Title: Convertitori V/I e I/V
1Convertitori V/I e I/V
2Premessa
- Nellambito delle tecniche di misura e nel
condizionamento dei segnali provenienti da
trasduttori spesso si rende il ricorso a segnali
di corrente. Questo si ha perché in una
trasmissione a lunga distanza il segnale di
tensione può essere alterato da c.d.t. lungo il
cavo di collegamento e a disturbi captati per
induzione elettromagnetica. -
3Collegamento a loop di corrente
- Una soluzione per ridurre lentità del
disturbo si può ottenere con una struttura detta
a loop di corrente. In questa il segnale, per
esempio, di un trasduttore, dopo esser stato
eventualmente modificato in qualche sua
caratteristica dal circuito di condizionamenti,
viene convertito in una corrente proporzionale
alla tensione originaria da un convertitore
tensione/ corrente (convertitore V/I). In arrivo
alla alla linea bifiliare il segnale viene
riconvertito in tensione per mezzo di un
convertitore che effettua loperazione inversa
rispetto al precedente, cioè in convertitore
corrente/tensione (convertitore I/V). - Collegamento a loop di corrente
4-
- In questo modo si possono ottenere i seguenti
vantaggi - Gli effetti resistivi (ed eventualmente reattivi)
di tipo serie della linea di collegamento non
producono effetti significativi. - Operando in corrente si opera con cariche
(resistenza o impedenza di ingresso del
convertitore I/V in arrivo) abbastanza piccoli e
quindi i disturbi captabili lungo il percorso dal
collegamento assumono scarsa rilevanza. - Il fatto che si effettuo un collegamento fi tipo
bifilare permette di operare con una struttura di
tipo differeniale che tende a eliminare la
componente di modo comune del segnale e di tale
natura è, in massima parte, il distrurbo. - Con segnali analogici il loop di corrrente opera
con valori che variano tra 4 mA e 20 mA
compreso. - La tecnica del loop di corrente si può
sfruttare anche in campo digitale per aumentare
limmunità dei disturbi. In questi casi si
assegna il livello basso allassenza di corrente
(con tolleranza di 2 mA) e il livello alto alla
corrente di 20 mA.
5Convertitori V/I
- Il modo più semplice per effettuare una
conversione V/I è applicare la tensione ai capi
di una resistenza gli inconvenienti di questo
metodo sono che la conversione dipende dal valore
dalla resistenza di carico e dalla non idealità
della sorgente di tensione. - Un convertitore non deve risentire di questi
problemi, ma deve essere interpretabile come un
generatore ideale di corrente comandato in
tensione. - Interpretazione idealizzata di un
convertitore V/I
6Circuiti convertitori V/I
- Esistono convertitori che dati una tensione
la convertono in corrente e convertitori con
offset di corrente in uscita. - Prima esamineremo i circuiti senza offset e
dopo quella con offset. - Circuiti senza offset di corrente in uscita
Questi sono due semplici circuiti V/I che non
sono influenzati dal carico e che hanno un carico
RC con nessuno dei suoi terminali posto a
massainoltre sono bidirezionali. Nella figura a
sinistra la corrente I, tenendo presenti il
comportamento di un operazionale ideale, si può
ritenere pari a V/R1 e, come tale, proporzionale
a V ma indipendente da Rc la figura a destra
analogamente al caso precedente, presenta una I
pari a V/R1.
7- I circuiti precedenti vengono poco
utilizzati poiché il carico non ha nessun punto a
massa. Nel seguente convertitore V/I il carico è
collegato a massa.
In questo circuito si ha che
dove
e
8si ha che
se si pone R5 0 ,ovvero si cortocircuita
e ponendo
si ha che
Da queste formule si nota che il valore della
corrente non dipende della resistenza di carico,
ma solamente dal valore della tensione di
ingresso.
9- Circuito I/V con offset di corrente in uscita
-
Questo convertitore risulta unidirezionale,
ovvero può generare corrente solo con un verso di
percorrenza.
In questo circuito nellipotesi di porre
si ha che
, ovvero
essendo di solito
si può scrivere
Considerando le ipotesi valide negli operazionali
ideali e applicando Millman si ottiene che
Osservando la formula si nota che, la corrente I
varia linearmente con il valore di V applicato in
ingresso ed è possibile definire un offset di
corrente tramite VR. Questo circuito ha il
problema che la corrente non può superare il
valore massimo di
per mantenere il transistor in zona lineare
10Convertitori I/V
- Il modo più semplice effettuare una
conversione corrente tensione è applicare la
corrente ad una resistenza. Questo metodo di
conversione, però, presente degli inconvenienti
la conversione dipende dal valore dalla
resistenza di carico collegata in uscita al
convertitore I/V e dalla non idealità della
sorgente di corrente. - Un convertitore non deve risentire di questi
inconvenienti, anzi, dovrebbe comportarsi come un
generatore ideali di tensione comandato in
corrente. - Interpretazione idealizzata di un
convertitore I/V
11Circuiti convertitori I/V
- Esistono convertitori I/V senza offset di
tensione e convertitori I/V con offset di
tensione. - Convertitori I/V senza offset di tensione
(a) e con offset (b)
Il circuito di figura a) permette di realizzare
un convertitore in modo molto semplice
ricordando le proprietà degli operazionali
ideali,la corrente I in ingresso è uguale a
quella in R1 quindi si ha che
Il circuito di figura b) viene utilizzato quando
si richiede un offset di tensione in uscita
ricordando sempre le proprietà degli operazionali
ideali si ottiene
Ricordando il principio di massa virtuale
e
Sostituendo queste due relazioni a
si ottiene che
12Diapositive realizzate da De Gregorio Vincenzo
IV Dev 2 A.S. 2009/2010