IL NUOVO SISTEMA CONTABILE DELLE AZIENDE SANITARIE - PowerPoint PPT Presentation

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IL NUOVO SISTEMA CONTABILE DELLE AZIENDE SANITARIE

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il nuovo sistema contabile delle aziende sanitarie linee guida per l implementazione della contabilit economico patrimoniale e del controllo di gestione nelle ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: IL NUOVO SISTEMA CONTABILE DELLE AZIENDE SANITARIE


1
IL NUOVO SISTEMA CONTABILE DELLE AZIENDE SANITARIE
1
  • LINEE GUIDA PER LIMPLEMENTAZIONE DELLA
    CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALEE DEL
    CONTROLLO DI GESTIONE NELLE AZIENDE SANITARIE

CAPITOLO 1 IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E
CONTROLLO
CAPITOLO 2 LA CONTABILITÀ GENERALE
CAPITOLO 3 LA CONTABILITÀ ANALITICA
CAPITOLO 4 IL PROCESSO DI BUDGETING
HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT
SANITARIO FIRENZE
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2
CAPITOLO 1 IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E
CONTROLLO
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
IL CONTROLLO DI GESTIONE CONCETTI GENERALI
LAPPROCCIO SISTEMICO AL CONTROLLO DI GESTIONE
ASPETTI ORGANIZZATIVI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
LA CONTABILITÀ DIREZIONALE
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INDICE TEMATICO
3
RIFERIMENTI NORMATIVI
3
IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
DAL CONTROLLO DELLA SPESA AL GOVERNO DELLA SPESA
DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA ALLA CONTABILITÀ
ECONOMICO PATRIMONIALE
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4
IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
4
  • LARTICOLO 5 DEL DECRETO DI RIORDINO DEL SERVIZIO
    SANITARIO NAZIONALE
  • NEL TESTO MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO
    229/99
  • 5) Qualora non vi abbiano già provveduto, entro
    novanta giorni dalla data di entrata in vigore
    del presente decreto,le Regioni emanano norme
    per la gestione economico-finanziaria e
    patrimoniale delle unità sanitarie localie delle
    aziende ospedaliere, informate ai principi di cui
    al codice civile, così come integrato e
    modificatocon decreto legislativo 9 aprile 1991,
    n.127, e prevedendo
  • la tenuta del libro delle deliberazioni del
    direttore generale
  • ladozione del bilancio economico pluriennale di
    previsione nonché del bilancio preventivo
    economico annuale relativo allesercizio
    successivo
  • la destinazione delleventuale avanzo e le
    modalità di copertura degli eventuali disavanzi
    di esercizio
  • la tenuta di una contabilità analitica per centri
    di costo e responsabilità, che consenta analisi
    comparative dei costi, dei rendimenti e dei
    risultati
  • lobbligo delle unità sanitarie locali e delle
    aziende ospedaliere di rendere pubblici,
    annualmente, i risultatidelle proprie analisi
    dei costi, dei rendimenti e dei risultati per
    centri di costo e responsabilità
  • il piano di valorizzazione del patrimonio
    immobiliare, anche attraverso eventuali
  • dismissioni e trasferimenti.
  • 6) Per conferire uniforme struttura alle voci dei
    bilanci pluriennali ed annuali e dei conti
    consuntivi annuali, nonché omogeneità ai
    valori inseriti in tali voci, e per consentire
    allAgenzia per i servizi sanitari rilevazioni
    comparativedei costi, dei rendimenti e dei
    risultati, è predisposto apposito schema, con
    decreto interministeriale emanatodi concerto fra
    i ministri del Tesoro e della Sanità, previa
    intesa con la Conferenza permanente per i
    rapportitra lo Stato, le Regioni e le Province
    Autonome. 
  • 7) LA DISCIPLINA CONTABILE DI CUI AL PRESENTE
    ARTICOLO DECORRE DAL 1 GENNAIO 1995,
  • E LA CONTABILITÀ FINANZIARIA È SOPPRESSA.

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5
DAL CONTROLLO DELLA SPESA AL GOVERNO DELLA SPESA
5
  • IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA ALLA
    CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALENON COMPORTA
    SOLTANTO IL PASSAGGIO DA UN SISTEMA
    UNIDIMENSIONALENEL QUALE SI CONTRAPPONGONO ENTR
    ATE ED USCITE AD UN SISTEMA MULTIDIMENSIONALECH
    E RILEVA CONTESTUALMENTE LA DIMENSIONE
    PATRIMONIALE(NELLA QUALE SI CONTRAPPONGONO
    ATTIVITÀ E PASSIVITÀ)E LA DIMENSIONE ECONOMICA
    (NELLA QUALE SI CONTRAPPONGONO COSTI E
    RICAVI),MA COMPORTA ALTRESÌ IL VENIR MENO DELLA
    LOGICA AUTORIZZATIVAE DEI CONNESSI
    MECCANISMI VINCOLANTI INTRINSECI NELLA
    CONTABILITÀ FINANZIARIA.
  • NEL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA ALLA
    CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALELA LOGICA DEL
    CONTROLLO AUTORIZZATIVO PREVENTIVO SUI SINGOLI
    ATTI VIENE SOSTITUITADALLA LOGICA DEL CONTROLLO
    ECONOMICO COMPLESSIVO SUI RISULTATI DELLA
    GESTIONE.
  • LENFASI DEVE ESSERE POSTA NON TANTO SUL
    CONTROLLO DELLA SPESA,QUANTO SUL
    GOVERNO DELLA SPESA, GOVERNO CHE PERALTRO
    POSTULALA COMPIUTA ATTUAZIONE DEL NUOVO SISTEMA
    CONTABILE PREFIGURATODALLARTICOLO 5 DEL DECRETO
    DI RIORDINO DEL SERVIZIO SANITARIO
    NAZIONALE,OVVERO LATTIVAZIONE DEL PROCESSO DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE,
    ARTICOLATO NEI TRE SOTTOSISTEMI PORTANTI
  • CONTABILITÀ GENERALE
  • CONTABILITÀ ANALITICA
  • BUDGET

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6
DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIAALLA CONTABILITÀ
ECONOMICO PATRIMONIALE
6
  • IL DECRETO INTERMINISTERIALE 20 OTTOBRE 1994
    STABILIVACHE LA NUOVA DISCIPLINA CONTABILE
    DECORRE DAL 1 GENNAIO 1995.VIENE MANTENUTA, IN
    VIA PROVVISORIA, LA VIGENTE CONTABILITÀ
    FINANZIARIA.LA PROVVISORIETÀ DEL MANTENIMENTO
    IN PARALLELO DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA
    IMPLICITAMENTE SOTTINTENDEVA LABBANDONO DELLA
    STESSA QUANDO LIMPIANTODEL NUOVO SISTEMA
    CONTABILEFOSSE SUFFICIENTEMENTE CONSOLIDATO.LA
    FORMULAZIONE INTRODOTTA DAL DECRETO LEGISLATIVO
    229/99  SUPERA AL RIGUARDO QUALSIASI DUBBIO
    INTERPRETATIVO, PRECISANDO CHELA CONTABILITÀ
    FINANZIARIA È SOPPRESSA. LE AZIENDE DEVONO
    PERTANTO ADOTTARE LA CONTABILITÀ ECONOMICO
    PATRIMONIALEQUALE UNICO RIFERIMENTO
    AMMINISTRATIVO CONTABILE, RISULTANDO TRA
    LALTROIL PARALLELISMO DEI DUE SISTEMI
    IMPEDIMENTO OGGETTIVO PER LINGRESSOIN UN NUOVO
    SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLANDAMENTO GESTIONALE,
    IN UNA NUOVA LOGICADI GESTIONE, IN UNA NUOVA
    CULTURA DELLA GESTIONEIN LINEA CON LEVOLUZIONE
    COMPLESSIVA DEL SISTEMA SANITARIO NELLA DIREZIONE
    DELINEATA DAL DECRETO 502E DAI SUCCESSIVI
    PROVVEDIMENTI ATTUATIVI.

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7
IL CONTROLLO DI GESTIONE CONCETTI GENERALI
7
DEFINIZIONE DI CONTROLLO DI GESTIONE
IMPLICAZIONI FONDAMENTALI DELLA DEFINIZIONE DATA
IL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE IN SENSO SISTEMICO
IL CONCETTO DI FUNZIONE OBIETTIVO
I CONCETTI DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA GESTIONALE
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8
DEFINIZIONE DI CONTROLLO DI GESTIONE
8
  • IL CONTROLLO DI GESTIONE È DEFINIBILE COME
    INSIEME COORDINATO E INTEGRATO DI CRITERI,
    STRUMENTI, PROCEDURE FINALIZZATI AD ATTIVARE UN
    PROCESSO ITERATIVODI PROGRAMMAZIONE DEGLI
    OBIETTIVI DA CONSEGUIRE E DI VERIFICA DELLA
    RISPONDENZA DELLANDAMENTO GESTIONALE RISPETTO
    AGLI OBIETTIVI PREFISSATI, AL FINE DI
    CONSENTIREAD UNA ORGANIZZAZIONE  DI CONSEGUIRE I
    PROPRI OBIETTIVICON LA MASSIMA EFFICACIA E CON
    LA MASSIMA EFFICIENZA POSSIBILE.
  • GLI OBIETTIVI CENTRALI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
    SONOL'EFFICIENZA E L'EFFICACIA GESTIONALE, DOVE
    IL CONCETTO DI EFFICIENZA È DEFINITOQUALE
    RAPPORTO TRA RISULTATI CONSEGUITI E RISORSE
    UTILIZZATE PER CONSEGUIRLI (OUTPUT/INPUT), MENTRE
    IL CONCETTO DI EFFICACIA È DEFINITO COME
    RAPPORTOTRA RISULTATI CONSEGUITI E RISULTATI
    ATTESI.
  • IL CONTROLLO DI GESTIONE NON È UN FATTO
    CONTABILE, MA UN PROCESSO DIREZIONALE,PROCESSO
    CHE NECESSITA DI ADEGUATI STRUMENTI CONTABILI,
    OVVERODI UN SISTEMA INFORMATIVO PER IL CONTROLLO
    ECONOMICO DELLA GESTIONECHE CONSENTA DI
    ESPRIMERE IN TERMINI QUANTITATIVI SIA GLI
    OBIETTIVI PREFISSATI,SIA I RISULTATI
    EFFETTIVAMENTE CONSEGUITI, SIA GLI
    SCOSTAMENTI TRA RISULTATI E OBIETTIVI.

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9
IMPLICAZIONI FONDAMENTALI DELLA DEFINIZIONE DATA
9
  • LA DEFINIZIONE STESSA DEL CONTROLLO DI GESTIONE
    COMPORTA IMPLICITAMENTE DUE CONNOTAZIONI DI
    PARTICOLARE RILEVANZA, SIA DAL PUNTO DI VISTA
    CONCETTUALE,CHE DAL PUNTO DI VISTA OPERATIVO.
  • IL CONTROLLO DI GESTIONE DEVE ESSERE INTESO IN
    SENSO SISTEMICO, COME COSTANTE VERIFICA DEL GRADO
    DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA GESTIONALE,FINALIZZA
    TA AD ATTUARE GLI INTERVENTI CORRETTIVI NECESSARI
    AL FINE DI RIALLINEAREI RISULTATI GESTIONALI
    RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREFISSATI.
  • IL CONTROLLO DI GESTIONE NON PUÒ CHE ESSERE UNO
    STRUMENTO INTERNO ALL'ORGANIZZAZIONE E NON
    ESTERNO AD ESSA, PERCHÉ SOLAMENTE A QUESTA
    CONDIZIONE ESSO PUÒ PRODURRE I RISULTATI CUI È
    FINALIZZATO.
  • IN ALTRI TERMINI, NON HA SENSO PARLARE DI
    CONTROLLO DI GESTIONE COME VERIFICA ESTERNA
    EX-POST SUI RISULTATI GESTIONALI IL CONTROLLO
    DI GESTIONE DEVE ESSERE INTESO COME GUIDA
    DELL'ORGANIZZAZIONE VERSO OBIETTIVI PREDEFINITI.

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10
IL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE IN SENSO SISTEMICO
10
  • UNA ORGANIZZAZIONE È DEFINIBILE COME SISTEMA
    INTEGRATO DI RISORSEFINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO
    DI UN OBIETTIVO.
  • LA LETTURA IN TERMINI SISTEMICI DI UNA
    ORGANIZZAZIONE IMPLICA L'ADOZIONE DI DUE CONCETTI
    CARDINE DELLA TEORIA DEI SISTEMI.
  •  LA CONCETTUALIZZAZIONE DI UN SISTEMA COME ENTITÀ
    CHE TRASFORMA DATE RISORSE (PERSONALE,
    ATTREZZATURE, MATERIALI), CHE COSTITUISCONO
    L'INPUT DELL'ORGANIZZAZIONE,IN ATTIVITÀ /
    PRESTAZIONI / SERVIZI CHE NE COSTITUISCONO
    L'OUTPUT, (CONCETTUALIZZAZIONE CHE IMPLICITAMENTE
    SOTTENDE UNA ATTENZIONE PARTICOLAREAL RAPPORTO
    TRA PRESTAZIONI E RISORSE).
  • LA SCOMPONIBILITÀ DI UN SISTEMA IN SOTTOSISTEMI
    L'INSIEME DEI QUALI RIPRODUCE L'ORGANIZZAZIONE
    CONSIDERATA, E PER CIASCUNO DEI QUALI È
    APPLICABILELO STESSO MODELLO DI INTERPRETAZIONE
    INPUT-OUTPUTADOTTATO PER LA LETTURA
    DELL'ORGANIZZAZIONE NEL SUO COMPLESSO.

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11
IL CONCETTO DI FUNZIONE OBIETTIVO
11
  • LA FUNZIONE OBIETTIVO DI UNA ORGANIZZAZIONE
    COSTITUISCE LA RAGIONE DI ESSERE
    DELL'ORGANIZZAZIONE STESSA NEL CONTESTO SPAZIO -
    TEMPORALE IN CUI ESSA SI COLLOCA
  • IN CAMPO SANITARIO SI DISTINGUONO SOLITAMENTE
    RISULTATI INTERMEDI (OUTPUT)E RISULTATI FINALI
    (OUTCOME),
  • È EVIDENTE LA DIFFERENZA SOSTANZIALE, ANCHE IN
    TERMINI DI SCELTE ORGANIZZATIVE, CHE PUÒ ESSERE
    INDOTTA DA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE AGLI UNI O
    AGLI ALTRI

INPUT
(RISORSE)
STRUTTURA/PROCESSO
OUTPUT
(RISULTATI INTERMEDI)
OUTCOMES
(RISULTATI FINALI)
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12
DEFINIZIONE DI EFFICIENZA E DI EFFICACIA
GESTIONALE
12
  • L' EFFICIENZA GESTIONALE È DEFINITA COME RAPPORTO
    TRA RISULTATI CONSEGUITI (OUTPUT)E RISORSE
    UTILIZZATE PER CONSEGUIRLI (INPUT).
  • OUTPUT
  • INPUT
  • MASSIMIZZARE L'EFFICIENZA DI UN SISTEMA
    ORGANIZZATIVOSIGNIFICA TENDERE AL MAGGIOR
    LIVELLO DI OUTPUT A PARITÀ DI INPUT O,DI
    CONVERSO, AL MINOR LIVELLO DI INPUT A PARITÀ DI
    OUTPUT.
  • L' EFFICACIA GESTIONALE È DEFINITACOME RAPPORTO
    TRA RISULTATI CONSEGUITI E RISULTATI ATTESI
  • OUTPUT EFFETTIVI
  • OUTPUT ATTESI
  • MASSIMIZZARE L'EFFICACIA DI UN SISTEMA
    ORGANIZZATIVO SIGNIFICATENDERE AL MAGGIOR GRADO
    POSSIBILE DI OTTENIMENTO DEI RISULTATI PREFISSATI

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13
LAPPROCCIO SISTEMICO AL CONTROLLO DI GESTIONE
13
LE DIMENSIONI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
CONTROLLO DI GESTIONE E LIVELLI DI RESPONSABILITÀ
LA STRUTTURA LOGICO OPERATIVA DEL CONTROLLO DI
GESTIONE
FASI DEL CONTROLLO DI GESTIONE COME PROCESSO
IL CONTROLLO DI GESTIONE COME PROCESSO
ULTERIORI CONNOTAZIONI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
IL CONTROLLO DI GESTIONE COME MODO DI ESSERE
DELLORGANIZZAZIONE
CONTROLLO DI GESTIONE E AUTONOMIA PROFESSIONALE
LA RESPONSABILIZZAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEL
MEDICO
IL CONCETTO DI RESPONSABILIZZAZIONE DIFFUSA
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14
LE DIMENSIONI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
14
  • IN UN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI
    GESTIONE, SI INTEGRANO DI FATTO DUE
    SOTTOSISTEMI
  • IL PROCESSO DECISIONALE, INTESO COME SEQUENZA
    LOGICO-OPERATIVA DI MOMENTIDI VALUTAZIONI E DI
    SCELTE
  • IL SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO AL
    PROCESSO, INTESO COME INSIEME DI CRITERI,
    PROCEDURE, STRUMENTI OPERATIVI DI
    MISURAZIONE DELLE ATTIVITÀ / PRESTAZIONI /
    SERVIZI,CHE COSTITUISCONO L'OUTPUT E DEI CONSUMI
    DI RISORSE FISICO - TECNICHE E FINANZIARIECHE
    COSTITUISCONO LINPUT.
  • IL CONTROLLO DI GESTIONE, IN UNA VISIONE
    SISTEMICA,HA PERTANTO DUE DIMENSIONI
    FONDAMENTALI,
  • LA DIMENSIONE DI STRUTTURA (ORGANIZZATIVA E
    TECNICO-CONTABILE)E LA DIMENSIONE DI PROCESSO.
  • LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CONTROLLO
    DEFINISCE GLI AMBITI DI DISCREZIONALITÀE LE
    RESPONSABILITÀ DEI SOGGETTI DELL'ORGANIZZAZIONE
  • LA STRUTTURA TECNICO CONTABILE RAPPRESENTA
    L'INSIEME DEGLI STRUMENTI DI MISURAZIONE E DEI
    FLUSSI INFORMATIVI CHE CONSENTONO UNA VERIFICA
    SISTEMATICA DELLA RISPONDENZA DEI RISULTATI
    RISPETTO AGLI OBIETTIVI
  • IL PROCESSO CONCERNE IL COMPORTAMENTO
    DIREZIONALE CICLICAMENTE ARTICOLATOIN
    PROGRAMMAZIONE E VERIFICA

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INDICE TEMATICO
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15
CONTROLLO DI GESTIONE E LIVELLI DI RESPONSABILITÀ
15
  • POSTO CHE IN UNA LOGICA SISTEMICA IL PROCESSO DI
    SCOMPOSIZIONE DI UN SISTEMA IN SOTTOSISTEMI È
    ITERABILE TEORICAMENTE AD INFINITUM, DI NORMA IN
    UNA ORGANIZZAZIONE SI POSSONO INDIVIDUARE 
  • CENTRI DI RESPONSABILITÀ ELEMENTARI  (UNITÀ
    OPERATIVE),
  • CENTRI DI RESPONSABILITÀ INTERMEDI
  • CENTRI DI RESPONSABILITÀ FINALI
  • (NON RIFERIBILI AD UN LIVELLO SOVRAORDINATO)

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16
LA STRUTTURA LOGICO OPERATIVA DEL CONTROLLO DI
GESTIONE
16
  • la dizione "controllo di gestione" è di fatto una
    forma breve utilizzata per definire il processo
    di programmazione e controllo di gestione. La
    fase del controllo è implicitamente connessa con
    quella della programmazione, della quale è
    complemento essenziale, in una visione del
    controllo di gestione come meccanismo di
    autoregolazione sistemica.
  • L'analisi degli scostamenti tra risultati ed
    obiettivi è rivolta ad individuare le cause delle
    differenze osservate e ad identificare gli
    interventi correttivi da adottare, interventi che
    possono concernere
  • - la ridefinizione dei risultati finali (OUTCOME)
  • - la ridefinizione dei livelli quanti /
    qualitativi delle attività / prestazioni /
    servizi (OUTPUT)
  • - la ridefinizione della struttura organizzativa
    o dei meccanismi operativi adottati nei processi
    di produzione
  • - la ridefinizione dei livelli quanti /
    qualitativi di risorse (INPUT)

OUTCOMES
VERIFICA
SISTEMA DI MISURAZIONE
OUTPUT
PROCESSO STRUTTURA
RISORSE
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17
FASI DEL CONTROLLO DI GESTIONE COME PROCESSO
17
  • IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI
    GESTIONESI ARTICOLA IN DUE FASI,SEQUENZIALMENTE
    E CICLICAMENTE CORRELATE,RIFERITE A UN
    PREDEFINITO PERIODO CHE DI NORMA COINCIDE CON
    L'ANNO
  • LA FASE DELLA PROGRAMMAZIONE
  • LA FASE DEL CONTROLLO
  • LA FASE DELLA PROGRAMMAZIONE CONSTA A SUA VOLTA
    DI UNA SEQUENZA DI MOMENTI ATTRAVERSO I QUALI SI
    DETERMINANO GLI OBIETTIVI CHE SI INTENDONO
    CONSEGUIREE LE RISORSE DISPONIBILI, MENTRE LA
    FASE DEL CONTROLLO CONCERNE SOSTANZIALMENTE
    L'INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE CHE DETERMINANO
    EVENTUALI SCOSTAMENTITRA RISULTATI CONSEGUITI E
    RISULTATI ATTESI E LA DEFINIZIONE DEGLI
    INTERVENTI CORRETTIVI DA ADOTTARE PER RIALLINEARE
    OBIETTIVI E RISULTATI

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18
IL CONTROLLO DI GESTIONE COME PROCESSO
18
LINEE STRATEGICHE GENERALI
PROPOSTADI BUDGET
BUDGET CONSOLIDATO
CONTROLLO
OBIETTIVI SPECIFICI
VERIFICA
ANALISIDEGLI SCOSTAMENTI
ATTIVITÀ / PRESTAZIONI / SERVIZI
NEGOZIAZIONE
INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE
RISORSE NECESSARIE
ALLOCAZIONE
ATTUAZIONEDEI CORRETTIVI
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ULTERIORI CONNOTAZIONI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
19
  • LA MULTIDIMENSIONALITÀ, IN CUI LA DIMENSIONE DI
    PROCESSO E LA DIMENSIONE INFORMATIVA DI SUPPORTO
    SI INTEGRANO DINAMICAMENTELA COMPLESSITÀ,
    INTRINSECA NEL FATTO CHE IL PROCESSO DI
    PROGRAMMAZIONEE CONTROLLO COINVOLGE AL TEMPO
    STESSO UNA PLURALITÀ DI SOGGETTI,UNA PLURALITÀ
    DI STRUMENTI DI VALUTAZIONE, UNA PLURALITÀ DI
    MOMENTI DI VALUTAZIONEE DI SCELTA (FISSAZIONE
    DEGLI OBIETTIVI, DEFINIZIONE DELLE
    ATTIVITÀ/PRESTAZIONI/SERVIZI CORRELATI, STIMA
    DELLE RISORSE ECESSARIE, NELLA LORO DIMENSIONE
    FISICO TECNICAE FINANZIARIA, NEGOZIAZIONE E
    ALLOCAZIONE DELLE RISORSE, VERIFICA PERIODICA
    DELL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE, CON PARTICOLARE
    ATTENZIONE AGLI EVENTUALI SCOSTAMENTI TRA
    OBIETTIVI E RISULTATI, INDIVIDUAZIONE E
    ATTUAZIONEDEGLI INTERVENTI CORRETTIVI OPPORTUNI)
  • LA FORTE INTEGRAZIONE NEL PROCESSO GESTIONALE,
    CHE DISCENDE DALL'ESIGENZADI ATTIVARE, NEL CORSO
    DELLA GESTIONE, I CORRETTIVI NECESSARI PER
    RIALLINEARE RISULTATI ED OBIETTIVI, IN UNA LOGICA
    SISTEMICA DI AUTOREGOLAZIONE

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20
IL CONTROLLO DI GESTIONE COME MODO DI ESSERE
DELLORGANIZZAZIONE
20
  • LE CONNOTAZIONI SOTTOLINEATE EVIDENZIANO CHE IL
    PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI
    GESTIONE DEVE ESSERE INTESO COME MODO DI ESSERE
    DELL'ORGANIZZAZIONE, PIUTTOSTO CHE COME
    SOVRASTRUTTURA ESTERNA ALL'ORGANIZZAZIONE, UN
    MODO DI ESSERE CHE PERMEA I COMPORTAMENTI
    DECISIONALI, GESTIONALI E OPERATIVINON SOLO
    NELLA DINAMICA RELAZIONALE TRA AMMINISTRAZIONE E
    CENTRIDI RESPONSABILITÀ, MA ANCHE NELLA GESTIONE
    CORRENTEDEI SINGOLI CENTRI DI RESPONSABILITÀ.
  • IN UNA CONCEZIONE MODERNA DEL TERMINEIL
    CONTROLLO DI GESTIONE DEVE COMPENDIARE IN SÉ,
    OLTRE AI TRADIZIONALI CONTENUTI
    ECONOMICO-GESTIONALI (ESPRESSIONE E STRUMENTO DI
    UN ORIENTAMENTO SPECIFICOAI PROBLEMI
    DELL'EFFICIENZA E DELL'EFFICACIA
    GESTIONALE),ANCHE CONTENUTI DI CARATTERE
    TECNICO-ORGANIZZATIVO(CHE ORIENTINO E SUPPORTINO
    LA GESTIONE, IN UNA LOGICA DI QUALITÀ TOTALE)

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21
CONTROLLO DI GESTIONE E AUTONOMIA PROFESSIONALE
21
  • TANTO PIÙ ELEVATA È L'AUTONOMIA PROFESSIONALE
    DEGLI OPERATORI TANTO PIÙ IL PROCESSO DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DEVE ESSERE
    COINVOLGENTE E PARTECIPATIVO AI VARI LIVELLI DI
    RESPONSABILITÀ GESTIONALE
  • LE PREMESSE IRRINUNCIABILI PER ATTIVARE UN
    EFFICACE CONTROLLO DI GESTIONE NELLE AZIENDE
    SANITARIE, SONO RICONDUCIBILI ALLE SEGUENTI
  • CONTROLLO INTERNO E NON ESTERNO, AI DIVERSI
    LIVELLI DI RESPONSABILITÀ
  • RESPONSABILIZZAZIONE DEL MEDICO, IN TERMINI DI
    PRESA DI COSCIENZADELLE IMPLICAZIONI ECONOMICHE D
    ELLE DECISIONI ASSUNTESUL PIANO DIAGNOSTICO
    TERAPEUTICOE SUL PIANO DELLE MODALITÀ TECNICO -
    ORGANIZZATIVE ADOTTATE
  • COINVOLGIMENTO DEL MEDICO, IN PARTICOLARE DEI
    RESPONSABILI DELLA GESTIONE  
  • DEI DIVERSI REPARTI E SERVIZI, SIA NELLA FASE
    DELLA PROGRAMMAZIONE,(PREDISPOSIZIONE DEL
    BUDGET), SIA NELLA FASE DEL CONTROLLO

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22
LA RESPONSABILIZZAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEL
MEDICO
22
  • LE POLITICHE DI CONTENIMENTO DELLA SPESA
    SANITARIA SINORA ADOTTATE SI SONOTUTTE
    CARATTERIZZATE PER UNA CONNOTAZIONE COMUNE IL
    FATTO DI ESSERE STRUMENTIDI CONTROLLO
    ESTERNO ALLE DINAMICHE DI EFFETTIVA GENERAZIONE
    DELLA SPESA.
  • IL PROBLEMA DI FONDO È QUELLO DI RICOMPORRE IN UN
    UNICO MOMENTO DECISIONALE LA RESPONSABILITÀ
    TECNICO - PROFESSIONALE E LA RESPONSABILITÀ
    ECONOMICO GESTIONALE
  • LE DECISIONI DI CARATTERE DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO
    HANNO UNA RILEVANZAIN TERMINI ECONOMICI CHE NON
    PUÒ ESSERE IGNORATA DA COLORO CHE ATTRAVERSOLE
    LORO DECISIONI TECNICHE DI FATTO SI
    CONFIGURANOCOME I RESPONSABILI ULTIMI DELLA
    GESTIONE DELLE RISORSE.L'ESIGENZA DI UNA
    GESTIONE PROGRAMMATA, ATTRAVERSO LA PRELIMINARE
    FISSAZIONEDI UN BUDGET DI ESERCIZIO, INTESO
    QUALE SPECIFICAZIONE DI OBIETTIVI ATTIVITÀ -
    RISORSE ORGANICAMENTE INTEGRATI IN UN PROGRAMMA
    DI ATTIVITÀ,È ESIGENZA IRRINUNCIABILE PER IL
    CONTENIMENTO DELLA SPESA SANITARIA.

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23
IL CONCETTO DI RESPONSABILIZZAZIONE DIFFUSA
23
  • IN UNA LOGICA DI RESPONSABILIZZAZIONE DIFFUSA IL
    CONCETTO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI
    GESTIONE E LE CONSEGUENTI MODALITÀ OPERATIVE
    DEVONO ESSERE INTERIORIZZATI NON SOLO DALLA
    STRUTTURA AMMINISTRATIVO-DIREZIONALE, MA
    SOPRATTUTTO DAI DIRIGENTI DELLE SINGOLE UNITÀ
    OPERATIVE IN CUI SI ARTICOLA L'ORGANIZZAZIONE.
  • ALL'INTERNO DI CIASCUNA DI ESSE, CHE SI CONFIGURA
    QUALE CELLULA ELEMENTAREDEL PIÙ ARTICOLATO
    SISTEMA ORGANIZZATIVO IN CUI ESSA È INSERITA,
    DEVONO ESSERE ADOTTATE MODALITÀ OPERATIVE DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE,CON UN
    COINVOLGIMENTO SOSTANZIALE DEL RESPONSABILE E DEI
    SUOI DIRETTI COLLABORATORI.
  • QUESTO COINVOLGIMENTO SI DETERMINA ANCHE
    ATTRAVERSO LA COSTRUZIONEIN MODO FORTEMENTE
    INTERATTIVO CON I PROFESSIONISTI, DEGLI STRUMENTI
    DI VALUTAZIONEE DI ANALISI ADOTTATI A
    SUPPORTO DEL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E
    CONTROLLO.

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24
ASPETTI ORGANIZZATIVI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
24
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA AL SUPPORTO DEL
CONTROLLO DI GESTIONE
STRUTTURA E COMPITI DELLUFFICIO CONTROLLO DI
GESTIONE
IL GRUPPO DI COORDINAMENTO STRUTTURA, COMPETENZE
E FUNZIONAMENTO
PRECONDIZIONI PER LATTIVAZIONE DEL CONTROLLO DI
GESTIONE
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25
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA A SUPPORTO DEL
CONTROLLO DI GESTIONE
25
  • IL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI
    GESTIONEÈ L'INTEGRAZIONE DI DUE SOTTOSISTEMI
  • IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
  • IL SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO AL PROCESSO
  • LA RESPONSABILITÀ DEL PROCESSO DEVE ESSERE
    ATTRIBUITA AL DIRETTORE GENERALE, MOMENTO DI
    SINTESI DEL PROCESSO DECISIONALE, E DEVE ESSERE
    ARTICOLATAPER LIVELLI ORGANIZZATIVI COERENTI CON
    IL SISTEMA ORGANIZZATIVOIN CUI SI ARTICOLA
    LAZIENDA.
  • LA RESPONSABILITÀ DEL SISTEMA INFORMATIVO DI
    SUPPORTO AL PROCESSODEVE ESSERE ATTRIBUITA AD UN
    UFFICIO COSTITUITO AD HOC, DENOMINATO UFFICIO
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE(SERVIZIO
    CONTROLLO INTERNO DI GESTIONE, EX ARTICOLO 20
    DECRETO LEGISLATIVO 29/1993)

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26
STRUTTURA E COMPITI DELLUFFICIO CONTROLLO DI
GESTIONE
26
  • LA COSTITUZIONE DI UN UFFICIO AD HOC (PERALTRO
    ESPLICITAMENTE PREVISTO DALLA LEGGE)COSTITUISCE
    PRESUPPOSTO E SNODO CENTRALE PER L'ATTIVAZIONE
    DEL PROCESSODI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO SOLO
    UNA SOSTANZIALE CONTINUITÀ DI IMPEGNODI
    OPERATORI DEDICATI ESCLUSIVAMENTE A QUESTO
    COMPITO,DOTATI DI ADEGUATE COMPETENZE
    (STATISTICHE ED ECONOMICHE),LEGITTIMATI DA UNA
    ESPLICITA TRASPARENTE POSIZIONE DI STAFFNEI
    CONFRONTI DELLA DIREZIONE GENERALE, PUÒ
    GARANTIRECHE IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE E
    CONTROLLO SI SVILUPPI E SI CONSOLIDICOME
    STRUMENTO DIREZIONALE DOTATO DI SOSTANZIALE
    EFFICACIA

? PROGETTAZIONE, COORDINAMENTO E CONTROLLO DEI
FLUSSI INFORMATIVI,A VALENZA SIA SANITARIA CHE
GESTIONALE ? PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEI
REPORTS PERIODICI PER IL MONITORAGGIODEL GRADO
DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI BUDGET?
SUPPORTO TECNICO-OPERATIVO PER LA PREDISPOSIZIONE
DELLA PROPOSTA DI BUDGET? VERIFICA CON I
RESPONSABILI DEI RAPPORTI TRIMESTRALI DI
GESTIONE? PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI CONTROLLI
SISTEMATICI SULLA QUALITÀ DEI DATI PRODOTTIDAL
SISTEMA INFORMATIVO INFORMATICO? SEGNALAZIONE
SISTEMATICA, AI SETTORI COMPETENTI, DI PROBLEMI
DI ATTENDIBILITÀ, COMPLETEZZA, TEMPESTIVITÀ DEI
DATI? GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI INTERNI
ED ESTERNI (REGIONE, MINISTERO, ISTAT).
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27
IL GRUPPO DI COORDINAMENTO STRUTTURA
COMPETENZE MODALITÀ ORGANIZZATIVE
27
  • UNO STRUMENTO ORGANIZZATIVO CHE PUÒ ASSICURARE LA
    NECESSARIA INTEGRAZIONE ORIZZONTALE AL PROCESSO
    DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLOÈ IL GRUPPO DI
    COORDINAMENTO COSTITUITO DAI RESPONSABILI DI
    SETTORI, SERVIZI ED UFFICI DEPUTATI ALLA
    GESTIONE DEI DIVERSI FATTORI PRODUTTIVI E DEI
    FLUSSI INFORMATIVI CORRELATI(DIRETTORE
    AMMINISTRATIVO, DIRETTORE SANITARIO, AFFARI
    GENERALI, PERSONALE, RAGIONERIA, PROVVEDITORATO,
    FARMACIA, UFFICIO PRESTAZIONI, UFFICIO TECNICO,
    CED).

PER LA FUNZIONALITÀ DEL GRUPPO DI
COORDINAMENTORISULTANO ESSENZIALI ALCUNE
CONDIZIONI? UNA FREQUENZA ADEGUATA DELLE
RIUNIONI DI LAVORO, CHE DEVONO ESSERE
QUINDICINALINELLA FASE DI AVVIO DEL PROCESSO,
 MENSILI A REGIME ? LA PARTECIPAZIONE SISTEMATICA
DEL DIRETTORE GENERALEE DEI DIRETTORI
AMMINISTRATIVO E SANITARIO,PARTECIPAZIONE CHE
ASSICURA UNA CONCRETA IMMEDIATA CAPACITÀ
DECISIONALE. AL RESPONSABILE DELL'UFFICIO
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DOVREBBE ESSERE
ATTRIBUITA LA FUNZIONE DI COORDINAMENTO DEI
LAVORI DEL GRUPPO, LA PREDISPOSIZIONE
DELL'ORDINE DEL GIORNO,LA REDAZIONE DI UNA
RELAZIONE DI SINTESI SUI LAVORI DI VOLTA IN VOLTA
EFFETTUATI.
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28
PRECONDIZIONI PER LATTIVAZIONE DEL CONTROLLO DI
GESTIONE
28
  • L'ATTIVAZIONE DI UN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E
    CONTROLLO IN QUALSIASI ORGANIZZAZIONE POSTULA
    DUE CONDIZIONI
  • ? UNA STRUTTURA ORGANIZZATIVA BASATA SU UNA
    CHIARA IDENTIFICAZIONE DI RESPONSABILITÀ
  • NELLA QUALE A TUTTI I LIVELLI SIANO IDENTIFICATI
    OBIETTIVI MISURABILI E SIANO DEFINITE MODALITÀ
    DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI
    OBIETTIVI E DI COERENTE RICONOSCIMENTO DEI
    RISULTATI CONSEGUITI
  • ? LA DISPONIBILITÀ DI UN SISTEMA INFORMATIVO DI
    SUPPORTO,
  • CHE PRODUCA INFORMAZIONI TEMPESTIVE ED
    ATTENDIBILI SIA SUI SERVIZI EROGATI,SIA SUI
    COSTI CONSEGUENTEMENTE SOSTENUTI.
  • IN UN CONTESTO AD ELEVATA AUTONOMIA PROFESSIONALE
    COME QUELLO SANITARIOA QUESTE CONDIZIONI DI
    CARATTERE GENERALE SI AGGIUNGE
  • ? LA SENSIBILIZZAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DI
    TUTTI I PROFESSIONISTI
  • CHE, CON DIFFERENTI RUOLI E DIFFERENTI LIVELLI DI
    RESPONSABILITÀ,  IN UN PROCESSO DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE SONO
    CHIAMATI AD INTERAGIRE DINAMICAMENTE,CHE DEVONO
    NON SOLO ACCETTARE MA CONSAPEVOLMENTE CONDIVIDERE
    IL SISTEMACOLLABORANDO FATTIVAMENTE SIN DALLA
    SUA PROGETTAZIONE

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29
LA CONTABILITÀ DIREZIONALE
29
DEFINIZIONE E STRUTTURA DEL SISTEMA DI
CONTABILITÀ DIREZIONALE
CONTABILITÀ GENERALE E CONTABILITÀ ANALITICA
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30
DEFINIZIONE E STRUTTURA DEL SISTEMA DI
CONTABILITÀ DIREZIONALE
30
  • LA CONTABILITÀ DIREZIONALE È DEFINIBILE COME
    SISTEMA INFORMATIVODI SUPPORTO ALLATTIVITÀ DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONENELLA
    QUALE SI SOSTANZIA LA DIREZIONE DELLIMPRESA.
  • LA CONTABILITÀ DIREZIONALE È ALTRESÍ DEFINIBILE
    COME INSIEME INTEGRATO E COORDINATODI CRITERI,
    STRUMENTI, PROCEDURE FINALIZZATI ALLA RILEVAZIONE
    SISTEMATICADI VALORI ECONOMICI CORRELATI ALL'
    UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE OVVERO AD
    ORGANIZZAREE PRESENTARE INFORMAZIONI SULLA
    DIMENSIONE REDDITUALE E FINANZIARIA DELLA GESTIONE
  • IL SISTEMA DI CONTABILITÀ DIREZIONALE SI ARTICOLA
    NEI SOTTOSISTEMI
  • CONTABILITÀ GENERALE
  • CONTABILITÀ PER CENTRI DI COSTO
  • CONTABILITÀ PER PRESTAZIONE
  • BUDGET
  • ANALISI DELLE VARIAZIONI

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31
CONTABILITÀ GENERALE E CONTABILITÀ ANALITICA
31
  • LA CONTABILITÀ GENERALE E LA CONTABILITÀ
    ANALITICA COSTITUISCONO DUE DISTINTI SOTTOSISTEMI
    DEL PIÙ ARTICOLATO E COMPLESSO SISTEMA
    INFORMATIVO A SUPPORTO DEL PROCESSO DI
    PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO.
  • LA CONTABILITÀ GENERALE SI RIFERISCE PER
    DEFINIZIONE ALLAZIENDA NEL SUO COMPLESSO, E SI
    ESPRIME ATTRAVERSO IDONEE AGGREGAZIONI DI COSTI E
    RICAVI SECONDO LA LORO NATURA,MENTRE LA
    CONTABILITÀ ANALITICA, ED IN PARTICOLARE LA
    CONTABILITÀPER CENTRI DI COSTO, ANALIZZA COME I
    COSTI E I RICAVI SI DISTRIBUISCONONELLE DIVERSE
    ARTICOLAZIONI OPERATIVE AZIENDALI, ATTRAVERSO UNA
    RICLASSIFICAZIONE DEGLI STESSI NON SOLO IN
    RELAZIONE ALLA LORO NATURAMA ANCHE IN RELAZIONE
    ALLA LORO DESTINAZIONE.

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32
CAPITOLO 2 LA CONTABILITÀ GENERALE
32
LA CONTABILITÀ GENERALE CONCETTI GENERALI
IL BILANCIO DI ESERCIZIO
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33
LA CONTABILITÀ GENERALE CONCETTI GENERALI
33
DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA ALLA CONTABILITÀ
ECONOMICO PATRIMONIALE
IL CONCETTO DI CAPITALE E LA SUA DETERMINAZIONE
STATO PATRIMONIALE E REDDITO DI IMPRESA
I CONTI DELLA CONTABILITÀ GENERALE
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34
DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA ALLA CONTABILITÀ
ECONOMICO PATRIMONIALE
34
LA LOGICA DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA
LE FASI DELLA GESTIONE DELLE ENTRATE
LE FASI DELLA GESTIONE DELLE USCITE
LA LOGICA DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE
OGGETTO E OBIETTIVI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO
PATRIMONIALE
LE DIMENSIONI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO
PATRIMONIALE
CONTABILITÀ GENERALE E GESTIONE AZIENDALE
CONTABILITÀ GENERALE E GESTIONE
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INDICE TEMATICO
35
LA LOGICA DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA
35
  • LA CONTABILITÀ FINANZIARIA AVEVA PER OGGETTO LA
    GESTIONE CONTABILE DELLE ENTRATEE DELLE USCITE
    FINANZIARIE, SI PONEVA QUALE OBIETTIVO
    SOSTANZIALEIL RISPETTO DEL VINCOLO DEL PAREGGIO
    DI BILANCIO E SI SVILUPPAVAIN UNA LOGICA
    AUTORIZZATIVA CHE SUBORDINAVA LESECUZIONE DI
    CIASCUNA FASEDEL PROCEDIMENTO AD UNA VERIFICA DI
    CONGRUITÀ RISPETTO ALLA FASE PRECEDENTE

ENTRATE
USCITE
PREVISIONE
STANZIAMENTO
ACCERTAMENTO
IMPEGNO
REVERSALE
LIQUIDAZIONE
INCASSO
MANDATO
PAGAMENTO
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36
LE FASI DI GESTIONE DELLE ENTRATE
36
  • PREVISIONE  PREVISIONE DI BILANCIO
  • ACCERTAMENTO ACQUISIZIONE DEL TITOLO
    GIURIDICO(COMUNICAZIONE FORMALE DA
    PARTE DELLENTE EROGATORE) ALLINCASSO DI UNA
    SOMMASU UN DATO CAPITOLO DEL BILANCIO DI
    PREVISIONE
  • REVERSALE DISPOSIZIONE AL TESORIERE AD INCASSARE
    LA SOMMADI CUI ERA STATO PRELIMINARMENTE EFFETTUA
    TO LACCERTAMENTO
  • INCASSO EFFETTIVO ACCREDITO DELLA SOMMA SUL
    CONTO CORRENTE DI TESORERIA.

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37
LE FASI DI GESTIONE DELLE USCITE
37
  • STANZIAMENTO LO STANZIAMENTO INDICAVA
    LAMMONTARE COMPLESSIVO DELLE RISORSE
    FINANZIARIE CHE NEL CORSO DELLESERCIZIO POTEVANO
    ESSERE SPESE PER CIASCUNODEI CAPITOLI IN CUI ERA
    ARTICOLATO IL BILANCIO DI PREVISIONE
  • IMPEGNO LIMPEGNO DI SPESA INDICAVA LAMMONTARE
    DI RISORSE CHE, SU UN DATO CAPITOLODI BILANCIO,
    RISULTAVANO IMPEGNATE  IN CONSEGUENZA DI UN
    EVENTOCHE COSTITUIVA PER LENTE CERTEZZA DI
    USCITE FUTURE(ATTI DELIBERATIVI CONCERNENTI
    LACQUISTO DI BENI E SERVIZI).OGNI IMPEGNO DI
    SPESA SU UN DATO CAPITOLO DI BILANCIO ANDAVA A
    DECREMENTARELA DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE
    FINANZIARIECHE NEL BILANCIO DI PREVISIONE ERANO
    STATE STANZIATE SU QUEL CAPITOLO.
  • LIQUIDAZIONE AUTORIZZAZIONE AL PAGAMENTO DI
    SOMME DOVUTE A FRONTEDI DOCUMENTI CONTABILI
    (FATTURE, NOTULE, ACCERTAMENTI CONTABILI)DEI
    QUALI SI DOVEVA PRELIMINARMENTE VERIFICARE LA
    CONGRUITÀ SOSTANZIALE (RISPETTOAI BENI E SERVIZI
    RELATIVI) E CONTABILE (PRELIMINARE ASSUNZIONE DI
    UN IMPEGNO).
  • MANDATO ATTO CON IL QUALE LENTE DAVA AL
    TESORIERE DISPOSIZIONE DI PAGARE UNA DATA SOMMA A
    FAVORE DI TERZI (PERSONALE DIPENDENTE, FORNITORI,
    ERARIO, ENTI PREVIDENZIALI). 
  • PAGAMENTO ESECUZIONE MATERIALE DELLA
    DISPOSIZIONE DI PAGAMENTOCONTENUTA NEL MANDATO,
    NEI MODI E NEI TERMINI INDICATI NELLO STESSO(PER
    CONTANTI, CON ASSEGNO CIRCOLARE, MEDIANTE
    BONIFICO BANCARIO).

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38
LA LOGICA DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO -
PATRIMONIALE
38
  • LA CONTABILITÀ ECONOMICO - PATRIMONIALE HA PER
    OGGETTO LA GESTIONE CONTABILEDELLE IMPLICAZIONI
    CHE UN QUALSIASI ACCADIMENTO AZIENDALE HA SIA IN
    TERMINI ECONOMICI (GENERAZIONE DI COSTI O RICAVI
    DI ESERCIZIO) SIA IN TERMINI PATRIMONIALI(INCREME
    NTO O DECREMENTO DEL PATRIMONIO
    AZIENDALE ATTRAVERSO LA GENERAZIONEDI
    IMMOBILIZZAZIONI, DI ENTRATE O DI USCITE DI
    CASSA, DI DEBITI O CREDITI)

EVENTO
IMPLICAZIONIECONOMICHE
IMPLICAZIONIPATRIMONIALI
IMMOBILIZZAZIONI
COSTI
DEBITI
RICAVI
CREDITI
CASSA
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39
OGGETTO E OBIETTIVI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO
PATRIMONIALE
39
  • LA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE STUDIA ED
    ORGANIZZA LE RILEVAZIONI INERENTIAI FATTI CHE
    SORGONO IN CONSEGUENZA AI RAPPORTITRA LAZIENDA
    E TERZE ECONOMIE, PER DETERMINARE
  • IL RISULTATO ECONOMICO DELLESERCIZIO
  • IL PATRIMONIO CHE NE HA CONSENTITO LA
    PRODUZIONE
  • LA CONTABILITÀ È IN UN CERTO SENSO LA MEMORIA
    SCRITTA DELLE OPERAZIONIE DEGLI SCAMBI CHE
    LIMPRESA INTRATTIENE CON LE TERZE ECONOMIE,
    NONCHÉ UNA TECNICA CONTABILE ATTA A RILEVARE
    TUTTI I FATTI AMMINISTRATIVI CHE DETERMINANOUNA
    VARIAZIONE ECONOMICA/PATRIMONIALE/FINANZIARIA.

OBIETTIVI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO
PATRIMONIALE SONO PERTANTO LA RILEVAZIONE
DEGLI ACCADIMENTI AZIENDALI CHE COMPORTANOUNO
SCAMBIO CON TERZE ECONOMIE LA DETERMINAZIONE
PERIODICA DEL REDDITO DI IMPRESA E DEL CAPITALE
DI FUNZIONAMENTO LA GESTIONE ED IL CONTROLLO
DEI MOVIMENTI FINANZIARI E MONETARI
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40
LE DIMENSIONI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO
PATRIMONIALE
40
  • LA CONTABILITÀ ECONOMICO PATRIMONIALE ANALIZZA LA
    GESTIONE DELLAZIENDA SECONDO DUE PROSPETTIVE,
    CHE NE COSTITUISCONO LE DIMENSIONI
  • ? LA DIMENSIONE ECONOMICA, SOSTANZIALMENTE
    FINALIZZATA A VALUTARE IL RISULTATO ECONOMICO
    DELLESERCIZIO (O DI UN PERIODO INFRANNUALE, CHE
    PUÒ ESSERE MENSILE, TRIMESTRALE, SEMESTRALE) A
    MISURARE CIOÈ LA DIFFERENZATRA COSTI E RICAVI
    CONNESSI CON LATTIVITÀ ECONOMICA
  • ? LA DIMENSIONE PATRIMONIALE, SOSTANZIALMENTE
    FINALIZZATA A VALUTARE LA CONSISTENZA
    PATRIMONIALE ALLA DATA DI CHIUSURA
    DELLESERCIZIO(O AD UNA QUALSIASI DATA
    INTERMEDIA)A MISURARE CIOÈ IL PATRIMONIO NETTO
    AZIENDALE QUALE RISULTA DALLA DIFFERENZATRA
    COMPONENTI PATRIMONIALI ATTIVE (I BENI MATERIALI
    O IMMATERIALI, I CREDITI E LE DISPONIBILITÀ
    FINANZIARIE)E PASSIVE (GLI ACCANTONAMENTI
    EFFETTUATI A FINI DIVERSI, I DEBITI)

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41
CONTABILITÀ GENERALE E GESTIONE AZIENDALE
41
  • LA CONTABILITÀ GENERALE È DEFINIBILE COME SISTEMA
    INTEGRATODI REGISTRAZIONI CONTABILI RELATIVE
    AGLI SCAMBI CHE L'AZIENDA HA CON L'AMBIENTEIN
    CUI OPERA (ACQUISIZIONE DEI FATTORI DI
    PRODUZIONEE CESSIONE DEI PRODOTTI/SERVIZI LA
    PRODUZIONE DEI QUALI COSTITUISCELA FUNZIONE
    CARATTERISTICA DELL'AZIENDA STESSA)CHE ESITANO
    NELLA ELABORAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO,
    STRUMENTODI TRASPARENZA E VISIBILITÀ NEI
    CONFRONTI DI SOGGETTI TERZI DELLA SITUAZIONE
    AZIENDALE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA
    CONSISTENZA AZIENDALE(STATO PATRIMONIALE) E
    ALL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE (CONTO
    ECONOMICO).LA DEFINIZIONE STESSA DI CONTABILITÀ
    GENERALE NELLA FORMULAZIONE PROPOSTA
    SUGGERISCE UNA RAPPRESENTAZIONE SISTEMICA QUALE
    QUELLA RIPRODOTTA IN FIGURA, VOLTA AD
    EVIDENZIARE LE CONNESSIONI ESISTENTI TRA
    CONTABILITÀ GENERALE E GESTIONE AZIENDALE ED IN
    PARTICOLARE TRA GLI ACCADIMENTI AZIENDALICHE
    IMPLICANO SCAMBI CON ALTRE ECONOMIE,RELATIVE
    REGISTRAZIONI CONTABILI E BILANCIO DI ESERCIZIO.

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42
CONTABILITÀ GENERALE E GESTIONE
42
UNA POSSIBILE RAPPRESENTAZIONE SISTEMICA
PROCESSI DI PRODUZIONE
OUTPUT
INPUT
ACCADIMENTICHE COMPORTANO SCAMBICON TERZE
ECONOMIE
CICLO ATTIVO
CICLO PASSIVO
REGISTRAZIONI CONTABILI
RICAVI
COSTI
BILANCIO DI ESERCIZIO(STATO PATRIMONIALE, CONTO
ECONOMICO, NOTA INTEGRATIVA)
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43
IL CONCETTO DI CAPITALE E LA SUA DETERMINAZIONE
43
CAPITALE DI IMPRESA
CAPITALE DI LIQUIDAZIONE E CAPITALE ECONOMICO
CAPITALE DI FUNZIONAMENTO E CAPITALE NETTO
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44
CAPITALE DI IMPRESA
44
  • DEFINIZIONE
  • SI DEFINISCE CAPITALE DI UNA IMPRESA IL COMPLESSO
    DEI BENI E DIRITTI A DISPOSIZIONE DELLIMPRESA IN
    UN DATO MOMENTO

CONCETTO DI CAPITALE VALORE SI DEFINISCE
CAPITALE VALORE LA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE
OTTENUTA ATTRIBUENDO AI SINGOLI ELEMENTI DEL
CAPITALEDI IMPRESA UN VALORE CALCOLATO SULLA
BASE DI PREFISSATI CRITERI DI VALUTAZIONEE
SECONDO UNUNITÀ DI MISURA MONETARIA DEFINITA
MONETA DI CONTO
CRITERI DI VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE DI
IMPRESA IL CAPITALE VALORE DI UNIMPRESA ASSUME
DIVERSI SIGNIFICATIED È DETERMINATO SULLA BASE
DI DIFFERENTI CRITERI DI VALUTAZIONEIN RELAZIONE
AGLI OBIETTIVI CUI LA DETERMINAZIONE DEL CAPITALE
VALORE È FINALIZZATA.LE NOZIONI PIÙ RILEVANTI
DI CAPITALE - VALORE SONO ? CAPITALE DI
LIQUIDAZIONE ? CAPITALE ECONOMICO ? CAPITALE DI
FUNZIONAMENTO (O DI BILANCIO)
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45
CAPITALE DI LIQUIDAZIONE E CAPITALE ECONOMICO
45
  • SI DEFINISCE CAPITALE DI LIQUIDAZIONE IL CAPITALE
    - VALORE DETERMINATONELLIPOTESI DI CESSIONE PER
    STRALCIO DEI DIVERSI COMPONENTI DEL CAPITALE DI
    IMPRESAI CRITERI DI VALUTAZIONE ASSUMONO A
    RIFERIMENTOI PREZZI DI REALIZZO DEI SINGOLI
    ELEMENTI DEL CAPITALE.

SI DEFINISCE CAPITALE ECONOMICO IL
CAPITALE-VALORE DETERMINATONELLIPOTESI DI
CESSIONE IN BLOCCO DELLIMPRESA COME COMPLESSO
FUNZIONANTEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI SINGOLI
COMPONENTI DEL CAPITALE DEVONOTENER CONTO DELLA
CAPACITÀ DEGLI STESSI, NELLE RECIPROCHE
INTERAZIONICHE SI DETERMINANO NEL FUNZIONAMENTO
DELLIMPRESA, DI PRODURRE REDDITO.
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46
CAPITALE DI FUNZIONAMENTO E CAPITALE NETTO
46
  • SI DEFINISCE CAPITALE DI FUNZIONAMENTO IL
    CAPITALE - VALORE DETERMINATO NELLIPOTESIDI
    CONTINUITÀ DI ESERCIZIO DELLIMPRESA I CRITERI
    DI VALUTAZIONE TENDONO A VALORIZZARE
    LAPPORTO CHE I SINGOLI COMPONENTI DEL CAPITALE
    DI IMPRESA DANNO ALLATTIVITÀ ECONOMICA
    DELLIMPRESA STESSA. IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO
    È IL CAPITALE VALORECHE DEVE ESSERE ISCRITTO
    NEL BILANCIO DI ESERCIZIO,E IN QUANTO TALE SI
    DEFINISCE CAPITALE DI BILANCIO.

SI DEFINISCE CAPITALE NETTO LA DIFFERENZA TRA IL
CAPITALE VALOREDETERMINATO IN UN DATO MOMENTO
E I DEBITI CHE LIMPRESA HAIN QUELLO STESSO
MOMENTO NEI CONFRONTI DI TERZE ECONOMIE.
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47
STATO PATRIMONIALE E REDDITO DI IMPRESA
47
STATO PATRIMONIALE E SCHEMA ESEMPLIFICATIVO
IL REDDITO DI IMPRESA COME VARIAZIONE DEL CAPITALE
IL REDDITO DI IMPRESA COME DIFFERENZA TRA COSTI E
RICAVI
IL PROBLEMA DELLA COMPETENZA ECONOMICA
CORRELAZIONE TRA COSTI E RICAVI E COMPETENZA
ECONOMICA
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48
STATO PATRIMONIALE
48
  • si definisce stato patrimoniale (o situazione
    patrimoniale) di unimpresa in un dato
    momentolinsieme del capitale - valore e dei
    debiti

SCHEMA ESEMPLIFICATIVO DI STATO PATRIMONIALE
STATO PATRIMONIALE AL 31 DICEMBRE
ATTIVO immobiliattrezzatureimpiantiscortecredi
tic/c bancaric/c postalicontanti TOTALE
PASSIVO debiti verso fornitoridebiti verso
banchedebiti verso lerarioTOTALE PATRIMONIO
NETTOTOTALE
57,25013,8258,1251,85011,50010,3501,2500,85
0104,000
10,2508,1502,60021,00083,000104,000
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49
IL REDDITO DI IMPRESA COME VARIAZIONE DEL CAPITALE
49
  • SI DEFINISCE REDDITO RELATIVO AD UN DATO
    INTERVALLO DI TEMPOLA VARIAZIONE CHE IL CAPITALE
    NETTO DI IMPRESA SUBISCE IN CONSEGUENZADELLATTIV
    ITÀ ECONOMICA SVOLTA NEL CORSO DI TALE
    INTERVALLO.REDDITO E CAPITALE RAPPRESENTANO DUE
    ASPETTI DELLO STESSO FENOMENOLA RICCHEZZA
    DELLIMPRESA.
  • IL CAPITALE ESPRIME LA RICCHEZZA DISPONIBILE IN
    UN DATO MOMENTO,
  • IL REDDITO ESPRIME LA VARIAZIONE DELLA RICCHEZZA
    DELLIMPRESA NEL TEMPO.

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50
IL REDDITO DI IMPRESA COME DIFFERENZA TRA COSTI E
RICAVI
50
  • SI DEFINISCE REDDITO DI IMPRESALA DIFFERENZA TRA
    LA SOMMATORIA DEI RICAVIE LA SOMMATORIA DEI
    COSTI GENERATI DALLATTIVITÀ ECONOMICADELLA
    GESTIONE
  • REDDITO S RICAVI - S COSTI

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51
IL PROBLEMA COME COMPETENZA ECONOMICANEL CALCOLO
DEL REDDITO DI ESERCIZIO
51
LA FORMULA REDDITO S RICAVI - S COSTI
ESPRIME IL REDDITO DI IMPRESACON RIFERIMENTO
ALLINTERO CICLO DI VITA DELLIMPRESA, MA RISULTA
INADEGUATAAD ESPRIMERE CORRETTAMENTE IL REDDITO
RELATIVO AD UN PERIODO INTERMEDIO,QUAL È APPUNTO
LESERCIZIO FINANZIARIO.CIÒ PERCHÉ LE OPERAZIONI
DI SCAMBIO CHE GENERANO I COSTI ED I RICAVIDANNO
LUOGO A CICLI PRODUTTIVI, (INTESI COME INTERVALLI
TEMPORALICHE INTERCORRONO TRA I MOMENTI DI
MANIFESTAZIONE DEI VALORI),CHE SONO ANCORA IN
CORSO ALLA DATA DI CHIUSURA DELLESERCIZIO.AL
FINE DI CALCOLARE CORRETTAMENTE IL REDDITO DI
ESERCIZIO È PERTANTO NECESSARIO ? RILEVARE I
VALORI DERIVANTI DALLE OPERAZIONI DI
SCAMBIOEFFETTUATE NEL CORSO DELLESERCIZIO ?
INTEGRARE O RETTIFICARE TALI VALORI SULLA BASE
DELLE VALUTAZIONIDELLE OPERAZIONI IN CORSO ALLA
DATA DI CHIUSURA DELLESERCIZIOIL REDDITO
RISULTERÀ DALLA DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI
DELLESERCIZIO,RETTIFICATI O INTEGRATI DA VALORI
DI STIMA E CONGETTURA (VALUTAZIONI DI BILANCIO).
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52
CORRELAZIONE TRA COSTI E RICAVI E COMPETENZA
ECONOMICA
52
  • LA VITA ECONOMICA DI UNA IMPRESA INIZIA CON LA
    SUA COSTITUZIONE, SI EVOLVE NEL TEMPO SENZA
    SOLUZIONE DI CONTINUITÀ PER EFFETTO DEGLI SCAMBI
    CON TERZE ECONOMIE,SI CONCLUDE CON LA SUA
    LIQUIDAZIONE. LA DIVISIONE DELLA VITA
    DELLIMPRESAIN UNITÀ TEMPORALI QUALI RIFERIMENTI
    DI CARATTERE AMMINISTRATIVO (ESERCIZI)FA SÌ CHE
    POSSA DETERMINARSI LA FORMAZIONE DI COSTI E
    RICAVI COMUNI A PIÙ ESERCIZIE COMPORTA LA
    NECESSITÀ DI IMPUTARE A CIASCUN ESERCIZIO I
    VALORI DI COMPETENZA.
  • IL CRITERIO ADOTTATO PER TALE IMPUTAZIONE(DETTO
    CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA)SI PUÒ
    FORMULARE NEL MODO SEGUENTE
  • UN COSTO È DI COMPETENZA DI UN DATO ESERCIZIO
    QUANDO IN QUELLO STESSO ESERCIZIO SI DETERMINA
    LA CORRELAZIONE TRA QUEL COSTO ED IL CONSEGUENTE
    RICAVOQUANDO CIOÈ IL COSTO SI È TRASFORMATO IN
    PRODOTTI/SERVIZICHE HANNO DATO ORIGINE A RICAVI
    DI VENDITA.
  • UN COSTO COMUNE A PIÙ ESERCIZI È DI COMPETENZA DI
    UN DATO ESERCIZIOPER LA QUOTA PARTE
    CORRISPONDENTE ALLA QUANTITÀ DI FATTORI
    PRODUTTIVI UTILIZZATIPER PRODURRE BENI O SERVIZI
    CHE HANNO GENERATO RICAVI IN OSSEQUIOAL
    PRINCIPIO DELLA PRUDENZA CHE COSTITUISCE UNO DEI
    RIFERIMENTI FONDAMENTALI,PER LA REDAZIONE DEL
    BILANCIO DI ESERCIZIO UN COSTO DEVE ESSERE
    INVECEATTRIBUITO INTERAMENTE AD UN DATO
    ESERCIZIO QUANDO SI HA LA PERCEZIONECHE A QUEL
    COSTO NON POTRÀ ESSERE CORRELATO UN RICAVO.

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53
I CONTI DELLA CONTABILITÀ GENERALE
53
CONTO
PIANO DEI CONTI DEFINIZIONE E STRUTTURA
CONTI MONOFASE E BIFASE
DEFINIZIONE DI SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE
NOMENCLATURA CONTABILE RICORRENTE
IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA DEFINIZIONE E
PRINCIPI
TIPOLOGIE DI REGISTRAZIONI CONTABILI IN PARTITA
DOPPIA
PERMUTAZIONE NUMERARIA
CLASSIFICAZIONE DEI CONTI
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54
CONTO
54
  • SI DEFINISCE CONTO UN PROSPETTO NEL QUALE VENGONO
    SISTEMATICAMENTE REGISTRATII VALORI GENERATI DA
    UNA CLASSE DI OPERAZIONI CHE COSTITUISCE
    LOGGETTO DEL CONTO
  • LA STRUTTURA DI UN CONTO PUÒ ESSERE A SEZIONI
    CONTRAPPOSTE O SCALARE.NELLA STRUTTURA A SEZIONI
    CONTRAPPOSTE I VALORI SI DISPONGONO SU DUE
    COLONNE
  • ? DARE QUELLA DI SINISTRA, (COLONNA NELLA QUALE
    SI REGISTRANO I VALORI POSITIVI)
  • ? AVERE QUELLA DI DESTRA, (COLONNA NELLA QUALE SI
    REGISTRANO I VALORI NEGATIVI)
  • NELLA STRUTTURA SCALARE I VALORI SI DISPONGONO SU
    UNUNICA COLONNA, CONTRADDISTINTI DAL SEGNO O -
    A SECONDA CHE SIANO VALORI POSITIVI O NEGATIVI.

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55
PIANO DEI CONTI DEFINIZIONE E STRUTTURA
55
  • SI DEFINISCE PIANO DEI CONTI LINSIEME ORGANICO
    DEI CONTIACCESI PER LA REGISTRAZIONE DEI VALORI
    CORRISPONDENTIALLE OPERAZIONI IN CUI SI ARTICOLA
    LATTIVITÀ ECONOMICA DELLIMPRESA.

IL PIANO DEI CONTI DELLA CONTABILITÀ GENERALE È
ARTICOLATO SU PIÙ LIVELLI, CORRISPONDENTI A
DIFFERENTI LIVELLI DI AGGREGAZIONE(O DI CONVERSO
DI ANALITICITÀ) DEI DATI.LE DENOMINAZIONI
RICORRENTI DEI DIVERSI LIVELLI SECONDO CUI SI
ARTICOLAUN PIANO DEI CONTI SONO GRUPPI,
SOTTOGRUPPI, CONTI, SOTTOCONTI.
I DIVERSI CONTI IN CUI SI ARTICOLA UN PIANO DEI
CONTI SONO RICONDUCIBILIA DUE TIPOLOGIE
FONDAMENTALI? CONTI NON NUMERARI, NEI QUALI
VENGONO REGISTRATII VALORI GENERATI DA
OPERAZIONI NON NUMERARIE ? CONTI NUMERARI, NEI
QUALI VENGONO REGISTRATI I VALORI GENERATIDA
OPERAZIONI NUMERARIE.
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56
CONTI MONOFASE E BIFASE
56
  • SI DEFINISCONO MONOFASE QUEI CONTI CHE VENGONO DI
    NORMA MOVIMENTATI IN UNA SOLA SEZIONE (DARE O
    AVERE) DETERMINATA DALLA NATURA DEI VALORI
    OGGETTO DI RILEVAZIONE.
  • LE REGISTRAZIONI NELLALTRA SEZIONE SONO AMMESSE
    SOLO PER RETTIFICARE SCRITTUREPRECEDENTEMENTE
    EFFETTUATE.
  • SONO TIPICAMENTE MONOFASE I CONTI ACCESI ALLE
    VARIAZIONI ECONOMICHE DI ESERCIZIO (COSTI O
    RICAVI) NEI QUALI I COSTI SI REGISTRANO NELLA
    SEZIONE POSITIVA (DARE) 
  • ED I RICAVI SI REGISTRANO NELLA SEZIONE NEGATIVA
    (AVERE).
  • SI DEFINISCONO BIFASE QUEI CONTI CHE POSSONO
    ESSERE MOVIMENTATISIA IN DARE CHE IN AVERE IN
    RELAZIONE ALLA NATURA DELLOPERAZIONE DI CUISI
    REGISTRANO LE IMPLICAZIONI CONTABILI.
  • SONO TIPICAMENTE BIFASE I CONTI ACCESI ALLE
    VARIAZIONI NUMERARIE (CERTE O ASSIMILATE)  
  • NEI QUALI SI REGISTRANO NELLA SEZIONE POSITIVA
    (DARE) LE ENTRATE  
  • E NELLA SEZIONE NEGATIVA (AVERE) LE USCITE

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57
DEFINIZIONE DI SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE
57
  • SI DEFINISCE SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE UN
    SISTEMA DI RILEVAZIONE E REGISTRAZIONE DEI VALORI
    CHE SI GENERANO IN CORRISPONDENZA DELLE DIVERSE
    POSSIBILI OPERAZIONI NELLE QUALI SI REALIZZA
    LATTIVITÀ ECONOMICA DELLIMPRESA.
  • TALI OPERAZIONI SONO RICONDUCIBILI A DUE CLASSI
  • ? OPERAZIONI PRODUTTIVE, INTENDENDO COME TALI
    QUELLE CHE INFLUISCONOSUL PROCESSO DI PRODUZIONE
    DI RICCHEZZA CUI È FINALIZZATA LATTIVITÀ
    ECONOMICA (SOSTANZIALMENTE ACQUISTI E VENDITE)
  • ? OPERAZIONI NUMERARIE, INTENDENDO COME TALI
    QUELLE CHE DETERMINANOUNA VARIAZIONE NELLA
    DISPONIBILITÀ DI MONETA(SOSTANZIALMENTE
    PAGAMENTI E INCASSI).

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58
NOMENCLATURA CONTABILE RICORRENTE
58
OGGETTO DI UN CONTO
CLASSE DI OPERAZIONI I VALORI CORRISPONDENTIALLE
QUALI SONO ISCRITTI NEL CONTO
TITOLO DI UN CONTO
DENOMINAZIONE ATTRIBUITA AL CONTO
POSTA O PARTITA DI UN CONTO
OGNI SINGOLO VALORE REGISTRATO NEL CONTO
ADDEBITARE UN CONTO
ISCRIVERE UN VALORE NELLA SEZIONE DARE
ACCREDITARE UN CONTO
ISCRIVERE UN VALORE NELLA SEZIONE AVERE
ATTIVARE LE RELATIVE REGISTRAZIONI CONTABILI
ISCRIVENDO IL PRIMO VALORE IN DARE O IN AVERE
APRIRE O ACCENDERE UN CONTO
MOVIMENTO DI UN CONTO
SUCCESSIONE CRONOLOGICA DELLE OPERAZIONIE DEI
RELATIVI VALORI IN DARE E IN AVERE
SALDO DI UN CONTO
SOMMA ALGEBRICA DEI VALORI REGISTRATI NEL CONTO
DALLA DATA DI APERTURA ALLA DATA DEL SALDO
CHIUSURA DI UN CONTO
DETERMINAZIONE DEL SALDO AD UNA CERTA DATA
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59
IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA DEFINIZIONE E
PRINCIPI INFORMATORI
59
  • LE RILEVAZIONI CONTABILI ORGANIZZATE IN SISTEMA
    RAPPRESENTANO LA TRADUZIONE IN TERMINI
    QUALITATIVI E QUANTITATIVI, MONETARI E NON
    MONETARI, DEI VARI FENOMENI AZIENDALI.
  • IL METODO CON CUI LE REGISTRAZIONI VENGONO
    EFFETTUATE NELLAMBITO DELLA CONTABILITÀ
    ECONOMICO PATRIMONIALE È QUELLO DELLA PARTITA
    DOPPIA, DEFINIBILECOME METODOLOGIA CHE
    EVIDENZIA, PER OGNI ACCADIMENTO AZIENDALE
    SOTTOPOSTOA REGISTRAZIONE CONTABILE, UN DUPLICE
    ASPETTO 
  • ? IL PRIMO DI TIPO ECONOMICO (COSTI CHE SI
    GENERANO IN CORRISPONDENZA DELLUTILIZZODI
    RISORSE O RICAVI CHE SI GENERANO IN
    CORRISPONDENZA DELLEROGAZIONE DI PRESTAZIONI)?
    IL SECONDO DI TIPO FINANZIARIO (NASCITA DI UN
    DEBITO A FRONTE DI UN COSTOO DI UN CREDITO A
    FRONTE DI UN RICAVO).

IL DUPLICE APPROCCIO AI FATTI GESTIONALI COMPORTA
CHE LA PARTITA DOPPIASIA INFORMATA AI SEGUENTI
PRINCIPI ? PER OGNI REGISTRAZIONE LA SOMMATORIA
DEI CONTI ADDEBITATI DEVE SEMPRE COINCIDERECON
LA SOMMATORIA DEI CONTI ACCREDITATI ? IN OGNI
ISTANTE IL TOTALE DEI MOVIMENTI DARE DEVE
EGUAGLIAREIL TOTALE DEI MOVIMENTI AVERE ? IN
OGNI ISTANTE IL TOTALE DEI SALDI DARE DEVE
EGUAGLIARE IL TOTALE DEI SALDI AVERE
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60
TIPOLOGIE DI REGISTRAZIONI CONTABILI IN PARTITA
DOPPIA
60
SEMPLICE
VENGONO MOVIMENTATI DUE SOLI CONTIUNO IN DARE E
UNO IN AVERE
COMPOSTA
VENGONO MOVIMENTATI UN CONTO IN DAREE PIÙ CONTI
IN AVERE OPPUREUN CONTO IN AVERE E PIÙ CONTI IN
DARE
COMPLESSA
VENGONO MOVIMENTATI PIÙ CONTI IN DAREE PIÙ CONTI
IN AVERE
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61
PERMUTAZIONE NUMERARIA
61
  • SI DEFINISCE PERMUTAZIONE NUMERARIA LA
    TRASFORMAZIONE DI UN VALORE NUMERARIOIN UN
    VALORE NUMERARIO DI SPECIE DIVERSA.
  • LE PERMUTAZIONI NUMERARIE PIÙ RICORRENTI SONO
    QUELLE CHE SI GENERANOA FRONTE DEL PAGAMENTO DI
    UN DEBITO O DELLINCASSO DI UN CREDITO.

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62
CLASSIFICAZIONE DEI CONTI
62
  • CONTI NUMERARI
  • CONTI ACCESI A VARIAZIONI NUMERARIE CERTE
  • CONTI ACCESI A VARIAZIONI NUMERARIE PRESUNTE
  • CONTI ACCESI A VARIAZIONI NUMERARIE ASSIMILATE
  • CONTI NON NUMERARI
  • CONTI ACCESI A VARIAZIONI REDDITUALI, DETTI CONTI
    DI REDDITO
  • CONTI ACCESI A VARIAZIONI DI CAPITALE, DETTI
    CONTI DI CAPITALE

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63
IL BILANCIO DI ESERCIZIO
63
FINALITÀ E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL BILANCIO DI
ESERCIZIO
I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
STRUTTURA E CONTENUTI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
SCHEMA DI BILANCIO PER LE AZIENDE SANITARIE
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64
FINALITÀ E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL BILANCIO DI
ESERCIZIO
64
FINALITÀ DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
RIFERIMENTI SPECIFICI AL CODICE CIVILE
IL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 1991 N. 127
OBBLIGATORIETÀ E REQUISITI DEL BILANCIO (articolo
2423)
RELAZIONE SULLA GESTIONE (articolo 2428)
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65
FINALITÀ DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
65
  • IL BILANCIO DI ESERCIZIO È IL DOCUMENTO CHE
    RAPPRESENTA UNA SINTESI INFORMATIVADEI
    RISULTATI DELLA GESTIONE ED HA SOSTANZIALMENTE LA
    FINALITÀ DI FORNIRE A QUANTI HANNO INTERESSE E
    TITOLO  A CONOSCERE TALI RISULTATI (AZIONISTI,
    CREDITORI, CLIENTI)I NECESSARI ELEMENTI DI
    VALUTAZIONE IN ORDINE ALLEFFICACIA ED
    ALLEFFICIENZACON CUI GLI AMMINISTRATORI HANNO
    GESTITO LE RISORSE AZIENDALI.
  • LESIGENZA DI VISIBILITÀ DEI RISULTATI DELLA
    GESTIONE È SODDISFATTA DALLA PUBBLICITÀCHE DEVE
    ESSERE DATA AL BILANCIO ED È DA RICONNETTERSI CON
    LA PIÙ GENERALE ESIGENZADI TRASPARENZA DEL
    SISTEMA ECONOMICO
  • LA CONOSCENZA E QUINDI LA COMUNICAZIONE DI
    INFORMAZIONI RELATIVEALLATTIVITÀ ECONOMICA  E
    FINANZIARIA DELLE SINGOLE IMPRESE È DI IMPORTANZA
    FONDAMENTALE PER LEFFETTIVO FUNZIONAMENTO DEL
    SISTEMA ECONOMICO IN CUILE IMPRESE MEDESIME
    OPERANO E DI CUI COSTITUISCONO IL TESSUTO
    CONNETTIVO.

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66
RIFERIMENTI SPECIFICI AL CODICE CIVILE
66
  • CONSIDERATO LO SPECIFICO RICHIAMO CONTENUTO NEL
    DECRETO DI RIORDINODEL SERVIZIO SANITARIO
    NAZIONALE ALLE DISPOSIZIONI DEL CODICE CIVILE IN
    MATERIADI BILANCIO, E TENUTO CONTO DEL FATTO CHE
    TALI DISPOSIZIONI COSTITUISCONO RIFERIMENTOE
    VINCOLO DI CARATTERE GENERALE SI È RITENUTO
    OPPORTUNO RIPORTARE INTEGRALMENTEGLI ARTICOLI
    DEL CODICE CIVILE CHE STABILISCONO I PRINCIPI E I
    CRITERI AI QUALIANCHE LE AZIENDE DEVONO
    ATTENERSI NELLA REDAZIONE DEL BILANCIO DI
    ESERCIZIO.
  • TALI ARTICOLI CONCERNONO
  • ? PRINCIPI GENERALI PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO
    (art. 2423)? FORMA, STRUTTURA E CONTENUTO DELLO
    STATO PATRIMONIALE E DEL CONTO ECONOMICO(art.
    2423 ter, art. 2424, art. 2424 bis, art. 2425,
    art. 2425 bis)? CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE
    IMMOBILIZZAZIONI (art. 2426)? CONTENUTO DELLA
    NOTA INTEGRATIVA (art. 2427)

GLI ENUNCIATI TESTUALMENTE RIPORTATI IN QUESTO
CAPITOLO,TENGONO CONTO DELLE INTEGRAZIONI E
MODIFICHE CHE IN MATERIA DI CONTABILITÀE
BILANCIO DI ESERCIZIO SONO STATE APPORTATE AL
CODICE CIVILEDAL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE
1991, n. 127.
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67
IL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 1991 n. 127
67
  • LA LEGGE 26 MARZO 1990, n 69 DELEGAVA IL
    GOVERNOAD EMANARE LE NORME NECESSARIE PER DARE
    ATTUAZIONE ALLE DIRETTIVE COMUNITARIEIN MATERIA
    SOCIETARIA RELATIVE AI CONTI ANNUALI E AI CONTI
    CONSOLIDATI(n 78/660/CEE e n 83/394/CEE),
    FISSANDO I CRITERI CUI ATTENERSIE PRECISANDO CHE
    TALI NORME NON AVREBBERO DOVUTOIN NESSUN CASO
    RIDURRE IN MODO SOSTANZIALE IL LIVELLO DI
    PROTEZIONE ACCORDATODALLE DISPOSIZIONI VIGENTI
    AI SOCI E AI CREDITORI.
  • IL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 1991, n 127 HA
    IN PARTICOLARE MODIFICATOLE DISPOSIZIONI DEL
    CODICE CIVILE RELATIVE ALLA STRUTTURA ED AI
    CRITERI DI REDAZIONEDEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL
    FINE DI STABILIRE PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO
    DI ESERCIZIO PRINCIPI COMUNI A TUTTI I SOGGETTI
    PRIVATI DI MAGGIORE RILEVANZA ECONOMICA.

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68
OBBIGATORIETÀ E REQUISITI DEL BILANCIO
68
  • GLI AMMINISTRATORI DEVONO REDIGERE IL BILANCIO DI
    ESERCIZIOCOSTITUITO DALLO STATO PATRIMONIALE,
    DAL CONTO ECONOMICO E DALLA NOTA INTEGRATIVA.
  • IL BILANCIO DEVE ESSERE REDATTO CON CHIAREZZAE
    DEVE RAPPRESENTARE IN MODO VERITIERO E CORRETTO
    LA SITUAZIONE PATRIMONIALEE FINANZIARIA DELLA
    SOCIETÀ E IL RISULTATO ECONOMICO DELLESERCIZIO.
  • SE LE INFORMAZIONI RICHIESTE DA SPECIFICHE
    DISPOSIZIONI DI LEGGENON SONO SUFFICIENTI A DARE
    UNA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA,SI
    DEVONO FORNIRE LE INFORMAZIONI COMPLEMENTARI
    NECESSARIE ALLO SCOPO.
  • (CODICE CIVILE, articolo 2423)

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69
RELAZIONE SULLA GESTIONE
69
  • IL BILANCIO DEVE ESSERE CORREDATODA UNA
    RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORISULLA
    SITUAZIONE DELLA SOCIETÀ E SULLANDAMENTO DELLA
    GESTIONE,NEL SUO COMPLESSO E NEI VARI SETTORI IN
    CUI ESSA HA OPERA
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