Title: Memoria a breve termine e Apprendimento Seriale
1Memoria a breve termine e Apprendimento Seriale
2The Problem of Serial Order
- Come facciamo a memorizzare e recuperare una
sequenza di elementi nell'ordine corretto? Perché
tali sequenze a volte rimangono a lungo termine e
altre volte no? Si tratta di un problema che è da
tempo oggetto di studio. - Lashley The problem of serial order in
behavior (1951) -
- Il lavoro di Richard Nevill e Astley Henson
(1996), presenta una risposta a questo problema
(la Teoria Posizionale) almeno per quanto
riguarda la memoria episodica a breve termine per
l'ordine temporale di materiale verbale una
memoria sicuramente sfruttata dal compito di
richiamo seriale.
3Il paradigma dellapprendimento seriale
- Le prove di rievocazione seriale consistono nel
rievocare gli elementi di una lista (uditiva
/visiva) cercando di ripetere l'ordine esatto con
cui gli elementi sono stati presentati. - Nello studio della memoria a breve termine le
sequenze sono in genere elenchi di elementi
verbali (codice visivospan di cifre, lettere,
fonemi) - Le prove si dicono guidate se prevedono l'uso di
stimoli aggiuntivi (cues) in qualche modo
connessi con gli elementi da ricordare, in modo
da facilitarne la rievocazione. - La ricerca moderna considera lapprendimento
seriale un problema di memorizzazione e recupero,
nel quale svolgono un ruolo processi dello stesso
tipo operanti in altri test di memoria, e cioè i
processi soggettivi di organizzazione (Von
Restorff) e suddivisioni in blocchi mnestici.
4Il paradigma dellapprendimento seriale
- Nel ricordo si possono distinguere tre aspetti
- acquisire ed elaborare linformazione
(codifica) - mantenerla nella memoria (ritenzione)
- riportarla allo stato attivo (recupero)
- La codifica si riferisce al modo in cui la nuova
informazione viene inserita in un contesto di
informazioni precedenti (elaborazione più
profonda traccia mnestica più
duratura) - La ritenzione varia a seconda del sistema di
memoria coinvolto. Ad esempio se linformazione
viene ripetuta mediante la reiterazione
subvocalica (ripetizione silente), essa può
essere mantenuta nella memoria a breve termine
5Il paradigma dellapprendimento seriale
- I fattori agenti sicuramente sul processo di
fissazione degli elementi seriali - la lunghezza della serie
- la modalità desercizio distribuito (pause non
brevi tra le presentazioni) o massivo (senza
pause o pause brevi) tra una presentazione e
laltra della serie. - - l "effetto Von Restorff in una serie,
lelemento isolato, "singolare", è ricordato
meglio di quello ripetuto in modo monotono
lomogeneità, la mancanza di rilievo e di
organizzazione appaiono elementi
6Il paradigma dellapprendimento seriale
- Il recupero Ciò che una persona ricorda non
dipende soltanto dalle proprietà della traccia di
memoria Le tracce di memoria sono solo
disposizioni o potenzialità - Affinché il recupero avvenga devono essere
presenti uno o più suggerimenti (cue) appropriati
che attivino la traccia - La compatibilità tra la traccia quale è stata
codificata e le caratteristiche dellinformazione
presente al recupero determina il ricordo
(principio di specificità di codifica) i cue
presenti in codifica devono essere presenti anche
al recupero - I cue devono anche essere sufficientemente
distintivi da poter permettere di recuperare la
traccia voluta (non devono essere associati a
molte altre potenziali risposte)
7Teorie dellordine seriale
- Ci sono tre teorie di base relative allordine
seriale - la chaining theory,
- la positional theory,
- la ordinal theory
- Ogni teoria si basa sulle condizioni generali in
base alle quali è possibile ordinare una
sequenza di elementi essi possono essere le
cifre in un numero di telefono, i movimenti di
un'azione complessa, o gli eventi nella memoria
autobiografica
8Chaining Theory(Teoria del concatenamento)
- Questa teoria presuppone che lordine di una
lista venga memorizzato sulla base della
formazione o del rafforzamento di associazioni
tra elementi successivi (1-1 o 2-1). - L'ordine viene recuperato rinforzando queste
associazioni in un processo chiamato
concatenamento, in cui ogni elemento stimola il
richiamo del suo successore (estensione dello
stimolo-risposta). - In questi modelli composti dal concatenamento lo
spunto consiste in un numero di elementi
precedenti (un approccio che è popolare nelle
reti neurali ricorrenti)
9Chaining Theory(Teoria del concatenamento)
- I modelli a concatenamento semplice (simple
chaining model) assumono solo le associazioni a
coppie tra gli elementi adiacenti di una sequenza
e un cue che coincide con la risposta
immediatamente precedente. - I modelli a concatenamento composto (compound
chaining models) sono invece quelli in cui il cue
consiste nel numero degli elementi precedenti (un
approccio che è popolare nelle reti neurali
ricorrenti)
10Chaining Theory
- Storage (stoccaggio) Retrieval
(recupero) -
-
M
? -
-
RM
? - Modelli di concatenazione semplici e
compostiCon i segnali composti (secondo
esempio) che consentono la disambiguazione o
utilizzando due rappresentazioni simboliche
diverse dello stesso cue (es minuscolo/maiuscolo)
R
M
Q
Q
M
R
11Chaining Theory
- Aspetti critici e possibili soluzioni
- Come si possono gestire sequenze con elementi
ripetuti, in cui due o più elementi diversi
condividono lo stesso cue? - Come si possono eventualmente recuperare gli
errori dopo che si è associato erroneamente il
cue con una risposta errata? - a) Con i segnali composti (secondo esempio) che
consentono la disambiguazione o utilizzando due
rappresentazioni simboliche diverse dello stesso
cue (es minuscolo/maiuscolo) - b) Con Modelli specifichi che consentono di
recuperare gli errori, ma sono tecniche che
necessitano della correttezza della risposta
precedente e, dunque, sono utilizzabili solo a
patto che ci si accorga subito dellerrore.
12Chaining Theory
- Vi sono anche altri argomenti contro
l'adeguatezza della teoria del concatenamento
come spiegazione generale del comportamento
sequenziale - - il problema dellinterferenza per esempio,
come potrebbe l'ordine delle lettere nelle parole
pat, apt e toccare essere recuperato se
ogni lettera è associata con quasi tutti gli
altri (Houghton Hartley, 1996)? - - le convinzioni di Lashley, secondo cui
- 1) l'ordine coinvolge più la struttura
lineare che la teoria del concatenamento, - 2) molte azioni vengono eseguite così
velocemente che non c'è tempo per un sufficiente
feedback prima di dare la risposta successiva.
(Es la velocità di scrittura di una dattilografa
è tale che non è possibile per lei gestire un
feedback propriocettivo)
13Positional Theory
- Questa teoria presuppone che lordine venga
memorizzato associando ciascun elemento con
propria posizione nella sequenza. - L'ordine viene recuperato utilizzando ogni
posizione di riferimento del suo elemento
associato. - In altre parole, piuttosto che usare le
associazioni voce-voce della teoria di
concatenamento, la teoria posizionale utilizza le
associazioni posizione-item.
14Positional Theory
- Storage
Retrieval - R
- M
? - Q
?
R
M
Q
15Positional Theory
- Conrads box model of short-term memory
(Conrad, 1965) - Conrad presume che le persone possiedano un
numero di caselle in memoria, in cui possono
essere posizionati gli elementi di una sequenza. -
- Gli elementi possono essere recuperati
procedendo attraverso le caselle in base ad una
predeterminataroutine. - Questo modello non ha problemi con gli elementi
ripetuti, perché sono memorizzati in scatole
separate, né con il recupero da errori, perché il
meccanismo di recupero puòpassare alla casella
successiva, indipendentemente dal fatto che il
contenuto della scatola precedente sia stato
corretto (come nelle reti di Von Neumann)
16Positional Theory
- Come modello psicologico tuttavia, tale semplice
modello è inadeguato. - - quanti cassetti ha nella sua MBT un
soggetto? - - il modello comporta errori legati al fatto
che - v i codici di posizione si confondono nel
tempo - v i codici posizionali si sovrappongono un
caso di - ripetizioni
- La teoria posizionale non risolve inoltre il
problema di interferenza già considerato nella
precedente teoria.(es. Se dobbiamo archiviare e
recuperare l'ordine delle lettere in pat, apt e
toccare, allora dobbiamo utilizzare diversi
codici di posizione per ogni parola altrimenti
ogni lettera viene associato a diverse
posizioni).
17Positional Theory
- Tuttavia, Nevill e Henson hanno provato che le
persone usano i codici di posizione per la
memoria a breve termine applicata ad un
apprendimento di ordine seriale. - La questione è se un tale modello posizionale è
sufficiente anche per la memoria a lungo termine
18Ordinal Theory
- Questa teoria presuppone che lordine venga
memorizzato lungo una sola dimensione. Esso è
definito dalla posizione relativa che ogni
oggetto occupa su quella dimensione rispetto agli
altri. - L'ordine può essere recuperato muovendosi lungo
la dimensione, in una o nell'altra direzione
(ordine crescente o decrescente, dallalto in
basso o viceversa, da sinistra a destra o
viceversa).
19Ordinal Theory
R
M
Q
R
M
Q
20Ordinal Theory
- Grossberg (1978) presume che lordine sia
memorizzato in un gradiente che fa riferimento ai
punti di forza nella memoria del soggetto in
modo che ogni elemento è più forte del suo
successore. - L'ordine degli elementi viene recuperato
selezionando l'elemento più forte, sopprimendolo,
per poi selezionare quello successivamente più
forte, e così di nuovo.
21Ordinal Theory
- Riflessioni sulla teoria (i pro e i contro)
- I modelli ordinali non richiedono valutazioni di
risposte - Per quanto riguarda gli errori, i modelli
ordinali comportano il susseguirsi degli errori
(uno tira laltro!), perché lordine è definito
relazionalmente. - Alcuni modelli ordinali sono stati perfezionati
in modo da superare il problema della
interferenza - Così la teoria ordinale sfugge ad alcune delle
critiche rivolte alle altre due teorie ma non per
questo convince gli autori.
22Chaining Theory e Phonological Similarity
- Premessa
- L'ordine di elementi che sono pronunciati
similmente (anche se sono letti in silenzio),
come B, D, P, è più difficile da ricordare che
l'ordine degli elementi che vengono pronunciati
in modo diverso, ad esempio C, F, J. - Questo effetto di somiglianza fonologica
(Baddeley, 1986) si verifica nonostante il fatto
che gli stessi elementi hanno maggiori
probabilità di essere richiamati, proprio in
quanto simili, e sebbene nellordine sbagliato,
nella rievocazione libera. - Gli elenchi con elementi fonologicamente simili
sono quindi formalmente equivalenti alle liste
con elementi ripetuti.
23Chaining Theory e Phonological Similarity
- Gli errori che vengono compiuti sono
fonologicamente simili alla lettera da ricordare
parole o lettere dal suono simile generano
infatti una confusione nel magazzino fonologico e
durante la ripetizione subvocalica (interferenza) - Ciò invece non si verifica quando le parole sono
semanticamente simili. - Il significato, infatti
- non interferisce significativamente con il
ricordo a breve termine, - diventa una variabile cruciale nel ricordo a
lungo termine, - attiva strutture di memoria a lungo termine che
- facilitano il ricordo.
24Chaining Theory e Phonological Similarity
- Baddeley ha verificato se la somiglianza
fonologica influisce sul cueing degli elementi,
come suggerito dai modelli di concatenamento, o
se essa riguarda il loro recupero (1968, Esp. V) - Ha usato
- - una lista di 6 items alternati, elaborati
rispettivamente da un insieme di lettere
pronunciate similarmente e da una di lettere
pronunciate in modo dissimile - una lista contenente solo items confondibili
- una lista contenente solo items non confondibili
25Chaining Theory e Phonological Similarity
- Risultati e Conclusioni
- la maggior parte degli errori nelle liste con
alternanza di tipologia di items si sono
verificati per gli elementi confondibili
la somiglianza fonologica agisce per il recupero
piuttosto che sul cueing. - Infatti, il fatto che gli elementi confondibili
negli elenchi alternati hanno poco o nessun
effetto sul richiamo delle voci nonconfondibili,
se confrontati con quelli in liste
nonconfondibili, suggerisce che non vi sia alcun
effetto di somiglianza fonologica che agisca per
il recupero. - Richard Nevill e Astley Henson hanno ripetuto
lesperimento per verificare lutilizzabilità
della Chaining Theory nella MBT per l'ordine
seriale
26ESPERIMENTO
- Soggetti 17 maschi e 31 donne, età media del
gruppo anni 27 - Materiali e Procedura
- Gli stimoli erano liste di sei consonanti,
generate da un vocabolario di dodici. Le lettere
sono state classificate secondo la loro
confondibilità fonologica (B, D, G, P, T, V) e
secondo la loro non-confondibilità ( H, K, M, Q,
R, Y.) - Sono state composte le liste secondo il criterio
esposto in tabella (durante la procedura le varie
liste sono state randomizzate con un IBM-
computer). Ogni soggetto è stato sottoposte a
prove, con ordine randomizzato, consistenti in 4
blocchi da 12 liste. - Ogni blocco conteneva un elenco di tipo PC, uno
di tipo PN, uno di tipo A1 e uno di tipo A2. - Prima del primo elenco di ogni blocco, le 6
lettere che appaiono nei 12 blocchi erano
presentate in un cerchio ( in modo da far
familiarizzare i soggetti con le possibili
risposte)
27Composition of lists in Experiment (Cconfusable
item, Nnonconfusable item).
- Condition List Type List
Lettere Set Number -
Structure (Example list) of
list - PC PC CCCCCC
BDGPTV 12 - PN PN NNNNNN
HKMQRY 12 -
- A1 CNCNCN
DQTMPK 6 - A C
- A2 CNCNCN
BHGYVR 6 - A1 NCNCNC
QDMTKP 6 - AN
- A2 NCNCNC
HBYGRV 6
28ESPERIMENTO
- PerformanceCirca il 20 delle liste per PC, il
58 delle liste di PN, il 55 delle liste di AC e
il 51 delle liste di ANsono state richiamate in
modo corretto. Le omissioni hanno riguardato
circa il 5 degli errori, mentre le intrusioni
sono state pari a solo il 3. La rarità di tali
errori rifletteva il piccolo vocabolario
sperimentale,e probabilmente rappresenta il più
alto livello di prestazioni di un esperimento del
tipo di quello di Baddeley.
29Measuring Serial Recall
- Classification of Errors
- Error Type List
Report - (Input
Positions) (Output
Positions) - Omissions R M Q J H V
R M K J - - - Transpositions R M Q J H V
R M Q H J V - Intrusions R M Q J H
V R M F J Y V - Confusions R M Q J H V
R M Q K H P - Repetitions R M Q J H V
R M Q R H M - Associates R M Q J H V
R M J H V Q - Interpositions R M Q J H V
R M V J H Q - Protrusions F P Y K Z W
F P Y K Z W - R M Q
J H V R M Y P
Z V - Gli errori sono in grassetto, mentre le voci
corrispondenti ad un particolare tipo di errore
sono sottolineate - Gli errori vengono riportati in un grafico
cartesiano (curve di posizione dellerrore) o in
forma matriciale
30- A conclusione dei lavori svolti, visto che gli
elementi fonologicamente confondibili hanno
mostrato avere poco effetto rilevabile sul
cueing, sia attraverso un effetto della
somiglianza che attraverso un effetto di errore,
è stato difficile con i modelli attuali spiegare
il concatenamento. - N.B. per quanto detto, Richard Nevill e Astley
Henson ritengono inutile perseguire una Chaining
Theory della MBT per l'ordine seriale.
31Sostegno per il Modello dei Magazzini Multipli
- Doppia dissociazione tra
- - un paziente (KF, Shallice Warrington,
1970) che aveva - problemi alla MBT (span ed effetto recency
ridotti) ma non alla MLT - - i pazienti amnesici (prestazione scarsa in
compiti associati alla - MLT ma non alla MBT)
- Paziente HM (Milner, 1966), con problemi
allippocampo, che - mostra una compromissione selettiva
nellapprendimento, ma non - alla MBT o alla MLT
- Distinzione sensata tra tre tipi di strutture
mnestiche sulla base di - una serie di evidenze durata temporale,
capacità, meccanismi del - dimenticare, effetti delle lesioni cerebrali
- Baddeley e colleghi hanno ampiamente impiegato il
paradigma del - compito doppio (dual tasks) per comprendere
quali componenti della memoria di lavoro fossero
impiegate in diversi tipi di compito