Le%20Piante - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

Le%20Piante

Description:

Le Piante Il regno delle piante comprende tutti gli organismi autotrofi terresti in grado di utilizzare l'energia solare, tramite la fotosintesi clorofilliana, per ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:104
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 68
Provided by: lice146
Category:
Tags: 20piante | floema

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Le%20Piante


1
Le Piante
  • Il regno delle piante comprende tutti gli
    organismi autotrofi terresti in grado di
    utilizzare l'energia solare, tramite la
    fotosintesi clorofilliana, per trasformare le
    sostanze inorganiche.

2
Piante generale
  • Nonostante la grande varietà di adattamenti,
    nelle piante possiamo individuare alcune
    caratteristiche comuni a tutto il regno
  • Sono organismi pluricellulari autotrofi
  • Sono dotate di cellule eucariote, rivestite di
    una parete cellulosa
  • Il colore più comune è il verde, perché almeno
    una parte delle loro cellule contiene la
    clorofilla, la molecola che, grazie alla sua
    capacità di intrappolare lenergia solare, rende
    possibile la fotosintesi
  • Per la maggior parte sono terrestri.

3
La cellula vegetale
4
Le parti della cellula
  • Membrana perinucleare delimita il nucleo
  • Nucleolo è una parte specializzata del nucleo
  • Mitocondrio è la "centrale energetica" della
    cellula
  • Perossisomi sono organuli specializzati nelle
    reazioni di ossidazione (liberano H2O2) e sono di
    colore nero perché contengono molto ferro
  • Ribosomi sono contenuti nel reticolo
    endoplasmatico e sintetizzano le proteine
  • Reticolo endoplasmatico è ruvido se contiene i
    ribosomi e liscio se non li contiene. Presenta
    uno spazio interno (lume) in cui si accumulano le
    proteine sintetizzate
  • Apparato del Golgi è costituito da sistemi di
    vesciche. Le proteine, attraverso questo
    apparato, raggiungono la loro destinazione senza
    errori

5
Fotosintesi clorofilliana
  • La fotosintesi clorofilliana è un processo che
    permette alle piante di produrre il proprio
    nutrimento. 
  • Il nome del processo "fotosintesi clorofilliana"
    è composto da tre termini che identificano i tre
    elementi principali del procedimento
  •  Foto - luce
  • Sintesi - combinazione di più sostanze
  • Clorofilliana - aggettivo che deriva da
    clorofilla.
  • La fotosintesi può infatti avvenire solamente
    alla presenza dei raggi solari quindi
    esclusivamente nelle ore diurne, mentre in quelle
    notturne il processo si inverte la pianta
    infatti, invece di assorbire anidride carbonica
    ed espellere ossigeno, assorbirà ossigeno
    espellendo anidride carbonica.

6
(No Transcript)
7
Fotosintesi clorofilliana
  • Per questo motivo è vivamente sconsigliato tenere
    piante in camera da letto dove si dorme poiché
    durante la notte le piante potrebbero sottrarre
    ossigeno alle persone.
  • La fotosintesi clorofilliana avviene quando la
    linfa grezza, costituita da acqua e sali
    minerali, sale attraverso i canali linfatici fino
    alle foglie, veri e propri laboratori della
    pianta.
  • Nelle foglie è contenuta la clorofilla, sostanza
    verde, che caratterizza il colore delle piante.
    Essa presiede al processo della fotosintesi
    assorbendo i raggi solare e convertendone
    lenergia luminosa in energia chimica.
  • La clorofilla - costituita da carbonio, idrogeno,
    ossigeno, azoto e magnesio - è un pigmento
    concentrato in alcuni corpiccioli, i cloroplasti,
    localizzati nelle parti verdi della pianta.
  • Sotto lazione della clorofilla  e con lenergia
    della luce solare, lanidride carbonica e i sali
    minerali si trasformano in linfa elaborata
    (zuccheri e ossigeno).
  • Durante la fotosintesi le foglie liberano
    nellaria lossigeno attraverso
    gli stomi (minuscole aperture, che permettono ai
    gas di entrare e di uscire dalle foglie) mentre
    gli zuccheri vengono trattenuti dalla pianta che
    li utilizza, per crescere, costruire foglie,
    fiori, frutti e semi.

8
Fotosintesi clorofilliana
  • L'anidride carbonica (CO2) viene catturata dalla
    pianta, la quale prende l' acqua (H2O) dal suolo
    e le trasforma in glucosio (C6H12O6) grazie alla
    presenza dell'energia luminosa. 6CO2 C6H12O6
    RESPIRAZIONE CELLULARE. Dopo la respirazione si
    ricrea anidride carbonica perchè il glucosio è
    stato a contatto con l'ossigeno.

9
La foglia
  • La foglia è un organo che si origina sui rami
    delle piante, ne costituisce la parte verde e
    svolge tre funzioni fondamentali la fotosintesi
    clorofilliana, la traspirazione e la
    respirazione. Pur potendo avere forma diversa, le
    foglie hanno delle caratteristiche comuni quasi
    sempre ben indivisibili.

10
PICCIOLO Peduncolo che, quando è presente,
sostiene la foglia, la collega al ramo e contiene
i vasi per il trasporto delle diverse sostanze
NERVATURE Vasi conduttori che danno sostegno
alla foglia e premettono il trasporto di acqua e
di sali minerali verso la foglia e di linfa
elaborata dalla foglia e tutte le cellule della
pianta
LAMINA FOGLIARE Superficie della foglia con due
facce, dette pagina superiore e pagina inferiore,
spesso di colore leggermente diverso
11
(No Transcript)
12
Struttura foglia
  • EPIDERMIDE Lepidermide, è uno strato esterno
    sottile che avvolge tutta la foglia e che è
    impermeabile allacqua, distinta in superiore e
    inferiore, si notano delle strutture particolari,
    gli STOMI, che sono piccolissime aperture intorno
    alle quali si trovano due cellule, dette cellule
    di guardia, che regolano lapertura e la chiusura
    degli stomi stessi
  • STRATO A PALIZZATA Uno strato a palizzata più
    interno, nella pagina superiore, dove le cellule
    sono disposte una accanto allaltra in modo
    allungato. Le cellule di questo strato
    contengono, tra gli altri organelli, i
    CLOROPLASTI, che al loro interno hanno la
    clorofilla
  • STRATO LACUNOSO Uno strato lacunoso nella parte
    centrale dove le cellule sono disposte senza un
    ordine preciso e con la presenza di ampi spazi in
    cui circolano i gas che entrano e escono dalla
    foglia attraverso gli stomi.

13
Il fusto
  • l fusto di una pianta è la parte che si sviluppa
    verso lalto, generalmente fuori dal terreno,
    sostiene rami e foglie e contiene i vasi che
    portano la linfa delle radici alle foglie e
    viceversa.
  • Il fusto a seconda della pianta a cui appartiene,
    può contenere caratteristiche diverse e, a volte,
    può anche crescere sotto terra. Esistono infatti
    fusti LEGNOSI grossi e rigidi, che possono
    raggiungere più 100 metri di altezza, fusti
    ERBACEI teneri, verdi e sottili, che sostengono
    foglie e fiori, che si arrampicano su sostegni
    diversi, che si adagiano sul terreno e anche
    fusti SOTTERRANEI trasformati.

14
ERBE Piante con fusti non legnosi in cui è
presente uno strato epidermico, una corteccia
sottile e canali per il trasporto delle sostanze
ALBERI Piante con fusto legnoso notevolmente
sviluppato con ramificazioni nella parte superiore
ARBUSTI Piante con fusto legnoso piccolo e
ramificato alla base
RIZOMA Fusto sotterraneo che cresce
parallelamente alla superficie del suolo.
BULBI Fusto sotterraneo, rivestito di foglie
trasformate che avvolgono la gemma proteggendola
TUBERI Fusto sotterraneo molto ingrossato,
contenente molto amido di riserva
15
(No Transcript)
16
Il fusto
  • 1_ CAMBIO Strato posto tra libro e legno che,
    continuando a riprodursi permette la crescita del
    tronco in lunghezza crescendo forma anelli
    concentrici, uno allanno, che ci dicono letà
    dellalbero.
  • 2_CORTECCIA Parte più esterna formata da uno
    spesso strato di sughero, costituito da cellule
    morte
  • 3_LIBRO Strato sotto la corteccia che contiene i
    vasi che portano la linfa dalle foglie al resto
    della pianta
  • 4_LEGNO Strato più interno, rigido per la
    presenza di lignina, che contiene i vasi che
    portano la linfa dalle radici alle foglie
  • 5_MIDOLLO Cilindro centrale costituito da
    tessuto con cellule che contengono sostanze di
    riserva

17
Circolazione liquidi
  • Nelle piante funziona un sistema circolatorio
    costituito da vasi entro cui scorre la linfa.
  • Questi vasi collegano le radici alle foglie e si
    dividono in
  • Vasi ascendenti, quelli che vanno dalle radici
    alle foglie e portano LINFA GREZZA cioè acqua e
    sali assorbiti dal terreno
  • Vasi discendenti quelli che vanno dalle foglie
    alle radici e portano LINFA ELABORATA, cioè acqua
    e sostanze organiche, prodotte con la fotosintesi
    clorofilliana.

18
Circolazione liquidi
  • Alla risalita dellacqua nei vegetali
    contribuiscono forze e fenomeni diversi
  • La pressione radicale, dovuta al fenomeno
    dellosmosi, che permette il passaggio dellacqua
    dallambiente esterno alle cellule delle radici e
    da una cellula allaltra, fino ad arrivare ai
    vasi centrali.
  • La forza di adesione tra le molecole dellacqua e
    le molecole dei piccolissimi vasi ascendenti che,
    per il fenomeno della CAPILLARITA, permette
    allacqua di salire vero le foglie.
  • La forza di coesione delle molecole dellacqua
    che, insieme al fenomeno della TRASPIRAZIONE
    FOGLIARE, fanno sì che si formino delle colonne
    sottilissime dacqua che salgono dalle radice
    verso le foglie.

19
Radice
  • Si chiama RADICE la parte sotterranea della
    pianta.
  • Le radici crescono verso il basso e si
    introducono nel terreno, dove si ramificano
    abbondantemente. La loro crescita è un processo
    continuo che si arresta solo quando le condizioni
    sono sfavorevoli per esempio in caso di siccità.

20
Tipi radici
  • La radice ha il compito di dare stabilità alla
    pianta, fissandola la terreno, assorbire lacqua
    e i sali minerali necessari alla sua nutrizione e
    funzionare come organo di riserva per sostanze
    diverse. Le radici possono assumere forme diverse
    legate ai loro compiti
  • A fittone
  • Fascicolate
  • A tubero
  • Avventizie aeree

21
Radici a fittone e fascicolate
  • Radici a fittone è presente una grossa radice
    principale da cui partono radici laterali molto
    più sottili a volte funzionano da organi di
    riserva di sostanze nutritive, come nella carota.
  • Radici fascicolate quando formano un fascio di
    radici che hanno tutte le stesse dimensioni, come
    nellaglio.

22
Radice a tubero
  • Radici a tubero quando alcune di loro sono
    ingrossate e contengono sostanze di riserva come
    quelle delle dalie.

23
Radice avventizia aerea
  • Radici avventizie aeree quando si formano su
    organi della pianta che fuoriescono dal terreno e
    servono da sostegno come quelle delledera.

24
Struttura della radice
  • Osservando la zona vicina alla parte finale si
    possono si possono notare, i PELI RADICALI. La
    parte terminale della radice è, invece, priva di
    peli ed è formata da cellule che, dividendosi e
    moltiplicandosi consentono alla radice di
    continuare a crescere. Per questo motivo la parte
    terminale è coperta da una specie di cappuccio
    chiamato CUFFIA che protegge lestremità della
    radice. Tagliando trasversalmente una radice,
    nella sua sezione si possono riconoscere tre
    parti una esterna, l'EPIDERMIDE, una intermedia,
    la CORTECCIA, e una interna, il CILINDRO CENTRALE.

25
(No Transcript)
26
Le Piante categorie
  • Alghe
  • Briofite
  • Pteridofite
  • Spermatofite

-muschi -epatiche
-equiseti -felci
-gimnosperme -angiosperme
27
Alghe Unicellulari
  • Le Alghe unicellulari diatomee.
  • Esse vivono abbondantissime nelle acque dei mari,
    ma molte sono poco conosciute proprio perché per
    poterle osservare occorrono adeguati strumenti.
    Hanno la cellula rivestita di un guscio siliceo
    che spesso presenta forme e disegni straordinari.
  • Altre alghe unicellulari alghe rosse
  • Vivono nella neve di alcuni ghiacciai
    dell'Himalaya, sulle Ande e nell'Antartide
    contengono una sostanza che impedisce loro di
    congelare e colorano la neve di un bellissimo
    colore rosa.

28
Alghe Unicellulari
Diatomee
Alghe rosse
29
Alghe Pluricellulari
  • Le alghe pluricellulari sono organismi vegetali
    acquatici eucarioti, dotati di clorofilla, con un
    corpo appiattito, detto tallo. Oltre alla
    clorofilla, possiedono anche altri pigmenti per
    cui presentano colorazioni diverse e perciò si
    suddividono in tre categorie
  • Alghe verdi
  • Alghe brune
  • Alghe rosse

30
Alghe verdi
  • Alghe verdi, vengono considerate le più evolute
    perché i loro cloroplasti assomigliano a quelli
    delle piante terrestri. Vivono sia nelle acque
    dolci che salate. Si incontrano in superficie.

31
Alghe brune
  • Alghe brune, sono le specie di dimensioni
    maggiori, alcune arrivano a 100 metri di
    lunghezza. Sono dotate di strutture particolari
    per poter galleggiare dette AEROCISTI. Si
    sviluppano ad una media profondità..

32
Alghe rosse
  • Alghe rosse, vivono preferibilmente nei mari più
    caldi e possono svilupparsi fino a 150 metri di
    profondità.

33
Fotosintesi delle alghe
  • Le alghe per sopravvivere svolgono la fotosintesi
    clorofilliana, quindi utilizzano la luce.
    Esistono vari tipi di radiazioni solari, che si
    propagano nellacqua in modo differente. Le
    radiazioni rosse arrivano a poca profondità,
    quelle giallo-arancio a profondità medie e quelle
    violette-verdi a profondità maggiori. Ogni tipo
    di alga è in grado di usare solo certi tipi di
    radiazione.

34
(No Transcript)
35
(No Transcript)
36
Vascolari e non vascolari
  • Le piante non vascolari sono prive di vere
    foglie, fusti e radici.
  • Le piante vascolari sono costituite da due tipi
    di tessuti conduttori lo xilema ed il floema.
    Comprendono le categorie delle Angiosperme e
    Gimnosperme.
  • xilemaun vaso conduttore che trasporta la linfa
    grezza, esclusivamente dalle radici verso i
    germogli.
  • floemaun vaso conduttore bidirezionale, che può
    trasportare la linfa elaborata sia verso il
    germoglio sia verso la radice.

37
Le Briofite
  • Briofite  lo svincolamento delle
    piante dall'ambiente
    acquatico.
  • Sono le più antiche piante terrestri derivano
    probabilmente da un'alga verde adattatasi
    all'ambiente aereo. Sono piante tipiche di
    ambienti umidi e ombrosi. Il loro corpo (tallo) è
    privo di sistema vascolare e di organi
    completamente differenziati (foglie, fusti e
    radici).
  • Non possedendo vere radici, esse assorbono acqua
    e sali minerali tramite tutte le cellule che si
    trovano a contatto con il substrato su cui
    vivono.

38
MUSCHI ed EPATICHE
  • La loro linea evolutiva si è presto suddivisa in
    due rami
  • I muschi, sono piante ombrivaghe. Il tallo dei
    muschi è formato da rizoidi pluricellulari
    assorbenti, piccoli fusticini e con foglie
    sessili formate da un solo strato di cellule.
  • Le epatiche, vivono in ambienti umidi e ombrosi.
  • Le epatiche possono essere suddivise in due
    gruppi

A FOGLIA Sono le più diffuse, vivono nelle
regioni tropicali e subtropicali. Presentano
foglie non dotate di nervature.
A TALLO Non presentano foglie e appaiono come
una lamina fogliacea indifferenziata. Presentano
rizoidi unicellulari.
39
MUSCHIO
EPATICHE
40
Pteridofite
  • Le pteridofite sono le tracheofite che non si
    riproducono tramite seme, ma utilizzando le
    spore.
  • Delle Pteridofite fanno parte principalmente le
    felci, ma anche altre piccole piante come gli
    equiseti e i licopodi. Nella struttura anatomica
    possiamo individuare
  • Radici
  • Un fusto sotterraneo (o rizoma)
  • Ampie foglie (o fronde).

41
Pteridofite
  • La riproduzione può avvenire per via sessuata o
    asessuata mediante spore.
  • Una spora è una singola cellula da cui ha origine
    una nuova piantina, senza necessità di essere
    fecondata. Nella parte inferiore delle foglie
    delle felci si trovano delle piccole strutture
    sferiche di colore scuro che contengono le spore,
    i SORI.

42
Felci
  • Le felci hanno dominato per lungo tempo l
    ambiente terreste. Oggi rappresentano un gruppo
    ristretto, limitato agli ambienti freschi ed
    ombrosi. Non raggiungono mai grosse dimensioni.

43
Briofite e Pteridofite, la riproduzione
  • La riproduzione delle briofite e delle
    pteridofite avviene per diffusione, grazie
    all'acqua o al vento, di spore, o meglio,
    meiospore, cellule aploidi prodotte in speciali
    strutture (gli sporangi) in seguito a meiosi.
  • Si riproducono attraverso il processo di MEIOSI
    delle spore. Dallo sporofito, collegato al
    gametofito da cui riceve il nutrimento,
    fuoriescono le spore, che germinano creando i
    gametofiti, sui quali sono posizionati i gameti
    maschili o femminili. La loro unione
    (fecondazione) produce lo sporofito diploide
    (2n), da cui si formano per meiosi le spore e il
    ciclo riprende.

44
Spermatofite
  • Le spermatofite sono piante vascolari dotate di
    un organo nuovo ed esclusivo lovulo dal quale
    si sviluppa il seme

ANGIOSPERME
GIMNOSPERME
45
Gimnosperme
  • Alle gimnosperme appartengono le conifere. Le
    conifere devono il loro nome alla presenza di
    strutture dette coni, allinterno delle quali
    vengono prodotti i semi

46
Gimnosperme
  • Il seme è una struttura che non solo accoglie e
    protegge lembrione, ma fornisce anche nutrimento
    alla giovane pianta nel momento della
    germinazione. Nelle conifere non sono presenti né
    fiori né frutti sia la dispersione del polline
    sia quella dei semi sono affidate interamente al
    vento. I semi nudi si trovano fra le squame delle
    pigne.

47
Gimnosperme
  • Sono principalmente alberi sempreverdi dal fusto
    legnoso. Le foglie hanno la forma di ago ( piante
    aghifoglie), rivestite e protette dalla
    disidratazione da una cuticola legnosa. Alle
    conifere appartengono i pini, le sequoie, gli
    abeti, i cipressi ed i larici. Sono molto diffuse
    nelle foreste del nord e in tutti gli ambienti
    montani. Le conifere possono raggiungere
    incredibili dimensioni ed essere estremamente
    longeve

48
(No Transcript)
49
Angiosperme
  • Le angiosperme sono piante vascolari con semi
    protetti
  • Le angiosperme (piante con fiori), sono le più
    diffuse sulla terra. Nelle angiosperme il seme è
    accolto nei FIORI(organi riproduttivi) e
    favoriscono il trasporto del polline verso le
    parti femminili (impollinazione). Da una
    specifica parte del fiore, l ovario, si sviluppa
    il frutto, (altro organo che favorisce la
    dispersione del semedisseminazione). Con l
    avvento del fiore vengono coinvolti gli insetti
    nel processo di impollinazione, che hanno un
    ruolo fondamentale per la procreazione della
    specie. Sono comuni in qualunque ambiente.
    Possono essere
  • Arbustive
  • Legnose.
  • Annuali o perenni
  • Erbacee

50
(No Transcript)
51
(No Transcript)
52
(No Transcript)
53
Il Fiore
  • Il fiore è lorgano riproduttivo della pianta,
    perché è qui che avviene la fecondazione. I fiori
    possono variare moltissimo per colore, forma e
    dimensione tuttavia è possibile individuare
    alcuni elementi che definiscono il tipico fiore
    di una dicotiledone.
  • Tutte le parti del fiore derivano da foglie
    modificate disposte lungo quattro centri
    concentrici
  • Calice formato dai sepali
  • Corolla formata dai petali
  • Androceo formato dagli stami
  • Gineceo formato dal pistillo

54
(No Transcript)
55
Il Fiore
  • Nella maggior parte dei casi i fiori contengono
    sia le parti maschili sia le parti femminili
    (fiori ermafroditi). In alcune piante però i
    fiori maschili sono distinti da quelli femminili
    (fiori unisessuali). Se questi fiori sono
    presenti sullo stesso organismo, la pianta è
    detta monoica (fico, mais, nocciolo) se i fiori
    dei due sessi si trovano su individui diversi, le
    piante sono dette dioiche (pioppo, salice, palma
    da datteri).
  • Tuttavia anche nelle specie ermafrodite, diversi
    adattamenti strutturali (posizione delle antere
    rispetto allo stigma) e fisiologici (diverso
    periodo di maturazione del polline e degli ovuli)
    tendono a impedire lautofecondazione e a
    favorire limpollinazione incrociata, assicurando
    così la variazione genetica nella popolazione.

56
L'impollinazione
  • Le piante hanno evoluto fiori diversi in base
    alla modalità di impollinazione utilizzata. Si
    distinguono due tipi d impollinazione
  • Anemofila, favorita dal vento
  • Zoofila, si avvale di animali.
  • Un'altra strategia di impollinazione viene
    definita entomofila perchè effettuata da insetti.

57
Anemofila
  • E favorita dal vento. I fiori sono spesso
    provvisti di lunghe antere che ondeggiando per il
    vento liberano i granuli di polline. Queste
    piante, per migliorare l efficienza della
    dispersione hanno sviluppato diversi adattamenti
  • Elevate quantità di polline
  • Granuli pollinici piccoli, leggeri, spesso dotati
    di minuscole ali
  • Fiori che spesso maturano prima delle foglie per
    eliminare tutti gli ostacoli alla diffusione.

I fiori di queste piante hanno tipicamente colori
sbiaditi, non sono profumati e non producono
nettare. Sono piante a impollinazione anemofila
le graminacee, le conifere, le querce, le
betulle, i pioppi
58
Zoofila
  • Si avvale di animali. Per attirare gli
    impollinatori i fiori hanno petali colorati,
    profumati e dalle forme particolari. Alle base
    del fiore una struttura specializzata secerne una
    sostanza zuccherina, il nettare. Quando
    lanimale si avvicina per succhiarlo, il polline
    rimane attaccato al suo corpo e sarà depositato
    sul fiore successivamente visitato.Le forme, i
    colori, gli odori e il tipo di nettare variano al
    variare degli animali (insetti, uccelli,
    pipistrelli).

Il periodo di apertura dei fiori è sincronizzato
con quello di maggiore diffusione degli
impollinatori (tipicamente la primavera). Sono
piante ad impollinazione zoofila (e entomofila)
il castagno, il ciliegio, il melo, il pero, gli
agrumi.
59
Il Frutto
  • Il frutto si forma a seguito dell impollinazione
    per graduale modificazione dell ovario. La sua
    funzione è fornire protezione e nutrimento al
    seme o ai semi contenuti allinterno, ma
    soprattutto far si che i semi siano allontanati
    dalla pianta madre. Se infatti cadessero
    semplicemente per gravità, le giovani piante non
    avrebbero spazio, luce e acqua sufficienti per
    crescere. Il frutto è una strategia della
    pianta per ottimizzare la dispersione dei semi.
    Nella trasformazione del fiore in frutti, alcune
    parti fiorali, quali i petali, cadono, mentre
    altre si sviluppano. Spesso la parte più esterna
    dell ovario (pericarpo), si ingrossa ed
    ispessisce rendendo il frutto carnoso e
    succulento.

60
Frutto
Epidermide
Pericarpo
Semi
61
I tipi di frutti
  • Possiamo distinguere i frutti nelle seguenti
    categorie
  • Frutti semplici, formati da un solo ovario. In
    funzione della consistenza del pericarpo si
    dividono in secchi (anice stellato, fagiolo,
    pisello, nocciolo) e carnosi, ricchi d acqua.
  • Frutti composti, derivati dalla fusione di
    diversi ovari di uno stesso fiore (aggregati) o
    di fiori diversi (multipli) mora, lampone
  • Falsi frutti, prodotti dalla trasformazione del
    pistillo insieme ad altri organi (principalmente
    ricettacolo) ad esempio i pomi e le fragole. In
    queste ultime il vero frutti è composto dalle
    nucole, i puntini della fragola, mentre la
    parte carnosa deriva dallingrossamento del
    ricettacolo.

62
Il frutto
Ricettacolo
Calice
Nucula
63
Disseminazione
  • La dispersione del frutto, o disseminazione,
    avviene principalmente per opera degli animali
    come per limpollinazione, anche altri agenti
    (vento e acqua) possono intervenire nel processo.

64
Disseminazione animale (interna)
  • Quando un animale si nutre di un frutto, i semi
    non vengono digeriti e, quindi, sono espulsi con
    le feci. Lanimale, nei suoi movimenti, porta
    così i semi lontani dalla pianta madre. Tutti
    frutti carnosi sono dispersi in questo modo, essi
    sono in genere profumati per attirare gli animali.

65
Disseminazione animale (esterna)
  • Gli animali possono trasportare i semi
    esternamente. Se i semi sono dotati di piccoli
    uncini si aggrappano alla pelliccia dell animale.

66
Disseminazione mediante acqua
  • Alcuni frutti, come la noce di cocco, hanno una
    struttura che li rende galleggianti e di
    conseguenza possono affidarsi allacqua per
    percorrere lunghe distanze.

67
Disseminazione mediante vento
  • Frutti piccoli e leggeri possono essere dispersi
    dal vento. Questi frutti presentano specifici
    adattamenti nel dente di leone, per esempio,
    ogni frutto è dotato di un piccolo paracadute,
    mentre nel Lacero la caduta del frutto è
    rallentata da due piccole ali.

68
Disseminazione mediante vento
  • Frutti piccoli e leggeri possono essere dispersi
    dal vento. Questi frutti presentano specifici
    adattamenti nel dente di leone, per esempio,
    ogni frutto è dotato di un piccolo paracadute,
    mentre nel Lacero la caduta del frutto è
    rallentata da due piccole ali.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com