una membrana
    difterica prelevata da una ragazza di 20 anni e
    somministrandola alla stessa a cucchiaiate ogni
    10 minuti. Dopo 5 giorni era guarita.
  • Seguirono altri casi di guarigione, trattati
    tutti con lo stesso metodo. (Isopathie, pp.
    227-228). Successivamente cura la pertosse con
    lisoterapico ottenuto diluendo alla 6CH le
    secrezioni buccali di bambini malati.

65
James Tyler Kent (1849-1926)
66
James Tyler Kent
  • Medico americano laureato a una scuola di
    medicina eclettica, si convertì allomeopatia
    dopo una drammatica guarigione della moglie nel
    1878. Era un forte sostenitore delle alte potenze
    e divenne il leader di un gruppo di medici
    omeopati negli Stati Uniti.
  • Il pensiero di Kent ha avuto una forte influenza
    nellomeopatia del XX secolo in diverse parti del
    mondo. Molti omeopati inglesi si convertirono
    allomeopatia kentista negli anni Venti. È famoso
    per il suo Repertory, e per le Lectures on
    Materia Medica e Lectures on Homoeopathic
    Philosophy. Diede importanti consigli sulluso
    dei nosodi.

67
Samuel SWAN (1815-1893)famoso e originale
medico omeopata americano
68
Swan
  • Nel 1880 Swan introduce in terapia luso di
    Gonorrinum e Syphilinum e nel 1886 pubblica
    lopera Morbific Producta.
  • Dalla fine della seconda metà dell800 in poi,
    dopo una prima forte espansione delle bioterapie
    isopatiche, il nuovo metodo terapeutico andrà
    tuttavia incontro a continue polemiche e critiche
    sempre più aspre, tanto da indurne il declino
    anche negli stessi ambienti omeopatici.
  • Nel 1891 SWAN sperimenta il ceppo patogeno
    Medorrhinum e HERING ne riporta in stampa la
    sperimentazione

69
Henry Clay ALLEN (1836-1909)
70
Henry Clay Allen
  • Medico omeopatico canadese, fu Professore in
    molte scuole omeopatiche. Insieme a Swan
    descrisse i primi proving con Lueticum.
  • Tra i suoi lavori troviamo Keynotes of the
    Leading Remedies e The Materia Medica of the
    Nosodes La Materia Medica dei Nosodi), e di un
    testo sulla Terapia della Febbre.
  • La sua opera sui Nosodi pubblicata postuma nel
    1910 è stata criticata da altri autori (compreso
    PIERRE SCHMIDT) per incompletezza e perché gran
    parte del suo contenuto esula dallargomento.

71
John Enry CLARKE (1853-1931) Medico britannico
72
John Enry Clarke
  • Consulente presso il London Homoeopathic
    Hospital, è stato lautore del noto Dizionario
    della Materia Medica. Egli scrisse anche un
    Repertorio clinico molto utile per quanto
    concerne le indicazioni eziologiche e chimiche,
    le relazioni tra i medicamenti e la durata
    dazione dei rimedi. Pubblicò anche unopera
    sullEntusiasmo dellOmeopatia e unaltra sulle
    Malattie cardiache. Fu anche redattore del famoso
    giornale The Homeophatic World, che diresse per
    lungo tempo.

73
John Enry Clarke
  • Litigò con Richard Hughes, che accusava di
    rimanere ancorato alla professione esercitata in
    modo convenzionale e di impiegare solo basse
    potenze. Accolse favorevolmente lintroduzione in
    Gran Bretagna del metodo di prescrizione di Kent,
    con la sua attenzione per le caratteristiche
    costituzionali. Diede un rilevante contributo
    alla letteratura omeopatica tra le sue
    pubblicazioni The Prescriber, The Dictionary of
    Practical Materia Medica e il Clinical Repertory
    accompagnatorio.
  • Nel 1908 pubblicò The cure of Tumours by
    Medicines dove espose i casi di cancro curati con
    farmaci omeopatici e diversi nosodi.

74
Brown-Séquard (1817-1894),
  • Preconizza l'uso terapeutico del succo (gr.
    opòs) dell'organo in toto assunto per via orale
    (medicamenti Opoterapici utilizzano quale
    materia prima organi e tessuti animali).
    L'estrazione di questi succhi o estratti
    d'organo, realizzata con le tecniche
    approssimative di Brown-Séquard, dava però luogo
    a preparati instabili, contaminati e non
    conservabili, se non allo stato secco. La loro
    efficacia non è stata mai seriamente dimostrata e
    gli effetti terapeutici descritti in termini
    miracolistici dalla letteratura dell'800, si
    debbono imputare più alla suggestione del
    paziente che alla realtà di reperti clinici
    dimostrati sperimentalmente.

75
Emil Adolf von BEHRING
  • La notte di Natale del 1890 Emil Adolf von
    Behring, medico e batteriologo tedesco sperimenta
    per la prima volta il siero antidifterico su una
    decina di bambini ammalati.
  • Egli dimostra che nel siero di animali vaccinati
    vi è la presenza di proprietà capaci
    neutralizzare le tossine difteriche e quelle
    tetaniche.
  • Iniziava così lera della sieroterapia
    antidifterica, uno dei maggiori successi della
    batteriologia del secolo scorso.
  • Behering aprì nuovi orizzonti per la profilassi e
    cura della difterite e di altre malattie
    infettive, dimostrando anche che i bambini
    potevano contrarre la tubercolosi ingerendo latte
    di mucca infetta.

76
Emil Adolf von Behring
  • Nel 1901 ricevette il Premio Nobel della
    Medicina per il suo lavoro sulla sieroterapia e,
    in particolare, per quello svolto sulla
    difterite. Ma cos'è la vaccinazione se non
    l'applicazione un po maldestra dell'omeopatia?
    Nella sua lezione di premio Nobel per la
    teoria e la pratica dell'immunizzazione
  • Emil von Behring non ebbe alcun dubbio
  • Qual è la causa della immunità delle pecore
    vaccinate contro il carbonchio, se non
    l'influenza precedentemente esercitata da un
    agente di natura simile a quella del mortale
    agente del carbonchio? E con quale termine
    tecnico si potrebbe parlare più appropriatamente
    di questa influenza, esercitata da un agente
    simile, se non con il termine di Hahnemann,
    omeopatia?.

77
  • Nel 1891 WILDE e HERING descrivono molto
    accuratamente la patogenesi del ceppo Syphilinum
    (in Guiding symptoms).
  • Nel 1894 MERSCH si rende meritevole per
    lintroduzione in terapia del Nosode
    Tubercolicum.
  • E. Beauhamais Nash (1838-1924)
  • Medico americano esponente della teoria delle
    keynote, che descrisse nel suo Leaders in
    Homoeopathic Therapeutics (1898).

78
T. J. M. COLLET
  • T. J. M. COLLET medico e religioso dell'ordine
    domenicano, nel 1898, all'età di 74 anni,
    (Francia), pubblica un'opera in cui espone
    organicamente i risultati clinici delle sue
    meticolose ricerche, verificate in molti anni di
    attività medica con luso di autonosodi in varie
    malattie.
  • Collet è considerato il vero fondatore
    dell'Isoterapia (Iso-autoterapia) e la sua opera
    dà un nuovo impulso all'Isoterapia alla fine del
    XIX secolo.
  • Scrive Collet Se il vero medicamento deve
    essere un agente simile a quello del male, niente
    è più simile all'agente del male che il male
    stesso.

79
T. J. M. COLLET
  • Nella sua opera Isopatie, methode Pasteur par
    voie interne (Isopatia, metodo di Pasteur per via
    interna) Collet afferma che esistono
    essenzialmente 3 metodi di guarigione
    l'allopatia (i contrari), l'omeopatia (i simili)
    e l'isopatia (lidentico) e distingue 3 metodi
    isoterapici
  • 1) - Isoterapia pura, o auto-isopatia, che
    consiste nellutilizzare i prodotti delle
    secrezioni di un malato per guarire la sua stessa
    infermità. Questo metodo equivale a ciò che la
    moderna medicina biologica definisce Isoterapia
  • 2) - Isoterapia organica, che cura gli organi
    malati con derivati dinamizzati da omologhi
    organi sani. L'attuale terminologia omeopatica
    per indicare lIsoterapia organica è
    lOrganoterapia diluita e dinamizzata mentre in
    medicina allopatica e in versione
    farmacologicamente ponderale è definita
    Opoterapia
  • 3) - Isoterapia sieroterapica o Sieroterapia,
    metodo isopatico che utilizza diluizioni
    omeopatiche di sieri e allergeni.

80
Antoine NEBEL (1870-1954)
81
Antoine Nebel
  • Famoso omeopata francese si interessò in modo
    particolare di alte potenze e tipologia, e fu
    inoltre fautore della terapia di drenaggio.
  • Sviluppò una teoria costituzionale basata sulla
    descrizione di 3 tipi costituzionali definiti
    soprattutto dalle caratteristiche morfologiche
  • costituzioni carbonica, fluorica e fosforica.
  • Tale classificazione prese il posto di quella
    precedente di Grauvogl.
  • Nel 1902 NEBEL introduce in terapia il Nosode
    Tuberbolicum già utilizzato nel 1894 da MERSCH.
    Nel 1932, dopo aver preparato la tossina
    tubercolinica, pensò di avere individuato nel
    tubercolinismo un nuovo miasma.

82
Leon VANNIER (1880-1963)
  • Importante medico omeopata francese molto
    influente e noto per le sue teorie sulla
    tipologia.

83
LÉON VANNIER
  • LÉON VANNIER, noto omeopata affermava
  • Il vero simillimum non può essere preparato che
    con un elemento patogeno che ha determinato
    direttamente il male. In pratica somiglianza e
    identità spesso sconfinano luna nellaltra, per
    cui certi rimedi omeopatici sono in realtà
    isoterapici.

84
LÉON VANNIER
  • Scrive Léon VANNIER in Néo-hippocratisme et
    homéopathie La terapeutica con i simili non può
    più essere negata, quando si conosca lefficacia
    dei vaccini. Una tendenza nuova si afferma, un
    ritorno ai principi ippocratici si delinea, e
    ciononostante, la loro discriminazione persiste.

85
LÉON VANNIER
  • La legge dei contrari e la legge della
    similitudine costituiscono in realtà le più
    solide basi di tutta la medicina. Non debbono dar
    luogo a concezioni mediche, la cui osservanza
    settaria e opposizione sistematica sterilizzino
    lo spirito e ostacolino il progresso. Lallopatia
    e lomeopatia si affermano alla luce delle
    scoperte scientifiche più recenti, le quali
    permettono di meglio comprendere lazione della
    dose infinitesimale e di precisarne lazione.

86
A. Nebel e Leon Vannier
  • A. Nebel (1932) e L. Vannier (1955) studiano
    le costituzioni confrontandole con la patogenesi
    di 3 rimedi omeopatici
  • Calcarea carbonica,
  • Calcarea phosphorica,
  • Calcarea fluorica.
  • È questa la tipologia primaria omeopatica, che
    distingue il tipo carbonico, il fosforico
  • e il fluorico.
  • Per L. Vannier (1910) Il tubercolisnismo
    precede la tubercolosi..

87
Valagussa
  • Nel 1918 il Valagussa, pediatra a Roma e
    fondatore della Società Pediatrica Italiana,
    utilizza, con risultati negativi, vaccini
    costituiti da prodotti di autolisi delle matasse
    di sputo filamentoso (vaccino di Krause) per la
    cura del tifo addominale e della pertosse.
    Successivamente, utilizzando vaccini batterici
    Valagussa ottiene invece la rapida guarigione del
    20 dei casi, un notevole miglioramento nel 30 e
    nessun effetto nel 50.

88
Charles Edwin WHEELER (1868-1946)
  • medico omeopata londinese, fu amico e stretto
    collaboratore di E. Bach nel lavoro di ricerca
    allOspedale Omeopatico di Londra. Insieme al
    Dottor Dishington, e con il contributo di John
    Paterson di Glasgow e altri medici, fu a capo
    della ricerca sui nosodi intestinali iniziata
    dallo stesso Edward

89
Edward Bach e Charles Edwin Wheeler
  • Bach e Wheeler furono grandi amici e stretti
    collaboratori nel lavoro di ricerca al London
    Homeopathic Hospital.
  • Bach portò la sua grande esperienza di
    microbiologo in seno allOmeopatia e Wheeler
    aiutò Bach a correlare il suo lavoro di
    batteriologo con la prassi Omeopatica.

90
EDWARD BACH (1886-1936)
  • La conversione al nuovo metodo terapeutico
    indusse Bach a identificare la Psora di Hahnemann
    con la tossiemia intestinale, elaborando nuovi
    concetti relativi alla cura delle malattie
    croniche.
  • Nel 1926 scrisse insieme a Wheeler The Chronic
    Disease a working hypothesis (La Malattia
    Cronica unipotesi di lavoro) che ebbe notevole
    successo nellambiente medico.
  • I risultati ottenuti da coloro che utilizzarono
    i nosodi intestinali furono così soddisfatti che
    i vaccini iniettabili vennero in gran parte
    sostituiti da quelli orali.

91
EDWARD BACH
  • Nel 1912 inizia a preparare autovaccini con
    batteri isolati dalle feci dei pazienti per
    curare malattie croniche, mentre SCHIER utilizza
    sostanze tossiche responsabili di avvelenamenti o
    malattie per la cura delle stesse
    iso-tossicoterapia. Nello stesso anno viene
    praticata la vaccinazione contro la polmonite
    franca e la meningite epidemica.

92
PAUL NIEHANS
  • Nel 1931, dedicandosi per oltre un decennio alle
    ricerche sui trapianti di ghiandole endocrine in
    maniera quasi clandestina, approda alla
    Celluloterapia e dimostra di risolvere casi in
    cui le tecniche tradizionali si erano mostrate
    inefficaci. Malgrado denigrazioni e polemiche,
    Niehans continua a perfezionare il suo metodo e
    nel 1952 espone tutta la sua esperienza in un
    libro, Zellulartherapie, che contiene
    l'esposizione di cinquemila casi clinici.

93
Renè ALLENDY (1889-1942)
  • Si occupò a fondo dei nosodi e nel 1932
    pubblicò un testo completo riguardante
    largomento dal titolo
  • Les Nosodes (Annales Homéopatiques de lHôspital
    Saint-Jacques, Paris), nel quale lautore
    descrisse anche le principali modalità e
    circostanze in cui prescrivere correttamente un
    nosode.

94
FILATOV VLADIMIR PETROVICH (1875-1956)
  • Oftalmologo russo, introdusse per primo il
    trapianto di cornea.
  • Nel 1933 ideò la Tissuloterapia, una speciale
    terapia per la rigenerazione dei tessuti che
    consisteva nell'introdurre nell'organismo malato
    degli stimolatori biogeni ricavati da tessuti
    animali e vegetali, conservati o sotto forma di
    estratti, i quali venivano introdotti per innesto
    e i loro estratti iniettati per via parenterale.

95
Hans Heinrich RECKEWEG (1905-1985)Ideatore
dellaOmotossico-logia
96
Hans Heinrich Reckeweg
  • medico tedesco padre e ideatore, nella secondo
    metà del 900, della moderna Omotossicologia
    (homos stesso toxikon veleno) metodo
    terapeutico che utilizza rimedi omeopatici,
    medicinali allopatici in diluizione omeopatica,
    nosodi e altre sostanze.

97
Hans Heinrich Reckeweg
  • Convinto fautore e sostenitore del drenaggio
    biologico, rifacendosi ai concetti già espressi
    da Antonie Nebel (1870-1954), Reckeweg ha
    identificato nella detossificazione del tessuto
    connettivo (mesenchima) il punto strategico per
    il ripristino e il mantenimento dello stato di
    salute.

98
Hans Heinrich Reckeweg
  • Secondo Reckeweg le malattie sono il
    tentativo che lorganismo compie naturalmente per
    compensare i danni provocati dalle tossine quando
    non riesce più a neutralizzarle ed espellerle.
    LOmotossicologia identifica nelle omotossine la
    causa principale di gran parte delle malattie,
    interpretandole come lincapacità o la difficoltà
    dellorganismo di fronteggiare in modo efficace
    il carico di tossine esogene che provengono
    allorganismo dallalimentazione, dallo stile di
    vita, da cataboliti di farmaci, dallambiente, da
    batteri, virus, e quello dovuto alle tossine
    endogene derivate da processi fisiologici
    perturbati, dai prodotti intermedi dei diversi
    metabolismi, da cataboliti finali, ecc.

99
Othon Andrè JULIAN (1910-1984)
  • Influente omeopata francese autore di testi
    di Materia Medica Omeopatica e Terapia

100
Othon Andrè Julian
  • nel 1960 pubblica in tedesco il testo Materia
    Medica der Nosoden (Materia Medica dei Nosodi -
    Trattato di microimmunoterpia dinamizzata, Ipsa
    Editore, Palermo, 1983), che divenne il lavoro di
    riferimento di altri due grandi medici germanici
    fautori della medicina biologica Reinold Voll,
    fondatore della metodica diagnostica nota nel
    E.A.V. o Elettroagopuntura di Voll, e Hans
    Heinrich Reckeweg, ideatore della moderna
    Omotossicologia.

101
NOSODE
ETIMOLOGIA
  • Il termine Nosodo o Nosode fu coniato da
    CONSTANTINE HERING nel 1832 e deriva dalla parola
    greca
  • Nosos malattia.
  • Nosode come prefisso, aggiunto alla parola eidos
    forma, compone lidea
  • a forma di malattia. Il termine Nosode indica
    dunque una relazione con la malattia e si può
    pertanto paragonarlo al termine latino Noxa,
    che significa danno.

102
NOSODE ETIMOLOGIA
  • Secondo Pierre Schmidt, sembra invece sia stato
    il dott. John Henry Clarke a introdurre nella
    terminologia omeopatica il nuovo termine Nosode.
  • Il termine Nosode asserisce Pierre Schmidt -
    non era noto al tempo di Hahnemann, infatti non è
    menzionato in nessuna sua opera e nemmeno lo
    troviamo citato nei lavori di Gross o di Hering.
  • In realtà,a tuttoggi il termine Nosode non
    compare nei comuni dizionari e neppure
    nellEnciclopedia Treccani, a dimostrazione di
    come il nome, sebbene sia stato coniato da oltre
    un secolo e mezzo, sia rimasto confinato nei
    limiti della terminologia omeopatica.

103
DEFINIZIONE DI NOSODE
  • I Nosodi sono preparazioni omeopatiche ottenute
    da tessuti organici patologici, da colture
    microbiche, da virus, da secrezioni o da
    escrezioni patologiche.
  • Secondo la definizione della Farmacopea
    Omeopatica Ufficiale Tedesca (HBA)
  • I nosodi sono preparazioni ottenute da prodotti
    patologici umani o animali, da germi patogeni o
    dal loro metabolismo, da prodotti di
    decomposizione di organi animali.

104
DEFINIZIONE DI NOSODE
  • Per Nosodi si intendono quei medicinali
    omeopatici che sono costituiti da estratti di
    materiali patologici, adeguatamente preparati in
    forma sterile, diluita e dinamizzata secondo le
    metodologie omeopatiche.
  • Il materiale dal quale derivano i nosodi può
    essere di origine umana, animale o vegetale,
    compresi microrganismi (virus, batteri, miceti
    ecc.), tessuti malati, oppure prodotti di
    processi morbosi come escrezioni, secrezioni e
    flussi (vescicola della scabbia, pus uretrale,
    materiale di sifiloma iniziale), di coltivazioni
    di agenti patogeni (microbi, virus), di prodotti
    del metabolismo umano o animale (succhi biliari),
    di organi o tessuti alterati patologicamente
    (tonsilliti, ulcere, osteomieliti, ecc.).

105
DEFINIZIONE DI NOSODE
  • Tubercolinum è un nosode preparato dalla lesione
    indotta dal micobatterio di Koch, Variolinum è il
    nosode preparato dal materiale derivante da una
    pustola vaiolosa, Carcinosinum da un carcinoma
    mammario, ecc.
  • In senso generale, la Nosodoterapia comprende
    luso terapeutico dei prodotti reazionali
    organici, o dei fattori eziologici che
    rappresentano la fonte del danno della
    malattia.
  • R. Allendy esprime la seguente definizione il
    Nosodo si caratterizza per una sostanza
    patologica impiegata a titolo di medicamento,
    preparata in precedenza e secondo luso
    omeopatico delle diluizioni.

106
DEFINIZIONE DI NOSODE
  • Per E. Iliovici, il nosode dovrà in quantità
    appropriata, provocare, almeno in parte, dei
    disturbi analoghi a quelli che lo si oppone.
  • Secondo la definizione di Pierre Schmidt
  • il Nosode è un rimedio isopatico sino a quando
    non subisce un proving.
  • Egli definisce in tal modo il rimedio Nosode
    Applicazione di una dose attenuata di un
    prodotto patogeno ai fini di guarire la malattia
    della quale esso è il risultato. Se viene
    applicato dopo averlo sperimentato sulluomo
    sano, diventa un Nosodo.

107
DEFINIZIONE DI NOSODE
  • In realtà, molti Nosodi non possiedono affatto
    questa qualità.
  • In base a quanto scrisse Stauffer, i nosodi
    possono essere considerati come rimedi
    immunizzanti, prelevati da germi patogeni o da
    altri prodotti morbosi.
  • M. Fortier-Bernoville sintetizza il significato
    del termine nosode in due parole specificità e
    immunità.

108
TERMINOLOGIA E FARMACOTASSIA
  • La terminologia riguardante le bioterapie non è
    ancora chiaramente definita e i vari termini in
    uso quali Autoisopatia, Autoisoterapia,
    Autonosode, Bioterapia, Bioterapico,
    Celluloterapia, Isopatia, Isopatico, Isoterapia,
    Isoterapico, Iso-allergenoterapia,
    Iso-autoterapia, Iso-tossicoterapia,
    Micro-micoterapia, Nosode, Nosodoterapia,
    Nosodoterapico, Sarcode, Sarcoide,
    Tissuloterapia, Tautopatia, Tossicoterapia,
    possono creare confusione anche in omeopati
    esperti, generando complesse e contraddittorie
    discussioni.

109
CLASSIFICAZIONE NOSODI (F. Piterà)
  • a) - Nosodi e Nosodoterapici (Bioterapici e
  • Bioterapia francese)
  • b) - Isoterapici e Isoterapia (Autonosodi)
  • c) - Allergenoterapici (iso-allergenoterapia)
  • d) - Organoterapici e Organoterapia
  • e) - Ormonoterapici (e Opoterapici)
  • f) - Anfocratopatici
  • g) - Tossicoterapici (iso-tossicoterapia)
  • h) - Tautopatici e Tautopatia
  • Sono invece da escludere dal novero dei nosodi
  • i) - Telluropatici e Geopatici
  • l) - Sarcodi.

110
Micro-immunoterapie dinamizzate (O.A. Julian)
  • a) - Nosodi e Nosodoterapici (Bioterapici
  • e Bioterapia francese)
  • b) - Isoterapici e Isoterapia
  • (Autonosodi)
  • c) - Allergenoterapici (iso-allergeno-
  • terapia)
  • e) - Ormonoterapici (e Opoterapici)
  • g) - Tossicoterapici (iso-tossicoterapia)

111
In Germania, il termine Nosode copre le
seguenti categorie
  • - Nosodi e Nosodoterapici (Bioterapici e
  • Bioterapia francese)
  • b) - Isoterapici e Isoterapia (Autonosodi)
  • c) - Allergenoterapici (iso-allergeno-
  • terapia)
  • e) - Ormonoterapici (e Opoterapici)
  • g) - Tossicoterapici (iso-tossicoterapia)

112
a) - NOSODI e NOSODOTERAPICI (Bioterapici
francesi)
  • Il termine Nosode non è più usato in Francia,
    dove è stato sostituito con quello di
    Bioterapico.
  • Il termine Bioterapico implica luso di sostanze
    biotiche, ovvero rimedi di derivazione
    biologica che pur provenendo da tessuti
    patologici, rispettano lintegrità delle funzioni
    fisiologiche dellorganismo.
  • In Italia il vocabolo Nosode è invece ancora
    utilizzato.

113
b) - ISOTERAPICI e ISOTERAPIA (Autonosodi)
  • Si denominano Isopatici quei Nosodi il cui ceppo
    proviene dal malato stesso (isoterapici).
  • L'Isoterapia è la logica anticipazione
    dell'Omeopatia, e la seconda implica la prima.
  • Tuttavia i seguaci delle due discipline tengono
    molto a mantenerle distinte e non di rado sorgono
    discussioni e polemiche in merito a questa
    distinzione.

114
ISOPATIA (W. Lux - 1832)
  • Il termine Isopatia deriva dal greco
  • isos stessa, patheia sofferenza.
  • È un termine usato probabilmente per la prima
    volta intorno al 1832 da J.J. Wilhelm LUX,
    professore di scienze veterinarie allUniversità
    di Lipsia.
  • Per Isopatia si intende luso di medicinali
    derivati dallo stesso agente che causa la
    malattia o da un prodotto del processo di
    malattia.

115
Isopatia
  • LIsopatia è un metodo generale di terapia, che
    utilizza lo stesso prodotto morboso, il miasma
    che è allorigine della malattia.
  • Pierre Schmidt ribadisce però che lisoterapico
    assume la dignità di Nosode solo se viene
    sperimentato sulluomo sano mediante il proving.
  • Secondo O.A. Julian, lIsopatia è una
    immunopatologia nel senso delle nostre concezioni
    attuali.
  • Isopatico è ciò che riguarda lisopatia.

116
Isoterapia
  • Lisoterapia è una metodologia terapeutica legata
    alla tradizione ippocratica, anch'essa fedele
    all'antichissimo precetto del primum non
    nocere.
  • Affine all'Omeopatia, lIsopatia si basa sulla
    legge dell'identità aequalia aequalibus
    curentur, l'identico sia guarito con l'identico,
    ossia la causa diluita di un male guarisce quello
    stesso male.
  • È un principio molto più generico, perché include
    anche metodi di vaccinazione, di sieroterapia, di
    proteinoterapia, di organoterapia, ecc.

117
Isoterapia
  • Il concetto di Isoterapia implica anche un
    autonosode, costituito da materiale patologico
    del paziente, reso apatogeno.
  • La terapia con autonosode o autovaccino era già
    conosciuta nellantichità sotto forma di
    Autourinoterapia e Autoemoterapia e più
    recentemente come Autovaccino.

118
Isoterapia
  • Per principio isoterapico sintende, invece, la
    guarigione da malattie tramite materiali forniti
    dalla stessa malattia, ma non dallo stesso
    malato.
  • La terapia con eteronosodi e tutte le
    vaccinazioni preventive ne fanno parte.
  • Con il concetto di eterovaccinazione sintende la
    terapia con Nosodi prodotti industrialmente.

119
Isoterapia
  • Tanto con lautovaccinazione quanto con
    leterovaccinazione vengono somministrati
    terapeuticamente antigeni specifici che danno
    luogo alla formazione di anticorpi.
  • Per Autonosode si intende un prodotto prelevato
    da materiale patologico dello stesso paziente al
    quale viene somministrato a scopo curativo.

120
Isoterapia
  • Esempi allopatici di autonosode sono
    lautoemoterapia e lautosieroterapia.
  • Lautosieroterapia consiste nelliniezione
    sottocutanea in un malato di alcuni cc. del suo
    stesso siero ottenuto dalla retrazione del
    coagulo di sangue prelevato precedentemente da
    una vena
  • procedimento terapeutico identico a quello
    dellautoemoterapia e impiegato nelle stesse
    circostanze (trattamento delle dermatosi,
    dellorticaria, dellasma, ecc.).

121
Isoterapia
  • Nel 1891 Gilbert di Ginevra aveva proposto il
    metodo di autosieroterapia nel trattamento delle
    pleuriti siero-fibrinose mediante iniezione
    sottocutanea al malato di alcuni cc. del suo
    essudato pleurico.
  • La stessa terapia venne applicata alle asciti da
    Audibert e Monges.
  • Lautonosode si ottiene ad esempio, da secrezione
    di pustole, di foruncoli, squame psoriasiche,
    liquido ascitico, lacrime, sangue, sudore, urina
    ecc. Lautonosode configura la nozione di
    Iso-autoterapico o auto-isopatico.

122
Isoterapia
  • L autovaccino è un vaccino di germi del paziente
    coltivati e resi apatogeni.
  • Il paziente dovrà, poi, assumere il vaccino
    stesso.
  • Esempi tipici del principio della ISOTERAPIA (
    cura proveniente dal malato stesso) sono la
    terapia di una foruncolosi cronica con la materia
    stessa del foruncolo, oppure lurina di una forma
    di cistite per la cura di cistiti ricorrenti
    (diluiti e dinamizzati omeopaticamente).

123
Isoterapia
  • Come è noto leffetto del simile è molto più
    forte e definitivo che non leffetto isopatico,
    cioè quello con autonosodi.
  • Una terapia secondo il principio del simile è
    generalmente più efficace di una terapia secondo
    il principio di uguaglianza.

124
Gli Isopatici sono preparati a partire da
  • 1) - Sangue (sangue prelevato per puntura in vena
  • e, in particolari casi, il sangue
    mestruale)
  • 2) - Siero
  • 3) - Urine
  • 4) - Secrezioni patologiche, fra cui si possono
  • distinguere
  • a) - Essudati, (come liquido ascitico, liquido
    dellidrocele,
  • idrartro, la leucorrea, il liquido
    cefalo-rachidiano, ecc.)
  • b) - Escreati (soprattutto broncorree)
  • c) - Pus
  • 5) - Frammenti di organi (polipi nasali)
  • 6) - Squame e trasudati eczematosi.

125
Isoterapia
  • Un tempo gli isopatici rappresentavano un reale
    aiuto per il medico e soprattutto per il malato,
    poiché con la scomparsa di numerosi Nosodi dal
    mercato farmaceutico si poteva ricorrere in una
    certa misura a questa modalità terapeutica.
  • Attualmente, in base alle vigenti normative in
    tema di sanità, non è più possibile effettuare
    questo tipo di terapia.

126
c) - ALLERGENOTERAPICI
  • Sono sostanze allergizzanti diluite e dinamizzate
    omeopaticamente, utilizzate a scopo
    desensibilizzante.
  • Liso-allergenoterapia è stata introdotta da
    Hermann nel 1848 e consiste nellutilizzare, in
    diluizioni omeopatiche crescenti, lo stesso
    allergene responsabile delle manifestazioni
    allergiche.
  • Rientrano in questa categoria derivati
    epidermici, acari della polvere, peli di cane, di
    cavallo, di gatto, piume, polvere domestica,
    pollini di piante e di alberi, sostanze
    alimentari, prodotti liquidi per la casa
    (detersivi per piatti, disinfettanti), lattice,
    nichel, ecc.
  • Queste sostanze vengono spesso utilizzate per la
    cura isopatica delle allergie.

127
d) - ORGANOTERAPICI
  • Lorganoterapia omeopatica si differenzia
    dallopoterapia allopatica in quanto la prima
    utilizza estratti di organi diluiti e
    dinamizzati.
  • lopoterapia indica un intervento terapeutico che
    impiega preparazioni realizzate con estratti
    ponderali dorgano (dal greco opòs succo),
  • lorganoterapia si serve di materiali di base
    prelevati da veterinari specializzati, su animali
    sani destinati al mercato alimentare, diluiti e
    dinamizzati secondo il procedimento omeopatico.

128
ORGANOTERAPICI
  • Le specie animali utilizzate più frequentemente,
    tranne rare eccezioni, sono il coniglio, gli
    ovini e il maiale, provenienti da allevamenti
    biologici sottoposti a severi controlli
    veterinari.
  • Gli organi vengono prelevati in rigorose
    condizioni digiene, congelati, liofilizzati e
    diluiti omeopaticamente.
  • Esistono attualmente oltre 300 ceppi
    organoterapici, messi in commercio in Italia a
    partire dalla 4 CH in forma di fiale orali,
    granuli, globuli, gocce, supposte e triturazioni.

129
ORGANOTERAPICI
  • Per la loro origine, i Nosodi, essendo tessuti
    patologici o agenti responsabili di malattia, si
    distinguono nettamente dagli organoterapici che
    invece sono estratti di organi sani di origine
    animale come ad esempio Aorta, Arteria,
    Articolazione della spalla, Bronchi, Colon,
    Cornea, Corteccia cerebrale, Corteccia surrenale,
    Dischi vertebrali, Duodeno, Epididimo, Epifisi,
    Ghiandole mammarie, Ghiandole salivari, Intestino
    tenue, Ipofisi, Meningi, Menisco, Midollo, Milza,
    Miocardio, Mucosa nasale, Muscolo striato, Nervo
    auditivo, Ovarium, Pancreatinum, Prostata,
    Polmone, Rene, Stomaco, Tendini, Testicoli,
    Thyroidinum, Utero, Vescica urinaria, ecc..

130
e) - ORMONOTERAPICI
  • Gli ormonoterapici sono una ulteriore distinzione
    degli organoterapici, costituiti da sostanze
    ormonali di derivazione naturale o sintetica,
    diluite e dinamizzate omeopaticamente.
  • Esistono in omeopatia tutti i tipi di ormoni e
    precursori ormonali prodotti dal corpo umano
    come A.C.T.H., Adrenalinum, Cortisolo,
    Cortisone, Deidroepiandrosterone, Follicolina,
    F.S.H., Fattore timico sierico, Gonadotropina
    ipofisaria, Glucagone, Insulina, L.H., Melanina,
    Melatonina, Noradrenalina, Ormone
    adrenocorticotropo, Oxytocina, Progesterone,
    Prolattina, Somatormone, Testosterone, Tiroxina,
    T.S.H., ecc.

131
f) ANFOCRATOPATICI (F. Piterà)
  • Vi sono inoltre dei rimedi la cui classificazione
    è più ardua, e che potremmo definire come
    Anfocratopatici.
  • Il termine deriva da
  • anfo ambedue kratos potere patheia
    sofferenza, indica sostanze biologiche dal
    duplice comportamento, le quali, in condizioni
    normali sono fisiologiche ma che, se si
    sviluppano in maniera esagerata, se si
    concentrano in un particolare distretto
    biologico,
  • o se non sono utilizzate in maniera fisiologica,
    hanno il potere di diventare da fisiologiche a
    nettamente patogene.
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