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GLI ARCHEA

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GLI ARCHEA Tanto piccoli che non si vedono Gli Archaea sono una suddivisione sistematica fondamentale, al pi basso livello, della vita cellulare. – PowerPoint PPT presentation

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Title: GLI ARCHEA


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GLI ARCHEA
Tanto piccoli che
non si vedono
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  • Gli Archaea sono una suddivisione sistematica
    fondamentale, al più basso livello, della vita
    cellulare. Possono considerarsi regno o dominio a
    seconda degli schemi classificativi, ma mostrano
    strutture biochimiche tali da considerarsi un
    ramo basilare, presto distaccatosi dalle altre
    forme dei viventi.
  • Pur mantenendo le caratteristiche dei procarioti
    (assenza di un nucleo distinto e di organuli
    citoplasmatici rivestiti da membrane, presenza di
    un unico filamento di DNA, strutture di
    rivestimento più complesse rispetto alla cellula
    eucariote), date le condizioni estreme in cui
    possono svilupparsi, gli archea presentano una
    composizione biochimica unica delle loro
    strutture di rivestimento, che conferisce loro
    una notevole impermeabilità e che li differenzia
    sia dai batteri che dagli eucarioti.
  • Gli archei sono caratterizzati da una membrana
    citoplasmatica formata da lipidi.
  • Il dominio Archaea non è stato riconosciuto come
    un dominio importante della vita fino a poco
    tempo fa. Fino al 20 secolo, la maggior parte
    dei biologi consideravano tutti gli esseri
    viventi classificabili o come piante o come
    animali. Ma a partire dagli anni 1950 al 1960, la
    maggior parte dei biologi sono giunti alla
    consapevolezza che questo sistema non è preciso
    perché tale sistema non può ospitare i funghi,
    protisti e batteri.

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La storia
  • Il dominio Archaea non è stato riconosciuto come
    un dominio importante della vita fino a poco
    tempo fa. Fino al 20 secolo, la maggior parte
    dei biologi consideravano tutti gli esseri
    viventi classificabili o come piante o come
    animali. Ma a partire dagli anni 1950 al 1960, la
    maggior parte dei biologi sono giunti alla
    consapevolezza che questo sistema non è preciso
    perché tale sistema non può ospitare i funghi,
    protisti e batteri.
  • La comunità scientifica era comprensibilmente
    sconvolta alla fine del 1970 dalla scoperta di un
    nuovo gruppo di organismi - gli Archaea. Il Dr.
    Carl Woese e i suoi colleghi dell'Università
    dell'Illinois hanno studiato le relazioni tra i
    procarioti utilizzando sequenze di DNA, e ha
    scoperto che c'erano due gruppi nettamente
    diversi. Quei "batteri" che vivevano ad alte
    temperature erano ben lontani dalle
    caratteristiche filogenetiche dei batteri
    (procarioti) e dagli organismi eucarioti. A causa
    di questa grande differenza genetica, Woese ha
    proposto che la vita sia divisa in tre ambiti
    Eukaryota, Eubatteri e archeobatteri. In seguito
    ha deciso che il termine è stato archeobatteri un
    termine improprio, e ridotto a Archaea. I tre
    ambiti sono mostrati nella figura sopra a destra,
    che illustra anche che ogni gruppo è molto
    diverso dagli altri.. In seguito, Thomas
    Cavalier-Smith propose (tra il 2002 e il 2004)
    una classificazione alternativa in base alla
    quale tutti i batteri discendono da organismi
    gram-negativi, dotati di una doppia parete
    cellulare. Da questi sarebbero derivati
    innanzitutto i batteri gram-positivi, dotati di
    una singola parete cellulare, e solo da questi
    gli archei e gli eucarioti. In base a questa
    classificazione, tuttora controversa, Archaea e
    Bacteria verrebbero riuniti di nuovo in un unico
    dominio, quello dei Prokaryota.
  • (FILOGENESI LINEA DI SVILUPPO DEGLI ORGANISMI
    VEGETALI E ANIMALI VIVENTI, DALLA LORO COMPARSA A
    OGGI).

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Albero della vita di Woese
  • Nel 1977, Woese defini lesistenza del dominio
    degli Archaea che in precedenza erano considerati
    parti dei batteri. In seguito a questa scoperta,
    Woese ridisegnò il cosiddetto ALBERO DELLA VITA
    secondo cui nel passato sono stati classificati
    gli esseri viventi, animali o piante. Cosi nel
    1990 propose uno schema (visto precedentemente)
    costituito da tre domini Eucarioti, batteri ed
    Archaea. La rivoluzione di questa suddivisione
    consiste nel fatto che la classificazione degli
    animali e delle piante non viene più basata sulle
    somiglianze tra organismi, ma sui loro rapporti
    genetici. Grazie a questo si scopri che gli
    Archaea, in precedenza considerati batteri meno
    evoluti, presentavano caratteristiche molto più
    simili agli Eucarioti invece che ai batteri.

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(No Transcript)
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Limportanza dell ALBERO DI WOESE
  • Rita Levi Montalcini afferma che limportanza di
    questa scoperta è triplice
  • Ha fissato lorigine della vita a un periodo
    datato 700milioni di anni prima di quello desunto
    dai reperti fossili
  • Ha messo in evidenza che la materia oggi vivente
    risale a TRE e non DUE domini
  • Permette di ipotizzare che gli Archea potrebbero
    essere i primi esseri viventi sulla Terra.

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I sottogruppi
  • Come abbiamo detto gli archeobatteri sono in un
    insieme a parte, ma questo gruppo contiene dei
    sottogruppi tra cui
  • Metanogeni
  • Alofili
  • Termoacidofili

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Il primo sottogruppoi Metanogeni
  • I metanogeni prendono il nome dal loro peculiare
    metabolismo energetico, in cui per ridurre
    l'anidride carbonica a metano, viene utilizzato
    l'idrogeno. Sono tra gli organismi più
    strettamente anaerobi (vivono in assenza di
    ossigeno) e solitamente vivono in paludi ed
    acquitrini dove gli altri microrganismi hanno
    consumato tutto l'ossigeno disponibile. Esistono
    anche altre specie di metanogeni che abitano gli
    ambienti anaerobi presenti all'interno del tratto
    intestinale degli animali, dove giocano un
    importante ruolo nella nutrizione del bestiame,
    delle termiti e di altri animali erbivori, la cui
    dieta è costituita soprattutto da cellulosa.

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Il secondo sottogruppogli Alofili
  • Gli alofili (dal greco hals, sale e philos,
    amico) vivono in habitat salini quali il Grande
    Lago Salato degli Stati Uniti o il Mar Morto.
    Alcune specie si limitano a tollerare un elevato
    grado di salinità, mentre altre per crescere
    richiedono la presenza di un ambiente con una
    salinità 10 volte maggiore di quella dell'acqua
    marina. Le colonie di alofili formano pellicole
    rosa il cui colore è dovuto alla presenza di un
    pigmento fotosintetico detto batteriorodopsina.

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Lultimo sottogruppoi Termoacidofili
  • I termoacidofili necessitano di habitat molto
    acidi e molto caldi, condizioni solitamente
    proibitive per quasi tutti gli organismi. Le
    condizioni ottimali per questi archeobatteri sono
    temperature tra i 60-80 C e valori di pH
    compresi tra 2 e 4. Ad esempio Sulfobolus abita
    nelle calde acque delle sorgenti termali sulfuree
    del Parco di Yellowstone, dove si procura
    l'energia ossidando lo zolfo presente in grandi
    quantità in queste sorgenti.

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BATTERIO EXTRATERRESTRE
  • Nel 2010 la NASA ha confermato il ritrovamento
    di un batterio in grado di sopravvivere in
    condizioni estreme, grazie alla capacità di
    sostituire il fosforo con l'arsenico, la variante
    tossica, nei componenti cellulari.
  • il batterio rinvenuto nel lago Mono Lake
    (California) è il Gfaj-1, già noto agli
    scienziati come componente della famiglia
    Gammaproteobacteria. Quello che non si sapeva,
    almeno fino ad oggi, è che tale batterio non basa
    i processi vitali sui sei elementi di base -
    carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, zolfo e
    fosforo -, ma su una variazione con l'arsenico al
    posto del fosforo. Questa scoperta è stata
    smentita in seguito poiché questo batterio non
    sostituisce il fosforo con larsenico, ma in
    realtà è in grado di sopravvivere in presenza di
    arsenico.

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I batteri alieni
  • I due elementi sono infatti molto simili, ma
    proprio le piccole disuguaglianze a livello
    chimico determinano la tossicità dell'arsenico
  • Già altri batteri cosiddetti " alieni " erano
    stati scoperti a 40 Km di altezza dal suolo
    terrestre...
  • l'agenzia spaziale indiana aveva annunciato di
    aver scoperto tre specie sconosciute di batteri a
    40 chilometri dal suolo terreste, definendole
    specie aliene
  • Un pallone aerostatico per ricerca dell'ISRO,
    l'Indian Space Research Organisation, lanciato
    per ricerche avrebbe trovato questi batteri, che
    fanno dire agli scienziati indiani che potrebbe
    esserci vita aliena nello spazio.
  • Secondo i ricercatori, una delle tesi probabili è
    che si tratti di batteri mutati da precedenti,
    lanciati nello spazio da vulcani in eruzione e
    che si sono evoluti per sopravvivere in ambiente
    ostile, lì dove, a causa dei raggi ultravioletti,
    la maggior parte dei batteri muore.

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In poche parole
  • Gli Archea sono uno dei tre fondamentali domini
    degli esseri viventi. Similmente ai batteri, sono
    monocellulari e senza un nucleo definito. Questi
    microrganismi riescono a sopravvivere in
    condizioni ambientali estreme, come nelle
    sorgenti termali dove vi è una temperatura
    superiore ai 100C o in ambienti molto freddi o
    molto acidi/basici. Ora grazie ad uno studio
    dell'Università della Georgia si è scoperto in
    che modo alcuni questi organismi riescono a
    sopravvivere anche in condizioni estreme. Lo
    studio ha dimostrato che i crenarchaeota, uno dei
    più comuni gruppi di archea, utilizzano
    l'ammoniaca come fonte di energia. Questa
    particolarità del metabolismo non è stata
    riscontrata in nessun altro tipo di archea che
    sopravvivono ad alte temperature.

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Informazioni e immagini prese da
  • www.molecularlab.it
  • Wikipedia
  • Google immagini
  • www.nicola-costanzo.blogspot.it
  • www.copernico.bo.it

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SONO TERRIBILMENTE AMMALATO PREPARATEVI A QUESTO
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Questo progetto è stato realizzatoda
  • GIULIA DE MARCHI GIUSTO
  • LAURA LOMAZZI
  • GAIA MAGLIANO
  • BENEDETTA SALA
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