Title: LA CAMPANIA
1LA CAMPANIA
- Ricerca a cura della Dott.ssa Devito Luciana
- Superficie 13.595
- Popolazione 5.808. 886
- Capoluogo Napoli
- Altre provincie Avellino-
- Benevento-Caserta-
- Salerno
2Caratteristiche fisiche
- La Campania è prevalentemente collinare (50,8),
il 34,6 di essa è montuosa e il 14,7
pianeggiante.
3Caratteristiche fisiche
Per quanto concerne il rilievo, possiamo
innanzitutto distinguere, la dorsale appenninica
centrale, decorrente da nord-ovest a sud-est e
comprendente diversi massicci (Matese, Taburno,
Avella, Terminio, Cervialto, Alburno, Cervati),
seguita verso est da una zona di altopiani e
conche (Benevento, Montecalvo Irpino, Ariano
Irpino, Valle Caudina, ecc). Nella zona litorale
troviamo massicci di origine vulcanica
(Somma-Vesuvio, Campi Flegrei) e di origine
sedimentaria (Monti Latteri e Massico). Le
pianure più importanti sono a nord quella del
fiume Garigliano e quella del fiume Volturno
quest'ultima confina a sud con il solco del fiume
Sarno e costituisce la Pianura Campana
propriamente detta, fertile ed intensamente
popolata. Ricordiamo, inoltre, la pianura del
fiume Sele a sud, formante la piana di Pesto e la
pianura di Salerno. Ad est dei massicci
dell'Alburno e del Cervati si distende il Vallo
di Diano attraversato dal fiume Tanagro che in
origine era un grande lago pleistocenico .I fiumi
si riversano per lo più nel Tirreno ed hanno un
corso tortuoso, con ripide gole tra i vari
massicci della regione. Le sorgenti sono copiose
e sorgono ai piedi dei rilievi calcarei, nei
quali sono frequenti fenomeni Carsici
4Caratteristiche fisiche
LArcipelogo Campano è composto da 3 isole
principali Ischia, Capri e Procida, famose in
tutto il mondo per le loro bellezze naturali
5I 12 Comuni della Campania
6Clima e stagioni
- La Campania può essere suddivisa in due zone
climatiche quella col clima mite, influenzato
dalla presenza del mare, che comprende la costa
del Casertano, il napoletano e la costa del
salernitano (insieme naturalmente all'arcipelago)
dove si possono sentire maggiormente i benefici
del mare e quella col clima più rigido, che
comprende le zone interne dove si nota l'aumento
della presenza della montagna infatti in inverno
nelle zone montuose si registrano temperature
rigide, ed anche nelle valli non mancano gelate e
banchi di nebbia, talvolta accompagnate da
nevicate che si fanno sempre più copiose man mano
che ci si addentra nell'entroterra e si sale di
altezza. In estate si possono raggiungere
temperature alte e vi sono giornate di pieno
sole, tuttavia le caratteristiche orografiche e
l'influenza benefica del mare, rendono il caldo
maggiormente sopportabile.
7Napoli
8Usi costumi e tradizioni a Napoli
- FESTE SACRE E PROFANE
- trasferimento delle reliquie del santo dall'agro
Marciano alla catacomba di Napoli. Questa
processione, chiamata anche "processione delle
statue", è insieme uno spettacolo di fede e di
folclore. Questo evento si colloca tre le altre
due date fisse del ricorrente prodigio il 16
dicembre, anniversario dell'eruzione vesuviana
del 1631, e il 19 settembre, data del martirio. - Festa della Madonna del Carmine 16 luglio - La
festa si svolge in uno dei luoghi più
significativi della città, Piazza Mercato. Si
festeggia la bruna vergine del Carmelo.
Anticamente era la festa dei pescivendoli di
Porta Capuana, di Forcella, della Marina e di
Sant'Egidio. In memoria della battaglia della
Goletta contro i Turchi, veniva costruito un
castelletto e poi incendiato. All'usanza del
castelletto con il tempo si è andata sostituendo,
anche se con le stesse modalità, l'incendio del
campanile, oggi caratteristica principale della
festa. - Festa di Piedigrotta settembre - Festa dedicata
al culto della Madonna, fino a qualche anno fa
era rimasta solo un ricordo. Era infatti dal 1966
che i festeggiamenti non avevano più luogo. - Festa di San Gennaro 19 settembre - E' questo il
giorno in cui ricorre il martirio del santo e in
cui la città attende il miracolo. La suggestiva
cerimonia ha luogo nel Duomo dove, tra
invocazioni e preghiere in dialetto, si attende
la liquefazione del sangue, custodito in due
piccoli balsamari vitrei di foggia diversa
databili ai primi decenni del IV secolo. - Festa di Sant'Antuono 17 gennaio - Festa in onore
di Sant'Antonio Abate durante la quale nei rioni
popolari vengono preparati i tradizionali cippi,
i falò. Sin dalla mattina nelle strade si
ammucchiano pezzi di legno e roba vecchia, che a
volte raggiungono dimensioni elevate, fino a
quando non viene acceso il fuoco. - Festa di San Giuseppe 19 marzo - Per le strade si
vendono le tradizionali zeppole. - AFRAGOLA - 13 giugno - Festa di Sant'Antonio di
Padova.
9Usi e costumi e tradizioni a Napoli
- GIUGLIANO - Festa della Madonna della Pace - Si
celebra dalla vigilia di Pentecoste fino alla
domenica della Santissima Trinità. La statua
della Vergine con il Cristo morto tra le braccia,
posta su un carro trainato da buoi, percorre le
strade della cittadina. Suggestivo il volo
dell'angelo, sia all'uscita che all'ingresso
della statua dalla Chiesa. Una bambina vestita di
bianco, con due ali sulle spalle e in mano un
giglio, tenuta da una fune viene fatta "volare"
all'altezza di venti metri e cosparge la statua
della Vergine con incenso e coriandoli. - OTTAVIANO - Festa di San Michele Arcangelo - 8
maggio. In un clima suggestivo si svolge la
processione, durante la quale una coppia di
ragazzi, un maschietto ed una femminuccia,
compiono un volo, sospesi ad una fune, in onore
del Santo. Gli angeli scendono per tre volte, in
tre piazze diverse del paese, al passaggio della
statua del Santo con la spada sguainata. La
Processione si conclude nella Chiesa di San
Michele Arcangelo. Corsa dei Ciucci - 10 maggio.
Tradizionale parata di asini e cavalieri in
costume medievale e carri folkloristici che
appartenenti a sei contrade differenti si
scontrano in un emozionante palio. - BOSCOTRECASE - Festa di Sant'ANNA - 31 luglio. La
statua della santa, conservata nell'omonima
chiesa, viene portata in processione per le
strade del paese. I festeggiamenti si concludono
con una grande tombolata nella piazza centrale.
10Usi costumi e tradizioni a Napoli
- GIUGLIANO - Festa della Madonna della Pace - Si
celebra dalla vigilia di Pentecoste fino alla
domenica della Santissima Trinità. La statua
della Vergine con il Cristo morto tra le braccia,
posta su un carro trainato da buoi, percorre le
strade della cittadina. Suggestivo il volo
dell'angelo, sia all'uscita che all'ingresso
della statua dalla Chiesa. Una bambina vestita di
bianco, con due ali sulle spalle e in mano un
giglio, tenuta da una fune viene fatta "volare"
all'altezza di venti metri e cosparge la statua
della Vergine con incenso e coriandoli.
11Usi costumi e tradizioni a Napoli
- TORRE DEL GRECO - Festa della Madonna dei 4
Altari - 24 maggio. Durante i festeggiamenti
quattro altari vengono sistemati nei punti
cardinali della città. Ogni anno gli Altari hanno
fattezze diverse e competono in altezza e in
bellezza. La costruzione e le decorazioni vengono
realizzate da anziani maestri locali. Si tratta
della più importante festa di Torre del Greco
istituita dagli Spagnoli nel '500. - FESTA DELL'IMMACOLATA - 8 dicembre. Il corteo in
onore dell'Immacolata esce dalla Basilica di S.
Croce. La statua della Madonna è posizionata su
un carro di imponenti dimensioni, lungo 10 metri,
largo 2,80 metri e alto 6 metri. E' infatti
sostenuto da circa 150 uomini in camice bianco
che lo fanno sfilare per le strade cittadine tra
gli applausi dei numerosi fedeli e il volo dei
colombi lanciati dal carro. Seguono, oltre alla
banda, ai sacerdoti e alle autorità, una serie di
piccoli carri, costruiti dai fedeli che li
portano sulle loro spalle. La processione
attraversa la città tra lanci di coriandoli e
petali di fiori, e i balconi rivestiti di coperte
di damasco, seta e merletti. Terminata la
processione il carro viene riportato in Chiesa e
vi resta per 8 giorni. Durante i dodici sabati
che precedono il solenne giorno si svolgono
novene e funzioni religiose, e la domenica
precedente alla festa i fedeli offrono dei fiori
alla Madonna.
12Foto di Napoli
13Usi costumi e tradizioni a Napoli
- CASOLA DI NAPOLI - Festa patronale Seconda
domenica di luglio. - SANT'ANASTASIA MADONNA DELL'ARCO - Lunedi in
Albis. I festeggiamenti in onore della Madonna
dell'Arco risalgono al 1450 e il pellegrinaggio
dai vicoli di Napoli al Santuario ripete un
rituale di gesti e di comportamenti che è del
tutto simile a quello di quattro secoli fa. Alle
processioni partecipano numerosi gruppi di
"battenti" o "fujenti" che, vestiti di bianco con
fasce rosse alla vita e azzurre a tracolla,
portano per molte ore di cammino stendardi e
immagini della Madonna dell'Arco fino al
Santuario. Qui si assiste alla tradizionale
"caduta" ai piedi della Madonna. Dopo il fischio
del capo paranza, i fedeli si lanciano con il
viso a terra e vi rimangono a lungo fino a quando
non ricevono l'ordine di alzarsi. - ARZANO - Festa del Sacro Cuore di Gesù 6 giugno.
- NOLA - Festa dei Gigli - Domenica successiva al
22 giugno. Questa festa vanta una tradizione
lunga circa quindici secoli. I festeggiamenti, in
onore di San Paolino, sono caratterizzati dalla
processione di mastodontiche torri realizzate in
legno e cartapesta che le varie corporazioni
trasportano sulle spalle. - BARRA - Festa dei Gigli - ultima domenica del
mese di settembre. La festa dei Gigli trae
origine da antichissimi rituali agricoli pagàni
propiziatori per la fecondità della terra. Le
pesanti e alte strutture del Giglio vengono
trasportate lungo le strade del paese da un
gruppo di 128 uomini definito "paranza". Un certo
numero si dispone sui lati e sulle cime delle 8
varre mentre tre alzatori sono disposti su ogni
singolo varretiello. Le paranze,in numero di
cinque 5, hanno ognuna un nome Paranza Amici
Miei, La Formidabile, LInsuperabile, La Mondiale
e Paranza Ultras. Nei giorni che precedono la
Festa i vari Comitati, organizzano nei rioni di
appartenenza, una serie di manifestazioni
collaterali. - SAN GIORGIO A CREMANO - Festa di San Giorgio,
patrono 24 aprile.
14 15Usi costumi e tradizioni a Napoli
- POZZUOLI - Festa di Sant'Antonio di Padova - 13
giugno. Il Santo viene festeggiato con una
solenne processione. durante la quale la statua
in legno del santo viene trasportata dall'omonima
chiesa al borgo del Serapeo. Festa della Madonna
dell'Assunta - 15 agosto. In questa festa si
fonde il rituale sacro della processione, con
quello profano della conquista del pennone, una
sorta di albero della cuccagna insaponato che
sporge sul mare. Festa di San Gennaro - 19
settembre. Secondo la leggenda le tracce di
sangue presenti sull'altare paleocristiano
apparterrebbero al santo. Infatti queste si
liquefanno contemporaneamente al sangue contenuto
nell'ampolla del Duomo di Napoli. Festa di San
Procolo - 16 novembre. Festeggiamenti in onore
del patrono della città Processione dei martiri
San Procolo, San Gennaro e San Gelso - Prima
domenica di maggio. Vengono portati in
processione per le strade principali della città
il busto di San Procolo, le reliquie e i busti di
San Gennaro e San Gelso. - QUARTO - Festa di Santa Maria - 12 settembre.
Festeggiamenti in onore della Patrona della
città. La statua della Santa viene portata in
processione per tutto il paese che per
l'occasione viene illuminato da luminarie e pieno
di bancarelle. - MONTE DI PROCIDA - Festa della Madonna
dell'Assunta - 15 agosto. Festa in onore della
Santa Patrona con processione religiosa e fuochi
pirotecnici a mare.
16Benevento
17Usi costumi e tradizioni a Benevento
- FESTE SACRE E PROFANE
- BENEVENTO
- Carnevale delle Streghe - febbraio.
- CASTELVENERE
- Festa della Madonna della Seggiola - 1domenica
dopo Pasqua. - Festa della Madonna della Foresta - 8.settembre.
- Natale al Borgo - dal 20 al 27 dicembre.
- CERRETO SANNITA
- Presepiarte - Natale
- Mostra presepiale nazionale Rassegna nazionale di
ceramica - 2metà di settembre. - GUARDIA SANFRAMONDI
- Processione dei Battenti - 15 agosto.
- Uno dei riti più incredibili e spettacolari cui
sia possibile assistere oggi nell'intera Europa.
La processione dei Battenti si svolge ogni sette
anni(ultima edizione speciale in occasione del
Giubileo del 2000) nella Domenica successiva al
giorno dell'Assunta. Ogni contrada del paese
allestisce i suoi quadri viventi,che riproducono
scene legate al racconto della Bibbia e dei
Vangeli. Fin dalle prime ore del mattino,
centinaia di persone coperte da un cappuccio
bianco e un lungo saio, si radunano in una
cappella laterale della Cattedrale.Al termine
della funzione crollano in ginocchio sul
pavimento della chiesa e percuotendosi il petto
con una spugnetta di sughero,nella quale sono
conficcati 33 spilli(gli anni di Cristo)si
procurano una miriade di piccole lacerazioni. A
tutto questo segue una processione lungo le vie
di Guardia dove i Battenti continuano a fare la
loro penitenza seguiti da devoti, che portano
bottiglioni di aceto da utilizzare per
disinfettare le piaghe.
18Usi costumi e tradizioni a Benevento
- PONTE
- Festa patronale di San Giovanni - 24 maggio
Durante la festa si disputa la famosa corsa delle
carrette. - Festa di Sant'Antonio - 13 giugno.
- Cuore di Gesù - 30 giugno.
- PONTELANDOLFO
- Ruzzola del formaggio - periodo di Carnevale Le
origini di questa singolare festa risalgono al
1300,si tratta di un gioco praticato da
popolazioni del basso Lazio rifugiatesi a
Pontelandolfo per sfuggire ad una pestilenza. Il
gioco consiste nel lanciare forme di formaggio
con l'aiuto di una corda avvolta intorno per le
vie del paese,vince chi per primo completa il
percorso con un minor numero di lanci.
19Usi costumi e tradizioni a Benevento
- SAN LORENZELLO
- Mercantico - ultimo fine settimana di ogni mese
Fiera che ha un fortissimo richiamo nazionale ed
anima le stradine del centro storico.Si possono
acquistare oggetti da collezione e di
modernariato. - SAN MARCO DEI CAVOTI
- Fuoco del Rosario - primo sabato di ottobre.
- SANT'AGATA DEI GOTI
- Festa del Cavalier Turchino - settimana di
Carnevale Festa itinerante che si svolge nel
centro storico, rappresenta l'eterna ed impari
lotta tra la Vita e la Morte che con la sua
falce,miete vite senza distinzione di età e di
ceto. Festa di Sant'Agata - 5 febbraio. - SOLOPACA
- Festa dell'uva - 2domenica di settembre
All'interno dei festeggiamenti per l'Addolorata
decine di enormi e singolari sculture sfilano per
le strade del paese.La singolarità di queste
sculture risiede nel fatto che sono fatte da
acini d'uva incollati su dei supporti di legno,di
cartone o cartapesta.Le sculture sono poi montate
su carri trainati da trattori.Il più bel carro si
aggiudica un premio,un ambitissimo stendardo. Le
origini della festa dell'uva. - TORRECUSO
- Festa di San Liberatore - 14/15/16maggio Durante
questi tre giorni di festa si organizza
un'importante fiera del bestiame,processioni,
fuochi d'artificio, un'esposizione di attrezzi
agricoli.Al santuario collinare di San Liberatore
si svolge una processione contadina.
20Salerno
21Usi costumi e tradizioni a Salerno
- FESTE SACRE E PROFANE
- ACERNO Carnevale picentino - periodo di
carnevale. - ALBANELLA Festa patronale di Santa Sofia -
15maggio. - ANGRI Palio storico - 23/24settembre.
- AMALFI Festa patronale di Sant'Andrea - 27
giugno. - Regata Storica delle antiche Repubbliche Marinare
- giugno o luglio. - Le quattro repubbliche marinare si alternano
nell'ospitare la regata.La gara si disputa tra
quattro imbarcazioni riprodotte sul modella
dell'epoca.L'equipaggio è formato da otto
vogatori più un timoniere.L'inizio della regata è
preceduto da un lungo e suggestivo corteo in
costume che parte dalla Chiesa di San Salvatore
di Bireto ad Atrani.Prossima edizipe amalfitana
nel 2001. - La Sposa di Amalfi - ultima decade di Luglio.
- Discesa della stella cometa dalla torre di ZIRO
ed esposizione dei presepi - dicembre. - CAMPAGNA I Fucanoli per la festa di Sant'Antonio
Abate - 17gennaio. - A 'chiena' - luglio/agosto.
- CASTELLABATE Festa di San Costabile Gentilcore -
17 febbraio. - Festa di San Marco Evangelista - 25 aprile.
- Processione a mare. Festa di Santa Maria a Mare -
15 agosto.
22Usi costumi e tradizioni a Salerno
- CAVA DE'TIRRENI Festa di Monte Castello - giugno.
- Disfida dei Trombolieri - luglio Rassegna di
folclore internazionale - settembre. - Esibizione degli Sbandieratori Cavensi Ha
raggiunto vertici internazioneli e consta in una
continua sequenza di esercizi con una o più
bandiere, di gruppo o individuali, ove si possono
osservare movimenti alternati a sequenza veloci,
con lanci e scambi a coppia ed in progressione,
esercizi a due bandiere e figure acrobatiche con
salti al drappo e agli alfieri. Il tutto è
coordinato da un continuo sincronismo, in cui
l'alfiere elegantemente volteggia la bandiera
armonizzandola con i movimenti del suo corpo. - Esposizione e concorso dei presepi - dicembre.
- CETARA Festa di San Pietro a mare - 29giugno
Natale al Borgo - dicembre. - CONTURSI TERME Festa del santo patrono -
1agosto. - LAURITO Festa patronale di San Filippo -
12maggio. - Festa della Madonna del Carmine - luglio.
- Festa della madonna del Cielo - 2Domenica di
Settembre. - MAIORI Gran carnevale - periodo di carnevale.
- Sfilata dei Battenti - settimana santa.
- Ferragosto maiorese e festa dell'Assunta - 14/17
agosto. - MINORI Festa di Santa Trofimena - 13/14luglio
Spettacolo di fuochi pirotecnici sul mare. - NOCERA INFERIORE Festa del 1maggio.
- Festa di San Prisco - 9 maggio.
- Festa di San Francesco - 4 ottobre.
23Salerno
24Usi costumi e tradizioni a Salerno
- PAESTUM Festa tradizionale dell'Annunziata -
24/25 marzo Fiera e mercato. - PAGANI Processione della Madonna delle Galline -
Domenica in Albis. - PALINURO Rievocazione storica - 14 luglio.
- POSITANO Sbarco dei Saraceni - 14 agosto.
- PRIGNANO CILENTO Li Turchi - Lunedì in Albis.
- Spettacolo popolare in onore di San Nicola di
Bari,patrono del paese e tradizionale Volo
dell'Angelo. - RAVELLO Festa patronale di San Pantaleone - 27
luglio. - Solenne celebrazione religiosa in onore del santo
patrono. Nel Duomo è conservato il sangue del
Santo che si liquefa nella ricorrenza della sua
morte.
25Usi costumi e tradizioni a Salerno
- SALERNO Carnevale la 'città dei bambini -
febbraio. - Salerno Porte Aperte - maggio.
- Visita ai monumenti e agli edifici solitamente
chiusi in città. - Festa di San Matteo - 21 settembre. Fra le
tradizioni ancora vive a Salerno la più
importante è la festa in onore di San Matteo, che
ha origini longobarde. La festa si celebra per
tre giorni fino a culminare nella processione del
21 settembre. In quest'occasione le statue dei
santi martiri, insieme a quella di San Matteo,
sono condotte per la città. Portare le statue a
spalla è considerato un privilegio gruppi di
uomini escono correndo dalle scale del Duomo
reggendo le pesanti statue senza farle cadere. La
processione è seguita dalle confraternite dai
colorati mantelli, dalle massime autorità
cittadine. Oltre alle celebrazioni religiose si
organizzano bancarelle, luminarie, concerti e
fuochi d'artificio sul mare. - Maratona dei templi - settembre.
- Gara podistica nazionale Paestum - Salerno.
- Aria di Natale - dicembre - gennaio
Manifestazioni natalizie. - Agosto.
26Salerno
27Usi costumi e tradizioni a Salerno
- SAPRI
- Rievocazione dello Sbarco di Carlo Pisacane -
Agosto Ricorda l'eroica e sfortunata impresa del
patriota che qui il 2 luglio 1857 con pochi
compagni - fu assalito e sopraffatto dalla
popolazione locale e dai Borbonici. Pisacane,
imbarcatosi a Genova il 25 giugno, era approdato
pochi giorni dopo a Sapri con la speranza di
sollevare la massa dei contadini e dei pastori
contro il regime borbonico. - SARNO Processione dei Paputi - Venerdì Santo.
- Festa di San Michele Arcangelo - 8/15 maggio.
- Festa patronale - 14/17 agosto.
- TORCHIARA
- Focara e antica processione di Sant'Antuono -
16/17 gennaio. - Festa patronale di San Salvatore - 5/6 a
28Usi costumi e tradizioni a Avellino
- IRPINIA - FESTE SACRE E PROFANE
- AVELLINO Carnevale Avellinese - Febbraio.
Manifestazione tradizionale con l'esibizione
della "Zeza". La manifestazione, di origine
campana, poi rielaborata e fatta propria dalla
gente irpina, si svolge in costume. La storia di
Zeza è un pezzo di teatro popolare, di "Commedia
dell'Arte un vecchio contratto di matrimonio che
ha come tema dominante la dote. L'azione è
condotta da uomini che interpretano parti
femminili. Palio della Botte - Prima domenica di
Giugno. Secondo un'antica tradizione orale,nel
corso Umberto 1 (già via Costantinopoli,vecchia
strada alla porte di Avellino,d'importanza
storica, perchè collegava le zone interne e la
Puglia), sembra si svolgesse una gara detta
"Della Botte" I rappresentanti delle varie
contrade della città, si sfidano facendo rotolare
una botte di circa 2 ql. spinta da un bastone di
ferro. Festa di Santa Rita - 22 Maggio. Festa
della Madonna Assunta - 15 Agosto. Festa molto
sentita, nel cuore dell'estate. La madonna viene
portata in processione per le vie della città. - ALTAVILLA IRPINA La notte delle streghe - 16
Agosto la Pro-loco di Altavilla I., ha
reinterpretato l'antica leggenda della monaca di
Benevento, in chiave satirica. "La notte delle
streghe" si consuma intorno ai falò e la festa è
animata da giochi, danze e buona cucina. La
serata termine con l'elezione della regina del
Sabba scelta tra "le streghe convenute". "Il
Palio dell'Anguria" - 18 Agosto. Rievocazione dei
festeggiamenti in onore di Costanza de
Hauteville, imperatrice normanna che per
festeggiare coloro che la ospitarono prima di
andare in sposa a Enrico VI, organizzò un palio.
Nella rievocazione, i cavalieri hanno sotto
braccio un'anguria da offrire alla principessa.
Festa del Patrono San Pellegrino - 24 Agosto.
Durante la festa ha luogo il corteo dei
"battenti", fedeli molto devoti che vestiti di
bianco, saltellano e questuano in giro per il
paese fino a raggiungere il Santuario del Patrono
per sciogliere il proprio voto.
29Usi costumi e tradizioni a Avellino
- CERVINARA Fiera di S. Egidio - 6 Settembre.
- CESINALI San Rocco da Montpellier - Penultima
domenica di Agosto. Festa patronale. - FLUMERI "Il Giglio di S. Rocco" - Agosto.
Manifestazione folkloristica che trae origine da
antichi riti di ringraziamento della gente dei
campi per il raccolto. Obelisco alto circa 15
metri realizzato con spiga di grano intrecciato. - FONTANAROSA "Festa del Carro" - 14 Agosto. Non
dissimile da quella di Flumeri e di Mirabella,
questa festa si svolge trainando su di un carro
un enorme giglio di paglia alto 30 metri, tenuto
in equilibrio da lunghissime funi manovrate da
giovani del luogo. Stands gastronomici, canti e
balli, innaffiati da un ottimo Aglianico
30Avellino
31Usi costumi e tradizioni a Avellino
- GESUALDO Il Palio dell'Alabarda - 15 Agosto.
Manifestazione in onore del Principe Carlo
Gesualdo. Mostre,visite guidate al centro
storico. Cortei in costume d'epoca (1609). - LAPIO Processione con "Le Tavolate" - Venerdì
santo. "Le Tavolate", rappresentano la
rievocazione della passione di Cristo. Con
caratteristici gruppi di statue in cartapesta, a
grandezza naturale, raffiguranti la passione e
morte di Cristo. Ferragosto Lapiano - 1/15
Agosto. Festeggiamenti in onore di S. Antonio e
della Madonna Assunta. - MATERDOMINI "La Benedizione delle sementi" -
Ottobre. Manifestazione tradizionale-religiosa
presso il Santuario di S. Gerardo Maiella. - MERCOGLIANO Festa patronale di San Modestino - 14
Febbraio Festa di San Guglielmo presso il
Santuario di Montevergine - 25 Maggio. "Fiera di
Montevergine" Montevergine - 6 Settembre. - MIRABELLA ECLANO Festa de "Il Carro di Paglia" -
Settembre. Un obelisco alto 25 metri, fatto di
paglia intrecciata, lavorata da artigiani del
luogo, viene trainato da buoi attraverso i campi
fino al paese e seguito da duemila persone che
reggono 42 funi di canapa che si dipartono dal
carro e dall'obelisco. - MONTEFALCIONE Festa dell'Emigrante - Ultima
Domenica di Agosto. Festa in onore di S. Antonio
che si svolge contemporaneamente anche a Toronto,
in Canada. Molto spettacolari i fuochi
pirotecnici, noti in tutto il mondo. - MONTEFUSCO Festa della Santa Spina - 5 Maggio.
Festa della Madonna del Carmine - Prima domenica
di Agosto. Fiera di Sant'Egidio - 28 Agosto.
Festa del "Ciuccio di Fuoco" - Rotondi - 26
Dicembre. Falo' dell'Immacolata - Torrioni - 8
Dicembre. Falo' di S. Lucia - Torrioni - 13
Dicembre
32Usi costumi e tradizioni a Avellino
- MONTEMARANO Carnevale - Febbraio. IL carnevale
Montemaranese, manifestazione consolidata da
decenni,ha superato per la sua fama non solo i
confini provinciali ma anche quelli regionali. Si
rappresenta Carnevale che muore e che idealmente
da inizio alla primavera. - MONTEMILETTO La Giostra Medioevale - Agosto
Corteo storico e rievocazione dell' assalto al
castello Normanno, evento del 1419. Ad avvenuta
concquista, scene di vita contadina con la
"Scogna del grano" e balli folclorisitici. - MUGNANO DEL CARDINALE I Battenti di S. Filomena -
Agosto. I "Battenti" saltellando ritmicamente,si
dirigono al Santuario di S. Filomena ricordandone
la cruenta morte. - PRATA P.U. "Lancio degli Angeli" - Aprile.
Tradizionale manifestazione folkloristica
religiosa due giovinetti sollevati con
carrucole, sospesi nel vuoto, recitano antichi
versi propiziatori in onore della Madonna
dell'Annuziata. - SALZA IRPINA Processione della Madonna Maria SS.
delle Grazie - Seconda Domenica di Settembre
Processione che si conclude con l'accensione del
campanile in piazza. - S.ANDREA DI CONZA Festa delle "Le Maggiaiole" -
Maggio. "Le Maggiaiole", giovinette di S. Andrea
che in devoto corteo, con il capo coperto da un
fazzoletto bianco, sul quale è appuntata una
corona fatta con rametti di uva spina, si
portano, seguite dalla popolazione a Conza. La
manifestazione intende ricordare il ritorno dei
Santandreani a Conza, comunità di antica origine.
- SAN MANGO C. I cavalieri di S.Anna - 26 Luglio.
Lunga e tradizionale cavalcata dal paese al fiume
Calore ed alla Cappella di S. Anna con la
partecipazione di tutto il paese. - TUFO Festa Patronale - 8 maggio. In onore del
Patrono della cittadina, si rappresenta il dramma
sacro di San Michele.
33Usi costumi e tradizioni a Caserta
34Usi costumi e tradizioni a Caserta
- CAPUAIl Carnevale di Capua - Febbraio.
- Di antiche origini, questa manifestazione
risale alla seconda metà dell'1800. Sfilate di
carri allegorici e rievocazione di eventi storici
e d'attualità. Corteo Storico Folkloristico -
Capua - Luglio.Corteo di lontana tradizione, che
rievoca il famoso episodio della "Disfida di
Barletta". L'ultima domenica, "Sacco di Capua". - BORGO DI CASCANO (FRAZIONE DI SESSA)Festa delle
"Coccetelle" - 18 Marzo.Il giorno prima di San
Giuseppe, si svolge un grande falò alla presenza
degli abitanti del luogo che, s'incontrano per
raccontarsi gli eventi dell'anno e preparano le
"coccetelle", ossia dei pani rotondi e molto
gustosi e una minestra di fagioli e ceci, la
"menestella". Una sorta di ringraziamento al
santo protettore, per una miseria che ora è
lontana.
35Usi costumi e tradizioni a Caserta
- CARINOLAFesta de "Il Carretiello" o "San
Bernardo Piccolo" - 12 Marzo.Festa/Asta,
organizzata per raccoglier fondi per la festa
patronale di San Bernardo, che si svolge nella
prima domenica di Agosto. Il termine
"carretiello", sta ad indicare il carretto con
cui si andava in giro un tempo a raccogliere le
offerte da portare in piazza, doni che vengono
battuti all'asta. - MONDRAGONESfilata di carri Allegorici -
Carnevale.Un anno intero per preparare la
sfilata dei carri che sfileranno a carnevale,
spunti i fatti dell'anno e tradizione passata.
Processione del Venerdì Santo PasquaProcessione
di grande spessore religioso, molto sentita dalla
popolazione locale e dai turisti, con Canti e
musiche mondragonesi. Festival Internazionale
del Folklore - LuglioOccasione d'incontro di
diverse tradizioni folcloristiche di tutta
Europa.Fiera di San Bartolomeo - 21/22/23
Agosto.Antica fiera con animali, cavalli,
mucche, maiali etc.
36Usi costumi e tradizioni a Caserta
- ROCCA d'EVANDROFesta di Natale- 25
Dicembre.Tombolata e "zeppole" in piazza per
tutta la notte. - SAN LEUCIO Corteo Storico - Giugno.Corteo in
abiti storici, fatti con le ben note stoffe e
sete preziose. - SESSA AURUNCAProcessione dei Misteri del Venerdì
Santo - Pasqua.La processione dei Misteri e il
Miserere del Venerdì Santo, rappresentano il
culmine della Settimana Santa. Manifestazione
molto struggente, che si svolge tra canti e
preghiere non solo dei fedeli accorsi in massa ad
assistere all'evento, ma dei cantori ufficiali
del Miserere, espressione di una religiosità
orale tramandata da generazioni.
37Campania
38Miti e Leggende
- La Reggia di Caserta
- Definita la Versaille italiana, capolavoro
del Vanvitelli nelle sue 1200 stanze si
nascondono molti elementi segreti. Tra tutti il
ciclo di affreschi ricchi di simbologi massonici.
La stessa Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV
di Borbone era legata alla massoneria.Caserta
Vecchia. - Questo suggestivo borgo medievale, è ricco di
storie e leggende, come quella della "casa delle
bifore" con i suoi spiritelli che si nascondono
in antiche abitazioni e botteghe, oggetto anche
di una tradizione artigianale locale. - L'eccidio di Capua
- Carlo VIII, re di Francia, nel 1497 ebbe
proprio a Capua un segno premonitore.
Improvvisamente vide aprirsi un suo baule, udì
strane voci e uno stendardo gli si pose dinanzi.
Questo fu interpretato come un segno celeste,
perchè egli non si era recato a Gerusalemme. Non
molto tempo dopo, la città subì un massacro
voluto da Cesare Borgia, che uccise migliaia di
persone
39Miti e Leggende
- Il Mithreo di Capua
- Il Mithreo perfettamente conservato è una nota
meta archeologica. Quì si svolgevano i riti
iniziatici previsti dal dal culto del Dio Mithra.
Si trova in una zona sotterranea, per eccellenza
regno delle tenebre ed è aperto al pubblico. - La storia del Drago
- Storia di un enorme Drago che, viveva in una
grotta e uccideva gli uomini e terrorizzava i
villaggi, suo punto debole era il fascino
femminile, infatti solo la vista di giovani donne
lo placava, fino a quando San Paride, lo affrontò
davanti alla sua caverna e lo gettò al fiume. - Il "Mazzamauriello
- Noto anche come "Munaciello" a Napoli, anche nel
Casertano gode di fama antichissima. E' un
folletto, uno gnomo buono e giocherellone.
40Miti e Leggende
- Il "Lupo Mannaro
- Figura molto inquietante, legata a leggende
campane in generale. Alcuni racconti lo legano ad
un giovane che in preda ad una maledizione, si
scaglia contro chi nasce il giorno di Natale,
altri invece ad un marito licantropo che, in
preda alle crisi supplica la moglie di non
aprirgli la porta di casa, un finale tragico è
facilmente immaginabile, colpa la disubbidienza
della moglie. - La Camera delle Fate
- A Bellona, si trova un luogo sotterraneo, noto ai
più per strani giochi di luci che leggende
attribuiscono alla presenza di fate e strane
presenze. - La leggenda del Centauro
- La leggenda racconta che in primavera, un enorme
e mostruoso animale anfibio, strana presenza
spiegata come il frutto di mutazioni genetiche,
usava terrorizzare tutti gli abitanti con i suoi
suoni e le sue impronte.
41Caserta
La Provincia di Caserta è una provincia della
Campania di circa 892.000 abitanti. Confina a
nord-ovest con il Lazio (Provincia di Latina e
Provincia di Frosinone), a nord con il Molise
(Provincia di Isernia e Provincia di Campobasso),
a est con la Provincia di Benevento, a sud con la
Provincia di Napoli, a sud-ovest con il Mar
Tirreno
42Aspetti salienti del turismo
- Il turismo in Campania nel primo trimestre del
2008 è calato del 20, secondo un'indagine a
campione resa nota nel corso della presentazione
a Napoli del rapporto sull'economia campana della
Banca d'Italia. L'indagine indica anche una
flessione del 24 della spesa dei turisti.
43Tipologie del turismo presenti.
- La Campania è visitata sia da stranieri che
italiani, le motivazioni sono differenti, si
passa dal turismo sciistico a quello naturale
per finire a quello marittimo in particolare
nelle isole nonché culturale.
44Attrezzature ricettive
- Molti sono gli hotel, agriturismo e ristoranti
presenti nella regione.
45Risorse turistiche naturali
- Non solo arte,storia e mare la Campania offre
agli amanti della natura tanti luoghi incantevoli
dove trascorrere una indimenticabile vacanza
immersi nel verde. - Due Parchi Nazionali-quello del Vesuvio e quello
del Cilento-nove Parchi Regionali e una serie di
oasi e aree marine protette, di parchi
archeologici e di riserve naturali, che ricoprono
il 30 del territorio campano. - Percorsi che dalla città di Napoli si snodano
verso i magnifici Campi Flegrei e si spingono
oltre, verso il Volturno, in direzione Nord, e
verso la costiera sorrentina e amalfitana, verso
sud.
46Risorse turistiche naturali
- Nella provincia partonopea vale la pena partire
dal Vesuvio, unico vulcano protetto da un Parco
Nazionale, dove nove percorsi escursionistici
sono organizzati secondo diverse tipologie e per
tutte le esigenze. In alternativa si può scoprire
il fascino di una città sommersa nellArea
Marina Protetta del Parco della Gaiola. A pochi
chilometri unaltra Area Protetta, quella di Baia
sommerse, costituisce il Parco Archeologico
sottacqua più vasto al mondo. - Il monte più elevato di trova nella provincia di
Salerno si tratta di Cerviati. In terra del
Cilento, ricade laltro grande Parco Nazionale,
quello del Cilento e Vallo di Diano, il più ampio
della regione.
47Risorse turistiche naturali
- Escursioni, sci di fondo e trekking, sono alcune
delle opportunità che Caserta offre al turista.
In particolare il Sentiero Italia. In inverno,
chi ama la montagna, non dovrà perdere un
escursione a Bocca della Selva situata nel Parco
Nazionale del Matese. - Nella provincia di Benevento, in particolare il
Massiccio del Taburno-Camposauro stupisce per le
fioriture di viole e orchidee. - Nel territorio di Avellino si concentrano due
Parchi Regionali Paternio e Parco dei Monti
Picentini. In questa provincia sorge laltopiano
del Laceno.
48Risorse turistiche culturali
- Nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano è esposto il
gruppo dei Sette Santi Dormienti in una bacheca
di cristallo con larga cornice di legno tarlato
posta sotto laltare. I Sette Dormienti vestono
da guerrieri romani, con corazze di latta
argentata su tuniche rosse e gialle. La leggenda
narra che, divenuti cristiani per sfuggire alla
persecuzione di Diocleziano, si rifugiarono in
una caverna, dormendovi, per miracolo, per alcuni
secoli. Al loro risveglio, essendo mutati la
lingua ed i costumi, furono condotti in cielo da
un angelo. Ancora oggi mostrano le monete
dellimperatore Diocleziano che non potettero
spendere dopo il lungo sonno miracoloso.
49Risorse turistiche folcloriche
- ASSOCIAZIONE SBANDIERATORI CITTA DE LA CAVA
- LAssociazione Sbandieratori Città de la Cava li
Quattro Distretti nasce nel 1969 per volontà del
compianto Luca Barba. - Per circa un decennio lattività del sodalizio si
estrinseca nella partecipazione alle principali
manifestazioni storico, culturali e
folcloristiche organizzate in ambito regionale. I
piccoli sbandieratori crescono e con loro la
voglia di allargare gli orizzonti della
conoscenza. Questo desiderio di realizzare nuove
esperienze nasce anche dal confronto e dallo
scambio con altre realtà sociali vissute in anni
di incontri in Italia e allestero. Di ritorno
dai vari viaggi lentamente maturava lidea di
rendere un doveroso omaggio alle nazioni che
erano state particolarmente ospitali..
50Campania
51Associazione sbandieratori città della Cava
LAssociazione aveva ormai raggiunto i venti anni
di attività. Nel festeggiare questo importante
anniversario in compagnia di associazioni
cittadine ed italiane legate al folklore si pensò
ad un omaggio, un ricordo, legato a quel momento
di festa e di comunione. Così come per incanto
nacque la prima immagine ancora informe della
Bandiera dArgento. Il premio destinato,
insaputamante, a diventare un appuntamento
annuale, è stato costruito grazie alla
formidabile collaborazione del cavaliere Enzo
Baldi, un amico dellassociazione recentemente
scomparso. Lungo la strada molti sono stati gli
incontri determinanti che hanno segnato la storia
associativa. Tra questi il grande Gennaro
Magliulo che condusse verso il panorama della
critica teatrale e televisiva.
52Risorse turistiche folcloristiche
- Un tempo l'industria della neve pressata era
molto attiva. Durante l'inverno, uomini e donne
si portavano a Salto in località tuttora chiamata
Nevere e, raccolta una grande quantità di
neve la pressavano in apposite fosse, che poi
ricoprivano con foglie e terra.Durante la
stagione estiva, le nevi così conservate, segate
in blocchi da Kg. 50, venivano vendute ai bar per
la confezione dei gelati, alle macellerie e
pescherie per la conservazione delle carni e dei
pesci, agli ospedali e ai privati. La maggior
parte del prodotto di notte con i cosiddetti
traini , veniva poi convogliata nel grande
deposito per nevi che nel 1860 il commerciante
Alfonso Amato da Braccigliano allestì a Salerno
in Via dei Mercanti e da qui smerciata un po'
dappertutto. Per questa circostanza il sito fu
chiamato Vicolo della Neve, denominazione che
tuttora conserva. Allora attigua al deposito
esisteva un'osteria attualmente vi sorge un noto
ristorante..
53Braccigliano e i Navieri
Morto nel 1902 Alfonso Amato, questa attività a
Salerno fu continuata dal figlio Antonio fino al
1912, quando questi impiantò a Nocera Inferiore
una fabbrica di ghiaccio a motore, la prima in
Campania, lasciando la gestione del deposito di
Salerno a suo figlio Alfonso. L'attività di
questo deposito cessò nel 1930, anno in cui
Alfonso si trasferì a Nocera Inferiore per
gestirvi la fabbrica di ghiaccio, ereditata dal
padre Antonio. Con l'invenzione della macchina
per la formazione del ghiaccio, l'industria della
neve pressata a Braccigliano andò via via
scemando, fino a scomparire del tutto verso il
1945.
54Campania
55Risorse turistiche culturali
- La fama di Vietri è indissolubilmente legata
allartigianato ceramico che è sempre stato uno
degli elementi fondamentali dell'economia. La
documentazione scritta più antica risale al sec.
XV, quando venivano prodotte langelle di nuda
terracotta. In quegli anni Vietri era uno dei
tanti centri di una più vasta realtà produttiva,
che interessava Nocera, Cava, Salerno. Tra
l'altro privo della materia prima, l'argilla, di
cui, invece, erano particolarmente ricche Nocera
e Salerno. Ma coi secc. XVI-XVII si assiste ad
una evoluzione della struttura produttiva
vietrese in chiave proindustriale. La felice
posizione di Vietri sul mare all'interno del
commercio tirrenico, il diretto rapporto degli
opifici con la spiaggia, centro gravitazionale
della locale economia, il naturale apporto idrico
che alimentava la forza motrice degli opifici, le
retrostanti colline ricche di legname, la
formazione di una locale classe imprenditoriale
molto attiva, particolarmente legata al commercio
con la Sicilia, la Sardegna, la Toscana, la
Liguria, sono tutti elementi che favorirono lo
sviluppo delle locali faenzere.
56La ceramica vietriese
Le alte fornaci a tre piani, affidate alla
protezione di Santo Antuono, sfornavano migliaia
di piatti, di giare, di boccali. I motivi
decorativi tradizionali si rifanno ad una realtà
arcadica, al di fuori del tempo e dello spazio,
schematizzati nel segno del particolare
decorativo. Pastori e contadinelle, paesaggi
agresti, chiesette di campagna, casolari, animali
che popolano lontane foreste, estranee al reale
paesaggio vietrese, fatto di sole e di macchia
mediterranea, che si staglia sul fondale azzurro
del cielo che si fonde col mare. Sono questi i
colori ripresi dalla tavolozza vietrese, filo
conduttore d'una tradizione che si rinnova, nel
decoro e nella forma, ma che non tradisce mai la
qualità della materia, legata alla corposità
dello smalto ed alla velocità delle ampie
campiture di colore, alla cui stesura si adattano
il gesto veloce della spugnetta o del pennello e
l'agile gioco del polso.
57Risorse turistiche culturali
- Fisciano e le sue tradizioni
- L'area che circonda Fisciano, un piccolo paese
della valle dellIrno, vanta antichissime
tradizioni nella lavorazione del rame e delle sue
principali leghe. I suoi opifici, apprezzati e
conosciuti sin dal Medioevo per la pregevole
qualità dei suoi prodotti, la resero famosa in
tutta la penisola, tanto da essere considerata
uno dei maggiori centri artigianali della
lavorazione di questo metallo.Moltissime
famiglie dellepoca, con le loro piccole imprese
artigianali, vivevano lavorando il rame, un
mestiere tramandato con tanta fatica e con
straordinario talento da padre in figlio e che
diede un notevole impulso allo sviluppo e al
benessere di Fisciano.
58Campania
59Fasciano e le sue tradizioni
Inizialmente la produzione locale, pazientemente
ottenuta dai valenti maestri ramari, era
costituita da caldaie e pentolame per uso
domestico, da serrature a chiavistelli, da
bilance a stoviglie in genere, nonché dalle
famose armi di Lancusi. Successivamente, grazie
alla bravura e alla fantasia di alcuni ramari, i
più noti erano quelli appartenenti alla famiglia
Celentano, la lavorazione del rame comincio ad
assumere, con la realizzazione di oggettistica e
di lavori ornamentali, i caratteri di un vero e
proprio artigianato artistico. Il capostipite
della famiglia, Giuseppe Celentano, realizzando,
a Penta, la formula della patinatura a fuoco che
riportava sui manufatti la caratteristica patina
dei reperti archeologici bronzei etruschi e
pompeiani, divenne famoso in quasi tutto il mondo.
60Fasciano e le sue tradizioni
- La lavorazione originale del rame è rimasta
pressoché immutata nel tempo lartigiano, che si
costruisce da solo i propri utensili da lavoro,
utilizza tecniche semplici adoperando labilità
delle mani e la sua fantasia. In ciascuna opera
realizzata si può cogliere labilità nelluso
degli attrezzi, la giusta dose di esperienza e
soprattutto linterpretazione personale
dellartista. Questo è il motivo che distingue il
prodotto artigianale da quello ottenuto da
lavorazioni in serie, in quanto ogni manufatto è
unico nel suo genere, ogni oggetto è diverso
dallaltro.
61Fasciano e le sue tradizioni
Purtroppo oggi, a Fasciano e in particolare nella
frazione di Penta, lartigianato del rame è quasi
del tutto scomparso. Solo Angelo e Vittorio
Villari, maestri dellarte cupra e discendenti di
Giuseppe Celentano continuano, con grande volontà
e per tradizione di famiglia, a svolgere questo
mestiere utilizzando le tecniche tramandate dai
loro avi. E opera dellarte della bottega
Villari il portale della chiesa dellAnnunziata
realizzata alcuni anni fa nel centro storico di
Salerno.
62Campania
63Risorse turistiche culturali
- I mestieri ambulanti nel Cilento
- Tra i tanti mestieri del Cilento ve ne erano di
quelli a posto fisso, con regolare bottega, altri
itineranti. Molti, anche bravi artigiani,
giravano da casolare a casolare offrendo le loro
prestazioni, ricavandone modesti guadagni
consistenti in pochi soldini o, normalmente, in
generi in natura.Alcuni di quei mestieri
consistevano sulla semplice prestazione manuale,
altri nel baratto di merci, altri ancora in vere
e proprie compravendite.
64I mestieri ambulanti del Cilento
U Conzapiatti Il conciapiatti girava per le
campagne dove veniva impiegato nella riparazione
di piatti, scafe, vasi di terra cotta e ruagne
(vasellame di coccio) rotti. La bravura
consisteva nel bucare i cocci, con un trapano ad
arco, e attaccare con mastice di gesso e filo di
ferro, in modo da renderli ancora efficienti.La
semplice riparazione di un piatto, che poteva
essere usato ancora per anni, per il prezzo che
richiedeva, era semple meno costosa che
comperarlo nuovo.Tuttora, nei vecchi vasci,
locali terranei, si trovano vecchi oggetti
riparati dal conzapiatti, sicuri reperti di museo
della cultura contadina.All'occorrenza u
conzapiatti si prestava anche a riparare gli
ombrelli.
65I mestieri ambulanti del Cilento
- Il barbiere Il mestiere del barbiere era
esercitato, per lo più nei grossi centri, con
propria bottega. Le sue prestazioni erano quelle
del taglio dei capelli, della rasatura delle
barbe, ma anche di conciare ombrelli e di apporre
sanguisughe o fare salassi, su prescrizione
medica, agli ammalati di polmonite. Nel salone,
nei giorni di festa, affluivano i clienti dai
piccoli centri o nuclei abitati sparsi per le
campagne.Normalmente era consuetudine degli
uomini di radersi almeno una volta la settimana,
o anche ogni quindici giorni, con un vecchio
rasoio che veniva affilato su di un pezzo di
ardesia. Per il taglio dei capelli correvano
anche alcuni mesi tra un taglio e l'altro. Il
padre provvedeva al taglio dei capelli dei figli
ed anche dei vecchi che non potevano più muoversi
di casa. Per la sistemazione dei capelli sulla
nuca, si seguiva il segno della coppola o anche
di una scodella.Non mancavano, però, barbieri
ambulanti che davano le loro prestazioni a casa
di clienti che di tanto in tanto si facevano
sbarbare e tagliare i capelli.Come già si è
detto, il barbiere, anche se ambulante, conciava
anche gli ombrelli.
- U conza mbrelli
- I conciaombrelli, specie nelle botteghe a posto
fisso, erano i barbieri che avevano singolare
maestria per quelle riparazioni. Ma il
conzambrelli ambulante portava la sua opera a
casa del cliente, riparando ombrelli che da anni
venivano usati, sino ai limiti delle loro
possibilità. Poi alla fine, dallo stesso
conciaombrelli, veniva acquistato un nuovo
ombrello che, per la maggior parte dei casi,
trattavasi di uno degli ombrelli usati che
l'ambulante portava sulle spalle.
66Campania
67I mestieri ambulanti del Cilento
- IL FOTOGRAFO
- Molti furono i fotografi ambulanti che girarono
per le campagne del Cilento. Anche nelle più
lontane e sperdute contrade tra i monti, piacque
sempre farsi ritrarre e fare fotografare i membri
della propria famiglia singolarmente o in
gruppo.Molte famiglie tra gli oggetti loro cari
conservano fotografie di antenati di cui hanno
perduto il ricordo, sia dei nomi che del rapporto
di parentela. Altri in quadretti mantengono
appesi alle pareti vecchi dagherrotipi del secolo
passato che, in molti casi, ci tramandano
l'aspetto dei costumi dell'epoca
- IL PASTICCIERE
- Nelle grandi ricorrenze familiari, specie nei
matrimoni, i pasticcieri ambulanti venivano
soventemente ingaggiati. Essi, qualche giorno
prima della cerimonia, si recavano a casa dei
festeggiati preparando dolcetti di vari tipi. Al
pasticciere dovevano essere forniti farina, uova,
latte, zucchero, mentre ai vari coloniali ed
essenze provvedeva lo stesso pasticciere. Tutti
in famiglia prestavano l'aiuto che veniva
richiesto e, nel forno acceso a temperatura
voluta, venivano cotti i dolcetti.
68I mestieri ambulanti del Cilento
- U ramàro
- Di tanto in tanto, col suo carretto carico di
oggetti di rame, transitava il ramaio che forniva
pentole nuove. Gli acquisti non mancavano e la
cucina si riforniva di nuove pentole. Sul costo
dell'acquisto, quasi sempre si barattava il pezzo
di rame da sostituire.
- U conzacauràre
- Anche il mestiere dello stagnino veniva
esercitato a casa dei clienti, e veniva
denominato conzacauràre. Egli veniva vivamente
richiesto perché, essendo la stoviglieria di
cucina quasi tutta di rame, periodicamente
occorreva stagnare i fondi delle pentole per
evitare possibili avvelenamenti da rame. Con
l'occasione si facevano stagnare anche le posate
di ferro, e si riparavano pentole rotte.
69Risorse turistiche folcloriche
- DA VEDERE. La religiosità vivace e a tratti
paganeggiante del partenopeo si sfoga nelle
numerosissime feste dedicate ai santi patroni da
non perdere la celebrazione che avviene nel duomo
di Napoli per l'annuale liquefazione del sangue
di S. Gennaro. Tra le forme di manifestazione
religiosa a carattere spettacolare vanno
ricordate la processione dei Gigli a Nola (sono
portate in processione il giorno di S. Paolino,
in giugno, colonne di legno lavorato alte fino a
30 metri) e la cosiddetta 'ndrezzata, specie di
ballo in cui vengono mimati gli antichi scontri
con i Saraceni
70Risorse turistiche gastronomia
La cucina della Campania si identifica con quella
napoletana, che ha praticamente soppiantato
ovunque le antiche ricette locali. Nel suo
insieme la cucina campana è semplice, ricca di
odori in primo luogo si consumano le verdure e
la frutta, ma anche le carni, il formaggio, il
pesce e i frutti di mare. Napoli e la Campania
vantano anche una pregiata produzione di paste
alimentari anche se gli spaghetti non sono
originari di Napoli, col nome di napoletani si
sono diffusi in tutto il mondo, così come la
pizza. Non mancano i piatti dalla preparazione
complessa o dalla cottura prolungata, come il
ragù, il fritto misto, il celebre sartù, la zuppa
di soffritto, i caniscioni di verdura, il pignato
maretato. Caratterizzano la cucina campana, oltre
alle squisite verdure, soprattutto i formaggi e i
dolci. I formaggi più usati, a pasta filata,
entrano nella composizione di molti piatti
mozzarella, burielli, scamorze, provolone,
provole e caciocavallo. Tra i dolci sono da
ricordare la pastiera, i babà, le sfogliatelle, i
taralli, le zeppole, i rococò. Notevole è la
produzione vinicola tra i vini bianchi più
conosciuti si possono ricordare il capri,
lIschia, il Lacrima Christi, l'asprino, il
ravello, il greco di tufo tra quelli rossi o
rosati molto apprezzati sono il falerno, il
gragnano, il ravello, il taurasi, l'aglianico
71Campania
72La gastronomia nel Cilento
- Nel Cilento esiste una tradizione alimentare
basata su cibi, fatti di prodotti che nascono in
questi luoghi l'olio di oliva, il vino, il pane
e la pasta, i legumi secchi, la frutta (specie
degli agrumi) e di tutta la vastissima gamma dei
saporitissimi ortaggi, fra i quali primeggia il
pomodoro. Tutti questi ingredienti sono
sapientemente combinati fra loro con l'aggiunta
di piccole quantità di formaggi, latte, uova,
carne, pesce.
73I mestieri ambulanti
- U pezzàro Il pezzàro, il pezzaio, il
raccoglitore di stracci, ritirava stracci vecchi,
ferro e metalli vari, ossa di animali ed oggetti
fuori uso, dando in cambio qualche pezzo di
ruagna (oggetto in terra cotta) e se ci fosse
stato presente qualche bambino, un fischietto di
terra cotta. Il termine si applica anche ai
venditori ambulanti di stoffe e vestiti in
genere.
- U piattàro Il piattàro era colui che con un
piatto di fichi di pessima qualità o di poco
conto, dava il corrispettivo in piatti. Per una
insalatiera o una scafarea o una piatta (grosso
piatto di ceramica o di ferro smaltato), le
trattative si prolungavano all'infinito e, alla
fine, restavano tutti soddisfatti.
74Risorse turistiche folcloriche
U zìngaro U nzìngaro o zìngaro, girovagando
per il Cilento, periodicamente passava dai suoi
clienti. Egli era molto bravo nei lavori in ferro
ed in campagna gli attrezzi avevano bisogno di
manutenzione. Particolarmente si impegnavano per
ferri di aratro, del frantoio, scalpelli,
puntilli, cardini, succhielli, carrucole,
forchettoni, ed altro. Agli zingari si potevano
chiedere i lavori più vari e ad essi ci si
affidava per le tempere dei metalli degli
attrezzi di lavoro consumati o spezzati. In
questo campo si può affermare che una tempera al
metallo data da uno zingaro si poteva dire
perfetta. Ancora in molti vasci si notano varole,
penne di zappe consumate e azzareate, cioè
riallungate, con un pezzo di acciaio, saldato col
fuoco e a colpi di martello. Dopo decenni di
lavoro, le azzareature si sono solo in parte
consumate, ma giammai si sono più dissaldate. Gli
zingari erano anche molto abili nel costruire
ottimi "scacciapensieri
75Risorse turistiche folcloriche
- U sapunàro
- U sapunàro era colui che ritirava olio non
del tutto commestibile, pagandolo con pezzi di
sapone. Anche in questo caso, accanite
discussioni si prolungavano sul deprezzamento
dell'olio e la bontà del sapone da parte del
saponaro.Nel Cilento, proprio perché si poteva
disporre di olio, le donne producevano sapone in
grande quantità per l'uso familiare, ma la novità
dell'acquisto era una variante alla vita
quotidiana, perciò non mancava mai nel vascio una
vesenèdda (anfora di olio non buono), in attesa
del sapunàro che, se tardava più del solito,
costituiva un pensiero nell'attesa.
76Risorse turistiche folcloriche
U mureàro Il mureàro si presentava poco dopo la
campagna della molitura delle olive, per fare
acquisto di mòrea, cioé la feccia depositata in
fondo agli ziri dal nuovo olio. Anche il moreàro
pagava la mòrea con pezzi di sapone o anche con
denaro.
77Campania
78Risorse turistiche folcloristiche
- U tartaràro
- Il tartaràro per l'acquisto del tartaro, si
apprestava a raschiarlo personalmente dalle
botti, nelle quali si infilava albilmente,
attraverso la riola, il mezzule ovvero il
portellino del recipiente.Il tartaro acquistato
veniva racchiuso in un largo fazzoletto di colore
blu a fiorellini bianchi, fazzoletto che è
passato nella proverbiatica paesana, per le sue
dimensioni, come u fazzuletto r'u tartaràro. - Il tartaràro pubblicizzava la sua presenza con
la tradizionale voce u tartararo c'a pacienza.
Davvero il suo mestiere richiedeva molta
pazienza, ma forse, anche per la pazienza che
egli aveva nelle trattative con le donne sul
valore del tartaro, prima e dopo il recupero
dalla botte.
79Risorse turistiche culturali
- MODA POSITANO
- L'artigianato della moda è un'attività' che
contraddistingue Positano già dalla fine degli
anni Cinquanta quando grazie alla creazione del
bikini, innovativo costume da bagno, la cittadina
divenne famosa in Italia e nel mondo. Oggi la
produzione è molto ampia e offre una grande
varietà di capi d'abbigliamento si spazia dai
tipici indumenti per il mare, parei,
copricostume, borse e bermuda, ai più impegnati
capi da pomeriggio o da gran sera, fino agli
abiti da sposa. Fantasie allegre e luminose,
colori brillanti e impiego di tessuti
assolutamente naturali (lino, garza o cotone),
caratterizzano la moda positanese.
80Moda a Positano
- Dopo una fase in cui predominavano i disegni
d'ispirazione hawaiana negli anni Cinquanta e
Sessanta, si è passati a un predominio delle
garze in tinta unita nel corso degli anni
Settanta. Oggi prevalgono le fantasie che
raffigurano le piante mediterranee, i limoni, i
fiori e le foglie, ispirati alla rigogliosa
natura circostante. Così simpatiche botteghe
rallegrano le stradine del centro e costituiscono
una meta obbligata per i numerosi turisti. Oltre
che per gli abili sarti, Positano si distingue
per i famosi calzolai capaci di realizzare a
mano, mentre si attende davanti alla bottega, i
caratteristici sandali positanes