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Title: La famiglia in Italia e problematiche europee


1
La famiglia in Italia e problematiche europee
  • Prof. Alisa Del Re
  • Università degli studi di Padova

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Quadro complessivo di riferimento in Europa
  • I paesi europei sono oggi di fronte a due seri
    problemi di politica sociale
  • Invertire il trend di invecchiamento della
    popolazione aumentando il tasso di fertilità
  • Avere allo stesso tempo più donne (e uomini) sul
    mercato del lavoro per garantire la sostenibilità
    dei sistemi del welfare

3
Analisi comparativa tra tasso di fertilità e
lavoro femminile in Europa
1970-1975 1970-1975 2000-2005 2000-2005
Total Fertiliy Rate Female Employment Rate age 25-54 Total Fertiliy Rate Female Employment Rate age 25-54
Denmark 1.95 76.8 1.76 78.9
Finland 1.82 70.4 1.76 78.8
Iceland 2.81 80.8 1.99 85.7
Sweden 1.92 63.4 1.71 81.7
Belgium 2.25 45.8 1.61 67.7
Germany 2.03 47.0 1.34 72.0
Spain 2.90 24.8 1.29 56.5
France 2.47 49.2 1.89 71.8
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Analisi comparativa tra tasso di fertilità e
lavoro femminile in Europa
1970-1975 1970-1975 2000-2005 2000-2005
Total Fertiliy Rate Female Employment Rate age 25-54 Total Fertiliy Rate Female Employment Rate age 25-54
UK 2.43 60.3 1.71 74.1
Greece 2.39 40.1 1.27 56.6
Ireland 3.93 22.1 1.98 65.1
Italy 2.42 27.9 1.29 54.9
Netherlands 2.57 22.6 1.75 73.9
Portugal 2.83 45.9 1.44 74.2
United States 2.00 47.8 2.07 72.0
5
Welfare State in Europa
  • Il welfare state o stato sociale è un insieme di
    istituti principalmente di natura pubblica il cui
    obiettivo principale è quello di tutelare i
    cittadini dai rischi sociali e garantire la
    fruizione di diritti di cittadinanza
  • Rischi sociali
  • 1) Rischi legati al mercato del lavoro e quindi
    connessi alla struttura di classe della società
    (rischi di classe)
  • 2) Rischi che colpiscono gli individui in
    momenti particolari del loro ciclo vitale (rischi
    di ciclo vitale)
  • 3) Rischi connessi ad aspetti intergenerazionali
    (rischi intergenerazionali)
  • Diritti di cittadinanza
  • Garantire i servizi sociali indispensabili per
    consentire unesistenza dignitosa e consapevole
    allinterno di una comunità

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I rischi sociali possono essere
  • internalizzati dalla famiglia
  • gestiti dal mercato
  • assorbiti dallo Stato sociale
  • Quando è lo Stato ad assorbire i rischi, la
    soddisfazione dei bisogni è sia defamilizzata
    (sottratta alla famiglia) sia demercificata
    (sottratta al mercato)

7
Defamilizzare significa
  • alleggerire le responsabilità che ricadono sulla
    famiglia
  • ridurre la dipendenza del benessere degli
    individui dai rapporti di parentela
  • defamilizzare per le donne è in genere una
    pre-condizione della loro capacità di
    mercificarsi (offrirsi come forza lavoro sul
    mercato)
  • la defamilizzazione può avvenire attraverso lo
    Stato e/o attraverso il mercato

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Familismo significa
  • il nucleo familiare è il primo responsabile
  • del benessere dei suoi membri

implica uno scambio intergenerazionale in due
direzioni i giovani ricevono la casa e aiuto
nella gestione quotidiana dei figli i vecchi
avranno assicurato le cure necessarie in caso di
bisogno
principio di sussidiarietà limitare
lintervento pubblico ai casi in cui le reti
parentali falliscono
9
Gøsta Esping-Andersen (1990) The Three Worlds of
Welfare Capitalism, Cambridge, Policy Press
  • Tre modelli di welfare dellEuropa continentale
  • 1. Il modello liberale
  • 2. Il modello socialdemocratico
  • 3. Il modello conservatore
  • 3.1 Il modello mediterraneo

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Sintesi dei tre modelli di Welfare
Liberale Social democratico Conservatore
Ruolo di
Famiglia marginale marginale centrale
Mercato centrale marginale marginale
Stato marginale centrale sussidiario
Welfare State
Unità sociale di solidarietà individuo universo degli individui parentela, Stato, corporazioni.
Luogo prevalente della solidarietà mercato Stato famiglia
Grado di demercificazione minimo massimo alto
Esempi modali USA, GB Svezia Germania
11
Modello mediterraneo
Modello mediterraneo
Ruolo di
Famiglia/volontariato Egemonico
Mercato Marginale
Stato Sussidiario/primario
Welfare State
Unit sociale di solidarietà Parentela/corporazioni/Stato
Luogo della solidarietà Famiglia
Grado di demercificazione Molto alto

Esempi modali Italia, Spagna, Portogallo, Grecia
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Modello mediterraneo
  • Basso tasso di partecipazione femminile al
    mercato del lavoro
  • Servizi di cura delegati al sistema familiare
    (non solo nuclei conviventi ma rapporti di
    parentela)
  • Welfare frammentato su base occupazionale
    diffuse forme di particolarismo, assenza di
    protezione minima di base, forte deficit dei
    servizi pubblici (statalismo DEBOLE)

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Modelli di politiche familiari obiettivi
Politiche incentrate sullalleviamento della
povertà (UK)
Politiche con obiettivo natalista (paesi
francofoni)
Politiche di cittadinanza e di pari opportunità
(paesi scandinavi)
Politiche orientate a sostenere i diritti dei
lavoratori (paesi socialisti)
Politiche di sussidiarietà (Germania, Olanda)
Politiche basate su aspettative di solidarietà
allargata (sussidiarietà allargata) (paesi
mediterranei)
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Modello conservatore/mediterraneo
  • Nei paesi a maggioranza cattolica, lenciclica
    Rerum Novarum (1891) del Papa Leone XIII ha
    esercitato una fortissima influenza, in
    particolare nella definizione dei rapporti tra
    famiglia e Stato
  • ..la famiglia, società domestica anteriore a
    ogni società civile con diritti e obbligazioni
    indipendenti dallo Stato.. ..Per legge
    inviolabile di natura incombe al padre il
    mantenimento della prole..
  • Sistema di welfare state familista protezione
    sociale centrata sul maschio principale
    percettore di reddito e attribuzione alla
    famiglia della responsabilità del benessere dei
    suoi membri e dei principali compiti di cura
    (principio di sussidiarietà)

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Modello conservatore/mediterraneo
  • Lobbligo dei genitori di soccorrere i figli in
    difficoltà è ancora sancito per legge in Austria,
    Germania, Italia riluttanza a fornire servizi di
    cura e, quanto più familistici sono, tanto più
    bassi risultano essere gli assegni familiari che
    erogano difficoltà a riconoscere i nuclei
    atipici
  • Il welfare conservatore interviene solo se le
    famiglie dimostrano di non riuscire a provvedere
    da sole ai propri bisogni (principio di
    sussidiarietà)
  • Rispetto quindi ai programmi fondati sui diritti,
    il modello conservatore, come quello liberale,
    privilegia lassistenza sociale

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Modello conservatore/mediterraneo
  • Famiglia e reti parentali, così come sono
    assistite, liberamente e autonomamente, dalla
    solidarietà delle istituzioni del terzo settore,
    religioso e non, hanno una responsabilità
    primaria di tutela. Lo Stato interviene soltanto
    con modalità residuali
  • La protezione pubblica privilegia apporti
    finanziari rispetto ai servizi come ricoveri,
    ospedali diurni, assistenza domiciliare..- che
    sono delegati alle famiglie
  • Generosità del sistema pensionistico
    contribuisce a sostenere anche i nuovi soggetti a
    rischio

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Modello conservatore/mediterraneo
  • Eredità statalista sopravvive nel trattamento
    privilegiato riservato ai dipendenti della
    pubblica amministrazione, in particolare in
    Austria, Belgio, Francia, Germania e Italia. Ai
    dipendenti pubblici di questi paesi sono concessi
    programmi separati, regolati per di più da norme
    insolitamente munifiche riguardo ai requisiti di
    ammissibilità e al livello dei trasferimenti
  • Sistema fortemente corporativo sistemi nati e
    mantenuti strettamente collegati al mercato del
    lavoro il titolare del diritto è più il
    lavoratore che il cittadino programmi di spesa
    molto frammentati e diversificati per categorie
    sociali

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
(dati dossier statistico ISTAT maggio 2007)
  • 1. Meno matrimoni e in età più avanzata
  • Il numero di matrimoni è in diminuzione dal 1972.
  • Tasso di nuzialità 4,3 matrimoni per 1.000
    abitanti.
  • Età al primo matrimonio cresciuta per le donne
    (30) e per glii uomini (32).
  • Quota dei matrimoni successivi al primo in
    aumento (12,2 rispetto all8,3 del 1995)
  • Quota matrimoni religiosi in diminuzione (67,6,
    era l80 nel 1995).
  • Emergono differenze territoriali, il Sud presenta
    ancora un tasso di nuzialità più alto e una età
    al matrimonio più bassa.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 2. Italia, Paese a bassa fecondità
  • Il numero medio di figli per donna è 1,3 e da 20
    anni lItalia presenta valori non superiori a 1,4
  • Le differenze tra Nord e Sud si sono praticamente
    annullate, grazie al lieve incremento della
    fecondità al Nord e al Centro (da 1,05 a 1,37 e
    da 1,07 a 1,29 nellultimo decennio) alla
    contemporanea diminuzione al Sud (da1,41 a 1,33).
  • Letà alla nascita dei figli ha raggiunto 30,8
    per le donne e 34,6 per gli uomini, come effetto
    della posticipazione delluscita dei giovani
    dalla famiglia di origine.
  • Aumentano le nascite naturali che hanno raggiunto
    il 13,7 e sono quasi raddoppiate in 10 anni.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 3. Crescono matrimoni e nascite della popolazione
    immigrata
  • Gli immigrati residenti in Italia sono più di 2
    milioni 700 mila. I minori sono il 22 della
    popolazione immigrata.
  • I matrimoni con almeno uno sposo straniero
    raggiungono il 12,3 del totale (erano solo il
    4,8 nel 1995).
  • Le nascite da almeno un genitore straniero
    raggiungono il 12 del totale (erano circa il 2
    nel 1995), a conferma del progressivo radicamento
    della popolazione immigrata nel nostro Paese.
  • Nel caso delle nascite, inoltre, sono più
    numerosi i nati da entrambi i genitori stranieri
    (8,7).
  • I permessi di soggiorno per ricongiungimento
    familiare hanno raggiunto quota 682 mila 365, il
    30del totale

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 4. Aumenta linstabilità matrimoniale
  • Separazioni e divorzi sono in crescita. Le
    separazioni legali nel 2004 sono state 83.179
    (erano 52.3232 nel 1995), i divorzi 45.097
    (27.038 nel 1995).
  • Letà alla separazione per gli uomini è 43 anni,
    per le donne è 40 anni letà al divorzio è 45
    anni per gli uomini e 41 per le donne.
  • Il tasso di separazione è pari a 283 separazioni
    ogni 100.000 coniugati.
  • I minori coinvolti nelle separazioni sono stati
    64.292 nel 2004. L83,2 è stato affidato alla
    madre, il 3,6 al padre e il 12,7 ad ambedue.
  • Il numero di separati, divorziati e separati di
    fatto è 2 milioni 635 mila. Di questi il 53,6
    degli uomini vive da single e il 16,1 in coppia,
    mentre il 47,4 delle donne vive sola con i figli
    e l11,4 in coppia.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 5. Famiglie sempre più piccole
  • Le famiglie sono sempre più piccole per il calo
    della fecondità, laumento dellinvecchiamento
    della popolazione e laumento dellinstabilità
    matrimoniale.
  • Le famiglie di uno o due componenti sono il
    53,3 del totale (22.907.000). In particolare il
    26,1 sono persone sole, il 27,2 ha 2
    componenti, il 21,8 ne ha 3, il 18,4 ne ha 4 e
    solo il 6,5 ne ha 5 o più.
  • Crescono le persone sole (in dieci anni passano
    da 4 milioni 200 mila a 5 milioni 900 mila) e le
    coppie senza figli (da 4 milioni 500 mila nel
    1995-1996 a 5 milioni 100 mila nel 2005-2006),
    diminuiscono in dieci anni le coppie con figli,
    che passano da 10 milioni 100 mila a 9 milioni
    600 mila.
  • Le coppie con figli sono più diffuse nel Sud del
    Paese e in particolare in Campania, quelle senza
    figli nel Centro Nord.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 6. La lenta transizione allo stato adulto dei
    giovani
  • I giovani permangono a lungo nella famiglia di
    origine. Tra 20 e 24 anni sono l88, tra 25 e 29
    anni sono il 59,7 e tra 30 e 34 anni il 30,3.
    Permangono più a lungo (nella classe di età 20-34
    anni) i maschi (63,4) delle femmine (47,9), ma
    il modello femminile si è avvicinato negli anni a
    quello maschile.
  • Ragioni del prolungarsi della permanenza in
    famiglia
  • 1) per un maggiore investimento formativo che in
    passato (26,2)
  • 2) per problemi economici che creano incertezza
    per il futuro (precarietà, costo delle abitazioni
    e altri problemi economici 40,1)
  • 3) perché i rapporti tra genitori e figli non
    sono più gerarchici come in passato e i figli
    possono comunque mantenere la propria autonomia
    in casa (42,3).

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 7. Sempre meno figli nelle coppie con figli e nei
    nuclei monogenitori
  • Le coppie con figli sono in totale 9 milioni 591
    mila quelle con figli minori 5 milioni 812 mila.
  • Le coppie con 1 figlio convivente sono il 46 del
    totale (erano il 43,7 dieci anni prima), quelle
    con due il 42,8 (43,5 nel 1995-1996) e quelle
    con tre o più l11,2 (12,8 nel 1995-1996).
  • Nellarco degli ultimi venti anni la fecondità è
    diminuita a livello nazionale del 10 come
    risultato della forte riduzione dei figli del
    terzordine o più (-45,7) a cui si aggiunge una
    diminuzione più contenuta dei secondogeniti
    (-8,4) e un aumento della propensione ad avere
    il primo figlio (2 ).
  • Nel Nord del Paese si registra una ripresa della
    fecondità che interessa il primo figlio (17) e
    il secondo (11) al contrario nel Mezzogiorno
    si osservano importanti riduzioni della fecondità
    per tutti gli ordini in modo particolare dal
    secondo figlio.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 8. Single non vedovi, monogenitori non vedovi,
    coppie non coniugate e famiglie ricostituite
  • I single non vedovi sono 3 milioni 310 mila, i
    monogenitore non vedovi 995 mila, le coppie non
    coniugate 606 mila, le famiglie ricostituite 775
    mila.
  • Tutte queste forme familiari sono in crescita
    negli ultimi 10 anni, anche in conseguenza
    dellaumento di separazioni e divorzi.
  • Tra le coppie non coniugate circa la metà ha
    figli. Negli anni sono cresciute le coppie non
    coniugate con figli (120 mila nel 1995-1996, 293
    mila nel 2005-2006).
  • Sono aumentate anche le convivenze
    prematrimoniali. Il 22,8 dei matrimoni che sono
    avvenuti nel 1998-2003 sono stati preceduti da
    una convivenza. Erano il 14,7 per i matrimoni
    avvenuti tra il 1994 e il 1997.
  • Nel Nord del Paese le convivenze prematrimoniali
    superano oramai il 30.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 9. Le famiglie con anziani sono di più di quelle
    con minori
  • Le famiglie con anziani di 65 anni e più sono il
    36,4, mentre quelle con minori sono il 28,3.
  • 10. Le famiglie con disabili sono oltre 2 milioni
  • Le famiglie con disabili sono pari a 2 milioni
    356 mila, pari al 10,3 del totale.
  • Nella maggioranza delle famiglie (58,3) cè
    almeno una persona non disabile che può farsi
    carico delle persone con disabilità che fanno
    parte della famiglia.
  • Quasi un terzo delle famiglie con disabili
    dichiara di aver bisogno della assistenza
    domiciliare

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 11. I figli sono ancora una barriera allaccesso
    e al mantenimento del lavoro per le donne
  • I tassi di occupazione femminile variano molto in
    base al ruolo in famiglia delle donne se si
    considerano le donne tra 35 e 44 anni si passa
    dall83 delle single al 75,4 delle coppie senza
    figli, al 56,9 delle coppie con figli e al 40,5
    delle coppie con 3 o più figli.
  • Inoltre, quasi una donna su cinque al momento
    della nascita del figlio lascia o perde il
    lavoro.
  • Il carico di lavoro familiare per le donne
    occupate è molto elevato e poco distribuito
    allinterno della coppia. Il 71,7 del lavoro
    familiare della coppia senza figli è infatti a
    carico della donna nel caso in cui la donna
    lavora.
  • Il valore sale se si considerano le lavoratrici
    in coppia con figli (74,9). Lasimmetria dei
    ruoli è maggiore nel Sud del Paese (80,9) per le
    occupate in coppia con figli.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 12. La violenza fisica o sessuale subita dalle
    donne
  • Il 14,3 delle donne dai 16 ai 70 anni ha subito
    nel corso della vita almeno una violenza fisica o
    sessuale da un partner (attuale o passato),
    l1,6 ha subito violenze sessuali prima dei 16
    anni da un parente.
  • La violenza fisica risulta essere il tipo di
    violenza più frequente (12 di vittime rispetto
    al 6,1 di vittime di violenza sessuale e al 2,4
    di stupro o tentato stupro).
  • Sul totale di 482 mila donne vittime di stupro
    nel corso della vita, il 69,7 lo ha subito da
    parte di un partner.
  • Negli ultimi 12 mesi le donne vittime di violenza
    fisica o sessuale da un partner sono state il
    2,4.
  • Analizzando, infine, le denuncie in relazione al
    tipo di violenza subita, emerge che sono
    denunciate il 7,5 delle violenze fisiche e
    appena il 4,8 delle violenze sessuali subite da
    un partner, una quota che arriva al 5,3 in caso
    di stupri e tentati stupri.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 13. Le rete informali, risorsa fondamentale,
    sottoposta a forti tensioni
  • La rete di aiuto informale continua a essere una
    risorsa fondamentale nel nostro Paese. Il
    panorama degli aiuti non cambia molto fra il 1983
    e il 2003.
  • Le donne che lavorano e hanno figli sono
    supportate dalla rete informale come si è visto,
    e usufruiscono del supporto dei nonni più che dei
    servizi nel caso di bimbi di 1-2 anni (il 52,3
    contro il 27,8 che usano i nidi).
  • Il 13,5 dei bambini frequenta un asilo pubblico,
    il 14,3 un asilo privato, il 9,2 è affidato ad
    una baby-sitter, il 63,0 è accudito da un
    familiare (52,3 dai nonni, 7,3 dagli stessi
    genitori, 3,4 da altri parenti/amici).
  • Emergono differenze rilevanti quando si
    considerano gli asili nido i bambini figli di
    lavoratrici, tra uno e due anni, che frequentano
    un nido pubblico sono solo il 7,5 nel
    Mezzogiorno, mentre sono il 16,7 al Centro e il
    15,3 al Nord. Al contrario nel Mezzogiorno si
    registra la percentuale più elevata di utilizzo
    di un asilo nido privato il 18,7 dei figli
    delle lavoratrici contro il 12,3 del Nord e il
    13,6 del Centro.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 14. La maggior parte delle famiglie ha casa in
    proprietà, oltre la metà delle famiglie giovani
    paga un affitto o un mutuo
  • La maggioranza delle famiglie residenti ha una
    casa in proprietà (72), senza rilevanti
    differenze tra le varie regioni il 18,8 è
    affittuario dellabitazione mentre il restante 9
    gode dellabitazione a titolo gratuito o grazie
    ad un usufrutto.

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La famiglia italiana caratteristiche e bisogni
  • 15. La spesa sociale in rapporto al PIL è più
    bassa della media europea
  • Nel 2004, la spesa dedicata alla protezione
    sociale nei paesi della Ue15 ha assorbito il
    27,6 del Pil, dal 2000 è cresciuta meno di un
    punto percentuale.
  • LItalia, si colloca allundicesima posizione
    nella graduatoria dei 15 Paesi, con una quota
    pari al 26,1 del Pil, in crescita di circa un
    punto e mezzo percentuale rispetto al 2000.
  • In relazione alle politiche di sostegno alla
    famiglia, lItalia scende alla penultima
    posizione con il 4,4 contro il 7,8 della Ue15,
    analogamente alle politiche abitative la cui
    quota è pari allo 0,1 (contro il 2 della media
    UE a 15).

32
Finanziaria 2007 politiche per laffermazione
delle pari opportunità
  • Art. 192 organizzazione amministrativa e
    scientifica Osservatorio nazionale sulla famiglia
    (Ministero per la famigliaMinistero del
    lavoroMinistero per i Diritti e le pari
    opportunità) per favorire la conciliazione dei
    tempi di vita e di lavoro
  • Art. 193 piano per gli asili nido, obiettivo
    aumentare posti disponibili dallattuale 9,9 al
    33 entro il 2010 (300milioni per il triennio)
  • Art. 194 dotazione Ministero diritti e Po pari a
    20 milioni di euro per ogni anno del triennio
  • Nel riordino generale dei comitati scientifici e
    degli enti di ricerca (art. 42) e dellIstituto
    di valutazione della scuola (art. 66) si afferma
    il principio dellequilibrio tra uomini e donne

33
Finanziaria 2007 incentivi alloccupazione
femminile
  • Art. 166 incentivi selettivi diversi tra uomini
    e donne, che tengano conto della mancata parità
    nelle posizioni di partenza (tornei asimmetrici)
    nelle zone del sud e nelle aree depresse del
    centro nord assumere e tempo indeterminato una
    donna farà risparmiare alle imprese 150-170 euro
    in più al mese
  • Art. 86 misure a tutela della maternità
    (lavoratrici precarie)
  • Art. 104 rispetto ai fondi per linnovazione
    indistriale posto vincolo di sentire il Ministro
    PO relativamente al rispetto degli obiettivi di
    Lisbone (incremento occupazione femminile e
    investimenti imprenditoria femminile)

34
Finanziaria 2007 politiche per la famiglia
  • Art. 192 istituzione Fondo per le politiche
    della famiglia (215 milioni di euro annuali per
    il triennio 2007-09)
  • Art. 198 Fondo epr la non autosufficienza
  • Art. 199 fondo per linclusione sociale degli
    immigrati
  • Misure fiscali
  • 3 miliardi di euro destinati al sostegno delle
    famiglie attraverso assegni e detrazioni (per
    dipendenti e parasubordinati, con reddito di
    14.000 euro e un figlio inferiore a tre anni,
    assegno familiare detrazioni raggiungerà 2.400
    euro annui)

35
Che cosè famiglia?
  • Per la Costituzione italiana
  • Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della
    famiglia come società naturale fondata sul
    matrimonio
  • E le coppie non sposate?
  • PACS - PAtto Civile di Solidarietà una forma di
    unione civile inizialmente approvata in Francia
    nel 1999 (PActe Civil de Solidarité).
  • In Italia un disegno di legge è stato varato dal
    Consiglio dei Ministri l'8 febbraio 2007, redatto
    dagli staff legislativi dei due Ministri Barbara
    Pollastrini (Pari Opportunità) e Rosy Bindi
    (Famiglia). È stato presentato all'esame del
    Senato della Repubblica (non approvato).
  • DICO (DIritti e doveri delle persone stabilmente
    COnviventi).
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