Title: Corso DITALS
1Corso DITALS
- Il modello operativo
- dellUnità Didattica
- Analisi dei materiali e del contesto didattico
- CTP di Varese Venerdì 10 dicembre 2010
- giuseppeballero_at_yahoo.it
2Articolazione del corso
- La sezione B dellesame DITALS 1
- Progettazione di un percorso didattico lUnitÃ
Didattica - Imparare ad imparare
- Quale italiano? (Tipi di variazione della lingua)
- Le fasi dellUnità Didattica
- Analisi del testo
- Il contesto didattico
- Prove di esame parte 1 e 2
3DITALS 1 - La sezione B analisi e sfruttamento
didattico di un testo Tempo complessivo a
disposizione 1 ora e 30 minutiPunteggio minimo
sufficiente18 punteggio massimo 30
- Sottosezione B1 si richiede lanalisi di un
testo e cioè di esaminarne la complessitÃ
linguistica, la tipologia testuale e la struttura
del discorso seguendo uno schema prefissato - Sottosezione B2 si richiede di inquadrare il
contesto didattico e cioè di precisare letà , il
livello di competenza dei destinatari ed anche il
perché quel testo è adeguato ad essi - Sottosezione B3 si richiede di presentare
unattività didattica in tre fasi - precisare le coordinate di riferimento,
- descrivere lo svolgimento dellattivitÃ
- costruire una scheda di lavoro da fornire agli
studenti per la realizzazione dellattivitÃ
4LUnità Didattica
- Lezione
- deriva dalla lectio tipica dei testi
classici e dellistruzione religiosa latto
didattico pone lobiettivo (il testo sacro) al
centro dellattenzione, il sacerdote-maestro lo
comunica in maniera frontale e incontestabile
(P.E. Balboni, 2002) - Unità didattica
- una cellula apprenditiva sulla quale il docente
interviene per favorire la trasformazione da
percezione-conoscenza ad apprendimento-abilitÃ
(F. Martignon, 1987) - una struttura di base, un contenitore che include
una rete (non sequenza) di unità di
apprendimento (P.E. Balboni, 2002) - Nella lezione si espone una sequenza di nozioni,
nellunità didattica le nozioni e le attivitÃ
sono offerte in una rete creando un senso globale
che supera la linearità dei momenti di
insegnamento e apprendimento. -
5Programmazione curriculare per unitÃ
didattiche
- Linsegnante fraziona la proposta curricolare in
unità didattiche ben graduate, verificabili e
controllabili, didatticamente funzionali per
potersene servire facilmente, ma con il rigore
metodologico proprio degli interventi programmati
(F.L. Bertinelli, 1990). - In sintesi il curricolo (oltre a vari altri
elementi che concorrono al buon fine
dellapprendimento) comprende il sillabo
distribuito nelle unità didattiche, ciascuna
basata su una rete di unità di apprendimento.
6Lunità didattica e lapproccio comunicativo
(Rielaborazione da S. Maffei, 2007)
- Lunità didattica è un modello che prende le
mosse allinterno dellapproccio comunicativo e
quindi privilegia - La pragmalinguistica non insegniamo più le
strutture di una lingua in modo astratto, bensì
insegniamo il modo in cui la lingua, attraverso
determinate strutture, trasporta determinati
significati (M. Spagnesi, 2001) - Lo sviluppo dellinterazione orale (interlingua)
- Lapproccio induttivo (no allinsegnamento
tradizionale della morfosintassi, bensì schema
vuoto e schema aperto) - La centralità dello studente (età , stile
cognitivo, motivazione, background culturale,
ecc.) - Le tecniche e le attività didattiche comunicative
(problem solving, role play, ecc.) e non gli
esercizi tradizionali o di ripetizione di stampo
comportamentista - La presentazione della lingua nella sua pienezza
comunicativa e quindi non più lezioni
monotematiche bensì UD che comprendano tutti gli
aspetti dellinsegnamento (culturali, pragmatici,
grammaticali, ecc.)
7Imparare ad imparare(adattamento da M. Spagnesi,
2001)
- Linsegnante cerca di rendere possibili le
condizioni di apprendimento, ma spesso gli
studenti, specialmente gli studenti adulti (e i
genitori), tendono a rifiutare molte delle
tecniche dellapproccio comunicativo le credono
poco utili perché si gioca, si ascoltano le
canzoni, si fa poca grammatica, non è una cosa
seria - Molti studenti, e purtroppo molti insegnanti,
credono di sapere cosa sia utile o inutile nel
processo di apprendimento di una L2 sono delle
credenze che diventano delle vere e proprie
interferenze nocive allapprendimento (es. una
lingua si impara con spiegazioni grammaticali
esplicite gli errori vanno corretti sempre a
prescindere dal momento didattico in cui sono
commessi) - E bene illustrare agli studenti la natura e le
finalità del metodo convincendoli della sua
bontà , spiegando ogni volta il perché si fa una
determinata attività , riprendendo spesso
largomento si impara meglio quando si sa perché
e che cosa si deve fare
8Imparare ad imparare(adattamento da M. Spagnesi,
2001)
- E importante che la classe si senta partecipe e
responsabile del percorso didattico e che il
rapporto tra insegnante ed alunno sia
collaborativo - Volente o nolente linsegnante si propone come
modello di pensiero oltre che di lingua. Solo in
casi estremi è necessario negoziare - Ciò che non va dimenticato è che tutti gli
studenti (al di là delle loro convinzioni)
continuano un corso se allinterno del gruppo
classe si è instaurata unatmosfera piacevole e
distesa e che lacquisizione scatta se hanno la
sensazione di poter parlare in libertà , senza
timore del giudizio
9Progettare ununità didattica (Rielaborazione da
F. Biotti, 2005)
- LUD è una struttura logica di funzioni ed
operazioni allinterno della quale si sviluppano
concretamente le attività che linsegnante
propone alla classe. - Dentro questa struttura linsegnante deve saper
ricondurre non solo le attività che ha in mente
per perseguire lobiettivo propostosi, ma anche
lindeterminatezza e limprevedibilitÃ
dellinterazione didattica che derivano dalle
dinamiche linguistiche, comunicative e sociali
che gli alunni incontrano allesterno e riportano
in classe. - Soprattutto nellinsegnamento della lingua
seconda (meno in quello della lingua straniera)
linsegnante si pone come figura mediatrice tra
ciò che accade dentro la classe e ciò che accade
fuori dalla classe - Nel progettare prima e nello svolgere poi lUD,
linsegnante deve prevedere una continua
negoziazione con la classe dovrà prevedere uno
schema di fasi coerente ma che non neutralizzi lo
sviluppo spontaneo della comunicazione e tenga
conto della sua imprevedibilità che spesso è ciò
che rende vivace e motivante lapprendimento per
gli studenti. -
10Gli obiettivi (Rielaborazione da F. Biotti, 2005)
- Lunità didattica ha uno o più obiettivi
(comunicativi-funzionali, grammaticali,
lessicali, culturali, ecc.) - Lobiettivo è vincolante e deve necessariamente
funzionare da guida rispetto - alla fascia di etÃ
- al contesto di apprendimento
- al livello dei destinatari
- alla selezione del materiale da proporre
- (I tempi flessibili e indicativi, ma programmati
indicativamente)
11Contesto di apprendimento (Rielaborazione da F.
Biotti, 2005)
- Allestero (lingua straniera o lingua etnica)
- In Italia (lingua seconda o con le particolaritÃ
dellinsegnamento agli immigrati o alle minoranze
linguistiche) - In un contesto formale (istituto scolastico,
scuola di lingue, corsi serali, corsi
universitari, ecc.) - In altri contesti corso intensivo, individuale,
presso ditte, corsi per lapprendimento delle
microlingue settoriali, ecc.
12Fascia di età (Rielaborazione da F. Biotti, 2005)
- Bambini
- Adolescenti
- Adulti
- LUD deve sviluppare delle attività che
presuppongano la coerenza fra la fascia di età ,
il livello, i tipi testuali, gli argomenti che
emergono dai materiali ed infine lespansione o
meno di alcuni elementi del lavoro di classe. - Nel caso di bambini verranno privilegiate le
attività ludiche nonché utilizzati quei materiali
atti a stimolare la curiosità infantile - Nel caso di adulti ed adolescenti il modello base
di UD è essenzialmente lo stesso, varierÃ
rispetto alla dilatazione o meno di alcuni
momenti o attivitÃ
13Livelli di competenza (Rielaborazione da F.
Biotti, 2005)
- I livelli di competenza sono quelli del Framework
(Quadro Comune Europeo) - Ad ogni livello (A1,A2,B1,B2,C1,C2) corrisponde
una determinata tipologia di testi. - E necessario ovviamente che i testi proposti
nellunità didattica siano adeguati non solo alla
fascia di età ed al contesto di apprendimento, ma
anche al livello di competenza degli alunni -
14Testi e materiali (Rielaborazione da F. Biotti,
2005)
- I testi da presentare nellUD possono essere
- Autentici (da privilegiare)
- Costruiti a scopo didattico
- Semplificati
- Con microfunzioni (strutture con al massimo un
enunciato iniziare un dialogo, prendere la
parola, salutare, esprimere delusione, ecc.)
- Con macrofunzioni (strutture con sequenze di
enunciati descrizione, narrazione,
argomentazione, commento, spiegazione, ecc.) - Scritti, proposti con registrazioni, tramite
filmati, col computer, con immagini
15Testi e materiali (Rielaborazione da F. Biotti,
2005)
- I testi da presentare nellUD debbono
- Rispondere alle esigenze degli alunni e quindi
alle motivazioni emerse nel gruppo classe - Essere utili rispetto allobiettivo stabilito
dallUD - Essere adeguati alle capacità linguistiche e
comunicative degli apprendenti - Essere funzionali per la creazione di problemi
inserendosi allinterno della dialettica fra ciò
che è già noto e ciò che è nuovo (i1 - input
comprensibile di Krashen) - Avere una corrispondenza tra il loro ordine di
presentazione e le varie fasi dellUD
16Tipologia Testuale (Lavinio, 1990/2000 e
Sabatini,1990 da B. Strambi, 2005)
TIPO DI TESTO ESEMPI
Descrittivo Descrizione (allinterno di testi narrativi o espositivi), indovinello, poesia lirica
Narrativo Notiziario, articolo di cronaca, opera di storia, fiaba, leggenda, novella, romanzo, poesia epica, barzelletta
Espositivo Lezione, manuale scolastico, saggio divulgativo, definizioni in dizionari o enciclopedie, recensione informativa, relazione, riassunto, abstract.
Regolativo Ordini, istruzioni, regole, ricette, regolamenti, statuti, leggi, testi pubblicitari, comizi elettorali
Argomenta- tivo Intervento, saggio scientifico, recensione critica, tema scolastico, poesia celebrativa, dialogo
Rappresenta-tivo Discorso riportato come discorso diretto, verbale molto dettagliato, farsa, commedia, dramma.
17Quale italiano? (M. Santipolo, 2001)
- Italiano standard
- Italiano semistandard (neostandard substandard
- delluso medio) - Italiano regionale
- Italiano popolare
- Gergo giovanile
- Scritto e orale.
18 - Perdita dellopposizione tra e aperta
(pèsca-frutto vènti-fenomeno atmosf.) e e
chiusa (pésca-sport vénti-numero) . Tra s
sorda (rosa, verbo rodere) e s sonora
(rosa, il fiore) - Scomparsa del passato remoto Sono stato in
montagna solo quindici anni fa, ma addirittura
Giulio Cesare ha passato il Rubicone - Decadimento del congiuntivo ed estensione
delluso dellimperfetto - nelle ipotetiche dellirrealtà Se ti sbrigavi
non perdevi il treno - per indicare il futuro nel passato Mi ha detto
che veniva - limperfetto di cortesia Volevo sapere a che
ora vieni - nelle proposizioni dipendenti rette da verbi di
opinione Penso che oggi non piove Credo che
ieri era lultima volta, Non credere che posso
continuare a fare questa vita (N. Ginzburg) - Ridondanza pronominale Me la dai la mela?
- Confini meno netti nelle situazioni di
formalità -informalità e mutamento dei relativi
usi linguistici uso del tu e del lei,
sistema dei saluti, modo di rivolgersi agli
altri, ecc. - Decadimento del futuro Questestate vado al
mare - Indebolimento della forma passiva La musica, la
ascoltano tutti al posto di La musica è
ascoltata da tutti
19- Che polivalente Copriti, che ti bagni, La
sera che sei arrivato, Tu vai avanti, che
conosci la strada - Rafforzamento della forma ci Non ci ho
pensato al posto di Non ho pensato a ciò, a
questo Escici assieme - Rafforzamento della concordanza a senso La
maggior parte dei giovani amano la musica al
posto di La maggior parte dei giovani ama la
musica - Dislocazioni a destra e a sinistra Quel libro
non lho letto, Non lho letto quel libro al
posto di Non ho letto quel libro - Nominativus pendens Gianni, non gli ho detto
nulla, Leone, la sua passione vera era la
politica (N. Ginzburg) - Anglicismi Grazie di non fumare , Il
finesettimana - Cosa al posto di Che cosa e di Che Cosa
vuoi? - Te al posto di tu Rispondi te al telefono
- Lui per Egli, Loro per Essi , Gli per
a loro e addirittura per a lei - Troppo bello, Troppo forte
20Francesco Sabatini dal Corriere della Sera del
25 aprile 2008
- A me mi piace
-
- circola almeno da 800 anni (presente in
testi del 200), non ha mai cessato di esistere
ed ha la sua ragion dessere nel comunicare
concretamente con qualcuno è infatti normale
anticipare il tema (a me, per quanto riguarda
me) rispetto a ciò che poi si specifica (mi
piace). - Si tratta di un meccanismo utile per parlare con
scioltezza, che talora passa, magari per
linserirsi di un inciso, anche nello scritto
quando vogliamo dargli pari efficacia - A me, per esser sincero, questo scambiarsi
premi tra critici e scrittori non mi è mai
piaciuto potrà scrivere tranquillamente un
recensore sulla terza pagina di un quotidiano. - Ma molti altri esempi abbondano nella saggistica
leggera e nella moderna narrativa .
21Quale italiano? Tipi di variazione della lingua
- Diacronica
- variazioni nel tempo
- Diamesica
- variazioni a seconda del mezzo con cui viene
veicolata e del canale comunicativo (scritto e
orale) - Diatopica
- variazioni dovute ai fattori geografici e
legate ai luoghi di appartenenza - Diastratica
- variazioni a seconda dei gruppi sociali
(età , sesso, professione, livello di istruzione,
background culturale, ecc.) - Diafasica
- variazioni dovute a fattori esterni
allindividuo legati al contesto situazionale ed
a seconda dei registri
22Foreigners talk - Teachers talk - Pidgin
- Foreigners talk
- è una varietà di lingua parlata da alcune
persone quando si rivolgono agli stranieri. E
una varietà semplificata che presenta molte
caratteristiche comuni ai codici semplici come
linterlingua iniziale, il baby talk o i pidgin,
tra cui una certa dose di sgrammaticatura
rispetto alla varietà standard (sintassi
elementare, sottolineature gestuali dei
significati omissione di articoli, preposizioni,
ecc. uso ridondate dei pronomi anche se
potrebbero essere omessi sostituzione di tutte
le forme verbali con linfinito) - Pidgin
- è la lingua, ormai fossilizzata, parlata
dagli stranieri che non hanno studiato o non
hanno continuato a studiare sono lingue
fortemente semplificate nella struttura e nel
vocabolario e derivano dalla mescolanza di lingue
di popolazioni differenti venute a contatto a
seguito di migrazioni e colonizzazioni - Teachers talk
- è la lingua usata dallinsegnante nel
tentativo di farsi capire più facilmente dallo
studente soprattutto nei livelli iniziali (ma il
professorese rischia di diventare una forma
mentis e di essere usato anche con livelli
avanzati). Sintassi semplice e cioè basata sulla
coordinazione e non sulla subordinazione, lessico
ridotto, rallentamento delleloquio, voce alta,
sottolineature gestuali dei significati
23Psicologia della Gestalt (Rielaborazione da
P.E. Balboni)
- Alla base dellorganizzazione dellUnitÃ
didattica vi sono varie ricerche di matrice
psicodidattica ed in particolare della psicologia
della Gestalt che descrive la percezione in
termini di - GlobalitÃ
- Analisi
- Sintesi
- Queste tre fasi sono più propriamente quelle
dellunità di apprendimento e cioè dellunitÃ
minima del processo di acquisizione lUD le fa
proprie ma le amplia e le arricchisce
24Le fasi dellUD (Rielaborazione da F. Biotti,
2005 e F.L. Bertinelli,1990)
- Input testuale iniziale
- Presentazione, motivazione, contestualizzazione
- Globalità comprensione
- Analisi e sintesi imitazione, reimpiego
- Riflessione, attività metalinguistica
- Attività di rinforzo
- Attività di verifica
25Presentazione e Motivazione (Rielaborazione da
F. Biotti, 2005 M. Spagnesi, 2001 F.L.
Bertinelli,1990)
- E buona regola dichiarare subito gli obiettivi
dellU.D. ed anticipare in sintesi come e cosa si
farà . - Riguarda tutte quelle attività che puntano a
creare lo scenario per la fruizione dellinput
testuale iniziale, a suscitare attese e
motivazione, a evitare che gli studenti
affrontino il testo a freddo e ad abbattere il
filtro affettivo. - Il docente
- Cerca di far emergere conoscenze preesistenti
negli alunni rispetto al contenuto del testo - DÃ delle informazioni di base spiegando a grandi
linee la situazione specifica a cui il testo fa
riferimento - Spiega in anticipo una serie di parole-chiave o
un concetto-chiave per la comprensione - Usa le attività di elicitazione (tirando fuori
dagli alunni ciò che sanno, ipotesi e
anticipazioni sul contenuto) o di brainstorming
(sollecitare gli studenti a esprimere liberamente
idee o associazioni di pensiero sullargomento)
26Globalità - Comprensione (Rielaborazione da F.
Biotti 2005 M. Spagnesi, 2001 F.L.
Bertinelli,1990)
- Si passa quindi alla lettura, ascolto o visione
del testo per giungere ad una prima comprensione
globale. - Come far leggere come far ascoltare
- E evidente che per globale si intende una
comprensione degli elementi essenziali del testo
evitando di porre lattenzione su dettagli non
rilevanti per leconomia testuale e la
comprensione, appunto, globale del testo. - Si propongono dei cosiddetti aiuti alla
comprensione che di solito sono degli esercizi
tipo domande di comprensione vero\falso, scelta
multipla, abbinamento, griglie, ecc - Dopo lesposizione al testo linsegnate procede
allaccertamento della comprensione globale con
un brainstorming per sondare cosa e quanto hanno
capito e per far sì che tutti abbiano capito
almeno lessenziale - Nel caso contrario procede con ulteriori letture
o ascolti del testo o altri esercizi di
comprensione
27 Analisi e sintesi (Rielaborazione da F. Biotti,
2005 M. Spagnesi, 2001 F.L. Bertinelli,1990)
- Si passa allanalisi del testo il testo viene
osservato, scomposto, ricomposto. - Si guidano gli studenti a
- Individuarne la tipologia e riflettere sulle sue
caratteristiche (essere in grado di distinguere
il contenuto testuale dalla struttura testuale) - Cogliere i diversi momenti del testo e
individuare i legami che assicurano la coerenza
(che riguarda il significato) e la coesione (che
riguarda le strutture morfologico-sintattiche) - Si procede quindi con la sintesi riutilizzando in
contesti nuovi quanto si è appreso con attivitÃ
di imitazione e reimpiegando (allinizio in modo
controllato e via via sempre più creativo) gli
elementi analizzati e scelti quali obiettivi di
apprendimento
28Riflessione(Rielaborazione da F. Biotti, 2005
M. Spagnesi, 2001)
- In questa fase si invita la classe a riflettere
sul lavoro svolto e sui risultati raggiunti si
tratta di raggiungere una consapevolezza tecnica
delluso della lingua. - Gli alunni debbono poter esprimersi in piena
libertà ponendo domande, presentando dubbi e
incertezze, manifestando il livello di piacere o
interesse ricavato dalla fruizione del testo e
dalle attività svolte. - Infine linsegnante guida la classe ad
unulteriore analisi, più marcatamente
linguistica, mostrando (anche con la tecnica
della spiegazione grammaticale) che cè un
raccordo tra forme e significati e riporterÃ
lattenzione a quegli elementi (atti
comunicativi, strutture, ecc) che sono gli
obiettivi dellUD e sui quali sè lavorato in
fase di analisi e di sintesi e che ora vengono
resi espliciti scoperti, riconosciuti e
chiariti. - Si farà attenzione a mostrare che tali meccanismi
linguistici trasportano significati e non sono
stati appresi per far bene gli esercizi, bensì
per imparare a parlare ed a scrivere
29Il rinforzo(Rielaborazione da F. Biotti, 2005
M. Spagnesi, 2001)
- Lattività di rinforzo ha lo scopo di fissare e
consolidare quanto è stato appreso durante lo
svolgimento dellunità didattica. - Ciò viene fatto attraverso esercizi appunto di
rinforzo che facciano ripetere quegli elementi
appresi sui quali si è concentrata lUD e che ne
costituiscono lobiettivo. - La ripetizione frequente di un meccanismo
linguistico ne aiuta la fissazione nella memoria
a lungo termine, ovviamente se inserita in
progetti comunicativi sia orali che scritti. - A questo punto tutti gli studenti dovrebbero aver
appreso gli obiettivi proposti dallUD e
dovrebbero poter giocare con la lingua elaborando
a loro volta liberamente (con la sola consegna
del loro reimpiego) testi orali e scritti. - Giungeranno cioè alloutput che è luscita al di
fuori del contesto comunicativo di tipo
didattico, cioè la spinta a rimettere in atto
fuori dal contesto didattico gli usi esperiti
nella comunicazione didattica.
30La verifica (Rielaborazione da F. Biotti, 2005)
- Lunità didattica si conclude con le attività di
verifica che sono infatti un elemento costitutivo
di essa. - La verifica verte soprattutto sugli obiettivi
dellunità didattica con la forma classica di
test atti ad accertare se gli elementi sui quali
essa si è concentrata sono stati appresi. - E possibile anche sottoporre gli studenti a
prove o test che abbiano una tipologia testuale
diversa da quelle affrontate nellUD e che li
portino in ambienti nuovi e diversi. - La verifica dellunità didattica è però sempre
formativa nel senso che non deve mai provocare
stress o ansia e deve invece servire - da feedback agli alunni che in questo modo
autovalutano la loro prestazione comprendendo se
hanno appreso o meno gli arricchimenti dellunitÃ
didattica - da feedback allinsegnante perché da essa capisce
se è necessario introdurre dei correttivi ,
eliminare eventuali sfasature tra gli obiettivi
programmati e quelli realizzati, predisporre
approfondimenti od ulteriori attività di
recupero
31DITALS 1 - La sezione B analisi e sfruttamento
didattico di un testo Punteggio minimo
sufficiente18 punteggio massimo30 Tempo
complessivo a disposizione 1 ora e 30 minuti
- Sottosezione B1 si richiede lanalisi di un
testo e cioè di esaminarne la complessitÃ
linguistica, la tipologia testuale e la struttura
del discorso seguendo uno schema prefissato - Sottosezione B2 si richiede di inquadrare il
contesto didattico e cioè di precisare letà , il
livello di competenza dei destinatari ed anche il
perché quel testo è adeguato ad essi - Sottosezione B3 si richiede di presentare
unattività didattica in tre fasi - precisare le coordinate di riferimento,
- descrivere lo svolgimento dellattivitÃ
- costruire una scheda di lavoro da fornire agli
studenti per la realizzazione dellattivitÃ
32DITALS I LIVELLO 27 ottobre
2008nome_________________cognome_________________
__Profilo Insegnamento dellitaliano a
immigratiSezione B - Analisi e sfruttamento
didattico di un testo - Tempo 1 ora e 30 minuti
- 1) ANALISI
- Analizzi il testo che Le abbiamo fornito (tratto
dal sito internet http// www.cucinaericette.it )
e completi la scheda seguente in base ai
parametri indicati
P A R AME T R I A N A L I S I
COMPLESSITÀ LINGUISTICA Valuti brevemente il testo in base a - varietà sociolinguistiche presenti (italiano standard, italiani regionali, registri formali e informali, ecc.) - lessico lingua comune, linguaggi specialistici, italiano colloquiale, gerghi ecc - struttura sintattica (frasi lunghe con diverse subordinate, negazione multipla, ambiguità di scopo ecc.)
33TIPOLOGIA TESTUALE Selezioni il tipo e il genere testuale a cui appartiene il testo presentato 1. TIPO Narrativo Descrittivo Argomentativo Regolativo 2. GENERE Romanzo, Testo giornalistico, Poesia, Canzone, Fumetto, Racconto, Immagine, Diario, Lezione, Lettera Pubblicità , Ricetta, Annuncio, Messaggio, Favola, Istruzioni, Filastrocca Altro ____________________________
STRUTTURA DEL DISCORSO Valuti brevemente il testo in base a - linearità e chiarezza del discorso - coerenza e coesione testuale, - organizzazione del ragionamento
342) CONTESTO DIDATTICOFacendo riferimento ai
parametri elencati nella colonna a sinistra,
indichi i destinatari a cui proporrebbe il testo
analizzato al punto 1.
ETÀ DEI DESTINATARI
LIVELLO DI COMPETENZA LINGUISTICA DEI DESTINATARI
CONTESTO IN CUI PENSA CHE POTREBBE ESSERE USATO A SCOPO DIDATTICO - in Italia / all'estero - all'interno dell'orario scolastico / in laboratori ad hoc - in corsi intensivi / in incontri brevi e distanziati - in corsi strutturati in classi chiuse / in corsi "aperti" con fluttuazione di studenti - corsi di grammatica corsi di conversazione - altro
RILEVANZA PER LAPPRENDENTE Indichi perché la tipologia di testo proposta è adeguata al tipo di destinatario prescelto
35giuseppeballero_at_yahoo.it
36Bibliografia 1
- CILIBERTI, A. 1994, Manuale di glottodidattica,
Scandicci (Firenze), La nuova Italia. - LUISE, M.C. 2000, Storia della glottodidattica
del 20 secolo, modulo on-line per il Master
ITALS in didattica e promozione della lingua e
della cultura italiana allestero, consult. nel
sito http//helios.unive.it/itals/index.htm - S. KRASHEN, 1977,1981,1982, cit. in PALLOTTI, G.
1998, La seconda lingua, Milano, Bompiani, p.191
- DIADORI, P. (cur.) 2001, Insegnare italiano a
stranieri, Le Monnier, Firenze - L. SELINKER, 1969, 1972, cit. in PALLOTTI, G.
1998, La seconda lingua, Milano, Bompiani, p. 21.
- BALBONI, P.E.1994, Didattica dell'italiano a
stranieri, Roma, Bonacci. - LUCARELLI, S., 2005, Lo sviluppo del language
testing, in Vedovelli (cur.) Manuale della
certificazione, Roma, Carocci. - COVERI, L. 1994, Il testing nellitaliano a
stranieri, in Micheki, P. (cur.) Test dingresso
di italiano per stranieri, Bonacci, Roma
37Bibliografia 2
- CARDONA, M. 2000, La valutazione linguistica,
Modulo telematico per il Master in didattica e
promozione della lingua e cultura italiane a
stranieri ITALS, Venezia. - MAZZA, A. 1989, Situazioni di tutti i giorni,
Guida per linsegnante, E. Klett Verlag - DIADORI, P. (cur.) 2005, La Ditals risponde 3,
Guerra Edizioni - DIADORI, P. (cur.) 2007, La Ditals risponde 5,
Guerra Edizioni - Vedovelli, M (cur.) 2005, Manuale della
certificazione dellitaliano L2, Carocci, Roma - Ellero, P. e Malfermoni, G 1995, Le abilità di
lettura, MILIA, Realizzazione editoriale Sagep
S.p.A., Genova - Liverani Bertinelli, F. 1990, Un contributo alla
programmazione curricolare per unità didattiche
percorsi possibili di lingua italiana come LS,
Guerra, Perugia - Buttaroni, S. 1997, Crescita di una lingua
straniera, AlphaBeta, Merano