Title: Le Universit
1Le Università di Padova e Ferrara al tempo di
Federico CommandinoAlessandra Fiocca
- Convegno Internazionale Federico Commandino
(1509-1575) Umanesimo e matematica nel
Rinascimento Urbinate - Urbino 18-19 Settembre 2009
2Commandino e lo Studio di Padova
- Federico Commandino nacque a Urbino nel 1509 da
Battista architetto militare, in quegli anni
impegnato nella progettazione delle mura
cittadine. - Iniziale formazione sotto la guida di precettori
privati, Giacomo Torelli di Fano per le lingue
classiche e Giampiero de Grassi, precettore
anche della famiglia Orsini, per la matematica e
le lettere - Fu quindi a Roma cameriere segreto di Clemente
VII allinizio degli anni trenta
3- Baldi riferisce che alla morte di papa Clemente
VII (1534), Commandino decise di riprendere gli
studi e si trasferì a Padova dove per 10 anni
studiò filosofia e medicina, uditore di
MarcAntonio de Passeri e Giovanni Battista
Montano. - Dunque fu alletà di 25 anni che C. si trasferì a
Padova rimanendovi dal 1534 al 1544 studente
dellUniversità di Arti e Medicina. - LUniversità di Padova era una delle più antiche
e celebri dEuropa. Nella prima metà del XVI
secolo, in particolare, fu al centro del
rinnovamento degli studi di medicina (anatomia,
clinica medica, epidemiologia e patologia) ma
anche di farmacologia
4Le origini dellAteneo Padovano in epoca comunale
- Sorto senza autorizzazione né papale, né
imperiale, lAteneo di Padova assunse le
prerogative di Studium generale di fatto.
LAteneo nacque dalla migrazione di un gruppo di
studenti giuristi provenienti dallUniversità di
Bologna, nei primi decenni del XIII secolo (1222)
- Organizzazione le corporazioni di studenti anche
dette università (col significato di comunità)
(Oltremontani o transalpini, e Citramontani)
divisi in gruppi nazionali (naziones), i collegi
di dottori, sia docenti che non, il cancelliere.
Il cancellerie garantiva la regolarità della
procedura desame. Nel 1264 si ebbe la conferma
papale delliter relativo al compimento degli
studi e al conferimento della licentia docenti
da parte del vescovo, dopo un esame compiuto dai
maestri.
5- Epoca della signoria carrarese (1338-1405) (con
una interruzione viscontea 1388-1390) - Anche in epoca signorile il comune conservò il
suo diretto impegno in ambito universitario
tramite i trattori dello Studio le cui funzioni
furono definite con uno statuto cittadino del
1339. - La ricerca e lingaggio di insegnanti esterni
allambiente padovano fu una caratteristica del
periodo della signoria dei da Carrara. - Nel 1344 fu chiamato il celebre giurista Ranieri
Arsendi da Forlì già docente a Bologna e a Pisa,
che divenne anche consigliere della corte
carrarese. Altri giuristi celebri furono Baldo
degli Ubaldi e Lapo da Castiglionchio. A metà del
Trecento Giovanni Dondi intellettuale
enciclopedico, astronomo e medico di corte, e nel
secondo Trecento Biagio Pelacani da Parma
chiamato alla pubblica lettura di astrologia.
6- La Repubblica di Venezia
- Lo Studio di Padova fu lunico centro
universitario dello stato veneziano dal 1400 alla
caduta della Repubblica (Vicenza e Treviso
chiusero). Divieto ai sudditi veneziani e a
quelli del Dominio di conseguire gradi accademici
in altre sedi universitarie italiane. - Due erano le Università, quella dei Giuristi e
quella degli Artisti, la quale comprendeva i
filosofi, i medici e inizialmente i teologi.
Ognuna delle due aveva proprie leggi, propri
statuti e proprie nazioni. - Per arti si intendevano le arti del trivio
(grammatica, retorica, dialettica) e le arti del
quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia,
musica). Questa era la cultura di base sin dalla
tarda antichità. Col sorgere delle prime
Università e la riscoperta enciclopedica di
Aristotele, lambito delle arti comprese anche la
logica, la filosofia naturale, la metafisica,
letica, la politica, la poetica, la biologia. I
docenti (lettori o magistri) erano gli artisti.
Nellambito della facoltà delle arti veniva
insegnata anche la medicina.
7- Allepoca della guerra della Lega di Cambrai
(1509-1516) gli studi furono sospesi, per poi
riprendere a scartamento ridotto. Fino ai primi
anni trenta gli scolari furono poco numerosi, ma
da questa data si verificò un nuovo periodo di
espansione di bilancio che nel 1538 salì fino a
50.000 lire, consentendo di attivare una
sessantina di cattedre. Nel 1542 si stima che gli
studenti dellateneo fossero ben milletrecento.
8- Nel 1493 gli edifici del vecchio albergo
allinsegna del bue, furono presi in concessione
livellaria per riunirvi dapprima le scuole dei
giuristi, poi dal 1522 progressivamente anche
quelle degli artisti e medici. Il palazzo fu
ricostruito a partire dal 1542 dagli architetti
Andrea Moroni e Vincenzo Scamozzi.
9 Professore di lingua e Letteratura Greca e
Latina Lazzaro Bonamico (1478 c.1552) di
Bassano
- Studiò a Padova ed ebbe come professore di
filosofia naturale Pietro Pomponazzi (frammenti
di esposizioni della fisica e delle Meteore di
Aristotele). Incarichi per Aldo Manuzio (ricerca
di codici) - I ventanni tra 1510 e 1530 li trascorse tra
Mantova, Roma, Bologna e Venezia, precettore a
Mantova di Francesco Cantelmo e Galeazzo Gonzaga,
a Roma frequentò il cenacolo di Angelo Colocci,
a Bologna insegnò a Ercole dEste. - Nel 1530 fu nominato lettore di greco e latino a
Padova. Fu uno dei precettori di Ranuccio
Farnese, futuro mecenate di Commandino, nel
periodo di studi padovano tra il 1542 e il 1545. - Membro, con Sperone Speroni, Benedetto Varchi e
Luigi Alamanni, dell'Accademia degli Infiammati
fondata nel 1540 da Leone Orsini. Partecipò al
dibattito sulla lingua, sostenendo la superiorità
del latino sul volgare e dello stile classico di
Cicerone e di Virgilio. - Opere Concetti della lingua latina per imparare
insieme la grammatica et la lingua di Cicerone,
1562 Carminum liber, 1572 -
10La rinascita dellanatomia
- Definitiva ripresa dellinteresse. Anatomia come
strumento di conoscenza della natura umana, non
più per verifica e conferma dellanatomia
tradizionale e per addestramento dei chirurghi. - 1537 Andrea Vesalio brussellese giunge a Padova,
si laurea in medicina ed è nominato lettore di
chirurgia con linsegnamento aggiunto di anatomia
(De humani corporis fabrica Basilea, 1543).
Padova primo centro per gli studi di anatomia
umana e comparata proseguiti dai suoi successori
- 1544 Realdo Colombo (De re anatomica libri XV,
1559) - 1551 Gabriele Falloppio (Observationes anatomicae
1561) - 1565 G. Fabrizi dAcquapendente
11La nascita della clinica medica
- Giovanni Battista Montano (da Monte) veronese
(1489-1551) allievo a Padova di Pomponazzi e
Musuro, a Ferrara di Leoniceno - Lettore di medicina pratica ordinaria I loco
(1539-1543 1546-1551) di medicina teorica
(1544-1546). Teneva lezioni al letto del malato
allospedale di S. Francesco. - 1546 o 1549? assente con stipendio al seguito
Guidobaldo II della Rovere comandante delle
milizie veneziane. - Figura significativa nello sviluppo della
medicina clinica che si avvalse di un nuovo tipo
di insegnamento impartito al letto del malato. La
nuova tendenza si esprime con una serie di
descrizioni assai fedeli di casi clinici.
12- Medico, umanista e filologo pubblicò una
traduzione latina di parte dellopera medica di
Aezio dAmida (1534) - La sua fama è legata allinsegnamento e alla
produzione scientifica che ne riflette i
contenuti, uscita postuma a cura dei discepoli.
Il suo commento dei testi antichi è giudicato
svolto con chiarezza e libertà e con ampiezza di
cognizioni filosofiche, talvolta in posizione
polemica, anche se la sua visione fu saldamente
ancorata alla filosofia aristotelica. Le sue
opere ebbero grandissima fortuna come manuali per
varie generazioni di medici. - Commenti ai testi classici Aforismi ed Epidemie
di Ippocrate, Il nono libro di Rasis, i Canoni di
Avicenna, Elementi di Galeno. - Opere a carattere metodologico, concetto di
scienza come individuazione di principi ed
assiomi generali da applicare ai casi
particolari. - Descrizione dei sintomi delle malattie Opuscula
(1554) e Consultationes medicinales (434) (1583) - Le opere furono pubblicate in tre volumi dal
discepolo M. Weindrich Medicina universa ex
lectionibus eius caeterisque opusculis (1587)
13Epidemiologia e patologia
- Girolamo Fracastoro veronese (1478-1553)
- compagno di studi di Copernico a Padova.
- 1502 lettore di logica a Padova, poi
conciliarius anatomicus. - Syphilis sive morbus gallicus (1530) poema in
esametri, in cui sono gettate le basi della
teoria dei contagi. - De contagione et contagiosis morbis (1546) studia
lorigine delle malattie epidemiche e lessenza
del meccanismo del contagio, fissando le basi
dellepidemiologia e della patologia moderne. - Homocentricorum sive de stellis liber unus
(1535) discussione critica del sistema tolemaico,
e riproposizione del sistema aristotelico che
spiegava i moti celesti con sfere omocentriche,
rigettando eccentri ed epicicli (ragioni
filosofiche piuttosto che astronomiche,
lesigenza di armonia, F. arriva a postulare 77
sfere motrici per spiegare le anomalie dei
pianeti e delle stelle)
14Semplici
- La lettura fu creata nel 1533 e assegnata a
Francesco Bonafede (1474-1558), già docente di
medicina pratica, nel cui ambito venivano
trattate le cure delle malattie e quindi
linsegnamento della farmacologia. Su iniziativa
di Bonafede nel 1545 fu deliberata la costruzione
di un orto dei semplici dove confluirono piante
dalle regioni soggette al dominio veneziano, ma
anche dallOriente. - 1551 Gabriele Falloppio (chirurgia con
spiegazione dei semplici) - L'attività dell'orto si sviluppò velocemente nel
1546 poté essere usato per scopi didattici. Nel
1552 erano coltivate 1500 piante diverse e nel
1561 fu creata una nuova cattedra, legata
strettamente all'orto botanico, che fu chiamata
Ostensio semplicium.
15Filosofia
- Imponenti sono gli studi sullaristotelismo
veneto (Bruno Nardi). Tra i primi lettori Pietro
dAbano, Biagio Pelacani da Parma, Paolo Veneto
col quale laverroismo entrò nello Studio - Alla polemica tra alessandristi, averroisti e
tomisti parteciparono i lettori di filosofia
dello Studio Gaetano da Thiene, Nicoletto Vernia,
Agostino Nifo, Pietro Pomponazzi considerato il
filosofo più illustre della scuola padovana. - Del Pomponazzi basterà ricordare con Favaro i
suoi libri - dellimmortalità dellanima con cui diede inizio
a una filosofia affrancata dai vincoli della fede - degli incantesimi con cui aprì la via alle
investigazioni della natura - del fato primo saggio della critica religiosa,
che non si appoggiava alla parola rivelata, ma
paragonava il contenuto dei dogmi col criterio
della ragione
16- MarcAntonio de Passeri detto Genua (c.
1491-1563) seguace di Aristotele e di Averroé fu
lettore di filosofia a Padova dal 1517 per 45
anni. - Il suo tentativo di accordare la dottrina di
Averroé col commento neoplatonico di Simplicio al
De Anima di Aristotele, ebbe grande risonanza tra
i contemporanei.
17- Aristotelis De Anima cum Averrois commentariis et
antiqua tralatione suae integritati restituta
(Michele Sophiano) cum Marci Antonii Passeri
Ianuae disputationem ex eius lectionibus
excerptam (1562 1574) - De intellectus humani immortalitate ex
dissertationibus Marci Antonii Genuae (1565) - In tres libros Aristotelis De Anima exactissimi
commentarii (1576)
18Logica
- Bernardino Tomitano (1517 1576) studiò
all'Università di Padova dove si laureò in Arti e
Medicina nel 1535. - Dal 1539 al 1563 ebbe la lettura di logica
(Organon di Aristotele). - Amico di Sperone Speroni, Pietro Bembo, Jacopo
Sadoleto, Paolo Giovio, Bernardo Navagero,
Girolamo Fracastoro e Aldo Manuzio, fece parte
dell'Accademia degli Infiammati per la quale
compose i Quattro libri de la lingua toscana
(1546). - Non avendo ottenuto la cattedra di filosofia, nel
1563 si trasferì a Venezia dove esercitò la
professione medica. Scrisse Introductio ad
Sophisticos Elenchos Aristotelis. (Venezia 1544),
De morbo gallico (1567) , il carme encomiastico
Thetis in onore di Enrico III di Francia (1573).
19Matematica, astronomia, astrologia
- Giovanni Dondi (metà del XIV secolo) Astrarium
- Biagio Pelacani (fine del XIV secolo) Lucidator
dubitabilium astronomiae (differenti soluzioni ai
problemi astronomici Aristotele e Tolomeo) - Prosdocimo de Beldomandi (1422-1428)
- Georg Peurbach (metà XV sec.) Johannes Müller di
Königsberg (1463) (Oratio introductoria in omnes
scientiarum mathematicas 1537) Paolo di
Middelburg (c. 1480) Francesco Capuano da
Manfredonia (c. 1494) Federico Crisogono,
Benedetto Triaca - Federico Delfino dal 1521 al 1547
- Pietro Catena dal 1547 al 1576
- Francesco Barozzi 1559
- Giuseppe Moleti dal 1577 al 1588
- Galileo Galilei dal 1592 al 1610
20Federico Delfino (1477-1547)
- Lettore dal 1521 al 1547. Ospite di Pietro Bembo.
- Curò ledizione a stampa dellopera di Prosdocimo
de Beldomandi Algorismus de integris simul cum
algoritmo de minutiis seu fractionibus magisteri
Ioannis de Liverii siculi reintegratus ab
erroribus commissis a scriptoribus, 1540. - A cura dellAccademia Veneziana uscì alle stampe
lopera di Delfino De fluxu et refluxu aquae
maris, eiusdem de motu octavae sphaerae, 1559 - Il problema delle maree era trattato a lezione
Annibale Raimondo, Trattato utilissimo e
particolarissimo del flusso e riflusso del mare,
1589. - Allievi Ettore Ausonio, Daniele Barbaro,
Alessandro Piccolomini, Giovanni Battista Amico,
Matteo Macigni.
21Accademie
- Manca uno studio organico sulle accademie
italiane del XVI secolo - Vasoli suggerisce di distinguere quelle che
furono solo luogo di esercizio letterario e
retorico dalle altre che perseguirono scopi
assai importanti nella ricerca, magari ancora
confusa e incerta, di nuove forme di elaborazione
e trasmissione del sapere e che furono luogo di
incontro di letterati e filosofi, cultori delle
scienze matematiche, tecnici, storici, eruditi,
filologi, ma anche teologi e giuristi. - A Padova circolo bembiano allorigine
dellesperienza accademica
22Circolo bembiano
- Pietro Bembo (1470-1547) studiò il greco a
Messina con Costantino Lascaris, poi
alluniversità di Padova (1494-95) e in quella di
Ferrara alla scuola di Leoniceno (1497). - 1522-1539 periodo padovano. Suo progetto di una
nuova letteratura e una nuova società letteraria
propriamente italiane, influenza su alcuni
giovani Bernardo Tasso, Benedetto Varchi, V.
Maggi, Sperone Speroni, - 1524 uscirono alle stampe le Prose della volgar
lingua ove sono discusse la scelta letteraria tra
latino e volgare, origini, storia e natura del
volgare, rapporto tra contenuto e forma, modello
della poesia volgare Dante o Petrarca, grammatica
e lessico. - 1529-30 escono alcune delle sue opere volgari e
latine (Asolani2 , Rime, De Aetna2, De
imitatione2, Dialoghi inediti - 1530 storiografo e bibliotecario della Repubblica
di Venezia - 1539 proclamato cardinale si trasferì a Roma.
Biblioteca e un museo nella casa padovana
affidati a Cola Bruno (loro dispersione dopo la
morte F. Orsini e G.V. Pinelli)
23Accademia degli Infiammati (1540-1545 c.)
- La maggior parte dei frequentatori del circolo
bembiano sostenitori delle teorie linguistiche di
Bembo divennero Infiammati - Prima accademia padovana fondata a Leone Orsini,
Daniele Barbaro, Ugolino Martelli. Furono membri
alcuni lettori dello studio Tomitano, Maggi,
Speroni, e allievi Alessandro Piccolomini, Matteo
Macigni, B. Varchi - Promuovere la lingua volgare come strumento non
solo letterario ma anche di divulgazione della
scienza allo scopo di rendere accessibili le
opere della scienza e della tecnica del mondo
classico a figure professionali emergenti, come
architetti e ingegneri, tradurre in italiano
lintero corpo letterario greco e latino in
materia di scienza
24- Membri dell'Accademia degli Infiammati furono
Sperone Speroni (1500-1588) allievo di Pietro
Pomponazzi, insegnò filosofia e logica e Vincenzo
Maggi ltca. 1498-1564gt insegnò filosofia a Padova
1528-1543 e filosofia naturale a Ferrara
1543-1564 - Sperone amico di Torquato Tasso, si occupò della
revisione della Gerusalemme Liberata. Compose
discorsi su Dante, sull'Eneide, sull'Orlando
furioso, Dialoghi (della istoria, d'amore, delle
lingue) (1542) È autore della tragedia Canace
(1546). - Maggi con Bartolomeo Lombardi pubblicò una
traduzione latina della "Poetica" di Aristotele
contenente il trattato "De ridiculis (1550) - Nel 1543 si trasferì a Ferrara e dedicò ad Anna
d'Este il "Trattato dell'Eccellentia delle
donne" (1545). Possedette una cospicua raccolta
di manoscritti greci.
25Alessandro Piccolomini
- Il volgare italiano per trasmettere e divulgare
la scienza - De la sfera del mondo libri quattro, de le stelle
fisse libri uno, 1540 - In mechanicas quaestiones Aristotelis
paraphrasis, 1547 - La prima (e la seconda) parte della filosofia
naturale, 1551 - La prima parte delle teoriche overo Speculazioni
de i Pianeti 1558 - Della grandezza della terra et dellacqua 1558
26Daniele Barbaro (1514-1570) Periodo padovano
(1535-1545)
27- Traduce e commenta lArchitettura di Vitruvio
(1556 1567). Vi inserisce la tavola delle stelle
con le misure di posizione e grandezza calcolate
da Federico Delfino nel 1520. Il libro IX
dedicato agli orologi solari è rifatto dopo la
pubblicazione dellopera di Commandino, Liber de
Horologiorum descriptione uscita nel 1562 con
ledizione del Liber de Analemmate di Tolomeo. - La pratica della perspettiva (1569) dedicata a
Matteo Macigni
28- Matteo Macigni (1510c.- 1582)
- Amico di Gian Vincenzo Pinelli e di Giuseppe
Moleti, col quale collaborò alla redazione delle
Tabulae Gregoriane (1580) commissionata al Moleti
dalla Repubblica di Venezia per soddisfare la
richiesta del Pontefice Gregorio XIII in procinto
di varare la riforma del calendario - Il contributo principale di Macigni fu per
Aristarco, di cui Moleti possedeva un codice
greco. - Sua biblioteca di codici di matematica e
astronomia, oltre 200 i latini e 40 greci - Realizzò la riunificazione delle due famiglie di
manoscritti bizantini del XIII secolo che hanno
trasmesso fino a noi lopera di Diofanto
conservata in greco. - Commentatore di Diofanto
29Ettore Ausonio
- Laureato a Padova nel 1543, alla morte di Delfino
nel 1547 fu incaricato di leggere Astrologia e
matematica ma per motivi sconosciuti fu
sostituito con Pietro Catena. - Noto ai suoi tempi come molto competente in
ottica ed esperto di strumenti ottici. - Giovanni Antonio Magini nella Breve istruttione
sopra lapparenze et mirabili effetti dello
specchio concavo sferico (Bologna 1611) cita le
ricerche di Ausonio il primo a sviluppare una
teoria degli specchi sferici concavi. - Lopera di Ausonio a stampa consta di una carta
soltanto. E riprodotta anche da Magini col
titolo Teorica speculi concavi sphaerici Bologna
1602. Un esemplare ms. si trova nella BAmbosiana.
30- Ausonio corrispondente di Commandino
- 2 Lettere di Commandino ad Ausonio 22 Febbraio
1568 e 14 maggio 1569 (la prima pubblicata da
Pasquale Ventrice) - sulla traduzione latina di Pappo e sulla sua
possibile rilevanza per lottica, in particolare
C. si occupa di una proposizione di Witelo sugli
specchi ustori. -
- Commandino annuncia daver terminato la
traduzione delle Collezioni matematiche di Pappo
ma gli restano alcune difficoltà sulle quali
interpella Ausonio. - Ma desidero sopra modo che mi facciate saper che
opere sonno quelle di Pappo che si copiano in
Fiorenza, oltre queste chabbiamo, perché saria
di grandissima importanza se si trovasse qualca
altra cosa del suo, il che io non crederò sì
facilmente sinché voi non li habbiate veduto o
altri che se ne intenda. Sarà ancora assai se si
trovasse altro testo antico di Pappo che non
venisse da quello della libreria del Papa che è
tanto scorretto che non è proposizione che stia
bene o che non ci manchi qualche cosa di
importanza. Se Dio mi concederà gratia che ne
venghi a fine, vedrete che questo libro sarà
fatto di nuovo. C. prosegue proponendo un
teorema del I libro di Pappo che secondo lui non
è dimostrato correttamente. Anche la proposizione
37 del non libro di Witelo è discussa.
31La laurea di Commandino a Ferrara
- Commandino si laureò in medicina a Ferrara avendo
come promotore il famoso medico Anton Musa
Brasavola. - Purtroppo nellelenco dei titoli dottorali
conferiti dallo studio di Ferrara nei secoli XV e
XVI pubblicato da Giuseppe Pardi non compare il
nome di Commandino. Ciò non toglie valore alla
testimonianza di Baldi, perché lassenza non
corrisponde ad esclusione, ma purtroppo non si
aggiunge nessuna informazione circa la data del
conferimento. - Poiché dal 1540 al 1542, incluso, Brasavola non
compare mai come promotore di lauree,
probabilmente perché fu lungamente a Roma come
archiatra del papa Paolo III e docente alla
Sapienza, la laurea di Commandino dovette
avvenire nel 1543 o nel 1544, se con essa si
concluse il percorso di studi iniziato a Padova
dieci anni prima.
32- Precedente illustre Nicolò Copernico che si
laureò a Ferrara (in diritto canonico) il 31
maggio 1503 dopo aver compiuto studi a Padova e a
Bologna. - Fu addotta, nel caso di Copernico, come maggior
attrazione culturale la tradizione ferrarese
degli studi astronomici che aveva avuto come
massimo esponente nel Xv secolo lastronomo
Giovanni Bianchini. - Nel caso di Commandino si potrebbe addurre
lattrazione esercitata dallimportante scuola
medica ferrarese che ebbe origine con il
magistero di Nicolò Leoniceno e proseguì coi suoi
allievi tra cui lo stesso Brasavola.
33La corte di Ercole II dEste 1534 - 1559
- una delle più importanti dellItalia del
Rinascimento, prodotto di una tradizione di
politica culturale condotta dai principi dEste a
partire da Nicolò III, marchese di Ferrara
(1393-1441), che rese la città, già al debutto
del XV secolo, una delle capitali più prestigiose
dellepoca, Leonello, marchese di Ferrara
(1441-1450) e Borso, marchese di Ferrara
(1450-1471) che fu nominato duca nel 1471, da
papa Paolo II. Ercole I, duca dal 1471 al 1505,
valorizzò larchitettura della città e favorì lo
sviluppo culturale in seno alla Corte. Il regno
di Alfonso I, duca dal 1505 al 1534, fu invece
caratterizzato da guerre continue. - La riconciliazione col papato e il ritorno a
unepoca di pace giunse con Ercole II grazie
anche a una politica matrimoniale. Ercole II
sposò Renata di Francia, figlia del re di Francia
Luigi XII, mentre suo figlio Alfonso II sposerà
Lucrezia de Medici figlia di Cosimo I. La
presenza a Ferrara di Renata di Francia ebbe
effetti importanti, la corte della duchessa
divenne rifugio di eretici perseguitati dalla
Chiesa, si diffuse in seno alla Corte la cultura
francese con la ripresa delle rappresentazioni
teatrali e la creazione a Ferrara delle prime
Accademie. -
34- La corte di Ercole II fu sinonimo di fasto, lusso
e magnificenza, ma anche di sviluppo culturale.
Il duca si circondò di grandi artisti, pitturi,
musicisti, ma anche di letterati e scienziati che
operarono tra la Corte e lUniversità, e favorì
grandemente le Accademie, un fenomeno culturale
che a Ferrara acquistò grande rilevanza,
giungendo a 25 il numero delle Accademie per il
solo secolo XVI.
35La fondazione dellUniversità
- avvenne nel 1391 per volere di Alberto V dEste
che ottenne dal Pontefice Bonifacio IX la bolla
di fondazione, In supremae dignitatis con statuti
modellati su quelli dellUniversità di Bologna. - Lo Studio ferrarese comprendeva tre università,
degli Artisti (lettere e filosofia, scienze
naturali, medicina), dei Legisti (diritto civile
e canonico) e dei teologici affiancate dai
rispettivi collegi dottorali. - Dopo un periodo di lunghe interruzioni vi fu la
ripresa con Leonello dEste (1442) grazie anche
alla presenza a Ferrara di Guarino Veronese,
precettore di Leonello.
- Ercole I nel 1473 convenzione con la città le
spese per luniversità furono a carico del Comune
mentre la cassa ducale provvedeva alle spese per
le fortificazioni.
36I Rotuli dei lettori
- Nel 1474 fu compilato il primo Rotulo dei lettori
che comprendeva 22 legisti e 27 artisti. - Gli stipendi variavano da lettore a lettore .
- Politica di richiamo di studenti dallestero e di
divieto dei sudditi dello Stato Estense di
recarsi a studiare altrove. - Dallelenco dei titoli dottorali conferiti
dallUniversità di Ferrara, pubblicato da
Giuseppe Pardi, si ricava che nei cinquantanni
dal 1451 al 1500 e nei cinquantanove anni dal
1501 al 1559, la media era di circa 30 laureati
allanno di cui il 25 di oltralpe (francesi,
tedeschi, spagnoli, ecc.), il 20 della penisola
italiana e delle isole maggiori, ma non
appartenenti al Ducato Estense (principalmente
del Regno di Napoli, Lombardi e Veneti) .
37- G. Pardi, Statistica dei laureati allUniversità
di Ferrara 1404-1559
38- Nelle Facoltà di Medicina e Arti si stabilì un
rapporto stretto tra gli studi medici e gli studi
matematici comprendenti aritmetica, geometria e
astronomia. La relazione era dovuta alle
applicazioni astrologiche che trovavano
applicazione nella pratica medica. Ferrara fu uno
dei centri privilegiati della fortuna
quattrocentesca delle dottrine astronomico-astrolo
giche. Antiastrologi legati a Ferrara Giovanni
Pico della Mirandola, Girolamo Savonarola, i
medici Giovanni Mainardi e Nicolò Leoniceno. - Laureati illustri
- Paracelso allievo dal 1513 al 1515 Domenico
Maria Novara (in arti e medicina, 28 giugno 1484)
insegnò astronomia a Bologna dal 1483 al 1504.
Forse insegnò anche a Ferrara nel 1481-82. Nicolò
Copernico (diritto civile, il 31 maggio 1503)
lumanista Aldo Manuzio studiò a Ferrara verso la
fine degli anni settanta del Quattrocento con
Battista Guarini. Federico Commandino c. 1543-44
laurea in medicina e arti a Ferrara con Anton
Musa Brasavola
39Lettura di astronomia e matematica
- Battista Piasi (1410-1492) cremonese lettore dal
1450 al 1456, autore di una Apologia in difesa
dellastrologia e di pronostici a stampa. Fu
chiamato a insegnare pubblicamente lastronomia
da Leonello dEste a Ferrara, da Francesco Sforza
a Milano, e da Pio II a Roma. - Pietro Bono Avogaro lettore dal 1467 al 1506,
editore della Cosmographia di Tolomeo, della
Sfera mundi di Sacrobosco, della Teorica
planetarum di Gherardo da Cremona,
dellAstrolabio di Nicolò dal Negro. - Pellegrino Prisciani, lettore dal 1507 al 1518
funzionario e diplomatico estense, autore di un
trattato Orthopasca (BEstenseModena X.1.6 lat.
466) che dimostra le sue conoscenze astronomiche
steso nel 1508 e delle Historiae ferrarienses
contenenti passi in cui propone dottrine
astrologiche. Tracciò il piano e seguì
lesecuzione degli affreschi a Palazzo Schifanoia - Luca Gaurico discepolo del Pomponazzi e compagno
di Fracastoro e Navagero. Recitò la sua Orazione
in difesa dellastrlogia il 18 Ottobre 1507,
allinizio del suo breve insegnamento ferrarese
(Editore di Archimede e Tolomeo, delle tavole del
Bianchini)
40- Georg Peurbach, circa nel 1450 tenne a Ferrara
pubbliche lezioni di astronomia e matematica - Regiomontano nel 1562 circa tenne lezioni a
Ferrara di matematica in greco. corrispondenza
con Giovanni Bianchini (1463-64) astronomo al
servizio della casa dEste che operò nei suoi
scritti una revisione generale dellastronomia
tolemaica. - Con la crisi dellastrologia nel primo
Cinquecento, la lettura di matematica perse la
posizione di prestigio di cui godette nel secolo
precedente. I lettori del secondo Cinquecento
alternarono alla lettura di matematica altre
letture di filosofia, medicina, letteratura
latina. Tra i lettori Torquato Tasso, Cesare
Cremonini.
41Scuola medica ferrarese
- Nicolò da Lonigo, detto Leoniceno (1428-1524)
- uno dei maggiori esponenti dellumanesimo
scientifico, - noto per aver introdotto i metodi della filologia
- umanistica nello studio delle opere mediche.
- Leoniceno ricevette una precoce formazione
umanistica a Vicenza avendo come maestro un
allievo di Vittorino da Feltre, Ognibene da
Lonigo e si laureò in arti e medicina a Padova. - Nel 1464 fu chiamato a insegnare a Ferrara dove
rimase per sessantanni. insegnò matematica,
filosofia, i semplici fino al 1516 - Dellinsegnamento matematico di Leoniceno restano
gli appunti di un allievo (c. 1488) Pontico
Virunio, 1. Loca quaedam obscuriora in Euclidem,
exposita vel emendata, 2. Incipiunt Teorica
Plubarchi (BAB) - partecipò con Pellegrino Prisciani alla verifica
della lunghezza dellanno tropico, usando i
calcoli di Teone (cfr. P. Prisciani Orthopasca,
BEM)
42Leoniceno e lumanesimo scientifico
- Il ricorso diretto ai testi originali della
tradizione classica e il rifiuto del principio di
autorità, quando i dogmi di Aristotele e Galeno
erano accolti universalmente, sono i tratti
caratteristici della sua opera di rinnovamento
della medicina. Era indispensabile chiarire il
reale significato dei testi, passati attraverso
secoli di traduzioni indirette e resi ancor più
oscuri dai commentatori. I testi classici,
tuttavia, non andavano accettati senza uno
spirito critico. - Linteresse principale dellattività filologica
fu rivolto a Galeno, Ippocrate, alla Storia
naturale di Plinio (De Plini et aliorum in
medicina erroribus liber, Ferrara 1492). Autore
del primo trattato sulla sifilide (De morbo
gallico, Venezia 1497). - E nota la composizione della sua biblioteca in
parte acquistata dal cardinale Nicolò Ridolfi
(alla Bibliothèque Nazionale di Parigi).
Interesse per la matematica testo greco delle
opere di Euclide, Teone, Proco, Tolomeo di cui
Leoniceno aveva tradotto gli Armonici per
incarico del vescovo di Padova Pietro Barozzi.
Non possedeva codici archimedei anche se
Leoniceno fu al centro di trattative per copie di
scritti di Archimede.
43- Fu Ferrara, non Padova, che accolse la novità
dell insegnamento di Leoniceno. -
- Giovanni Manardo o Mainardi (1462-1536) lettore
dal 1482 al 1536 - Anton Musa Brasavola (1500-1555) lettore dal 1519
al 1555 - Antonio Maria Canano lettore dal 1529 al 1577
- Gabriele Falloppia modenese, a Ferrara dal 1545
al 1548, prima come studente sotto la guida di
Brasavola, poi nel 1547-48 lettore Simplicium
medicamentorum.
44Antonio Brasavola, detto Anton Musa
- nasce a Ferrara il 16 gennaio 1500. Studia musica
e diritto, poi le arti liberali, allievo di
Leoniceno e di Giovanni Manardo. Nel 1520 si
laurea in arti e medicina e sostiene
pubblicamente le sue tesi a Ferrara, Padova e
Bologna. Lanno successivo entra al servizio di
Ercole II, seguendolo in Francia dove diviene
membro del Collegio della Sorbona e ottiene da
Francesco I la croce di San Michele. - insegnò nellUniversità di Ferrara dal 1519-20 al
1554-55, filosofia naturale, gli aforismi di
Ippocrate e Galeno, pratica medica. - Si occupò di diritto, filosofia, storia, poesia,
botanica, medicina, scienze biologiche, studiò le
proprietà medicinali delle piante sperimentandone
luso sia su animali che sulluomo. - Allestì il primo orto botanico nellisola di
Belvedere sul Po nel 1536.
45- A suo nome uscirono oltre 40 opere a stampa, e
altre rimasero manoscritte. - Examen omnium simplicium medicamentorum 1536.
ricco catalogo di piante, semi, frutti in uso
nelle farmacie di Ferrara e di una discussione
delle loro proprietà medicinali. Egli si
preoccupò di identificare i vegetali di cui
trattavano i testi degli antichi, lavoro
indispensabile a causa dei travisamenti
linguistici e le arbitrarie interpretazioni della
tradizione medievale. Affermò inoltre
linadeguatezza delle conoscenze botaniche degli
antichi , osservando che Teofrasto e Dioscoride
conoscevano una centesima parte dei vegetali noti
ai moderni. Solo la ratio e lexperimentum erano,
secondo B., strumenti capaci di far progredire
larte medica.
46- Al temine del decennio di studi padovano
Commandino fece ritorno a Urbino ma nel Veneto
tornerà in più occasioni. Baldi riferisce di un
soggiorno a Verona al seguito di Guidobaldo II
della Rovere, comandante delle milizie veneziane,
e dellinsegnamento impartito al duca di elementi
di matematica applicata utile alla pratica
militare. Era la matematica appresa alla scuola
di Federico Delfino, ma forse anche alla scuola
del padre architetto. - A Venezia nel 1558 uscirono le prime opere di
Commandino (Planisfero di Tolomeo e l Archimede)
presso la tipografia di Paolo Manuzio. Manuzio
era anche tipografo ufficiale dellAccademia
Veneziana o della Fama fondata lanno precedente
da Federico Badoer, di nobile famiglia veneziana,
ambasciatore presso diverse corti, nel 1547
presso Guidobaldo II. Resta la sua relazione sul
Ducato di Urbino. - Uno dei tre reggenti dellAccademia era Ettore
Ausonio
47- Laccademia veneziana aveva un programma
editoriale ambizioso che non riuscì a portare a
compimento per mancanza di tempo, venendo chiusa
solo tre anni dopo la sua istituzione. Tra le
poche opere di cui curò la stampa nel 1559 le due
opere di Delfino sulle maree e sul moto
dellottava sfera. - Il progetto editoriale comprendeva lAritmetica
di Diofanto in greco e in traduzione latina, i
due libri sui corpi galleggianti di Archimede in
traduzione latina, ma anche le Collezioni
matematiche di Pappo.
48- Il programma editoriale dellAccademia ci è noto
attraverso la Somma delle opere che lAccademia
intendeva pubblicare, uscita nel 1558 e seguita
lanno successivo da una versione ampliata in
latino. - Su circa 300 titoli, 103 erano dedicati a temi
scientifici, a dimostrazione del posto rilevante
riservato alla scienza nellenciclopedia del
sapere secondo il modello culturale proposto
dallAccademia. - Prevale la riedizione dei classici in traduzione
latina dal greco, o anche volgarizzati, rispetto
ai testi moderni. - aritmetica, 4 antiche (Cleomede, Diofanto,
Euclide) e 4 moderne (Tartaglia in latino) - geometria, 9 antiche (Archimede, Pappo, Euclide,
Proco) e 4 moderne (Regiomontano, Stoefler,
Tartaglia) - prospettiva, 2 antiche (Tolomeo, Euclide) e 2
moderne (Alhazen, R. Bacone) - musica, astronomia, geografia