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I sistemi operativi e lo stile di comando

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Title: Universit degli Studi di Perugia Facolt di Economia Sede di Terni Last modified by: Utente Windows Created Date: 4/3/2006 9:50:09 AM Document presentation ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: I sistemi operativi e lo stile di comando


1
I sistemi operativi e lo stile di comando
2
Le variabili organizzative non strutturali
concetti introduttivi
Sistemi operativi e stile di comando
costituiscono le variabili organizzative non
strutturali e rappresentano laspetto dinamico
dellorganizzazione I sistemi operativi sono i
processi che rendono operativo il disegno
strutturale di base, inducendo adeguati stimoli
di comportamento nei soggetti aziendali Lo stile
di comando è il modello con cui il vertice
aziendale impartisce i comandi e guida il flusso
di lavoro
3
I sistemi operativi concetti generali
  • Lanalisi dei meccanismi operativi risponde alla
    domanda come si rende operativa la struttura
    organizzativa, ossia in che modo le unità
    operative devono svolgere le attività per
    raggiungere gli obiettivi aziendali
  • Lelemento umano rappresenta il motore
    dellorganizzazione i manager, ai diversi
    livelli aziendali, sono chiamati a prendere le
    corrette scelte decisionali, sulla base di input
    informativi resi disponibili da adeguati canali
    di comunicazione.
  • Tali scelte vengono formalizzate attraverso i
    processi di pianificazione e programmazione, da
    cui derivano gli obiettivi di breve e lungo
    periodo, per perseguire i quali le unità
    operative mettono in atto le azioni.
  • Il controllo sulla gestione verifica il
    raggiungimento degli obiettivi e prevede un
    ritorno, oltre che sulle azioni e sugli
    obiettivi, anche sul personale che quegli
    obiettivi era chiamato a raggiungere

4
Relazioni tra i sistemi operativi
Sistema informativo
Informazione
Sistema di comunicazione
comunicazione
Sistema di decisione
Decisioni strategiche
Decisioni tattiche
Sistema di pianificazione
Sistema di programmazione
Pianificazione strategica
Programmazione
Gestione
Obiettivi di lungo periodo
Obiettivi di breve periodo
Azioni
Personale
Controllo di Gestione
Sistema di gestione del personale
Sistema di controllo di gestione
5
I sistemi di gestione del personale
  • In generale, i sistemi di gestione del personale
    possono essere definiti come il complesso dei
    criteri e processi volti a procurare allimpresa
    il fattore e gestire la presenza di tale fattore
    allinterno dellimpresa.
  • i sistemi di gestione del personale possono
    articolarsi in quattro sottosistemi
  • sistema di acquisizione delle risorse umane
  • sistema di formazione e addestramento
  • sistema di valutazione del personale
  • sistema di ricompense e incentivi

6
Il sistema di acquisizione delle risorse umane
(1/3)
I sistemi di gestione del personale
  • Obiettivo adeguare, in termini qualitativi e
    quantitativi, le disponibilità in termini di
    personale alle necessità dellimpresa e alla
    realizzazione dei suoi obiettivi strategici.
  • La fase di acquisizione deve essere
    necessariamente preceduta dalle fasi di
    programmazione, reclutamento e selezione.
  • La fase di programmazione, effettuata dalla
    direzione risorse umane unitamente al vertice
    strategico e ai manager di line, ha il compito di
    prevedere
  • quante e quali risorse umane occorreranno
  • dove, come e quando tali risorse dovranno
    essere inserite in azienda

7
Il sistema di acquisizione delle risorse umane
(2/3)
I sistemi di gestione del personale
  • Con la fase di reclutamento, limpresa esprime la
    propria domanda di lavoro (in termini di
    posizione da ricoprire e profilo del candidato)
    ed attiva nei propri confronti lofferta
    potenziale di lavoro.
  • Obiettivo di tale fase è quello di entrare in
    contatto, in tempi e costi contenuti, con un
    numero adeguato di candidati da sottoporre a
    selezione.
  • Il reclutamento può essere rivolto
  • verso le risorse interne
  • verso le risorse esterne.

8
Il sistema di acquisizione delle risorse umane
(3/3)
I sistemi di gestione del personale
  • Con la fase della selezione, limpresa confronta
    la domanda di lavoro dellimpresa con lofferta
    circoscritta nella fase del reclutamento
  • Obiettivo di tale fase è quello di selezionare
    tra i vari candidati quello che meglio risponde
    alle caratteristiche personali e professionali
    richieste per ricoprire una certa posizione, sia
    in un ottica attuale, sia in unottica potenziale
  • Può prevedere una fase di preselezione
    (valutazione dei curricula, utilizzo di test
    attitudinali, colloqui preliminari)
  • Prevede un colloquio di selezione

9
Il sistema di formazione ed addestramento
I sistemi di gestione del personale
  • Il sistema di formazione e addestramento si
    occupa di
  • addestrare (fornire le competenze e le abilità
    tecniche necessarie per svolgere determinati
    lavori)
  • formare (preparare culturalmente e
    psicologicamente il personale)
  • Addestramento e formazione costituiscono per
    limpresa investimenti strategici, caratterizzati
    tuttavia da costi e rischi elevati, primo tra
    tutti il ridotto grado di
  • controllo dellazienda sulle competenze e
  • conoscenze originate dalla formazione

10
Il sistema di valutazione del personale
I sistemi di gestione del personale
  • Consente di apprezzare il profilo professionale e
    comportamentale di ogni lavoratore e costruirgli
    un idoneo percorso di carriera.
  • La valutazione del personale consiste in un
    giudizio sistematico su una o più dimensioni,
    quali
  • la posizione di lavoro
  • i meriti dei propri collaboratori
  • le prestazioni e i risultati da questi
    conseguiti
  • il potenziale di prestazione
  • le competenze.

11
Il sistema di ricompense ed incentivi
I sistemi di gestione del personale
  • Consente di ricompensare i contributi individuali
    precedentemente valutati con premi e sanzioni
  • Obiettivo conformare il comportamento
    organizzativo dei singoli individui alle esigenze
    aziendali facendo leva sui fattori che aumentano
    la motivazione dei lavoratori
  • Le ricompense possono essere di tipo
  • monetario
  • non monetario

12
I sistemi informativi
  • Per sistema informativo intendiamo un insieme di
    elementi, anche molto diversi tra loro, che
    raccolgono, elaborano, scambiano, archiviano dati
    con lo scopo di produrre informazioni per le
    persone che ne hanno bisogno, nel momento e nel
    luogo adatto
  • Per potere essere trasformati in informazioni, i
    dati relativi alle operazioni di gestione devono
    essere trattati servendosi di adeguati strumenti
    tecnici e seguendo le procedure necessarie da
    personale qualificato. Lintero processo è
    influenzato dai valori di base, e a sua volta ha
    un impatto sullaffermazione di valori dimpresa
    forti e condivisi a tutti i livelli organizzativi

13
Rappresentazione grafica
I sistemi informativi
Informazioni interne ed esterne
14
Informazioni ed esigenze conoscitive
I sistemi informativi
  • Le informazioni prodotte dal sistema informativo
    servono per soddisfare due ordini di esigenze
    conoscitive di tipo interno e di tipo esterno.
  • Le informazioni aventi destinazione esterna hanno
    la finalità di soddisfare le esigenze di tipo
    conoscitivo di soggetti portatori di interesse
    nei confronti dellazienda (stakeholder). Tali
    informazioni possono essere di natura
    obbligatoria o volontaria.
  • La finalità principale delle informazioni aventi
    destinazione interna è quella di fornire il
    supporto indispensabile affinché gli organi
    aziendali prendano le decisioni più adeguate per
    la gestione dazienda

15
Informazioni aventi destinazioni interna
decisioni
I sistemi informativi
  • Le decisioni in azienda si collocano su due
    estremi decisioni di tipo non strutturato
    (decisioni strategiche), in cui le variabili in
    gioco sono non del tutto note e le relazioni tra
    le variabili sono di tipo probabilistico e
    mutevoli nello spazio e nel tempo, e decisioni
    strutturate (operative), in cui sono note le
    variabili in gioco, le relazioni tra le
    variabili, le alternative praticabili e i loro
    esiti. A metà tra le due tipologie si collocano
    le decisioni semi-strutturate (decisioni
    tattiche).
  • Nelle decisioni strutturate, i fabbisogni
    informativi degli organi aziendali sono di natura
    prevalentemente interna, per cui alle
    informazioni si richiede un elevato grado di
    dettaglio, accuratezza, tempestività e
    ripetitività.
  • Le decisioni non strutturate richiedono, al
    contrario, una elevata attenzione ai fenomeni
    esterni ambientali ed un minore livello di
    precisione, formalità e dettaglio in quanto
    lorizzonte temporale è orientato al futuro

16
Il sistema di comunicazione
  • Linformazione rischia di rimanere fine a sé
    stessa se non è accompagnata da unaccurata
    definizione delle relative modalità di
    trasferimento.
  • Il processo di comunicazione è quel processo
    mediante il quale determinate informazioni,
    elaborate in forma di messaggio, vengono
    trasferite da uno o più soggetti emittenti ad
    altri soggetti riceventi
  • La comunicazione aziendale, che può essere
    rivolta verso linterno e verso lesterno, può
    quindi essere esaminata in relazione ai 5
    elementi chiave del modello di comunicazione
    razionale soggetto emittente, messaggio, canale
    di comunicazione, strumenti, soggetto ricevente

17
Il processo di comunicazione secondo il modello
meccanico
Il sistema di comunicazione
18
Comunicazione interna
Il sistema di comunicazione
Comunicazione esterna
  • Soggetto emittente pluralità soggetti emittenti,
    un solo soggetto ufficiale
  • Canali di trasmissione pubblicità, pubbliche
    relazioni, sponsorizzazioni
  • Strumenti mass media classici, canal diretti,
    digitali, riviste aziendali, bilanci
  • Messaggio diverso in relazione alle aree di
    comunicazione (commerciale, istituzionale,
    economico-finanziaria
  • Soggetto ricevente cliente, più in generale
    stakeholder aziendali
  • Soggetto emittente singoli individui o gruppi di
    persone. La direzione della comunicazione è
    verticale ed orizzontale
  • Canali di trasmissione corti e lunghi (criteri
    velocità, precisione)
  • Strumenti di tipo interpersonale, scritto,
    audiovisiva, digitale
  • Messaggio esplicito ed implicito
  • Soggetto ricevente singoli individui o gruppi
    di persone.

19
I sistemi decisionali
  • Lattività decisionale è fondamentale per il
    governo dellazienda.
  • Il processo decisionale può essere visto come un
    processo che converte le informazioni in azioni
    linput informativo, opportunamente trasmesso
    agli organi aziendali tramite i canali di
    comunicazione, orienta la decisione, che viene
    implementata tramite le azioni, le quali
    producono informazioni utili ad alimentare nuovi
    processi decisionali.

20
I sistemi decisionali
  • Il processo decisionale può essere analizzato
    sotto
  • Il profilo dei soggetti decisori
  • Loggetto delle decisioni (ossia della tipologia
    di decisioni aziendali)
  • Il modello decisionale utilizzato.
  • Soggetto delle attività decisionali sono gli
    organi aziendali organi di vertice, organi di
    line, organi operativi. La decisione può essere
    di tipo individuale (presa da un unico manager) o
    organizzativo (presa da numerosi manager).
  • Oggetto delle decisioni è il funzionamento
    dellimpresa (gestione). Le decisioni possono
    essere classificate strategiche, tattiche ed
    operative, ed essere analizzate in relazione alle
    differenti caratteristiche che presentano

21
I sistemi decisionali
Tipologia di decisioni aziendali
22
I sistemi decisionali
Il modello decisionale utilizzato
  • La formulazione delle decisioni in azienda
    avviene in base ad un modello decisionale.
  • Lapproccio più noto è quello definito razionale.
    Si tratta di un modello attraverso il quale il
    manager o il gruppo di manager arriva a
    scegliere, tra una pluralità di alternative
    elaborate in base a calcoli basati su tutte le
    informazioni rilevanti, quella più efficace per
    la soluzione del problema e il raggiungimento
    degli obiettivi nel rispetto dei vincoli
  • Razionalità limitata ruolo dellintuizione
  • Lapproccio razionale risulta valido solo
  • in presenza di una condivisione dei problemi
  • e di una certezza sulla soluzione da adottare.

23
I sistemi decisionali
Il modello decisionale utilizzato
  • Una elevata incertezza sui problemi (a fronte di
    una soluzione nota) richiede la formazione di
    coalizioni tra manager che concordano sugli
    obiettivi organizzativi e sulle priorità dei
    problemi, mentre una elevata incertezza sulla
    soluzione da adottare (a fronte di un elevato
    consenso sul problema) richiede lutilizzo di un
    approccio incrementale, ossia una soluzione che
    emerge gradualmente attraverso un processo per
    prove ed errori.
  • Un inadeguato consenso sugli obiettivi e una
    scarsa conoscenza delle tecniche per risolverli
    richiedono il contemporaneo ricorso alle
    coalizioni per raggiungere il consenso sugli
    obiettivi e ad un approccio incrementale per la
    risoluzione del problema

24
I sistemi decisionali
La matrice per lutilizzo dei diversi modelli
decisionali
25
I sistemi di pianificazione
  • In azienda le decisioni devono essere
    formalizzate attraverso i sistemi di
    pianificazione e programmazione.
  • Pur sottolineando i profondi collegamenti
    esistenti tra pianificazione e programmazione,
    occorre evidenziarne le differenze la
    pianificazione si muove su intervalli temporali
    lunghi con lobiettivo di determinare le linee di
    sviluppo della gestione, mentre la programmazione
    mira a realizzare i cambiamenti già definiti in
    sede di pianificazione (breve).
  • Con il termine pianificazione si intende il
    processo mediante il quale vengono formalizzati
    gli obiettivi di fondo della gestione e le
    strategie atte al loro raggiungimento.
  • Idealmente, il processo di pianificazione
    strategica aziendale, di stampo razionale, si
    compone di diverse fasi e termina con la
    redazione di un piano strategico

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Le fasi del processo di pianificazione strategica
razionale
I sistemi di pianificazione
S.W.O.T.
Ambiente generale
Analisi della situazione di partenza e della sua
prevedibile evoluzione
Ambiente competitivo
Individuazione dei punti di forza debolezza
aziendali  
Globali
Definizione degli obiettivi
Intermedi
Globali
Formulazione delle strategie
Funzionali/divisionali
Globali
Redazione del piano
Funzionali/divisionali
Approvazione, esecuzione e controllo del piano
27
I sistemi di programmazione
  • Nel piano mancano, tuttavia, indicazioni
    dettagliate su come e quando raggiungere gli
    obiettivi definiti dal processo di
    pianificazione. A tal fine vengono in soccorso i
    sistemi di programmazione.
  • La programmazione è quellattività con cui le
    aziende riprendono e attuano, nel breve periodo,
    le indicazioni proprie della pianificazione.
  • Anche la programmazione, come la pianificazione,
    è un processo e si svolge secondo determinate
    fasi logiche
  • Anche la programmazione viene formalizzata in un
    documento, il programma, che riguarda un periodo
    di tempo breve, di solito lanno, e definisce in
    maniera dettagliata le azioni da svolgere al fine
    di realizzare il disegno strategico ed i soggetti
    chiamati a compierle

28
Le fasi del processo di programmazione
I sistemi di programmazione
Traduzione in termini operativi degli obiettivi
del piano
Vincoli esterni dambiente
Analisi degli obiettivi da raggiungere in
funzione dei
Vincoli interni dimpresa
Sviluppo delle alternative alla luce delle
capacità e risorse disponibili nel breve periodo
Parte descrittivo-qualitativa
Redazione del programma
Parte quantitativo-monetaria (BUDGET)
Approvazione, esecuzione e controllo del programma
29
Il sistema di ricompense ed incentivi
I sistemi di controllo di gestione
  • I sistemi di pianificazione e programmazione non
    sono da soli sufficienti a garantire il
    conseguimento degli obiettivi di lungo periodo.
  • Una volta definiti gli obiettivi da raggiungere e
    individuati gli strumenti, occorre controllare
    lattività dellimpresa, ossia verificare che
    quanto deciso e programmato sia stato
    effettivamente realizzato e, in caso negativo,
    intervenire con opportuni correttivi. Tale azione
    deve essere condotta in maniera organizzata,
    implementando i sistemi operativi di controllo.
  • Tre le principali tipologie di controllo
    strategico di gestione operativo.

30
Tipologie di controllo e caratteristiche
I sistemi di controllo di gestione
Strategico Direzionale (o di gestione) Operativo
Orientamento Medio/lungo Breve Brevissimo
Obiettivi Controllo sullattitudine a realizzare correttamente le scelte strategiche Monitoraggio dellandamento della gestione Monitoraggio di specifiche operazioni di gestione
Focalizzazione Efficacia Efficienza Rispetto di regole
Attori del controllo Vertice aziendale Responsabili di vario livello Addetti
31
Il sistema di controllo di gestione si presenta
come un processo articolato in una serie di
momenti essenziali
I sistemi di controllo di gestione
Fasi del sistema di controllo di gestione
I momento
Individuazione delle attività oggetto di controllo
Misurazione delle attività oggetto di controllo e
loro espressione in termini di obiettivi sia
globali che settoriali espressi in termini di
efficienza ed efficacia da raggiungere
II momento
In questo II momento si saldano il momento della
programmazione con quello del controllo di
gestione
32
I sistemi di controllo di gestione
Fasi del sistema di controllo di gestione
Individuazione dei centri di responsabilità e
assegnazione degli obiettivi stabiliti
III momento
  • LE UNITA ORGANIZZATIVE VENGONO REINTERPRETATE
    IN TERMINI DI CENTRI DI RESPONSABILITA
  • CENTRI DI COSTO
  • CENTRI DI RICAVO
  • CENTRI DI PROFITTO
  • CENTRI DI INVESTIMENTO

dimensione organizzativa del controllo di gestione
33
I sistemi di controllo di gestione
Fasi del sistema di controllo di gestione
IV momento
Misurazione dei risultati (sensor)
Confronto tra gli obiettivi e i risultati e
analisi degli scostamenti (comparator)
V momento
Ricerca delle cause di scostamento e
individuazione dei provvedimenti correttivi
(effector)
VI momento
Il sistema di controllo di gestione esaminato è
un controllo susseguente, che ha luogo a
consuntivo, quando i risultati finali si sono già
manifestati ed utilizza la logica del feedback
(retroazione)
34
I sistemi di controllo di gestione
 


 
Il controllo di gestione secondo una logica di
feedback
35
I sistemi di controllo di gestione
Il controllo di gestione il profilo temporale
  • Il controllo di gestione può essere anche
  • - antecedente o preventivo quando lattività è
    controllata prima ancora che si svolga
  • - concomitante quando lattività è controllata
    durante il suo svolgimento e prima di essere
    definitivamente conclusa.
  • Il controllo di gestione può basarsi anche su un
    meccanismo di feedforward, confrontando cioè gli
    obiettivi non con i risultati finali effettivi,
    ma con i risultati finali che probabilmente si
    manifesteranno, stimati grazie alle informazioni
    disponibili oggi. Tale tipo di controllo nasce
    con lobiettivo di effettuare un monitoraggio
    precoce

36
Il coordinamento del lavoro
Relazioni tra i sistemi operativi e la struttura
organizzativa
  • La struttura organizzativa realizza la divisione
    del lavoro tra le diverse persone che operano
    allinterno dellimpresa tuttavia, per garantire
    il perseguimento in maniera unitaria delle
    finalità aziendali, il lavoro deve essere
    successivamente coordinato.
  • Il coordinamento in azienda viene realizzato
    principalmente servendosi dei meccanismi
    operativi
  • Lazienda può, tuttavia, utilizzare particolari
    soluzioni organizzative per realizzare il
    coordinamento. Tra queste, si distinguono
    soluzioni verticali e soluzioni orizzontali, più
    complesse di quelle verticali

37
Il coordinamento del lavoro
Relazioni tra i sistemi operativi e la struttura
organizzativa
  • Gli strumenti di coordinamento verticale
    utilizzati possono essere di natura impersonale
    (la standardizzazione di norme, regole e
    procedure) e strumenti di natura personale
    (comunicazione verticale tra gli organi e ricorso
    al superiore gerarchico)
  • Tra le principali soluzioni di coordinamento
    orizzontale riepiloghiamo i ruoli di
    collegamento tra due funzioni, i gruppi
    temporanei (task force) i manager di
    integrazione (product manager e project manager)
    i gruppi permanenti (team).
  • La scelta tra i diversi meccanismi di
    coordinamento, che possono coesistere in azienda,
    è funzione del fabbisogno di coordinamento più
    questo è elevato, più si ricorrerà a strumenti di
    coordinamento complessi

38
Relazioni tra i sistemi operativi e la struttura
organizzativa
  • I sistemi di gestione del personale risultano
    direttamente correlati con la struttura in quanto
    attraverso tali sistemi viene determinato il
    collocamento degli individui nei vari organi e i
    compiti che essi devono svolgere
  • I sistemi informativi risultano modellati sulla
    struttura
  • I sistemi di comunicazione, in quanto
    stabiliscono dei flussi comunicativi tra i
    diversi organi, devono essere progettati in
    relazione alla struttura organizzativa
  • I sistemi decisionali sono articolati in
    relazione ai livelli organizzativi.
  • I sistemi di pianificazione, programmazione e
    controllo di gestione sono impostati in relazione
    ai livelli gerarchici e per centri di
    responsabilità.
  • .

39
Lo stile di comando
  • La terza ed ultima variabile organizzativa è
    rappresentata dallo stile di leadership o di
    direzione.
  • La leadership può essere definita come il
    processo attraverso il quale il leader cerca di
    indirizzare, utilizzando la propria influenza, il
    comportamento dei propri subordinati al
    raggiungimento dei fini aziendali.
  • Gli studi sulla leadership si sono posti
    lobiettivo di esaminare i modelli di
    comportamento sotto il profilo della loro
    efficacia, di identificare cioè gli stili che
    mettessero i leader in grado di influenzare
    efficacemente i subordinati.
  • Uno studio sicuramente rilevante è quello di
    Lewin, White e Lippit, cui si deve la nascita
    della teoria degli stili comportamentali,
    contrapposta ala teoria dei tratti

40
La teoria degli stili comportamentali
Lo stile di comando
  • La terza ed ultima variabile organizzativa è
    rappresentata dallo stile di leadership o di
    direzione.
  • La leadership può essere definita come il
    processo attraverso il quale il leader cerca di
    indirizzare, utilizzando la propria influenza, il
    comportamento dei propri subordinati al
    raggiungimento dei fini aziendali.
  • Gli studi sulla leadership si sono posti
    lobiettivo di esaminare i modelli di
    comportamento sotto il profilo della loro
    efficacia, di identificare cioè gli stili che
    mettessero i leader in grado di influenzare
    efficacemente i subordinati.
  • Uno studio sicuramente rilevante è quello di
    Lewin, White e Lippit, cui si deve la nascita
    della teoria degli stili comportamentali,
    contrapposta alla teoria dei tratti

41
(No Transcript)
42
La teoria contingente
Lo stile di comando
  • La teoria contingente, successiva a quella degli
    stili, respinge lidea che esista un solo stile
    di leadership eccellente, suggerendo che
    lefficacia di un particolare stile
    comportamentale dipenda dalle situazioni oltre
    che dallorientamento del leader e dalle
    caratteristiche dei collaboratori
  • Integrando la teoria degli stili comportamentali
    e quella contingente, possiamo affermare che lo
    stile di direzione deve essere concepito come uno
    strumento organizzativo flessibile, in grado di
    differenziarsi
  • in relazione ai diversi tipi di azienda
  • per una stessa azienda, nel tempo e per i diversi
    settori aziendali
  • in relazione alla situazione contingente
  • in relazione alle problematiche aziendali e ai
    risultati da raggiungere.

43
Relazioni con le altre variabili organizzative
Lo stile di comando
  • Lo stile di comando risulta strettamente
    collegato alla struttura organizzativa e ai
    sistemi operativi.
  • E necessario che esista una sintonia tra le
    scelte strutturali e lo stile di comando
    prescelto stili di comando fortemente autoritari
    mal si conciliano con strutture decentrate.
  • Lo stile di comando modella i sistemi operativi
    dallo stile aziendale discende un grado più o
    meno elevato di partecipazione al processo
    decisionale, una negoziazione più o meno spinta
    degli obiettivi nellambito dei sistemi di
    controllo, un utilizzo più o meno intenso dei
    meccanismi di coordinamento orizzontale e degli
    strumenti di comunicazione interna.

44
Grazie per lattenzione!
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