Title: Le%20Piante
1Le Piante
- Il regno delle piante comprende tutti gli
organismi autotrofi terresti in grado di
utilizzare l'energia solare, tramite la
fotosintesi clorofilliana, per trasformare le
sostanze inorganiche.
2Piante generale
- Nonostante la grande varietà di adattamenti,
nelle piante possiamo individuare alcune
caratteristiche comuni a tutto il regno - Sono organismi pluricellulari autotrofi
- Sono dotate di cellule eucariote, rivestite di
una parete cellulosa - Il colore più comune è il verde, perché almeno
una parte delle loro cellule contiene la
clorofilla, la molecola che, grazie alla sua
capacità di intrappolare lenergia solare, rende
possibile la fotosintesi - Per la maggior parte sono terrestri.
3La cellula vegetale
4Le parti della cellula
- Membrana perinucleare delimita il nucleo
- Nucleolo è una parte specializzata del nucleo
- Mitocondrio è la "centrale energetica" della
cellula - Perossisomi sono organuli specializzati nelle
reazioni di ossidazione (liberano H2O2) e sono di
colore nero perché contengono molto ferro - Ribosomi sono contenuti nel reticolo
endoplasmatico e sintetizzano le proteine - Reticolo endoplasmatico è ruvido se contiene i
ribosomi e liscio se non li contiene. Presenta
uno spazio interno (lume) in cui si accumulano le
proteine sintetizzate - Apparato del Golgi è costituito da sistemi di
vesciche. Le proteine, attraverso questo
apparato, raggiungono la loro destinazione senza
errori
5Fotosintesi clorofilliana
- La fotosintesi clorofilliana è un processo che
permette alle piante di produrre il proprio
nutrimento. - Il nome del processo "fotosintesi clorofilliana"
è composto da tre termini che identificano i tre
elementi principali del procedimento -  Foto - luce
- Sintesi - combinazione di più sostanze
- Clorofilliana - aggettivo che deriva da
clorofilla. - La fotosintesi può infatti avvenire solamente
alla presenza dei raggi solari quindi
esclusivamente nelle ore diurne, mentre in quelle
notturne il processo si inverte la pianta
infatti, invece di assorbire anidride carbonica
ed espellere ossigeno, assorbirà ossigeno
espellendo anidride carbonica.
6(No Transcript)
7Fotosintesi clorofilliana
- Per questo motivo è vivamente sconsigliato tenere
piante in camera da letto dove si dorme poiché
durante la notte le piante potrebbero sottrarre
ossigeno alle persone. - La fotosintesi clorofilliana avviene quando la
linfa grezza, costituita da acqua e sali
minerali, sale attraverso i canali linfatici fino
alle foglie, veri e propri laboratori della
pianta. - Nelle foglie è contenuta la clorofilla, sostanza
verde, che caratterizza il colore delle piante.
Essa presiede al processo della fotosintesi
assorbendo i raggi solare e convertendone
lenergia luminosa in energia chimica. - La clorofilla - costituita da carbonio, idrogeno,
ossigeno, azoto e magnesio - è un pigmento
concentrato in alcuni corpiccioli, i cloroplasti,
localizzati nelle parti verdi della pianta. - Sotto lazione della clorofilla e con lenergia
della luce solare, lanidride carbonica e i sali
minerali si trasformano in linfa elaborata
(zuccheri e ossigeno). - Durante la fotosintesi le foglie liberano
nellaria lossigeno attraverso
gli stomi (minuscole aperture, che permettono ai
gas di entrare e di uscire dalle foglie) mentre
gli zuccheri vengono trattenuti dalla pianta che
li utilizza, per crescere, costruire foglie,
fiori, frutti e semi.
8Fotosintesi clorofilliana
- L'anidride carbonica (CO2) viene catturata dalla
pianta, la quale prende l' acqua (H2O) dal suolo
e le trasforma in glucosio (C6H12O6) grazie alla
presenza dell'energia luminosa. 6CO2 C6H12O6
RESPIRAZIONE CELLULARE. Dopo la respirazione si
ricrea anidride carbonica perchè il glucosio è
stato a contatto con l'ossigeno.
9La foglia
- La foglia è un organo che si origina sui rami
delle piante, ne costituisce la parte verde e
svolge tre funzioni fondamentali la fotosintesi
clorofilliana, la traspirazione e la
respirazione. Pur potendo avere forma diversa, le
foglie hanno delle caratteristiche comuni quasi
sempre ben indivisibili.
10PICCIOLO Peduncolo che, quando è presente,
sostiene la foglia, la collega al ramo e contiene
i vasi per il trasporto delle diverse sostanze
NERVATURE Vasi conduttori che danno sostegno
alla foglia e premettono il trasporto di acqua e
di sali minerali verso la foglia e di linfa
elaborata dalla foglia e tutte le cellule della
pianta
LAMINA FOGLIARE Superficie della foglia con due
facce, dette pagina superiore e pagina inferiore,
spesso di colore leggermente diverso
11(No Transcript)
12Struttura foglia
- EPIDERMIDE Lepidermide, è uno strato esterno
sottile che avvolge tutta la foglia e che è
impermeabile allacqua, distinta in superiore e
inferiore, si notano delle strutture particolari,
gli STOMI, che sono piccolissime aperture intorno
alle quali si trovano due cellule, dette cellule
di guardia, che regolano lapertura e la chiusura
degli stomi stessi - STRATO A PALIZZATA Uno strato a palizzata più
interno, nella pagina superiore, dove le cellule
sono disposte una accanto allaltra in modo
allungato. Le cellule di questo strato
contengono, tra gli altri organelli, i
CLOROPLASTI, che al loro interno hanno la
clorofilla - STRATO LACUNOSO Uno strato lacunoso nella parte
centrale dove le cellule sono disposte senza un
ordine preciso e con la presenza di ampi spazi in
cui circolano i gas che entrano e escono dalla
foglia attraverso gli stomi.
13Il fusto
- l fusto di una pianta è la parte che si sviluppa
verso lalto, generalmente fuori dal terreno,
sostiene rami e foglie e contiene i vasi che
portano la linfa delle radici alle foglie e
viceversa. - Il fusto a seconda della pianta a cui appartiene,
può contenere caratteristiche diverse e, a volte,
può anche crescere sotto terra. Esistono infatti
fusti LEGNOSI grossi e rigidi, che possono
raggiungere più 100 metri di altezza, fusti
ERBACEI teneri, verdi e sottili, che sostengono
foglie e fiori, che si arrampicano su sostegni
diversi, che si adagiano sul terreno e anche
fusti SOTTERRANEI trasformati.
14ERBE Piante con fusti non legnosi in cui è
presente uno strato epidermico, una corteccia
sottile e canali per il trasporto delle sostanze
ALBERI Piante con fusto legnoso notevolmente
sviluppato con ramificazioni nella parte superiore
ARBUSTI Piante con fusto legnoso piccolo e
ramificato alla base
RIZOMA Fusto sotterraneo che cresce
parallelamente alla superficie del suolo.
BULBI Fusto sotterraneo, rivestito di foglie
trasformate che avvolgono la gemma proteggendola
TUBERI Fusto sotterraneo molto ingrossato,
contenente molto amido di riserva
15(No Transcript)
16Il fusto
- 1_ CAMBIO Strato posto tra libro e legno che,
continuando a riprodursi permette la crescita del
tronco in lunghezza crescendo forma anelli
concentrici, uno allanno, che ci dicono letÃ
dellalbero. - 2_CORTECCIA Parte più esterna formata da uno
spesso strato di sughero, costituito da cellule
morte - 3_LIBRO Strato sotto la corteccia che contiene i
vasi che portano la linfa dalle foglie al resto
della pianta - 4_LEGNO Strato più interno, rigido per la
presenza di lignina, che contiene i vasi che
portano la linfa dalle radici alle foglie - 5_MIDOLLO Cilindro centrale costituito da
tessuto con cellule che contengono sostanze di
riserva
17Circolazione liquidi
- Nelle piante funziona un sistema circolatorio
costituito da vasi entro cui scorre la linfa. - Questi vasi collegano le radici alle foglie e si
dividono in - Vasi ascendenti, quelli che vanno dalle radici
alle foglie e portano LINFA GREZZA cioè acqua e
sali assorbiti dal terreno - Vasi discendenti quelli che vanno dalle foglie
alle radici e portano LINFA ELABORATA, cioè acqua
e sostanze organiche, prodotte con la fotosintesi
clorofilliana.
18Circolazione liquidi
- Alla risalita dellacqua nei vegetali
contribuiscono forze e fenomeni diversi - La pressione radicale, dovuta al fenomeno
dellosmosi, che permette il passaggio dellacqua
dallambiente esterno alle cellule delle radici e
da una cellula allaltra, fino ad arrivare ai
vasi centrali. - La forza di adesione tra le molecole dellacqua e
le molecole dei piccolissimi vasi ascendenti che,
per il fenomeno della CAPILLARITA, permette
allacqua di salire vero le foglie. - La forza di coesione delle molecole dellacqua
che, insieme al fenomeno della TRASPIRAZIONE
FOGLIARE, fanno sì che si formino delle colonne
sottilissime dacqua che salgono dalle radice
verso le foglie.
19Radice
- Si chiama RADICE la parte sotterranea della
pianta. - Le radici crescono verso il basso e si
introducono nel terreno, dove si ramificano
abbondantemente. La loro crescita è un processo
continuo che si arresta solo quando le condizioni
sono sfavorevoli per esempio in caso di siccità .
20Tipi radici
- La radice ha il compito di dare stabilità alla
pianta, fissandola la terreno, assorbire lacqua
e i sali minerali necessari alla sua nutrizione e
funzionare come organo di riserva per sostanze
diverse. Le radici possono assumere forme diverse
legate ai loro compiti - A fittone
- Fascicolate
- A tubero
- Avventizie aeree
21Radici a fittone e fascicolate
- Radici a fittone è presente una grossa radice
principale da cui partono radici laterali molto
più sottili a volte funzionano da organi di
riserva di sostanze nutritive, come nella carota. - Radici fascicolate quando formano un fascio di
radici che hanno tutte le stesse dimensioni, come
nellaglio.
22Radice a tubero
- Radici a tubero quando alcune di loro sono
ingrossate e contengono sostanze di riserva come
quelle delle dalie.
23Radice avventizia aerea
- Radici avventizie aeree quando si formano su
organi della pianta che fuoriescono dal terreno e
servono da sostegno come quelle delledera.
24Struttura della radice
- Osservando la zona vicina alla parte finale si
possono si possono notare, i PELI RADICALI. La
parte terminale della radice è, invece, priva di
peli ed è formata da cellule che, dividendosi e
moltiplicandosi consentono alla radice di
continuare a crescere. Per questo motivo la parte
terminale è coperta da una specie di cappuccio
chiamato CUFFIA che protegge lestremità della
radice. Tagliando trasversalmente una radice,
nella sua sezione si possono riconoscere tre
parti una esterna, l'EPIDERMIDE, una intermedia,
la CORTECCIA, e una interna, il CILINDRO CENTRALE.
25(No Transcript)
26Le Piante categorie
- Alghe
- Briofite
- Pteridofite
- Spermatofite
-muschi -epatiche
-equiseti -felci
-gimnosperme -angiosperme
27Alghe Unicellulari
- Le Alghe unicellulari diatomee.
- Esse vivono abbondantissime nelle acque dei mari,
ma molte sono poco conosciute proprio perché per
poterle osservare occorrono adeguati strumenti.
Hanno la cellula rivestita di un guscio siliceo
che spesso presenta forme e disegni straordinari.
- Altre alghe unicellulari alghe rosse
- Vivono nella neve di alcuni ghiacciai
dell'Himalaya, sulle Ande e nell'Antartide
contengono una sostanza che impedisce loro di
congelare e colorano la neve di un bellissimo
colore rosa.
28Alghe Unicellulari
Diatomee
Alghe rosse
29Alghe Pluricellulari
- Le alghe pluricellulari sono organismi vegetali
acquatici eucarioti, dotati di clorofilla, con un
corpo appiattito, detto tallo. Oltre alla
clorofilla, possiedono anche altri pigmenti per
cui presentano colorazioni diverse e perciò si
suddividono in tre categorie - Alghe verdi
- Alghe brune
- Alghe rosse
30Alghe verdi
- Alghe verdi, vengono considerate le più evolute
perché i loro cloroplasti assomigliano a quelli
delle piante terrestri. Vivono sia nelle acque
dolci che salate. Si incontrano in superficie.
31Alghe brune
- Alghe brune, sono le specie di dimensioni
maggiori, alcune arrivano a 100 metri di
lunghezza. Sono dotate di strutture particolari
per poter galleggiare dette AEROCISTI. Si
sviluppano ad una media profondità ..
32Alghe rosse
- Alghe rosse, vivono preferibilmente nei mari più
caldi e possono svilupparsi fino a 150 metri di
profondità .
33Fotosintesi delle alghe
- Le alghe per sopravvivere svolgono la fotosintesi
clorofilliana, quindi utilizzano la luce.
Esistono vari tipi di radiazioni solari, che si
propagano nellacqua in modo differente. Le
radiazioni rosse arrivano a poca profondità ,
quelle giallo-arancio a profondità medie e quelle
violette-verdi a profondità maggiori. Ogni tipo
di alga è in grado di usare solo certi tipi di
radiazione.
34(No Transcript)
35(No Transcript)
36Vascolari e non vascolari
- Le piante non vascolari sono prive di vere
foglie, fusti e radici. - Le piante vascolari sono costituite da due tipi
di tessuti conduttori lo xilema ed il floema.
Comprendono le categorie delle Angiosperme e
Gimnosperme. - xilemaun vaso conduttore che trasporta la linfa
grezza, esclusivamente dalle radici verso i
germogli. - floemaun vaso conduttore bidirezionale, che può
trasportare la linfa elaborata sia verso il
germoglio sia verso la radice.
37Le Briofite
- Briofite lo svincolamento delle
piante dall'ambiente
acquatico. - Sono le più antiche piante terrestri derivano
probabilmente da un'alga verde adattatasi
all'ambiente aereo. Sono piante tipiche di
ambienti umidi e ombrosi. Il loro corpo (tallo) è
privo di sistema vascolare e di organi
completamente differenziati (foglie, fusti e
radici). - Non possedendo vere radici, esse assorbono acqua
e sali minerali tramite tutte le cellule che si
trovano a contatto con il substrato su cui
vivono.
38MUSCHI ed EPATICHE
- La loro linea evolutiva si è presto suddivisa in
due rami - I muschi, sono piante ombrivaghe. Il tallo dei
muschi è formato da rizoidi pluricellulari
assorbenti, piccoli fusticini e con foglie
sessili formate da un solo strato di cellule. - Le epatiche, vivono in ambienti umidi e ombrosi.
- Le epatiche possono essere suddivise in due
gruppi
A FOGLIA Sono le più diffuse, vivono nelle
regioni tropicali e subtropicali. Presentano
foglie non dotate di nervature.
A TALLO Non presentano foglie e appaiono come
una lamina fogliacea indifferenziata. Presentano
rizoidi unicellulari.
39 MUSCHIO
EPATICHE
40Pteridofite
- Le pteridofite sono le tracheofite che non si
riproducono tramite seme, ma utilizzando le
spore. - Delle Pteridofite fanno parte principalmente le
felci, ma anche altre piccole piante come gli
equiseti e i licopodi. Nella struttura anatomica
possiamo individuare - Radici
- Un fusto sotterraneo (o rizoma)
- Ampie foglie (o fronde).
41Pteridofite
- La riproduzione può avvenire per via sessuata o
asessuata mediante spore. - Una spora è una singola cellula da cui ha origine
una nuova piantina, senza necessità di essere
fecondata. Nella parte inferiore delle foglie
delle felci si trovano delle piccole strutture
sferiche di colore scuro che contengono le spore,
i SORI.
42Felci
- Le felci hanno dominato per lungo tempo l
ambiente terreste. Oggi rappresentano un gruppo
ristretto, limitato agli ambienti freschi ed
ombrosi. Non raggiungono mai grosse dimensioni.
43Briofite e Pteridofite, la riproduzione
- La riproduzione delle briofite e delle
pteridofite avviene per diffusione, grazie
all'acqua o al vento, di spore, o meglio,
meiospore, cellule aploidi prodotte in speciali
strutture (gli sporangi) in seguito a meiosi. - Si riproducono attraverso il processo di MEIOSI
delle spore. Dallo sporofito, collegato al
gametofito da cui riceve il nutrimento,
fuoriescono le spore, che germinano creando i
gametofiti, sui quali sono posizionati i gameti
maschili o femminili. La loro unione
(fecondazione) produce lo sporofito diploide
(2n), da cui si formano per meiosi le spore e il
ciclo riprende.
44Spermatofite
- Le spermatofite sono piante vascolari dotate di
un organo nuovo ed esclusivo lovulo dal quale
si sviluppa il seme
ANGIOSPERME
GIMNOSPERME
45Gimnosperme
- Alle gimnosperme appartengono le conifere. Le
conifere devono il loro nome alla presenza di
strutture dette coni, allinterno delle quali
vengono prodotti i semi
46Gimnosperme
- Il seme è una struttura che non solo accoglie e
protegge lembrione, ma fornisce anche nutrimento
alla giovane pianta nel momento della
germinazione. Nelle conifere non sono presenti né
fiori né frutti sia la dispersione del polline
sia quella dei semi sono affidate interamente al
vento. I semi nudi si trovano fra le squame delle
pigne.
47Gimnosperme
- Sono principalmente alberi sempreverdi dal fusto
legnoso. Le foglie hanno la forma di ago ( piante
aghifoglie), rivestite e protette dalla
disidratazione da una cuticola legnosa. Alle
conifere appartengono i pini, le sequoie, gli
abeti, i cipressi ed i larici. Sono molto diffuse
nelle foreste del nord e in tutti gli ambienti
montani. Le conifere possono raggiungere
incredibili dimensioni ed essere estremamente
longeve
48(No Transcript)
49Angiosperme
- Le angiosperme sono piante vascolari con semi
protetti - Le angiosperme (piante con fiori), sono le più
diffuse sulla terra. Nelle angiosperme il seme è
accolto nei FIORI(organi riproduttivi) e
favoriscono il trasporto del polline verso le
parti femminili (impollinazione). Da una
specifica parte del fiore, l ovario, si sviluppa
il frutto, (altro organo che favorisce la
dispersione del semedisseminazione). Con l
avvento del fiore vengono coinvolti gli insetti
nel processo di impollinazione, che hanno un
ruolo fondamentale per la procreazione della
specie. Sono comuni in qualunque ambiente.
Possono essere -
- Annuali o perenni
- Erbacee
50(No Transcript)
51(No Transcript)
52(No Transcript)
53Il Fiore
- Il fiore è lorgano riproduttivo della pianta,
perché è qui che avviene la fecondazione. I fiori
possono variare moltissimo per colore, forma e
dimensione tuttavia è possibile individuare
alcuni elementi che definiscono il tipico fiore
di una dicotiledone. - Tutte le parti del fiore derivano da foglie
modificate disposte lungo quattro centri
concentrici - Calice formato dai sepali
- Corolla formata dai petali
- Androceo formato dagli stami
- Gineceo formato dal pistillo
54(No Transcript)
55Il Fiore
- Nella maggior parte dei casi i fiori contengono
sia le parti maschili sia le parti femminili
(fiori ermafroditi). In alcune piante però i
fiori maschili sono distinti da quelli femminili
(fiori unisessuali). Se questi fiori sono
presenti sullo stesso organismo, la pianta è
detta monoica (fico, mais, nocciolo) se i fiori
dei due sessi si trovano su individui diversi, le
piante sono dette dioiche (pioppo, salice, palma
da datteri). - Tuttavia anche nelle specie ermafrodite, diversi
adattamenti strutturali (posizione delle antere
rispetto allo stigma) e fisiologici (diverso
periodo di maturazione del polline e degli ovuli)
tendono a impedire lautofecondazione e a
favorire limpollinazione incrociata, assicurando
così la variazione genetica nella popolazione.
56L'impollinazione
- Le piante hanno evoluto fiori diversi in base
alla modalità di impollinazione utilizzata. Si
distinguono due tipi d impollinazione - Anemofila, favorita dal vento
- Zoofila, si avvale di animali.
- Un'altra strategia di impollinazione viene
definita entomofila perchè effettuata da insetti.
57Anemofila
- E favorita dal vento. I fiori sono spesso
provvisti di lunghe antere che ondeggiando per il
vento liberano i granuli di polline. Queste
piante, per migliorare l efficienza della
dispersione hanno sviluppato diversi adattamenti - Elevate quantità di polline
- Granuli pollinici piccoli, leggeri, spesso dotati
di minuscole ali - Fiori che spesso maturano prima delle foglie per
eliminare tutti gli ostacoli alla diffusione. -
I fiori di queste piante hanno tipicamente colori
sbiaditi, non sono profumati e non producono
nettare. Sono piante a impollinazione anemofila
le graminacee, le conifere, le querce, le
betulle, i pioppi
58Zoofila
- Si avvale di animali. Per attirare gli
impollinatori i fiori hanno petali colorati,
profumati e dalle forme particolari. Alle base
del fiore una struttura specializzata secerne una
sostanza zuccherina, il nettare. Quando
lanimale si avvicina per succhiarlo, il polline
rimane attaccato al suo corpo e sarà depositato
sul fiore successivamente visitato.Le forme, i
colori, gli odori e il tipo di nettare variano al
variare degli animali (insetti, uccelli,
pipistrelli).
Il periodo di apertura dei fiori è sincronizzato
con quello di maggiore diffusione degli
impollinatori (tipicamente la primavera). Sono
piante ad impollinazione zoofila (e entomofila)
il castagno, il ciliegio, il melo, il pero, gli
agrumi.
59Il Frutto
- Il frutto si forma a seguito dell impollinazione
per graduale modificazione dell ovario. La sua
funzione è fornire protezione e nutrimento al
seme o ai semi contenuti allinterno, ma
soprattutto far si che i semi siano allontanati
dalla pianta madre. Se infatti cadessero
semplicemente per gravità , le giovani piante non
avrebbero spazio, luce e acqua sufficienti per
crescere. Il frutto è una strategia della
pianta per ottimizzare la dispersione dei semi.
Nella trasformazione del fiore in frutti, alcune
parti fiorali, quali i petali, cadono, mentre
altre si sviluppano. Spesso la parte più esterna
dell ovario (pericarpo), si ingrossa ed
ispessisce rendendo il frutto carnoso e
succulento.
60Frutto
Epidermide
Pericarpo
Semi
61I tipi di frutti
- Possiamo distinguere i frutti nelle seguenti
categorie - Frutti semplici, formati da un solo ovario. In
funzione della consistenza del pericarpo si
dividono in secchi (anice stellato, fagiolo,
pisello, nocciolo) e carnosi, ricchi d acqua. - Frutti composti, derivati dalla fusione di
diversi ovari di uno stesso fiore (aggregati) o
di fiori diversi (multipli) mora, lampone - Falsi frutti, prodotti dalla trasformazione del
pistillo insieme ad altri organi (principalmente
ricettacolo) ad esempio i pomi e le fragole. In
queste ultime il vero frutti è composto dalle
nucole, i puntini della fragola, mentre la
parte carnosa deriva dallingrossamento del
ricettacolo.
62Il frutto
Ricettacolo
Calice
Nucula
63Disseminazione
- La dispersione del frutto, o disseminazione,
avviene principalmente per opera degli animali
come per limpollinazione, anche altri agenti
(vento e acqua) possono intervenire nel processo.
64Disseminazione animale (interna)
- Quando un animale si nutre di un frutto, i semi
non vengono digeriti e, quindi, sono espulsi con
le feci. Lanimale, nei suoi movimenti, porta
così i semi lontani dalla pianta madre. Tutti
frutti carnosi sono dispersi in questo modo, essi
sono in genere profumati per attirare gli animali.
65Disseminazione animale (esterna)
- Gli animali possono trasportare i semi
esternamente. Se i semi sono dotati di piccoli
uncini si aggrappano alla pelliccia dell animale.
66Disseminazione mediante acqua
- Alcuni frutti, come la noce di cocco, hanno una
struttura che li rende galleggianti e di
conseguenza possono affidarsi allacqua per
percorrere lunghe distanze.
67Disseminazione mediante vento
- Frutti piccoli e leggeri possono essere dispersi
dal vento. Questi frutti presentano specifici
adattamenti nel dente di leone, per esempio,
ogni frutto è dotato di un piccolo paracadute,
mentre nel Lacero la caduta del frutto è
rallentata da due piccole ali.
68Disseminazione mediante vento
- Frutti piccoli e leggeri possono essere dispersi
dal vento. Questi frutti presentano specifici
adattamenti nel dente di leone, per esempio,
ogni frutto è dotato di un piccolo paracadute,
mentre nel Lacero la caduta del frutto è
rallentata da due piccole ali.