Title: SAPERI STORICI E NUOVE TECNOLOGIE Universit
1SAPERI STORICI E NUOVE TECNOLOGIEUniversitÃ
degli Studi di Napoli Federico
IIDipartimento di discipline storiche
Ettore Lepore
- NICOLA MADONNA
- Il formato di scambio Unimarc
2Definizioni
- Documento Qualsiasi oggetto utilizzabile a fini
di consultazione, ricerca, informazione
(Devoto-Oli) - Biblioteca una raccolta di documenti ordinata
per il loro reperimento (Guerrini) - Catalogo costituisce il mezzo che consente
lincontro tra i documenti di una biblioteca e i
bisogni informativi dellutenza
3Documenti fonti dinformazione
- Secondo il contenuto informativo, i documenti si
distinguono in fonti - Primarie
- documenti consultabili per sé, che non rimandano
necessariamente o esclusivamente ad altri
documenti (es. enciclopedie, saggi, opere
letterarie, musicali, teatrali, cinematografiche,
figurative, rapporti tecnici, progetti,
statistiche) - Secondarie
- Documenti che rinviano ad altri documenti (Es.
bibliografie, cataloghi, indici e abstract di
riviste)
4Fonti secondarie e repertori bibliografici
- Una citazione bibliografica, un abstract o un
sommario di un articolo, lindice di unannata di
un periodico sono descrizioni sintetiche di
documenti finalizzate a facilitarne
lidentificazione. Esse consistono
nellestrapolazione, dai documenti descritti, di
alcune informazioni essenziali, che poi vengono
registrate secondo determinate convenzioni, in
modo da risultare facilmente identificabili da
parte dei destinatari del messaggio - Fonti secondarie possono essere pubblicate con la
stessa fonte primaria descritta, oppure
autonomamente in tal caso, sono raggruppate e
ordinate in appositi repertori bibliografici
5Repertori bibliografici in ambiente elettronico
- Un repertorio bibliografico in ambiente
elettronico può consistere in - una semplice lista precoordinata di citazioni,
consultabile in maniera sequenziale (es. un
elenco di citazioni in una pagina web) - un vero e proprio database, o un sistema
integrato di databases
6Database bibliografici
- Un data-base è un archivio elettronico di
documenti (o comunque di dati omogenei tra loro).
Gli archivi (file) raccolgono e indicizzano le
singole registrazioni (record). - Un data-base bibliografico è un archivio di fonti
secondarie a carattere testuale
7Cosè un formato
- Si definisce formato la struttura logica degli
oggetti digitali. - Perché un software possa riconoscere e gestire un
oggetto digitale, deve identificarne la struttura
come corrispondente a una categoria astratta di
strutture o formati ad esso noti. - I formati di scambio dei dati sono dedicati
allo scambio di dati fra sistemi differenti.
8Formati strutturati
- Un formato si dice strutturato (o complesso) se
in uno stesso documento, insieme ai dati
informativi, sono presenti diverse tipologie di
metadati strutturali (descrittivi,
amministrativi, ecc.). - Più è analitico un formato strutturato, più
indici se ne potranno ricavare. - I record bibliografici sono oggetti digitali a
formato molto strutturato.
9ISBD
- Tra gli scopi con cui erano nate le ISBD, oltre a
fornire norme per la catalogazione descrittiva
compatibili in tutto il mondo allo scopo di
facilitare lo scambio internazionale delle
registrazioni bibliografiche, vi era anche
quello di favorire la conversione delle
registrazioni bibliografiche in forma leggibile
dalla macchina. - Per questo secondo scopo sono nati formati di
gran lunga più analitici i MARC.
10Lo standard ISO 2709
- LInternational Organization for Standardization
ha pubblicato nel 1996 la terza edizione della
norma ISO 2709 per la standardizzazione del
formato scambio su nastro magnetico dei record
bibliografici (Format for bibliographic
information interchange on magnetic tape). - La norma, agilissima, serve unicamente ad
impostare la struttura astratta del formato.
11Conformità a ISO 2709
- Elementi necessari ad una registrazione per
essere conforme a ISO2709 - Etichetta del record (guida o leader) 24
caratteri con informazioni codificate sul record. - Indice (directory) riporta un numero di
occorrenze uguale al numero dei campi presenti
nella registrazione. - Campi di dati (datafields) indicatori,
identificatori di sottocampo, codici di
sottocampo, dati (max. 9999 car. per campo e
99999 car. per record). - Separatore di registrazione (field terminator)
codice di fine record ().
12Caratteristiche di un record ISO 2709
- Un record ISO 2709 è dunque un file lineare di
testo. - Ciò consente la sua esportabilità e lo scambio
tra database gestiti da software diversi.
13Il formato Unimarc
- Definizione Unimarc è un formato macchina
standardizzato per lo scambio di record
bibliografici. -
- Unimarc è
- Conforme a ISO 2709.
- Conforme alle ISBD.
- Flessibile rispetto a livelli di analiticitÃ
differenziati. - Ridondante (sono previsti campi e modalitÃ
diversi per una stessa tipologia di
informazione). - Gerarchico (ha campi e sottocampi).
14Origini di MARC
- Anni 60 la Library of Congress pensa di
convertire il catalogo cartaceo in un catalogo su
elaboratore si sviluppa il primo formato MARC
(MAchine Readable Cataloguing), da cui nel 1973
deriverà la prima edizione di ISO 2709. - Nel 1968 LC in cooperazione con la British
Library sperimenta MARC II, prototipo di tutti i
MARC successivi. - Anni 70 nei vari Paesi nascono e si diffondono
MARC nazionali fondati su ISO 2709.
15Nascita di UNIMARC
- Nel 75 fu pubblicato UKMARC (per la Gran
Bretagna) e INTERMARC (per paesi francofoni e
slavi) in Italia si diffuse ANNAMARC
(Automazione Nella NAzionale). - A partire dal 77 appaiono a cura dellIFLA le
prime edizioni di UNIMARC - Negli Stati Uniti si passò invece da MARC II a
USMARC nel 1999 è stato pubblicato MARC 21.
16Prime edizioni di UNIMARC
- La prima edizione (1977) conteneva solo il
trattamento dei materiali per cui si era giÃ
pubblicato il corrispondente ISBD (cioè
monografie e periodici). - La seconda edizione (1980) armonizzava lo
standard alle revisioni di ISBD, ma comprendeva
anche materiale cartografico e non librario - Nel 1983 esce lUNIMARC handbook, indispensabile
guida allutilizzo del formato.
17Aggiornamenti e Raccomandazioni
- Negli anni 90 lIFLA costituisce il PUC
(Permanent Uniamrc Committee) con il compito di
seguire la costante evoluzione del formato, ma
anche di promuoverne la diffusione. - Il PUC ha pubblicato tre aggiornamenti del
manuale (1996, 1998, 2000) e numerose Guideline
(raccomadazioni) dedicate alle registrazioni
analitiche, alle microforme, al libro antico,
alla catalogazione a più livelli e alle risorse
elettroniche.
18Evoluzione di Unimarc
- Negli anni 90 si moltiplicano i progetti europei
per la conversione in Unimarc dai Marc nazionali. - In Italia già dal 1985 la BNI aveva adottato
Unimarc come formato di scambio delle
registrazioni in Unimarc sono anche i dati del
catalogo della Biblioteca nazionale centrale di
Firenze. - Unimarc tende ad affermarsi non solo come formato
di scambio, ma anche come formato di gestione
interno.
19La catalogazione con Unimarc
- Unimarc è sviluppato sulla base delle ISBD,
prevede pertanto campi e codici specifici per
record catalografici relativi a - monografie, periodici, parti componenti, libri
antichi, partiture musicali, documenti
cartografici, immagini, registrazioni audio e
video, materiali museali, risorse lettroniche.
20I quattro formati Unimarc
- Unimarc prevede a tuttoggi 4 formati
- Unimarc Bibliographic Format
- Unimarc Authority Format (1991, poi 1996)
- Unimarc Classification Format (2000)
- Unimarc Holdings Format (in programmazione)
21Analisi del formato
- Unimarc Bibliographic, come tutti i formati
scambio, ha tre componenti base - la struttura fisica
- gli identificatori del contenuto
- il contenuto della registrazione
22La struttura fisica
- La struttura fisica definisce le regole di
costruzione della registrazione, indicando la
tipologia dei campi di cui si compone, se cioè di
lunghezza fissa o variabile, e la possibile
ripetibilità dei campi stessi.
23Gli identificatori del contenuto
- Vi sono tre tipi di identificatori
- etichette (stringa di tre caratteri che
identifica il tipo di campo che la segue) - indicatori (sono al massimo due per campo, sono
numerici e hanno valore diverso a seconda dei
campi utilizzati) - codici di sottocampo (introducono allinterno di
un campo gli elementi che costituiscono un
sottocampo)
24Il contenuto della registrazione
- Il contenuto della registrazione è costituito dai
dati contenuti in ciascun campo e sottocampo. - Anche se le problematiche relative a questo
aspetto sono di pertinenza delle regole di
catalogazione e degli standard applicati,
tuttavia il passaggio dalla catalogazione manuale
a quella automatizzata rende sempre più stretti i
rapporti fra il formato e il contenuto.
25Tipologie di campi
- In Unimarc troviamo
- campi di dati codificati e di dati descrittivi
(sono sempre dati testuali, ma i primi sono in
codice, i secondi in linguaggio naturale) - campi a lunghezza fissa e a lunghezza variabile
(i primi sono di dati codificati) - campi obbligatori, raccomandati e facoltativi
(sono obbligatori solo i campi 001, 100, 101,
200, 801 e, in presenza del dato, 120, 123 e 206) - campi ripetibili e non ripetibili (ma attenzione
a non confondere campi e sottocampi la casistica
è oltremodo varia)
26I Campi di dati (1)
- I campi di dati sono la parte del record in cui
vengono riportate generalmente le vere e proprie
informazioni bibliografiche, in alcuni tipi di
campi in forma testuale, in altri in forma
codificata - Allinterno di un campo, i dati sono generalmente
articolati in sottocampi e possono essere
introdotti da un massimo di due indicatori, che
ne specificano il contenuto o il trattamento
27I Campi di dati (2)
- I campi delle informazioni descrittive
corrispondono alle aree ISBD e al loro interno i
sottocampi corrispondono alla punteggiatura ISBD - LISBD viene in tal modo (non sostituito ma)
disambiguato e tradotto in un formato macchina
28Pausaaa!
-
- Ci rivediamo
- tra dieci minuti
29Letichetta del record Leader
- È una stringa di 24 caratteri contenenti
informazioni generali sul record espresse in
codice. - È obbligatoria è necessaria per le macchine ai
fini della corretta decodifica della
registrazione - È il primo elemento della registrazione non ha
etichetta, né indicatori, né sottocampi. - Ogni informazione occupa una posizione fissa
allinterno della stringa (ciò la rende più
facilmente individuabile dai software).
30I dati codificati presenti nel Leader
0-4 Lunghezza del record (massimo 99.999 caratteri)
5 Stato del record
6 Tipo di documento descritto
7 Livello bibliografico
8 Livello gerarchico (rispetto ad altro record)
9 Non definito
10 Lunghezza degli indicatori
11 Lunghezza degli identificatori di sottocampo
12-16 Posizione del carattere iniziale del primo campo
17 Livello di codifica UNIMARC
18 Tipo di catalogazione (conformità a ISBD)
20-22 Struttura della directory
23 Non definito
31Esempio di Leader
LDRÂ 00515nam02200193450 nuovo record,
di 515 caratteri, dove il carattere iniziale del
primo campo occupa la posizione 193esima. Il
record è relativo a un testo a stampa
monografico, non è collegato gerarchicamente ad
altri records, è pienamente codificato secondo
UNIMARC e la catalogazione è pienamente conforme
a ISBD
32I blocchi Unimarc
0 Blocco di identificazione
1 Blocco delle informazioni codificate
2 Blocco delle informazioni descrittive
3 Blocco delle note
4 Blocco dei legami
5 Blocco dei titoli in relazioni
6 Blocco dellanalisi semantica
7 Blocco della responsabilità intellettuale
8 Blocco dei dati internazionali
9 Blocco di uso locale
33Blocco 0 - Identificazione
- I campi contrassegnati da un tag che comincia per
0 contengono numeri o stringhe alfanumeriche
che identificano univocamente - il record. Esempi
- 001 numero di sistema del record nel proprio
archivio (obbligatorio) - 005 data e ora dell'ultima modifica
- 035, numero di sistema dell'archivio da cui il
record è stato importato - Il documento catalogato. Esempi
- 010 ISBN
- 011 ISSN
- 020 numero di bibliografia nazionale
34Blocco 1 Informazioni codificate
- I campi contrassegnati da un tag che comincia per
"1" contengono sequenze di informazioni espresse
in linguaggio codificato, utile a disambiguare
l'informazione e a facilitare operazioni di
filtering su archivi estesi. - Ogni elemento della sequenza è identificabile ed
enucleabile dalla sua posizione, che è
predefinita. Esempi
100 Dati generali per lelaborazione
101 Lingua della pubblicazione
102 Paese della pubblicazione
105 Materiale testuale, monografie
110 Periodici
135 Risorse elettroniche
35Blocco 2 Informazioni descrittive
- I campi il cui tag comincia per "2" contengono le
informazioni prescritte dall'ISBD, espresse -come
in ISBD- in termini tratti dal linguaggio
naturale. - La differenza sta solo nella punteggiatura, che
in UNIMARC si omette ed è sostituita dal sistema
dei campi e sottocampi (eccetto il segno "" per
i titoli paralleli, che permane). - Esempio 200 1
- a Titolo proprio b Indicazione generica del
materiale c Titolo proprio di altro
autore d Titolo parallelo e complemento
del titolo f Prima formulazione di
responsabilità g Seconda formulazione di
responsabilitÃ
36I campi più importanti del blocco 2
200 Titolo e formulazione di responsabilitÃ
205 Edizione
210 Pubblicazione, distribuzione, ecc.
215 Descrizione fisica
225 Collezione
37Blocco 3 - Note
- I campi il cui tag comincia per "3" contengono le
informazioni che in un record ISBD sono fornite
in nota. - Per diverse tipologie di nota esiste un apposito
campo 3xx. Alcuni ess.
300 Note generali
304 Note riferite al titolo e alla formulazione di responsabilitÃ
324 Nota di edizione originale
327 Nota di contenuto
330 Sommario o abstract
336 Nota sul tipo di risorsa elettronica
38Blocco 4 - Legami
- I campi il cui tag comincia per "4" contengono
informazioni su altri record collegati a quello
in esame. Sono previste due tecniche - Quella dell'incapsulamento, fondata appunto
sull'incapsulamento nel campo 4xx 1 di interi
campi dell'altro record, inclusi i tag, gli
indicatori e gli identificatori di sottocampo.
Esempio 410 11001005678 - Quella per sottocampi standard, fondata sulla
citazione in appositi sottocampi del campo 4xx
delle informazioni presenti nell'altro record
Esempio 410 1tTitolo della serie0numero di
sistema del record collegato
39Blocco 5 Titoli in relazione
- I campi il cui tag comincia per "5" contengono
titoli associati alla pubblicazione catalogata.
Ess.
500 Titolo uniforme
510 Titolo parallelo
512 Titolo di copertina
516 Titolo del dorso
517 Altri titoli varianti
532 Titolo per esteso
40Blocco 6Analisi semantica
- I campi il cui tag comincia per "6" contengono le
formulazioni di soggetto, secondo sistemi che
utilizzano termini del linguaggio naturale o
codici alfanumerici. - Ess.
610 Termini di soggetto non controllati
675 CDU (Classificazione Decimale Universale)
676 CDD (Classificazione Decimale Dewey)
680 Classificazione della Library of Congress
41Blocco 7Responsabilità intellettuale
- I campi il cui tag comincia per "7" contengono le
intestazioni per autori ed enti, ossia i nomi di
persone o enti cui è associata una responsabilitÃ
intellettuale rispetto alla pubblicazione
catalogata. - Sono previsti campi per vari livelli di
responsabilità (700, 710 principale 701, 711,
alternativa 702, 712 secondaria 730, livello
non specificato), e sottocampi ("4") in cui
specificare in codice il tipo di relazione del
soggetto con l'opera . - Se l'intestazione è tratta da un authority file,
si raccomanda di citare il corrispondente record
di authority (nel sottocampo "3") - Non essendo standardizzate le forme delle
intestazioni, vanno specificati l'ordine di
citazione delle parti del nome (mediante
indicatori appositi) e la punteggiatura (che va
apposta dal catalogatore).
42I campi del blocco 7
700 Autore personale Responsabilità principale
701 Autore personale Responsabilità alternativa
702 Autore personale Responsabilità secondaria
710 Ente collettivo Responsabilità principale
711 Ente collettivo Responsabilità alternativa
712 Ente collettivo Responsabilità secondaria
43Blocco 8Dati internazionali
- I campi il cui tag comincia per "8" contengono
informazioni di genere vario - sul record
- Esempi 801 fonte della registrazione (i.e.
chi l'ha prodotta) 886 dati non convertiti dal
formato fonte - o sulla pubblicazione
- Esempio 856 localizzazione e accesso
elettronici (URL)
44I campi "9xx", "x9x", "xx9"
- I campi con un "9" nel tag contengono dati di
tipo non previsto dal formato UNIMARC ma
appartenenti a convenzioni descrittive nazionali. - Tali dati, a meno di accordi espressi, non
vengono esportati. - In assenza di un formato UNIMARC per dati
gestionali sulle copie fisiche, spesso un campo
"9xx" viene utilizzato per registrare tali dati. - Si ricorre al "9" nel tag anche per registrare
soggetti o classificazioni tratti da sistemi non
riconosciuti ufficialmente sul piano
internazionale. - La BNI utilizza i campi 900 e 910 per registrare
forme non preferite di nomi di persone o di enti.
45I set di caratteri
- I primi calcolatori sono nati con set di
caratteri minimali (numeri e caratteri del solo
alfabeto latino), dovendo rispondere unicamente a
esigenze di calcolo. - Ciò costituì un regresso rispetto alle schede
cartacee, venendo meno i caratteri diacritici e i
segni speciali
46I caratteri ASCII
- Da tempo cè convergenza sul set di caratteri
base sullo standard ISO 646, 7-bit coded
character set for information processing
interchange, meglio noto come set di caratteri
ASCII (American standard code for information
interchange). - Il set comprende 128 caratteri i primi 32
riservati a funzioni di controllo, 94 ai
caratteri grafici, 1 allo spazio, 1 alla
cancellazione. - Anche in questo modo però i caratteri e i segni
speciali rappresentabili non bastano a rispondere
alle esigenze del trattamento dei dati
bibliografici.
47I set di caratteri estesi
- La Library of Congress ha sviluppato un set di
caratteri esteso (ANSEL, Extended latin alphabet
coded character set for bibliographic use), poi
utilizzato per la codifica delle registrazioni
USMARC. - Unimarc ha invece adottato la norma ISO 5426,
Extended latin set. - Ciò significa che per transcodificare una
registrazione da un Marc allaltro è necessario
anche tradurre i caratteri speciali da un set
allaltro.
48I set di caratteri per alfabeti non latini
- Unimarc prevede anche la possibilità di trattare
registrazioni in alfabeti non latini. Ecco i set
attualmente previsti - ISO Registration 37 cirillico di base
- ISO DIS 5427 cirillico esteso
- ISO 5428 greco antico
- ISO 6438 africano
- ISO 10586 georgiano
49Unicode
- Anche i set appena visti sono tuttavia ben
lontani dallesaurire le esigenze della
catalogazione essi sono inoltre di spiccata
impronta europea. - Una risposta infinitamente più ricca alle
esigenze espresse, è stata data da Unicode (norma
ISO 10646 livello 3). - Unicod è basato su una codifica a 16 bits ed è
in grado di gestire fino a 65.000 caratteri. - È prevista una sua ulteriore estensione,
lUTF-16, che consentirebbe la codifica di oltre
un miliione di dati. - Unimarc prevede già la possibilità di utilizzare
Unicode tutti i principali produttori di
hardware e software per lautomazione
bibliotecaria si stanno orientando verso questo
standard.
50Pausaaa!
-
- Ci rivediamo
- tra dieci minuti
512ª parte
- OPAC
- panoramica e guida alluso
52OPAC
- Un OPAC è un particolare tipo di database
bibliografico in cui sono descritte le
pubblicazioni possedute da - o accessibili
tramite - una biblioteca o una rete di
biblioteche. - LOpac deve rispondere a tre tipi di domande
- se la biblioteca possiede una determinata
pubblicazione - quali opere di uno stesso autore e quali edizioni
di una stessa opera sono possedute - Quali opere su un determinato argomento sono
possedute
53Online Public Access Catalogue
- Laccesso allOPAC deve essere intuitivo per
lutente, linterfaccia (Web, GUI o Z39.50) deve
essere facile da usare - La ricerca deve poter essere formulata per parole
chiave o a scorrimento su una pluralità di indici - Devono essere previste opzioni di filtro e
ordinamento - I risultati devono essere visualizzati in modo da
evidenziare gruppi di record affini - I singoli record devono apparire in formati
standard (ISBD, UNIMARC)
54Interrogare un Opac
- Interrogare un Opac consiste essenzialmente nel
verificare se una o più parole specificate siano
contenute in qualcuno dei record che
costituiscono lOpac. - L'utente quindi deve inserire le parole
desiderate negli appositi spazi visibili sullo
schermo il sistema risponderà visualizzando quei
record che contengono le parole richieste, i
quali descrivono i volumi posseduti dalle
biblioteche in questione. - Da questa diapositiva e fino alla diapositiva
n. 68 le informazioni sono state prese da - Claudio Gnoli, Gli Opac. Una guida per il
pubblico allutilizzo dei cataloghi in linea, in - Aib-Web Contributi, seconda edizione aprile 1999
lthttp//www.aib.it/aib/contr/gnoli1.htmgt
55Luso dei campi
- Poiché i record sono divisi in campi,
generalmente conviene cercare le parole
desiderate nell'ambito di un determinato campo - Interrogando un Opac, si troverà sullo schermo
una scelta fra i diversi campi nei quali è
possibile cercare. I campi più importanti sono
generalmente quelli dell'autore, del titolo e del
soggetto. - Come nel caso dei cataloghi a schede, quando si
conoscono esattamente i dati delle opere che si
stanno cercando, conviene cercare per autore o
per titolo.
56La ricerca per soggetto
- Quando invece si sta cercando qualsiasi opera che
tratti un determinato argomento, il metodo più
logico è cercare nel campo del soggetto. Tuttavia
non è detto che in questo modo si trovino tutti i
record pertinenti all'argomento cercato, perché - i soggetti si basano rigidamente su vocabolari
controllati, per cui il soggetto appropriato per
l'argomento cercato potrebbe non essere il
termine che si ha in mente, ma un suo sinonimo - in molti Opac una parte delle opere non sono
associate a nessun soggetto, in quanto per
risparmiare tempo sono state catalogate in forma
più semplice.
57Altri campi
- In alcuni Opac è possibile cercare anche in altri
campi, ad esempio luogo e data di pubblicazione,
editore, collana, lingua questi campi di solito
non sono molto utili se presi da soli, perché
contengono le stesse espressioni per moltissimi
libri diversi. - Alcuni Opac offrono anche la possibilità di
cercare se determinate parole siano presenti in
un qualsiasi campo. Ciò può essere utile per
esempio nel caso di parole poco comuni, ad
esempio nomi di persone che possono essere sia
autori di opere che argomento di altre opere. Se
però le parole cercate sono comuni, questa
strategia può dare risultati problematici.
58Una regola doro
- Anche quando è possibile farlo, infine, non
conviene riempire troppi campi contemporaneamente,
perché così si rischia di restringere troppo la
gamma dei possibili risultati basta infatti che
ci sia un'inesattezza in uno dei termini
richiesti, perché la ricerca non dia alcun
risultato. Perciò, anche se si cerca un testo di
cui si conoscono tutti i dati bibliografici,
conviene utilizzare solo uno o due campi per
volta, selezionando alcune parole particolarmente
significative che si desidera compaiano nei
record.
59Le modalità di ricercaricerca browse
- L'aspetto delle videate attraverso cui ci si
muove varia a seconda dei diversi Opac. Tuttavia,
esistono essenzialmente due modi con cui si può
cercare per liste o per parole. - Nella ricerca per liste, il sistema richiede di
inserire una sola stringa, contenente una o più
parole da cercare nel campo dell'autore, oppure
nel campo del titolo, oppure nel campo del
soggetto. Quindi viene visualizzata una lista di
voci che iniziano con la parola o le parole
richieste, oppure con parole simili, che
nell'ordine alfabetico si trovano vicino a quella
richiesta. La prima delle voci che rispondono
meglio alla richiesta è di solito evidenziata, ma
viene comunque mostrato anche un certo numero di
voci precedenti e successive. Questo sistema
permette di compensare una parte dei possibili
errori nello spelling delle parole richieste e
inoltre, permette di vedere contemporaneamente
diverse voci che inizino con le stesse parole,
per poi scegliere quelle desiderate.
60Le modalità di ricercaricerca find
- Nella ricerca per parole, invece, si può cercare
anche in più campi contemporaneamente il sistema
risponderà visualizzando tutti i record che
contengono le parole cercate, non solo all'inizio
ma anche all'interno dei campi rispettivi. Non
vengono invece visualizzate le voci che
contengono parole simili a quelle richieste
quindi occorre fare particolare attenzione alle
parole che si inseriscono, poiché il risultato
dipenderà rigorosamente da queste.
61Come inserire le richieste
- fare attenzione alla battitura
- maiuscole e minuscole generalmente non cè
differenza - segni diacritici di solito non è necessario
indicarli (è consigliabile provare in entrambi i
modi) - segni di punteggiatura, trattini, apostrofi
vale lo stesso che per i diacritici - stop word sono alcune parole corte (es. gli
articoli, congiunzioni, ecc.) che gli Opac
tralasciano automaticamente in particolari
occorre omettere gli articoli iniziali perché non
indicizzati - soggetti (o parole chiave) bisogna digitarli
nella lingua del catalogo
62Linguaggi di interrogazione
- Esistono numerosi linguaggi di interrogazione
- Il più diffuso nella maggior parte delle banche
dati è quello degli operatori logici che derivano
dall'algebra di Boole e vengono impiegati dai
calcolatori per compiere moltissime operazioni. - Molto diffusi anche gli operatori relazionali e
gli operatori di prossimità . - Da non dimenticare, infine, i cosiddetti
caratteri jolly.
63Gli operatori logici (o booleani)
- AND o (intersezione) si usa per rintracciare i
record che soddisfano entrambi i criteri
richiesti. - OR (unione) si usa per rintracciare i record
che soddisfano almeno uno dei criteri richiesti. - NOT o AND NOT (complemento) si usa per
rintracciare i record che soddisfano un
determinato criterio escludendo quelli che però
ne soddisfano un altro. - XOR o NOR (esclusione) si usa per rintracciare
i record che soddisfano esclusivamente uno solo
dei criteri richiesti.
64Operatori relazionali
- In alcuni opac è possibile utilizzare anche degli
operatori relazionali, che permettono di
richiedere che il contenuto di un campo sia
maggiore (gt), minore (lt) oppure uguale () ad un
valore specificato. - Questi operatori si applicano tipicamente alle
date ed altri campi numerici altrimenti assumono
il significato di "precedente/successivo
nell'ordine alfabetico a -".
65Operatori di prossimitÃ
- Gli operatori di prossimità sono una versione più
precisa degli operatori AND e NOT permettono
infatti di richiedere che le parole in questione
non solo siano (o non siano) presenti nello
stesso record, ma si trovino ad una determinata
distanza fra loro ed eventualmente in un
determinato ordine. Gli operatori di prossimitÃ
disponibili variano a seconda degli Opac, ma
perlopiù permettono di - cercare due parole adiacenti e nell'ordine dato
(l'operatore è spesso scritto ADJ oppure WITH) - cercare due parole adiacenti in qualsiasi ordine
(spesso scritto NEAR) - cercare due parole presenti all'interno dello
stesso campo (spesso scritto SAME).
66Combinare gli operatori
- Gli operatori logici si possono combinare,
creando stringhe di ricerca anche complesse per
particolari esigenze. In questo caso occorre fare
attenzione all'ordine con cui vengono eseguite le
operazioni logiche secondo la gerarchia
standard, l'ordine di priorità dovrebbe essere
NOT, AND, OR, ma in realtà non tutti gli opac
seguono questa regola perciò il sistema più
sicuro è utilizzare le parentesi.
67I caratteri jolly
- I cosiddetti caratteri jolly sono dei simboli che
possono corrispondere a qualsiasi carattere,
oppure a una sequenza di caratteri di qualsiasi
lunghezza. Anche nei simboli usati come caratteri
jolly gli Opac variano molto, e occorre appurarli
in ciascun caso leggendo le relative istruzioni. - Ecco i casi in cui si usano
- troncamento è un modo per evitare di dover
digitare lunghe sequenze di termini alternativi
aventi una stessa radice, separati dall'operatore
OR (carattere jolly usato asterisco, dollaro,
due punti, o altro). - mascheramento si sostituisce un determinato
numero di caratteri allinterno della parola
(carattere jolly usato soprattutto asterisco, o
punto interrogativo).
68Troppi risultati!
- Se una ricerca produce una grande quantità di
record, la maggior parte dei quali non sembrano
interessanti, piuttosto che scorrerli tutti
conviene fare una nuova ricerca utilizzando dei
termini più specifici scegliere parole meno
comuni per i titoli e i soggetti, specificare
l'autore (eventualmente anche il suo nome, se il
cognome è piuttosto comune), specificare un
intervallo di date, utilizzare più campi
contemporaneamente.
69Integrazione dellinformazione (1)
- Le tecnologie dellipertesto e dei database
relazionali permettono di superare la gestione
settoriale dei servizi bibliotecari e
bibliografici, a vantaggio di una forte
integrazione dellinformazione e dei processi
gestionali retrostanti
70Integrazione dellinformazione (2)
- Il catalogo bibliografico, lOPAC tradizionale,
può essere integrato con altre tipologie di
documenti o altri database - Amministrativi (archivi dei fornitori, anagrafe
degli utenti, inventario) - Bibliografici (Authority files, bibliografie,
TOCs, OPAC esterni, ) - Documentari (full text, immagini, registrazioni
audio e video)
71Integrazione dellinformazione (3)
- Tramite ununica interfaccia, lutente accede non
solo al record bibliografico, ma da questo al
documento elettronico descritto, oppure a una
gamma di servizi interattivi, comunque orientati
alla disponibilità del documento finale
prestito, prenotazioni, desiderata, fotocopie,
DD, SDI. - Lintegrazione dellinformazione può essere
interna a uno stesso sistema informativo e
riguardare le sue sole risorse, oppure essere
fondata sulluso di standard internazionali
(MARC, EDI, Z39.50, ) e riguardare lattività e
i servizi di molteplici organizzazioni, diverse e
distanti.
72DallOPAC ai Portali
- Lo sviluppo dellipertestualità e del Web
favoriscono diverse soluzioni per la cooperazione
e lintegrazione di servizi e risorse a distanza - La biblioteca integra lOPAC nelle proprie pagine
Web - La biblioteca integra il reference nellOPAC
- La biblioteca integra nellOPAC laccesso ai
documenti catalogati - Più biblioteche condividono lo stesso OPAC, in
forma virtuale o materiale - Si diffondono i portali (Non solo OPAC, ma
accesso a varietà di altre risorse, mediante uno
stesso motore di ricerca).
73Per chi vuole approfondire Unimarc
- IFLA UBCIM, 1998 UNIMARC Manual. Bibliographic
format. 2. ed. München, Saur. N.B. per l'ed.
elettronica aggiornata vai al sito lthttp//www.i
fla.org/VI/3/ubcim.htmgt - SCOLARI, Antonio, 2000 UNIMARC. Roma,
Associazione Italiana Biblioteche (ET
Enciclopedia tascabile 18) - MAIELLO, Rosa, 2002 UNIMARC, un formato
universale"? lthttp//www.aib.it/aib/sezioni/cam/m
aiel-tx.htmgt - GORMAN, Michael, 1998 Il futuro della
catalogazione nell'era elettronica. In
"Bollettino AIB", 38 (2), p. 138-148 - PERUGINELLI, S., 1998 Il futuro dei formati
bibliografici. In Congresso nazionale AIB, 44.,
Genova, 1998Â lthttp//www.aib.it/aib/congr/co98sta
nd5.htmgt - WESTON, P. G., 2001 Catalogazione bibliografica
dal formato MARC a FRBR. In Bollettino AIB, 41
(3), p. 267-284
74Per chi vuole approfondire gli Opac
- BASILI, C., 1998 La biblioteca in rete
strategie e servizi nella SocietÃ
dell'informazione. Milano, Editrice Bibliografica
(Bibliografia e Biblioteconomia 53) - GNOLI, C., 1999 OPAC in Italia una panoramica
delle tipologie e delle modalità di
consultazione. In "Bibliotime", 2 (1)
lthttp//www.spbo.unibo.it/aiber/bibtime/num-ii-1/
gnoli.htmgt - METITIERI, F. - RIDI, R., 2002 Biblioteche in
Rete istruzioni per luso. Roma-Bari, Laterza - SALARELLI, A. - TAMMARO, A.M., 2000 La
biblioteca digitale. Milano, Editrice
Bibliografica (Bibliografia e Biblioteconomia
57)