LA%20COMBUSTIONE%20DEI%20RIFIUTI%20Il%20problema%20diossine - PowerPoint PPT Presentation

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LA%20COMBUSTIONE%20DEI%20RIFIUTI%20Il%20problema%20diossine

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SEVESO Tristemente famosa stata la contaminazione ambientale da diossina avvenuta nel 1976 a Seveso (Italia) in seguito alla esplosione di una industria ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA%20COMBUSTIONE%20DEI%20RIFIUTI%20Il%20problema%20diossine


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LA COMBUSTIONE DEI RIFIUTIIl problema diossine
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I limiti di tolleranzanelluomo
  • Rappresentano la dose massima che non induce
    l'insorgenza di danni, né a livello cellulare, né
    tessutale.
  • Tale dose é detta NOEL (NO Effect Level). Il
    valore più basso della NOEL è utilizzato per
    stabilire la dose massima giornaliera o ADI
    (Acceptable Daily Intake) di sostanza tossica che
    può essere assunta senza alcun rischio di
    sviluppo di un danno.
  • LADI per l'uomo si ricava dividendo per 100 il
    valore più basso della NOEL ottenuto sulle cavie
    (oggi il mondo scientifico preme per portare il
    fattore di sicurezza da 1100 a 11000).

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DIOSSINE
  • La produzione del fenolo dal tetraclorobenzene
    genera una reazione secondaria che trasforma una
    piccolissima frazione del triclorofenolo in
    diossina.
  • Nella suddetta reazione, due anioni
    triclorofenossilici reagiscono fra loro con la
    conseguente eliminazione di due ioni cloro

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  • L'anello centrale ha due atomi di ossigeno
    collocati in posizione para l'uno opposto
    all'altro, come si riscontra nella semplice
    molecola della 1,4-diossina o para-diossina
    (p-diossina).
  • Sebbene la molecola indicata come diossina sia
    correttamente conosciuta come una
    tetraclorodibenzo-p-diossina, è ormai divenuta
    comunemente nota semplicemente come diossina ed
    è ritenuta come la più tossica di una classe di
    composti correlati.

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SEVESO
  • Tristemente famosa è stata la contaminazione
    ambientale da diossina avvenuta nel 1976 a
    Seveso (Italia) in seguito alla esplosione di una
    industria chimica in cui si produceva
    2,4,5-triclorofenolo dal tetraclorobenzene per
    reazione con NaOH.
  • In quella occasione la reazione non fu
    completamente arrestata prima della chiusura
    delle attività per il fine settimana.
  • La fabbrica fu chiusa ma la reazione procedette
    senza controllo sprigionando una quantità di
    calore tale da provocare poi l'esplosione.
  • Dato che il fenolo si trovava ad elevate
    temperature, si produsse una notevole quantità di
    diossina (forse alcuni chilogrammi) che, in
    seguito all'esplosione, contaminò l'ambiente e fu
    accertata come responsabile della morte di
    numerose forme di vita sia della flora sia della
    fauna prossima all'insediamento industriale.

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NOMENCLATURA DI SISTEMI POLICICLICI
  • I sistemi di nomenclatura e di numerazione
    adottati per le specie chimiche ad anello, come
    le diossine, sono alquanto insoliti. Dato che
    l'anello della molecola di diossina può essere
    delimitato su ambedue i lati da anelli benzenici,
    l'unità a triplice anello è conosciuta con il
    termine più appropriato di dibenzo-p-diossina.
    Può verificarsi anche una cloro-sostituzione
    negli anelli laterali e la conseguente diossina
    è detta tetraclorodibenzo-p-diossina, in sintesi
    TCDD.

7
  • Lo schema di numerazione degli atomi di carbonio
    dell'anello tiene conto del fatto che gli atomi
    di carbonio posti fra i due anelli non portano
    alcun atomo di idrogeno e quindi non necessitano
    della numerazione.
  • C-1 rappresenta pertanto il carbonio successivo a
    quello che unisce gli anelli e la numerazione
    procede da questo punto, in progressione in senso
    orario.

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DOVE SI PRODUCE DIOSSINA
  • Molti tipi di combustione, tra cui quella degli
    inceneritori, sprigionano nell'ambiente vari
    congeneri della famiglia delle diossine questi
    composti chimici si verificano come sottoprodotti
    minori delle reazioni del cloro e della materia
    organica durante la combustione (vedi la
    contaminazione da diossina nella provincia di
    Caserta per la combustione incontrollata di
    cumuli di rifiuti).

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  • Sembra che la produzione della diossina sia
    inevitabile ogni qualvolta avviene una
    combustione di materia organica in presenza di
    cloro, a meno che non siano prese le dovute
    misure per assicurare una combustione completa
    usando temperature di fiamma estremamente
    elevate.
  • In molti campioni ambientali di prodotti della
    combustione sono individuati numerosi e
    differenti congeneri della diossina, tutti in
    quantità apprezzabili.
  • I più comuni sono spesso i congeneri con un
    numero relativamente elevato di sostituenti del
    cloro.

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  • In conseguenza della loro diffusa presenza
    ambientale e della loro lipofilicità (tendenza a
    dissolversi nei grassi), le diossine si
    bioaccumulano nella catena alimentare.
  • Più del 90 della esposizione umana alla diossina
    è da attribuire agli alimenti ingeriti, in
    particolare la carne, il pesce e i latticini.
  • Tipicamente, le diossine e i furani (un gruppo di
    composti che presentano una struttura simile a
    quella della diossina) sono reperibili nel pesce
    e nella carne a livelli di dieci, cento
    picogrammi (1 pg10-12g) per grammo di alimento.

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EQUIVALENZA DELLA TOSSICITA (TEQ) PER DIOSSINE E
FURANI
  • È stato introdotto un fattore di equivalnza della
    tossicità rapportato a quella del 2,3,7,8 TCDD.

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  • Per fare un esempio, un individuo che ha ingerito
    30 pg di 2,3,7,8 TCDD, 60 pg di 1,2,3,7,8 PCDF e
    200 pg di OCDD, è come se avesse assunto
    complessivamente in termini di tossicità
    equivalente (TEQ) 33,2 pg di 2,3,7,8 TCDD.
  • Infatti
  • TCDD fattore 1
  • PCDF fattore 0,05
  • OSDD fattore 0,001
  • 30pgx1 60pgx0,05 200pgx0,001
  • 33,2 pg

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  • Sulla base dei dati clinici ultimamente acquisiti
    la concentrazione in diossina nel grasso umano
    ammonta mediamente a 1300 ppt, che equivale a 32
    ppt (0,032 mcg/Kg) in termini di 2,3,7,8 TCDD.
  • Un uomo adulto possiede mediamente 15 Kg di
    grasso, pertanto 0,032x15 0,48mcg TCDD.
  • È stato stimato in 7 anni, il tempo di permanenza
    della diossina nel nostro organismo prima che sia
    completamente eliminata, avremo pertanto
  • 0,48/7 0,07 mcg TCDD/anno
  • Questo è il tasso annuo medio di TCDD che noi
    tutti annualmente assumiamo dalle varie fonti.
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