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Il bullismo

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... per promuovere una cultura che veda nel diverso semplicemente un altro modo di essere, n migliore, n peggiore, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il bullismo


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Il bullismo
  • ci sono problemi che rimangono nascosti nella
    società, continuando a produrre vittime che usano
    il silenzio come impotente difesa.
  • Ma è proprio questo silenzio a rendere possibile
    il perpetuarsi del problema..
  • Dott. Simona Vescovo Dott. Concetta
    Malvaso
  • Psicologa- Sessuologa Pediatra-
    Adolescentologa

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Qualche riflessione iniziale
  • Da decenni il bullismo si insinua in tutti gli
    ambienti comunitari e consente a dei potenti
    impotenti di vittimizzare i più deboli e
    vulnerabili, utilizzando la più meschina delle
    strategie
  • la prevaricazione

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Qualche riflessione iniziale.
  • In realtà, in ogni storia di bullismo non cè mai
    un vincitore e nemmeno un vinto cè solo un
    soggetto debole che se la prende con uno ancora
    più debole e approfitta dellincompetenza e
    dellanalfabetismo emotivo che domina lambiente
    in cui entrambi vivono e si muovono per affermare
    un potere fittizio.

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Lomertà della vittima
  • Omertà appunto
  • Nelle storie di bullismo mancano sempre le parole
    da dire.
  • Non ci sono le parole della vittima che subisce
    in silenzio, si percepisce impotente e si arrende
    a quel facile potere che diventa sopraffazione.

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Lomertà del bullo
  • Non ci sono le parole del bullo, che utilizza
    la violenza verbale e fisica perché non sa
    raccontare in altro modo la sua paura di vivere
    ai margini, la sua vulnerabilità che è spesso il
    risultato di storie di vita dallavvio
    problematico e dalle poche risorse educative ed
    emotive.

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Lomertà degli adulti
  • Non ci sono nemmeno le parole degli adulti, di
    coloro che dovrebbero presidiare il campo della
    crescita e delleducazione, osservando,promovendo,
    monitorando, regolando.
  • Gli adulti preferiscono non immischiarsi nelle
    storie di bullismo, considerandole sciocche
    questioni di poco conto oppure necessari esercizi
    di sopravvivenza per diventare un adulto capace.

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Definizione scientifica del Bullismo
  • Il bullismo è un abuso di potere. Perché una
    relazione tra soggetti possa prendere questo nome
    devono essere soddisfatte tre condizioni
  • Si verificano comportamenti di prevaricazione
    diretta o indiretta
  • Queste azioni sono reiterate nel tempo
  • Sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui
    uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli)
    ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi
    (vittime)

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Le manifestazioni del bullismo
  • Il bullismo può esprimersi attraverso forme
    diverse
  • Psicologica (esclusione, maldicenze),
    prevalentemente femminile
  • Verbale (prese in giro, minacce, insulti), sia
    maschile che femminile
  • Fisica (aggressioni, tormenti), prevalentemente
    maschile

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Il bullismo di tipo fisico
  • In questa terza categoria vengono generalmente
    compresi anche il danneggiamento degli oggetti
    personali, i furti e le estorsioni.
  • Restano esclusi, ma di volta in volta
    riconducibili ad una delle categorie appena
    enunciate, gli scherzi pesanti, che spesso sono
    tra le forme più pesanti di umiliazione.

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protagonisti del bullismo
  • I ruoli in gioco si direbbero il bullo e la
    vittima,ma è già abbastanza chiaro che le cose
    non sono così semplici.
  • Tra gli attori di prepotenze si distinguono
  • Il bullo leader
  • I gregari
  • I sostenitori

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Gli attori delle prepotenze
  • Il bullo leader è lideatore delle prepotenze
    (non sempre il perpetratore).
  • I gregari partecipano alle prepotenze sotto la
    guida del bullo.
  • I sostenitori sono coloro che assistono senza
    prendere parte allazione sostenendola con
    incitamenti, risolini e via di seguito. Essi
    contribuiscono a determinare il fenomeno,
    aggravando la situazione della vittima e
    costruendo aspettative di ruolo verso i bulli.

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Le vittime del bullismo
  • Tra le vittime si parla di
  • Vittima passiva, che subisce le prepotenze senza
    riuscire a reagire
  • La vittima provocatrice, che ingaggia duelli
    serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che
    questo non risponde con unazione di prepotenza.

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..ed infine gli astanti
  • Gli spettatori neutrali che non prendono una
    posizione di fronte alle prepotenze o che non
    sono mai presenti agli episodi
  • I difensori della vittima, gli unici ad assumersi
    il rischio di andare contro corrente di fronte
    allautorità del più forte e a vivere la scuola
    in modo non schizofrenico, con una coerenza di
    fondo tra ciò che si mostra nel rapporto con gli
    adulti e ciò che si incarna nella relazione con i
    compagni.

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Chi colpisce chi ?
  • Da sempre il bullismo condanna lelemento che è
    portatore di una differenza (lomosessuale, il
    portatore di handicap, lobeso, il mingherlino
    etc..), non intendendo la diversità come risorsa,
    ma come elemento da stigmatizzare e di cui
    ribadire lestraneità al comune bisogno di
    normalità e di normalizzazione

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Perché ?
  • Si pratica il bullismo per ignoranza, collusione,
    complicità.
  • Spesso si pratica il bullismo per semplice
    passività e inazione il grande coro della
    comunità osserva in silenzio ciò che succede tra
    il bullo e la sua vittima e non interviene.

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e ancora perché ?
  • Quasi sempre il bullismo avviene quando il
    sistema nel suo insieme è connotato da un enorme
    relativismo morale e culturale.
  • Quando le regole e le norme della convivenza
    civile vengono assoggettate alla legge del
    taglione e del più forte e si è interessati a
    tutelare la propria piccola individualità.

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La responsabilità educativa degli adulti
  • È provato che la chiave per affrontare il
    problema del bullismo è ladozione di una
    politica scolastica integrata, cioè un insieme
    coordinato di interventi che coinvolgano tutte le
    componenti scolastiche e nella quale gli adulti
    della scuola (inclusi i genitori) si assumono la
    responsabilità della relazione con i ragazzi.

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La scuola
  • Il bullismo spesso si genera e perpetua nel
    sistema scolastico. Lì il bullo mette a fuoco il
    suo profilo abusante e la vittima si condanna ad
    una difficile esperienza, invece di trovare
    occasioni di crescita ed autopromozione con una
    forte e potente compromissione del proprio
    modello di autostima.

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È dalla scuola quindi che bisogna cominciare per
fare prevenzione, per promuovere una cultura che
veda nel diverso semplicemente un altro modo di
essere, né migliore, né peggiore, soltanto
altro. È necessario valorizzare e promuovere i
metodi e gli strumenti dellintelligenza emotiva,
in contrasto con la riduzionistica visione che
pone il segreto del successo evolutivo nella
performance
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Cosa possono fare i genitori
  • Ascoltate vostro figlio e prendete seriamente in
    considerazione i suoi sentimenti e le sue paure.
  • Cercate di non gestire e prendere sempre tutto
    nelle vostre mani (a meno che non sia
    assolutamente necessario) perché questo può far
    sentire vostro figlio meno adeguato.
  • Aiutate vostro figlio ad esprimere le proprie
    idee in merito alla possibilità di cavarsela
    nelle situazioni  problematiche. Potete invitarlo
    a scrivere le sue idee in merito, includendo
    anche alcuni vostri suggerimenti, se questo è
    utile per iniziare. Discutete poi con lui
    rispetto a chi lo può aiutare e chi non può
    essergli di aiuto e perché. Scegliete un'idea o
    una proposta che a lui piacerebbe provare e
    verificate come si può procedere per realizzarla.

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  • Aiutate vostro figlio a pensare come può evitare
    la situazione, per es. tornando a casa seguendo
    strade diverse, o stando sempre in gruppo.
  • Alcuni bambini vengono aiutati dall'immaginare di
    avere un muro speciale intorno a loro che li
    protegge, come se le parole offensive potessero
    rimbalzare via.
  • Lavorate per costruire la fiducia di vostro
    figlio nelle cose che sa fare bene.

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  • Non chiamate i vostri figli con nomi svalutativi
    o umilianti e non permettete a nessun altro di
    farlo.
  • Se la prepotenza è una presa in giro verbale voi
    potete aiutare vostro figlio ad imparare ad
    ignorarla, così che il bambino che sta facendo il
    bullo non ottenga nessuna soddisfazione dal suo
    comportamento. Potete fare delle specie di
    esercizi a casa, per aiutare vostro figlio a
    prendere confidenza per es. con il modo di
    camminare passando davanti a testa alta, ecc.

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Parlare con la scuola
  • Il bullismo avviene spesso a scuola ed è molto
    importante che voi ne parliate con i referenti
    scolastici. Alcune scuole inoltre attuano
    interventi specifici per affrontare il bullismo.
  • Fate una lista delle cose che sono accadute a
    vostro figlio. Siate chiari e decisi nel
    riportare la sua sofferenza. Siate preparati a
    fare i nomi dei bambini che fanno i prepotenti.
    Se il bullismo persiste, scrivete CHI, CHE COSA,
    DOVE e QUANDO.

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  • Parlate con il dirigente scolastico per conoscere
    le modalità con cui la scuola affronta il
    bullismo e quali passi intendono compiere per
    prevenirlo e proteggere i vostri bambini da
    queste manifestazioni.
  • Parlate con l'insegnante per valutare cosa può
    essere fatto, sia da parte vostra che da parte
    della scuola, per aiutare il vostro bambino.
    Tenetevi in contatto fino a che il problema è
    completamente superato.
  • Se trovate difficile andare a scuola e chiedere
    queste cose, può esservi di aiuto farvi
    accompagnare da un amico.

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Nota Bene
  • È importante cercare un supporto professionale
    se
  • per vostro figlio questo è un problema
    continuativo piuttosto che occasionale
  • a vostro figlio accade spesso di essere coinvolto
    in episodi di prepotenza e bullismo, in
    situazioni differenti e con bambini diversi

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Dirigenti scolastici, insegnanti e personale non
docente, che fare ?
  • elaborare una politica scolastica antibullismo
  • affrontare senza paure il problema con
    rilevazioni, discussioni, controllo degli spazi e
    dei momenti meno strutturati, ecc.
  • collaborare con alunni e genitori per rendere
    visibili le situazioni di prepotenza e per
    ricercare soluzioni ai conflitti sociali
    sottostanti
  • trovare il giusto equilibrio tra fermezza,
    comprensione e sostegno

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Alunni che fare ?
  • chi subisce prepotenze - cercare aiuto e
    raccontare ciò che sta accadendo o è successo
  • chi si comporta da prepotente - cercare di
    mettersi nei panni della "vittima" dei propri
    comportamenti
  • chi sta a guardare - fare il possibile per
    modificare la situazione aiutando chi subisce a
    trovare la forza di chiedere aiuto a qualche
    persona adulta di fiducia
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