Title:
1 Percezione temporale
Il tempo e la sua percezione dalle speculazioni
metafisiche-filosofiche agli studi sperimentali
Facoltà di PsicologiaUniversità degli Studi di
FirenzeAprile 2006
2Gli approcci speculativi al tempo
Che cosa è il Tempo?
3Gli approcci speculativi al tempo
Che cosa è il Tempo?
Se nessuno me ne chiede, lo so bene ma se
volessi darne spiegazione a chi me ne chiede, non
lo so!SantAgostino, Le confessioni, XI, 14
Bologna, Zanichelli, 1968, p. 759.
4Gli approcci speculativi al tempo
In fisica il concetto di Tempo ha subito enormi
travolgimenti nel corso dellultimo secolo con lo
sviluppo della Teoria della Relatività da parte
di Albert Einstein!
Teoria della relatività speciale Il tempo per
osservatori in movimento luno rispetto allaltro
scorre in modo diverso!!! FINE
DEL TEMPO ASSOLUTO
5Gli approcci speculativi al tempo
In fisica il concetto di Tempo ha subito enormi
travolgimenti nel corso dellultimo secolo con lo
sviluppo della Teoria della Relatività da parte
di Albert Einstein!
Teoria della relatività generale Il tempo per
osservatori in campi gravitazionali diversi
scorre in modo doverso!Tempo scorre più
lentamente se lintensità gravitazionale è
maggiore. gtgtgt Verificato Sperimentalmente!
6Gli approcci speculativi al tempo
Presente, Passato e Futuro
La freccia del tempo (termodinamica) La
direzione del tempo è definita dal secondo
principio della termodinamica che asserisce che
in ogni sistema chiuso il disordine o Entropia
aumenta sempre con il tempo
7Gli approcci speculativi al tempo
E la filosofia che dice?
Panta Rei
Diceva Eraclito, più di duemila anni fa, che non
ci si bagna mai due volte nella stessa acqua di
un fiume. Dicevano i Greci sempre più di duemila
anni fa che l adunaton", limpossibile per
eccellenza, è che ciò che è avvenuto possa non
essere avvenuto. Ogni nostro istante non è mai
uguale allaltro e noi non siamo mai gli stessi
da un istante allaltro, da un tempo allaltro.
8Gli approcci speculativi al concetto di tempo
Cosa possiamo dire invece dellesperienza della
percezione del tempo?
Stanford Encyclopedia of Philosophy
Secondo SantAgostino come possiamo dire che un
evento e durato molto o poco? Se levento è
finito, ha cessato di esistere quindi non può
avere alcuna proprietà. Se levento è ancora in
corso non si può giudicarne la durata!!!
Secondo santAgostino allora la percezione delle
durata degli eventi è un operazione che
effettuano i processi mnemonici non quelli
percettivi
9Gli approcci speculativi al concetto di tempo
Cosa possiamo dire invece dellesperienza della
percezione del tempo?
Stanford Encyclopedia of Philosophy
A differenza di altri attributi del mondo esterno
come colori, suoni, superfici noi NON disponiamo
di alcun organo di senso per percepire il
TEMPO!!!!
10Gli approcci speculativi al tempo
Cosa possiamo dire invece dellesperienza della
percezione del tempo?
Stanford Encyclopedia of Philosophy
Il passaggio del tempo come mera illusione del
nostro sistema cognitivo???
11I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Il problema dellOsservatorio di Greenwich
(Maskelyne, astronomo reale allOsservatorio di
Greenwich 1795). Il passaggio delle stelle era a
quei tempi misurato con il metodo
dellocchio-orecchio sviluppato da Bradley
12I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Il metodo dellocchio-orecchio che richiedeva il
confronto fra un segnale visivo (la posizione
della stella) e uno acustico (il suono
dellorologio), era ritenuto a quei tempi molto
affidabile perchè garantiva misurazioni con una
precisione nellarco di un centinaio di
millisecondi. Esso però, ben presto diede vita a
quello che da allora è conosciuto come il
problema dellOsservatorio di Greenwich (Leviting
et al. 2003).
13I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Bessel (1829) avanzò lipotesi che fosse
possibile calcolare per ogni astronomo una certa
differenza personale (costante) e che con essa si
potesse trasformare le percezioni temporali
soggettive in percezioni temporali obbiettive.
Ma
14I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Purtroppo però, questa idea venne ben presto
confutataquando si giunse a scoprire che i
singoli soggetti non mostavano differenze
personali costanti ma variabili!!!
I successori di Bessel arrivarono a concludere
che le differenze personali per ogni soggetto
dipendevano da molti fattori, sia obbiettivi
che soggettivi. Fra i primi furono annoverati
la grandezza della stella osservata, la direzione
e la velocità del suo moto, mentre fra i secondi
furono indicati laddestramento del soggetto, il
suo stato psichico ed altre circostanze
contingenti meno significative
15I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Nel 1830 lastronomo Nicolai sostenne invece che
la causa delle differenze fra individuo ed
individuo nella misurazione del passaggio delle
stelle con il metodo occhio-orecchio, dovesse
risiedere nella differenza fra i riflessi
mentali dellocchio e quelli dellorecchio,
propria di ogni singolo osservatore. E
comunemente accettato che Nicolai con il termine
riflessi mentali si riferisse a differenze di
natura FISIOLOGICA
16I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Un innovativo contributo al tema della percezione
temporale di stimoli visivi ed acustici fu poi
portato da Hartmann nel 1858, il quale mostrò
come lattesa (fattore psicologici di natura
centrale) avesse un ruolo determinante nella
percezione temporale. Egli aveva infatti notato
come la localizzazione temporale di un evento
divenga molto più precisa se tale evento è in
qualche modo atteso, se cioè il momento in cui
esso occorre è in un qualche modo predicibile.
17I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
I pioneristici studi che abbiamo sin qui preso in
rassegna hanno già mostrato un aspetto molto
interessante. Fin da subito, tra coloro che si
sono occupati dello studio della percezione
temporale di stimoli visivi e sonori sono emersi
due diversi ordini di idee. Per alcuni
ricercatori, erano i processi fisiologici come le
latenze neurali per la trasduzione e trasmissione
dei segnali dalle aree distali a quelle centrali
dellapparato visivo e di quello acustico, a
giocare un ruolo di primo piano nel determinare
le relazioni temporale percepite degli stimoli
visivi e acustici. Altri invece proponevano una
spiegazione in termini di processi psicologici
centrali, in particolar modo attentivi
18I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Come scritto da G. Vicario più di 40 anni
faQuesti due atteggiamenti sono del resto i più
naturali in chi si rappresenti concretamente il
problema a prima vista sembra infatti che le
dislocazioni temporali possano aver luogo
soltanto per le ineliminabili deficienze del
nostro apparato sensoriale o per la natura stessa
dellatto con il quale, focalizzando la nostra
attenzione su eventi contemporanei o
temporalmente vicinissimi, riusciamo a coglierne
alcuni perdendo inevitabilmente di vista altri
19I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
E poi curioso notare come lo studio della
percezione di sequenze temporale di stimoli
visivi e acustici (e della loro simultaneità),
non abbia inizialmente interessato i ricercatori
che lavoravano nellambito della percezione ma
gli astronomi, poichè per essi la questione
rivestiva un ruolo fondamentale nella misurazione
della posizione delle stelle nellarco celeste.
Quando poi gli astronomi trovarono una soluzione
al loro problema (circa alla metà del XIX
secolo), cioè quando fecero la loro comparsa i
cronografi e fu introdotto il metodo fotografico,
linteresse per la percezione temporale di
stimoli visivi ed acustici fu ereditato da coloro
che si occupavano di percezione ed in generale
esso non diminuì ma anzi crebbe!!!
20I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Studi successivi a quelli pionieristici e le
tecniche di indagine da questi introdotte
- Il pendolo di complicazione (Wilhelm Wundt)
- I tempi di reazione (F.C. Donders)
- I giudizi di ordine temporale (Exner )
21I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Wilhelm Wundt è insieme a Fechner considerato il
padre della psicofisica e della psicologia
sperimentale, discipline queste che sono state
introdotte appunto con studi sulla percezione
della simultaneità!
Pioneristic Instruments
22(No Transcript)
23I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Wilhelm Wundt riteneva che lipotesi fisiologica
non potesse spiegare da sola il fenomeno della
dislocazione temporale e che la dislocazione di
stimoli eterogenei non fosse solo dovuta
esclusivamente ad una differenza di prontezza
degli organi di senso implicati. Questa
convinzione era stata anche avvalorata dalle
ricerche di altri autori da cui risultava che
fossero possibili dislocazioni temporali anche
allinterno di una stessa modalità sensoriale.
Ciò portò Wundt a cercare una spiegazione in
termini psicologici ovvero attentivi!
24I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Secondo Wundt la condizione indispensabile
affinchè una sensazione sia afferrata è che
lattenzione sia diretta su di essa, quando poi
le sensazioni sono due o più di due, lattenzione
può distribuirsi in modo uguale su di esse e
riunirle in una unica rappresentazione solo se
queste appartengono alla medesima modalità
sensoriale producendo così la percezione di
simultaneità!
25I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Attraverso gli studi effettuati con il pendolo di
complicazione Wundt giunse a queste conclusioni
Le conclusioni a cui Wundt giunse con i risultati
dei suoi brillanti esperimenti, furono che le
illusioni temporali sono leffetto delle
condizioni in cui lavora lattenzione, le quali
però variano a seconda di molti diversi fattori,
come ad esempio la velocità di traslazione della
lancetta sul quadrante o il numero di stimoli
acustici che contemporaneamente vengono
presentati al soggetto al momento di risolvere la
posizione spaziale della lancetta in traslazione.
26I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Il primo a studiare la mente in termini di
distinti stadi di elaborazione, fu F.C. Donders
uno scienziato olandese meglio conosciuto per i
suoi lavori di oftalmologia. Donders si propose
di misurare attraverso i tempi di reazione, la
complessità dei processi mentali, facendo ricorso
a misurazioni differenziali dei tempi necessari
allo svolgimento di processi mentali di diversa
complessità (Luccio R. 1996).
27I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
1. Azione degli elementi sensoriali negli
organi di senso 2. Comunicazione con le
cellule gangliari periferiche e incremento
della loro attività richiesto per la
scarica 3. Conduzione dai nervi sensoriali
alle cellule gangliari 4. Incremento
dellattività di tali cellule 5. Conduzione
alle cellule nervose degli organi
concettuali 6. Incremento dellattività in
queste cellule
28I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
- Incremento dellattività delle cellule nervose
dellorgano della volontà - Conduzione alle cellule nervose che governano il
movimento - Incremento dellattività di queste cellule
- Conduzione dei nervi motori ai muscoli
- Latenza nellazione del muscolo
- Incremento dellattività sino al momento del
superamento della resistenza alla risposta.
29I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Donders pubblicò il suo lavoro in psicologia in
un articolo del 1869 nel quale egli confutava ciò
che era stato affermato 25 anni prima dal
fisiologo Johannes Muller e cioè che il tempo
richiesto da una stimolazione provocata su un
nervo per trasportare il suo messaggio al
cervello era infinitamente piccolo e quindi la
velocità di conduzione del nervo non sarebbe mai
stata possibile misurarla!!!
30I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Nellarticolo, Donders faceva invece notare come
in opposizione a ciò, dal 1850 il famoso
scienziato tedesco Helmholtz fosse riuscito in
questo compito. Helmholtz aveva messo a punto una
tecnica per misurare la velocità di conduzione
nervosa nelle rane e poi aveva applicato gli
stessi principi per una serie di esperimenti
sugli umani. In questi esperimenti quello che era
misurato era il tempo che intercorre fra la
presentazione di uno stimolo sulla pelle e il
riflesso involontario generato da questo.
31I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Helmholtz aveva messo a confronto due diverse
condizioni, nella prima, la stimolazione veniva
applicata allaltezza del polso su un muscolo che
controllava il pollice (il braccio e la mano del
soggetto erano completamente immobilizzati) e
quello che veniva registrato era il tempo che
intercorreva fra la stimolazione e il riflesso
del pollice. Nella seconda condizione, la
stimolazione veniva apposta sullo stesso muscolo
ma questa volta allaltezza del gomito. Quello
che Helmholtz scoprì era che il tempo di reazione
per la contrazione del pollice era in questa
condizione più lungo di quello calcolato per la
prima!!!
32I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Basandosi sullassunto che i due tempi di
reazione differissero solamente in relazione alla
distanza che la stimolazione aveva dovuto
attraversare, ovvero la distanza fra il punto in
cui essa era stata rilasciata e la congiunzione
neuromuscolare che aveva innescato il riflesso
del pollice, Helmholtz calcolò la velocità di
conduzione nervosa dalla differenza fra i tempi
di reazione nella prima e nella seconda
condizione. Questa operazione lo portò a stimare
questa velocità in 100 piedi al secondo, una
misura sorprendentemente accurata data la
rapidità della conduzione nervosa e la brevità
della distanza fra i due punti presi in
considerazione.
33I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Le meticolose indagini di Donders lo portarono a
stabilire che i tempi di reazione per gli stimoli
visivi sono nellordine dei 180 ms mentre i tempi
di reazione per quelli acustici intorno ai 140 ms.
Tenete a mente questo risultato perché rivestirà
notevole importanza nelle lezioni successive!!!
34I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
La mole di ricerche successive a Donders che ha
utilizzato i TR (Tempi di reazione) ha permesso
di stabilire che questi dipendono in realtà da
una vasta gamma di fattori
- Lintensità dello stimolo presentato (la
relazione fra tempi di reazione e intensità dello
stimolo è correttamente predetta dalla equazione
di Pieron) - La posizione spaziale ove lo stimolo è dislocato
rispetto al soggetto - Il livello di predittività della comparsa dello
stimolo - Eccetera eccetera
35I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Inoltre, come già sottolineato da Donders, i
processi percettivi sono solo una delle
componeneti misurate dai tempi di reazione dove
sono infatti inclusi anche i tempi relativi
allorganizzazione e alla produzione della
risposta motoria!
Per tutti questi motivi, non è certo possibile
prendere le misure di tempi di reazione come
stime assolute e univoche, come standard aureo
degli aspetti temporali della percezione
36I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Una delle classiche tecniche utilizzate negli
studi di percezione temporale sono i giudizi di
ordine temporale che possono venire suddivisi in
due sottocategorie
- Simultaneità/successione
I soggetti devono semplicemente giudicare se due
stimoli sono stati presentati simultaneamente
oppure no
- Ordinamento temporale (?)
Ai soggetti vengono mostrati coppie di stimoli
con diverse asincronie temporali, cioè con
diverse gradi di anticipazione o di ritardo di
uno dei due stimoli rispetto allaltro e questi
vengono chiamati ad indicare quale stimolo hanno
visto apparire per primo
37I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Simultaneità/successione
Exner (1885) utilizzava una metodologia che
consisteva nel presentare al soggetto una coppia
di stimoli eterogenei in stretta successione e
nel determinare quale fossero le relazioni
temporali oggettive fra di essi (asincronie
temporali) che producevano la percezione di
contemporaneità soggettiva fra quegli stimoli.
Per quanto riguarda gli studi su stimoli visivi e
acustici, già Exner aveva scoperto che questi
stimoli sono percepiti come simultanei quando gli
stimoli visivi sono anticipati nel tempo rispetto
agli stimoli acustici e ciò a causa della
maggior lentezza della sensazione visiva!
38I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Ordinamento temporale
Hirsh and Sherrick (1961) mostrarono che il più
piccolo intervallo temporale affinchè si possa
correttamente giudicare il 75 delle volte
(soglia appena percettibile) quale di due stimoli
è presentato prima dellaltro, si aggira intorno
ai 20 ms. Sorprendentemente Hirsh and Sherrick
trovarono che questo valore di soglia rimaneva
costante per una vasta gamma di combinazioni di
stimoli visivi, acustici e persino tattili.
39I primi studi sperimentali sulla percezione del
tempo
Ordinamento temporale
Hirsh and Sherrick (1961) mostrarono anche che
per intervallo di tempi piccolissimi possiamo
ancora essere in grado di percepire due eventi
come non simultanei anche se non si è in grado di
dire quale evento sia accaduto prima e quale
successivamente!!!
40FINE