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Universit

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Title: Universit


1
Università per Stranieri di PerugiaLitaliano
della norma
  • Lorenzo Rocca
  • Perugia, 18 agosto 2008

2
tanti italiani
IS
Int.
D
NS
IR
3
Quale italiano indagare?
  • L'IS della norma cristallizzata, della regola non
    potrà mai esser oggetto di indagine
    sociolinguistica, nella misura in cui appare poco
    proponibile una riflessione su qualcosa che non
    muta.
  • Un discorso diverso merita il NS proprio in
    rapporto allIS qui qualcosa si può fare....
    partendo dal fattore tempo.

4
Alcuni esempi
  • è il tempo ( inteso qui come perdurare della
    frequenza d'uso su base nazionale lungo l'asse
    cronologico) che ci dirà se cliccare era solo un
    momentaneo vezzo linguistico o se invece va
    considerato neologismo e pertanto deve  rientrare
    nel nostro vocabolario
  • lo stesso dicasi per bustarella dobbiamo
    relegare il lemma al dizionario dei dialetti,
    oppure ne troviamo sufficienti occorrenze  da
    Aosta a Lecce tali da giustificare un suo
    ingresso nel vocabolario di cui sopra?

5
Ma non tutto dipende dal tempo
  • Lungo lasse T la lingua ( e laccettazione
    più o meno condivisa di deroghe alla norma)
    muta al variare
  • del luogo
  • del contesto
  • delle scelte linguistiche del parlante
  • del mezzo

6
1995 90 italofoni
Striscia diacronica
Influenza varianti diamesiche
Es.Giornali, TV
Incontro di varianti diatopiche
Es leva, urbanizzazione
Crisi IS
Imposizione varianti diastratiche
Es. Italiano burocrazia
Italianizzazione D
1861 2,5 italofoni
7
Relativismo
  • Relatività della collocazione degli italiani
    nel quadro delle varianti dia
  •  
  • Per esempio posto che i vari IR sono senza
    dubbio varietà diatopiche, bisogna operare un
    distinguo
  •  
  • se l IR è usato, magari in famiglia, da un
    italofono acculturato che conosce ed utilizza di
    solito lINS o addirittura lIS, allora lo
    stesso IR rientra nella tipologia delle varietà
    diafasiche facenti parte del repertorio
    linguistico del parlante
  • diverso il caso in cui lIR venga utilizzato da
    un italofono scarsamente acculturato e privo di
    ampie competenze linguistiche adesso lIR
    rappresenta infatti lunica variante diastratica
    allinterno del repertorio del parlante che
    sottende incapacità di scelta tra registri
    diversi.
  • Società
    Parlante (diastratica)
  • Parlante
    Società (diafasica)

8
Ma perché la lingua varia?
  • Quasi sempre in attuazione di strategie di
    semplificazione o di economicità soprattutto
    sul piano orale cioè tendiamo a voler faticare
    di meno, sia termini di lunghezza della catena
    parlata che di indice di difficoltà
    morfosintattico.
  • Lesempio relativo al periodo ipotetico con il
    doppio imperfetto indicativo è quanto mai
    illuminante .  
  • gli pronome indiretto dativo uniformato per
    tutte le persone a lui, a lei, a loro ? gli
    telefono ( lIS già covava questa variante
    prevedendola nel caso dei pronomi doppi ? gliene
    parlo parlo a lei/lui/loro di ) è una
    variante da far rientrare nella varietà NS o
    colloquiale?  Ancora a proposito di
    interpretazioni soggettive e di relativismo
    linguistico.
  • Specie sul piano lessicale pensiamo ad alcuni
    prestiti solo in apparenza di lusso anche se
  • gt occorrenze per non è bello
    politically correct versus economicità
  •  

9
Come ci rapportiamo alla norma
  • Tanti modi per "dire a qualcuno che non si può
    andare da lui"
  • (1) Mi pregio informarla che la nostra venuta non
    rientra nell'ambito del fattibile (it. formale
    aulico)
  • (2) Trasmettiamo a Lei destinatario
    l'informazione che la venuta di chi sta parlando
    non avrà luogo (it. tecnico-scientifico)
  • (3) Vogliate prendere atto dell'impossibilità
    della venuta dei sottoscritti (it. burocratico)
  • (4) La informo che non potremo venire (it.
    standard letterario)
  • (5) Le dico che non possiamo venire (it.
    "dell'uso medio" o neo-standard)
  • (6) Sa, non possiamo venire (it. colloquiale)
  • (7) Mica possiam venire, eh (it. informale
    trascurato)
  • (8) Ci dico che non potiamo venire (it.
    popolare)
  • (9) Ehi, apri 'ste cavolo di orecchie! Te lo
    scordi che vengo! (it. gergale - giovanile)

WOW! OK Mumble AAAHHH!
10
Sfumature
  • Il confine tra colloquiale e trascurato è spesso
    labile
  • categorizzare una determinata scelta linguistica
    nell'una o nell'altra varietà dipende non tanto
    dalla competenza di ognuno di noi quanto dal
    soggettivo e spesso inconscio rapportarsi alla
    norma
  • se una variante ci disturba perchè la sentiamo
    profondamente lontana dalla norma allora
    sicuramente la "bolleremo" come espressione
    dell'informale trascurato
  • se invece la riteniamo comunque accettabile
    magari in quanto espressione della lingua viva,
    allora la faremo rientrare nel colloquiale

infatti
X
?
11
Un piccolo gioco
  • Un italofono un po distratto manda una mail ad
    un amico
  • Ho telefonato alla Maria e gli ho detto di
    portare a Anna lombrello perche ha piovuto e il
    tempo potrebbe peggiorare ancora un pò Pensa
    oggi che casino! Con tutta sta pioggia ci sono
    già un centinaio di automobili che sono rimaste
    bloccate nel traffico se lo sapevo non uscivo
    proprio .fortuna che domani vado in ferie. Per
    festeggiare stasera mi bevo una bottiglia di vino
    di quelle buone glielho detto a Marco che il
    week end non se tocca.non se né parla proprio
    di lavorare!

12
Se la Crusca ci mettesse mano
  • Ho telefonato alla Maria e gli ho detto di
    portare a Anna lombrello perchè ha piovuto e il
    tempo potrebbe peggiorare ancora un pò Pensa
    oggi che casino! Con tutta sta pioggia ci sono
    già un centinaio di automobili che sono rimaste
    bloccate nel traffico se lo sapevo non uscivo
    proprio .fortuna che domani vado in ferie. Per
    festeggiare stasera mi bevo una bottiglia di vino
    di quelle buone glielho detto a Marco che il
    week end non se tocca .non se né parla proprio
    di lavorare!

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Il libro nero del NS
  • Formazione di gruppi di lavoro
  • Individuare le caratteristiche salienti del NS
    sul piano sintattico e/o morfologico.

14
Cosa dice Sabatini
  • diffusione ridondante di dimostrativi rafforzati
    da indicatori spaziali (questo qui, quello lì)
  • prevalenza del ci avverbiale di luogo sul vi (ci
    resto e non più vi resto)
  • risalita del si passivante (certi discorsi non si
    possono più accettare in luogo di non possono più
    accettarsi)
  • netta prevalenza di dato che su poiché
  • frequente nelle interrogative (specie allinterno
    di un discorso ordinario, tra pari) del come mai
    in luogo del perché al fine di sottolineare
    maggior coinvolgimento emotivo ( la stessa cosa
    che si ha con il non saprei versus non lo so)
  • diffusione dei riflessivi apparenti per conferire
    maggior enfasi allenunciato
  • Ieri mi sono mangiato 6 pezzi di pizza e mi
    sono bevuto 2 litri di birra!
  •  
  •  

15
I nuovi impersonali
  • Utilizzo sempre più frequente di nuove forme
    impersonali attraverso
  •  
  • la III persona plurale
  • Bussano alla porta .
  •  
  • Il pronome indefinito uno
  • Uno studia, si impegna, poi cè sempre uno BIP di
    prof che non apprezza!
  • Il tu generico
  • Tu credi di aver fatto tutto bene, poi però .

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Ancora allora
  • Scarsissimo uso di ed (ad e od praticamente
    scomparsi)
  • Diffusione di forme colloquiali caratterizzate
    dalla caduta della sillaba iniziale sto, sta
  • Prevalente uso di questo rispetto a ciò
  • Diffusione della cosiddetta concordanza a senso
  • Una ventina di automobili sono ..
  • Larghissimo uso dellavverbio allora spesso
    depauperato dalla sua semantica originale
    (temporale)per assumere valenze pragmatiche
  • Incipit che apre turno
  • Intercalare (well, bueno, cioè)
  • Opening up closing
  • Valore consecutivo (in luogo di perciò, quindi)

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Il che polivalente
  • Larghissimo uso del che polivalente passato, da
    pronome relativo a connettivo generico
  • Con valore temporale (è unora che aspetto)
  • Con valore consecutivo (aspetta che te lo spiego)
  • Nelle interrogative al posto di quale (che
    vestito ti metti?)
  • Nelle esclamative al posto di come/quanto verbo
    essere (che bello!!)

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Ordine marcato dei costituenti
  • Presenza sempre più diffusa di costrutti
    sintatticamente marcati focalizzazione
  • A Luca ho scritto una lettera (dislocazione a sx
    classica)
  • A Luca gli ho scritto una lettera (dislocazione a
    sx con ripresa pronominale)
  • E la lettera che ho scritto a Luca (frase
    scissa)
  • COPULA COSTITUENTE DA FOCALIZZARE CHE RESTO
    FRASE

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Sui modi e tempi verbali
  • Indicativo presente per indicativo futuro
  • Scarsissimo uso futuro anteriore
  • Uso altamente versatile dell imperfetto
    indicativo
  • Volevo per vorrei
  • Doppio imperfetto nel periodo ipotetico
  • Imperfetto giornalistico utilizzato (specie nel
    linguaggio settoriale della cronaca sportiva,
    tanto scritta che orale), in tutto e per tutto
    per raccontare.
  • Sempre minor uso del passato ( e trapassato)
    remoto, legato sempre più a peculiari varianti
    diatopiche e di generi testuali.
  • riduzione nelluso quotidiano del trapassato
    prossimo, spesso sostituito dal passato prossimo
    accompagnato dalla presenza di opportuni
    indicatori temporali (soprattutto avverbi) atti a
    consentire la giusta collocazione/successione
    degli avvenimenti lungo lasse del tempo.
  • Oggi ho messo il maglione che ho comprato un
    mese fa (doppio pass prossimo)

20
Evitamento o regressione?
  • Indicativo in luogo del congiuntivo
  • Mi pare che Carlo ha ragione
  •  
  • Anche se Roma è (sebbene Roma sia) una città
    caotica, io ladoro
  •  
  • Credo che è meglio ritornare più tardi
  •  
  • Andremo al mare ma solo se sarà bel tempo (a
    patto che il tempo sia bello)
  •  
  • Se correvi più veloce vincevi la gara
  •  
  • Serena ha mandato suo figlio a Londra così
    imparerà linglese (affinché impari linglese)
  •  
  •  
  •   P.S. In sede di valutazione delle competenze,
    l'evitamento può esser anche considerato
    positivamente nella misura in cui presuppone il
    raggiungimento di determinate strategie
    comunicative di compensazione anche nella LT

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E, per finire
  • Utilizzo di particolari commistioni legate a
    nuove varianti diamesiche (sms, mail)
  • xche, tvb, xxx, 6 1 figo, 80 fame!
  • Itagliese?!?!

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La norma in classe
  • Monitor e livelli QCER
  • I paradigmi terminano con il B2 ?
  • Fascia C e riflessione sulla LT

23
Allora
  • Perché non strutturare un sillabo di fascia C
    sulla base delle varianti dia?
  • Diatopica poesia in dialetto
  • Diacronica prime pagine storiche dei
    quotidiani
  • Diamesica mail/fax
  • Diastratica linguaggio settoriale
  • Tra le righe
  • ampliamento e riflessione sul lessico
  • costante riferimento allitaliano vivo
  • analizzare/recuperare/ragionare su determinate
    categorie morfologiche dellitaliano

  • ES. AGGETTIVO

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Quando si devia dalla norma
  • In termini generali, un errore è "una deviazione
    da una norma in vigore.
  • IERI l'errore, "come il peccato", doveva essere
    evitato e qualora commesso andava sanzionato.
  • OGGI è indicazione delle ipotesi
    interlinguistiche compiute dall'apprendente
  • L'errore è dunque una forma scorretta
    provvisoria, che indica l'adozione di strategie
    di apprendimento inadeguate come ad esempio
  • di semplificazione il discente, cioè,
    regolarizza, o riduce, un sottosistema della L2
    producendo forme del tipo tu vadi" al posto di
    tu vai"
  • oppure di sovrageneralizzazione di regole
    operanti nella L2 l'uso di forme regolari al
    posto di forme irregolari nella formazione del
    plurale dei sostantivi ( il dito / i diti)
  • l'errore può essere anche frutto di interferenza
    di categorie o regole provenienti da un'altra
    lingua, in genere la lingua madre ( ma non solo)
    un italiano che impara l'inglese, seguendo la
    regola di formazione delle interrogative valida
    nella sua L1, costruisce frasi del tipo " What
    means (that)?" al posto di "What does it mean?"
    .

25
Errors o mistakes?
  • mentre i primi semplici errori di competenza,
    facilmente eliminabili perché dovuti allutilizzo
    di determinate strutture della L2 non ancora
    assimilate .
  • . i secondi sono sbagli di performance
    difficilmente eliminabili in aventi per oggetto
    competenze già acquisite.
  • Pensiamo per esempio agli articoli
  • - di solito ai primi stadi sono diffusi
    errors di regolarizzazione e/o di uso
    inappropriato di regole ( il libro, il quaderno 
    gtquindigt il stereo) che spesso si
    (auto)correggono  alla luce di una maggiore
    conoscenza della norma grammaticale - avrò
    invece dei mistakes nel momento in cui, anche a
    distanza di tempo, l'apprendente continuerà ad
    utilizzare in modo sbagliato l'articolo
    determinativo in luogo dell'indeterminativo
    siamo di fronte ad  un'errata ipotesi
    interlinguistica legata ad esempio
    all'opposizione noto versus non noto che sarà più
    difficilmente eliminabile perchè non
    riconducibile ad una "regoletta mnemonica".

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Non correggiamo ?
  • La correzione degli errori è spesso dannosa in
    quanto
  • gli allievi la sperimentano come insuccesso nei
    loro sforzi di appropriarsi della nuova lingua.
  • Così essi si demotivano, si fanno vincere dalla
    paura di fare delle gaffe, di farsi giudicare
    sciocchi.
  • Può provocare impazienza, disattenzione e
    problemi di faccia
  • e quindi anche frustrazione, specie in una
    situazione istituzionalizzata come quella
    scolastica.
  • Il lavoro di correzione condotto nel modo e nel
    momento sbagliati può facilmente interferire con
    lo sviluppo della capacità di monitoraggio e di
    auto-valutazione del discente, creando in lui
    una forma di continua attesa di aiuto, quasi di
    'insegnante-dipendenza'.

27
Come e cosa correggere
  • Una caratteristica dell'attività di correzione
    in  classe è che essa è spesso indifferenziata. 
  • Essa, invece, dovrebbe variare a seconda delle
    attività proposte.
  • se l'orientamento dell'attività è sul codice -per
    esempio durante un esercizio meccanico- gli
    errori vanno corretti perché gli allievi se
    l'aspettano e perché, altrimenti, non avrebbe
    senso fare un esercizio di questo tipo ( per es.
    completamento, scelta multipla ecc)
  • se invece l'orientamento è sulla comunicazione,
    la correzione deve assumere forme diverse, come
    ad esempio la ripetizione del turno in forma
    corretta ( per es. role play)

28
Un altro esempio
  • Valutazione errori ortografia per prova
    ascolto ?
  • Ascolto come prova di comprensione
  • Ascolto come prova di discriminazione

29
Linsegnante valutatore
  • Performance mai assoluta ma sempre relativa al
    livello, al contesto ed al genere
  • Il termine di paragone non potrà mai essere
    litalofono
  • Condivisione di scale e criteri di attribuzione
    punteggio
  • Input adeguato (tipologia testuale, lessico
    calibrato, consegne chiare ecc)
  • Validità, affidabilità, praticabilità

30
Valutiamo
  • Scritto compiti di produzione ed interazione
    scritta di candidati CELI 2 e 3
  • Sulla base delle nostre scale
  • Obiettivo familiarizzare, condividere criteri,
    ridurre scarto medio correttori

31
Grazie!
  • Per saperne di più
  • www.unistrapg.cvcl.it
  • lrocca_at_unistrapg.cvcl.it
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