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Title: Comunicazione e Problem Solving Strategico Author: Dott.ssa Fabbri Giorgia Last modified by: daniele Created Date: 1/19/2000 10:23:31 AM Document presentation ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Dott.ssa Fabbri Giorgia fabbri_giorgia@libero.it


1
Leadership e stili di comunicazioneguidare
ad apprendereVigarano Mainarda, 15 marzo 2005
2
Comunicazione e Leadership
  • Essere un leader per i propri alunni significa
    avere la capacità di fungere da esempio, essere
    in grado di motivare, trascinare e coinvolgere
    affinché agiscano in un certo modo perché lo
    vogliono e non semplicemente perché devono.

3
  • Penso che una volta leadership significasse
    imporsi,
  • oggi è possedere le qualità
  • necessarie per meritare la stima delle persone

  • I. Gandhi

4
Comunicazione e Leadership
  • Linsegnante può costringere gli alunni ad
    eseguire i compiti
  • Linsegnante leader li ispira, incoraggia e
    guida, influenzandoli così a lavorare nel modo
    desiderato

leader non sempre si nasce, ma si può
diventarlo attraverso atteggiamenti condotte e
stili comunicativi adeguati
5
I principali stili comunicativi
  • Aggressivo
  • Passivo
  • Assertivo

6
Lo stile adatto
  • Non esistono a priori uno stile giusto ed uno
    sbagliato,
  • ma stili diversi che possono facilitare o meno
    lottenimento di un determinato risultato.

7
Stile aggressivo
  • Impone e pretende
  • Scarica le responsabilità
  • Non fornisce spiegazioni razionali
  • Tende a generalizzare, interpretare, giudicare
  • Cerca di sopraffare e condizionare
  • Vuole acquisire potere sociale, apparire forte,
    mettere soggezione.

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Espressioni tipicamente aggressive
  • Non devi fare questo...
  • Sei sempre il solito!
  • Non hai capito!
  • Stai zitto!
  • Smettila!
  • Forza, sveglia, sbrigati!
  • Non farmi perdere tempo!
  • Ma rifletti su quello che fai!

9
Stile passivo
  • Cerca lapprovazione
  • Subisce e rinuncia
  • Evita il conflitto
  • Non manifesta dissenso
  • Non affronta o rimanda i problemi
  • Tende al conformismo
  • È facilmente condizionabile
  • Lascia agli altri le decisioni
  • Non si assume rischi
  • Dà ragione al più forte

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Espressioni tipicamente passive
  • Posso avere la vostra attenzione?
  • Posso farti una domanda?
  • Ti dispiace se
  • Forse...
  • Non saprei
  • Mi spiace, scusami
  • Va bene, come vuoi
  • Hai ragione
  • Come facciamo?
  • Dai ragazzi comportatevi bene

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Stile assertivo
  • Si assume le proprie responsabilità
  • Rispetta i diritti altrui e propri
  • Esprime desideri, dissenso, sentimenti
  • Ragiona sulla base di fatti
  • Ammette i propri errori
  • È cooperativo
  • È propositivo
  • Mira al successo di sé assieme agli altri

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Espressioni tipicamente assertive
  • Ognuno può intervenire alzando la mano
  • Questo compito è incompleto, ma sono convinta che
    tu possa fare meglio
  • Proviamo a trovare la soluzione
  • La mia opinione è che
  • Non sono daccordo
  • Ho deciso di.

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Segnali non verbali dello stile assertivo
  • Gesti
  • Contatto visivo
  • Postura
  • Tono di voce
  • Ritmo
  • Cordiali, aperti
  • Diretto, costante
  • Aperta, rilassata
  • Volume medio
  • Moderato e modulato

14
  • Lascolto attivo e
  • la critica costruttiva
  • sono caratteristiche peculiari della
    comunicazione assertiva.

15
Lascolto attivo
  • Comunicare attenzione e comprensione
  • Non interrompere e non saltare alle conclusioni
  • Riformulare e ricapitolare ciò che lalunno ha
    detto
  • Fare domande per capire meglio

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La critica costruttiva
  • Mira a correggere e migliorare, non a mortificare
  • Si rivolge al comportamento non alla persona
  • È specifica, riguarda dati di fatto
  • Mira a risolvere problemi e situazioni difficili
    senza accusare

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Atteggiamento aggressivo che mira a mortificare
Non ti impegni mai!!
Sei sempre il solito!!
Mi hai proprio deluso!
Non sei capace di fare niente!!
Lo sapevo che non ci saresti riuscito!
18
Il feedback positivo che accresce lautostima
Sono daccordo con te!
Ti stai impegnando, sono contento di te!!
Sono daccordo con te!
Sono sicura che ce la puoi fare!
Non scoraggiarti, puoi sempre contare su di me!
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  • Lessere umano può venire semplicemente
    addestrato, domato, istruito meccanicamente, o
    veramente illuminato. Si addestrano cani e
    cavalli e si possono addestrare anche gli esseri
    umani. Comunque laddestramento fa poco ciò che
    conta soprattutto è che i bambini imparino a
    pensare.

  • I. Kant

20
Riferimenti Bibliografici
  • Burly-Allen Madelyn (2002), La direzione
    assertiva. Come sviluppare le proprie capacità di
    trattare con le persone, Franco Angeli, Milano.
  • Cialdini Robert B. (1989), Le armi della
    persuasione, Giunti, Firenze.
  • De Sario P. (2002), Non solo parole, Franco
    Angeli, Milano.
  • Fiorenza A., Nardone G. (1995), Lintervento
    strategico nei contesti educativi. Comunicazione
    e problem-solving per i problemi scolastici,
    Giuffrè, Milano.
  • Fiorenza A. (2000), Bambini e ragazzi difficili,
    Ponte alle Grazie, Milano.
  • Fiorenza A. (2004), Come rovinare la vita ai
    propri genitori, Edizioni Pendragon, Bologna.
  • Marcato P., Alfieri G., Musumeci L. (2004),
    Ascoltare e parlare, Edizioni la Meridiana, Bari.
  • Nardone G. , Watzlawick P. (1990), LArte del
    cambiamento, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Nardone G (1991), Suggestione, Ristrutturazione,
    Cambiamento. Lapproccio strategico e
    costruttivista alla psicoterapia breve, Giuffrè,
    Milano.
  • Nardone G., Verbitz T., Milanese R. (1999), Le
    prigioni del cibo, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Nardone G., Mariotti R., Milanese R., Fiorenza A.
    (2000), La terapia dellazienda malata.
    Problem-solving strategico per organizzazioni,
    Ponte alle Grazie, Milano.
  • Nardone G., Giannotti E., Rocchi R. (2001),
    Modelli di famiglia, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Nardone G. (2003), Cavalcare la propria tigre,
    Ponte alle Grazie, Milano.
  • Nardone G., Salvini A. (2004), Il dialogo
    strategico, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Olweus D. (1996), Bullismo a scuola, Giunti,
    Firenze.
  • Pascal B. (1962), Pensieri, Einaudi, Torino.
  • Phillips A. (1999), I no che aiutano a crescere,
    Feltrinelli, Milano.
  • Skorjanec B. (2000), Il linguaggio della terapia
    breve, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Watzlawick P., Nardone G. (a cura di), (1997),
    Terapia Breve Strategica, Raffaello Cortina,
    Milano.
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