Title: La recensione
1La recensione
- Analisi e sintesi di un testo
2Che cosè?
- Cronaca o commento? Sintesi o analisi?
- Servizio informativo
- Espressione di un giudizio, di una valutazione,
di un punto di vista - Valuta una merce (libro, film) che deve essere
venduta
3Cosa fare?
- Leggere il libro (vedere il film) per intero
- Individuare il tema centrale
- Riconoscere la gerarchia degli eventi (eventi
principali, eventi secondari, protagonista/i,
figure di sfondo) - Scegliere in quale ordine raccontare gli eventi
- Meglio se si conoscono altre opere dellautore,
il contesto storico in cui la trama è ambientata,
i riferimenti letterari o filmici presenti nel
testo (prospettiva intertestuale) - La valutazione è espressa sempre come giudizio
personale e va motivata
4Il destinatario
- È il lettore / lo spettatore non specialista
- Vuole essere informato sul libro / film per
decidere se acquistare questa merce - In genere intende la recensione come un testo
minore riguarda il tempo libero e non salute,
lavoro, studio, economia, politica italiana e
internazionale - In genere capisce (anche a priori) quando viene
ingannato sullacquisto della merce
5Benigni, La vita è bella(T35)
- Riferimenti alla trama
- Ci interessava di più raccontare lemozione che
vive una famiglia divisa traumaticamente in due
piuttosto che i dettagli della follia del
nazismo.
6Benigni, La vita è bella(T35)
- Valutazioni (non motivate)
- Questa storia è il massimo del tragico,
certo. - questa è una storia sdrammatica, un film
sdrammatico - così ne è uscito fuori un film fantastico, quasi
di fantascienza, una favola in cui non cè niente
di reale, di neorealista, di realismo.
7Benigni, La vita è bella(T35)
- Prospettiva intertestuale
- Pensate a Charlot, il più grande clown del
mondo, che storie si è inventato? - si può far ridere senza offendere nessuno cè
tutto un umorismo ebraico molto spericolato a
questo proposito. - chi lha detto che sono orrori solo del nazismo?
Bisogna vedere che volto prende oggi quello che
si chiamava nazismo. Il problema anzi è che
questi orrori possono ripetersi sempre. Si sono
ripetuti di recente, per esempio in Bosnia. - Nel film poi gli orrori non si vedono, perché
lorrore più lo si immagina e peggio è come
insegna Edgar Allan Poe, mai spiare lorrore dal
buco della serratura. - Bastano degli accenni per far sentire che
nellaria cè un orco, come nei racconti che ci
facevano paura da bambini.
8Benigni, La vita è bella(T35)
- Il destinatario è chiamato esplicitamente in
causa, lautore oscilla tra la 1ª e la 2ª persona
plurale - E perché, direte voi, far ridere di una cosa
tanto tragica, del massimo orrore del secolo? - Ridere ci salva, vedere laltro lato delle cose,
il lato surreale e divertente, o riuscire a
immaginarlo, ci aiuta a non essere spezzati,
trascinati via come fuscelli, a resistere per
riuscire a passare la notte, anche quando appare
lunga lunga.
9Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Riferimenti alla trama
- Il film ha il suo punto più alto nella
lezione sul razzismo impartita da Benigni. - Benigni osserva il crescere del razzismo
fascista con un distacco che non è quello
dellebreo assimilato sconvolto dalla misura
dellinatteso, né tanto meno è quello del clown
che osserva il reale con il suo cannocchiale
capovolto - tutto cade per effetto di unidea piccina,
infantile lidea cioè che, nel Lager, si possa
giocare e, se si è bravi, anche vincere. - Gli autori fanno passare sottobanco lidea
che il Lager possa essere aggirato per forza sì
di amore paterno (e su questo nessuna obiezione),
ma anche in virtù di un giochino a punti le cui
somiglianze con le tesserine e i bollini della
nostra società consumistica sono agghiaccianti. - è falsa, nella sua cinica freddezza lidea
accessoria che un bambino di nome Orefice
proveniente dalla terra natale di Collodi nei
dintorni del 1943 potesse giocare con un carro
armato e non con un qualsiasi balocco.
10Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Riferimenti alla trama
- Di qua la fiaba, il cavallo colorato, luovo di
struzzo, i giochi felliniani applicati al
Manifesto della Razza, di là uno sfondo che più
realistico non si potrebbe immaginare. - maestri come Fellini o Chaplin che andavano
studiati con maggiore modestia e non banalmente
citati (il GrandHotel, il grammofono per
comunicare con la donna amata)
11Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Valutazioni (motivate)
- È il risultato ottenuto, che è mediocre. Benigni
e Cerami hanno scritto la loro sceneggiatura come
se il dibattito sullo scrivere dopo non
esistesse. Letture preliminari devono averne
fatte poche. Hanno pensato di cavarsela rendendo
riconoscibili agli occhi degli ex deportati le
casacche dei prigionieri. - Il film, assai gradevole nella prima metà, ha il
suo punto più alto - Mano a mano che limportanza dei pensieri e
delle cose cresce, il film cede. tutto cade
mano a mano che cresce limportanza delle cose. - Lequivoco sta nel fatto che il film nasce come
una fiaba. Lo spettatore è indotto così a credere
che si rimanga sul piano della favola anche
quando si entra nel Lager.
12Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Valutazioni (motivate)
- Qui tutto crolla, linganno si svela e il dubbio
che Benigni e Cerami abbiano voluto sfruttare la
moda del dopo-Spielberg, cogliendo lattimo della
ondata non poco retorica che ha contraddistinto
il decennale della morte di Primo Levi, insomma
il dubbio che si siano mossi per fare cassetta, è
un dubbio che ti assale nel momento stesso in cui
le luci si riaccendono in sala - Sarebbe stato meglio che un cavallo verde e
alato con sopra Benigni e il suo bambino ci
avesse guidato verso un non-luogo più sfumato
eppure fortemente evocativo - Se però i due autori di questo film avessero
seguito la strada suggerita da Steiner temo che
gli spettatori sarebbero stati meno numerosi e il
Natale dei sogni, delle chimere e dei buoni
sentimenti si sarebbe screziato.
13Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Prospettiva intertestuale
- Lo sanno bene gli studiosi del romanzo storico
dellOttocento Peu dHistoriens sont aussi
fidèles que ce romancier , diceva Victor Hugo di
Walter Scott. - "Lessenza della poesia non consiste
nellinvenzione dei fatti", scriveva Manzoni - Georges Perec, Albert Cohen, Anne Langfus,
Heinrich Böll (persino lEduardo De Filippo di
Napoli "milionaria") è come se fossero vissuti
invano. - Leopardi diceva che vi deve essere sempre un
nesso fra "importanza delle cose" e "bellezza del
dire". - la moda del dopo-Spielberg, il decennale della
morte di Primo Levi - maestri come Fellini o Chaplin che andavano
studiati con maggiore modestia e non banalmente
citati
14Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Prospettiva intertestuale
- come la sperduta isola dove Perec ha ambientato
il suo Lager immaginario - Uno dei critici letterari che più si è
interrogato sul tema della letteratura e il
Lager, e sulle potenzialità dellArte di fronte
allestremo, George Steiner, ha detto acutamente
che la "fiction romanesque", se ha come oggetto
Auschwitz, non potrà che essere fortemente
allegorica, prossima al silenzio.
15Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Il destinatario non viene mai interpellato,
cambia nei vari punti del testo - per rassicurare lo spettatore scettico davanti
unoperazione come La vita è bella - in una cultura come la nostra, le tesserine e
i bollini della nostra società consumistica - Solo chi considera Auschwitz unentità
metafisica e fuori della Storia potrà condannare
come vana unimpresa che seriamente si ponga
questo obiettivo. - agli occhi degli ex deportati
- per chi ha avuto vicino a sé bambini che nel
Lager non potevano permettersi il lusso di
giocare - Unidea piccola piccola, di quelle però che ti
inchiodano alla sedia del cinematografo e ti
lasciano tramortito per un po.
16Alberto Cavaglion, Esito mediocre (T36)
- Lo spettatore è indotto così a credere che si
rimanga sul piano della favola - un dubbio che ti assale nel momento stesso in
cui le luci si riaccendono in sala e non ti
lascia più - banalmente citati al puro scopo di toccare i
nostri sentimenti più facili - Sarebbe stato meglio che un cavallo verde e
alato con sopra Benigni e il suo bambino ci
avesse guidato verso un non-luogo - gli spettatori sarebbero stati meno numerosi e
il Natale dei sogni, delle chimere e dei buoni
sentimenti si sarebbe screziato.
17Riferimenti bibliografici
- Paola Italia, Scrivere alluniversità. Manuale
pratico con esercizi e antologia di testi,
Firenze, Le Monnier 2006.