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Nel 1950 si trasferisce a Roma, ... come un borghese ha aderito ai valori della ... pubblicati nel 1957 (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


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Università della Terza Età e del Tempo
disponibile San Martino Buon Albergodocente
prof. Cecilia Chiumenti
  • Carlo Emilio Gadda

Anno accademico 2013-2014
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La vita dellingegnere-scrittore
  • Nasce a Milano il 14 novembre 1893 e muore a
    Roma il 21 maggio 1973.
  • Alla morte del padre (1909), la madre costringe i
    3 figli a durissimi sacrifici per mantenere un
    regime di vita adeguato alle apparenze della
    borghesia lombarda. Gadda interrompe gli studi
    universitari per la chiamata alle armi.
  • I Guerra mondiale. Lesperienza in trincea e in
    prigionia si rivela decisiva nella formazione
    della sua personalità. Morte del fratello Enrico.
  • Ottenuta la laurea in ingegneria, Gadda inizia a
    lavorare prima in Italia, poi in Argentina.
    Iniziale adesione al fascismo visto come nuovo
    ordine morale.
  • Al rientro in Italia lincontro con lambiente
    fiorentino della rivista Solaria, nel 1926,
    incoraggia la svolta professionale verso la
    letteratura. Tra il 1940 e il 1950 è a Firenze,
    dove trascorre uno dei periodi più fertili e
    creativi della sua vita.
  • Nel 1950 si trasferisce a Roma, dove lavorerà
    come responsabile culturale dei programmi RAI.
  • Dal 1955 si concentra sullattività creativa,
    dedicando gli ultimi anni a un intenso lavoro di
    risistemazione delle proprie opere.

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  • Due elementi nella formazione culturale
  • tradizione illuministica e positivistica
    lombarda e
  • amore per la razionalità e lordine. Delusione
    e frustrazione post belliche. La borghesia
    italiana gli appare linetta responsabile di un
    tradimento storico. Contro di essa Gadda usa le
    armi della parodia e del sarcasmo.
  • Lattività dello scrittore è in sostanza una dura
    lotta contro quel groviglio (pasticcio) di cose e
    di fenomeni che è il mondo, il cui caos invade la
    pagina.
  • Il linguaggio di Gadda è assolutamente insolito,
    originalissimo. Si tratta di un impasto
    (pastiche) di lingue e dialetti (lombardo,
    romanesco, campano), cui si aggiungono parole
    della lingua colta e altre parole inventate
    dallo stesso Gadda. Un gioco o una necessità?

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  • Gadda, educato e formato come un borghese ha
    aderito ai valori della tradizione amor di
    patria, senso della gerarchia, obbedienza. Ha
    combattuto nella grande guerra, ha aderito al
    fascismo.
  • Ma la realtà è amaramente diversa quei valori
    proclamati ufficialmente sono negati nei fatti
    la realtà è più meschina e Gadda la rifiuta.
    Scrive
  • Nella mia vita di umiliato e offeso la
    narrazione mi è apparsa, talvolta, lo strumento
    che mi avrebbe consentito di ristabilire la mia
    verità, il mio modo di vedere, cioè lo
    strumento della rivendicazione contro gli
    oltraggi del destino lo strumento, in
    assoluto, del riscatto e della vendetta. Sicché
    il mio narrare palesa, molte volte, il tono
    risentito di chi dice rattenendo lira, lo
    sdegno.
  • La lingua delluso piccol-borghese, puntuale,
    miseramente apodittica, stenta, scolorata, tetra,
    eguale, come piccoletto grembiule casalingo da
    rigovernare le stoviglie, va bene, concedo, è lei
    pure una lingua un modo dessere. Ma non può
    diventare la legge, lunica legge.

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Le opere
  • Scritti teorici, filosofici-critici I viaggi, la
    morte (1958)
  • saggio invettiva Eros e Priapo (1967)
  • Diario personale (sulla I Guerra Mondiale)
    Giornale di guerra e di prigionia (scritto negli
    anni di guerra 1915-1919, pubblicato nel 1955)
  • Raccolte di racconti, frammenti, appunti Il
    castello di Udine, La Madonna dei filosofi
    (1931), LAdalgisa (1944),
  • Romanzi I suoi capolavori sono pubblicati nel
    1957 (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana)
    e nel 1963 (La cognizione del dolore)

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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
  • Allinizio del 1946, Gadda, prendendo spunto da
    un fatto di cronaca, inizia a scrivere un
    racconto giallo. Il racconto si dilata poi e
    diventa un romanzo, che uscirà nello stesso 1946,
    sulla rivista Letteratura, in 5 puntate. Per
    anni, anche se discontinuamente, Gadda va avanti
    nella stesura, ampliandolo e rivedendolo. Quer
    pasticciaccio esce in volume nel 1957.
  • La vicenda è ambientata a Roma, nel marzo del
    1927. Il romanzo inizia con la presentazione del
    commissario Francesco Ciccio Ingravallo
    (lettura incipit, le teorie del Commissario
    minano la struttura stessa del giallo). Due
    delitti accadono a distanza di pochi giorni nel
    palazzo degli ori, in Via Merulana, 219, un
    furto ed un omicidio. Ma alla fine nessuna
    soluzione viene offerta al lettore. Il
    commissario ha capito e questo basta a Gadda
    per dire che letterariamente il testo è
    concluso.

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Trama QP
  • Ambientazione, epoca Roma, marzo 1927.
  • Il commissario della Squadra Mobile di Polizia
    Francesco Ingravallo, (detto don Ciccio) arguto
    e orgoglioso molisano, è incaricato di indagare
    su un furto di gioielli ai danni di un'anziana
    donna di origini venete, la vedova Menegazzi.
    Tre giorni dopo viene uccisa, nello stesso
    palazzo che era stato teatro della rapina, la
    moglie di un uomo piuttosto ricco, la signora
    Liliana Balducci, che Ingravallo conosceva.
  • Il luogo dei due delitti è un palazzo di via
    Merulana 219, noto come "Palazzo degli Ori",
    situato poco distante dal Colosseo. Emerge da
    subito una contrapposizione sociale
    ricchi/poveri. Ma alla radice del male non ci
    sono solo ragioni di interesse.
  • Figura di Liliana Balducci, madre mancata.
  • La narrazione parte con la descrizione
    dell'ambiente attorno alla signora Balducci e si
    allarga ai Castelli Romani da dove provengono le
    domestiche della signora e le "nipoti", ragazze
    che accoglieva come figlie per compensare la
    solitudine e la mancata maternità. Intorno una
    folla di comparse la svenevole e avvizzita
    contessa Menegazzi, vittima del furto, il
    commendator Angeloni "prosciuttofilo", i
    brigadieri della questura, i carabinieri di
    Marino a caccia di indizi nella campagna .
  • Il giallo non ha soluzione e non si chiude con la
    scoperta del colpevole. Secondo la concezione di
    Gadda la realtà è troppo complessa e
    caleidoscopica per essere spiegata e ricondotta
    ad una logica razionalità. Per lui la vita è un
    caos disordinato, un "pasticciaccio" di cose,
    persone e linguaggi.

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  • La forma del giallo viene usata da Gadda per
    mostrare linconoscibilità del reale. Egli
    rifugge dallo schema rassicurante tipica del
    poliziesco e ancora valida oggi (che siamo invasi
    dal giallo) ci sono i delitti ma vengono sempre
    risolti e i colpevoli puniti. E al lettore si
    offre una comprensione degli eventi plausibile.
  • Iniziale realismo, scrupolosa oggettività di
    dati, fatti, interrogatori. Anche il romanesco
    può sembrare rispondere a questa esigenza di
    realismo. In realtà il male, il delitto è
    emblema di un Male universale. LItalia del 1927
    è un paese in balia del fascismo, è unItalia in
    preda a una follia sessuale, imbambolata e
    sedotta dallesibizionismo del Duce dal suo
    virilismo di quartordine. E unItalia di
    donne-galline impazziste e di maschi bellimbusti.
    (cfr. Eros e Priapo e tutte le allusioni a
    Mussolini)
  • QP è la summa dellesperienza gaddiana. In esso
    la compresenza di diverse maniere diventa
    mescolanza ravvicinata, continua confusione di
    stili, dallaulico al triviale, dal tragico al
    comico nella stessa pagina.
  • Impressionante la descrizione del cadavere di
    Liliana (lettura pagg. 46-47)

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  • Fra il 1947 e il 1948 Gadda scrive Palazzo degli
    ori, trattamento cinematografico, una sorta di
    sceneggiatura, che non sarà utilizzata poi da
    nessuno. In questo testo appare il colpevole. E
    il mistero viene risolto in modo molto chiaro,
    mentre nel QP solo Ingravallo ha capito tutto.
    Il testo rimase inedito fino al 1983, quando fu
    pubblicato.
  • Nel 1959 Pietro Germi girò il film Un maledetto
    imbroglio, ispirato al romanzo di Gadda, che lo
    apprezzò, anche se non partecipò alla
    sceneggiatura. Molte cose furono modificate
    lepoca di ambientazione (non più il 1927
    dellepoca fascista), lomissione della soluzione
    del delitto. Presa di distanza di Germi dal
    romanzo di Gadda.
  • Pietro Germi, Claudia Cardiale e Eleonora Rossi
    Drago impersonano Ingravallo, Assuntina, la
    signora Liliana Balducci

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La cognizione del dolore
  • Dopo la morte della madre (1936), Gadda affronta
    il nucleo della propria nevrosi familiare,
    stendendo nel corso del 1937 gran parte del
    romanzo La cognizione del dolore.
  • La vicenda si svolge in un immaginario paese del
    Sud America (il Maradagal). Protagonista è
    Gonzalo Pirobutirro dEltino, un ingegnere
    nevrotico e depresso che vive in una villa con la
    vecchia madre (rif. Autobiografici).
  • Conflitto con la madre, socievole e disponibile
    ad aprire lo spazio della villa agli altri al
    contrario del figlio che vuole proteggersi dal
    mondo, chiudendosi nella sua casa.
  • Morte misteriosa della madre è stato un
    omicidio? o è stato il figlio?
  • Pessimismo di G. se la letteratura è una forma
    di conoscenza (di cognizione) lunica realtà
    conoscibile è quella del dolore.

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LAdalgisa, disegni milanesi
  • 1932-1936 Gadda progetta (con continue
    interruzioni per il suo lavoro di tecnico) un
    grande romanzo di ambientazione milanese. Un
    grande affresco della Milano tra la I GM e il
    fascismo, storia damore fra Bruno ed Elsa, con
    finale tragico. Lopera rimane incompiuta,
    rimangono materiali destinati al romanzo e brani
    narrativi autonomi (racconti).
  • Alla fine del 1943 G. pubblica unopera dal
    titolo LAdalgisa. Disegni milanesi. Due di
    questi frammenti confluiranno poi nella
    Cognizione del dolore.
  • Protagonisti dellopera sono Milano e le classi
    sociali che la abitano. Affetto, ma anche ironia
    e parodia. La borghesia è presa di mira per la
    sua ipocrisia, il bisogno di apparire. Il
    popolo invece ha più aspetti, a volte è visto
    come una classe degradata, a volte come gente
    alla ricerca di un riscatto. Es. LAdalgisa (da
    cui il titolo) è una popolana che ha raggiunto il
    prestigio sociale grazie al matrimonio.

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Per saperne di più.
  • www.gadda.ed.ac.uk
  • The Edinburgh Journal of Gadda Studies
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